L'uomo che odiava le gabbie
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L'uomo che odiava le gabbie
Vi conosco tutti, uno per uno.
Conosco ogni essere che vive con me. Che vive in me.
Voi umani siete gli unici a darmi qualche preoccupazione, ma voglio confessarvi che non è niente a cui non si possa porre rimedio. Se davvero volessi, potrei spazzarvi via in un attimo, le armi non mi mancano: alluvioni, maremoti, terremoti, uragani, eruzioni vulcaniche. Sono io a gestire tutto. Pensate cosa accadrebbe se provassi a scatenare simultaneamente tutti gli elementi.
Semplice, sparireste dalla mia faccia, assieme a gran parte degli animali e io non desidero questo, nonostante l’odio viscerale che provo per alcuni uomini e alcune donne.
No, perché io sono un pianeta che si affeziona e per molti di voi non posso che provare un amore sconfinato.
Prendete Louis, la mia ultima infatuazione.
Louis è un insegnante di Saint Paul, Minnesota, che per amore ha lasciato il suo paese e si è trasferito in Italia, vicino Milano.
La sua storia sentimentale con Laura è durata pochi anni, ma anche dopo la separazione Louis non se l’è sentita di ritornare nel gelo del Minnesota e ha continuato a insegnare inglese in un liceo di Rozzano.
Poi, senza accorgersene, è caduto nella depressione, mese dopo mese, prigioniero di un lavoro che non gli piaceva più e di una vita che non amava più. Dopo le ore passate a scuola si fermava al parco, vicino al quartiere delle case popolari e trascorreva ore intere ad ascoltare il canto degli uccelli e a seguire le loro corse a perdifiato nel cielo.
«Vorrei essere come voi, libero da tutto, dai pensieri, dalle costrizioni, dalle imposizioni» così diceva, ammirando le acrobazie che si succedevano sulla sconfinata tela azzurra.
Fu una calda sera d’estate, dopo che aveva ammirato i voli chiassosi delle rondini dalla grande terrazza condominiale, che decise di riprendersi la sua libertà: scolò d’un fiato la quinta birra, scavalcò il parapetto e si buttò giù dal quinto piano. Feci in modo di attutire la caduta: se la cavò con qualche frattura e pochi giorni di coma.
Nel periodo di degenza, incosciente o sotto l’effetto degli antidolorifici, sognò di essere un uccello, di vivere e volare in un immenso spazio aperto privo di confini, cosa che segnò una sorta di rinascita spirituale.
Quando uscì dall’ospedale la depressione era sparita e lui era cambiato.
Sono legata a Louis, è stato a un passo dall’essere sepolto sotto la mia pelle. Credo che se fosse morto veramente avrei utilizzato la mia energia per risvegliarlo e avrei scaraventato la cassa fuori dalla fossa.
Avrei riempito d’aria i suoi polmoni, riattivato il cuore, la circolazione, i muscoli, le terminazioni nervose, fino a quando le sue mani avessero preso a tempestare il legno della cassa permettendo ai becchini di liberarlo. Ma per fortuna non ce n’è stato bisogno.
Appena uscito dall’ospedale si è licenziato; dopo un po' ha abbandonato pure l’appartamento e ha iniziato a frequentare per strada.
«Non è come essere padrone del cielo, ma è già un inizio» disse la mattina che si chiuse per l’ultima volta il portone di casa dietro le spalle.
Iniziò a vivere alla giornata, spostandosi di città in città, utilizzando i pochi risparmi accumulati, facendo lavoretti, chiedendo l’elemosina, mangiando alla mensa dei poveri, dormendo in stazioni e nei ricoveri.
Assaporò sino in fondo l’essenza della libertà, affrancandosi da orari, imposizioni, consuetudini e pastoie sociali.
Fu in un bar di Verona che capì quale avrebbe dovuto essere il suo scopo nella vita, da lì sino alla fine dei suoi giorni. Chiese un cappuccino e si sedette a un tavolo. Il merlo indiano, dietro le sbarre della gabbia rossa, saltava su e giù da un trespolo all’altro, in modo meccanico, senza gioia.
Louis bevve un sorso del cappuccino, quindi si avvicinò alla gabbia.
«Ciao, non ti annoi lì dentro?» disse al volatile.
Il padrone del bar si voltò verso di lui e sorrise. «A Ciccio non gli manca niente, sta meglio di noi.»
Louis non sorrise e non disse nulla. Aveva già imparato ad astrarsi dalle dinamiche ipocrite di una convivenza cosiddetta civile.
«Davvero stai così bene in gabbia? Non ti manca la libertà?»
L’uccello lo guardava piegando la testa di lato, come se cercasse di dare un significato a quelle parole.
«Già, forse non l’hai mai conosciuta, o magari ti sei solo dimenticato di come è fatta. Non avere paura, la schiavitù non è così confortevole come vogliono farci credere.»
Louis gettò un’occhiata al padrone del bar che in quel momento era di spalle, impegnato a fare una spremuta con delle arance grosse come meloni. Approfittò subito dell’opportunità, aprì la gabbia e tirò fuori Ciccio dalla prigione. In pochi passi raggiunse la porta del locale e l’apri, col merlo che stava appoggiato sulla sua mano senza dare segni di nervosismo.
«Ma che cazzo…» La voce del barista era ringhiosa, colma d’ira.
«Vai, vola, goditi la libertà» disse lui, alzando di scatto la mano verso l’alto.
«Vola» replicò il volatile, sbattendo le ali e librandosi in aria.
Louis lo vide allontanarsi, scomparendo su nel cielo.
Un pugno lo colpì al naso e cadde a terra. Poi un calcio lo raggiunse al costato, troncandogli il fiato. Si rialzò a fatica, con il padrone del bar che veniva trattenuto a fatica dagli altri avventori.
Si tamponò l’emorragia al naso col davanti della maglietta e si massaggiò le costole. Era dolorante ma felice.
«Ecco, adesso il tuo merlo ha tutto ciò che gli serve. Se gli manca davvero qualcosa tornerà.»
Dopo aver pronunciato quelle parole Louis si allontanò, lasciò la città e non mise mai più piede in quel bar.
Anche il merlo indiano fece altrettanto.
Sì, la missione a cui Louis consacrò la sua vita, fu proprio quella di liberare dalle gabbie più fratelli possibili. Secondo la sua concezione, nessun essere vivente doveva essere limitato nei movimenti e nel pensiero, vivere dietro sbarre reali o immaginarie. A maggior ragione questo doveva valere per i volatili, gli unici esseri universalmente liberi. La terra e le strade potevano essere interrotte; anche gli oceani prima o poi andavano a concludere la loro corsa contro spiagge e scogliere; ma il cielo? Il cielo, lo spazio aereo era infinito e non poteva essere dominato, bloccato, circoscritto, e la stessa cosa doveva valere per le creature che lo solcavano dalla notte dei tempi. Durante il suo peregrinare attraversò l’Italia, poi la Spagna e la Francia. Liberò merli, canarini, fringuelli, cardellini, pappagallini, rapaci, e venne minacciato, insultato, picchiato e accoltellato. Qualcuno gli sparò alle gambe con un fucile e ci fu anche una vecchietta che lo infilzò alle natiche con un forchettone da cucina. Subì centinaia di denunce e si fece anche dei giorni di galera, provando sulla propria pelle l’umiliazione della gabbia.
La missione e la vita di Louis si conclusero in uno stabilimento alsaziano per il foie gras poco fuori Strasburgo. Quel giorno riuscì a dare la libertà a un’ottantina tra anatre e oche, prima di essere trafitto da un forcone scagliato da un lavoratore dell’azienda.
La magistratura ha assolto il lavoratore francese, ma io no.
Durante un improvviso temporale estivo, ho fatto in modo che un fulmine lo trapassasse da parte a parte. Lascia moglie e sei figli. Peccato.
Louis un po' mi manca, anche se adesso dorme dentro di me.
So che è morto in pace perché nell’ultima parte della sua vita ha fatto sempre ciò che desiderava e amava.
Certo, qualcuno ben indottrinato lo considererà alla stregua di un pazzo, di uno squilibrato, ma lo volete sapere? La cosa non mi stupisce affatto visto come vanno le cose. E comunque io rimango della mia idea, le persone normali rimangono le più pericolose.
Fai bei sogni Louis e vola sempre più in alto.
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Storia intensa e ben costruita. La Terra narrante appare credibile, il tema degli uccelli è portante nonostante la presenza di un personaggio fortissimo come Louis. Dietro questo racconto c’è un’ottima penna che ha saputo ben interpretare gli elementi del contest senza rinunciare a una cifra personale di scrittura e, soprattutto, a regalarci una storia ricca di emozioni e con un forte messaggio. Super. Davvero.
Petunia- Moderatore
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Il titolo mi ha subito attirato perché descrive esattamente cosa accadrà nel testo, quindi mi ha incuriosito. Il racconto, carino, scorre molto veloce e non si sofferma su nulla in particolare. È scritto bene, ma purtroppo non mi ha suscitato emozioni. Capisco che il narratore possa essere asettico, ma è davvero troppo raccontato. Ci sono due momenti che avrei dilatato per dare più intensità al testo: il momento del tentato suicidio e quello in cui libera il merlo. Se in quei momenti ci fosse stata una dilatazione del tempo, sicuramente il racconto sarebbe stato più coinvolgente.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Una bella storia, raccontata bene e che si legge volentieri in maniera fluida dall’inizio alla fine.
Bello anche il messaggio che si evince già dal titolo, il quale, tuttavia, non spoilera troppo, ma al contrario invoglia a leggere.
Nel complesso mi è piaciuto.
Segnalo solo qualche imprecisione a livello grammaticale:
- “vicino Milano” invece di “vicino a Milano”.
- “ha iniziato a frequentare per strada” invece di “ha iniziato a frequentare la strada” (credo l’autore intendesse questo).
- “la missione a cui Louis consacrò la sua vita, fu…” invece di “la missione a cui Louis consacrò la sua vita fu…”; la virgola non può essere posta tra il soggetto e il verbo.
Bello anche il messaggio che si evince già dal titolo, il quale, tuttavia, non spoilera troppo, ma al contrario invoglia a leggere.
Nel complesso mi è piaciuto.
Segnalo solo qualche imprecisione a livello grammaticale:
- “vicino Milano” invece di “vicino a Milano”.
- “ha iniziato a frequentare per strada” invece di “ha iniziato a frequentare la strada” (credo l’autore intendesse questo).
- “la missione a cui Louis consacrò la sua vita, fu…” invece di “la missione a cui Louis consacrò la sua vita fu…”; la virgola non può essere posta tra il soggetto e il verbo.
Albemasia- Padawan
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Il racconto è molto particolare, i paletti del concorso obbligano a inventarsi delle storie originali come questa. È scritto bene, i refusi non li calcolo.
Forse manca l'emozione, il pensiero di Louis narrato dalla terra si perde.
Nel complesso è un buon lavoro a cui manca qualcosa.
Forse manca l'emozione, il pensiero di Louis narrato dalla terra si perde.
Nel complesso è un buon lavoro a cui manca qualcosa.
Giammy- Younglings
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Il titolo racconta già molto, toglie un briciolo di sorpresa a un racconto che funziona bene, ha un bel ritmo e la storia che ci racconta ben coniuga i paletti dello step.
Il percorso di Louis di riprendersi o prendersi per la prima volta davvero la sua libertà, di volare ogni giorno al di sopra del resto dell’umanità, ben si coniuga con il voler condividere questi momenti con animali altrimenti obbligati in gabbia, con una Terra che con loro vive questi momenti unici, dimenticandosi per qualche momento quanto gli uomini non meritino tutta la bellezza che lei porta in dono.
Ho apprezzato il tono a tratti ironico, in alcuni punti quasi irreverente, con battute che sono delle chicche: alla seconda lettura mi sono immaginata il testo raccontato a teatro (sarebbe davvero un bel lavoro da portare sul palcoscenico), con una voce narrante capace di utilizzare toni diversi per i vari passaggi, in questi casi quasi indifferenti:
Anche il merlo indiano fece altrettanto. – con buona pace del barista che pensava di essergli indispensabile
Lascia moglie e sei figli. Peccato. – Bellissima.
le persone normali rimangono le più pericolose. – grande verità.
Ad atterraggio effettuato: bel lavoro.
Le mie note
la quinta birra - si buttò giù dal quinto piano. - lo stesso numero ripetuto così vicino è un piccolo inciampo
iniziato a frequentareper la strada.
Il percorso di Louis di riprendersi o prendersi per la prima volta davvero la sua libertà, di volare ogni giorno al di sopra del resto dell’umanità, ben si coniuga con il voler condividere questi momenti con animali altrimenti obbligati in gabbia, con una Terra che con loro vive questi momenti unici, dimenticandosi per qualche momento quanto gli uomini non meritino tutta la bellezza che lei porta in dono.
Ho apprezzato il tono a tratti ironico, in alcuni punti quasi irreverente, con battute che sono delle chicche: alla seconda lettura mi sono immaginata il testo raccontato a teatro (sarebbe davvero un bel lavoro da portare sul palcoscenico), con una voce narrante capace di utilizzare toni diversi per i vari passaggi, in questi casi quasi indifferenti:
Anche il merlo indiano fece altrettanto. – con buona pace del barista che pensava di essergli indispensabile
Lascia moglie e sei figli. Peccato. – Bellissima.
le persone normali rimangono le più pericolose. – grande verità.
Ad atterraggio effettuato: bel lavoro.
Le mie note
la quinta birra - si buttò giù dal quinto piano. - lo stesso numero ripetuto così vicino è un piccolo inciampo
iniziato a frequentare
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Racconto che si legge rapidamente e con facilità grazie a una scrittura scorrevole, oserei dire perfetta al netto di un paio di refusi da sistemare in sede di revisione:
Il messaggio che vuoi comunicare arriva forte e chiaro e questo è un merito del racconto e, di conseguenza, di chi l'ha scritto.
A me non convonce pienamente anche se posso condividerne in astratto le finalità, ma quando ho letto "lascia moglie e sei figli" non ho potuto fare a meno di sentire una punta di fastidio, di dolore, non saprei nemmeno io: so che non mi è piaciuta.
ha iniziato a frequentare per strada.
virgola tra soggetto e predicato.la missione a cui Louis consacrò la sua vita, fu proprio quella di liberare dalle gabbie
Il messaggio che vuoi comunicare arriva forte e chiaro e questo è un merito del racconto e, di conseguenza, di chi l'ha scritto.
A me non convonce pienamente anche se posso condividerne in astratto le finalità, ma quando ho letto "lascia moglie e sei figli" non ho potuto fare a meno di sentire una punta di fastidio, di dolore, non saprei nemmeno io: so che non mi è piaciuta.
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Non mi è molto simpatico questo Louis, autore, sarà che ha un po' tutte le caratteristiche dei fanatici di qualsiasi genere: mettere il paraocchi e in nome di un ideale superiore agire, senza valutare, senza pensare, senza contestualizzare.
Nel caso, senza considerare che alcune gabbie, piaccia o no, sono necessarie.
Ma è un argomento complesso.
La Terra, come narratore, mi arriva in maniera non troppo dissimile da altre che ho letto: un po' stereotipata, con quel che di avvelenato contro il genere umano (ma chi ce l'ha messo il genere umano e gli ha dato la capacità di fare quel che fa?)
Infine non mi convince molto il tema. Sì, gli uccelli ci sono, ma sono davvero l'argomento del racconto? O è più la libertà a ogni costo?
Non saprei. Non è una critica, solo una valutazione all'aderenza che non mi ha soddisfatto del tutto.
La scrittura invece è buona e ho potuto immaginare agevolmente tutte le scene.
Nel caso, senza considerare che alcune gabbie, piaccia o no, sono necessarie.
Ma è un argomento complesso.
La Terra, come narratore, mi arriva in maniera non troppo dissimile da altre che ho letto: un po' stereotipata, con quel che di avvelenato contro il genere umano (ma chi ce l'ha messo il genere umano e gli ha dato la capacità di fare quel che fa?)
Infine non mi convince molto il tema. Sì, gli uccelli ci sono, ma sono davvero l'argomento del racconto? O è più la libertà a ogni costo?
Non saprei. Non è una critica, solo una valutazione all'aderenza che non mi ha soddisfatto del tutto.
La scrittura invece è buona e ho potuto immaginare agevolmente tutte le scene.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
il titolo attrae e annuncia un pò troppo l’argomento. La storia è ben condotta, la terra ha un suo carattere, teneramente si affeziona a Louis, ma diventa spietata quando fa morire l’operaio padre di sei figli.
La scrittura, ottima, leggera e coinvolgente. Ho letto il tuo racconto con piacere, anche se non ho notato particolari guizzi. Ma la tenerezza e la follia di questo personaggio mi hanno conquistata.
La scrittura, ottima, leggera e coinvolgente. Ho letto il tuo racconto con piacere, anche se non ho notato particolari guizzi. Ma la tenerezza e la follia di questo personaggio mi hanno conquistata.
Resdei- Maestro Jedi
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Siamo tutti un po' Louis.
Quando mio padre ritornava dalla caccia diventavo scontroso e triste nel vedere tutti quegli uccellini uccisi e se ne trovavo qualcuno che dava segni di vita provavo a curarlo, a dargli del cibo. Ovviamente dopo un paio di giorni l'uccellino moriva e io aggiungevo un lutto nel mio cuore di bambino.
Perdona le mie chiacchiere e siediti nel mio podio, autore.
Quando mio padre ritornava dalla caccia diventavo scontroso e triste nel vedere tutti quegli uccellini uccisi e se ne trovavo qualcuno che dava segni di vita provavo a curarlo, a dargli del cibo. Ovviamente dopo un paio di giorni l'uccellino moriva e io aggiungevo un lutto nel mio cuore di bambino.
Perdona le mie chiacchiere e siediti nel mio podio, autore.
Ultima modifica di tommybe il Gio Ago 01, 2024 7:34 am - modificato 1 volta.
tommybe- Maestro Jedi
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Mi scuserai ma non mi ha convinto. Come molti altri racconti letti, si crea una storia su un personaggio e la si fa raccontare, qui ovviamente alla Terra, facendo partecipare di tanto in tanto questo scomodo “paletto”.
Così la Terra attutisce la caduta, come?, facendo rompere solo qualche osso a uno che cade dal quinto piano. E sarebbe anche disponibile a fare risuscitare l’oggetto del suo interesse.
Sulla scrittura non ho niente da dire, corretta e pulita, ma non mi basta.
Così la Terra attutisce la caduta, come?, facendo rompere solo qualche osso a uno che cade dal quinto piano. E sarebbe anche disponibile a fare risuscitare l’oggetto del suo interesse.
Sulla scrittura non ho niente da dire, corretta e pulita, ma non mi basta.
FedericoChiesa- Cavaliere Jedi
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Una Terra strana quella che trapela da questo racconto...
Giudica i suoi figli e li condanna, si schiera apertamente, può ridare la vita a chi ama e rimane indifferente alla morte di altri.
Interessante il personaggio di Louis che trasforma la sua vita in una specie di missione votata a liberare gli uccelli dalle loro gabbie.
Potrei domandarmi perchè libera solo gli uccelli e non gli altri animali, ma non voglio farmi questa domanda.
Il racconto è molto diretto e arriva in maniera limpida dove si prefigge di arrivare, senza filtri e orpelli.
Forse, proprio per questo, tutto risulta molto asettico e raccontato, perdendo nell'incedere della narrazione quel pizzico di magia che ci sarebbe stata benissimo su un protagonista così naif.
Giudica i suoi figli e li condanna, si schiera apertamente, può ridare la vita a chi ama e rimane indifferente alla morte di altri.
Interessante il personaggio di Louis che trasforma la sua vita in una specie di missione votata a liberare gli uccelli dalle loro gabbie.
Potrei domandarmi perchè libera solo gli uccelli e non gli altri animali, ma non voglio farmi questa domanda.
Il racconto è molto diretto e arriva in maniera limpida dove si prefigge di arrivare, senza filtri e orpelli.
Forse, proprio per questo, tutto risulta molto asettico e raccontato, perdendo nell'incedere della narrazione quel pizzico di magia che ci sarebbe stata benissimo su un protagonista così naif.
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
bello, piaciuto parecchio.
ben scritto e strutturato, con un pianeta che si comporta magnificamente.
una bella storia, carica di messaggi, che si lascia leggere dall'inizio alla fine in modo davvero scorrevole.
ottimo lavoro.
ben scritto e strutturato, con un pianeta che si comporta magnificamente.
una bella storia, carica di messaggi, che si lascia leggere dall'inizio alla fine in modo davvero scorrevole.
ottimo lavoro.
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Non so, sinceramente non sono entusiasta di questo racconto. Non sono riuscito a entrare in sintonia col narratore Terra, né a provare empatia per il personaggio di cui ci narra le gesta. Non è molto chiara nemmeno la motivazione che spinge Luois a votare la sua vita alla missione di liberare gli uccelli dalle gabbie, insomma, sta bevendo un cappuccino, vede un merlo in gabbia e zack, un po' di approfondimento non sarebbe guastato. Buona la scrittura. A rileggerci!
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Racconto sul quale sono molto incerto.
Scrittura buona, come già sottolineato da altri, e questo è comunque un gran merito. Poi, causa paletti, a volte la storia viene a volte no.
I temi di fondo sono sempre: uccelli = libertà; uomo = cattivo, con qualche eccezione. Ho trovato originale la Terra, invece!
Una Terra che personalmente non mi sta simpatica per niente, visto che fulmina un poveraccio con 6 figli ma si infatua di un altro poveraccio prima ancora che questi cominciasse a girare il mondo per liberare gli uccelli. Però è originale. Anche per il fatto che, pare, possa resuscitare le persone. Allora non poteva farlo anche dopo il decesso avvenuto per un colpo di forcone, anziché lasciare orfani 6 bambini?
Ovviamente scherzo, di sicuro c'era molta ironia in quel passaggio.
Altre cose mi convincono poco. La motivazione del tentato suicidio, ad esempio. Una semplice depressione? E perché la Terra è così infatuata di lui tanto da salvarlo?
Capisco che non sia facile. In questi contest spesso ci si concentra sul rispetto dei paletti e magari si trascurano un po' le altre cose.
A parte un paio di refusi già segnalati, io ho notato questo passaggio:
"«Vola» replicò il volatile, sbattendo le ali e librandosi in aria." E' vero che è un Merlo Indiano ma non mi pare che si faccia cenno prima al fatto che parli.
In ogni caso grazie, il giudizio globale è comunque buono.
Grazie
Scrittura buona, come già sottolineato da altri, e questo è comunque un gran merito. Poi, causa paletti, a volte la storia viene a volte no.
I temi di fondo sono sempre: uccelli = libertà; uomo = cattivo, con qualche eccezione. Ho trovato originale la Terra, invece!
Una Terra che personalmente non mi sta simpatica per niente, visto che fulmina un poveraccio con 6 figli ma si infatua di un altro poveraccio prima ancora che questi cominciasse a girare il mondo per liberare gli uccelli. Però è originale. Anche per il fatto che, pare, possa resuscitare le persone. Allora non poteva farlo anche dopo il decesso avvenuto per un colpo di forcone, anziché lasciare orfani 6 bambini?
Ovviamente scherzo, di sicuro c'era molta ironia in quel passaggio.
Altre cose mi convincono poco. La motivazione del tentato suicidio, ad esempio. Una semplice depressione? E perché la Terra è così infatuata di lui tanto da salvarlo?
Capisco che non sia facile. In questi contest spesso ci si concentra sul rispetto dei paletti e magari si trascurano un po' le altre cose.
A parte un paio di refusi già segnalati, io ho notato questo passaggio:
"«Vola» replicò il volatile, sbattendo le ali e librandosi in aria." E' vero che è un Merlo Indiano ma non mi pare che si faccia cenno prima al fatto che parli.
In ogni caso grazie, il giudizio globale è comunque buono.
Grazie
AurelianoLaLeggera- Younglings
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Car autor,
Il tuo racconto non mi ha convinta.
Premetto: la scrittura è buona, il testo è scorrevole e ben strutturato , ma.non riesce a coinvolgermi.
La Terra diventa madre che preferisce un suo figlio a tutti gli altri, e Louis diventa il prediletto perché libera gli uccelli dalle gabbie, perché ha un animo sensibile e vuole riportare equilibrio. In tutto il mondo solo Louis deve essere così, questo mi rimane. Questo scegliere un solo umano, un umano estremista nel suo agire, mi lascia perplessa.
Non mi sento di darti suggerimenti diversi su come gestire la storia, è la tua storia , se così l'hai voluta così è,. Resta per il mio personale gusto un testo troppo lontano dal lettore per potermi convincere.
Alla prossima
Ele
Il tuo racconto non mi ha convinta.
Premetto: la scrittura è buona, il testo è scorrevole e ben strutturato , ma.non riesce a coinvolgermi.
La Terra diventa madre che preferisce un suo figlio a tutti gli altri, e Louis diventa il prediletto perché libera gli uccelli dalle gabbie, perché ha un animo sensibile e vuole riportare equilibrio. In tutto il mondo solo Louis deve essere così, questo mi rimane. Questo scegliere un solo umano, un umano estremista nel suo agire, mi lascia perplessa.
Non mi sento di darti suggerimenti diversi su come gestire la storia, è la tua storia , se così l'hai voluta così è,. Resta per il mio personale gusto un testo troppo lontano dal lettore per potermi convincere.
Alla prossima
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Una storia intensa e ben costruita, dove la Terra narrante riesce a trasmettere un senso di credibilità che non è facile da ottenere. Il tema degli uccelli è trattato con cura e rimane centrale, anche se la figura di Louis emerge come un personaggio molto forte, capace di catturare l'attenzione. La scrittura è fluida e il messaggio è potente, capace di emozionare e far riflettere. Complimenti per la capacità di integrare perfettamente i paletti senza perdere di vista una narrazione personale e ricca di significato. Davvero un ottimo lavoro.
Il titolo, che descrive chiaramente ciò che accadrà nel racconto, riesce comunque a mantenere l’interesse e a non svelare troppo, anzi, invita alla lettura. Il racconto scorre veloce e si legge con piacere, anche se in alcuni momenti avrei desiderato una maggiore intensità, soprattutto nelle scene più drammatiche come il tentato suicidio o la liberazione del merlo. Una dilatazione del tempo in quei passaggi avrebbe potuto rendere il racconto ancora più coinvolgente.
Nel complesso, una storia particolare che si distingue per l’originalità, ben congegnata e che, nonostante qualche piccola mancanza emotiva, riesce a lasciare un segno. Mi è piaciuta l’ironia che emerge qua e là, con battute davvero efficaci, che conferiscono al racconto un ulteriore livello di profondità. Ottimo lavoro!
Il titolo, che descrive chiaramente ciò che accadrà nel racconto, riesce comunque a mantenere l’interesse e a non svelare troppo, anzi, invita alla lettura. Il racconto scorre veloce e si legge con piacere, anche se in alcuni momenti avrei desiderato una maggiore intensità, soprattutto nelle scene più drammatiche come il tentato suicidio o la liberazione del merlo. Una dilatazione del tempo in quei passaggi avrebbe potuto rendere il racconto ancora più coinvolgente.
Nel complesso, una storia particolare che si distingue per l’originalità, ben congegnata e che, nonostante qualche piccola mancanza emotiva, riesce a lasciare un segno. Mi è piaciuta l’ironia che emerge qua e là, con battute davvero efficaci, che conferiscono al racconto un ulteriore livello di profondità. Ottimo lavoro!
Gimbo- Padawan
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Ciao, Penna.
"Quando uscì dall’ospedale la depressione era sparita e lui era cambiato." In realtà la depressione maggiore è un po' più complicata di così. Non si sceglie di essere depressi, come giustamente hai scritto prima "ci è caduto". Potrebbe non essere una depressione maggiore, ma in questo caso Louis molto probabilmente non avrebbe tentato il suicidio. Prendila come un suggerimento.
Dopo la liberazione del merlo indiano a Verona (ottima scelta... parola di polesano) il racconto si fa un po' troppo "spiegone" e l'unica nota che spicca è la scena con il lavoratore alsaziano, liquidata però con poche parole.
Per quanto mi riguarda, promossa soprattutto la prima parte. La seconda parte è meno intensa ma resta comunque movimentata grazie a un paio di guizzi (si chiamano così, giusto?).
Grazie e alla prossima.
"Quando uscì dall’ospedale la depressione era sparita e lui era cambiato." In realtà la depressione maggiore è un po' più complicata di così. Non si sceglie di essere depressi, come giustamente hai scritto prima "ci è caduto". Potrebbe non essere una depressione maggiore, ma in questo caso Louis molto probabilmente non avrebbe tentato il suicidio. Prendila come un suggerimento.
Dopo la liberazione del merlo indiano a Verona (ottima scelta... parola di polesano) il racconto si fa un po' troppo "spiegone" e l'unica nota che spicca è la scena con il lavoratore alsaziano, liquidata però con poche parole.
Per quanto mi riguarda, promossa soprattutto la prima parte. La seconda parte è meno intensa ma resta comunque movimentata grazie a un paio di guizzi (si chiamano così, giusto?).
Grazie e alla prossima.
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Riletto
E rileggetelo pure voi
Avrete la mia stessa emozione
Vorrei essere come voi, dici
Vorrei essere come te, dico
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tommybe- Maestro Jedi
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Da questo racconto scaturisce una Terra umana, capace di provare sentimenti contrastanti, in grado di odiare alcune persone e d'innamorarsi di altre.
Louis è un personaggio strano, anticonvenzionale, quasi folle, ma soprattutto coraggioso. Questo è quello che mi è piaciuto di più del tuo personaggio, autore, il coraggio di abbandonare tutto, abbandonare la stabilità e dedicare la propria esistenza a un obiettivo.
La scrittura è buona, lineare. Ho notato solo un paio di imprecisioni, come già ti hanno fatto notare Albemasia e Paluca.
Forse la storia è troppo breve, ma te lo dico soltanto perché mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa in più sul tuo Louis.
Louis è un personaggio strano, anticonvenzionale, quasi folle, ma soprattutto coraggioso. Questo è quello che mi è piaciuto di più del tuo personaggio, autore, il coraggio di abbandonare tutto, abbandonare la stabilità e dedicare la propria esistenza a un obiettivo.
La scrittura è buona, lineare. Ho notato solo un paio di imprecisioni, come già ti hanno fatto notare Albemasia e Paluca.
Forse la storia è troppo breve, ma te lo dico soltanto perché mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa in più sul tuo Louis.
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Ecco qua il mio eroe!
Scrittura ottima (caratteristica comune a tutti i racconti da queste parti). Una Terra narratrice che si presenta in una veste particolare, con tanto di vena vendicativa sul finale, quando fulmina il contadino che ha ucciso il protagonista.
Un racconto non convenzionale, dove il messaggio di libertà a tutto tondo si estende a tutti gli esseri viventi. Louis si fa apprezzare non tanto per la sua missione, quanto per il coraggio e la tenacia con la quale la mette in pratica. Il testo ci insegna inoltre che la libertà non è soltanto fisica, ma soprattutto interiore, per cui c'è sempre un margine di cambiamento e soddisfazione durante la propria (breve) esistenza.
Grazie e Buone Vacanze!
Scrittura ottima (caratteristica comune a tutti i racconti da queste parti). Una Terra narratrice che si presenta in una veste particolare, con tanto di vena vendicativa sul finale, quando fulmina il contadino che ha ucciso il protagonista.
Un racconto non convenzionale, dove il messaggio di libertà a tutto tondo si estende a tutti gli esseri viventi. Louis si fa apprezzare non tanto per la sua missione, quanto per il coraggio e la tenacia con la quale la mette in pratica. Il testo ci insegna inoltre che la libertà non è soltanto fisica, ma soprattutto interiore, per cui c'è sempre un margine di cambiamento e soddisfazione durante la propria (breve) esistenza.
Grazie e Buone Vacanze!
Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Troppo breve questo racconto, e forse troppa fretta di terminare la scrittura da parte dell'Autore. Penso sia una bomba, un racconto che mi è piaciuto veramente tanto, ma che soffre di troppi inespressi. Avrei voluto vedere tutte le scene che mi riassumi in poche righe, avrei voluto che la narratrice mi spiegasse qualcosa in più sul suo essersi affezionata al tuo protagonista, avrei voluto sapere troppe altre cose che invece mi lasciano un po' deluso.
Eppure è un racconto che amo.
Penso che Louis meriti molta più considerazione e molto più spazio, nell'economia del tuo racconto.
Eppure è un racconto che amo.
Penso che Louis meriti molta più considerazione e molto più spazio, nell'economia del tuo racconto.
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
ancora complimenti @Byron.RN trovo che tu abbia fatto un vero salto di qualità nella scrittura
Petunia- Moderatore
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Petunia ha scritto:ancora complimenti @Byron.RN trovo che tu abbia fatto un vero salto di qualità nella scrittura
Grazie davvero Petunia, le tue parole mi fanno un gran piacere.
Eppure mi sorprende che il racconto sia piaciuto, ci ho lavorato solo quattro ore la domenica dell'ultimo giorno.
Come ha notato anche @vivonic il racconto è un pò troppo veloce, praticamente riassuntivo nell'ultima parte, ma il tempo era quello che era.
Ho detto che la mia storia era una fetecchia quando l'ho mandato, però vedo che ai più Louis è piaciuto.
E chi sono io per andare contro il giudizio del lettore?
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: L'uomo che odiava le gabbie
Questo qui lavora quattro ore la domenica dell'ultimo giorno e poi arriva anche terzo!
Comunque credo, grazie a te, di aver forse capito che cosa sono i guizzi che tanto mi hanno turbato negli ultimi mesi.
Ma come ti è venuta in mente Verona, tra tutte le città?
Grazie.
Comunque credo, grazie a te, di aver forse capito che cosa sono i guizzi che tanto mi hanno turbato negli ultimi mesi.
Ma come ti è venuta in mente Verona, tra tutte le città?
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