Una croce per Jonis

Un racconto che è stata una piacevole lettura, nonostante io non sia riuscita a entrare in empatia con la storia. C'è un serie di avvenimenti che peccano di credibilità, l'incontro tra i due in primis visto la croce che li lega, e stupisce anche il fatto che loro non se ne stupiscano. Forse avrei marcato questo aspetto, che invece è il perno della storia, questa croce che da un lato li allontana ma poi li riavvicina..
La parte centrale inoltre è meno emozionale e più raccontata, a mio avviso, contro un finale che invece è davvero molto ben condotto e soddisfacente.
Un lavoro riuscito a metà, per i miei gusti.
Ele

Ringrazio tutti per i commenti soprattutto quelli più critici dei quali terrò conto di sicuro per una prossima revisione fuori contest.
Solo una curiosità. Vorrei capire cosa ha indotto alcuni di voi a pensare che si trattasse della stessa croce di Jonis. Non lo è e neppure avrei voluto generare il dubbio, tant’è che nello scegliere il titolo (ahimè poco originale ma, secondo me perfetto per la storia, ho scientemente utilizzato l’articolo indeterminativo. Se fosse stata la croce “dispersa” avrei usato il deterrminativo “La croce di Joni’s”.
Però avrei piacere se mi indicaste cosa vi ha indotto a pensare a una coincidenza così… assurda!

Petunia ha scritto:Ringrazio tutti per i commenti soprattutto quelli più critici dei quali terrò conto di sicuro per una prossima revisione fuori contest.
Solo una curiosità. Vorrei capire cosa ha indotto alcuni di voi a pensare che si trattasse della stessa croce di Jonis. Non lo è e neppure avrei voluto generare il dubbio, tant’è che nello scegliere il titolo (ahimè poco originale ma, secondo me perfetto per la storia, ho scientemente utilizzato l’articolo indeterminativo. Se fosse stata la croce “dispersa” avrei usato il deterrminativo “La croce di Joni’s”.
Però avrei piacere se mi indicaste cosa vi ha indotto a pensare a una coincidenza così… assurda!

Posso rispondere io, con una punta sottilissima di verve polemica?
Una lettura frettolosa. Non voglio dire superficiale perché sarebbe gravissimo, ma frettolosa sì. Spesso dovremmo regalare ai racconti che leggiamo il giusto tempo, soprattutto durante un concorso, dove si è a propria volta giurati.
Nonostante non fossi io l'autore del racconto, mi ha dato molto fastidio leggerlo, te lo confesso.

Confesso che avevo avuto il dubbio, ma ho anche riconosciuto l'assoluta ininfluenza del fatto, tant'è che ho dato al racconto un buon punteggio.

Ciao petunia,
faccio parte di coloro che hanno visto la coincidenza della croce nel testo.
Provo a riassumere in pochi passaggi i punti che mi hanno indotto a credere che fosse la stessa croce.
Lidija e la madre riportano la croce di Jonis sulla collina, Viktor viene in possesso di una croce proveniente da quella collina, Lidija cambia completamente quando viene a conoscenza della provenienza della croce, Viktor incide il nome del ragazzo sulla croce e lo consegna alla vecchia madre che sembra riconoscere la croce perchè si commuove nel vederla (nella mia mente di lettrice si commuove perchè la riconosce... altrimenti perchè quella reazione?)
Sono le reazioni delle donne che mi hanno portato fuori strada, troppi sentimenti intensi legati a quella croce. Forse bastava accennare al fatto che la croce sembrava quella di Jonis, ma ciò non viene mai detto e la loro reazione è molto forte e intensa per essere una croce qualsiasi.
Perchè Lidija addirittura scappa e la madre si commuove se è una croce senza particolare significato per loro?
Poi, ormai distratta dalla direzione del mio pensiero, non mi è arrivato il significato simbolico della cosa (perchè alla fine quella croce, non essendo quella di Jonis, era solo un simbolo. Anche qui porta fuori strada la commozione della madre: si commuove non per la croce, ma perchè c'è il nome del figlio inciso sopra, perchè lei non conosce la provenienza dell'oggetto. Ma io, lettrice, da dove lo deduco ciò?)
Credo che basterebbe descrivere le due croci per far capire che non è la stessa e per far luce sulla questione, dato che in molti hanno frainteso (e mi dispiace di aver travisato il tuo intento!)

Grazie  @caipiroska. Pensavo, a torto evidentemente, che il fatto di aver introdotto il personaggio della madre come persona probabilmente affetta da una malattia degenerativa (scatenata dai lutti subiti) fosse sufficiente per dirimere ogni dubbio. L’anziana non aveva “cogniizione”. Vedere la croce le ha fatto tornare un momento di lucidità, scatenato una speranza (almeno questo era il mio intento che in molti non avete colto e dunque è di certo un passaggio su cui dovrò rimettere la penna perché lo ritengo fondamentale). Del resto la ragazza se avesse effettivamente riconosciuto la croce del fratello, avrebbe avuto tutt’altra reazione. Almeno io l’avrei fatta agire diversamente.