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1La prossima scossa Empty La prossima scossa Lun Mag 13, 2024 9:39 pm

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Admin
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Questa lettera è come un messaggio in bottiglia, lanciato nell’oceano, perché le onde lo trascinino su qualche spiaggia del futuro.”
Ho voluto iniziare citando la frase di uno dei miei autori preferiti, perché non credo sarei riuscito a trovare parole migliori per definire queste righe che stai leggendo. E poi, quando – e soprattutto se – le leggerai, di me che le ho scritte ormai non sarà rimasto più neppure il ricordo.
Ma se davvero stai leggendo, se davvero ancora esiste la possibilità che tu riesca a decifrare questi segni, allora non tutto è andato perduto, non tutto è stato distrutto, e la speranza che ha guidato la mia mano – e le mani dei miei compagni che hanno scritto documenti simili – non è stata vana: nonostante le devastazioni umane e naturali che hanno colpito la Terra, qualcosa ha resistito.
Qualcuno si è salvato.
Non posso sapere se nel tuo futuro, prossimo o remoto che sia, esisterà ancora la possibilità di accedere ad archivi, di trovare tracce di ciò che è stata la nostra epoca, di capire i riferimenti ai fatti e agli avvenimenti di cui leggerai. Ma, pur sospesi fra disperazione e fiducia, abbiamo voluto comunque lasciare a te, a voi, un resoconto, il più fedele e obiettivo possibile, di ciò che è accaduto intorno alla metà del XXI Secolo.
Un resoconto accompagnato dalla promessa, che ciascuno di noi ha fatto, di non dare troppo sfogo all’emotività, di non trasmettere – se non, umanamente, in minima parte – il peso che grava sui nostri cuori dopo aver assistito alle scene che si sono svolte davanti ai nostri occhi; dopo aver camminato sull’orlo dei baratri, metaforici e reali, che hanno sfregiato la superficie terrestre.
Ognuno di noi ha una capsula temporale, nella quale verranno sigillati i nostri documenti. Proprio come messaggi in bottiglia scagliati in mare da dei naufraghi.
A meno che una delle tante morti possibili, sempre in agguato di questi tempi, non decida altrimenti.

Non avevamo ancora del tutto riassorbito gli effetti disastrosi del Covid-19, una delle più gravi pandemie che avessero colpito l’umanità, che già scoppiavano nuovi focolai di guerra in diverse parti del mondo, mentre in altre non erano mai cessati. Le ragioni? Sempre le stesse e comunque sempre riconducibili al solito e unico denominatore comune: il denaro e il potere che da esso deriva.
Est Europa, Medio Oriente, vaste zone dell’Africa e dell’Asia: i focolai si accendevano ed espandevano, come incendi attizzati dal vento. Arrivavano a lambirsi l’un l’altro, guidati da una cieca forza centrifuga.
Fra il 2022 e il 2028, fu un continuo scambio di attacchi e ritirate nei territori contesi fra le varie parti in conflitto, un susseguirsi di azioni militari che si lasciavano dietro solo morte e distruzione, soprattutto fra i civili. E tieni conto che venivano usate le cosiddette “bombe intelligenti”.
Poi, come se non fossero già stati abbastanza gravi i danni inflitti all’ambiente dalla normale opera umana, con le guerre si moltiplicarono i roghi in boschi e foreste, gli sversamenti di carburanti in mari, laghi e fiumi e tutto il resto del peggior repertorio possibile, fino a sfiorare, in diverse occasioni, incidenti nucleari di grandi dimensioni.
Finché uno dei contendenti non tirò fuori quella che doveva essere l’arma definitiva.
La nuova arma si sostituì ben presto a fucili, cannoni, bombe, missili…
Droni imprendibili sorvolavano le postazioni nemiche, lasciando dietro di sé candide scie di agenti patogeni. I soldati morivano, a centinaia, ma, ancora, neppure i civili venivano risparmiati: tutto ciò che di organico rientrava nel loro raggio di azione, con l’eccezione di animali e strutture vegetali, nel giro di qualche minuto si dissolveva, diventava cenere, proprio come se, anziché una manciata di secondi, fossero trascorsi dei secoli.
Mucchi di abiti polverosi che, svuotati dei loro occupanti, giacevano abbandonati su strade e marciapiedi e, al minimo refolo, si muovevano in assurde pantomime; carcasse di auto che, persi improvvisamente i conducenti, sostavano in pose assurde, sbilenche, l’una contro l’altra oppure contro muri o tronchi d’albero.
Le città prossime alle zone di guerra divennero ben presto silenziosi mausolei, abitati soltanto dal sibilo del vento e dal fruscio del pulviscolo dei poveri resti. Ma, dato che niente di materiale veniva distrutto, “dopo”, non ci sarebbe stato nessun bisogno di ricostruire. Senza contare che, secondo i geniali inventori, “non arrecava danni all’ambiente” …
Durante gli anni di guerra e, a maggior ragione, dopo l’arrivo della nuova arma, molti hanno ipotizzato che il Covid-19 non fosse altro che una sorta di prova generale: far evolvere il virus fino alla variante finale, creata così bene che dopo poche ore di esposizione all’aria – e dopo aver svolto il proprio compito letale – svaniva senza lasciare alcuna traccia.
Tuttavia, fu proprio grazie alla volatilità del virus che io e buona parte dei miei concittadini riuscimmo, almeno momentaneamente, a salvarci. Anche la nostra piccola città era rimasta coinvolta, per il solo fatto di essere vicina a un sito militare. Ma grazie al forte vento che ci spirava a ogni ora del giorno e della notte le scie si disperdevano prima di poter colpire a fondo.
Non che con questo ci sentissimo al sicuro. Dopo tutto, non eravamo che dei superstiti, dei sopravvissuti che presto sarebbero stati decimati: vittime inermi il cui destino era ormai segnato.
Per un po’, tuttavia, ogni ostilità rimase sospesa, a parte piccole – ma comunque feroci – scaramucce. Il virus divenne un deterrente formidabile, in attesa che anche altri contendenti potessero in qualche modo entrarne in possesso.
Ma né i vinti né i vincitori avevano fatto i conti con un altro attore che all’improvviso volle accaparrarsi con forza tutta la scena.
Il nuovo soggetto fece il suo ingresso in sordina, nei panni dimessi di un piccolo vulcano dell'isola di Sumbawa, nell'arcipelago della Sonda: il Tambora.
L’eruzione in sé fu poca cosa, circoscritta all’isola stessa e senza vittime, tanto da passare pressoché inosservata negli scarni notiziari, almeno in quelli rimasti attivi, ancora monopolizzati dai bollettini di guerra e da una sempre più macabra conta delle vittime. Restò un fattarello di secondo piano, all’apparenza, ma in realtà fu la scintilla che dette il via a una catastrofe di dimensioni planetarie.
Non sono uno scienziato e non ho che scarse nozioni di geologia; posso solo darti, da profano, un’idea approssimativa di ciò che accadde nell’arco di una ventina di giorni dalla prima eruzione.
Fu come se la Terra, quasi fosse un cane che si è rotolato sulla sabbia, volesse scrollarsi di dosso i fastidiosi granelli che continuavano a punzecchiarla.
I primi a esplodere, e stavolta in maniera eclatante, furono gli altri vulcani del Pacifico. In pochi giorni, procedendo in una sorta di progressione geometrica da sud a nord, l’Anello di Fuoco si scatenò in eruzioni, terremoti, maremoti e tsunami che si propagarono rapidamente sulle coste di Asia e America.
Interi Paesi vennero cancellati, sommersi dalle onde oppure inghiottiti in voragini senza fondo. Da una parte dell’oceano cessarono di esistere, fra i tanti, Giappone, Filippine, Indonesia, Nuova Zelanda; sull’altra sponda, fu come se Canada, Stati Uniti e parte dell’America Latina si fossero di colpo ristretti, mentre dell’America Centrale non restava quasi traccia.
Poi, lo sciame sismico-eruttivo si infilò nelle sue autostrade sotterranee e raggiunse il centro dei vari continenti con la velocità di un fulmine. In Europa furono poche le zone risparmiate. E fra quelle non c’era l’Italia, vittima di terremoti ed eruzioni multiple.
Anche le bocche del tranquillo vulcano sottomarino Marsili esplosero all’unisono, causando l’apertura di una voragine che, ancora al momento in cui scrivo, l’attraversa dalla Campania alla Puglia e nella quale si sono riversate le acque del mare.
È stato solo grazie alla sua posizione, all’interno del Mediterraneo, che i danni sono stati sì devastanti, ma più contenuti rispetto a ciò che hanno subito i Paesi sugli oceani. Una sorte condivisa con altri Stati affacciati sullo stesso Mare.
Mi mancano le parole per poter descrivere con efficacia lo spettacolo spaventoso che di giorno in giorno si presentava davanti ai nostri occhi. Sembrava di essere entrati chissà come dentro uno di quei film apocalittici che cinema e TV ci propinavano fra la fine del XX e l’inizio di questo Secolo.
E molti dei sopravvissuti, di fronte alla morte dei propri cari, davanti alle rovine delle proprie case, perdevano il lume della ragione ed esplodevano in risate folli, convinti di trovarsi davvero all’interno di un set cinematografico; certi che le poche facciate rimaste in piedi non fossero altro che fondali di cartapesta e che, una volta usciti dai cancelli degli studi, tutto sarebbe stato normale.
Scusami, amico mio. Mi rendo conto che, nonostante l’impegno, ho continuato a scrivere e descrivere come se tu fossi in grado di seguire senza problemi i miei ragionamenti e i miei esempi. Come se tanto di ciò che c’era una volta esistesse ancora.
Spero che sia così. Non posso pensare, accettare, che siano state rase al suolo città come Parigi, Firenze, Venezia, Londra, New York, Roma… Che nella loro caduta siano andate perdute le opere d’arte. Che voi non possiate più accarezzare con gli occhi lo sguardo di Monna Lisa, le ninfee di Monet, i girasoli e le notti stellate di Van Gogh, e poi Botticelli, Caravaggio… Non riesco ancora convincere me stesso che tutto questo possa essere accaduto.
Ma, razionalmente, so che lo è, anche se, in questo rifugio che ancora resiste, sono ormai tagliato fuori dal mondo e non mi arrivano più notizie nemmeno dagli altri “relatori”.
Non resta che la speranza.
E spero che tu, che voi tutti, dopo aver attraversato il mare di calamità che hanno (quasi?) portato alla distruzione del mondo come noi lo conoscevamo, possiate comunque approdare a una società nuova, diversa, più rispettosa dell’uomo e della natura.
Spero soprattutto che anche le mie parole, o quelle di qualcuno dei miei compagni, possano essere servite a dare (o ad aver dato) una spinta nella giusta direzione.
Mi fermo qui.
Non mi resta che sigillare la capsula e attendere la prossima scossa.
Buona fortuna!

***

Ha letto, signore?
Sì, sergente. E non riesco a capire che razza di rogna mi sia capitata fra le mani. Come è stato trovato?
Una coppia di escursionisti, signore. Facendo trekking nei dintorni di un vecchio rifugio antiaereo, su in montagna, si sono imbattuti in quell’involucro d’acciaio e lo hanno scambiato per una bomba inesplosa. Hanno allertato i Carabinieri, che, a loro volta, hanno fatto intervenire gli artificieri.
Qualcun altro ha letto questa… “cosa”?
No, signore. Gli artificieri hanno capito che si trattava di una capsula temporale e due di loro ce l’hanno portata immediatamente. La capsula è stata aperta qui, mentre tutti gli altri uomini dei reparti intervenuti sono rimasti sul posto.
Bene…
Concludo, signore. Stanno ispezionando anche l’interno del rifugio, ma per ora non è stata rilevata alcuna presenza umana. Inoltre, da qualche anno il sito è una specie di museo ed è quindi dotato di misure di sicurezza e videosorveglianza. Ma neppure le registrazioni hanno rivelato presenze o intrusioni di estranei.
Davvero bizzarro. Una capsula dovrebbe arrivare dal passato. Ma qui… Lei, sergente, cosa ne pensa?
Difficile dare una risposta, signore. Farneticazioni di un pazzo, forse. Oppure stralci di un romanzo di fantascienza…
Già, fantascienza… Eppure c’è qualcosa nel testo che non è del tutto privo di fondamento.
Se mi è permesso, signore, se si sta riferendo agli accenni sulle guerre, direi che non è difficile apparire realistici. E lo stesso si può dire per i sospetti sul Covid.
Giusto, sergente, è vero. “Dacci oggi la nostra guerra quotidiana e liberaci dai complottisti”. È così che si dice, no? Ma non mi riferivo a quello. Non solo a quello, comunque. Guardi qua. Proprio stamani i vulcanologi dell’INGV hanno segnalato attività sotterranee fuori standard in diversi siti. E, a parte i soliti Etna e Stromboli, parlano anche di “sommovimenti del Marsili da non trascurare”.

2La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Mer Mag 15, 2024 11:43 am

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

come dice lo stesso autore o autrice nel testo, genere apocalittico doc.
e se la prima parte, ossia il messaggio, è carico di nostalgia per tutto ciò che viene perduto, dall'arte alle altre opere degli uomini, la chiusa finale dà una chiara idea del comportamento umano.
c'è da sperare che qualcuno, come l'ufficiale, apra gli occhi prima che sia troppo tardi.
niente male


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

La prossima scossa Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

3La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Mer Mag 15, 2024 4:02 pm

Giammy

Giammy
Padawan
Padawan

Ecco ancora un racconto scritto bene, in modo fluente, su cui è difficile fare le pulci. Bravo autore.
Detto ciò, la narrazione per i posteri ha il limite di seguire lo stesso binario fino alla fine, senza mai un vero sussulto. Limite insito nella struttura che ho battezzato "del monito del messaggio in bottiglia ai posteri". Purtroppo la sensazione finale è di appiattimento che condiziona inevitabilmente il giudizio.
Però nel complesso a mio modo di vedere è un buono lavoro. Confermo i complimenti iniziali.

4La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Ven Mag 17, 2024 8:50 am

AurelianoLaLeggera

AurelianoLaLeggera
Younglings
Younglings

Dal punto di vista formale nulla da dire. La storia è scritta bene e il lungo racconto, il fatidico ultimo messaggio, è bilanciato, almeno in parte, dal dialogo finale.
Alcune cose le ho capite meno: i terremoti vengono alla fine, almeno mi sembra di capire, dopo l'arma che fa scomparire gli esseri umani, quando siamo già ad una situazione disastrosa, mentre il messaggio, e gli strani movimenti del Marsili, sembrano ambientati in un momento piuttosto tranquillo, con i turisti che visitano siti archeologici.

Purtroppo ho trovato tutto poco credibile: il cilindro potrebbe essere tranquillamente lo scherzo di qualcuno, ad esempio, e le considerazioni dei due uomini che leggono dell'arma di distruzione (molto molto fantasiosa) sono poco verosimili.

Peccato, perché le qualità della scrittura ci sono.

Grazie

5La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Ven Mag 17, 2024 12:24 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Scusami autore ma non mi ha convinto.
Lo trovo piuttosto confuso, sia nella trama che nei tempi, o forse l'ho poco capito io.
Un uomo manda un messaggio nel futuro, prossimo o remoto che sia, e arriva nel passato, ma in passato molto prossimo, tra il Covid e l'inizio dei sommovimenti del Marsili.
Quindi presumo che tutto sia inutile e si ripresenti necessariamente nello stesso modo.
Apocalittico, ma non mi basta.

6La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Ven Mag 17, 2024 10:56 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Autore.
Difficilissimo e ostico questo step...
L'incipit mi è sembrato troppo lungo, senza però aggiungere molto alla storia. Il resto è il riassunto degli ultimi anni, 
covid compreso e in alcuni momenti ho faticato a seguire la lettura. I fatti li conosciamo tutti, sono attuali, purtroppo. 
La scrittura è buona, ma rimane piatta, senza guizzi, giornalistica, di cronaca. Pur riconoscendo la qualità della scrittura, purtroppo non mi ha entusiasmato, non è riuscito a coinvolgermi.
Mi spiace.

7La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Sab Mag 18, 2024 3:59 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

"Una capsula dovrebbe arrivare dal passato. Ma qui…".
Penso sia questa la frase che offre la chiave di lettura del racconto: una sorta di Segnali dal futuro, dove però non è una profezia - celata da sequenze di numeri - a svelare le sorti della Terra, ma una capsula temporale che, anziché approdare "su qualche spiaggia del futuro", arriva nel passato, ai giorni nostri. E chissà se qualcuno (magari l'ufficiale che compare nel finale) riuscirà a capire che è ormai giunto il momento di dare "una spinta nella giusta direzione".
Il testo è scritto bene e non si riscontrano errori e/o refusi. Mostra forse un po' troppa linearità, senza dei veri picchi di tensione, e per questo la lettura risulta a tratti rallentata. Ma c'è da dire che il documento, per ammissione stessa del "relatore", altro non è che "un resoconto, il più fedele e obiettivo possibile, di ciò che è accaduto" (o accadrà). Ed è comunque ricco di immagini e descrizioni coinvolgenti e convincenti, nonché di una buona dose di nostalgia per tutto ciò che potrebbe andare perduto.
In definitiva, un buon lavoro, non privo di una certa originalità, considerando la mole di film e romanzi che trattano lo stesso tema.
Grazie
M.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

8La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Sab Mag 18, 2024 6:05 pm

Albemasia

Albemasia
Padawan
Padawan

Un buon lavoro, ben scritto, con un guizzo finale che sorprende il lettore, però, come ha già rilevato qualcuno prima di me, mi risuona dentro una sensazione di loop temporale, come uno dei quadri dalle prospettive impossibii di Escher.
E siccome io ho il limite (lo riconosco) di avere bisogno di trovare un logica e una giusta sequenza temporale in ciò che leggo, questo finale "che non mi spiego" mi indispone un poco, come un quadro storto sulla parete. 
Il che non inficia il valore del tuo lavoro, ma solo che non riesco a godermelo appieno, perchè mi risuona nella testa un fastidioso: "Eh, ma come fa..?". 
Limite mio, ribadisco.

9La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Lun Mag 20, 2024 7:27 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Un messaggio del futuro che carambola nel passato poco prima che il destino della Terra si compia. Il risveglio di un vulcano è un fatto naturale e a poco serve sapere che tale evento sarà l’anello di una reazione e a catena catastrofica.
Se il messaggio fosse giunto a uomini di fine ‘800 nel periodo della rivoluzione industriale, tanto per fare un esempio, poteva avere un senso parlare di tutto ciò che sarebbe avvenuto negli anni a venire, ma così come è strutturato ha un gusto d’ineluttabile. Parte di ciò che viene descritto è già accaduto (forse) oppure non ho capito in quale periodo  i carabinieri si ritrovano in mano il messaggio.
Niente da dire sulla scrittura, il testo è curato e ben scritto. È il contenuto che non mi ha emozionato come ogni storia in cui gli eventi vengono raccontati. Restano sul foglio e fanno fatica a raggiungere il cuore.

10La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Lun Mag 20, 2024 10:02 am

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Disastri si aggiungono a disastri, e non è un film, è quello che è accaduto.
Caro autore non sei molto lontano dalla dura realtà e se nel tuo racconto c'è un po' di confusione temporale ti sarà perdonato lo sbaglio.
Sei triste come me e forse hai la mia stessa età.
Sei capacissimo di mostrare dolore perché è quello il vero protagonista del tuo racconto. Del tuo bel racconto

11La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Mar Mag 21, 2024 10:49 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il racconto è stato accettato dagli Admin, quindi hanno ritenuto che fosse idoneo. Accetto questa decisione, ma purtroppo non sono d'accordo. Il racconto si rivolge al lettore solo nella lettera, ma poi con il dialogo perde questo aspetto. Se la parte dialogata fosse stata "superflua", l'avrei accettato, ma la chiave di lettura del racconto è proprio lì: il messaggio che si vuole trasmettere risiede nel "menefreghismo" dei due militari. Per questo motivo, non lo prenderò in considerazione per la classifica finale.

Passando al racconto in sé, ci sono parti molto interessanti e altre molto meno. Il difetto più grande è che è molto prolisso e l'autore fa troppe considerazioni personali che appiattiscono la lettura. Se si fosse limitato a esporre solo i fatti, per i miei gusti avrebbe funzionato meglio.
Ho dei dubbi anche sull'inserimento del virus, perché mi sembra fuori luogo. Il racconto si intitola "La prossima scossa", quindi ovviamente i protagonisti del disastro sono i vulcani e i terremoti. 
Mi domando, quindi, perché inserire quell'arma. Lo chiedo perché era comunque l'elemento che mi ha incuriosito di più.

12La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Mar Mag 21, 2024 12:04 pm

Claudio Bezzi

Claudio Bezzi
Padawan
Padawan

Scrittura (sotto il profilo formale: correttezza ortografica e sintattica, punteggiatura sintatticamente corretta…): sostanzialmente buona. Segnalo:
  • “grazie al forte vento che ci spirava a ogni ora del giorno e della notte…”; togli quel ‘ci’.
  • “I soldati morivano, a centinaia, ma, ancora, neppure…”; secondo me le prime due virgole sono di troppo.
  • “Hanno allertato i Carabinieri, che, a loro volta,…”; togli la prima virgola.
  • “Paesi”, “Secolo”, “Stati”, “Mare”… troppe maiuscole inutili.

Trama (originalità, ritmo, logica degli eventi, spessore personaggi, finale…): Classico racconto catastrofista che incrocia con un finale sui viaggi nel tempo; idea simpatica. A parte il fatto che un agente patogeno che in pochi minuti dissolve i corpi umani è difficile da credere, il problema centrale è che tutta la prima parte sugli uomini cattivi, le guerre e le bombe col virus non ci azzecca nulla con la seconda parte del vulcano. Sono due storie slegate di cui solo la seconda ha importanza. Finale carino. Un pochino troppo didascalico nella prima parte.
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): Buona, senza slanci ma gradevole.


______________________________________________________
L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
https://alamagoozlum.blog

13La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Mer Mag 22, 2024 10:09 am

Flash Gordon

Flash Gordon
Padawan
Padawan

Il pianete delle scimmie... fu il via alla distruzione finale della Terra
e ora la capsula atterra indietro nel tempo, forse per avvisare?
Ma tutto resterà inascoltato.
Due parti dividono la trama del racconto e nell'ultima si coglie tutta l'umana fragilità che nel dialogo apparentemente semplice esplica immensa verità.
Le sequenze narrative sono ben incastonate e l'intreccio ne giova. 
L'aspetto temporale è definito e in realtà non si scosta nel tempo, parte e ritorna alla base.
L'uomo è la causa di tutto, anche della ribellione della natura.
Due settimane fa sono rimasto a pochi cm dai quadri di Monet in una mostra, la guardia svizzera mi ha guardato incagnita perché stavo per toccare i dipinti...
Già la meraviglia dell'arte, dove finirà?
Il racconto fa il suo mestiere e racconta l'apocalisse totale lanciando una speranza nel messaggio dal futuro.
Si potrà salvare quindi il nostro pianeta?
La risposta spetta all'uomo. L'autore pone l'allarme e la speranza.
Ottimo lavoro.


______________________________________________________
Io sono quell'effimero scorcio d'arancio e di giallo che al tramonto appare per un istante e s'allunga in cielo, prima che la terra volti la faccia e il sole si ritrovi dall'altra parte del mondo.
Io sono sempre dall'altra parte del mondo quando gli altri mi leggono, per questo non esisterà mai un mio scritto.

14La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Gio Mag 23, 2024 7:23 am

mirella


Padawan
Padawan

Il messaggio –resoconto, contenuto nella capsula temporale, è ben scritto in forma corretta e coerente. Vuole essere  monito -nella speranza che qualcuno possa leggerlo - e invito a non ripetere gli errori già commessi che hanno portato alla distruzione dell’umanità.
Quello che non mi convince è il dialogo finale dei due sergenti. Il colpo di scena  per un verso lascia intendere che qualcuno è sopravvissuto alla fine , ma dall’accenno a Marsili si capisce che gli eventi  tragici stanno per  ripetersi e allora l’avvertimento del messaggio è stato inutile. Oltre alla responsabilità dell’uomo bisogna mettere in conto  anche le catastrofi naturali.
E allora? È successo, succede,  succederà.

15La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Dom Mag 26, 2024 11:10 pm

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Penna.

Ho letto un resoconto fantasioso in cui fatico a trovare una spiegazione biologica valida a quella che chiami "arma definitiva". In miliardi di anni i microorganismi necrofagi si sono evoluti ma nessuna colonia riesce a polverizzare completamente tutti i tessuti di un corpo umano, ci vuole tempo. Ricordati che è vero che una donna può partorire un* bambino* in nove mesi, ma questo non significa che nove donne possano partorire un* bambino* in un mese. Che poi hai scritto "tutto ciò che di organico rientrava nel loro raggio di azione, con l’eccezione di animali e strutture vegetali": gli esseri umani sono biologicamente animali, ma al di là di questo gli agenti patogeni avrebbero colpito oltre agli esseri umani anche funghi (forse), vino, aceto, generi alimentari in generale, carburanti e altri derivati del petrolio, batteri, amebe, licheni... Ok, scusami se mi sono dilungato. Quello che intendo dire è che questa spiegazione non è plausibile e la considero più fantasy che fantascientifica.
Invece mi è piaciuto tantissimo il finale. Mi ha riportato alla mente la serie Ai confini della realtà. Anche questo evento non è scientificamente plausibile, ma si trova in un contesto molto diverso da quello in cui hai introdotto l'arma definitiva. Un colpo di scena che potrebbe significare tante cose, per esempio che la capsula del tempo ha viaggiato all'indietro oppure che la civiltà contemporanea si è ripetuta identica dopo una distruzione del passato oppure che la capsula ha viaggiato attraverso universi paralleli. Comunque sia, i carabinieri si sono trovati in mano qualcosa ai confini della realtà.

Grazie e alla prossima.


______________________________________________________
La prossima scossa Badge-2
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16La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Ven Mag 31, 2024 10:29 am

gipoviani


Padawan
Padawan

Non mi è dispiaciuto. Eppure non amo la fantascienza; ma questa è quasi fantafantascienza.
Il racconto scorre abbastanza bene senza mai annoiare - il rischio a mio avviso maggiore. 
Hai scelto una lunghezza acconcia: il che non guasta.
L'unico grande difetto che noto in questo racconto è la sua asetticità, la sua freddezza. Capisco che volevi evitare il melodrammatico, ma hai un po' esagerato.
Con il risultato di apparire poco credibile e anche poco coinvolgente.

17La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Ven Mag 31, 2024 10:48 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Penultimo racconto in lettura, anzi rilettura. Un racconto scritto bene, uno stile semplice senza guizzi particolari che abbiano dato un ritmo più deciso alla storia. D'altronde la Penna ha messo un pochino i tasti avanti, con quel “… di non dare troppo sfogo all’emotività…” che giustifica appunto un tono un po’ monocorde. Se vuol essere un semplice resoconto, quasi un lungo articolo o un breve saggio dove l’autore si limita a raccontare i fatti, senza enfasi o emozioni, il risultato è buono. Certo che vivere determinate esperienze della portata di quelle descritte e non essere appena appena “incavolati”… scusa Penna, ma ho dei dubbi. Anche sul tipo di arma che ha innescato il tutto: faccio mie le note di @Achillu quanto a perplessità.
L’idea di base invece di mi è piaciuta, perché porta al genere fantascienza. Una capsula del tempo che viene trovata prima che gli accadimenti descritti si verifichino, anziché essere ritrovata nel futuro e che viene quindi sottovalutata. Quindi la devastazione che ha distrutto il Pianeta deve aver generato anche uno stravolgimento nella sequenza temporale, una sorta di viaggio nel tempo che – se la storia fosse creduta (ma pare che non ce ne sarà tempo) – avrebbe fatto fare i salti di gioia ad Einstein.
Quindi, buona la scrittura e buona l’idea di base, ma manca l’elemento emozione, ma anche la rabbia prima per essere condannati dai propri simili, accompagnati poi dall’assoluta mancanza di un po’ di speranza.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

18La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Lun Giu 03, 2024 2:09 pm

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il dialogo finale, come ti hanno fatto notare, è fortemente significativo ma allo stesso tempo fuori dallo schema imposto dallo step. Peccato perché è un guizzo che in qualche modo solleva il racconto stesso e lo fa staccare un po' dal suo livello catastrofico base.
Le ha usate tutte: guerre, epidemie, terremoti e inondazioni. Non che occorra necessariamente essere originali con le catastrofi, e sono tutte giustissime, ma forse è la voce che hai usato, o l'espediente della lettera, a dare un'impressione di già sentito. Persino l'accenno ai film tipo Armageddon o giù di lì, che tanto andavano di moda qualche anno fa, sa di critica che non aggiunge nulla a cosa è già stato detto o mostrato. Ed ecco che anche le immagini che suggerisci al lettore durante la storia sono immagini che sembrano prelevate da una sorta di memoria collettiva, fatta di realtà e di finzione (che poi spesso inquadrano questi casi si confondono). Il dialogo finale è invece un bel cambio, ovviamente un paradosso utilizzato spesso, ma qui funziona particolarmente bene e da un'idea della circolarità del tempo e di come certi errori possano e vengano commessi ripetutamente.
In generale il racconto è scritto bene e si legge senza intoppi. Un buon lavoro che stenta solo a trovare una sua dimensione personale.


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La prossima scossa Senza_10

19La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Mar Giu 04, 2024 3:19 pm

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Il prologo di uno di quei film americani catastrofici, quelli che citi anche tu, caro autore. L'uomo annienta se stesso e la terra, stufa, finisce il lavoro. Pur partendo da una base "concreta" l'hai poi farcita con grande fantasia. Non sono né biologo né geologo, quindi non saprei dire quanto possa essere verosimile un'apocliasse del genere. Posso però dirte che non mi ha preso tantissimo. Anche che, come in altri brani, ho visto una specie di cronologia dei fatti, un elenco di sciagure. Capisco benissimo che i paletto non aiutano, ma mi è mancato qualcosa.


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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

20La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Mer Giu 05, 2024 3:22 pm

Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

Ho delle sensazioni contrastanti sul racconto. Da una parte apprezzo la narrazione fluida e la profondità tematica, che sottolinea la speranza nel cambiamento, e le qualità formali della scrittura. Dall'altra parte trovo la trama confusa e poco credibile, e manca di coinvolgimento emotivo. Il resoconto dei fatti del nostro recente passato non dà un'aggiunta significativa, ma contribuisce alla difficoltà nel seguire la lettura a causa della piattezza della narrazione. Anche il colpo di scena finale mette l'accento sulla ripetitività degli errori nel tempo.

21La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Sab Giu 08, 2024 8:42 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Probabilmente in questo racconto c'è troppa roba: virus, pandemie, guerre, armi batteriologiche, terremoti, eruzioni e cataclismi vari.
L'autore prende spunto dalla realtà e condisce il tutto con una svolta fantascientifica.
Il problema principale, qui come in tanti altri racconti dello step, è l'andamento troppo piatto e lineare che non fa risaltare il pezzo a dovere.
Mancano dei cambi di ritmo, tutto ha il sapore di un resoconto di cronaca.
Ma ripeto, questo aspetto riguarda un pò tutti i racconti, d'altra parte la scelta dettata dal paletto permetteva davvero poco margine di manovra.

22La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Sab Giu 08, 2024 10:16 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un racconto scritto benissimo da una penna che conosce il fatto suo ma che a livello di interesse e coinvolgimento non mi ha lasciato moltissimo.
Un lungo reportage di quelli che sono i mali del nostro pianeta attuali senza particolari guizzi con una parte finale che accende l'interesse del lettore facendogli vedere l'eccessiva superficialità con cui noi esseri umani stiamo rischiando di mandare tutto a catafascio.
Ma è anche vero che proprio questa parte finale, pur svelandoci il fatto che stavolta le informazioni invece che arrivare dal passato arrivano dal futuro, è quella che in qualche modo si discosta dal tracciato del paletto di questo step: la seconda persona di tutta la prima luinga parte del racconto diventa improvvisamente prima persona protagonista.


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La prossima scossa Badge-3

23La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Mar Giu 11, 2024 12:44 am

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il racconto è ben scritto e interessante, il loop temporale intrigante eppure non mi è arrivato, anzi mi rimane addosso un certo distacco che non mi ha coinvolta.
Credo che ciò sia da imputare alla scelta dell'autore di tagliare fuori i sentimenti dalla narrazione: nessuna emozione, nessun pathos, il racconto fila via liscio senza sporcare e disturbare nessuno.
Non credo che l'intuizione di far scorrere via gli eventi, di narrarli come un fatto di cronaca accaduto ad altri abbia ripagato la fantasia dell'autore: il coinvolgimento emotivo avrebbe aiutato il lettore a immedesimarsi di più nello svolgersi degli eventi narrati.
In questo modo invece si rimane ai bordi dell'evento, si diventa spettatori passivi di un dramma che, paradossalmente, dovrebbe destabilizzare chi legge.
Sul loop temporale non mi pronuncio: li trovo difficili da gestire e da giustificare, e in questo testo voglio solo fidarmi di ciò che dice l'autore (anche se è roba da mal di testa, sappilo!).
Un'altra cosa: avrei messo un pò meno tragedie nel pentolone. Nel testo si rischia una sorta di gigantesca confusione che toglie un pò di merito al racconto.

24La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Gio Giu 13, 2024 6:56 am

ceo


Viandante
Viandante

Il racconto è un lungo resoconto elencatorio, un insieme di cronache della fine dell'umanità, e per questo motivo non mi ha del tutto convinto. L'autore/trice ha sicuramente ottime capacità di scrittura, ma nel complesso l'ha trovata una lettura senza scosse, a dispetto del titolo. L'unico "sussulto" per il lettore è il ritrovamento della capsula nel finale, che conferisce brio e mistero alla linearità di tutto il resto. Insomma, una più che buona scrittura, ma in un contesto troppo lineare che risulta poco avvincente.

25La prossima scossa Empty Re: La prossima scossa Gio Giu 13, 2024 10:05 am

Hellionor

Hellionor
Admin
Admin

Car autor
Comincio con il dirti che mi hai convinta, nonostante alcuni piccoli dettagli che sono poco credibile(alcuni dettagliati da achillu). Il registro narrativo che hai utilizzato è convincente e quindi ti credo, al.netto.delle cosine che non quadrano al 100%, io ti credo.
Un messaggio destinato a un non meglio precisato futuro finisce in un preciso momento del passato. Si potrà fare qualcosa? Sapere in anticipo quello che succederà può farci cambiare il corso di questo particolare destino?
Il messaggio che traspare dal testo, per me, è che ormai siamo fottuti e anche aver trovato il messaggio non cambierà nulla. Ma forse tu autor ci hai visto una nuova speranza, e se così fosse grazie per il tuo ottimismo.

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