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1Matrimonio in bianco Empty Matrimonio in bianco Gio Dic 16, 2021 12:43 pm

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Le fiamme del cammino illuminavano il suo volto. Il tepore del fuoco l’avvolgeva in un calore che sapeva di antico e il fatto di trovarsi lì, nella casa della sua infanzia, le infondeva un senso di sicurezza e di protezione.
Tra quelle mura un tempo era vissuta con i suoi genitori.  Quante volte, mentre si trovava in città impegnata nel suo lavoro, aveva pensato di tornare al paese in collina per riabbracciarli, ma non l’aveva mai fatto, travolta da ritmi frenetici della sua nuova vita.  Poi un giorno quella terribile notizia al telegiornale: una frana aveva trascinato a valle una valanga fangosa che aveva travolto case e persone e c’erano alcuni morti. Si era precipitata al telefono e le aveva risposto la zia che con voce tremante era riuscita a dirle che tra le vittime c’era anche suo padre. Le parole dell’anziana le erano arrivate frammezzate in sottofondo dal pianto e dai singhiozzi di sua mamma.
Era partita subito e quella notte era rimasta a vegliare il genitore, insieme alla madre e alle donne del vicinato; nel cuore la tristezza di non averlo potuto riabbracciare un’ultima volta. Nell’aria solo vaghi sussurri di persone che parlavano a bassa voce, interrotte dal canto stridulo delle cicale, che arrivava dalla finestra aperta; non capivano di dover fare silenzio. Non capivano che quella magnifica estate stonava col dolore immenso di quella famiglia.
Lei era sempre stata una ribelle. Era andata via di casa per studiare senza ascoltare i consigli di nessuno. Era riuscita a trovare lavoro in una casa di moda abbastanza nota e i modelli che creava erano molto apprezzati sul mercato.
Com’era diverso quel mondo ricco di luci e di colori da quel paese arroccato su strade impervie, dove la tristezza e la solitudine facevano stringere il cuore. Anche se d’estate era una meraviglia e aveva paesaggi da cartolina, si trattava solo di un piccolo centro indistinto, senza possibilità di evoluzione futura, come tanti paesi simili, dove persino i gatti accrescevano il numero dei residenti.    
Ora, però, che non c’era più suo padre, sentiva che anche lei faceva parte di quel mondo. Le sue radici affondavano in quei muri scrostati, in quelle sedie di paglia fatte a mano, nei paramenti funebri di colore viola e in quel canto incessante delle cicale che piangevano una morte fatale.  
A partire da quel triste evento, ogni volta che aveva del tempo libero tornava nella sua vecchia casa, dove in ogni pietra ritrovava la dolcezza di essere accolta e amata. Al calore del camino, sua madre Angela sferruzzava accanto a lei, il nero del vestito ne accentuava il pallore. Erano passati quasi cinque mesi dalla disgrazia e solo da quando Iris le aveva dato la bella notizia, la donna aveva sorriso: si sarebbe sposata al paese la Vigilia di Natale.  
Qualcuno entrò seguito da un irruento folata di vento freddo.
«Iris, ho portato altra legna. La temperatura sta scendendo ancora.» 
Era la sua unica zia, un’arzilla signora di mezza età che faceva compagnia a sua madre da quando era rimasta sola.
Iris guardava un catalogo con gli abiti da sposa.
«Mamma, zia Lena, ho deciso, prenderò questo!» disse, indicando alle donne un abito bianco dal taglio classico, con un lungo velo, come accessorio, impreziosito da ricami e perline. L’aveva disegnato lei stessa per la casa di moda in cui lavorava.
Con un moto di evidente commozione, Angela disse: «È bellissimo, ti starà d’incanto.»
Un bussare alla porta le distolse dal catalogo.
Erano Betty e Mara le amiche di Iris.
«Allora, signora sposa, sei pronta?» chiese Betty e Mara aggiunse: «Abbiamo preso appuntamento con il miglior ristorante dei dintorni. È stata una faticaccia trovare un giorno libero. Sai proprio nel periodo di Natale…»
«Ragazze, lo sapete bene che ho scelto di proposito di sposarmi in questo periodo e proprio qui, perché sapevo che avrebbe nevicato e il mio desiderio, nel giorno del matrimonio, era quello di vedere tutto magicamente bianco attorno a me. Lo sogno fin da bambina…»
Betty la guardò con affetto. «Beh, messa così la cosa ha il suo fascino. A proposito lo sposo quando verrà? Deve essere un uomo incantevole per aver potuto stregare te.» 
Iris sorrise, anche se non era bellissimo, il suo Flavio era interessante, ma lei non era rimasta stregata, lo aveva accettato, in modo naturale, come il compagno col quale condividere la sua vita e questa unione la faceva star bene anche se non la mandava in estasi.
Betty si era fermata accanto alla finestra a osservare il vento che smuoveva i rami scheletrici e trascinava via carta e oggetti leggeri. D’un tratto esclamò: «Sta nevicando fitto! Ragazze, venite a vedere.»
 Le amiche si avvicinarono e insieme rimasero a guardare i fiocchi che imbiancavano il paesaggio. 
«Usciamo!» disse Iris, infilando il suo giubbotto; le altre la seguirono sul vialetto. Come tre bambine cominciarono a giocare con la neve.
Anche questa era una radice che Iris portava infissa ben salda dentro di sé.
A sera, tutto era imbiancato. Il paese sembrava uno scorcio di presepe e la ragazza era felice perché sapeva che il giorno del suo matrimonio avrebbe realizzato il suo desiderio. Non vedeva l’ora di dirlo al fidanzato che doveva arrivare proprio il giorno dopo. La sera gli telefonò emozionata.
«Amore, quando verrai troverai la neve. Vedessi che splendore… A che ora vengo a prenderti alla stazione?»
Dall’altro capo non ci fu lo stesso entusiasmo. Flavio le disse che non sarebbe venuto perché un imprevisto al lavoro lo tratteneva in città.
«Verrò sabato prossimo, piccola, e dopo non ci lasceremo più.»
Avrebbe voluto le coccole del suo uomo, accanto al fuoco, quella sera. Delusa chiuse il telefono.
La voce sottile della madre la distrasse dai pensieri.
«Facciamo le caldarroste, Iris?»
Ritornò il sorriso e il tepore di una volta: le castagne sul fuoco, il profumo delle bucce d’arancia. 
Angela e Lena avevano preparato i dolci con la cannella e l’odore sembrava inebriare ogni angolo della casa.  La madre e la zia la viziavano in ogni modo possibile e cercavano di esserle 
I giorni passarono frenetici tra bomboniere, inviti, fotografo, prove in chiesa, addobbi con fiori bianchi.
Il sabato arrivò Flavio. Iris, entusiasta, gli mostrò la bellezza del suo paese innevato e gli elencò i preparativi in corso. Lui la guardò dubbioso, quando lei con un volto angelico disse:
«Pensa, per le prove in chiesa, la parte dello sposo ha dovuto interpretarla la mia amica Mara.»
«Non è che poi scappi con lei?» la istigò lui ironico.
«Impossibile non è affascinante come te!»
Poi gli illustrò come aveva organizzato la sua permanenza al paese fino al giorno delle nozze.
Secondo lei, non sarebbe stato carino uscire insieme dalla stessa casa, il giorno del matrimonio, per cui aveva prenotato un albergo nelle vicinanze. 
Flavio la guardò scuro in volto. Lei si avvicinò e mettendo le labbra a cuore, nel modo che lui adorava e con una vocina tenera gli disse.
«Tesoro, non fare così! Sarà solo per pochi giorni. Ci andrai solo a dormire, per il resto non ci separeremo neanche un minuto.» 
«Tanto non ti si può dire di no. Agli ordini, piccola!» esclamò lui, mettendosi sull’attenti.
La chiamava piccola perché lei era minuta di corporatura e, quando l’abbracciava, scompariva nel suo torace massiccio. Iris sembrava fragile, però, quando i suoi occhi si accendevano, diventava una donna capace di sfidare il mondo.
Arrivati sotto al portone di casa, lei gli mostrò il vischio e si baciarono teneramente, prima di entrare.
Il giorno prima delle nozze, per l’ennesima volta, la ragazza volle provare l’abito. Indossò persino la biancheria intima bianca, poi le scarpe e si guardò allo specchio. I tacchi erano un po’ alti, doveva provare a camminarci un poco per acquistare sicurezza. Fece qualche passo e pensò di scendere le scale per farsi vedere dalla madre, ma un tacco s’incastrò in un gradino di legno della scala a chiocciola, provò a tirarlo fuori e si staccò dalla scarpa. Al suo grido Angela e Lena corsero allarmate.
«Che succede?» chiese sua madre ansiosa.
«Si è rotto il tacco!» disse lei disperata.
«Calmati! In paese c’è un negozio di calzature nuovo, ne comprerai un altro paio.»
Tolto l’abito, in fretta infilò jeans e maglione, e indossato sciarpa, giubbotto e cappello si recò di volata al negozio di scarpe.
Il negozio era semivuoto, c’era una commessa con una cliente e al banco un bel giovane, dall’aria distinta con uno sguardo metallico, distaccato.
Si diresse verso di lui e chiese un paio di scarpe bianche.
Lui la guardava in un modo strano, come se la conoscesse.
Cercò sullo scaffale tra i vari scatoli sicuro di sé.
«Guardi il 36 non c’è ma posso procurarglielo per domattina.»
«Ma io, domattina mi sposo!»
«Che peccato!» mormorò lui sottovoce.
«Come dice?»
«A che ora deve sposarsi?»
«Alle 11,00. »
«Allora siamo a posto. Domattina presto faccio un salto in città dal nostro fornitore, e poi verrò io stesso a consegnarle le scarpe. Arrivederci!»
Si girò e continuò a rimettere a posto gli scatoli sullo scaffale.
Iris sbuffando uscì dal negozio, c’era qualcosa di strano. Aveva detto che il suo numero non c’era, ma lei non aveva detto qual era, come faceva lui a saperlo? E poi come le avrebbe consegnato le scarpe se non aveva lasciato alcun indirizzo?
Tornò indietro per chiarire i suoi dubbi, ma la serranda era stata bruscamente chiusa e le luci spente. Bussò con insistenza contro il negozio chiuso, ma nessuno si fece vedere.
A quell’ora non avrebbe trovato da nessuna parte le sue scarpe. Doveva solo sperare che quell’uomo le avesse detto la verità, altrimenti doveva indossare le scarpe rosse; erano le uniche che si adattavano alla lunghezza del vestito.
Quella notte non dormì, sentiva i nervi a fior di pelle.
La madre aveva fatto di tutto per calmarla. L’aveva persino rassicurata dicendole che il giovane del negozio era Nino e lo conosceva da quando erano piccoli, ma lei aveva passato in rassegna tutti gli amici d’infanzia e non si ricordava affatto di lui.
La mattina si alzò ancora prima del previsto. Degnò appena di uno sguardo la gustosa colazione, con i biscotti fatti in casa, preparati apposta per lei. La doccia calda per fortuna ammortizzò un poco la stanchezza, così cominciò a vestirsi con l’aiuto di sua madre e zia Lena che la guardavano con gli occhi lucidi.
«Smettetela, voi due, non vorrete mica farmi piangere, trovatevi qualcosa da fare e lasciatemi sola!»
Si osservò nello specchio, mancava solo l’acconciatura,  il trucco e sarebbe stata perfetta. 
Era questo che voleva?”
Che domande stupide si faceva. Ogni tanto guardava l’orologio a muro tesa e preoccupata.
Arrivò la parrucchiera, con la borsa contenente tutto l’occorrente per renderla ancora più bella, con calma fece sparisce dal suo viso ogni traccia di stress e le sollevò i capelli ai lati in un’acconciatura che metteva in risalto i tratti del viso.  
Quando finalmente fu pronta, Iria soddisfatta congedò la donna. Mancava ancora un’ora alla celebrazione e le scarpe non erano ancora arrivate. Intanto infilò quelle rosse.
Dalla finestra vedeva la neve fioccare e ricolorare di bianco le stradine che erano state appena sgomberate per permettere il passaggio.
La magia di quei fiocchi la rasserenò.
Fu allora che sentì con insistenza qualcuno suonare il campanello. Siccome nessuno andava ad aprire, si chiese dove fossero finite sua madre e sua zia. Sperando che si trattasse della consegna delle scarpe, scese precipitosamente le scale, con indosso l’abito da sposa.
Aprì la porta e si trovò davanti il giovane del negozio. Era vestito a festa, con uno smoking nero; sembrava lui lo sposo e le sorrideva.
«E le mie scarpe? Dove sono?» chiese, notando che in mano non aveva niente.
Lui la fissò con quegli occhi metallici, freddi, e le disse: «Non ne avrai bisogno, tesoro.»
«Ma come ti permetti?»
«Non crederai che ti lasci sposare un uomo che non ami?»
«Cosa? E tu come fai a dirlo?» allibita Ines lo guardò con misto di diffidenza e paura.
«Nei tuoi occhi non c’è gioia, tu non sei innamorata.»
Prima che lei potesse replicare, lui la prese in braccio e si avviò verso la sua macchina, a nulla valsero le grida della ragazza che si divincolava. 
«Mettiti giù! Cosa vuoi da me?»
 Non c’era nessuno in quel momento né in casa sua né in quelle vicine. Tutti erano in chiesa ad aspettare la sposa. Sua madre e sua zia erano state avvisate da un finto autista di cominciare ad andare, perché era stato stabilito che la sposa dovesse arrivare per ultima sul sagrato, con tutti gli invitati presenti ed essere accolta con foto e applausi.
Quando a casa di Iris arrivò l’auto, che era stata noleggiata per l’evento, l’autista trovò la porta aperta, la casa vuota, con le finestre che sbattevano, e una scarpa rossa che spuntava dalla neve; della sposa nessuna traccia.
Iris guardava terrorizzata il paese che si allontanava alle sue spalle, quel folle la stava portando verso la cima della collina. Aveva provato disperatamente ad aprire lo sportello, ma c’era la sicura. L’uomo per tenerla ferma le aveva legato le mani col suo velo da sposa e i movimenti che riusciva a fare erano pochi e maldestri.
«Perché mi stai facendo questo? Neanche ti conosco.»
Gli occhi d’acciaio dell’uomo la fulminarono con lo sguardo.
«Appunto per questo. Non mi hai riconosciuto… mi hai sempre disprezzato io ero una larva insignificante per te e lo sono ancora e tu la bella del paese.»
«Non so di cosa parli. Cosa posso averti fatto di così grave se neanche mi ricordo?»
«Dovrai capirlo da sola. Intanto ti porto in un bel posto.»
Dopo un poco arrivarono in cima alla collina. C’era un piccolo chalet innevato, quel posto d’estate doveva essere un paradiso.  E come un lampo affiorò un ricordo. 
Erano passati dodici anni e lei era una ragazzina, quattordicenne, presuntuosa e ribelle.
Quell’estate era andata con gli amici per una piccola gita. Erano un gruppo, folto, di ragazzi e ragazze. Avevano esplorato i dintorni, poi si erano fermati a mangiare e avevano ballato con la musica dello chalet. Ma non ricordava lo stesso questo ragazzo dagli occhi di ghiaccio.
«Ancora non ricordi?»
«No!»
«Ma come… uno con gli occhiali, brufoloso, l’apparecchio per i denti. Eri il mio sogno, quando ti venni vicino per invitarti a ballare mi dicesti: smamma sgorbio, me lo sono portato appresso tutta la vita.»
«Tu sei pazzo!99 Posso anche averlo detto, ma ero solo una ragazzina, come hai potuto covare tanto rancore per tutti questi anni?»
«Se tu mi avessi riconosciuto ti avrei perdonato, invece non lo hai fatto. Per te ero e resto uno zero. Tu sei senza cuore, infatti stavi per sposare un uomo che non ami.»
«Non è vero!».
«Io ti ho salvata da lui, ma tu non lo meriti e adesso ti disprezzo con tutto il cuore con la stessa forza con cui ti ho amata. »
La trascinò nello chalet aprendo la porta con uno spintone.  Il luogo era gelido; in un angolo c’è una vecchia sedia dove la costrinse a sedere e le liberò i polsi legati col velo da sposa.
«Adesso non serve più. Da qui non puoi scappare. Lasciò un po’ da sola a riflettere. Addio Iris!»
Stava per raggiungere l’? uscita quando lei lo chiamò: «Nino, ti prego non andartene.»
 La voce dolce con cui pronunciò il suo nome gli arrivò dritta al cuore.
La guardò in maniera diversa e lei si accorse che adesso quegli occhi di ghiaccio erano diventati teneri.
«Hai ragione non amo il mio fidanzato, mi hai aperto gli occhi, non lo sposerò più. Però ti prego, portami via di qui! Sto congelando. »
Lui si avvicinò e le fece una lieve carezza quasi avesse paura di toccarla.
«Abbracciami, per favore» lo pregò Iris.
Lui l’abbracciò e cominciò a singhiozzare come un bambino.
«Dobbiamo andare via di qui, Nino.»
«E poi sposerai me?»
«Chi può dirlo, forse sì.»
Stavolta l’abbraccio fu più intenso, le labbra di lui la cercarono e la trovarono dolce a corrisponderlo.
Come era possibile che un uomo l’amasse in quel modo pazzesco, si chiedeva Iris. 
«Sono stata una stupida a non riconoscerti» mormorò.
Lui aveva riacquistato padronanza di sé e pensava a come uscire da quel posto.
«Ascolta vedo di recuperare una pala per spalare la neve, così proviamo ad aprirci un varco per scendere al paese» le disse. La portò in  braccio in macchina e cominciarono a scendere percorrendo pochi metri per volta. A ogni fermata lui spalava altra neve e procedevano per qualche metro.
Resasi conto della situazione difficile lei gli chiese.
«Ma come diamine pensavi di scendere, ci vorrà un secolo!»
Lui non rispose. I fari illuminavano piccoli tratti di viottolo gelato e il percorso in discesa era arduo e lungo.
Nino aveva pensato di rimanere lassù con lei a lasciarsi morire e adesso invece che tutto era cambiato si rendeva conto che non sarebbe stato facile arrivare fino a casa salvi.
L’abbracciò per riscaldarla i loro corpi avevano ancora calore e quelle briciole dovevano bastare a tenerli in vita. Avrebbe fatto di tutto per lei e forse ora era troppo tardi. Un suono melodioso arrivò insieme alla bufera di vento.
«Ascolta!» 
«Cosa?»
Con un braccio attorno alle spalle esili di lei con l’altro aprì una piccola fessura del finestrino.
«Sono gli zampognari che girano per il paese, Iris.»
«Sì. Oggi è la vigilia di Natale e io dovevo sposarmi…»
«Ricordi quando facevamo il presepe vivente da bambini, tu eri sempre la Madonna e io quel pastorello col cappellaccio che mettevano sempre in fondo.»
«Nino, mi ricordo di te! Dopo la rappresentazione ci rimpinzavamo dei dolci natalizi che le nostre mamme facevano, specie quelli ricoperti di cioccolato.»
«Hai ancora freddo?»
«Un poco di meno, ma stringimi forte.»
A pochi centimetri dal suo viso le sembrava di respirarla. Sarebbe rimasto abbracciato a lei per sempre.
«Credi che ci troveranno?» disse lei in un sussurro.
«È pieno giorno. Se hanno iniziato subito le ricerche credo che presto saranno qui.»
«Nino, non avevi un altro modo per dimostrarmi il tuo amore?»
«Perdonami! Non potevo lasciarti sposare un altro, avrei pianto per tutta la vita.»
L’abbracciò ancora più forte e poggiò la testa sul suo collo, cominciando ad alitare sul collo il suo fiato caldo.
«Che diavolo fai?»
«Ti scaldo come il bue e l’asinello, tu per me sei preziosa.
Improvvisamente due fari apparvero confusi col nevischio.
Una squadra di soccorso li liberò dall’auto semisepolta dalla neve e li portò al paese.
Iris raccontò che era stata una sua idea quella di voler rivedere lo chalet con la neve e il suo amico l’aveva accompagnata.
Accanto al fuoco dopo un bagno caldo, la ragazza sedeva circondata dall’affetto della madre e della zia. Le amiche si erano precipitate a casa sua appena saputo del ritrovamento e la riempivano di domande, alle quali lei rispondeva a monosillabi.
Flavio, il fidanzato, stava in un angolo con l’aria corrucciata. Un matrimonio da rimandare non era una cosa piacevole da digerire, allo stesso modo di quella strana fuga sulla cima della collina, per vedere cosa?
Quando rimasero soli sedette accanto a lei. Non l’aveva ancora abbracciata da quando era tornata a casa.
«Senti tesoro, appena ti sarai riposata dobbiamo risolvere tutti i nostri problemi. Non posso rimandare le nozze di molto, domani è Natale, ma il ventisei mi sembra giusto, così partiamo direttamente senza disdire il viaggio aereo. Devo tornare in tempo per la prossima presentazione del mio progetto e non posso spostare un giorno in più.»
Lei lo ascoltò, sorseggiando la sua tisana, senza interromperlo, quando lui finì di parlare sentì un brivido di freddo. Com’era distante da lei quell’uomo…
«Hai ragione domani è Natale e ti anticipo il mio regalo. Ti lascio libero Flavio, non ti sposo più, così non avrai più problemi.» 
«Ma sei impazzita?»
«No, non sono stata mai più lucida di così. Adesso lasciami sola, per favore.»
Aveva bisogno del calore della sua casa. Per il momento non voleva sentir parlare di matrimonio, ma se un giorno avesse deciso, avrebbe scelto di farlo in estate e con qualcuno che l’amava follemente.


2Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Sab Dic 18, 2021 10:07 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Oddio, questo racconto mi spiazza.
Dalle premesse mi aspettavo qualcosa di più sobrio, o quantomeno, più ragionato.
La storia inizia bene, forse un po' didascalica, con la presentazione del paesino, della tragedia del padre di Iris (che non sembra avere un reale peso nella narrazione).
Poi, dalla comparsa di Nino, tutto diventa piuttosto bizzarro, in maniera non molto realistica.
Se Nino aveva in mente di rovinare il matrimonio di Iris, mi aspettavo che si presentasse a casa sua senza bisogno di incontrarla per caso (?) nel negozio di scarpe in cui è commesso: lei non ci sarebbe mai andata se non si fosse casualmente rotto un tacco.
Il negozio che viene chiuso repentinamente poco dopo che Iris se n'è andata, e vista l'indole da sequestratore di Nino, mi fa pensare che anche l'altra commessa e il cliente al banco siano stati rinchiusi in qualche segreta.
Scherzo.

Poi Nino rapisce sul serio la protagonista per impedirle di sposarsi con un uomo che non ama (noi lo sappiamo solo per via di quella mezza frase che c'è all'inizio) e la porta in uno chalet mentre nevica. A salire non hanno problemi ma a scendere non ci riescono più.
In tutto questo, Iris si rende conto non solo di non amare Flavio (e vabbé), ma pure di amare Nino. Cioè quello che l'ha rapita da casa, l'ha legata e l'ha mezza assiderata in uno chalet, per vendicarsi delle cattiverie che lei gli faceva da piccoli. E che dichiara un attimo prima d'andarsene di disprezzarla.
Addirittura Iris si chiede come facesse un uomo ad amarla in quel modo pazzesco.

E tutto questo non è neanche uno stratagemma di Iris per farsi liberare, come credevo fermamente. No, è tutto reale.

Ora.
Io non sono una cima in queste cose, ma non riesco capire se: a) la storia è in qualche modo ironica / caricaturale / ecc. oppure b) non ho mai capito niente di come funziona l'innamoramento umano. Può essere, non è che non può essere. Può essere, eh.

Insomma, c'è un salto abissale tra la prima parte, ragionata, descrittiva, molto intima, e la seconda parte, che diventa un caleidoscopio di cose che succedono senza logica apparente, per finire in un lieto fine che non è un lieto fine. Voglio dire, Iris non sposa l'uomo che non è evidentemente quello giusto, ma di Nino si perdono le tracce. Il nostro rapitore innamorato si accontenta di un "mi sposerò, chissà, magari con te."
...
...
...
Direi che l'opzione b) prende sempre maggior corpo.


A livello di forma c'è anche qui un salto tra prima e seconda parte.
Nella prima non ci sono particolari cose da segnalare, nella seconda ci sono un sacco di sviste.
Iris diventa prima Iria e poi addirittura Ines.
C'è una frase tronca di netto.

La madre e la zia la viziavano in ogni modo possibile e cercavano di esserle


A un certo punto compare un 99 a caso.
Insomma, penso siano errori da scrittura senza revisione e con fretta di finire.
Anche la struttura del racconto in sé, con un narratore onniscente forte, non lascia molto spazio all'immaginazione: è tanto raccontata.
Dialoghi troppo troppo stereotipati.
Mi sono invece piaciute le atmosfere innevate da paesino di montagna.

Detto questo, ti saluto e vado a preparare l'occorrente per trovare la mia prossima fidanzata: rotolo di corda, fuoristrada e chalet isolato in affitto, coi termosifoni spenti.
Avrete mie notizie.
O le avrete dal telegiornale, in base all'esito dell'esperimento.

A Byron.RN, caipiroska, mirella, Akimizu, Susanna, CharAznable e tommybe garba questo messaggio

3Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Sab Dic 18, 2021 11:34 pm

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Prima impressione: punteggiatura da incubo. E poi: ma hai riletto il tuo racconto prima dell'invio?

"Qualcuno entrò seguito da un irruento folata di vento freddo."


"Qualcuno entrò, seguito da un irruenta folata di vento freddo."




"Erano Betty e Mara le amiche di Iris."



"Erano Betty e Mara, le amiche di Iris."





"«Allora, signora sposa, sei pronta?» chiese Betty e Mara aggiunse: «Abbiamo preso appuntamento con il miglior ristorante dei dintorni."



"«Allora, signora sposa, sei pronta?» chiese Betty, e Mara aggiunse: «Abbiamo prenotato nel miglior ristorante dei dintorni."



Scusa, il ristorante mica è un cristiano, è un luogo.



"Anche questa era una radice che Iris portava infissa ben salda dentro di sé."



"Anche questa era una radice che Iris portava infissa ben salda dentro di sé."



O "infissa", o "ben salda". 




"A sera, tutto era imbiancato."



"Verso sera, tutto era imbiancato."


"Flavio le disse che non sarebbe venuto perché un imprevisto al lavoro lo tratteneva in città."



Già è inverosimile un matrimonio alla vigilia di Natale, in più 'sto cazzone di Flavio rimanda per lavoro...vabbè...


"Angela e Lena avevano preparato i dolci con la cannella e l’odore sembrava inebriare ogni angolo della casa."



Odore no direi...




«Impossibile non è affascinante come te!»



«Impossibile, non è affascinante come te!»





"Secondo lei, non sarebbe stato carino uscire insieme dalla stessa casa, il giorno del matrimonio, per cui aveva prenotato un albergo nelle vicinanze. 
Flavio la guardò scuro in volto. Lei si avvicinò e mettendo le labbra a cuore, nel modo che lui adorava e con una vocina tenera gli disse.
«Tesoro, non fare così! Sarà solo per pochi giorni. Ci andrai solo a dormire, per il resto non ci separeremo neanche un minuto.» "

Qua non ho capito un tubo. Perché Flavio avrebbe dovuto dormire in albergo? E comunque, in ogni caso, perché ci sarebbe andato solo a dormire? Con mamma e zia in casa, Iris...e Flavio..."

"Tolto l’abito, in fretta infilò jeans e maglione, e indossato sciarpa, giubbotto e cappello si recò di volata al negozio di scarpe."

"Tolto l’abito, in fretta infilò jeans e maglione. e Indossò sciarpa, giubbotto e cappello e si recò di volata al volo al negozio di scarpe."

"Cercò sullo scaffale tra i vari scatoli sicuro di sé."

Mi dispiace, ma di "scatoli" conosco soltanto una persona.

"Si girò e continuò a rimettere a posto gli scatoli sullo scaffale."

Gnari!

"Bussò con insistenza contro il negozio chiuso, ma nessuno si fece vedere."

"Sono in dubbio sull'espressione "bussare contro".



"La doccia calda per fortuna ammortizzò un poco la stanchezza, così cominciò a vestirsi con l’aiuto di sua madre e zia Lena che la guardavano con gli occhi lucidi."

"La doccia calda, per fortuna, ammortizzò un poco la stanchezza, così cominciò a vestirsi con l’aiuto di sua madre e zia Lena che la guardavano con gli occhi lucidi."



"con calma fece sparisce dal suo viso"

"con calma fece sparire dal suo viso"



"Quando finalmente fu pronta, Iria soddisfatta congedò la donna."

Iria

"«Cosa? E tu come fai a dirlo?» allibita Ines lo guardò con misto di diffidenza e paura."

Ines



"«Mettiti giù! Cosa vuoi da me?»"

"«Mettimi giù! Cosa vuoi da me?»"

"perché era stato stabilito che la sposa dovesse arrivare per ultima sul sagrato, con tutti gli invitati presenti ed essere accolta con foto e applausi."

Penso che nella normalità sia così. Ma io non faccio testo, mi sono sposato in municipio.

"mi hai sempre disprezzato io ero una larva insignificante per te e lo sono ancora e tu la bella del paese.»"

"mi hai sempre disprezzato, io ero una larva insignificante per te e lo sono ancora. e Tu sei la bella del paese.»

"Quell’estate era andata con gli amici per una piccola gita."

Soggetto sottinteso che andrebbe espresso, secondo me.



"«Tu sei pazzo!99 Posso anche averlo detto,"

99 Posse? "Odio, è un fatto di appartenenza!"



"Il luogo era gelido; in un angolo c’è una vecchia sedia dove la costrinse a sedere e le liberò i polsi legati col velo da sposa."

[size=16]"Il luogo era gelido; in un angolo c'era una vecchia sedia dove la costrinse a sedere e le liberò i polsi legati col velo da sposa."
[/size]

[size=16]Ma sto riflettendo su un modo migliore di esprimere il concetto qui sopra.[/size]

"Lasciò un po’ da sola a riflettere."

"La lasciò un po’ da sola, a riflettere."

"Stava per raggiungere l’? uscita quando lei lo chiamò:"

"Stava per raggiungere l’? uscita quando lei lo chiamò:"



"«Hai ragione non amo il mio fidanzato,"

"«Hai ragione, non amo il mio fidanzato,"



"Stavolta l’abbraccio fu più intenso, le labbra di lui la cercarono e la trovarono dolce a corrisponderlo."

"Stavolta l’abbraccio fu più intenso: le labbra di lui la cercarono e la trovarono pronta a corrisponderlo dolcemente."



"Resasi conto della situazione difficile lei gli chiese."

"Si rese conto della situazione difficile e gli chiese."



"L’abbracciò per riscaldarla i loro corpi avevano ancora calore e quelle briciole dovevano bastare a tenerli in vita."

"L’abbracciò per riscaldarla, i loro corpi avevano ancora calore e quelle briciole dovevano bastare a tenerli in vita."

Ho dei dubbi sul termine "briciole". Forse sarebbe meglio dire "deboli tizzoni" in quanto emananti calore. Ci penso.


"Con un braccio attorno alle spalle esili di lei con l’altro aprì una piccola fessura del finestrino."




"Con un braccio cingeva le spalle esili di lei, con l’altro aprì una piccola fessura del finestrino."





"«Sono gli zampognari che girano per il paese, Iris.»"




Se ci fosse stato il Rag. Barducci!







"Flavio, il fidanzato, stava in un angolo con l’aria corrucciata."




O corrugata?



"Sai proprio nel periodo di Natale…»"

"Sai, proprio nel periodo di Natale…»"


"Iris sorrise, anche se non era bellissimo, il suo Flavio era interessante, ma lei non era rimasta stregata, lo aveva accettato, in modo naturale, come il compagno col quale condividere la sua vita e questa unione la faceva star bene anche se non la mandava in estasi."


Francamente, con credo che oggi possano esistere, o meglio, possano essere posti in essere matrimoni pilotati tra persone che non si amano. Circoscrivo la mia opinione, ovviamente, al mondo occidentale. Il resto è un altro discorso. Capisco bene, invece, che possa accadere che ciò che si credeva amore, invece si trattava di un calesse. Ma comunque, se non ti manda in estasi, qualche dubbio ti deve venire per forza.

Racconto da rivedere. Da rileggere soprattutto, come ho detto all'inizio, ho avuto l'impressione di aver a che fare con un testo poco curato, consegnato in fretta e furia. La trama, che non si discosta dalle classiche vicende prematrimoniali, non spicca per originalità, né per sussulti particolari. 

Una storia onesta che avrebbe fatto la sua onesta figura se fosse stata curata più attentamente.

Grazie e Buon Natale!

4Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Sab Dic 18, 2021 11:42 pm

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Molli Redigano ha scritto:Prima impressione: punteggiatura da incubo. E poi: ma hai riletto il tuo racconto prima dell'invio?

"Qualcuno entrò seguito da un irruento folata di vento freddo."


"Qualcuno entrò, seguito da un irruenta folata di vento freddo."




"Erano Betty e Mara le amiche di Iris."



"Erano Betty e Mara, le amiche di Iris."





"«Allora, signora sposa, sei pronta?» chiese Betty e Mara aggiunse: «Abbiamo preso appuntamento con il miglior ristorante dei dintorni."



"«Allora, signora sposa, sei pronta?» chiese Betty, e Mara aggiunse: «Abbiamo prenotato nel miglior ristorante dei dintorni."



Scusa, il ristorante mica è un cristiano, è un luogo.



"Anche questa era una radice che Iris portava infissa ben salda dentro di sé."



"Anche questa era una radice che Iris portava infissa ben salda dentro di sé."



O "infissa", o "ben salda". 




"A sera, tutto era imbiancato."



"Verso sera, tutto era imbiancato."


"Flavio le disse che non sarebbe venuto perché un imprevisto al lavoro lo tratteneva in città."



Già è inverosimile un matrimonio alla vigilia di Natale, in più 'sto cazzone di Flavio rimanda per lavoro...vabbè...


"Angela e Lena avevano preparato i dolci con la cannella e l’odore sembrava inebriare ogni angolo della casa."



Odore no direi...




«Impossibile non è affascinante come te!»



«Impossibile, non è affascinante come te!»





"Secondo lei, non sarebbe stato carino uscire insieme dalla stessa casa, il giorno del matrimonio, per cui aveva prenotato un albergo nelle vicinanze. 
Flavio la guardò scuro in volto. Lei si avvicinò e mettendo le labbra a cuore, nel modo che lui adorava e con una vocina tenera gli disse.
«Tesoro, non fare così! Sarà solo per pochi giorni. Ci andrai solo a dormire, per il resto non ci separeremo neanche un minuto.» "
Qua non ho capito un tubo. Perché Flavio avrebbe dovuto dormire in albergo? E comunque, in ogni caso, perché ci sarebbe andato solo a dormire? Con mamma e zia in casa, Iris...e Flavio..."
"Tolto l’abito, in fretta infilò jeans e maglione, e indossato sciarpa, giubbotto e cappello si recò di volata al negozio di scarpe."
"Tolto l’abito, in fretta infilò jeans e maglione. e Indossò sciarpa, giubbotto e cappello e si recò di volata al volo al negozio di scarpe."
"Cercò sullo scaffale tra i vari scatoli sicuro di sé."
Mi dispiace, ma di "scatoli" conosco soltanto una persona.
"Si girò e continuò a rimettere a posto gli scatoli sullo scaffale."
Gnari!
"Bussò con insistenza contro il negozio chiuso, ma nessuno si fece vedere."
"Sono in dubbio sull'espressione "bussare contro".


"La doccia calda per fortuna ammortizzò un poco la stanchezza, così cominciò a vestirsi con l’aiuto di sua madre e zia Lena che la guardavano con gli occhi lucidi."
"La doccia calda, per fortuna, ammortizzò un poco la stanchezza, così cominciò a vestirsi con l’aiuto di sua madre e zia Lena che la guardavano con gli occhi lucidi."


"con calma fece sparisce dal suo viso"
"con calma fece sparire dal suo viso"


"Quando finalmente fu pronta, Iria soddisfatta congedò la donna."
Iria
"«Cosa? E tu come fai a dirlo?» allibita Ines lo guardò con misto di diffidenza e paura."
Ines


"«Mettiti giù! Cosa vuoi da me?»"
"«Mettimi giù! Cosa vuoi da me?»"
"perché era stato stabilito che la sposa dovesse arrivare per ultima sul sagrato, con tutti gli invitati presenti ed essere accolta con foto e applausi."
Penso che nella normalità sia così. Ma io non faccio testo, mi sono sposato in municipio.
"mi hai sempre disprezzato io ero una larva insignificante per te e lo sono ancora e tu la bella del paese.»"
"mi hai sempre disprezzato, io ero una larva insignificante per te e lo sono ancora. e Tu sei la bella del paese.»
"Quell’estate era andata con gli amici per una piccola gita."
Soggetto sottinteso che andrebbe espresso, secondo me.


"«Tu sei pazzo!99 Posso anche averlo detto,"
99 Posse? "Odio, è un fatto di appartenenza!"


"Il luogo era gelido; in un angolo c’è una vecchia sedia dove la costrinse a sedere e le liberò i polsi legati col velo da sposa."
[size=16]"Il luogo era gelido; in un angolo c'era una vecchia sedia dove la costrinse a sedere e le liberò i polsi legati col velo da sposa."
[/size]
[size=16]Ma sto riflettendo su un modo migliore di esprimere il concetto qui sopra.[/size]
"Lasciò un po’ da sola a riflettere."
"La lasciò un po’ da sola, a riflettere."
"Stava per raggiungere l’? uscita quando lei lo chiamò:"
"Stava per raggiungere l’? uscita quando lei lo chiamò:"


"«Hai ragione non amo il mio fidanzato,"
"«Hai ragione, non amo il mio fidanzato,"


"Stavolta l’abbraccio fu più intenso, le labbra di lui la cercarono e la trovarono dolce a corrisponderlo."
"Stavolta l’abbraccio fu più intenso: le labbra di lui la cercarono e la trovarono pronta a corrisponderlo dolcemente."


"Resasi conto della situazione difficile lei gli chiese."
"Si rese conto della situazione difficile e gli chiese."


"L’abbracciò per riscaldarla i loro corpi avevano ancora calore e quelle briciole dovevano bastare a tenerli in vita."
"L’abbracciò per riscaldarla, i loro corpi avevano ancora calore e quelle briciole dovevano bastare a tenerli in vita."
Ho dei dubbi sul termine "briciole". Forse sarebbe meglio dire "deboli tizzoni" in quanto emananti calore. Ci penso.

"Con un braccio attorno alle spalle esili di lei con l’altro aprì una piccola fessura del finestrino."




"Con un braccio cingeva le spalle esili di lei, con l’altro aprì una piccola fessura del finestrino."





"«Sono gli zampognari che girano per il paese, Iris.»"




Se ci fosse stato il Rag. Barducci!







"Flavio, il fidanzato, stava in un angolo con l’aria corrucciata."




O corrugata?


"Sai proprio nel periodo di Natale…»"
"Sai, proprio nel periodo di Natale…»"

"Iris sorrise, anche se non era bellissimo, il suo Flavio era interessante, ma lei non era rimasta stregata, lo aveva accettato, in modo naturale, come il compagno col quale condividere la sua vita e questa unione la faceva star bene anche se non la mandava in estasi."


Francamente, con credo che oggi possano esistere, o meglio, possano essere posti in essere matrimoni pilotati tra persone che non si amano. Circoscrivo la mia opinione, ovviamente, al mondo occidentale. Il resto è un altro discorso. Capisco bene, invece, che possa accadere che ciò che si credeva amore, invece si trattava di un calesse. Ma comunque, se non ti manda in estasi, qualche dubbio ti deve venire per forza.
Racconto da rivedere. Da rileggere soprattutto, come ho detto all'inizio, ho avuto l'impressione di aver a che fare con un testo poco curato, consegnato in fretta e furia. La trama, che non si discosta dalle classiche vicende prematrimoniali, non spicca per originalità, né per sussulti particolari. 
Una storia onesta che avrebbe fatto la sua onesta figura se fosse stata curata più attentamente.
Grazie e Buon Natale!
Giuro che 'sto bordello con la dimensione dei caratteri non è colpa mia!

Matrimonio in bianco 636947383

5Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Dom Dic 19, 2021 9:16 am

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

E quindi... Che dire, faccio mie le considerazioni di Fante, in toto. Ho poi anche una mia a teoria, vedremo se ci ho visto giusto: tutta la prima parte, che pare seguire un progetto coerente e che è scritto decisamente meglio, è frutto di un lavoro anticipato, poi lasciato a decantare. Magari con l'embrione di come si sarebbe conclusa e nulla più. A me capita a volte di fare così. I tempi per la consegna si sono poi fatti minimi e allora giù di botto a scrivere la seconda parte. Revisione zero, idee molte e confuse, e tac, è andata come è andata.
Ed è un peccato, perché il plot di un rosa classico c'era tutto, una roba tipo quei film svedesi e tedeschi, Rosamunde Pilcher o come si chiama, le cui trame sono sulla falsa riga di questo racconto, soprattutto per quanto riguarda l'amico d'infanzia, il ritorno al paesello, una più o meno grande disgrazia, tipo un lutto, una brillante carriera messa in standby, quasi sempre un lavoro creativo. Insomma, per gli amanti del genere sarebbe stato perfetto, ma la troppa fretta ti ha fregato, caro autore.
A rileggerci!


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Matrimonio in bianco Senza_10

6Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Lun Dic 20, 2021 7:04 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Un racconto rosa-fiaba, cosa può esserci di più romantico che sposarsi a Natale? Un paesaggio innevato e candido come l’anima della protagonista, una ragazza che ritrova l’amore per il proprio paese di nascita e che perde un amore che non valeva la pena di essere vissuto. 
Ci sono molti ingredienti in questa storia dall’atmosfera magica. Ci sono semplicità, genuinità (si dice?) e ingenuità. Concordo con Aki, anche a me è venuta in mente Rosamunde Pilchard e suoi romanzi.
L’aspetto in cui potresti lavorare ancora ė la costruzione dell’intreccio. Ho trovato piuttosto complesso e farraginoso da seguire. Cambi di scena rapidi, situazioni al limite che sballottano il lettore su e giù per la montagna senza dargli il tempo necessario a digerire la vicenda. 
A dirtela, mi ė sembrato di leggere un riassunto della trama di un romanzo. 
Il testo è da revisionare, di sono tanti errori che non ti segnalo considerato il lavoro approfondito che hanno fatto altri prima di me.
In conclusione, trovo che la tua idea di racconto natalizio abbia tutti i presupposti per funzionare bene e quel tocco di romanticismo e magia che la rendono perfetta per lo scopo. Ci sono buoni sentimenti e un messaggio profondo per giovani lettori. Lavorandoci ancora puoi affinarla e magari farne qualcosa di più ampio.

7Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Lun Dic 20, 2021 4:40 pm

gipoviani


Padawan
Padawan

Ci si può sposare se non ci si ama? Assolutamente si, anche ai nostri giorni. 
Forse avremmo tutti bisogno di qualcuno che seriamente ci chiedesse il giorno delle nozze: lo vuoi veramente fare?
Quanti matrimoni salterebbero se fosse possibile non sposarsi senza dir nulla a nessuno. 
Detto questo, la cosa che non mi convince nella storia è che tutto avviene senza apparente motivazione.
Non ama Flavio perché? lo vuole comunque sposare, perchè?
Nino come fa a sapere che non è innamorata di Flavio, se non si vedono da tanti anni? Si innamora di Nino perché? 
I personaggi devono avere una loro coerenza psicologica interna altrimenti nulla regge e nulla si tiene.
Questa profondità psicologica manca al racconto e lo indebolisce molto di più delle sviste e degli errori, correggibili, altrove segnalati

A Arunachala e Susanna garba questo messaggio

8Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Lun Dic 20, 2021 5:59 pm

Mac

Mac
Padawan
Padawan

Poteva essere un buon romanzo rosa, se l’autore si fosse soffermato di più sullo svolgimento della trama. Tralascio gli errori ortografici che sono tanti, segno di una certa fretta nel consegnare. Forse un po’ più di tempo per rileggerlo sarebbe bastato per correggere i nomi (Iris, Ines, Iria), e anche per collocare meglio i tempi. Faccio un esempio: la futura sposa sceglie il suo vestito un catalogo. Sceglie un vestito disegnato da lei. Nessuno nota un controsenso. E poi lo ordina da catalogo e le arriva praticamente subito (ricordiamo che non si trova a Milano). Anche la storia del commesso che la rapisce la porta in uno chalet e in due secondi si amano e decidono di tornare a casa spalando neve a più non posso. 
Mi dispiace ma la storia così non mi convince, va sistemata e rivista in alcuni punti.

9Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Mer Dic 22, 2021 11:58 am

Arianna 2016

Arianna 2016
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Non mi soffermo sugli errori di forma, che altri ti hanno già segnalato e vanno eliminati con un lavoro personale di revisione.
Per non ripetere cose già dette, faccio mio il commento di Fante sulle illogicità di trama: io mi ero annotata le stesse cose.
Al di là di tutto questo, lo stile è ancora un po’ immaturo; la prima parte è troppo “raccontata”, più che vissuta, anche le emozioni, che vengono spesso proprio “dette” (“facevano stringere il cuore”, “piangevano una morte fatale”, “con un moto di evidente commozione”, “gli telefonò emozionata”).
Dopo, la narrazione si scioglie un po’.
Questo vorrebbe essere un racconto rosa: ne ha molti elementi, ma manca il finale definito, che di solito è una caratteristica del rosa. Tanto per dire, che fine fa Nino?
In conclusione, tante idee che però sono diventate troppe e mescolate in modo confuso.
Dovresti “ripulire” la linea narrativa eliminando le incongruenze e le illogicità.
Ti sei lasciata (perché secondo me sei una ragazza) prendere la mano dalla tua fantasia, senza tenere sotto controllo il resto.
La fantasia va benissimo e, anzi, non devi reprimerla, ma poi va gestita in modo che la narrazione acquisti una sua coerenza. 

10Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Mer Dic 22, 2021 4:17 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Le fiamme del cammino E questa è la primissima frase poi continui imperterrito con gli errori  (per me sei un uomo che ignora, come tutti noi, la psicologia femminile). Te li hanno già  segnalato gli altri cinque lettori che mi hanno preceduto ma soprattutto  @Molli Redigano e quindi mi esento dal farlo però ti dico che ho fatto una fatica bestiale a portare a termine la lettura del tuo scritto. La trama è piuttosto ingenua: lui, che in negozio rivede per la prima volta, dopo molti anni, la promessa sposa di un altro, decide di rapirla e la porta in uno chalet su di una collina dove all'andare non c'è quasi neve e poi non possono nemmeno uscire per quanta neve c'è. Lui è innamorato pazzo di lei e lei, dopo aver rinunciato a sposarsi col suo attuale fidanzato, decide che se si sposerà lo farà con lui. Fine. Dimmi che sono io che non ho capito perchè nella tua fretta di consegnare hai arrabattato una storia simile e allora mi sta bene. Eri l'ultimo degli adulti e... prima di passare ai ragazzi mi faccio un riposino e ti decanto. Magari nel rileggerti...

11Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Mer Dic 22, 2021 10:01 pm

Valentina

Valentina
Younglings
Younglings

Ciao Autore! Devo ammettere che il tuo racconto non mi ha colpita molto positivamente.
Oltre ai vari errori ortografici, probabilmente risolvibilili con una bella rilettura accurata, che ti hanno già segnalato, ho trovato poco maturo il racconto in sé.
Personaggi con poca personalità, che cambiano decisione in pochissimo tempo.
Nino probabilmente mentalmente instabile, che vuole morire con lei, poi la conquista... Troppo stiracchiata questa evoluzione degli eventi, non mi è piaciuta.
L'impressione è di una buona idea buttata frettolosamente per iscritto e quindi non curata.
Ho apprezzato i molti dettagli descrittivi che hai inserito. Ma a parte questo devo dare un giudizio negativo, non mi è piaciuto.

12Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Dom Dic 26, 2021 2:00 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

L'aspetto positivo di questo racconto è l'ambientazione o location come è di moda dire oggi.
Ambientazione di montagna, con la neve, il matrimonio, è tutto molto suggestivo e romantico.
La storia però anche a me sembra piuttosto confusionaria, poco coerente, coi personaggi poco consistenti che cambiano idea in modo troppo repentino. Anche i dialoghi hanno bisogno di una revisione, appaiono troppo stereotipati e poco veritieri.
Gli errori ci sono anche dal punto di vista formale, ma quelli si possono correggere abbastanza velocemente e i più te li hanno già indicati. Il consiglio che ti posso dare è quello di provare a pianificare bene la storia  che hai in mente e per tempo. Porti delle domande, immedesimarti, chiederti: io mi comporterei così? Direi quella frase? Reagirei così o nel modo opposto?  
Le storie che scriviamo devono sì sorprendere, essere originali, ma devono essere coerenti e il lettore ci si deve immergere totalmente, dimenticandosi di stare leggendo un'opera di fantasia.

13Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Dom Dic 26, 2021 4:29 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Anche per questo racconto sono state necessarie tre letture per arrivare ad un commento, e anche questo è stato arduo da comporre. All’inizio il racconto scorreva bene, poi sono cominciati gli errori, vocaboli non adatti, frasi interrotte, punteggiatura poco curata: ho avuto l’impressione che da un certo punto in poi sia intervenuta la fretta di finire il racconto, cui è mancata una rilettura attenta. Capita quando l’inizio impegna molto, a discapito del tempo a disposizione.
La rilettura del racconto, sistemate le cose, mi ha lasciato la stessa impressione. Fino alla fine dei preparativi per il matrimonio tutto fila (forse le tempistiche molto forzate) poi tutto è affrettato, quasi una corsa verso il finale. Il rapimento, il repentino cambio di registro di Iris: qui ci avrei visto più ragionamenti sul voler troncare con Flavio: solo perché Nino in quattro frasi le ricorda il loro momento passato e le fa una disanima di come lui la vede? All’inizio l’ho visto come una strategia per salvarsi, ma poi...Si può chiudere con una semplice frase una storia arrivata a un niente dal matrimonio? Così, davanti al camino, rilassata con una tisana dopo un bagno caldo? Neanche un attimo di ansia, di dubbio? Neanche una parola per come Flavio l’ha presa? Iris figura a questo punto un po’ come una banderuola al vento. Troppo affrettato il finale per un personaggio tutto sommato ben delineato.
Anche con questo pezzo devo dividere le mie riflessioni:
la scrittura: risente di fretta e di non rilettura e questo penalizza uno stile comunque più che discreto, visto l’avvio. Una storia apprezzabile si gusta maggiormente se arrivi fino alla fine senza interromperti continuamente per gli errori formali.
la storia: l’idea di fondo è buona, non nuova, ma non è un delitto ispirarsi. Alleggerirei l’inizio per dare maggiore consistenza alla parte finale, sviluppando il momento in cui Nino si palesa, ricorda la loro infanzia, ma soprattutto gli stati d’animo, le ansie e il momento del ripensamento di Iris. Qui è davvero tutto troppo repentino e compresso.
Penso che rielaborando il testo se ne possa trarre un racconto che prenda di più il lettore: dal negozio in poi ci si aspetta qualcosa di particolare, arriva la tensione, il momento del rapimento e poi in un paio d’ore o poco più (sera/giorno c’è un attimo di confusione) tutto finisce. Concordo con la necessità di un po' di psicologico che suggerisce @gipoviani

 
Ecco le mie note: Penna, prendile con lo spirito di DT, se già frequenti sai cosa significa: aiuto reciproco per continuare a scrivere.
Sono tante, mi spiace, alcune magari già segnalate. Non ho inserito quelle relative all’ultimo pezzo, dal rapimento in poi. Nessun problema, se riterrai utili questi suggerimenti, a passartele. Non avertene.
da un irruento irruenta folata
Non vedeva l’ora di dirlo al fidanzato, che doveva arrivare proprio il giorno dopo.
Ragazze, lo sapete bene--- del matrimonio, era quello di vedere tutto magicamente bianco attorno a me. Lo sogno fin da bambina a mio parere questa lunga frase è inutile in questo punto:  era avanti coi preparativi, queste considerazioni devono essere già state fatte
Delusa chiuse il telefono.  forse la telefonata
modo possibile e cercavano di esserle    la frase si interrompe
Tolto l’abito, in fretta infilò jeans e maglione, e indossato sciarpa, giubbotto e cappello si vestì in fretta e raggiunse recò di volata velocemente il negozio di scarpe.
Il negozio era semivuoto, Nel negozio, solo una commessa occupata con ’era una commessa con una cliente e, al banco, un bel giovane, dall’aria distinta con uno sguardo metallico, distaccato.---- di solito ad essere metallico/a è la voce, gli occhi non riesco ad immaginarli metallici.
Cercò sullo scaffale tra i vari scatoli sicuro di sé.  magari userei le scatole, non so se scatoli sia una forma antiquata o inusuale, personalmente non l’ho mai incrociata, ma anche senza la scena funziona, in un negozio di scarpe le scatole abbondano.
dal negozio,: c’era qualcosa di strano. Con un due punti enfatizzi l’esserci qualcosa di strano
«Alle 11,00. » nessuno direbbe undici zero zero... Alle undici. I numeri vanno scritti come numeri se sono date, dati tecnici
era stata bruscamente chiusa: se era già chiusa e le luci spente,” bruscamente” non serve: forse intendevi già chiusa, chiusa prima del previsto.
Bussò con insistenza contro il negozio  la serranda chiusa --- la serranda, non contro il negozio nella sua interezza
ammortizzò un poco  ammortizzare va bene in termini ragionieristici o automobilistici, qui vedrei meglio cancellò, dissipò
mancava mancavano  solo l’acconciatura,  il trucco e sarebbe stata perfetta. 
“Era questo che voleva?”  dato il virgolettato, chi parla? Se è uno pensiero, andrebbe in prima persona.
con la borsa contenente tutto l’occorrente per renderla ancora più bella per il trucco
cominciare ad andare,  stona proprio  meglio l’autista le aveva inviate ad avviarsi
che la sposa dovesse arrivare per ultima sul sagrato, con tutti gli invitati presenti ed essere accolta con foto e applausi. È usuale, non serve ripeterlo. Ma lei non sarebbe stata accompagnata all’altare? Arrivava sola?
neve: della sposa nessuna traccia.  Col due punti enfatizzi la sua assenza



Ultima modifica di Susanna il Lun Dic 27, 2021 10:10 pm - modificato 1 volta.


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

14Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Lun Dic 27, 2021 9:04 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao.
Storia rocambolesca dal lieto fine.
Strana ragazza, Iris, che dopo la morte del padre ritorna agli affetti più cari,
alle amiche, al paese.
Il fidanzato, in effetti, da subito è assente.
Nino mi ha convinto poco. 
A un certo punto pensavo fosse un maniaco che voleva ucciderla.
Strano modo di manifestare il suo amore giovanile.
La lettura scivola anche senza grossi colpi di scena. 
Ho notato frasi mozzate e qualche errore di battitura. Ma chi non ne fa.
Nel complesso una storia magica per la bella atmosfera, un Natale innevato come un matrimonio mancato.

15Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Lun Dic 27, 2021 11:53 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Dopo il commento di Fante tutto il resto è noia.
Non ci sono discussioni da tenere in piedi, l'autore avrà avuto di meglio da fare e ha mollato la storia senza averla nemmeno riletta.
Io brindo alla sua spontaneità, anche se scriveranno che ha avuto poco rispetto per il suo racconto, nemmeno troppo male, e per i lettori  con la sua esagerata leggerezza.
Io gli dirò: Rispetto tutti i tuoi sbagli.

16Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Mar Dic 28, 2021 1:09 am

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao Autore,
purtroppo la lettura del racconto mi ha lasciata un pò perplessa: trovo che il testo sia nettamente diviso in due parti, dove sulla seconda imperversa la fretta di consegnare.
L'idea di scrivere un rosa rocambolesco poteva anche essere carina, ma l'approssimativo approccio con la psicologia dei protagonisti lascia davvero poco dietro di sè. Il racconto diventa una valanga che scende verso la fine troppo velocemente, macinando nella sua folle discesa personaggi, situazioni e il lettore stesso. 
Gli amici che hanno commentato prima di me ti hanno già lasciato ottimi suggerimenti e spunti di riflessione su come migliorare il testo. Io aggiungo che stereotipare troppo personaggi e situazioni non paga mai quanto una buona idea originale (anche se fuori dagli schemi): scrivi più cose tue, che il già visto, già sentito non paga mai abbastanza.
Un appunto lo faccio sul titolo: bellissimo, totalmente azzeccato, forse il migliore di questo Natale Bifronte!

17Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Mer Dic 29, 2021 5:33 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

beh, a dirla tutta potrebbe benissimo trattarsi del breve condensato di un romanzo rosa.
c'è tutto: l'amore finto, quello vero (forse), la casa e il paese natii, le amiche...
peccato sia stato scritto di fretta e senza revisione, soprattutto la seconda parte, altrimenti avrebbe potuto piacere parecchio. sempre nei limiti in cui può piacere una storia rosa, ovviamente.
rivedilo con calma e correggi gli errori, modifica alcune parti e chiariscine altre (Nino dov'è finito?), diventerà gradevole.


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Matrimonio in bianco Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

18Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Mer Dic 29, 2021 6:27 pm

gemma vitali

gemma vitali
Padawan
Padawan

Bella la neve che fa da sfondo al racconto.
Delle carenze di quanto hai scritto già ne saprai abbastanza.
Un racconto scritto troppo in fretta o cambiato all'ultimo momento per cui l'autore si è perso e non è riuscito a stargli dietro.
Racconto rosa che potrebbe anche dioventare un noir con un finale diverso.
C'è del lavoro dal fare, ma in fondo ne vale sempre la pena se ami scrivere.

A Arunachala e Petunia garba questo messaggio

19Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Ven Dic 31, 2021 6:13 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Non sono uno che si sofferma sui refusi né tanto meno sulla punteggiatura, sulla quale ho molti problemi anch’io, ma quando sono troppi…
Secondo me il problema principale è che si percepisce un’atmosfera prematrimoniale, ma non prenatalizia, e la neve non basta. Anche il titolo sembra darmi ragione.
La trama è forzata: se Iris non avesse rotto il tacco, Nino che avrebbe fatto? Avrebbe lasciato che si sposasse senza intervenire? È pronto a rapirla per amore, ma per anni non si è mai fatto vivo, neanche per mostrare come fosse passato da ragazzino brufoloso a un bel giovane.
Troppe incongruenze che la rendono poco credibile.

20Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Dom Gen 02, 2022 5:18 pm

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Lo schema nella sua essenzialità è questo: Iris per un fatto tragico, la morte del padre, matura la decisione di riavvicinarsi al suo paese d’origine. Riassapora la memoria del luogo che aveva abbandonato e rientra in sintonia con il suo passato e la sua adolescenza. Così, decide che si sposerà proprio lì con il suo Flavio. Per un banale, quanto imprevedibile, incidente, la rottura di un tacco, ritrova nel negozio di calzature, Nino, da sempre innamorato di lei e da lei sempre snobbato. Nino non sopporta l’idea che Iris sposi un altro e non lui e pianifica un rapimento, convinto che Flavio non sia l’uomo giusto per la ragazza.
La ragazza rapita passa dal terrore all’attrazione e all’innamoramento senza una gradualità e una logica narrativa.
 
Quello che è mancato al racconto sono i passaggi intermedi, le sfumature, nelle varie fasi di questo schema e cioè:
- a questo amore poco profondo fra i promessi sposi non hai dato particolare risalto. Sarebbe bastato qualche segnale più chiaro per il lettore;
- Nino non può che aver pianificato al momento il da farsi. Da che cosa ha potuto capire che fra Flavio e Iris non c’era vero amore?
- quali erano le vere intenzioni di Nino? Tutte le possibilità erano aperte. Poteva essere un incontro con uno psicopatico con un finale tragico per tutti e due (come sembra l’idea iniziale di Nino), oppure solo per lui. Oppure poteva essere un vero lieto fine, un rosa acceso, se l’amore fra Nino e Iris avesse trionfato. In tal caso però avrei evitato di inserire il progetto del suicidio/omicidio.
Invece hai scelto una via di mezzo, in cui lo spiraglio c’è, tutto è possibile, ma niente è definito e il lettore resta un po’ deluso.

21Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Lun Gen 03, 2022 6:00 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Pronti via e ci si imbatte in quel "le fiamme del cammino" che costringe a rileggere almeno un paio di volte la prima frase e mi indispone.
Poi il racconto decolla, gli errori (gravi) spariscono e faccio pace con le farsi che scorrono e con l'aut* che le ha scritte.
E fino a metà racconto tutto sembra volgere al meglio.
poi, cambia tutto improvvisamente, quasi contemporaneamente alla comparsa di Nino che pare subito uno psicopatico anche se poi si trasformerà quasi nell'eroe positivo del racconto.
E con Nino tronano a fioccare gli errori, talmente assurdi (il 99 tanto per fare un esempio) da far pensare che la seconda parte sia stata scritta in tutta fretta un paio d'ore prima della scadenza del termine della consegna e quindi senza nemmeno darti modo di rileggere, nemmeno una volta.
Peccato!
Perché l'idea poteva non essere male, anzi, ma nella seconda parte hai proprio fatto un gran casino (scusa il termine); ti suggerirei di riprendere in mano il racconto, se ti va, e di svilupparlo al di fuori del contest, secondo me può uscirne qualcosa di buono (suggerimenti te ne hanno dati parecchi).


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Matrimonio in bianco Badge-3

22Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Lun Gen 03, 2022 10:24 pm

SisypheMalheureux

SisypheMalheureux
Padawan
Padawan

Ciao autrice (sei sicuramente una donna), certo che bisogna metterlo un po' a posto questo racconto. Ci sono moltissimi refusi e sviste, su cui non mi dilungo perché già lo hanno fatto altri prima di me.
Vorrei ragionare un po' con te su qualche incongruenza di trama.
1) Iris vuole a tutti i costi sposarsi a Natale. Ci tiene tantissimo, la neve bianca, l'abito bianco, i fiori bianchi. È tutto bianco. Ok. Poi però alla fine decide che non vuole sposarsi più e che se si sposerà in futuro lo farà d'Estate. Ma come... Perché? Non ama così tanto il Natale e l'inverno?
2) Viene stalkerizzata da questo vecchio compagno di scuola, che la riconosce subito, sa tutto di lei; che la rapisce e le dice "non ti permetterò di sposare un uomo che non ami". Quindi insomma, aveva architettato tutto, la spia da anni no? Eppure, se non fosse stato per il tacco rotto, Iris nel suo negozio non ci avrebbe messo piede. Non quadra la cosa.
3) Lei capisce di non amare il fidanzato e non lo sposa più. Così di punto in bianco. Eppure non sembrava mica avere dubbi prima della disavventura nella neve. Insomma forse avresti dovuto fare capire al lettore già da prima che lui non era l'uomo della sua vita, magari tramite dubbi delle amiche o della madre/zia. Di solito se non c'è tutto questo amore la gente intorno a te se ne accorge.. qui no.
4) classica trama un po' da racconto Harmony. Lei torna al paesello, deve sposarsi ma incontra l'amico d'infanzia che era un cesso sfigato e adesso è diventato un figo da paura, scocca l'attrazione, lei non si sposa più.
Insomma, non originalissimo come svolgimento, anche perché nella realtà se incontri la strafiga del paese che ti bullizzava da ragazzino per me non te la vuoi sposare, vuoi solo fargliela pagare. Ma questa forse è più una limitazione mia personale, questione di gusti.
Insomma, al di là della forma, anche il contenuto del racconto non mi ha convinto moltissimo. Mi spiace e a rileggerci.


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"Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? 
Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto."

23Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Mar Gen 04, 2022 1:28 pm

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Caro Autore, ti chiedo scusa ma permettimi di giocare con il tuo racconto. Leggendolo mi sono posto come se stessi vedendo un film. Non un film da Oscar, ma un buon film. Uno di quelli che ripropongono in TV almeno una volta all'anno. Questo film parte bene, una buona trama, una bella ambientazione, personaggi credibili, una regia professionale. Poi la casa di produzione finisce il budget. Licenzia regista e sceneggiatori, recupera pezzi girati senza un "montaggio analogico" coerente. Cerca, insomma, di salvare il lavoro con quello che ha a disposizione. Se sostituiamo il budget con il tempo credo che non sia molto distante da quanto è realmente successo.
Lavoraci e non demordere. Potrebbe uscire qualcosa di interessante.
Grazie.


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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

24Matrimonio in bianco Empty Re: Matrimonio in bianco Ven Gen 07, 2022 8:27 pm

miichiiiiiiiiiii

miichiiiiiiiiiii
Younglings
Younglings

Mi piace molto, il legame tra il Natale e il matrimonio è bellissimo, ma il finale che parla dell'estate è pazzesco.
"lo aveva accettato, in modo naturale, come il compagno col quale condividere la sua vita e questa unione la faceva star bene anche se non la mandava in estasi." Questo pezzo mi rattrista ma per fortuna, grazie a Nino, non ha fatto quello stupido errore di rinunciare alla ricerca del vero amore.
"l’? uscita" svista.
"La madre e la zia la viziavano in ogni modo possibile e cercavano di esserle" questa credo sia incompleta, forse un'altra svista.
La parte che mi colpisce di meno sono i dialoghi, soprattutto di Nino durante il "rapimento".
Il resto mi piace davvero tanto e un'altra cosa: vorrei sposarmi con i tacchi rossi! 🤣

25Matrimonio in bianco Empty Commento Dom Gen 09, 2022 5:57 pm

Marcog

Marcog
Padawan
Padawan

Il racconto non mi ha coinvolto sempre, ci sono comunque buoni spunti. Ho notato diversi errori, tra cui una frase lasciata a metà, che non aiutano la lettura. A mio parere i personaggi non sono sempre credibili, soprattutto Iris è troppo volubile, specie nella scelta finale. Un romanzo rosa da rivedere con calma per aggiungere credibilità ed eliminare gli errori. Grazie!

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