Esegesi del racconto.
Il racconto si apre con un certo padre Ronfo in un convento.
Figura stramba e senza senso visto che ci troviamo nel medioevo e per certo nulla ci azzecca la sveglia o il telefono…
Compaiono poi altre figure, al di fuori della storia, che sembrano manovrare uno strumento chiamato cronovisore.
Primo indizio vero della storia “Ma la fiaba è sbagliata, il tempo è sbagliato, l’ironia è già morta”.
Il prof. Faxol parla e lo conosceremo dopo ma oltre col lettore con chi parla?
Secondo indizio “ Io ti vedo, ti ho sempre… anche quando hai inventato il cronovisore…”.
Ecco qua senza troppi giri di parole:
Il prof. Faxol ha inventato un cronovisore con il quale si diverte a impersonare personaggi sopra le righe. Il primo è padre Ronfo e infatti per questo la scena è tutta fuori di testa, è solo divertimento per il prof. che si cala in altre realtà.
Poi compare un fantomatico comandante di un’astronave che dovrebbe salvare la Terra da altrettanto fantomatici cilindroni… ( Cilin-drone, questo è un riferimento alla drammatica realtà attuale con i droni che ammazzano migliaia di persone).
A sua volta il comandante pare leggere un romanzo il cui protagonista è un cercatore d’oro che poi farà una brutta fine con i suoi scagnozzi.
In questo caso il prof. Faxol, sempre per divertirsi sia autocita come inventore della spinta Faxol, un sistema di propulsione, per sonde e astronavi che si rivelerà micidiale per le esalazioni, a causa delle quali distruggerà molte vite e per questo gli alieni si vogliono vendicare contro i terrestri costruttori del marchingegno.
Quindi Faxol inventa il cronovisore e ci gioca, prima col convento e poi con l’astronave che salva la Terra.
Tutto ruota intorno a queste realtà dimensionali che però sembrano non essere consapevoli della loro finzione tanto da creare all’interno di una realtà un'altra sotto realtà.
L’intelligenza artificiale è lo spettro che incombe sulla nostra società tanto che in futuro non sapremo più se saremo uomini o realtà virtuali talmente radicate da auto apprendere una certa coscienza di sé.
Il prof. Faxol rappresenta forse l’ultimo uomo sulla Terra che crea virtualmente mondi e dimensioni ma…
Accanto al prof. nel racconto vi è un disturbatore che non è altro che l’autore del racconto e questo vuol dire solo una cosa: nemmeno il prof. Faxol esiste, sono tutte realtà nelle realtà e ognuna pensa d’essere vera.
L’autore percepisce in tal senso la vera fine del mondo e lancia un disperato grido d’allarme e lo fa con il solo strumento che possiede, la scrittura.
Il messaggio del racconto, attraverso ironie e giochetti, è totalmente volto alla negatività e alla fine del mondo così come lo conosciamo.
L’intreccio del racconto è volutamente a scatole cinesi proprio perché alla fine si scopra quanto nero è il futuro a cui andiamo incontro cosi contorto e oscuro.
L’autore, nella sua idea, parla con i suoi protagonisti e con il lettore e lo fa con battute ridicole e triste ironia
perché se celato e subdolo è il web così occorre che sia la scrittura se vuol stargli dietro e raffigurarlo.
Quasi a dire: non ridiamoci troppo che poi accade veramente.
In chiusura grazie per tutte le sensazioni, positive e negative, sul testo che faranno esperienza di scrittura per il futuro. Alla prossima, grazie ancora a tutti.