Re: Il bunker

Da caipiroska Ven Giu 14, 2024 1:39 am

Frizzante e ben gestito questo racconto che ho molto apprezzato durante la lettura.
Fabiano è un personaggio davvero ben caratterizzato e riconoscibile e da solo riesce a tenere bene la scena per tutta la durata del testo, anche se non capisco come mai gli altri non possono partecipare alle conversazioni telefoniche: sembra che lui abbia l'esclusiva, quando sarebbe stato interessante ascoltare il punto di vista di un'altra persona. La sensazione claustrofobica e di mente alla deriva che riesce a trasmettere questo particolare taglio che hai voluto dare al testo ripaga di qualche piccola imperfezione e mi ha molto convinta.
Le indicazioni tra parentesi non mi hanno disturbato anzi, mi hanno aiutato a immaginare meglio le varie scene.

Da **Hellionor** Ven Giu 14, 2024 8:29 am

Car autor
Hai gestito bene questa storia, la pazzia in potenza della voce narrante è evidente da quasi subito, da quando comincia a criticare questo o quello ogni tre per due. Resta un po' limitato come visione e perde del.mordente, perché Fabiano è l'unico personaggio che interagisce con il video, e questo alla lunga appiattisce la narrazione, non mi dà modo di vedere con chiarezza la storia che mi vuoi raccontare. Qualche escursione, nel video, degli altri abitanti del bunker potrebbe movimentare la narrazione e dare una prospettiva più completa.
Per concludere, il tuo racconto mi ha convinta a metà, la.storia resta ben condotta e con un ottimo registro narrativo, ma manca l'effetto wow, il ribaltone, qualcosa che rimetta al suo posto quel complottista di fabiano!
Ele

Da Claudio Bezzi Mar Giu 18, 2024 3:42 pm

Risposte critiche al mio racconto

Grazie per l’attenzione mostrata, le osservazioni e i consigli. Come per il precedente step, ho trovato molto giuste e utili alcune considerazioni, meno altre. Rispondo a tutti procedendo da quelle che mi sembrano più rilevanti e generali.
Scarsa profondità
In modi diversi, @Akimizu, @gipoviani, @mirella, @FedericoChiesa, @M. Mark o'Knee denunciano uno scarso approfondimento dei personaggi, una scarsa originalità della trama o altre questioni simili.
Sono d’accordo su tutto. Vi rivelo che questo era il mio “Piano B”; un racconto narrativamente più curato, al quale avevo dedicato tempo, non ha passato le forche caudine dei paletti di questo secondo step, e ho dovuto rimediare con questo testo che avevo scartato proprio perché il sociopatico nel bunker mi pareva una storia poco interessante, non originale, facile da far scivolare nel banale. Non è una giustificazione, ovvio. La non sufficiente spiegazione delle circostanze, il mancato approfondimento delle psicologie dei protagonisti, l’essere - i personaggi secondari - troppo sullo sfondo etc. è dovuto anche al limite massimo di caratteri ammessi, 18.000. Il mio racconto è poco più lungo di 17.700, e ho dovuto operare molti tagli; mi sarebbe servito il doppio di caratteri per scrivere una cosa decente, e almeno 40./45.000 per un racconto lungo passibile dei giusti tempi, per far emergere più lentamente e motivatamente la follia del protagonista, caratterizzare i suoi compagni e via discorrendo. Pazienza!
Lo stile “cinematografico”
Chiamato così in generale da chi lo ha apprezzato, o “effetto sceneggiatura”, in generale, da chi non lo ha amato. Riguarda in primis gli incisi fra parentesi ma ha a che fare anche coi puntini di sospensione. Quindi faccio prima una premessa e poi approfondisco i due temi.

Premessa
Ho scelto uno stile narrativo basato su una persona che parla a uno schermo, in una situazione di forte pressione emotiva. TUTTO il testo è UNICAMENTE il flusso discorsivo del protagonista. Poiché costui non ha alcun motivo per dire cose tipo “Ecco, mentre, vi parlo, Frank si sta alzando in piedi”; oppure: “Sapete? proprio in questo momento Elena sta mangiando"; etc., alcuni “movimenti di scena” (come li ha chiamati @Gimbo, criticandoli, ma il termine mi è piaciuto) dovevano essere resi in qualche modo; così come l’ansia, la confusione mentale del protagonista, il suo impaccio a parlare in pubblico (o davanti a uno schermo), non potendo rappresentarlo come voce narrante non protagonista (con frasi tipo “Fabiano, visibilmente impacciato, si prepara a registrare il primo video”), sono indicati coi puntini di sospensione. Troppi? Adesso ne parliamo, ma ogni vostra riflessione deve partire da QUESTA scelta narrativa e stilistica. Una cosa è dichiarare che non vi piace in generale come scelta (legittimo, ci mancherebbe altro, ma l’Autore non ci può fare nulla), altra cosa è discutere sul piano letterario entro quella scelta stilistica, rispettandola, e quindi indicando con precisione come e perché quell’inciso (o quei puntini) siano funzionali oppure no.

Vediamo ora meglio le due questioni:

L’“effetto sceneggiatura”
La mia scelta narrativa si incentra su una sola voce che narra a video ciò che succede. Unica voce. Per dare indizi di contesto ho messo fra parentesi e in corsivo alcune indicazioni come, a titolo di esempio, questa:

(Si avvicina la ragazzina e si mette di fronte al monitor del computer; ha un viso spaventato)

Questo soluzione non è piaciuta a @Akimizu, @AurelianoLaLeggera, @ceo, @mirella, @ImaGiraffe, @M. Mark o'Knee, @Achillu, @Gimbo.
Mi sembra però piaciuta esplicitamente a @Giammy, e @CharAznable “non le ha trovate completamente fuori luogo” e li ringrazio. Altri 16 lettori e commentatori semplicemente non ne parlano. Diversamente dai puntini (prossimo paragrafo), in questo caso mi permettete di non essere d’accordo; data quella scelta stilistica, chiamiamola pure da sceneggiatura, o cinematografica (avrei preferito ‘teatrale’, con un po’ di lavoro potrebbe diventare un atto unico), a me sembra di avere utilizzato appropriatamente quella soluzione. Una critica - che mi sarebbe sembrata pertinente e avrei certamente apprezzato - poteva riguardare, per esempio, una contraddizione fra un determinato inciso e il contesto in cui l’ho collocato; oppure incisi troppo prolissi che potevano essere facilmente sintetizzati, appunto per non spezzare la lettura; oppure altre questioni inerenti la qualità oggettiva del testo. Se, invece, si tratta semplicemente di una soluzione che non vi piace, non posso che rammaricarmi ma è lo stile scelto in questo caso, che a me piace molto, e che ho utilizzato con soddisfazione anche in altri contesti.

Gli stramaledetti puntini…
@Giammy, @Petunia, @Susanna, @M. Mark o'Knee, @paluca66, @Gimbo si dichiarano infastiditi dai puntini (Petunia ne parla come di un numero “abnorme”, Mark o’Knee di “quantità industriale”, ma @Albemasia esplicitamente non sembra d’accordo - Grazie, Albe!).
Ok, ok! Mea culpa. Già nel primo step di Pachamama me l’avevate fatto notare e mi ero dichiarato d’accordo, tant’è vero che nella mia copia ho abbondantemente corretto e mi sento - come posso dire? - “sensibilizzato” sul tema. Credevo di essere stato più moderato ma non per 6 di voi (in percentuale assai meno del primo step, si vede che sto migliorando).
Però: sì, ne ho usati troppi e ho già abbondantemente provveduto a correggere la mia copia. Grazie per i rimproveri. Se potessi partecipare al III° step, giuro, non metterei un puntino di sospensione neppure sotto minacce, però… (ops!); ciò detto, siamo sempre in quel contesto descritto in premessa: abbiamo un carrozziere, presumibilmente poco scolarizzato, sociopatico, che parla a un monitor mentre gli casca un asteroide in testa. Avendo scelto QUELLO stile narrativo, come potevo fare, secondo voi, a mostrare ansia, rabbia, incertezza etc.? I puntini di sospensione servono esattamente a rappresentare quegli stati d’animo. Arriviamo al punto: come si decide se sono troppi oppure giusti o addirittura pochi? Partendo dal presupposto che riconosco di averne abusato, cosa faccio? La critica generica ai troppi puntini, mi permettete di dire, mi appare a volte macchiata da una certa “puntinofobia”. Io ne ho messi troppi, va bene, ma i segni di punteggiatura enfatici (riguarda anche i punti esclamativi) e in generale quelli prosodici (quindi anche la virgola) non possono, semplicemente, essere “troppi” oppure “pochi” ma opportuni o no, secondo le sensibilità di Autore e lettori. Sull’onda di questa riflessione mi è sembrato interessante il suggerimento di @Susanna:

all’inizio vanno bene, ma quando poi il protagonista prende dimestichezza col mezzo di registrazione ma soprattutto quando la situazione diventa più dura, lo vedrei più sicuro e quindi meno necessario l’uso dei puntini. Anche perché lui è assolutamente sicuro di avere ogni ragione di questo mondo, quindi non ha più tentennamenti.

Ecco: Susanna, che ringrazio, ha fatto una critica di merito che mi pare ragionevole e argomentata; così ho fatto: ho tolto moltissimi puntini, cercando di seguire il flusso indicato da lei.
Cose piccole
Sono poi state segnalate cose più piccole: errori, incongruenze etc. Le tratto in ordine casuale.

L’età di Elena
15 anni sono sembrati troppi a @AurelianoLaLeggera, @FedericoChiesa e @Arunachala che dice

una quindicenne di oggi non credo si comporti così da bambina

Due cose; la prima: sì, una quindicenne credo si comporterebbe così; anche se i giovani d’oggi sono più “svegli” di noi alla loro età, è noto che le nuovissime generazioni sono psicologicamente estremamente fragili e insicure. Tieni anche presente che la ragazza è ficcata in un bunker sapendo che tutti, ma proprio tutti, gli amici e le amiche stanno per morire; direi che ci sta. La seconda cosa: in realtà in una prima stesura si trattava di una tredicenne ma mi faceva talmente orrore l’idea di una bambina in mano a un sociopatico pedofilo che ho dovuto alzare un po’ l’età. Facciamo così: cambio in quattordicenne, va bene?

Ma era un nastro, un video o cosa?
@AurelianoLaLeggera e @M. Mark o'Knee mi fanno notare che ho utilizzato come equivalenti video e nastro. ‘Nastro’? Ma come mi è saltato in mente? Sembro rimasto al capolavoro di Coppola, La conversazione. Rimbambimento dell’età; il protagonista fa ovviamente delle registrazioni video, davanti al computer. Andrò a correggere.

Le date
Il richiamo alle date serviva come tentativo di ovviare alla brevità del testo di cui ho parlato sopra; voglio dire: in 18.000 caratteri non facevo in tempo a far “maturare” con la dovuta lentezza la follia nel bunker, allora ho cercato di lasciare indizi (le date) che lasciassero capire che in realtà stava passando molto tempo, anche se le videoregistrazioni erano sporadiche. @Resdei , però, non si raccapezza e nota che dopo il 15 ottobre, verso il finale della storia, si passa (ultima riga) al 29 aprile. Com’è possibile? Il fatto è che “29 aprile 2024” (l’anno avrebbe potuto essere un indizio) era la data di chiusura della mia stesura, che io metto sempre in calce ai miei testi. Mandato così, con la data, a DT, i curatori non hanno pensato di toglierla ed è rimasta in fondo al mio racconto. Il bunker - Pagina 2 1f600

Alla faccia dell’asteroide
@Flash Gordon e @M. Mark o'Knee fanno notare l’eccessiva grandezza del “mio” asteroide. Mi fate venire dei dubbi e ho cercato di documentarmi. Quello che uccise i dinosauri era largo circa 10 km: estinse il 75% delle forme di vita; leggo che il più grande caduto sulla Terra era di 300 km., epoca protozoica quindi diciamo che non conta; poi c’è stato quello del Canada da 130 km e via via altri (fonte: https://www.esquire.com/it/lifestyle/tecnologia/a44780997/crateri-di-asteroidi-piu-grandi-terra/). Boh? Direi che il mio da 1,5 km era forse troppo piccino… C’è un astrofisico in sala? Un geologo, archeologo, catastrofologo che mi sappia dare un suggerimento?

Refusi
Solo due. Uffa. Non sopporto di lasciare errori stupidissimi nei testi. È tutto un problema di gestalt: l’occhio dell’autore vede l’errore, ma il suo cervello non lo registra perché ha una forma, un modello (quella parola, quella frase) in testa; ecco a cosa servono i bravi editor dei buoni editori. Mi scuso.

Da **Petunia** Mar Giu 18, 2024 3:52 pm

Susanna ha scritto:Inizio dal titolo: è quasi scontato dato lo sviluppo del racconto, si poteva davvero osare di più.
Il racconto si sviluppa bene, rende quella che sarebbe la cinematografia dei momenti, visti attraverso le inquadrature di un monitor. Quindi i puntini di sospensione dovrebbero dare l’idea delle inevitabili pause. Però sono troppi: magari all’inizio vanno bene, ma quando poi il protagonista prende dimestichezza col mezzo di registrazione ma soprattutto quando la situazione diventa più dura, lo vedrei più sicuro e quindi meno necessario l’uso dei puntini. Anche perché lui è assolutamente sicuro di avere ogni ragione di questo mondo, quindi non ha più tentennamenti.
La storia: direi che è già decisa dall’inizio. Un piccolo gruppo di persone in un bunker, con l’aspettativa di rimanerci chissà quanto (neanche tanto ipoteticamente fino alla fine dei viveri) non possono essere la famiglia del Mulino Bianco, prima o poi qualcuno crolla.
Comunque resta un racconto che si legge bene, pur con le ripetizioni necessarie per fari vivere al lettore l’andamento delle giornate fino all’epilogo.

@Claudio Bezzi la critica ben motivata ai puntini di sospensione te l’ha fatta @Susanna Very Happy

Da Claudio Bezzi Mar Giu 18, 2024 3:59 pm

Allora… come dire… mi scuso… e metto anche un sacco di puntini… visto che non parteciperò al prossimo step. Così… per sfogarmi…

Da Albemasia Mar Giu 18, 2024 10:51 pm

Ammiro come sempre i tuoi commenti iper-circostanziati, ma per quanto mi riguarda ribadisco che i puntini mi hanno aiutata a sentire risuonare nella mia testa il monolgo del protagonista con le giuste enfasi e i giusti respiri.
Sicuramente, al netto del limite degli spazi utilizzabili, resta comunque un testo ipnotico, che tiene il lettore "agganciato" fino alla fine.
Non per niente eri nei miei magnifici cinque.

Da Flash Gordon Mer Giu 19, 2024 9:54 am

Ciao Claudio, ancora complimenti per la vittoria. Una scrittura ottima e ben strutturata e meritato riconoscimento.
Volevo precisare che non ho mai parlato di eccessiva grandezza dell'asteroide, mi riferivo invece che con quelle dimensioni, seppur relativamente "piccole", un impatto potrebbe avere la capacità di oscurare il Sole per diverso tempo, forse per anni. Diversi scienziati hanno ipotizzato le conseguenze e per una totale distruzione dovremmo arrivare ad almeno un diametro di 90 km. Nessuno in realtà sa cosa potrebbe realmente accadere, di certo la sopravvivenza sarebbe davvero ardua in un clima del genere.
Da fonti scientifiche:
"Un meteorite di 1,6 km di diametro manderebbe nella stratosfera una quantità di polveri sufficiente a bloccare la luce solare, e farci piombare in una sorta di inverno atomico".

Mi riferivo a questo in pratica...

Da Claudio Bezzi Mer Giu 19, 2024 10:19 am

Grazie. Correggerò il mio testo base a queste tue indicazioni.

Da M. Mark o'Knee Mer Giu 19, 2024 10:46 am

Ciao Claudio. Complimenti per la vittoria e per il crescendo rossiniano con il quale ci sei arrivato: due step e zac! Davvero un ottimo acquisto per DT. E menomale che per il prossimo sarai nel CdL, sennò, fra te e Aki, non c'è trippa per gatti.
Bravissimo.
M.
P.S.: Per quanto riguarda l'asteroide, ho letto la precisazione di Flash ed è proprio ciò che intendevo anch'io nella mia critica.

Da Claudio Bezzi Mer Giu 19, 2024 1:23 pm

M. Mark o'Knee ha scritto:Ciao Claudio. Complimenti per la vittoria e per il crescendo rossiniano con il quale ci sei arrivato: due step e zac! Davvero un ottimo acquisto per DT. E menomale che per il prossimo sarai nel CdL, sennò, fra te e Aki, non c'è trippa per gatti.
Bravissimo.
M.
P.S.: Per quanto riguarda l'asteroide, ho letto la precisazione di Flash ed è proprio ciò che intendevo anch'io nella mia critica.

Sì ho capito. Come ho scritto anche a Flash andrò certamente a correggere. Grazie mille, anche per i complimenti Il bunker - Pagina 2 1f60d

Da tommybe Gio Giu 20, 2024 12:29 pm

Arrivo ultimo per i complimenti, ma arrivo.
E ti dico che mi hai ricordato il mio scrittore preferito: Ray Carver e la sua 'Di cosa parliamo quando parliamo d'amore'.
Usi la sua stessa dose di pazzia e d'amore.
Mancano solo le bevande alcoliche, ma quelle le scoveremo nel primo bar che aprirà.
Alla salute, grande scrittore.
.

Da Claudio Bezzi Gio Giu 20, 2024 1:15 pm

tommybe ha scritto:Mancano solo le bevande alcoliche, ma quelle le scoveremo nel primo bar che aprirà.

In compenso mantengo costante il mio tasso alcolico. lol!

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