Un angelo

Un angelo altissimo e sgrugnato, se avesse potuto, avrebbe visto il corteo - carro e mezza dozzina di persone -  avvicinarsi alla fossa.
Avrebbe notato il passo pesante della vedova e forse intravisto, nonostante la veletta fino al mento, uno zigomo scuro sfidare il fard e un taglio profondo sfuggire al rossetto sul labbro inferiore.
Avrebbe udito il breve sermone uscire a stento dalla bocca del parroco e un “amen” sospirato in coro.
Poi, calata la cassa, avrebbe percepito lo scroscio della terra lasciata cadere sul legno e osservato la donna allontanarsi con un passo che pareva più leggero.
Se avesse potuto.

Secondo il mio modestissimo avviso, la costruzione ipotetica di questo 100 non paga. Credo che l'effetto voluto è ipotetico, ripeto, proprio per creare l'effetto contrario, ovvero che tutti gli osservatori, angelo compreso, in realtà avessero ben capito cosa stesse accadendo e chi c'era a questo funerale.

Ci sarei andato giù direttamente, in 100 parole, con buona pace dell'angelo presente che tutto sente e tutto vede.

Detto questo, un'interessante fusione di temi.

Grazie e arvedse!

Io l'idea dell'angelo sgrugnato e altissimo proprio non riesco ad apprezzarla.
Mi pare che mortifichi completamente tutto il lavoro che c'è dietro la stesura di questo pezzo, e me ne rammarico. Non posso che concordare con il commento che mi precede, mi spiace.

Un cento che secondo me ha troppo di inespresso: è un prologo il tuo.
Mi spiego meglio: ci stai raccontando la fine di una storia facendola passare per la storia stessa.
Io ci ho visto l’inizio di una storia. Mi hai raccontato come finisce ma non come si sia arrivati a questa conclusione.
Manca l’essere diretti, qui.
Credo che sia questo il limite di questo cento.

Qui si parla del funerale di un marito violento. La vedova nasconde, sotto la veletta e sotto il trucco, i segni delle violenze subite. Quello che non capisco è l’incipit e, per contro, neppure l’excipit. Chi é l’angelo altissimo? Mi sono detta che potrebbe essere un figlio abortito (il fatto che l’angelo sia sgrugnato (brutto termine) dovrebbe forse far capire che l’aborto sia stato procurato in modo violento. Ma vado così, a sensazione.

Potrei sbagliarmi, ma intuiscoo nel tuo 100 il racconto di un funerale visto da una delle statue che adobbano la chiesa o qualche tomba del cimitero. O forse una mia illusione (perchè avrei voluto scrivere un racconto del genere).
Risulta troppo "ipotetico" (forse per voler dare un senso di normalità che non c'è in questo contesto familiare).
O forse no.
Non so.
Grazie.

Eppure a me quell'immagine di angelo altissimo e sgrugnato è piaciuta tanto. Un angelo caduto sulla terra, un angelo che si è fatto male. Come uno di noi.
Commosso, ringrazio.
.

"Sgrugnato" significa col muso rotto. E che ci sta a fare? Per di più un angelo altissimo. C'è un mistero. Forse la donna ha ucciso il marito? Hai scritto un racconto un po' privo di senso, a meno che tu voglia spiegarmelo e allora saprei cosa dire.

Io la narrazione ipotetica l’ho apprezzata. Nel senso che mi piace l’idea di una narrazione ipotetica peccato che nel testo non funzioni così bene.
In primo luogo l’angelo altissimo e sgrugnato mi sembra un immagine troppo grande per fargli notare lo zigomo. 
Non so come lo avrei sistemato ma di certo sento che non funziona anche se l’immagine mi piace parecchio.

La morte di un uomo violento, che ha avuto il suo bravo funerale, mette in difficoltà anche l’officiante (che probabilmente sa), e le poche persone che lo accompagnano nell’ultimo viaggio. Quasi un atto dovuto, chissà, forse per salvare le apparenze. Un momento di liberazione per tutti ma per la sua vittima un momento di rinascita.
Molto originale questa scelta.
L'unica nota stonata è l'angelo, ma forse stonata non è la sua figura ma quell'aggettivo - sgrugnato - che non mi è piaciuto, sono sincera. E non perchè di solito gi angeli sono descritti/scopiti con visi sereni, magari seri o dolenti, ma mai con sembianze di disgusto. Rappresentano sempre la parte migliore dell'uomo, portatori di perdono. Anche per un uomo violento. Penso che un angelo penitente avrebbe funzionato meglio, in contrapposizione al momento liberatorio che accompagna i presenti.

Ho cercato il significato di sgrugnare e ho trovato rompere il muso.
Il 100 mi è chiarissimo e anche piaciuto parecchio,
La moglie sotto la veletta nasconde con fard e rossetto segni di violenza, forse proprio da parte dell’uomo, un violento che, senza troppi rimpianti, stanno seppellendo.
Sarà un angelo giustiziere?
complimenti

Mi è piaciuto il tuo racconto, è un racconto misterioso e ambiguo. Mi ha colpito il personaggio dell'angelo che non può vedere, udire o percepire nulla. Mi ha fatto riflettere sul tema della giustizia e della vendetta, e su come a volte il male possa essere nascosto o rivelato. Complimenti per la tua scrittura, è suggestiva e ironica. Ho apprezzato la sottigliezza nel lasciare dei piccoli indizi sul viso della donna. Mi ha sorpreso il finale che lascia intendere che la vedova possa essere l'assassina del marito.

Non riesco a comprendere, nonostante i tentativi, l'importanza preponderante dell'angelo, perdipiù sgrugnato (mamma quanto suona male questa parola).
Mi trovo a oscillare tra la teoria di Pet, che possa essere un figlio abortito a causa della violenza, cui avevo pensato anch'io, e quella di Arianna, che fa riferimento alla preghiera funebre con la chiamata degli angeli.
Ci sta, in effetti, ma allora perché l'angelo doveva essere sgrugnato? (mamma quanto suona male questa parola).
Non so.
Rimango col dubbio.
Spero ci spiegherai la chiave di lettura.

Per il resto, il 100 è ben scritto e il tema della violenza domestica è stato speso con la giusta dose di non-detto, inclusa la suggestione che la moglie sia anche l'assassina del defunto.

Mi è piaciuto per le domande che suscita e lascia, meno per 'sta grande incognita dell'angelo sgrugnato (mamma quanto ecc.) che alla fine lascia un senso di incompletezza.

Il funerale di un uomo violento e poco amato (solo mezza dozzina di persone a formare il corteo funebre), la leggerezza di una donna che invece di piangere la perdita del consorte ne esce con passo più leggero.
Ci sta tutto e anche bene in questo 100 in cui, però, non capisco il ruolo dell'angelo sgrugnato (confesso di avere cercato il significato sul vocabolario).

Ciao, Penna.

100 parole. Il titolo è "un angelo" e il racconto si apre e si chiude con l'angelo. La verità è che non ho capito il ruolo di questo personaggio, nonostante tu abbia puntato i riflettori su di lui.
Tolto l'angelo, ho apprezzato il resto del racconto con le descrizioni dei segni di violenza sul volto della vedova e la differenza tra il passo pesante all'ingresso e il passo leggero all'uscita, che aiutano a ricostruire una trama nella quale, però, l'angelo non riesco ad incastrarlo.

Grazie e alla prossima.

Mi è piaciuto il tuo 100. Lo sgrugnato mi ha fatto subito arricciare il naso, ma poi il commento di Char mi ha aperto una possibilità. Una grossa statua del cimitero segnata dal tempo (senza grugno) che assiste ipoteticamente al funerale di quest'uomo violento. Cogliendo i particolari che ci hai rivelato. Buon lavoro, complimenti e grazie.

Perché un angelo è sgrugnato?
Il tema è interessante: il marito violento, pochi al funerale, il prete quasi costretto alla funzione.
La resa perde... troppi se.

Il racconto non è male, ma concordo anch'io che l'impostazione che hai voluto dare non sia il massimo. Avresti potuto usare un'altra soluzione per far sapere al lettore ciò che doveva sapere.
Come vedi alla fine tutti si concentrano sulla figura dell'angelo invece di soffermarsi sulla tua storia.
Un bel pezzo, ma la figura dell'angelo distrae il lettore.

Ciao autore, alla fine ho solo una domanda in testa, perché l'angelo non ha potuto presenziare al funerale? Avrebbe poty, ma chiaramente non l'ha fatto. Sì, ma perché? Se c'è una cosa che dovrebbe essere divina è il perdono. E la misericordia. Anche per un uomo malvagio e violento. Di contro la nuova vita per la moglie, per lei questo funerale è una rinascita, mi ha soddisfatto. A rileggerci!

Ci sono immagini bellissime e potenti che arrivano attraverso le descrizioni, la veletta che copre ma svela agli occhi attenti, il sermone breve, la conclusione di un funerale di facciata, perché tutti sono felici che il defunto sia finalmente defunto.
L'angelo non mi ha convinta, forse hai voluto utilizzarlo come escamotage per raccontarvi la scena, ma non credo tu sia riuscit pienamente nel tuo intento .
Mi hai convinta solo in parte
Ele

Io ci sono, autore
Il tuo defunto ha un angelo sgrugnato e un uomo sgrugnato.
Potessi, ti abbraccerei

Mentre il "confessionale" si sta riempiendo, mi prendo cinque minuti per cercare di chiarire i dubbi sollevati dal mio "angelo sgrugnato", che in pratica è stato al centro di quasi tutti i commenti.
Che l'angelo fosse una vecchia statua corrosa dalle intemperie e dal tempo mi sembrava piuttosto comprensibile, e infatti qualcuno lo ha giustamente notato.
Ma forse ho preteso un po' troppo sul piano simbolico.
Quel "se avesse pututo", detto di una statua, voleva essere un riferimento a chi, pur potendo, pur essendone in grado (la gente, i vicini, a volte le autorità stesse), non si accorge, non vede e non sente - o forse finge di non vedere né sentire. E, in mezzo a questa "angelica" indifferenza, un'altra donna soffre (o peggio)...
È evidente che sono stato troppo ermetico: non farsi capire dai lettori non è proprio il massimo.
Grazie a tutti
M.

Ti confesso, Mark, che mi ero molto affezionata alla mia interpretazione

Ti avevo messo al quarto posto. Te lo contendevi con "Un'occasione speciale".