Different Tales
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Ultimi argomenti attivi
» Staffetta 15 - Episodio 1
In veranda EmptyIeri alle 10:39 pm Da M. Mark o'Knee

» Different Staffetta Autonoma - Settimana del 18/11/2024
In veranda EmptyIeri alle 11:05 am Da Achillu

» Staffetta 12 - Episodio 5
In veranda EmptyIeri alle 12:03 am Da Albemasia

» Staffetta 13 - Episodio 4
In veranda EmptyLun Nov 18, 2024 8:33 am Da CharAznable

» staffetta 16 - Episodio 1
In veranda EmptyDom Nov 17, 2024 12:26 pm Da Albemasia

» Vincitori Fulminati
In veranda EmptyDom Nov 17, 2024 1:12 am Da caipiroska

» Pachamama! Quinto Step. Info e paletti
In veranda EmptySab Nov 16, 2024 2:04 pm Da Albemasia

» Un Natale senza Gesù
In veranda EmptyGio Nov 14, 2024 4:46 pm Da tommybe

» Staffetta 9 - Episodio 5
In veranda EmptyGio Nov 14, 2024 1:43 pm Da Albemasia


Non sei connesso Connettiti o registrati

In veranda

+26
Akimizu
Asbottino
Resdei
SuperGric
Marcog
Danilo Nucci
caipiroska
Arianna 2016
SisypheMalheureux
M. Mark o'Knee
Fante Scelto
Nellone
paluca66
giuseppe.bignozzi
Menico
FedericoChiesa
Byron.RN
Mac
Antonio Borghesi
mirella
ImaGiraffe
Arunachala
Susanna
tommybe
Petunia
Different Staff
30 partecipanti

Vai alla pagina : 1, 2  Successivo

Rispondi

Andare in basso  Messaggio [Pagina 1 di 2]

1In veranda Empty In veranda Ven Feb 18, 2022 4:27 pm

Different Staff

Different Staff
Admin
Admin

Respiri piano per non far rumore
Ti addormenti di sera e ti risvegli col sole
Sei chiara come un'alba
Sei fresca come l'aria
Vasco Rossi - Albachiara


La veranda è stata ciò che più ti ha colpito di quella casa di campagna, ciò che ha convalidato la tua decisione di affittare il vecchio rudere, ristrutturato e ben fornito sì, ma non certo comodissimo. Ma il piccolo annesso con le pareti quasi completamente in vetro, affacciato sui campi coltivati a zafferano e le montagne ancora parzialmente coperte di neve sullo sfondo, ha fatto pendere l’ago della bilancia decisamente a favore di quel luogo sperduto; lo ha reso il posto ideale dove trascorrere le tue meritatissime due settimane di relax dopo gli ultimi mesi così impegnativi, spezzata fra casa e ufficio. Già il paesaggio ti era apparso incantevole dalle immagini sul sito dell’agenzia immobiliare. E appena arrivata hai pensato che, per una volta, la realtà non ha per niente sfigurato nel confronto con le foto (spesso ritoccate ad hoc) che ti erano scivolate davanti agli occhi sullo schermo del computer al momento della prenotazione.
Riposo e benedetta monotonia. Quelle erano state le parole d’ordine, il mantra che ti eri imposta per ridare fiato al tuo corpo e soprattutto al tuo cervello dopo tutto lo stress accumulato in questo scorcio di 2023, quando gli ultimi – si spera – colpi di coda del virus avevano di nuovo causato guai a diversi livelli e nemmeno la piccola società per la quale lavori ne era rimasta esente. Senza contare poi gli alti – pochi – e i bassi – parecchi – nei rapporti col tuo compagno, con il quale è un bel po’ che non passi una notte come si deve… Riposo, dunque, e monotonia hanno davvero caratterizzato i primi tre giorni che hai trascorso qui: iPhone in modalità aereo per quasi tutto il tempo; un bel sonno ininterrotto (ma quanto era che non riuscivi a dormire così bene?) fino alle nove o giù di lì; una ricca colazione a base di latte, pane fresco e marmellate provenienti dalla fattoria vicina; lunghe passeggiate per i sentieri che si snodano tra i campi fino a raggiungere il paese, dove ti fermi a pranzare, con ritrovato gusto, nell’unica trattoria. Una mezz’ora a scambiare quattro chiacchiere con la figlia dei proprietari, una ragazzina parecchio sveglia e affascinata dal tuo aspetto e dai tuoi modi cittadini, e poi, sempre a piedi, ritorni verso casa per gustarti quello che ti appare come il momento più bello della giornata: doccia e lunga sessione di lettura seduta nella comoda poltrona piazzata al centro della veranda, dove ti basta alzare un attimo gli occhi dalle pagine per riempirli del violetto dei crochi di zafferano che si perdono in lontananza, fin quasi alle pendici dei monti imbiancati che risplendono nell’abbraccio dei raggi del sole pomeridiano. È appena il quarto giorno e ti rendi conto che già ti senti meglio. La camminata di andata e ritorno ti è sembrata meno impegnativa e il grande specchio della camera, mentre ti asciugavi dopo la doccia, nella sua algida obiettività ti ha restituito un’immagine anche troppo lusinghiera. Il viso è disteso e i lineamenti quasi addolciti. I tuoi seni, arrotondati e sodi, sembrano sfidare senza fatica la forza di gravità; la pancia è piatta e le gambe, dopo che hai messo da parte i tacchi d’ordinanza, sottili e smisurati, appaiono decisamente più toniche e ben tornite. I tuoi trent’anni – o poco più – sembra si siano nascosti parecchio bene.
Ti sistemi un asciugamano in testa a mo’ di turbante, indossi l’accappatoio e, sull’onda di ciò che lo specchio ti ha mostrato, ti incammini con passi ondeggianti verso la veranda e la tua
solita poltrona, come fossi una modella al clou della sfilata, ma con solo la soffice spugna candida allacciata in vita ad accarezzarti la pelle.
Prendi il libro dallo scaffale e ti lasci cadere nell’abbraccio schietto del vecchio cuoio imbottito, mentre ti godi una volta di più la magnifica vista che ti si offre davanti. Con una piccola differenza, però: questa volta, in mezzo alla distesa di zafferano c’è una figura china, un contadino, probabilmente intento a liberare dalle erbacce quei magnifici fiori viola. Be’, pensi, meno male è così assorto. Sennò sai che figura ci facevo con le mie mossettine.
È una preoccupazione che comunque dura poco. Poche pagine e tutto intorno a te sembra perdere consistenza, quasi svanire, sostituito nella tua mente da paesaggi esotici e lussureggianti, pirati dallo sguardo ammaliatore e giovani capitani coraggiosi alla via per mari e cuori in tempesta… Almeno finché, per un movimento un po’ troppo repentino delle gambe in cerca di una posizione più comoda, i lembi dell’accappatoio si aprono e lasciano in bella mostra il tuo sesso, tenero, roseo, sormontato da un fitto boschetto di riccioli scuri.
Sei sola, ma un istintivo pudore ti impone di porre rimedio. E poi oggi c’è anche un contadino nei pressi. Appoggi il libro sul pavimento e cerchi di ricomporti chiudendo l’accappatoio. Ma nell’attimo stesso in cui sollevi il capo ti rendi conto di un paio di cose non proprio tranquillizzanti. La prima è che sei certa di aver scorto all’esterno della vetrata un movimento veloce nonché il lampo di due occhi sgranati, subito scomparsi dietro la massa del tendaggio oscurante raccolto in un angolo della veranda; e, seconda, sei quasi altrettanto certa di sapere a chi appartengano quegli occhi, dato che il contadino non è più là, chino nel campo, a curare lo zafferano.
Sei pronta a scattare in piedi, ora che si è rintanato e non può vederti, e correre a chiudere la tenda e poi in casa a prendere il telefono per chiedere aiuto; ma qualcosa inaspettatamente ti frena e un luccichio malandrino brilla per un secondo nel tuo sguardo. L’ombra di un sorriso malizioso increspa appena le tue labbra, mentre un’idea un po’ pazza ti attraversa la mente: E se
Raccogli il libro e, come niente fosse, lo tieni aperto davanti a te, appoggiandolo sulle cosce ancora scoperte e leggermente aperte. Eccoti di nuovo immersa nella lettura, ma, di sottecchi, la tua attenzione ora è tutta concentrata verso quel punto preciso coperto dalla tenda, dietro la quale non tardi a intravedere un movimento furtivo. È proprio in quel momento che la tua mano destra si stacca dal libro e comincia a salire verso la bocca, con l’indice proteso verso la lingua come se volessi umettarlo per voltare pagina. Fra dito e lingua sembra però nascere una piccola disputa, un’amichevole schermaglia, con quello impegnato a spingere l’altra all’interno della bocca, mentre la sottile punta rossa, tutt’altro che arrendevole, para e risponde alle stoccate e preme per ottenere l’esatto contrario. E alle tue labbra, impotenti spettatrici, non resta altro che disegnare una piccola “o” intorno ai due contendenti.
Non dura molto l’alterco e l’indice sembra lo sconfitto che batte in ritirata, tutto bagnato. Lo fai scendere giù allora, lento, umido, lungo il mento, il collo, lo sterno, la curva morbida del seno, lasciando che, raggiunto il culmine, possa indugiare intorno e sopra all’aureola e al capezzolo. La carezza prolungata ti strappa un gemito, lieve, appena percettibile, al quale fa eco un respiro, no, più un sospiro, un ansito quasi, che filtra attraverso la finestra aperta.
Come se avessi colto un segnale, fai scivolare di nuovo la mano verso la bocca. Le labbra si schiudono in un bacio alla punta delle dita e lasciano loro accesso a incontrare la lingua. Poi la porti giù, la mano, lungo il tuo corpo, più veloce questa volta, giù oltre la pancia, fino ad attraversare un ciuffetto di ricci e incontrarsi con un’altra umidità, calda, palpitante, ansiosa. Il libro cade, mentre ti sfiori, ti accarezzi. E ti accarezzi e ti sfiori. E le carezze si fanno più forti, più profonde. E il tuo respiro accelera, si affanna, all’unisono con un altro, quello che ti
arriva alle orecchie dall’esterno. E la tua mano accelera, le vostre mani accelerano, sempre di più… Finche, un labbro stretto fra i denti a strozzare a stento la voglia di gridare, entrambi inarcate la schiena – e te lo immagini, curvo all’indietro come un arco teso, con la mano che ancora stringe il suo sesso – tutti e due attraversati da un brivido caldo e pulsante che parte da lì, in mezzo alle gambe, si irradia per tutto il corpo e arriva fulmineo fino al cervello, lasciandovi spossati, smarriti, prede di un’ineffabile, dolce debolezza che vi invoglia ad abbassare le palpebre.
Il respiro rallenta ora, si fa più profondo e il tuo petto si alza e si abbassa seguendo il suo ritmo. Il cuore, lentamente, sta regolarizzando il proprio battito e la coscienza sta tornando in superficie, facendosi largo a fatica attraverso gli ultimi batuffoli di piacere, riluttanti a disperdersi. La tua mano ancora non riesce a staccarsi dal nido caldo e morbido che così volentieri l’ha ospitata, a conferma che no, non hai sognato e che, sì, lo hai fatto davvero, e proprio mentre qualcuno ti guardava. E il rossore che ti è salito alle guance, lo capisci, non è solo una conseguenza fisica.
Facendo forza sui braccioli finalmente riesci ad alzarti. Appagata, ma altrettanto confusa, il tuo unico desiderio adesso è tuffarsi nuovamente sotto la doccia e cercare di annegare tutto quanto in un oblio di acqua e vapore. Dimenticare? Ti rendi conto che non sarà per niente facile. Tant’è che, mentre i getti sottili ti pungono la pelle, un piccolo pensiero invadente prende forma: Però, in fondo, sono stata davvero scortese. La prossima volta devo proprio invitarlo a entrare

2In veranda Empty Re: In veranda Sab Feb 19, 2022 2:31 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Ciao autor@
Interessante l’uso della seconda persona che hai saputo ben gestire per tutta la durata del brano.
Alba chiara, e lo dichiari nella frase iniziale, ha ispirato questa non storia. Scrittura ottima e curata. Un omaggio in chiave Dt ben riuscito.
Un po’ compatti i blocchi di scrittura, quei muri di parole a primo impatto sono un po’ fastidiosi da vedere, tuttavia la lettura scorre e, alla fine, non ci si fa più tanto caso.
C’ė il contadino, c’è lo zafferano pure, il periodo post pandemia è perfetto. La parte erotica (auto erotismo in questo caso) è ben descritta. Ma il fatto tu abbia preso una canzone e ne abbia fatto un racconto… non so. 
In ogni caso meriti senz’altro i complimenti per il buon lavoro fatto.

3In veranda Empty Re: In veranda Sab Feb 19, 2022 3:00 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Bella idea, parti con una canzone e poi fai apparire il personaggio nel tuo racconto.
A me è piaciuta, anche se il contadino guardone ha qualcosa di umoristico e invece di eccitare, fa sorridere.
Mi piace pure la normalità che descrivi bene. La camminata. La doccia. La lettura. Non c'è mai noia se non menti a te stesso e racconti le cose. Come sono.
Un abbraccio.

4In veranda Empty Re: In veranda Lun Feb 21, 2022 1:52 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Primo racconto letto: rodaggio per questo step.
Titolo: Un po’ banale: potevi osare con qualcosa che attirasse fin da subito nell’elenco dei racconti; pure se dobbiamo leggerli tutti, anche il titolo conta.
 
Genere: azzeccatissimo con un ma che ti dirò dopo.
 
Paletti: veranda ok; periodo anche; il contadino fa da spalla alla protagonista, è importante ma ne viene fuori un guardone. Per me c’è anche la spia: l’autore, che di fatto diventa un terza figura che osserva e quasi relaziona.
 
Struttura del racconto: con i blocchi di testo temo sempre di perdermi qualcosa. Spezzando con qualche a capo che dividesse anche i momenti (la scelta del luogo, lo scorrere dei primi giorni e poi il momento clou così dettagliato) a mio parere renderebbe più scorrevole la lettura, con qualche momento di pausa che aiuta a consolidare quanto letto.
 
La scelta di declinare in seconda persona, al pari di scrivere in prima persona, è sempre un azzardo, però hai tenuto bene il ritmo fino alla fine. Personalmente mi piace. Qui l’ho però percepito esagerato, un po’ asettico, quasi freddo. Un esercizio descrittivo, molto funzionale al racconto nella seconda parte, un po’ pesante – anche per via dei blocchi di testo - nella prima parte, forse troppo ricca di dettagli che tolgono al lettore la possibilità di lavorare di suo (ad es. la colazione, modalità aereo – a cosa serve? –). Ho avuto, cara Penna, l’impressione, ovviamente tutta mia, di un racconto scritto inizialmente in terza persona poi tradotto in seconda persona, quindi con quel qualcosa che disturba.
 
Niente da dire sulla storia di per sé stessa: particolare, semplice e credibile, scritta bene ed elegantemente, mai sopra le righe, uno stile volutamente molto ricercato per evitare un linguaggio più forte.
Il genere è decisamente azzeccato.  Ma... lo senti questo “Ma...” ? Deriva dalla mia impressione di lettura, di donna che non si scandalizza, non chiude gli occhi (sennò come faccio a leggere eh? Mi perdo il bello!) ma ha bisogno di sentire il clima.
La parte “erotica” del racconto emerge solo nella seconda parte, non è stato creato un clima di attesa (la prima parte sembra quasi un tema “Diario delle vacanze”): tutto è molto repentino, improvviso. Niente che non possa accadere proprio così, ma quella sottile tensione che in un racconto dovrebbe presagire, mi è mancata.
Da lettrice, nonostante l’eleganza e la bellezza di certe frasi, visivamente mi si è presentata la protagonista “replicare” passaggi scontati visti magari in qualche video hot, in cui la fantasia ha lasciato il posto a degli stereotipi. Neanche si stesse guardando a sua volta su un monitor o allo specchio.
Questa parte pare quasi una versione scritta con garbo e lessico elegante, della sceneggiatura di un video non arrivo a dire porno ma hot. Diciamo che l’aver scritto con garbo ed eleganza ti ha consentito di rimanere nell’erotico alla grande, questo è certo.
Quindi, pur essendo un buon racconto, quel che è giusto è giusto, non mi ha preso.
 
 
Le mie note: non ho particolari note da fare, qualche virgola da sistemare.
Forse “il lampo di occhi sgranati” è molto letterario, cinematograficamente ci vorrebbero effetti speciali per rendere l’idea. Qui sono occhi curiosi.
Non mi sono piaciute tutte quelle “E” : e il tuo respiro E la tua mano... Anche senza l’immagine passa.


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

5In veranda Empty Re: In veranda Lun Feb 21, 2022 6:56 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

tutto sommato non mi è dispiaciuto, sebbene non mi abbia fatto impazzire.
diciamo che la prima parte è piuttosto spenta, un semplice narrato di alcuni giorni di vacanza fatti di riposo e noia, niente altro.
la storia prende vita quando lei vede il contadino e diviene interessante nel momento in cui la malizia si impossessa della protagonista.
lei è abbastanza ben presentata, anche se tutto rimane nel vago, ed è l'unico vero personaggio della storia.
il contadino diviene un semplice guardone (e lo posso capire, eh) e nulla più.
il testo è presentato con un muro di parole non proprio gradevole per il lettore.
in compenso non ho notato refusi di sorta.
diciamo che poteva essere reso migliore ma non è male


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

In veranda Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

6In veranda Empty Re: In veranda Mar Feb 22, 2022 9:57 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto che prende ispirazione da una canzone è un'idea molto buona ma per me risulta un'operazione riuscita a metà. Il motivo sta proprio nella seconda persona che ha reso l'intero racconto freddo. Tutte quelle sensazioni, quelle pulsioni che dovrebbero uscire dal testo risultano appannate. La spia che osserva e descrive la scena sembra più un cronista, non emerge il suo desiderio. Con la ragazza va meglio ma anche in questo caso rimane tutto scritto. Insomma nulla arriva con la potenza che avrebbe potuto avere. 
Dico questo perché la seconda parte è veramente erotica, l'hai saputa gestire bene. Peccato venga preceduta da un inizio troppo lungo e spiegato. Quando sono arrivato al sodo ammetto che l'interesse era quasi del tutto scemato. La scena dell'autoerotismo come dicevo mi è piaciuta ma purtroppo non è riuscita a risollevare del tutto il testo che però rimane ugualmente sufficiente. 
In questo caso però, definirlo sufficiente, non mi piace. Ho la netta sensazione che potevi dare decisamente di più. Mi viene da pensare che sia per mancanza di tempo perché anche il titolo risulta banale.

A Arunachala garba questo messaggio

7In veranda Empty Re: In veranda Mar Feb 22, 2022 2:21 pm

mirella


Padawan
Padawan

Scrittura caratterizzata da periodi lunghi, come a voler tentare un esercizio di stile ispirato a un brano di Vasco Rossi. Ma mentre nella canzone è chiaro l’uso del tu perché l’autore si rivolge a una donna, nel racconto non mi sembra altrettanto chiaro. Non si capisce chi scrive, a chi e perché.
Potrebbe essere una pagina di diario, un parlare a se stessa dandosi del tu, un vezzo insomma.
In questo caso avrebbe un senso, ma allora sarebbe stato meglio scrivere in prima persona, come nell’ultima frase: “ Però, in fondo, sono stata davvero scortese. La prossima volta devo proprio invitarlo a entrare…”
Comunque, se posso essere sincera, l’idea di ispirarsi a una canzone non mi attira molto.
Si notano due righe semivuote, probabilmente un errore di formattazione. Le linee guida del contest e il genere sono rispettati, ma il racconto non mi ha conquistato. Spero che l’autore non se n’abbia a male: sono sicura che la prossima volta andrà meglio, anche perché dal racconto si evince una capacità di scrittura che ha solo bisogno di maggiore spontaneità.

8In veranda Empty Re: In veranda Mar Feb 22, 2022 2:54 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Siccome io di musica non ci capisco nemmeno una nota il contenuto della canzone non mi ha detto nulla mentre invece il racconto mi è apparso veramente superbo. In tutto: l'autoerotismo di lei è perfetto mentre quello di lui praticamente lo sorvoli così come sorvoli tutti i paletti che però ci sono. Tutto è nella scena erotica e la tua scrittura in quella seconda persona non mi ha disturbato per niente. E' come se avessi messo il lettore a guardare e descrivere tutto il racconto. Brava. Voto certo.

9In veranda Empty Re: In veranda Mar Feb 22, 2022 4:06 pm

Mac

Mac
Padawan
Padawan

Ti faccio i complimenti per la tua coraggiosa scelta di scrivere in seconda persona. E' un esercizio difficile (io ci ho provato con pessimi risultati) quindi bravo.
Per quanto riguarda il racconto i paletti sono stati per lo più sfiorati, ma comunque ci sono, il genere erotico c'è.
Manca qualcosa, forse un po' più di attenzione verso questo contadino, poveretto relegato dietro il tendone. Potevi farcelo vedere, magari portando avanti una dualità di sensazioni LEI e LUI.
Mi lascia insoddisfatta.

10In veranda Empty Re: In veranda Mar Feb 22, 2022 7:43 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Tu(lei) sola dentro la stanza e tutto il mondo fuori.

L'idea di prendere spunto da una canzone e rivisitarla a modo tuo mi piace, anche perché poi la canzone è bella. Dalla canzone hai mutuato anche l'uso della seconda persona, gestito bene, con padronanza, però forse alla fine poco funzionale.
Mi spiego. Ho ascoltato la canzone di Vasco, non perché non me la ricordassi, ma per fare un confronto in tempo reale. La canzone è accogliente, sentita, passionale, insomma scalda. 
Il tuo testo invece rimane un pò freddo, poco coinvolgente. Sarà che non c'è l'accompagnamento della musica(e questo vuol dire parecchio) o forse il periodare è troppo articolato, meno diretto e ficcante.
Non lo so, però una prima o una terza persona probabilmente avrebbe avuto una resa maggiore, avrebbe avvicinato di più il lettore alla tua protagonista. 
Il genere erotico credo che sia centrato in pieno, così come la stanza. Magari un pò marginale il campo di zafferano, mentre il contadino/spione è una presenza pesante e importante a dispetto della sua scarsa presenza sulla scena.

11In veranda Empty Re: In veranda Mer Feb 23, 2022 12:24 am

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

L'inizio del racconto è piuttosto anonimo, a tratti l'ho trovato noioso per quanto ben scritto.
Molto raccontato, non aggiunge però troppo al racconto, nè alle emozioni.
Gestita molto meglio la parte erotica che pur partendo dalla canzone di Vasco se ne discosta notevolmente. Infatti se nella canzone l'autoerotismo è  molto intimo e delicato, qui è più sfrontato e malizioso.
Interessante che abbia coinvolto all'unisono anche il personaggio maschile, ma avrei dato più peso anche alle sue emozioni, anche se non saprei suggerirti come.

12In veranda Empty Re: In veranda Mer Feb 23, 2022 10:42 am

Menico

Menico
Padawan
Padawan

Nulla da dire sulla forma e sulla scorrevolezza del testo.
L'inizio,con la descrizione accurata delle giornate di sana normalità, lascia presagire un finale  all'altezza; invece succede che il guardone Alvaro  Vitali si trastulla spiando l'esibizionista Edwige Fenech.
Peccato!


______________________________________________________
Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.

13In veranda Empty Re: In veranda Mer Feb 23, 2022 5:57 pm

giuseppe.bignozzi

giuseppe.bignozzi
Younglings
Younglings

Descrizione di un attimo, fuggente, che lascia il segno. Semplice, pulita ed erotica.

Il tranquillo svolgersi della parte iniziale, col riposo e la benedetta monotonia, accompagna ottimamente verso quel senso di rilassamento che predisporrà all'erotismo.

Già l'accettazione amichevole e soddisfatta del proprio corpo, che la protagonista prova davanti allo specchio, è il segno dello svegliarsi dell'eros, dell'armonia e del desiderio di vita.
In poltrona, nella veranda, la percezione si allarga alla natura circostante e alle vite interessanti ed esotiche che la lettura suggerisce.
La figura del contadino è un imprevisto che dapprima disturba, ma poi, visto che ha il buon gusto di restare nascosto, ovvero di esserci e non esserci, quasi come i personaggi del libro, ecco che diventa un richiamo, abbastanza irreale da poterlo usare come specchio per la propria fantasia e arrivare a masturbarsi, sentendosi la protagonista di un sogno porno.

Senza vergognarsi poi tanto, perché è appunto, solo un sogno e, in sogno, si potrebbe ardire anche qualcosa di più, alla prossima occasione.

Complimenti all’autor@.



Ultima modifica di giuseppe.bignozzi il Ven Feb 25, 2022 9:52 pm - modificato 1 volta.

14In veranda Empty Re: In veranda Mer Feb 23, 2022 10:06 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Qualche anno fa mi ero dilettato a scrivere un racconto prendendo spunto dall'album "Questo piccolo grande amore" di Baglioni che già di suo si presta a questo tipo di operazione.
Questo per dire che l'idea di prendere spunto dal testo di una canzone (per di più famosissima come Albachiara) non mi disturba minimamente e, anzi, la trovo molto buona.
Quando ho iniziato a leggere il racconto, incontrando la seconda persona singolare, mi è venuto un mezzo colpo, ho pensato "ma cosa gli/le è venuto in mente?" e invece hai condotto perfettamente il gioco dall'inizio alla fine.
Hai dovuto far entrare un po' di straforo il campo di zafferano che non hai nemmeno utilizzato in funzione afrodisiaca ma hai centrato perfettamente anche tutti gli altri paletti, contadino (spia) compreso: senza la sua presenza probabilmente tutta la scena erotica, vero nocciolo del racconto, non si sarebbe mai avviata.
Ottima la scrittura, la facilità di lettura che porta in fondo senza che quasi nemmeno ce ne si accorga, nonostante la struttura "a muro" che, almeno inizialmente, è parecchio disturbante.
Ci sono un paio di "a capo" a metà frase che ti sono sfuggiti, ma per il resto non ho trovato alcun refuso.
Giudizio finale molto più che positivo.


______________________________________________________
In veranda Badge-3

15In veranda Empty Re: In veranda Ven Feb 25, 2022 2:01 pm

Nellone


Younglings
Younglings

Racconto in cui la parte erotica è decisamente preponderante; per il resto non accade molto e forse anche la parte iniziale mi pare un po’ troppo lunga. È la descrizione dell’attimo ad essere preponderante, dipinta a tinte nitide e in modo coinvolgente, senza scadere nel volgare. In questo la gestione è stata davvero ottima. L’uso della seconda persona non so se valutarlo positivamente o meno (anche se, essendo una scelta personale e molto caratterizzante, non mi sento certo di criticarla: mi piacciono molto le scelte ardite); forse appesantisce un po’ il narrato, ma introduce un punto di vista voyeuristico che aggiunge piccantezza al narrato. L’aspetto che mi convince di meno è il rispetto dei paletti: ci sono il contadino e il campo di zafferano, è vero, ma sono appena comparse e la storia reggerebbe benissimo senza; stesso dicasi per l’ambientazione temporale. La veranda invece c’è, eccome!

16In veranda Empty Re: In veranda Sab Feb 26, 2022 9:32 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Tra quelli che ho letto finora questo è forse il più erotico di tutti, non tanto per la carica in sé, ma perché l'intera storia di fatto coincide con l'atto erotico: non c'è una trama, uno sviluppo, una evoluzione, c'è solo l'eros, il resto è contorno.
Questo è l'impianto di un tipico racconto erotico (breve).

Curiosa la scelta di usare la seconda persona. In alcuni punti funziona bene, in altri meno. Forse hai esagerato con alcune frasi lunghissime e, soprattutto, coi tanti aggettivi in sequenza: troppo spesso diluiscono i concetti e fanno loro perdere efficacia visiva.

Argomento eros: penso che la scelta di non connotare fisicamente la protagonista sia stata fatta per dare libertà d'immaginazione al lettore. Ci sta, ma c'è il rischio che l'immaginazione di chi legge focalizzi solo un corpo senza volto o dettagli estetici, ed è un peccato.
In qualche passaggio sei riuscito/a a dare qualche tocco di calore, qualche emozione, e ciò è positivo. In altri, invece, i già citati troppi aggettivi (spesso anche un po' ampollosi) smorzano la tensione erotica banalizzandola.

Il contadino appare a sua volta come un'ombra, un'istantanea, poi scompare e diventa nulla più che un paio di occhi.
Per meglio motivare la bizzarra scelta di malizia della protagonista, avrei buttato lì una mezza frase che connoti il contadino, anche se visto di sfuggita o di lontano, come potenzialmente interessante per la ragazza. Questo darebbe più senso all'autoerotismo provocatorio di lei, secondo me.

Complessivamente è un buon lavoro.

17In veranda Empty Re: In veranda Lun Feb 28, 2022 10:14 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Scrittura molto curata, priva di errori e/o refusi (a parte un paio di a capo che non c'entrano niente, ma che penso siano dovuti al copia/incolla per l'inserimento del testo); ben bilanciata nelle scelte lessicali, che danno forza alla componente erotica senza scadere nel volgare o nel pornografico.
Buona anche la scelta della narrazione in seconda persona, condotta con discreta sicurezza fino alla fine. Una scelta che di fatto rispecchia la struttura del pezzo di Vasco inserito in epigrafe.
Anche il gesto di auto-erotismo della protagonista (e del contadino), a ben vedere, sono anticipati nei versi della canzone e forse spoilerano un po' quello che succederà nella storia.
Una storia che, in definitiva, storia non è: non c'è una vera trama né un'evoluzione (nel bene o nel male) della donna, e il tutto viene presentato come una sorta di yoga nidra che sfocia nella scoperta di una diversa (migliore?) sensualità.
Mi sembrano ben rappresentati i vari paletti richiesti dallo step, con anche un'estensione verso il termine "spia", rintracciabile sia nella figura del contadino che in quella del narratore che parla in seconda persona.
Giudizio complessivamente positivo.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

18In veranda Empty Re: In veranda Mar Mar 01, 2022 12:19 am

SisypheMalheureux

SisypheMalheureux
Padawan
Padawan

Caro autore/autrice
A me la scelta del titolo è piaciuta, la trovo assolutamente coerente con il tema del racconto.
Trama semplice, semplicissima, praticamente non ci sono sviluppi, il che per un racconto erotico non è necessariamente un difetto, anzi.
I paletti sono ben centrati, al limite si potrebbe obiettare che il contadino resta una figura molto marginale ma... È pure sempre il racconto di un momento di intimità solitaria, quindi non poteva essere altrimenti.
Quello che mi ha spiazzato è la scelta di usare la seconda persona. Quel "tu" a mio parere focalizza io racconto su una sorta di "narratore esterno" (perdonami il termine improprio) che tutto vede come una specie di occhio onnipresente, di telecamera. E questo, purtroppo va a discapito della tensione erotica che in un racconto di questo genere è fondamentale. Purtroppo nel tuo racconto mi è mancata, l'ho trovata forse un minimo nella parte finale, che infatti ha anche un ritmo narrativo un po' più sostenuto, ma non a sufficienza.
Peccato perché quella di usare il "tu" è una scelta sicuramente originale, che stavolta però non si è rivelata, a mio parere, delle più azzeccate.


______________________________________________________
"Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? 
Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto."

19In veranda Empty Re: In veranda Ven Mar 04, 2022 12:38 am

Arianna 2016

Arianna 2016
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ho trovato questo racconto il più erotico tra quelli che ho letto finora. Qui la scrittura ottiene l’effetto che il genere richiede.
In un primo tempo ho pensato che la parte iniziale, introduttiva alla scena principale, potesse essere un po’ tagliata, poi invece mi sono resa conto che forse è funzionale alla creazione di un certo clima.
Ho molto apprezzato anche la brevità del testo, che non va a perdersi in inutili allungamenti e infarcitura di sovrabbondati dettagli. Viene detto ciò che è essenziale e importante.
Strana questa sorta di voce fuori campo in seconda persona, che fa sembrare il lettore quasi un guardone, dato che accompagna lo sguardo di questo osservatore sconosciuto, che si rivolge con tanta familiarità alla donna. Mi ha ricordato qualcosa visto in un film, ma non ricordo quale.

20In veranda Empty Re: In veranda Sab Mar 05, 2022 5:45 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao Autore,
ho molto apprezzato la scelta del "tu": è ben gestita, con un buon ritmo incalzante e ha la capacità di attrarre il lettore, metterlo proprio dentro le scene.  Sembra quasi che il testo si apra e il lettore venga invitato a sbirciare dentro i perchè della protagonista, aggiudicandosi un posto in prima fila su quella veranda. Ti confesso che fino a metà racconto credevo che il testo sfociasse nell'horror: questa presenza non ben definita che racconta pensieri e gesti della protagonista poteva anche rivelarsi come qualcosa di pericoloso e inquietante. E mi è piaciuto questo rimanere in bilico sul testo, ha tenuto la mia curiosità desta e vigile, tanto da non notare troppo il muro di parole (di solito scoraggiante).
La virata sull'erotico arriva piani piano, e mi sono ritrovata spettatrice di una crisalide che fora il suo bozzolo diventando qualcos'altro, quasi una presa di coscienza interiore ben introdotta dall'anonima routine iniziale che invece sembrava spengere qualsiasi cosa.
Molto ben gestito l'autoerotismo, suggestiva la figura del contadino che appare come un improbabile innesco verso una profonda e (forse) mai esplorata ricerca di un appagamento fisico e mentale che la donna non aveva mai osato cercare (forse per paura di trovarlo).
Un racconto che grazie alla seconda persona diventa un'immersione mentale nei grovigli dell'erotismo femminile, descritto con tatto, in profondità e con un punto di vista coinvolgente.

21In veranda Empty Re: In veranda Lun Mar 07, 2022 2:04 pm

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Senza dubbio il più erotico fra i pezzi letti (ormai quasi giunto alla fine delle letture) e solo per questo merita una posizione di rilievo nella mia personale classifica.
La scrittura è ottima e la rispondenza ai paletti della prova è innegabile: il riferimento temporale c’è con quel 2023 post Covid; del genere ho già detto, sicuramente il più centrato; il personaggio del contadino c’è ed è “parte attiva” del racconto (scusa il riferimento malizioso); anche il campo di zafferano è presente e funzionale, grazie al colore dei suoi fiori, al richiamo dell’eros; quanto alla veranda, addirittura indispensabile nello sviluppo della vicenda.
La seconda persona usata nel racconto non mi ha disturbato. In fondo l’ho vista come un surrogato dell’io che spesso noi tutti usiamo. Quanto volte mi sono detto: “ma come sei imbecille!!!”
La prima parte è un po’ lunga e raccontata ma è veramente l’unico neo che ho trovato.

22In veranda Empty Commento Mer Mar 09, 2022 4:33 pm

Marcog

Marcog
Padawan
Padawan

All'inizio sono rimasto spiazzato dalla modalità con cui presenti la storia, forse è il marito che racconta o qualcuno che lei conosce bene. La scrittura fila poi liscia e senza errori, e ci si abitua facilmente alla scelta narrativa. Bella l'idea, universale, che un sano riposo, in un bell'ambiente, con momenti di ozio, possa sfociare in un auto-erotismo per altro ben nascosto e ben raccontato. Personaggi abbozzati per quel che servivano alla storia, paletti centrati, titolo forse poco pensato. Alla fine sicuramente un buon racconto. Grazie!

23In veranda Empty Re: In veranda Mer Mar 16, 2022 7:36 pm

SuperGric

SuperGric
Padawan
Padawan

Bello questo racconto.
Albachiara è poco più di uno spunto (la seconda persona, l’autoerotismo, forse il rossore). Poteva essere più intrigante, anche se magari più complesso, cercare rendere la protagonista più simile a quella della canzone. L’Albachiara di Vasco è dolce e timida, questa invece me la sono rappresentata come una professionista sicura di sé e del suo corpo, al limite della spavalderia.
La descrizione erotica è ben fatta a mio giudizio, non banale. Né troppo mostrata ma neanche priva della giusta quantità di dettagli.
Ciò che invece mi ha lasciato un po’ perplesso è stato il forse troppo repentino passaggio dalla paura all’eccitazione. Quello è lo snodo fondamentale del racconto, e il più erotico a mio avviso, e per questo andava indagato di più. È lì che l’eccitazione si crea, tutto il resto è solo buona pornografia.
Per il resto i paletti ci sono e la buona scrittura anche. Bello il tu, piaciuto molto.

24In veranda Empty Re: In veranda Gio Mar 17, 2022 3:17 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

ciao autor@
approvo la scelta di scrivere il racconto in seconda persona: crea intimità e complicità con il lettore.
le cose che mi sono piaciute meno sono il titolo e l'uso che dei paletti, mi sembrano appiccicati e poco inerenti alla storia.
ottima la parte erotica (non che io sia un'esperta, figurati!), ma l'immaginazione ha sempre una carica non indifferente.
nel complesso, quindi, il mio giudizio è più che positivo.

25In veranda Empty Re: In veranda Ven Mar 18, 2022 6:51 pm

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Jay MacInerney ha scritto un intero romanzo declinato alla seconda persona singolare. Le mille luci di New York.
A me piace molto come tecnica. In passato ho provato a usarla ma è davvero difficile. Ci vuole secondo me una precisione chirurgica, ogni frase deve essere un colpo di bisturi.
Forse sarebbe stata più efficace con frasi più corte, uno stile un po' più minimalista. Però lo trovo interessante.
Perché è un modo di scavarsi dentro ma allo stesso tempo di starne fuori. Come guardarsi allo specchio e descrivere quello che sta facendo la persona che vediamo, che siamo noi e non siamo noi allo stesso tempo. Ha un che dissociato. Insomma io lo trovo intrigante. E il fatto che la ragazza si abbandoni all'autoerotismo è la diretta conseguenza della scelta stilistica.
In effetti il racconto è tra i più erotici. Fa dell'erotismo la sua ragion d'essere. Ha anche un qualcosa di patinato. La scelta della canzone gli da quasi un atmosfera Anni 80, se non fosse per l'accenno al 2023 (più un'obbligo dato dal concorso che una scelta nell'economia del racconto).
Appunto gli avrebbe giovato solo un minimalismo più spinto, un tono più secco e accusatorio. Qui c'è un po di autocompiacimento, di tolleranza. Sicuramente è dovuto al genere. La protagonista si vuole bene, ha bisogno di ritrovarsi. Il TU poteva essere un modo per puntare il dito, ma qui giustamente con il dito ci fa altro.
Secondo me è un racconto che ha una sua identità ben precisa. Un racconto che ha fatto delle scelte, che è migliorabile ma è anche intrigante e si stacca un po' dal gruppo. Si fa notare. Di solito nel bene o nel male è una cosa che va considerata.


______________________________________________________
In veranda Senza_10

Contenuto sponsorizzato



Torna in alto  Messaggio [Pagina 1 di 2]

Vai alla pagina : 1, 2  Successivo

Rispondi

Permessi in questa sezione del forum:
Puoi rispondere agli argomenti in questo forum.