Different Tales
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Ultimi argomenti attivi
» Staffetta 15 - Episodio 1
Mentre tutto brucia EmptyIeri alle 10:39 pm Da M. Mark o'Knee

» Different Staffetta Autonoma - Settimana del 18/11/2024
Mentre tutto brucia EmptyIeri alle 11:05 am Da Achillu

» Staffetta 12 - Episodio 5
Mentre tutto brucia EmptyIeri alle 12:03 am Da Albemasia

» Staffetta 13 - Episodio 4
Mentre tutto brucia EmptyLun Nov 18, 2024 8:33 am Da CharAznable

» staffetta 16 - Episodio 1
Mentre tutto brucia EmptyDom Nov 17, 2024 12:26 pm Da Albemasia

» Vincitori Fulminati
Mentre tutto brucia EmptyDom Nov 17, 2024 1:12 am Da caipiroska

» Pachamama! Quinto Step. Info e paletti
Mentre tutto brucia EmptySab Nov 16, 2024 2:04 pm Da Albemasia

» Un Natale senza Gesù
Mentre tutto brucia EmptyGio Nov 14, 2024 4:46 pm Da tommybe

» Staffetta 9 - Episodio 5
Mentre tutto brucia EmptyGio Nov 14, 2024 1:43 pm Da Albemasia


Non sei connesso Connettiti o registrati

Mentre tutto brucia

+23
ceo
paluca66
Gimbo
Asbottino
Byron.RN
Achillu
M. Mark o'Knee
Susanna
FedericoChiesa
mirella
AurelianoLaLeggera
Claudio Bezzi
tommybe
Resdei
ImaGiraffe
Albemasia
Flash Gordon
Giammy
Petunia
gipoviani
Akimizu
Arunachala
Different Staff
27 partecipanti

Vai alla pagina : 1, 2  Successivo

Andare in basso  Messaggio [Pagina 1 di 2]

1Mentre tutto brucia Empty Mentre tutto brucia Lun Mag 13, 2024 9:42 pm

Different Staff

Different Staff
Admin
Admin

Gennaio 2026
Nei pressi di Tønder, Danimarca

Piccolo mio. O piccola, non posso saperlo. Come non so che giorno di gennaio sia. Dovrai scusare tutte queste approssimazioni, ma la situazione è quella che è, credo mi perdonerai. Come perdonerai la grafia, sai, non scrivo a mano da tanto tempo. Proverò a mettere giù un diario, una cronaca di viaggio, una confessione, sinceramente ancora non lo so.
Sono stanca e ho fame.
C’è una lunga striscia di fumo nel cielo, come una corona scura sulle colline. Cime basse di cui non conosco il nome, già nere quelle distrutte dagli incendi, gialle quelle che ancora resistono. Tutto qua intorno è morto, secco e ricoperto di cenere finissima, che fiocca lieve, seguendo i vortici dei venti bollenti del sud. Da poco siamo entrati in Danimarca seguendo percorsi secondari, per evitare di incontrare qualcuno.
Abbiamo lasciato Parigi da una quarantina di giorni e siamo scappati nella notte illuminata dai palazzi in fiamme. La gente si gettava nella Senna che ribolliva di corpi, circondati dal vapore e dal fumo acre. Che spettacolo tremendo. Credo non lo scorderò mai.


Fine gennaio 2026
Vamdrup, Danimarca

Ho portato con me questi fogli e delle penne, sinceramente non credevo li avrei usati, ma tant’è. Ho scritto poche righe una decina di giorni fa, poi ho smesso. Eppure mettere in parole ciò che mi ribolle dentro è stata la mia vita, nella mia professione di giornalista e nel quotidiano, e anche ora ne sento il bisogno, una necessità fisica, pungente. Chissà, magari è solo il desiderio di lasciarti una testimonianza, nel caso riuscissimo ad arrivare in Norvegia, nel caso sia vero quello che si dice sulle isole Svalbard, nel caso ci salvassimo. Se dovessi non farcela, be’, qualcuno potrebbe insegnarti a leggere, e se dovessi salvarmi potrei insegnarti io stessa, potrebbe succedere qualsiasi cosa e allora scrivo, tutto qua.
Inizio con delle confessioni. Qualche anno fa ho fatto un viaggio in Portogallo, a Cabo da Roca, la punta più occidentale dell’Europa continentale. Era una serata di fine settembre, di quelle dove i cieli si riempivano di nuvole che galoppavano all’orizzonte e si sfilacciavano. Una serata ventosa. Ne ricordo le onde, immense, che si schiantavano sulle scogliere, quelle sotto al faro. Niente di tutto quello che poi è successo era previsto, la tempesta solare, le bombe di plasma… e insomma, ero là per divertirmi, per vedere il tramonto sull’oceano. C’erano altre persone al belvedere, ci arrivava ogni tanto un po’ di acqua sul viso, avevo le ciglia dure dalla salsedine. E queste altre persone vicine a me, be', loro erano felici. Si tenevano per mano, tutti erano con qualcuno e d’improvviso mi sono accorta di essere l’unica persona sola. Mi sono sentita persa. Poi il sole ha iniziato a tramontare, sai, scompariva dietro le onde altissime dell’oceano e diventava sempre più piccolo mentre calava dietro l’orizzonte e più diventava piccolo più il cielo avvampava e le nuvole prendevano fuoco. All’inizio tutto era arancione, poi è diventato rosso sangue e porpora e infine blu e tutto intorno a me era blu e poi nero e buio e così, senza che lo volessi, i miei occhi si sono riempiti di lacrime. Ho avuto paura. Ho pensato “eccomi qui dove finisce il mondo”, non riuscivo a pensare ad altro che a sparire come il sole al tramonto, ma non volevo morire, no, morire mi terrorizzava, ecco, volevo solo sparire, come se non fossi mai esistita. Perché sì, forse è questo che penso davvero di me, che la mia esistenza sia fasulla. E questa sensazione di essere nulla ancora l’ho addosso… no, l’avevo addosso, almeno fino a quando non ho capito di essere incinta. Ora non sono più sola e quel tramonto alla fine del mondo, mentre tutto brucia, non mi fa più paura.
L’altra confessione riguarda tuo padre. A Parigi ci sono finita quasi per caso, perché dopo la fuga da Roma andare in Francia era l’unica soluzione, si diceva che là non c’erano tumulti, che una parvenza di stato ci fosse ancora. E per qualche tempo questo è stato vero. Ma nessuno riusciva a ripristinare la rete elettrica e le temperature continuavano a salire, di giorno si arrivava a sfiorare i sessanta gradi. La gente era disperata e affamata e poteva uscire solo la notte, nel buio più fitto. Sto divagando, lo so, dovevo parlarti di tuo padre. Non so chi sia. In una di queste notti malate sono stata violentata. non so da chi, non so perché. La cosa più assurda è che non ci avevo quasi fatto caso, mi era parso, nella follia di quei momenti, una logica conseguenza del male che aveva contagiato tutti, un finale scontato, quasi banale.
La terza confessione riguarda il posto dove siamo diretti. C’erano voci che già giravano prima delle tempeste solari dell’inverno scorso, che parlavano di un piano per provare a salvare il mondo. Un rifugio, a nord, nell’arcipelago delle Svalbard, nel Mar Glaciale Artico, dove le temperature non sarebbero state insostenibili per la vita e dove è già presente un bunker che contiene un deposito globale di semi, un giardino dell’Eden ibernato. Ho ancora le mie fonti nei servizi segreti, o meglio avevo, e mi hanno confermato che queste non sono fantasie popolari. Spostarsi in aereo con le tempeste magnetiche in corso sarebbe stato impossibile, quindi le Svalbard sarebbero state raggiunte con le navi, pronte a fare la spola da una località remota nel nord della Norvegia. Là siamo diretti, ad Hammerfest.


Febbraio 2026
Vissenbjerg, Danimarca

Si viaggia di notte e si dorme di giorno, al riparo dal calore. Ti sento muoverti, anche se non sono certa che siano i tuoi calci, potrebbero benissimo essere i morsi della fame. A volte canto sottovoce, piano, ma spero tu mi senta ugualmente. Sono canzoni inventate.
C’è una foresta intricata da queste parti, rami secchi e neri che si intrecciano sui sentieri, ho fretta di uscirne, dovesse scoppiare un incendio non credo riuscirei a scappare, sono troppo debole per correre e ho delle vesciche enormi sulle piante dei piedi.


Febbraio 2026
Nyborg, Danimarca

È una notte luminosa questa. C’è una luna incredibile e gialla, sorta all’improvviso da una foresta di pale eoliche. E un incendio enorme alle nostre spalle. Sembra inseguirmi. Annoto sempre dove sono, controllo i cartelli stradali, siamo a Nyborg. La cittadina è distrutta, le strade sono ricoperte da fuliggine appiccicosa e la spiaggia è un’immensa distesa di sabbia e cenere. Ci sono orme di gatto, le vedo chiaramente con tutta la luce che c’è. Cammino scalza e sento i piedi affondare nella cenere soffice e umida. Un grido umano. Lontano. Non mi riguarda. Seguo le orme e lo trovo, ansimante, proprio dove inizia il Ponte sul Grande Belt. È una notte luminosa e fortunata e gli occhi del gatto mi fissano, vacui. Chissà per quanto tempo mi seguiranno, questi tristi occhi gialli. Lo ringrazio, mentre lo uccido.
Prima di tentare la traversata del ponte mangio le interiora del gatto, non potrei trasportarle, andrebbero subito a male. Le ho sciacquate in mare, mentre chissà dove, dal cuore della città, qualcuno continua a urlare.


Marzo 2026
Copenaghen, Danimarca

Il Ponte di Øresund è meraviglioso. Sto scrivendo queste righe mentre fa giorno, all’ombra di un hangar nel vicino aeroporto e lo vedo in controluce sul tappeto di stelle. Ho sempre desiderato ammirarlo, da quando da ragazza mi aveva appassionato una serie poliziesca ambientata tra Copenaghen e Malmö. Mi stupisco di come ancora riesca a emozionarmi qualcosa.
Non so se riuscirò ad attraversarlo. C’è sempre movimento all’ingresso della galleria. Persone. Ho una pancia enorme ormai, non riuscirei a scappare.


Marzo 2026
Malmö, Svezia

Sembra impossibile, ma ce l’ho fatta. Ho deciso di attraversare il ponte durante il giorno. L’aria era così calda da non riuscire a entrare nelle narici. Mi sono coperta, non ho lasciato un solo lembo di pelle scoperta, e sono entrata in acqua. Era bollente, non ho visto un solo pesce.
Non potevo rischiare di usare la galleria sotterranea e ho dovuto nuotare fino all’isola artificiale di Peberholm. Da lì ho continuato a stare in acqua, a ogni pilone mi fermavo a riposare e poi proseguivo. Ora sono stanchissima, mi sento leggera, come se avessi la testa cava. Inoltre qua a Malmö sembra esserci ancora molta gente per le strade.
Tra due pali della luce hanno teso un cavo d’acciaio e ci sono decine di mani mozzate appese che dondolano. Non capisco perché lo hanno fatto, io le avrei mangiate.


Aprile 2026
Malmö, Svezia

Piccolo mio, adesso lo so che sei un piccolo e non una piccola. Sei nato stanotte. Non so che giorno sia, voglio pensare sia il quindici di aprile, il giorno in cui è nata tua nonna Laura. Ho deciso di chiamarti Andréas, perché così si chiama la persona che ti ha permesso di nascere e che ora ci porterà in Norvegia. Andréas ha una macchina che ancora funziona e ha trovato della benzina. È un brav’uomo, almeno lo spero. Per ora lo è stato, di sicuro.
Dopo la traversata del ponte sono rimasta bloccata a Malmö. La città è una giungla, ogni notte si combatte una guerra tra bande che finirà per distruggere tutti. Rimanere nascosti è difficile. Andarsene senza essere visti ancora di più. Inoltre sentivo che era quasi arrivato il momento in cui avresti insistito per venire al mondo. Non avevo scelta, dovevo cercare aiuto. Avevo una sola merce di scambio da barattare in cambio di aiuto: il segreto delle navi di Hammerfest. Per giorni ho seguito il movimento sulle strade, dalle finestre di palazzi abbandonati o dai tetti delle case. Non potevo sbagliare. Dovevo scegliere un uomo che si muoveva da solo, che non aveva legami con nessuna delle bande che infestavano la città. Ho scelto Andréas. L’ho seguito fino alla sua casa, in periferia. Sono stata fortunata. Lui e sua moglie Agnes hanno ascoltato la mia storia e hanno deciso di aiutarci. Sono rimasta con loro per dieci giorni, fino a quando sei nato. Mi hanno aiutata a partorire e mi hanno assistita con amore, ma non gli ho ancora rivelato il nome del posto in cui siamo diretti, non voglio rischiare che ci abbandonino.


Maggio 2026
Kautokeino, Norvegia

Alla fine ci siamo riusciti davvero, siamo entrati in Norvegia. Andréas mi ha raccontato che nella sua vita precedente era un entomologo. Agnes invece era una maestra elementare. Mi hanno spiegato che in Svezia le cose non erano precipitate subito, anzi, per alcuni giorni, dopo la grande tempesta che aveva mandato fuori uso tutti i sistemi elettronici del mondo, avevano continuato a vivere normalmente. Le cose erano cominciate a precipitare quando le persone si erano accorte che tutti i loro soldi non esistevano più. E che non sarebbero mai più tornati, visto che le più rosee previsioni prevedevano un ritorno alla quasi normalità entro dieci anni. Le bombe al plasma e l’alzarsi delle temperature avevano dato il colpo di grazia alla flebile stabilità svedese. Sì, non erano implosi subito come noi, ma alla fine anche la loro razionalità scandinava non era bastata per salvarli.

Nelle campagne appena fuori il villaggio di Kautokeino c’è ancora la brughiera verde. Andréas ha fermato l’auto al riparo di un capannone e mentre l’alba cominciava a scaldare l’aria siamo rimasti un attimo inginocchiati sull’erba. Qualche insetto da quelle parti era ancora in attività e svolazzava insolente attorno alle nostre teste. Agnes si è inginocchiata e ha raccolto qualche cespo di cicoria selvatica mentre io ti allattavo al seno. Andréas seguiva il volo degli insetti con uno sguardo ebete da innamorato. “Era tanto che non ne vedevo” ha detto, “mi sono mancati.”
Hammerfest” ho detto, “dobbiamo arrivare ad Hammerfest.”
Andréas ha annuito. “L’avevo immaginato” ha detto, “non era poi questo gran segreto.” Agnes ha riso e si è messa a masticare un po’ di cicoria.
Andréas ha preso un bruco tra le dita enormi. Era così delicato mentre lo teneva davanti al viso che mi ha commosso.


Maggio 2026
Hammerfest, Norvegia

Ti scrivo queste ultime righe. Il sole è sorto e mi sta cuocendo il viso. Probabilmente tra poco non ci sarò più. Tutto, intorno a me, brucia.

È stata una notte senza luna, questa appena trascorsa. Siamo entrati ad Hammerfest coscienti del fatto che le navi avrebbero potuto non esserci. Invece erano là, nel porto, protette da un cordone di sicurezza di uomini armati. Ci siamo avvicinati ai soldati con le mani alzate, non ci hanno sparato e questo è stato già un mezzo successo, anche se ci hanno intimato in maniera dura di allontanarci. Nessuno di loro aveva segni identificativi o bandiere sulla divisa. Ti ho alzato sulla testa, “almeno il bambino” ho urlato. C’è stato uno sparo in aria e ci siamo allontanati.
Dalla collina sovrastante il porto abbiamo seguito le operazioni di carico delle navi, che erano illuminate da grandi falò sulle banchine. C’erano imbarcazioni che entravano in porto e altre che partivano. Andréas ha ipotizzato che se quelle manovre duravano da mesi, le cose erano state fatte con tutti i crismi. Sulle isole Svalbard c’era davvero la possibilità di salvare il mondo.
Ci basterà sopravvivere per dieci anni e aspettare" ha detto.
Poi, d’improvviso, abbiamo sentito degli spari. Vedevamo i lampi di luce, ma non si capiva cosa stesse succedendo. I colpi d’arma da fuoco arrivavano da più direzioni, non solo dai posti di blocco, ma anche dal porto, segno che qualcuno era riuscito a passare e cercava di arrivare alle navi. Andréas ha scosso la testa.
Probabilmente non è la prima volta che ci provano” ha detto, “illusi.”
È stato allora che ho capito che non avrebbero mai provato a imbarcarsi, che si sarebbero nascosti da qualche parte nella brughiera, a osservare gli insetti e aspettare la fine, invisibili e passivi, come erano vissuti a Malmö fino a pochi giorni prima.
È stato allora che ho scelto. Ti ho stretto in petto e sono corsa giù per la collina, mentre Andréas mi gridava di tornare indietro. Ho superato di corsa uno spiazzo aperto e poi mi sono nascosta dietro un capannone di lamiera, avevo il respiro rotto e singhiozzavo. Una nave stava mollando gli ormeggi in quel momento, a duecento metri da dove mi trovavo. Ho chiuso gli occhi e ho iniziato a correre, tenendoti così stretto che hai iniziato a piangere fortissimo. Ho sentito caldo alla spalla e un dolore atroce si è irradiato dal collo fino all’anca, ho sbandato un poco, ma ho continuato ad andare avanti. Il secondo proiettile mi ha colpita allo stomaco, sfiorandoti, e incredibilmente mi ha fatto meno male del primo, quasi non me ne sono accorta.
Due soldati stavano risalendo la scaletta della nave, che già si muoveva. Mi sono inginocchiata e ti ho tenuto in alto, sulla testa.
Vi prego!” ho urlato. Non vedevo il viso dei soldati, c’era troppo buio, quindi non saprò mai com’è fatto il viso della persona a cui devi la vita.
Ti ho sentito svanire dalle mie mani, nella stessa maniera improvvisa e violenta con cui avevi deciso di venire da me.
Si chiama Andrèas” ho detto.
Poi sono svenuta.
Ho ripreso conoscenza poco fa, ho cercato il diario e ho scritto queste ultime righe. Non mi sono messa al riparo dal sole, non ho cercato di tamponare le ferite, sarebbe inutile. Ho voluto mettere per iscritto questi miei ultimi attimi di vita nella speranza che Andréas e Agnes mi trovino e con me trovino questo diario. Nella speranza che entrambi sopravvivano e che riescano a consegnartelo.
Piccolo mio, volevo solo farti sapere che grazie a te la mia vita ha avuto un senso e ora posso sparire, come il sole all’orizzonte, senza nessun rimpianto.

2Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Mer Mag 15, 2024 10:36 am

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

storia angosciante che non esito a definire ben esposta.
arrivano le emozioni, e questo è positivo.
sei riuscita/o a trasmetterle molto bene.
certo, una brutta fine per la maggior parte delle persone, ma chissà che alle Svalbard qualcuno non si sia davvero slavato e abbia capito qualcosa di più.


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Mentre tutto brucia Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

3Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Mer Mag 15, 2024 11:04 am

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

La serie credo sia "Bron", ne hanno fatto un remake più famoso, "the bridge", ambientato al confine tra Stati Uniti e Messico. Davvero una bella serie. E come questa serie il racconto ha toni davvero cupi, anche se il finale, nonostante la morte della protagonista, lascia aperta la porta alla speranza. Ho fatto una ricerchina e questo bunker alle Svalbard esiste davvero, finanziato anche da Bill Gates, per dire. Ma quello che più mi ha colpito è stata la coincidenza di scrivere un racconto su di una tempesta solare distruttiva per il pianeta e il fatto che effettivamente proprio l'altro ieri c'è stata una tempesta solare particolarmente forte, per fortuna non ai livelli ipotizzati in questo racconto, ma forte a tal punto da fare apparire in cielo l'aurora boreale anche in Sardegna. Sulla trama poco da dire, è lineare, ben gestita, il racconto mi è piaciuto di più dal punto di vista psicologico, e soprattutto dal punto di vista dell'umanità, perché in un mondo dove tutti sono tornati feroci in giro ci sono sprazzi illuminati di generosità e solidarietà (Andreas, il soldato). A rileggerci!


______________________________________________________
Mentre tutto brucia Senza_10

4Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Mer Mag 15, 2024 4:47 pm

gipoviani


Padawan
Padawan

Penso che vada a finire decisamente così. Senza nemmeno bisogno di una tempesta solare. Mentre la terra sopravviverà, gli esseri umani si annienteranno. Le condizioni di vita sempre più difficili ci (vi, perché come il vecchio di Guccini non ci sarò) renderanno sempre più cattivi. 
La competizione che abbiamo elevato a stile di vita e a meccanismo di crescita ci porterà alla distruzione.
Resisteranno, forse, solo le comunità in grado di essere cooperative e coese, ma purtroppo necessariamente chiuse e quindi anche esse violente.
Il tuo racconto ha veramente ben descritto un futuro probabile. Bravo/a.
Un gran bel racconto.

5Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Ven Mag 17, 2024 11:34 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Racconto indubbiamente ben gestito, ottima la scelta di far parlare il narratore attraverso le epistole, centrato il tema proposto.
Tuttavia non sono riuscita a empatizzare con la protagonista per via del fatto che mi è parso poco credibile che la donna si salvi tempo per tempo dagli e e ti catastrofici narrati a parte la fine, ovvio.ci sono pennellate poetiche e la narrazione offre momenti di bellezza estetica ma non è riuscita a coinvolgermi emotivamente pur parlando di una donna in gravidanza e che vede crollare a pezzi il mondo e il futuro del proprio figlio. Non so perché, ma questo è l’effetto che ho ricevuto leggendo.
C’è molta precisione, troppa. Non sono riuscita a percepire con l’anima la drammaticità del racconto. Tutto è molto ben descritto  (nella sua drammatica probabilità) ma rimare molto cerebrale non mi da il senso dell’immediato pericolo. Non credo che una madre in quella situazione avrebbe modo di scrivere in maniera così poetica. 
Però, come ti ho detto, il racconto è più che valido e ti faccio i miei complimenti.

6Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Ven Mag 17, 2024 11:56 am

Giammy

Giammy
Padawan
Padawan

Inizio complimentandomi con l'autore perché è davvero un bel racconto, finora tra i miei preferiti. Inoltre è scritto bene e questo è fondamentale e va sempre evidenziato. Nonostante la mancanza dei dialoghi la trama è interessante, quasi cinematografica.
L'unica cosa che non mi ha entusiasmato è il finale che non mi convince. Mi sembra affrettato rispetto a tutta la narrazione. Ma ciò non toglie che è un ottimo lavoro.
Grazie, autore per il tuo contributo.

7Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Lun Mag 20, 2024 10:10 am

Flash Gordon

Flash Gordon
Padawan
Padawan

Mi sembra di sentire la radio che suona a Longyearbyen, scaricate l'app. di Radio Garden e collegatevi con la radio locale e capirete...
Una vecchia musica anni 30 e il mondo che vive e rivive nelle sue idiozie e bellezze, insomma uomini fallaci e superlativi al tempo stesso nella ricerca...
Ma poi tutto svanisce nella sopravvivenza della narrazione che termina l'onniscienza con la fine del narratore.
Immagini forti e poetiche al tempo stesso che passano dalla descrizione bellissima di ciò che è il mondo e le sue meraviglie al rapporto intimo col mondo stesso e la condizione umana che viene fuori quando si deve sopravvivere.
Vivrà quel bambino sulle isole Svalbard? 
La vita vuole vivere, non tutto è inutile.
Un messaggio che appare chiarissimo nella sensibilità estrema di questo racconto che ci fa vedere un film realisticamente drammatico e vero.
Molto molto apprezzato per la grande capacità di coinvolgere e di prendere per mano nella scena il lettore. Complimenti!


______________________________________________________
Io sono quell'effimero scorcio d'arancio e di giallo che al tramonto appare per un istante e s'allunga in cielo, prima che la terra volti la faccia e il sole si ritrovi dall'altra parte del mondo.
Io sono sempre dall'altra parte del mondo quando gli altri mi leggono, per questo non esisterà mai un mio scritto.

8Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Lun Mag 20, 2024 10:56 pm

Albemasia

Albemasia
Padawan
Padawan

Un racconto che mi è piaciuto molto. Per la scrittura, bella e poetica, per la delicatezza del narratore, nonostante scene terribili di distruzione (le mani mozzate appese al cavo d'acciaio che, pur nell'atrocità della morte, dondolano nel vuoto...) e per la trama che ricorda molto il genere da serie televisiva.
Mi ha lasciato addosso un senso di tristezza che fatico a scrollarmi di dosso, nonostante il finale che vede ancora una volta la vita vincere perfino sulla distruzione totale.
Per quanto, però, non si sa...
Bravo/a.

9Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Mar Mag 21, 2024 11:18 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Sono perfettamente diviso in due. Quello che hai scritto è una bomba, mi piace la trama del racconto e mi piace ogni strada che hai intrapreso, ma purtroppo, per come lo hai esposto, non mi ha colpito. 
Le immagini, anche forti, che descrivi rimangono sulla carta e non mi arrivano nella "pancia".
La scrittura è ottima, ma a mio avviso è troppo ricercata, troppo elevata, troppo poetica, insomma, per me è troppo.

10Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Mar Mag 21, 2024 12:15 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao Autore.
Racconto molto angosciante. in tutta la narrazione si sente il distacco, necessario per riportare i fatti in modo neutrale, senza eccessivo coinvolgimento.
L’atmosfera è cupa grazie a descrizioni molto forti.
In una di queste notti malate sono stata violentata. non so da chi, non so perché. La cosa più assurda è che non ci avevo quasi fatto caso, mi era parso, nella follia di quei momenti, una logica conseguenza del male che aveva contagiato tutti, un finale scontato, quasi banale.
Mi suona strano questo passaggio, come la protagonista parli della violenza subita, sembra che non se ne sia nemmeno accorta.
Per il resto, nonostante l’argomento ostico, il tuo è un racconto apprezzabile.

11Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Mar Mag 21, 2024 12:25 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Alla fine è piaciuto pure a me questo racconto. E ho problemi con il primo posto. Potrei stabilire un pari merito. Oppure declassarlo, perché come scrive Ima, è troppo bello. ( sorrido)
Dopo una seconda lettura saprò cosa farne, per ora lo porto solo nel cuore.

12Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Mar Mag 21, 2024 1:02 pm

Claudio Bezzi

Claudio Bezzi
Padawan
Padawan

Scrittura (sotto il profilo formale: correttezza ortografica e sintattica, punteggiatura sintatticamente corretta…): Ottima. Segnalo unicamente che Sole (poiché si intende esplicitamente l’astro) va in maiuscolo.
Trama (originalità, ritmo, logica degli eventi, spessore personaggi, finale…): A parte un’importante implausibilità di fondo (Malmö sta sul mare; con lo scenario ipotizzato i mari si sarebbero sollevati e l’avrebbero sommersa, assieme a diversi luoghi visitati nel viaggio dalla protagonista) la storia è ben condotta, c’è ritmo, si sente l’angoscia della donna. Due piccole cose:
  • Il Sole al tramonto in Portogallo che diventa sempre più piccolo; per un effetto ottico, in realtà al tramonto il Sole appare più grande.
  • “dovevo parlarti di tuo padre. Non so chi sia. In una di queste notti malate sono stata violentata. non so da chi”; per carità… questa non è una critica letteraria, ma una madre che scrive al suo nascituro raccontando che è il frutto d uno stupro… boh? Davvero? (Comunque: dopo ‘violentata’ c’è un punto e ricominci con la minuscola).

Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): In generale ottima; si percepisce l’emozione, il racconto commuove ma sempre senza esagerazioni e colpi di scena eclatanti, con una misura e un controllo narrativo perfetti. Segnalo solo: la Senna ribolliva di corpi e, poche righe dopo, “ciò che mi ribolle dentro è stata la mia vita”; la ripetizione del verbo in due accezioni differenti stona. Comunque complimenti; per me uno dei racconti migliori di questo step.


______________________________________________________
L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
https://alamagoozlum.blog

13Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Mer Mag 22, 2024 9:18 am

AurelianoLaLeggera

AurelianoLaLeggera
Younglings
Younglings

Il primo giudizio è senza dubbio positivo.
La qualità della scrittura è ottima, il ritmo c'è, toni cupi giusti.
Ad una seconda lettura sono emerse cose per me poco chiare:
1. La protagonista all'inizio è sola o viaggia con qualcuno? Sembrerebbe sola ma usa sempre il plurale. Potrebbe considerare il bambino come un compagno di viaggio ma non mi suona molto. Inoltre penso: come ci è arrivata da Parigi da sola, incinta, mentre tutto intorno brucia? Come è sopravvissuta?
2. Le tre confessioni: non mi sembrano confessioni. Sta mettendo per iscritto quello che è accaduto. Era andata in Portogallo per divertirsi ma poi si rende conto che era sola (anche lì). Perché racconta questo episodio al figlio che ancora deve nascere? Riguardo al padre, perché raccontare di essere stata violentata? E i contatti ai servizi segreti? Le hanno assicurato che esiste una possibilità di salvezza e poi l'hanno lasciata sola? 
Poi il dubbio più grande: non prende mai in considerazione il fatto che, se non ce la fa lei, potrebbe non farcela neanche il bambino? 
Nonostante tutto questo, e altro, ma smetto qui, il racconto rimane un buon racconto.
Uno dei miei preferiti.
Grazie

14Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Ven Mag 24, 2024 3:29 pm

mirella


Padawan
Padawan

Senza l‘incipit  “Piccolo mio…” sembrerebbe di leggere un diario di viaggio. Un viaggio che dura mesi e di cui si descrivono le tappe con tanti dettagli sull’itinerario, date, percorsi, mezzi di trasporto, scorci paesaggistici, incontri.  In realtà si tratta di una fuga verso un’ipotetica salvezza  “mentre tutto brucia”.
La drammaticità  del racconto, però, emerge nella seconda parte.
Quando il bambino nasce, la madre fa di tutto per salvarlo, a costo di privarsene per affidarlo a mani ignote.

Alcuni brani sono molto crudi e ben delineano la tragicità della situazione, come quando la donna, affamata, uccide  un gatto per mangiarne le interiora.
A parer mio, il messaggio ha una  motivazione valida. La vita è sempre un valore, anche quando non nasce da un atto d’amore. In questo caso l’amore viene dopo e si esprime nel coraggio della verità. Nient’altro che questo messaggio, ammesso che qualcuno lo trovi e lo consegni al destinatario, la donna può lasciare al figlio che non vedrà crescere.
Un buon racconto che si potrebbe migliorare, snellendo la prima parte al fine di eliminare dettagli non necessari.

15Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Ven Mag 24, 2024 4:47 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

E' raro che un racconto di viaggio non diventi ripetitivo: ci sei riuscito/a.
Sono stato coinvolto nella grande fuga verso nord, non avendo mai la sensazione di partecipare a una corsa a tappe.
Gli accadimenti, le sensazioni, anche la cronaca, tengono il lettore incollato, anche grazie a uno stile diretto, crudo come le situazioni che si presentano.
Poco credibile che una donna incinta riesca a salvarsi in tanta tragedia? Vero, ma tant'è.
Il lettore c'è, futuro ma presente.
Complimenti.

16Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Ven Mag 24, 2024 11:46 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un racconto che ho letto tutto d’un fiato, accorgendomi alla fine che un po’ l’avevo trattenuto, il fiato, presa dall’ansia e dall’urgenza per la protagonista di arrivare a destinazione. Gli stati d’animo della donna sono arrivati forti e chiari, come lei desiderava e come – da protagonista reale – si è sforzata di descrivere sfruttando le sue capacità di scrittrice, perché il figlio o la figlia potessero comprendere, quale che fosse il futuro che li attendeva. Una bella scrittura, semplice ma al contempo ricca, con cui hai descritto i vari momenti con equilibrio. Il periodo scelto è tanto vicino al presente, un presente complicato e complesso, con un futuro dai milioni di incognite e penso che sia stato anche questo a influenzare la scelta dell’ambientazione temporale della Penna. La scelta di un viaggio via terra, di un’ultima vacanza prima che la distruzione inizi, hanno consentito di ben descrivere lo scenario apocalittico che fa da sfondo alla vicenda.
Quindi complimenti, altro posso dire su questo racconto (ci sono un paio di refusi ma non te li indico) se non che questo step l’hai superato alla grande.


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

17Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Sab Mag 25, 2024 3:59 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

"Proverò a mettere giù un diario, una cronaca di viaggio, una confessione", scrive la narratrice, e il testo che ne viene fuori è un po' tutti e tre, un po' nessuno dei tre. Ma, qualunque definizione si voglia dargli, di sicuro è una storia terribile, toccante e scritta così bene che, nonostante tutte le brutture e tutte le sofferenze, la lettura scorre via sotto gli occhi come l'acqua di un torrente scandinavo a primavera. E alla fine restano la sensazione densa di aver assistito a qualcosa di profondamente umano, di luminoso, in mezzo a tanta ferocia; e la voglia di saperne di più, di conoscere il destino del piccolo Andréas e del resto dell'umanità.
Davvero apprezzabile anche la struttura circolare del testo: nonostante parli di un lungo e pericoloso viaggio, la narratrice inizia con un desiderio ("sparire come il sole al tramonto") e termina con la certezza che il desiderio sarà esaudito ("ora posso sparire, come il sole all’orizzonte").
Il tono, lo stile utilizzati possono forse sembrare a tratti anche troppo poetici o troppo cerebrali per la situazione in cui la donna si trova, ma la mano e il cuore sono quelli di una persona che con le parole ha una confidenza di lunga data: "mettere in parole ciò che mi ribolle dentro è stata la mia vita, nella mia professione di giornalista e nel quotidiano, e anche ora ne sento il bisogno, una necessità fisica, pungente". E allora viene naturale notare e annotare fatti, persone, luci e ombre, così come li leggiamo.
Solo un passaggio mi ha lasciato un po' di amarezza e un senso di scarsa plausibilità: la confessione al figlio di essere il frutto di una violenza subita. Non sono donna né madre, ma questo passaggio mi suona lo stesso stonato, fuori luogo, non proprio da madre, ecco. Forse gli avrei parlato di un concepimento legato a un amore fuggevole, a un piccolo lampo di umanità (come altri che costellano il viaggio) piuttosto che a uno stupro visto come "logica conseguenza del male che aveva contagiato tutti". Ma questa è solo un'opinione personale e se l'autore ha scelto quella strada, mi inchino.
Resta il fatto che, dal mio punto di vista, il lavoro è ottimo e degno di considerazione.
Complimenti e grazie
M.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

18Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Lun Mag 27, 2024 3:21 pm

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Penna.

Non so se ti sei ispirata a quello che è successo in Afghanistan quando le forze alleate hanno lasciato il paese, ma è successo esattamente questo. E il merito di questo racconto è quello di avere preso come protagonista una famiglia occidentale, in modo che chiunque si possa immedesimare. Fa male? Esatto! Ma perché se la protagonista ha la pelle bianca fa più male rispetto a leggere la stessa storia con una protagonista afghana? Questo è un racconto che merita di essere letto dovunque, anche fuori dai limiti di DifferenTales, soprattutto fuori. E se non ci penserà la classifica finale a dare la possibilità di finire nell'antologia, cosa che ti auguro, spero che ci penserai tu.
Non ho difetti da segnalare, chiedo scusa.

Grazie e alla prossima.

https://linktr.ee/Achillu

19Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Mer Giu 05, 2024 10:35 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

La scrittura mi è piaciuta, sicuramente tra le migliori di questo contest.
L'inizio mi è piaciuto molto, mi ha ricordato per certi versi la desolazione de La strada di Cormac McCarthy, poi però tutta la carica visionaria si affloscia.
Ma la cosa che mi da più da pensare è questa: questa donna porta in grembo suo figlio, deve sopravvivere in condizioni disperate, con temperature altissime, e il suo pensiero è quello di scrivere un resoconto sulla situazione tragica in cui versa il mondo? Non sa neppure se si salverà, se il suo bambino potrà nascere, e vuole così intensamente scrivere un diario? Che poi l'inutilità della cosa è evidente nel finale della storia, con la donna che quasi sicuramente morirà, Andreas e Agnes che non si sa in che modo riusciranno a sopravvivere e soprattutto non si riesce a capire come potrebbero fare non solo a ritrovare, ma anche a riconoscere dopo anni, il piccolo Andreas per consegnargli il diario della madre.
Sento parlare spesso di poca credibilità dei pezzi, questo è un racconto scritto molto bene, ma un dubbio piuttosto grosso sulla coerenza di questo aspetto a me viene. Se dovessi provare a immedesimarmi, io penserei solo a far nascere mio figlio, a salvarlo, e pazienza per il resoconto. 
La verità è che il paletto diceva che si doveva esporre il racconto in un certo modo, ed è per questo che la madre a dispetto del mio ragionamento tiene un diario. Ma questo è il problema che abbiamo incontrato tutti, nessuno escluso.

20Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Ven Giu 07, 2024 9:30 am

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Molto intenso. A tratti minimal e pulitissimo, a tratti invece più articolato, ricco di dettagli e informazioni, come se non avesse deciso che storia essere, che stile scegliere e fino alla fine avesse percorso questa doppia strada. Ma mi sembra riflettere la personalità della protagonista. Alle volte si trattiene, alle volte si lascia andare.
Un altro racconto dove il lettore a cui la storia si rivolge non siamo noi. Io non ci ho provato nemmeno a scriverlo, ma mi sarei immaginato di farlo rivolgendomi a chi leggeva veramente. Credo sia più facile così, meno invasivo. Ma diventiamo dei sopravvissuti? Possiamo identificarci davvero con questo figlio salvato dalla distruzione? Non lo so.
Comunque mi sembra molto riuscito e lascia un'impronta in chi legge, una specie di inquietudine e delle immagini chiare, che ci metteranno del tempo ad andarsene.
Un buonissimo lavoro, quindi.


______________________________________________________
Mentre tutto brucia Senza_10

21Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Ven Giu 07, 2024 3:24 pm

Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

Ho apprezzato la capacità di trasmettere emozioni attraverso una storia angosciante e ben esposta. Nonostante la morte della protagonista, il racconto lascia uno spiraglio di speranza. La struttura narrativa lineare è gestita con maestria, così come l'approfondimento psicologico dei personaggi e il realismo del contesto, che apprezzo per la sua drammatica verosimiglianza. Pur trovando poco credibile che una donna in situazioni estreme possa scrivere in maniera così poetica, riconosco la qualità letteraria e l'interesse suscitato dalla trama.

22Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Dom Giu 09, 2024 6:42 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Eccolo il racconto che spicca per originalità!
Sì, è vero, sullo sfondo c'è qualcosa di apocalittico (altrimenti sarebbe stato fuori tema); sì, è vero, c'è tanta violenza e cattiveria, quasi a ricordarci che l'essere umano è questo; sì, è vero, non c'è (forse) il lieto fine; ma quella che ho letto è una splendida storia d'amore, qualcosa che non avrei mai immaginato di trovare in questo step.
L'amore senza fine che solo una madre nei confronti del proprio figlio può sentire, l'amore di due persone "per bene" come Andreas e Agnes, forse persino l'amore di un soldato che porta in salvo il piccolo Andreas.
La storia è vera e credibile nonostante in qualche momento la protagonista sembri Wonder Woman (la traversata a nuoto sotto il ponte...) ma soprattutto l'attenzione del lettore è tenuta sempre desta e il racconto scivola via senza alcuna difficoltà.
L'idea del diario lasciata al figlio per affrontare il paletto è perfetta, la scrittura pulita, senza errori, questo racconto è un piccolo gioiellino.


______________________________________________________
Mentre tutto brucia Badge-3

A Akimizu garba questo messaggio

23Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Mer Giu 12, 2024 10:41 am

ceo


Viandante
Viandante

Un racconto che mi ha convinto sotto ogni punto di vista, forse perché mi ha ricordato uno dei libri più angoscianti e potenti in materia catastrofista che ho adorato: “La strada” di Cormac Mc Carthy. Gli uomini di fronte alla fine, al mondo che si rivolta e si consuma, si abituano ad ogni tipo di atrocità, si abituano all’orrore tanto da non provare più niente: perfino di fronte a una fila di mani mozzate il pensiero è rivolto allo spreco. Ma in tutto il delirio di ripugnanza qualche bagliore di luce si riesce a portarlo a casa. Un neonato, una speranza, un’isola.
Unico appunto: difficile che una persona tutta sforacchiata, soprattutto con un proiettile nello stomaco, riesca a scrivere una pagina di diario. Forse avrei affidato il suo diario a un registratore. Ma è poca cosa. Brava/o!

24Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Mer Giu 12, 2024 10:48 am

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un racconto che sembra una serie Tv, con tanto di suddivisione a episodi. Scritto bene e con un'ottima gestione della tensione. Si legge d'un fiato e ti tiene legato fine alla fine. Forse la protagonista è troppo "supereroina" per essere una donna incinta, ma funziona, quindi hai ragione tu.
Ottimo lavoro
Complimenti.


______________________________________________________

I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

25Mentre tutto brucia Empty Re: Mentre tutto brucia Gio Giu 13, 2024 12:18 am

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Davvero un buon racconto, un'ottima idea e una mano felice che l'ha realizzato.
Ci sono poche cose da dire su questo testo e il mio contributo sarà davvero poca cosa, perchè è stata proprio una bella lettura.
La storia è drammatica e ben gestita, dalla cura con cui è stata scritta non si percepisce nemmeno la gran fatica che deve esserci stata a monte per partorire l'idea e dietro le quinte per confezionarla in questa splendida forma.
L'unica osservazione che posso farti è sullo stupro, ma non tanto nella violenza in sè, quanto nel modo sbrigativo con cui è stata descritta e a questo punto mi chiedo se fosse davvero necessario che il bambino ne venisse a conoscenza.
Probabilmente sì, ma già dal diario (caso mai ne venisse in possesso...) emergono tutte le difficoltà che ha dovuto attraversare la protagonista (compresa la terribile morte...) e questo episodio aggiunge un ulteriore tassello ai traumi con i quali dovrà confrontarsi il piccolo Andrèas.
Forse era meglio (per il bambino) venire a conoscenza del fatto in maniera un pò più edulcorata?
Forse era meglio che non lo sapesse affatto?
Chissà...

Contenuto sponsorizzato



Torna in alto  Messaggio [Pagina 1 di 2]

Vai alla pagina : 1, 2  Successivo

Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.