https://www.differentales.org/t2139-l-ora-di-tornare#26074
L’erba mi supera in altezza, impedendomi la visuale e creandomi un senso d’angoscia o comunque di fastidio profondo, correlato da brutte sensazioni in costante aumento.
Cammino frettolosamente alla ricerca di una via d’uscita da questa specie di labirinto vegetale nel quale mi sono ficcato, per altro volontariamente, alcuni minuti fa, spinto da un insolito interesse.
Non mi allontano mai da casa, che mi è preso? Solo perché ho sentito un forte rumore… dannata curiosità, ti fa fare cose che non penseresti mai.
E adesso che faccio?
Non so più da che parte andare, qua intorno è tutto uguale, erba alta da ogni lato, ovunque volga lo sguardo...
Il battito del cuore aumenta d’intensità, il panico temo stia prendendo il sopravvento; non so come fare a respingerlo, sono in crisi...
Il raziocinio è svanito, ora devo seguire l’istinto.
E però l’istinto mi dice, anzi, mi urla… di scappare. Ma da che parte?
Respiro.
Forse sto recuperando il controllo, riesco a connettere. Certo, l’urlo insiste ed è complicato fingere di non sentirlo, ma devo farcela, voglio uscire.
Cerco un sentiero. Ecco, vedo segni…c’è più luce, vado.
Ancora quel rumore, più forte, sempre più forte.
Che accade? Vicino a me scompare tutta l’erba… Ho paura, è la fine.
«Porca eva… Maria, guarda che formicaio, a un metro dalla porta. Meno male che ho rasato il prato.»
«Te lo dicevo che c’era l’erba troppo alta, devi tagliarla più spesso.»