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1Xmas Empty Xmas Gio Dic 16, 2021 12:53 pm

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La prua separava le acque calme del porto andando incontro al tramonto. Chissà perché sempre al tramonto. Un forte vento da sud ovest faceva sventolare le bandierine tese tra le due estremità dell’imbarcazione; la salsedine nell’aria induriva le lacrime che, come proiettili, volavano via verso la costa che si faceva sempre più piccola e lontana.
Il principe sostava sul ponte nonostante l’imbarcazione avesse già preso il mare aperto. Il vento gli sbatteva in faccia e la sciarpa di raso bianco sventolava rumorosa dietro le sue orecchie, tese a sentire i rumori del mare confusi nella semi oscurità. Sarebbe stata l’ultima volta? Al principe, questo, poco importava. Piuttosto cercava mentalmente di fissare un obiettivo più concreto, più vicino, più a portata dei suoi pensieri: ci sarebbe arrivato a Natale?
Il suo non era un pensiero egoista. Ragionava per il suo equipaggio, di cui faceva parte con orgoglio. Uomini impavidi, coraggiosi; lupi di mare abituati a lasciare casa frequentemente e senza troppe remore. Il dovere, in quel momento più che mai, veniva prima. La Spezia era lontana ormai, il Natale più vicino e il buio del Mediterraneo spalancava le fauci per inghiottire vecchie nostalgie e inutili pensieri.
Al diavolo il Natale!” esclamò il principe tra sé e sé. Aveva ragione, a Natale la missione sarebbe già stata conclusa. Con un successo pieno, da scartare come un regalo sotto l’albero, o con un fallimento, sul quale rimuginare in prigionia insieme ai topi o, peggio, in compagnia del proprio spirito laggiù, in fondo al mare, a guardare un corpo dagli occhi vitrei e la bocca spalancata che fissa un cielo che non esiste più.
Comandante!” esclamò il primo ufficiale mettendosi sull’attenti e rimanendo a un metro dal principe.
Con quei tacchi bolli la chiglia e mi rovini la vernice nuova!” rispose sorridendo.
L’ufficiale non si scompose: “Navigheremo in superficie fino a Lero, come previsto.”
Condizioni del mare?”
Nulla di preoccupante,” fece una pausa, “incontreremo mare agitato tra un paio di giorni, nel canale di Sicilia.”
Tutto qui?”
Gli inglesi continuano i pattugliamenti aerei; alla fine di novembre pare che si siano spinti fino a Creta.”
Poco male,” esclamò il principe con una smorfia d’odio che affiorò sul suo volto fino a quel momento tranquillo e quasi inespressivo, “se sarà necessario navigheremo in immersione, non dobbiamo correre rischi!”
Signorsì!” urlò il vice battendo nuovamente il tacco.
Il principe sorrise di nuovo: “Mi vuoi far affondare?”, e, facendosi subito serio: “informative dal SIM?” chiese gonfiando profondamente i polmoni d’aria marina.
Ciò che le ho detto, signore!” rispose mestamente l’ufficiale.
Il principe strinse i pugni. Non si fidava del Servizio Informazioni Militari. Ciò che le sue orecchie avevano appena sentito non poteva corrispondere alla realtà. Non era verosimile che in tempo di guerra lo Scirè avesse potuto navigare in superficie fino in Grecia senza essere disturbato o quantomeno avvistato. I bombardieri inglesi avrebbero potuto decollare dall’Egitto in tempi brevi, raggiungere il sommergibile italiano e affondarlo in superficie senza che l’equipaggio potesse accorgersi della fine imminente.
Eppure, quei giorni di navigazione passarono in fretta e senza intoppi. Il giorno dell’Immacolata, ormai in prossimità dell’attracco nell’isola greca, l’ufficiale della sala macchine improvvisò un albero di Natale utilizzando una scopa di saggina. Piegò le setole in posizione orizzontale creando un cespuglio dalla forma sferica. Ogni ufficiale, ogni sottocapo, ogni marinaio diede il suo contributo alla creazione del particolare albero di Natale dello Scirè: c’era un nastro per capelli, di chissà quale lontana e innamorata fidanzata; c’era una palla da baseball; c’era una sigaretta, un brandello di lettera dalle parole sbiadite; era apparsa addirittura una mostrina della fanteria, cosa che scandalizzò tutti. Il colpevole di quell’affronto fu cercato a lungo, ma invano.
Il cuoco di bordo, quel giorno, cucinò delle frittelle con pomodoro, capperi e olive, cotte nell’olio bollente e morbide come focacce. Pare fossero una tradizione prenatalizia del suo paese d’origine nel sud Italia. Nonostante la difficile missione a cui era chiamato tutto l’equipaggio dello Scirè, il clima natalizio, portatore di gioia e mistero, era arrivato persino in mezzo al mare.
Le coste dell’isola di Lero erano ben visibili al periscopio nonostante la foschia. Entro poche ore si sarebbe entrati nel vivo della missione. Il principe attendeva nervosamente nella sua cabina. Era contento dell’affiatamento e dello spirito di cameratismo che si era consolidato tra i membri del suo equipaggio. Nonostante questo, la tensione lo rendeva irascibile. Se ne rendeva conto e non riusciva a smettere dimangiarsi le unghie. “Al diavolo il Natale!” pensò ancora.


Nonostante fosse dicembre la temperatura era mite e il sole splendeva nel cielo. Per un attimo pensò di trovarsi in un sogno e si augurò di non svegliarsi mai. Aveva lo sguardo fisso sui suoi piedi, che ondeggiavano sott’acqua al ritmo della risacca. Il mare, d’una limpidezza paradisiaca, dal riflesso verde, rispecchiava tutti i pensieri che si contorcevano nella sua mente: un altro Natale lontano da casa, dalla sua promessa sposa. E ancora: la guerra, la missione; la morte, che ogni giorno, ne era certo, gli camminava al fianco, sempre in agguato.
Enzo!”, sentì gridare, destandosi immediatamente dal suo torpore pensieroso.
Enzo! Dobbiamo andare. È ora” disse ancora una voce che gli fu subito familiare.
Infatti, voltatosi verso la spiaggia, Enzo vide Mario, suo commilitone, che si sbracciava facendogli segno di andare.
Non vieni a farti un bagno prima di partire?” disse Enzo in tono sarcastico.
Ma che dici?” ribatté Mario, “dobbiamo ricontrollare tutto l’equipaggiamento!”
E dai!” scherzò ancora Enzo, “guarda che potrebbe essere l’ultimo!”
Mamma mia!” urlò Mario, grattandosi platealmente il basso ventre.
Mario restò ai limiti della spiaggia sbuffando, mentre Enzo se la prendeva comoda per asciugarsi e rivestirsi.
Ti vuoi sbrigare?” esclamò indicandolo con la mano posta a coltello, a mo’ di minaccia.
Sono già arrivati?” domandò Enzo.
Sono a poche miglia, arriveranno a breve, dobbiamo essere pronti!”
A poche miglia?” disse Enzo ridendo, “quanta fretta! Potremmo pure fare una partitina a scopa!”
Ma falla finita. E sbrigati che dobbiamo sistemare le cose e abbiamo tutto sotto sopra!”
Io porterò sfiga, ma tu c’hai un’ansia figlio mio!” ribatté Enzo allargando le braccia.
Il gruppo di uomini attendeva paziente sulla banchina del porto. La sagoma dello Scirè era nitida e la sua scia correva, svanendo, all’orizzonte. Il sommergibile avrebbe attraccato a breve. Il sole stava per fare capolino colorando la volta di tonalità leggere ma calde. Ancora una volta, il tramonto.
Enzo guardava il maiale, Mario era accanto a lui, ma sicuramente pensava ad altro. L’avevano tirato a lucido; avevano controllato il funzionamento dell’elica e del timone, ingrassando gli ingranaggi. Tutto funzionava perfettamente. Avevano passato in rassegna tutto l’equipaggiamento subacqueo: muta, maschera e respiratori, un controllo meticoloso e al limite dell’inverosimile. Degno di una missione come quella. Rimaneva un’unica incognita, come uno sgradito ospite che non se ne vuole andare: il fato.
Mani sui fianchi, mento alto, uniforme ordinata di tutto punto. Non appena il sommergibile varcò la bocca di porto, il principe, impettito, era già sul ponte. Certo, avrebbe sovrainteso alle operazioni di attracco e all’imbarco di mezzi, materiali e uomini. Ma era anche una questione d’immagine, soprattutto per una persona con il suo carisma, per cui un aspetto doveva essere cristallino a tutti: “Questo è lo Scirè e io sono il comandante!”
Il vento di tramontana appiattiva il mare che pareva essere un’infinita tavola blu. Le bandierine svolazzavano impazzite. Gli incursori, a due a due accanto ai loro maiali, erano sull’attenti e porsero subito il saluto militare non appena il principe fu a pochi passi da loro.
Riposo!” esclamò il comandante, tradendo una certa emozione mista a compiaciuta soddisfazione. Si convinse definitivamente che gli uomini che aveva davanti erano quelli giusti per la missione loro assegnata. Non avrebbero fallito.


Dammi una mano!” disse Mario a Enzo mentre tirava la cinghia che fissava il maiale all’interno della pancia del sommergibile. In quel momento era Enzo a essere sovra pensiero.
Com’è dura!” esclamò Enzo. Dopo una piccola pausa: “E ci credo, la fibbia è tutta arrugginita!”
Non temere,” lo tranquillizzò Mario, “abbiamo di fronte pochi giorni di navigazione, la ruggine non farà in tempo ad attecchire sulla chiglia del maiale.”
Speriamo che non attecchisca su di noi!” scherzò Enzo.
Figurati! Se tutto andrà bene, per Natale saremo già in un harem del Cairo, travestiti da inglesi, a spassarcela tra fiumi di whisky e lunghe sottane che si muovono al ritmo della danza del ventre!” sorrise Mario.
Come no!” esclamò Enzo dando una sonora pacca sulle spalle al commilitone.


La luce rossa cominciò a lampeggiare. Gli incursori aspettavano nella loro cabina e gli sguardi s’incrociarono. Il silenzio era assordante. Enzo si portò la mano all’orecchio, il sommergibile aveva iniziato la discesa verso il fondo del mare. Da quel momento la missione entrava veramente nel vivo.
Un giorno prima dell’ora x, il principe convocò una riunione per fare il punto sulla missione. La tensione si tagliava con il coltello: gli ufficiali dello Scirè avevano i volti tirati come tamburi; gli incursori parevano più tranquilli. Per loro, si trattava di una tensione diversa, una sorta di logorante attesa prima dell’inizio delle operazioni.
Orbene,” esordì il principe rivolgendosi agli incursori, “benvenuti sullo Scirè!” E continuò: “La missione è entrata nel vivo. Domani a quest’ora, è prevista la vostra partenza.”
Con un cenno del capo passò la parola al suo vice che prontamente parlò: “Vi sgancerete con i vostri maiali appena il sole sarà tramontato. Navigherete rasenti al fondale. Quando vedrete una leggera salita, significherà che sarete sotto la bocca di porto. Da quel momento romperete la fila indiana e vi separerete per raggiungere ciascuno il proprio obiettivo.”
Il vicecomandante fece una pausa.
Bene!” esclamò il principe, “prima di elencare i dettagli, tutto chiaro?”
Gli incursori annuirono silenziosi. Il principe fece cenno al vice di proseguire.
Maiale numero duecentoventuno, verso l’obiettivo pomodoro, rompe la formazione per primo. Maiale numero duecentoventidue, verso l’obiettivo denominato olio d’oliva, si separa verso sinistra. Maiale numero duecentoventitré, verso l’obiettivo cappero. Ecco la mappa di superficie del porto fornita dal SIM. Ciascuna x corrisponde agli obiettivi in rada. Non sappiamo se ci sono mine subacquee nei pressi delle navi. Siamo certi che non è attiva alcuna vigilanza subacquea del porto.”
Come vedete, cari signori,” intervenne il principe, “possiamo contare sull’effetto sorpresa. Sfruttiamolo al massimo! Siamo in possesso di un vantaggio che non fa che accrescere il prestigio e l’importanza della missione!”
Una volta piazzate le cariche esplosive,” continuò il primo ufficiale, “ogni equipaggio provvederà autonomamente a lasciare il porto e a mescolarsi tra la popolazione. Il buon esito della missione si udirà all’alba. Le dotazioni per questa seconda parte della missione prevedono abiti locali e moneta corrente. Vi ricordo che non sarete armati,” deglutì, “buona fortuna e che Dio vi protegga!”
Il principe pareva seccato dalle ultime parole del suo primo ufficiale: “Siete gli uomini giusti! E siete chiamati a scrivere una pagina importante della Storia! In bocca al lupo!” e così dicendo batté il piede destro e tese il braccio facendo il saluto romano. Tutti i presenti lo imitarono.


Certo che Borghese deve essere molto rispettato dal suo equipaggio” disse Mario con voce compiaciuta.
O molto temuto,” gli rispose Enzo, “hai visto come ha guardato il suo vice appena ha finito di parlare? Quello ha abbassato le orecchie e lo sguardo come un cane. Come se gli avesse messo paura.”
L’ho notato anch’io. Credo l’abbia guardato male perché le sue parole non sono state per noi di grande motivazione, diciamo così” disse Mario.
Ma dai Mario, siamo della decima, incursori della regia marina, di quale motivazione avremmo bisogno?” rise Enzo.
E allora avrà invocato la protezione di nostro Signore perché siamo vicini al Natale!” ribatté Mario, “o forse perché siamo semplicemente in guerra!”
Risero entrambi. “Meglio dormirci sopra, domani si lavora seriamente!” esclamò Enzo prima d’infilare scherzosamente la testa sotto il cuscino, per mimare una paura che gli incursori della decima non potevano conoscere.


Le pessime condizioni del mare costrinsero il principe a rinviare la missione al giorno successivo. Lo Scirè rimaneva in agguato in profondità a largo di Alessandria d’Egitto. Aveva navigato in immersione senza intoppi e aveva evitato il campo minato subacqueo di cui aveva avuto informazione e coordinate dal servizio. Il mare in burrasca ritardava la missione e questo infastidiva, e parecchio, il principe. Il tempo era prezioso e non andava sprecato.


I maiali iniziarono lentamente ad allontanarsi dal sommergibile in fila indiana come previsto. Il maiale di Enzo e Mario era al centro della fila. L’oscurità del mare sembrava aumentare il freddo che si attaccava alle mute come le ventose di un polpo. Probabilmente si trattava soltanto di una questione psicologica: la missione era entrata veramente nel vivo e l’adrenalina nel sangue aumentava esponenzialmente.
Il colore della sabbia sul fondo cambiò. Gli incursori si guardarono intorno. Il primo maiale rallentò la sua corsa. L’equipaggio, con le braccia alzate, indicava qualcosa verso la superficie. Mine. Un reticolo di mine. Soltanto sfiorare una delle catene ancorate al fondale avrebbe provocato una serie di esplosioni a catena che avrebbero polverizzato maiali e uomini. Con conseguenze successive potenzialmente ancora più gravi, ovvero la localizzazione dello Scirè al largo del porto.
Nell’oscurità e con un pizzico di fortuna, gli equipaggi trovarono subito un varco nel campo minato. Era l’unico ostacolo tra loro e gli obiettivi. Lasciate le mine alle spalle, la fila si ruppe e i maiali si separarono per raggiungere ciascuno il proprio obiettivo ormeggiato nel porto.
Le scie degli altri due maiali svanirono presto. Ora erano soli. Enzo e Mario, con il loro maiale carico di esplosivo. Enzo era concentrato sul percorso da seguire, per cui non si accorse subito di quanto facesse fatica a respirare. Senza rendersene conto svenne. Mario vide il compagno accasciarsi sul maiale e, senza pensarci due volte, prese i comandi e risalì in superficie. Fortunatamente si trovarono in una posizione defilata all’interno del porto. Olio d’oliva era a poche decine di metri. Enzo si riprese subito anche se aveva un gran giramento di testa. Entrambi concordarono che la missione doveva continuare a ogni costo.
I palombari s’avvicinarono alla nave ormeggiata proseguendo a zig zag a pelo d’acqua. Una scia dritta poteva essere avvistata più facilmente e avrebbe messo subito in allarme le guardie del porto. Si accostarono lentamente alla carena. Enzo si era tolto il respiratore e la forte puzza di nafta proveniente dalla nave gli fece aumentare il mal di testa. Si sentì nauseato. Non c’era tempo per pensare ai malesseri. Con cautela, lentamente, Enzo estrasse la carica esplosiva dal vano del maiale e la porse a Mario che s’immerse subito. La posizionò a circa un metro sotto la linea di galleggiamento. Una volta risalito, dopo pochi minuti, fece segno di aver concluso. I due incursori si guardarono soddisfatti. Chissà se anche gli altri incursori erano riusciti ad assolvere il loro compito, pensarono telepaticamente.
La prima parte della missione era finita. Ora veniva quella più difficile, ovvero mettersi in salvo senza essere scoperti.
Si allontanarono in fretta, dirigendosi verso un pontile di legno molto defilato rispetto a dove erano ormeggiate le navi inglesi. C’erano delle barche da pesca e il molo non sembrava essere sorvegliato. I palombari abbandonarono il maiale sotto il pontile. Dispiacque a entrambi. Senza fare rumore, con la massima cautela, salirono sul pontile, il legno marcio scricchiolò, facendo aumentare il battito dei loro cuori. Erano ancora bagnati, ma entrambi sentirono il sudore freddo sulla fronte.
Si nascosero dietro a dei barili di nafta arrugginiti. Dovevano cambiarsi e occultare l’equipaggiamento, più in fretta che potevano. Comunicavano a gesti nel silenzio più assoluto. Il cielo limpido illuminato di stelle gli consentiva di guardarsi negli occhi scambiandosi cenni d’intesa.
Una serie di rumori metallici, secchi e improvvisi, li pietrificò all’istante. Il silenzio si fece mortale. Erano circondati da un imprecisato numero di uomini armati col turbante in testa. Enzo e Mario si guardarono un’ultima volta: se solo avessero accennato un movimento, li avrebbero ridotti a colabrodo.


Deboli raggi solari s’affacciavano sul mare, una leggera brezza scuoteva le sfilacciate bandiere di sua maestà poste sulle navi da guerra. I gabbiani volteggiavano sul porto tracciando traiettorie irregolari, mentre assonnate guardie egiziane giravano guardinghe sui moli con i fucili imbracciati.
La calma era soltanto apparente. Qualcosa era successo. O doveva ancora accadere.
Con un sincronismo inaspettato, le cariche esplosive squarciarono le carene delle navi. L’alba sopra il porto di Alessandria si colorò d’arancione e rosso, come il tramonto, poi fu soltanto nebbia fumosa, odore di nafta e sirene a intermittenza.
Enzo sentì battere contro il muro della cella in cui era rinchiuso. Tese l’orecchio per ascoltare meglio. Il messaggio in codice Morse era di Mario, rinchiuso in una cella accanto. “Ce l’abbiamo fatta! Torneremo a casa”.
Una lacrima calda solcò il viso di Enzo. Rispose: “Memento audere sempre, amico”.


Junio Valerio Borghese era al settimo cielo. Non riusciva a stare fermo e faceva avanti e indietro calpestando tutta l’esigua superficie della sua cabina. I suoi uomini, con un’azione da manuale, avevano messo fuori gioco buona parte della flotta più potente del mondo. Perfino Churchill aveva dovuto dichiararlo. Non riusciva a smettere di mangiarsi le unghie. Emozioni e pensieri inversi rispetto a quando la missione doveva ancora cominciare.
Bussarono alla porta. “Avanti!” disse il comandante. Era il primo ufficiale, il quale, senza salutare, porse un foglio e disse semplicemente: “Da Roma”. E uscì.
Il comandante lesse ad alta voce: “Complimenti. Grandi uomini, fulgido esempio di attaccamento alla patria. Ora l’Italia è rafforzata. Vi aspetto a Montecitorio. Buon Natale! Dux.”
Il principe gonfiò il petto, sbatté il piede e tese il braccio. “Buon Natale!” esclamò. Prese la sciarpa di raso bianco e il giaccone. Con la mano fece il gesto di spolverare i gradi di tenente di vascello che aveva appuntati sulla manica. Lo Scirè era appena risalito in superficie rallentando la sua corsa in avvicinamento al porto di Lero, lo stesso da dove era partito per la missione. Il principe, sorridendo, s’avviò verso il ponte per godersi il tramonto.

2Xmas Empty Re: Xmas Ven Dic 17, 2021 11:40 am

Arianna 2016

Arianna 2016
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Scelta direi originale e inaspettata per un racconto a tema natalizio: un racconto storico che in realtà non parla del Natale, ma che comunque è di sicuro collocato nel periodo giusto di dicembre. Bella, tra l’altro, l’idea di sfruttare il gioco di parole “XMAS”/Christmas.
Lo scrittore mostra padronanza e/o studio dei fatti che narra, nonché di elementi di nautica.
Una narrazione davvero interessante: mi piace sempre imparare cose nuove, e di questa vicenda non sapevo nulla.
Confesso che solo più o meno a un quarto della lettura mi è venuto il dubbio che si trattasse di un racconto storico: quando ho capito che il maiale non era l’animale ma un’altra cosa. Allora ho aperto wikipedia (perdonatemi) e ho trovato tutto: fatti, personaggi.
Mi ero lasciata fuorviare da suggestioni cinematografiche: un’atmosfera tra scanzonata e malinconica che mi ricordava Mediterraneo, l’associazione maiale-Natale che mi faceva venire in mente Operazione sottoveste. Invece no, questo racconto è una cosa diversa.
Ben scritto e ben condotto, molto interessante. Come lettrice, mi è forse mancata la parte emozionale, ma devo dire che è un buon racconto.

3Xmas Empty Re: Xmas Lun Dic 20, 2021 10:55 am

tontonlino

tontonlino
Younglings
Younglings

Devo ammettere che il racconto mi ha appassionato. Una pagina di storia che si aggancia perfettamente al tema del concorso e che dà voglia di approfondire l’argomento. Avrei, però, voluto saperne di più su Enzo e Mario. Ma la storia, la petite histoire, è fatta così. In un attimo partorisce degli eroi e in un attimo li fa sparire nell’oblio.  
Ben costruito, persino nei più piccoli dettagli, il racconto denota padronanza di un argomento di cui, personalmente, sapevo poco e nulla.

4Xmas Empty Re: Xmas Lun Dic 20, 2021 1:45 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Scelta originale per un racconto natalizio.
Il racconto è scritto bene, con cognizione di causa dall'autore che conosce bene la materia, però faccio fatica a collegare un racconto bellico a una storia natalizia.
La narrazione poi sinceramente mi ha preso veramente poco, non mi ha appassionato.
Errori formali non ce ne sono, perché ripeto l'autore scrive bene, però il coinvolgimento per me è stato decisamente basso.

5Xmas Empty Re: Xmas Lun Dic 20, 2021 4:30 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un'unica imperfezione: i maiali non furono messi all'interno del sommergibile ma all'esterno in tre grossi tubi ermetici all'acqua, uno davanti alla torretta e due dietro. Il racconto dell'audace incursione ad Alessandria d'Egitto è ben raccontato e l'autore ci fa vivere coi personaggi rendendoceli molto più umani did quanto la Storia abbia descritto. Nulla da eccepire sullo scritto per la facilità e la semplicità di lettura. Bravo.

6Xmas Empty Re: Xmas Lun Dic 20, 2021 5:36 pm

Mac

Mac
Padawan
Padawan

All’inizio le descrizioni mi avevano fatto pensare ad un racconto storico, ma di un’età precedente a quella descritta. La frase “chissà perché sempre al tramonto” mi aveva fatto pensare ad un racconto nel racconto. Tutto questo mi ha fatto faticare nella prima parte, non sono riuscita a mettere bene a fuoco la trama. Il racconto è ben scritto dal punto di vista formale e storico, ma c’è, a mio avviso poca emozione. Si è lasciato tanto spazio alla storia e poco ai personaggi, che sono tanti e creano, per chi come me è a digiuno dei fatti realmente accaduti, un po’ di difficoltà e parecchie domande.
Il tema del Natale è accennato quindi ci sta.

7Xmas Empty Re: Xmas Lun Dic 20, 2021 5:43 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

C’è poco da dire: un gran bel racconto, scritto bene, un ritmo fluente e deciso che accompagna fino alla fine. Nessuna esagerazione retorica o eccessivamente entusiastica per una missione di guerra. La gravità del momento viene sviluppata bene.
A mio parere manca un po’ di adrenalina per il lettore nella parte in cui tratti dell’azione dei palombari: qualche a capo forse avrebbe aiutato a visualizzare bene i singoli momenti salienti, a dare “ansia”, soprattutto ad es. nel momento in cui devono affrontare lo sbarramento di mine, che viene liquidato in poche parole.
Sarà che “Caccia a Ottobre Rosso” l’ho letto un paio di volte, e il film l’ho visto almeno quattro volte, e ogni volta alcuni passaggi mi davano sempre la stessa sensazione di tensione, di ansia, di attesa e qui l’avrei davvero vissuta volentieri (le atmosfere mi prendono sempre).
Sicuramente la Penna ama molto la Storia e ha saputo individuare un episodio verificatosi nel periodo di Natale: purtroppo Natali di guerra ce ne sono stati tanti, ma un episodio così particolare implica anche un lavoro di ricerca non da poco.
I personaggi sono stati ben tratteggiati, soprattutto il Principe: i suoi pensieri, le preoccupazioni, l’orgoglio. Una bella figura.
Non ho note da farti, cara Penna, salvo un sotto sopra che va scritto in unica parola, sottosopra.
Il titolo non mi aveva incuriosito e ancora adesso, a commento completato, mi chiedo se non fosse troppo banale per un così bel racconto. Magari me ne dirai l'origine, al di là del significato ordinario.

Siccome mi capita di essere curiosa, ho cercato qualche informazione per inquadrare meglio il racconto e ho trovato un bell’articolo di Michele Rossi, “Scirè e suoi maiali” che comprende anche alcune fotografie dell’epoca, oltre ad una scattata successivamente all’individuazione del relitto.


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

8Xmas Empty Re: Xmas Gio Dic 23, 2021 10:54 am

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Forse sbaglierò, ma mi sembra di riconoscere l’autore di un fantasy dello scorso contest. E come nel precedente, trovo troppe descrizioni pleonastiche, epiche… ridondanti: ovviamente questo a mio personalissimo gusto.
In altri punti, i dialoghi e i personaggi rendono la lettura è scorrevole e piacevole.
L’idea è molto bella: ambientare il racconto nel dicembre 1941, all’interno di una missione vera, ad Alessandria, è un punto a tuo favore, anche se l’atmosfera natalizia è presente solo temporalmente.
Segnalo alcuni punti che non mi sconfinferano molto:
- La nave è nel porto o in mare aperto?
- Ci sono bandierine sul ponte di un sommergibile? In parata, forse.
- Sfiga: mi sembra un termine più moderno.
- Uscire da una missione subacquea per mescolarsi alla folla in abiti locali mi sembra degno di 007.

9Xmas Empty Re: Xmas Gio Dic 23, 2021 11:58 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Un racconto storico nella raccolta di Natale? Ci sta.
Per scrivere un racconto di questo genere occorre una accurata documentazione, per immedesimarsi nei protagonisti, una grande sensibilità ed empatia.
Prima di tutto ringrazio l’autore per aver scovato e condiviso un episodio storico che personalmente non ricordavo. Ho apprezzato anche l’idea che siano state inserite descrizioni e dialoghi e non un semplice resoconto cronachistico. Questo ha senz’altro comportato un importante lavoro di immedesimazione.
La scrittura ė buona. Potrebbe giovare di uno snellimento ulteriore. Alcune frasi sono fin troppo articolate, c’ė un uso un po’ ridondante di aggettivi e, talvolta, si avverte la necessità di una maggiore personalizzazione. Anche nelle  similitudini (ahi… quel silenzio assordante!)
Per quanto riguarda il Natale è solo sfiorato. Ci lasci immaginare i festeggiamenti per il grande successo di una “mission impossibile”  che ė stata attuata nei giorni precedenti il Natale.
Complimenti per il lavoro di ricerca e l’idea originale. XMAS è la parte più aderente al contest anche se il nome suona come “Natale” pur identificando una flottiglia armata che ha poco a che vedere con le atmosfere pacifiche natalizie. Complimenti!

10Xmas Empty Re: Xmas Gio Dic 23, 2021 4:04 pm

Nellone


Younglings
Younglings

Ancora un “silenzio assordante”… basta, non ne posso più! A parte questo, lo stile di scrittura è davvero ottimo, sia per i periodi (di lunghezza molto variabile a seconda della concitazione), sia per il lessico ricco, sia per qualche figura retorica che non stona affatto: probabilmente la migliore scrittura letta fino ad ora! Non sono espertissimo di storia, ma penso che sia la riproposizione di un fatto storico realmente accaduto, cosa mai facile da “romanzare”, ma qui l’autore ci riesce in larga parte, spostando l’attenzione a pochi personaggi-chiave, ciascuno perfettamente calato nel suo ruolo; manca forse un po’ di pathos nella parte centrale dei maiali, ma penso che la cosa sia voluta: un vero soldato non si abbandona a sterili emozioni! Latita un po’ il tema natalizio, pare un fatto che casualmente si è verificato in quel periodo dell’anno senza particolari conseguenze. Nel complesso davvero un ottimo lavoro e una bella riproposizione storica.

11Xmas Empty Commento Gio Dic 23, 2021 4:56 pm

Marcog

Marcog
Padawan
Padawan

Scelta interessante, di ampio respiro. Il racconto storico resta in bilico tra antico e moderno, fino ad essere datato dal saluto nazista e definitivamente dalla lettera del DUX. Mi è piaciuto di più nei momenti in cui si sviluppa l'azione. I personaggi non mi hanno convinto completamente, soprattutto i 2 bombardieri, un pò troppo "leggeri", come pure i loro dialoghi. Alcune costruzioni mi hanno posto dei dubbi: "affondarlo in superficie" forse era meglio "colpirlo mentre era in superficie". Poi quando scrivi "Le coste dell’isola di Lero erano ben visibili al periscopio", se non ho capito male il sommergibile è ancora in superficie, quindi perchè usare il periscopio? Infine "sovrainteso" mi suonava male, ho visto che si usa sovrinteso. Grazie!

12Xmas Empty Re: Xmas Gio Dic 23, 2021 11:55 pm

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Se avessi dovuto scommettere 2 dollari sul racconto storico di Natale sarebbero certamente caduti tra il fango e le trincee della Marna. Invece sotto l'albero troviamo l'impresa di Alessandria. Beh, non posso che essere piacevolmente sorpreso. La costruzione è molto buona. L'avvicinamento, la preparazione, l'attesa. Il tentativo di pensare ad altro e di non confrontarsi con la morte. Poi forse l'attacco scivola via un po' troppo velocemente e ti porta a un finale con molti punti ancora in sospeso. Trovo comunque un'ottima prova. Una lettura interessante, ricca di ricerca storica, stimolante e non pesante. Il titolo poi è un vero colpo di genio. Colpito e affondato. I maiali hanno fatto centro.
Complimenti.
Grazie.


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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

13Xmas Empty Re: Xmas Sab Dic 25, 2021 12:01 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Grazie per aver condiviso questo piccolo capolavoro, autore. Forse c'entra poco con le atmosfere natalizie, ma serve a esibire la tua bravura nella narrazione di un periodo storico importante per la nostra nazione.
Che poi nel contest ognuno si affida al meglio, a quello che sa scrivere meglio, e tu sei imbattibile in questo genere e probabilmente lo sarai anche alla fine dei giochi. Imbattibile.

14Xmas Empty Re: Xmas Lun Dic 27, 2021 6:25 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Oh quanto adoro questo episodio storico.
Quando ho letto il titolo "Xmas" pensavo proprio "fa' che sia la Decima, fa' che sia la Decima".
E non sono rimasto deluso.
Per fortuna questo mi ha avvantaggiato nella comprensione del testo, fin dalle prime battute, rispetto  a chi magari invece non è così ferrato sull'argomento.

Passato l'entusiasmo per la scelta del soggetto, divido il mio giudizio in due parti, una positiva e una negativa. Quale vuoi prima?
Faccio io?
Allora diciamo che la cosa molto positiva che ho ravvisato nella storia è la parte visiva. Hai saputo descrivere bene praticamente ogni cosa, dalla caratterizzazione dei personaggi, agli ambienti, fino alla missione in sé, col campo minato e tutto. Si vede che hai una buona conoscenza dell'argomento.
La cosa negativa, o meglio, quel che mi è piaciuto meno del tuo lavoro, sono i dialoghi.
Da appassionato di storie di guerra, che sia guerra vera o fittizia, i dialoghi rimangono il punto sul quale è più difficile convincermi.
Le scelte che hai fatto in questo senso vanno troppo sul cinematografico (americano).
Per una storia come quella che hai raccontato, ci stavano bene delle battute all'italiana fatte con garbo. Non era facile, assolutamente, ma sarebbero state il corollario di una narrazione ben riuscita.
Così come li hai scritti tu fanno un po' l'effetto "già sentito al cinema".

A parte queste osservazioni, la tua scrittura è valida e la storia, pur conoscendola già, l'ho letta con molto piacere.
Grazie.

15Xmas Empty Re: Xmas Lun Dic 27, 2021 7:44 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

premesso che il genere e l'argomento non sono tra i miei favoriti, devo comunque dire che la storia è ben scritta, sebbene appaia vagamente distaccata.
mi coinvolge poco, insomma, ma può essere un gusto personale.
buone le descrizioni, mentre mi pare un po' lento il racconto.
buona anche la caratterizzazione dei personaggi, resi umani in uno scontro che di umano ha ben poco.


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L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Xmas Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

16Xmas Empty Re: Xmas Mar Dic 28, 2021 12:19 pm

Valentina

Valentina
Younglings
Younglings

Ciao Autore, il tuo racconto è particolare, rispetto al tema natalizio del concorso. Mi è piaciuto il modo in cui hai saputo descrivere l'ambientazione, hai utilizzato un linguaggio ricercato e sei sicuramente ben informato del tema che hai voluto trattare.
Non ho trovato errori, ed è stato semplice leggere.
Ammetto di essermi confusa all'inizio, pensando che Enzo fosse il nome del principe, che apre il racconto, per poi correggermi in corso d'opera, separando i due personaggi.
Avrei voluto sapere di più sui vari personaggi, anche su Enzo, che vorrebbe tornare dalla sua promessa sposa. È il mio unico appunto, perché avrei voluto affezionarmi di più a questi personaggi, ma non ci sono riuscita. Anche se probabilmente non c'è stato lo spazio necessario per farlo.
Complimenti per la scelta e per la tua scrittura

17Xmas Empty Re: Xmas Mar Dic 28, 2021 1:24 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Innanzitutto complimenti per l'originalità della scelta e per lo studio approfondito che si percepisce dietro a questo racconto.
Complimenti, poi, per la tua scrittura, forse la migliore incontrata finora in questo concorso natalizio: credo di non aver trovato refusi e tutta l'impalcatura sintattica regge in maniera davvero egregia.
Ciò detto devo anche dirti che ho faticato a trovare l'ambientazione natalizia e, cosa ancora peggiore, a farmi coinvolgere dal punto di vista emotivo dalle vicende raccontate: problema mio, sicuramente, ma che purtroppo non potrà non avere la sua importanza nel giudizio finale complessivo.


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18Xmas Empty Re: Xmas Mar Dic 28, 2021 3:01 pm

digitoergosum

digitoergosum
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao Penna. Da ex militare, appena ho letto il tuo titolo, azzeccatissimo, ho pensato all'eventuale collegamento con i fatti storici. Pur non conoscendo quello specifico fatto "raccontato", a differenza di altri ho pienamente e da subito centrato il periodo storico, ho compreso subito cosa fossero i "maiali", conoscevo la sigla SIM dei servizi segreti di allora, insomma l'ho letto come doveva, penso, essere letto. Mi ha lasciato un po' perplesso lo "spiaggiamento" il giorno prima (poi due giorni prima, per le condizioni ambientali avverse) ma non insisto, non ero in Marina,  mi lanciavo dagli aerei e non conosco le dinamiche di chi deve compiere una missione segreta con un sottomarino. Più nello specifico del racconto, pur essendo scritto molto bene, ho trovato non sempre credibili i dialoghi. La storia, in ogni caso, è stata molto ben raccontata. A rileggerti e rileggerci.

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19Xmas Empty Re: Xmas Dom Gen 02, 2022 7:42 am

SuperGric

SuperGric
Padawan
Padawan

La scelta del titolo è ottima. Il gioco di parole è originale.
Il racconto è ben scritto. Nella prima parte ci sono forse delle ingenuità nella scrittura (i marinai lupi di mare impavidi, coraggiosi. Il silenzio assordante.), poi la narrazione diventa più sicura e il ritmo migliora.
I dettagli (l’albero di Natale, la cena) danno colore al racconto e ho trovate avvincente la narrazione.
Le vicende della decima mas non sono proprio in cima alle mie passioni, soprattutto se viste come azioni eroiche, ecco, ma il racconto mi è piaciuto.

20Xmas Empty Re: Xmas Dom Gen 02, 2022 9:47 am

gipoviani


Padawan
Padawan

Trovo disgustoso leggere un racconto in cui si trasforma in eroe un fascista di merda (scusate il francesismo) che non solo fu fascista allora, e lo furono in tanti, compresi i miei due nonni, ma fu fascista dopo. 
Fascista e golpista coinvolto fra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta in vari tentativi di colpo di stato per "fare come i colonnelli greci". Uno di questi viene appunto ricordato con il suo nome.  Questo cialtrone non è un eroe, è uno stronzo che ha sulla coscienza, insieme al suo complice che firma telegrammi di congratulazioni, milioni di morti, che da repubblichino di Salò ha partecipato al rastrellamento di migliaia di ebrei italiani regalati all'odio malato dell'alleato tedesco di cui fu servo fedele. Altro che eroe italiano.

In conclusione; io disprezzo Borghese per quel che è stato, per quel che ha fatto. Io disprezzo con tutto il cuore tutti coloro che, per ignoranza, povertà intellettuale o per semplice povertà di spirito condividano le sue idee: fasciste, razziste, antiliberali e antidemocratiche. Il solo pensiero che un essere così spregevole possa essere pensato come un eroe mi rattrista. Chi dovesse ritenerlo tale ha tutta la mia più profonda compassione. 

Voglio quindi sperare che l'autore del racconto condivida con tutti noi i valori della nostra costituzione antifascista che fu costruita col sangue di quei veri eroi che gli uomini di Borghese fucilavano nelle piazze. Altrimenti anche lui (l'autore è certamente maschio) godrebbe della mia profonda disistima.

Il racconto peraltro è molto modesto da un punto di vista letterario. Piuttosto retorica e pomposa la scrittura. Il racconto fallisce anche dove dovrebbe eccellere:  non riesce a creare suspense e tensione narrativa. 

In ultimo mi meraviglio che nessuno nei commenti precedenti abbia scritto cose simili alle mie. Condivido l'idea che la nostra comunità di apprendisti scrittori debba tenersi fuori dal dibattito politico, ma questa non è politica, ma semplice condivisone di quel minimo di valori umani, morali e civili che persone come Hitler, Mussolini e Borghese hanno mostrato di disprezzare completamente.



Ultima modifica di gipoviani il Dom Gen 02, 2022 2:40 pm - modificato 6 volte.

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21Xmas Empty Re: Xmas Dom Gen 02, 2022 11:50 am

vivonic

vivonic
Admin
Admin

gipoviani ha scritto:Trovo disgustoso leggere un racconto in cui si trasforma in eroe un fascista di merda (scusate il francesismo) che non solo fu fascista allora, e lo furono in tanti, compresi i miei due nonni, ma fu fascista dopo. 
Fascista e golpista coinvolto fra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta in vari tentativi di colpo di stato per "fare come i colonnelli greci" Uno viene appunto ricordato con il suo nome.  Questi non è un eroe, è uno stronzo che ha sulla coscienza, insieme al suo complice che firma i telegrammi di congratulazioni, milioni di morti, che da repubblichino di Salò ha partecipato al rastrellamento di migliaia di ebrei italiani regalati all'odio malato del suo alleato tedesco di cui fu  servo. Altro che eroe italiano.

In conclusione io disprezzo Borghese per quel che è stato, per quel che ha fatto. Disprezzo anche chi lo elegge a eroe senza una parola che sia una di natura critica e di riconsiderazione storica.

Il racconto peraltro è molto modesto da un punto di vista letterario. Piuttosto retorica e pomposa la scrittura. Il racconto fallisce anche dove dovrebbe eccellere:  non riesce a creare suspense e tensione narrativa. 
Da dimenticare.

In ultimo mi meraviglio che nessuno nei commenti precedenti abbia scritto cose simili alle mie. Condivido l'idea che la nostra comunità di apprendisti scrittori debba tenersi fuori dal dibattito politico, ma questa non è politica, ma semplice condivisone di quel minimo di valori umani, morali e civili che persone come Hitler, Mussolini e Borghese hanno mostrato di disprezzare completamente.
INTERVENTO DI MODERAZIONE


@gipoviani Ti ricordo che noi qui siamo tenuti a commentare il racconto, non l'Autore.
A prescindere dalle tue considerazioni che possono anche essere condivisibili, nessuno può affermare che non siano le stesse dell'Autore e che per questo ha proposto tale racconto, per esempio; oppure, il sistema axiologico dell'Autore è diverso dal tuo, e non per questo meno degno di rispetto. Ma in mezzo a questi due tipi di estremo può esserci il mondo.
Il dibattito è bello e la trasmissione di credenze e valori è impossibile da omettere; detto questo, però, il tuo commento risulta offensivo nei confronti dell'Autore di cui - ripeto - non sai niente. Potrete parlarne a fine concorso (anche privatamente) se lo riterrete opportuno; in questa sede, ti invito a rivedere la frase "Disprezzo anche chi lo elegge a eroe senza una parola che sia una di natura critica e di riconsiderazione storica."


______________________________________________________
Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

A Susanna e digitoergosum garba questo messaggio

22Xmas Empty Re: Xmas Dom Gen 02, 2022 6:33 pm

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Sono poche le cose su cui non riesca a trovare un momento ragionevole e sereno di dialogo e certamente il fascismo è una di queste. Per questo il nome di Junio Valerio Borghese è l’elemento che nel racconto catalizza inevitabilmente la mia attenzione e non mi fa esprimere un giudizio sereno come vorrei e come solitamente cerco di fare.
Se nel dicembre 1970 i piani del “Principe” fossero andati a buon fine forse, dopo mezzo secolo, saremmo ancora a leccarci le ferite. Per questo non posso essere che solidale con quanto espresso da @gipoviani.
Detto questo per onestà e chiarezza, riconosco che il racconto è ben scritto, formalmente impeccabile e riesce egregiamente a darci uno spaccato di un avvenimento bellico, ponendo anche l’accento sulle figure dei comprimari della vicenda.
Sono dell’idea tuttavia che la guerra, sempre deprecabile, talvolta è necessaria e inevitabile, ma questo non è proprio quel caso.
Il Natale, poi, lasciamo fare…

23Xmas Empty Re: Xmas Dom Gen 02, 2022 7:45 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao Autore,
il racconto è ben scritto e molto curato. Ti faccio i complimenti per la scrittura, davvero molto buona e pulita intervallata qua e là da piccole descrizioni che cercano di smussare gli angoli di un testo altrimenti troppo rigido e ingessato.
I racconti storici credo che siano davvero difficili da gestire: si corre sempre il rischio di diventare troppo didascalici, di proporre un testo pieno di fatti e scarso di emozioni. E purtroppo è quello che accade in questo bel testo: curato, efficace, ben documentato, ma senza una vera e propria spina dorsale fatta dalle emozioni che un racconto (a mio avviso) dovrebbe lasciare dietro di sè.
Leggo il testo, arrivo alla fine e poi? Tutto fila liscio come l'olio, non c'è nessun tipo d'intralcio e come lettrice non vedo nessun tipo di gesto eroico da meritare di scriverci un racconto (a me la storia appassiona poco proprio per questo. La stessa vicenda è eroica se scritta da una parte e disumana se scritta dall'altra, quindi...).
E poi avrei sottolineato di più l'attinenza con il Natale, perchè così sembra che il fatto sia casualmente capitato in quel periodo dell'anno (pasqua, ferragosto, e sarebbe stato lo stesso). Invece potevi cogliere la palla al balzo e, dato che il capitano odia il Natale, rendere questo il tema dominante del racconto: un uomo assetato di sangue, un vampiro di vite, un mostro che vuole fare più vittime possibile proprio a ridosso della festa che in assoluto celebra l'amore tra gli uomini. Ecco, questo sarebbe stato davvero eccezionale! (anche perchè pare che il tizio non sia stato proprio un tipo simpaticissimo...).
E invece tutto si compie, il racconto finisce e degli unici personaggi che mi avevano incuriosita (Enzo e Mario) non so più niente.

24Xmas Empty Re: Xmas Dom Gen 02, 2022 10:29 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao
Complimenti per la scelta e il coraggio di affrontare un argomento del genere in un concorso a tema natalizio.
Leggendo qua e là nemmeno il titolo è pertinente, un gioco di parole che mi aveva tratto in inganno.
forse l'hai scelto per questo: la doppia lettura.


È storia, cronaca di guerra, a me sembra un pezzo giornalistico scritto molto bene, che potrebbe anche appassionare, leggendolo, ma non emozionare. 
Rimane un articolo di un episodio di guerra, e forse non volevi dire altro, se non che nel periodo natalizio succede altro oltre il Natale.
Manca il clima, secondo me, ma era complicato trovarlo.


Enzo e Mario tentano di venire fuori dal testo per la loro amicizia, ma è solo finalizzata alla vittoria.
 
Cronaca dettagliata di un fatto storico che, nonostante la scrittura precisa, non mi coinvolge. 

25Xmas Empty Re: Xmas Lun Gen 03, 2022 12:43 am

SisypheMalheureux

SisypheMalheureux
Padawan
Padawan

Caro autore, mi girano le scatole, e lo sai perché? Perché il tuo è un bel racconto, scritto davvero molto bene, senza imperfezioni che a mio parere avrebbe meritato di stare in classifica. In un altro contest, con dei paletti a tema storico, però... Non in questo. Qui il Natale, mi spiace ma ce lo vedo proprio poco, per non dire nulla. E sì che sei riuscito nell'incredibile impresa di non farmi provare troppa antipatia per Borghese. Almeno non in questo racconto. Molto intelligente il fatto di non dare nessun giudizio morale e di narrare semplicemente i fatti, dal punto di vista di Mario ed Enzo, due persone comuni, così diverse dai fanatici esaltati che siamo portati ad immaginare.
Che ci piaccia o no, anche questa è storia che merita di essere raccontata. Ho apprezzato anche la descrizione dell'improvvisato albero di Natale. Però, purtroppo per me è tutto completamente fuori tema. Se avessi deciso di raccontare che so... come si viveva un Natale in trincea allora sì, probabilmente ti avrei detto che il tuo è un racconto da antologia natalizia. ma così, per me no Peccato.


______________________________________________________
"Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? 
Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto."

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