Caffè solubile

Tanta tanta poesia in questi piccoli gesti intrisi di quotidianità e di verità. Un punto che manca, uno spazio di troppo. Ma sono intenerita e ammirata dalla tua capacità di dipingere con la penna. Quel cielo impastato, le cornacchie, i capelli spettinati, il caffè caldo come l’amore. Un amore ormai fraterno ma indissolubile, a differenza del caffè. Bravo autor

Un cento ricco di dolcezza e di amore anche se si intuisce (o forse proprio perché si intuisce) una situazione economicamente non certo florida. 
Peccato che tu abbia un po' trascurato la confezione, un bel regalo in una carta colorata e vivace da un effetto migliore rispetto allo stesso regalo lasciato nel cartone di Amazon (punteggiatura e spazi un po' troppo ballerini).

Mi pareva d'esser tornato in quel di Different Poetry 

Il testo è poco curato e già è stato notato. Io ci aggiungo, a mio gusto s'intende, un eccesso di vena aulico-poetica che onestamente non mi ha entusiasmato. Tuttavia, è ben chiara la situazione che il lettore può toccare con mano: oltre tutto, il bello e il brutto della vita, c'è il sentimento. Che grandi cose è capace di fare...

Grazie

Mi piace pensare che il 100 sia un buon pretesto per una chiacchierata tra di noi. Nel tuo racconto, autore, non c'è distacco e sembri essere di fronte a me. Nemmeno mi interessa il formalismo della punteggiatura, ti vedo e ti ascolto. Grazie.

Mi trovo di fronte al classico caso in cui devo scusarmi con l'autore, ma purtroppo questo genere di testi non fa presa su di me. Riconosco la bravura nel creare immagini vivide e uno spaccato reale, ma alla fine riconosco di sentirmi come dovrei sentirmi. 
Ripeto, però, che si tratta di un gusto personale e non di un giudizio sulla bravura dell'autore, la quale non è messa in discussione.

Amo questi dipinti che sembrano patinati dal grigiore della noi e invece in un volo esterno di cornacchie trovano quel contrasto di colori che passando dal bianco e nero percepito accendono un tv sfolgorante quasi quanto un "oled" moderno e questo racconto sembra proprio trasformarsi da un disegno a china e matita in uno stupendo insieme di colori ad olio che nella nuvoletta del caffè trovano la vera espressione dell'esistenza.
La scrittura lineare e pulita aiuta nell'essere trascinati e coinvolti nel racconto stesso. Alla prossima autore.

Avrei descritto la stessa scena usando altre parole. Meno idilliache.
Bella comunque l'idea.

Il racconto parla di una situazione reale condivisa da migliaia di pensionati in tutto il mondo, ma la fortuna del nostro protagonista è quella di provare ancora amore per una compagna che fa un buon caffè.
Lo stile mi è piaciuto: le immagini fuori dalla finestra sono quasi poesia, ma la storia mi è sembrata un po' fine a sè stessa, senza un guizzo che me ne faccia innamorare.

Un racconto con belle immagini (un fratello felicemente noioso – la maglietta impoverita - il cielo ecc.), semplice e realistico. Potrebbe somigliare a una poesia, per questi passaggi. Anche qui l’idea che il pensionamento possa essere la fine di tutto, quasi che la stanchezza dell’ultimo periodo lavorativo si prolunghi dopo la data fatidica, dando alla nuova routine solo colori smorti. Lo so, per tanti è così purtroppo, ma da questo malanno si può guarire.
Note: più che addosso, avrei letto meglio appoggiato; punteggiatura da rivedere e qualche spazio in più.

altro cento molto dolce e piacevole, quasi poetico.
splendide le descrizioni, prima negative e poi positive.
bello, piaciuto.

Ciao autore, profuma d'intimità questo racconto, così semplice nel suo svolgimento, ma così complesso nella forma. Descrivi emozioni dinamiche con una scena statica, incredibile. Complimenti e a rileggerci!

Cia Autor.
Spiraglio di quotidianità, anche monotona e ripetitiva, ma il guizzo finale ripaga anche in una vita apparentemente banale. Il caffè solubile rende proprio bene l’idea della mancanza di entusiasmo, forse di un’età avanzata e senza più tanti sogni. Auguro a questa fantastica coppia un bel caffè fatto con la moca, perché ha tutto un altro profumo.

Ecco, forse questo amore terreno, concreto, fatto di noia e sopportazione, di stanchezza, che tuttavia ogni tanto rialza la testa con un caffè e un sorriso, mi coinvolge di più degli amori da fiaba. Forse perché è più realistico, o forse solo perché la bellezza si apprezza maggiormente quando esce dal carbone e dal sangue.
Esagero, autore.
Hai una capacità poetica ed espressiva fuori dal comune, che lascia, dentro, un mix di sentimenti confusi.

Un racconto/poesia scritto probabilmente da un autore che ha più dimestichezza con il secondo genere piuttosto che con il primo. Bello il contrasto di aver utilizzato un registro così lirico per una situazione tanto normale, di routine domestica, di quella che sarà la nuova normalità del protagonista.
Un po' border line ma piaciuto.

Molto poetico: se posso permettermi, perfino troppo per un racconto che, comunque, rimane un pezzo di narrativa, in cui deve succedere qualcosa. Suggerisco di rivedere la punteggiatura, trovo manchi qualche virgola qua e là.

Ciao, Penna.

104 parole.
Il difetto evidente del racconto è la formattazione. La svista secondo me è non andare a capo tra "spoglio" e "sembriamo", perché altrimenti il soggetto sottinteso di "sembriamo" sembra essere "il narratore più le cornacchie"
Piaciuta moltissimo invece la narrazione, le immagini create con poche parole come "stufa di considerarmi un fratello minore" o "due esseri che condividono solo amarezze e bollette". Anche il sottinteso del finale in cui il narratore si emoziona per un caffè solubile, cosa che io personalmente troverei impossibile, ma si capisce che non si tratta della bevanda ma della persona che la porta.

Grazie e alla prossima.

Un racconto di sentimenti, ma che non è nelle mie corde.
E' solo un giudizio di gusto personale perché la tua capacità di creare una situazione, un'atmosfera, di far assaporare il profumo del caffè, non è in discussione.

 
Secondo me mancano alcune virgole ed è da ripensare la costruzione di questo periodo: “Cornacchie con le ali spalancate cadono sui rami di un platano spoglio. Sembriamo due esseri che condividono solo amarezze e bollette.” Credo che quel “sembriamo” abbia come soggetto logico il protagonista e la moglie, ma scritto così sembra riferirsi al protagonista e al platano. Oppure è così, però mi sembra strano condividere le bollette con un platano. 

Ciao Penna. Ho da poco commentato un altro 100 border line come il tuo, più poetico che in prosa, e ciò mi fa nutrire dubbi sull'avere centrato pienamente il contest. Non tutto funziona per quanto concerne la punteggiatura e il mancato ricorso a un apostrofo. Però la "fotografia" di questo 100 regala scorci di bellezza letteraria non indifferenti. A rileggerti.

Da bambino mi vergognavo moltissimo ad andare a passeggiare con mamma e papà perché loro per tutto il tempo si tenevano per mano.
Ora capisco che a molti possa dare fastidio un racconto scritto così. L'amore e tutti i buoni sentimenti sono insopportabili. Ci fanno vergognare.

Che poi questo mi sembra il racconto striminzito di una colazione, di un caffè solubile che si scioglie e soglie ogni attrito.
Missione fallita, autore.

Una scena ordinaria, normale, descritta in modo non convenzionale.
Mi piace quando la quotidianità viene rappresentata in questo modo, con immagini poetiche ma non stucchevoli, dove comunque non si perde il contatto con la realtà, ovvero le bollette da pagare e la testa spettinata che sovrasta una maglietta consumata e non certo di marca.
Sì, mi piacciono questi spaccati quotidiani dal tratto bohemien.

Ciao, autore.
Concludo la lettura di questi 100 con il tuo racconto e mi pervade un senso di tristezza sia per aver finito i racconti sia per non essere lì a far colazione con voi.
Trovo ci sia un mistero indescrivibile nelle sensazioni del tuo protagonista: chiede una tazza di caffè e sa già che gli arriverà un caffè solubile schifoso, preparato in fretta e furia per togliersi di torno quello scocciatore del marito; e invece arriva una tazzina di caffè fumante, preparato con amore, servito con il sorriso della persona più importante della sua vita. Ed ecco che le cornacchie diventano usignoli, il platano spoglio è un faggio rigoglioso, le bollette sono sparite e la nuova vita spalanca le sue opportunità a due persone che sono ancora in grado di scoprirsi felici.
Leggo il tuo racconto e ho una gran voglia di fare colazione con il tuo protagonista, autore.
Grazie di averci regalato queste pennellate di serenità.

Immagini stupende e poetiche che fanno mettere in secondo piano le imprecisioni di punteggiatura. 
Una coppia di pensionati non certo benestanti vivono la propria quotidianità e riescono a trovare nei piccoli gesti il modo di dimostrarti amore e affetto.

Il racconto dipinge un'immagine struggente e delicata della monotonia quotidiana, dell'isolamento emotivo e della ricerca di piccole gioie nella routine. La descrizione del cielo luminoso e delle cornacchie sul platano aggiunge un tocco poetico, mettendo in contrasto la bellezza esterna con l'amarezza interiore. La richiesta di una tazza di caffè diventa simbolo di connessione umana, e il sorriso improvviso della moglie, come accompagnato dal fumo del caffè, diventa il momento prezioso che rompe la freddezza. Una narrazione toccante e ben articolata.