DA DOVE LA VITA È PERFETTA - SILVIA AVALLONE
Ma quanto è brava Silvia Avallone!
Dopo aver letto il libro d'esordio "Acciaio" =AZV5Wsc6Euc6hYEgwOkGoE2kyMmf_9KvX7rBwdtyNsZfEaP0E5yyoffJwQCJFlUIcXwOZdRnulmajv-QN8tWBfo5OruKjE43ebqxpjtHSVpMMw&__tn__=-UK-R]https://www.facebook.com/photo/?fbid=2931297830473899&set=gm.4520239591325587 una buona prova di cui avevo molto apprezzato la scrittura e "Un'amicizia" =AZV5Wsc6Euc6hYEgwOkGoE2kyMmf_9KvX7rBwdtyNsZfEaP0E5yyoffJwQCJFlUIcXwOZdRnulmajv-QN8tWBfo5OruKjE43ebqxpjtHSVpMMw&__tn__=-UK-R]https://www.facebook.com/photo/?fbid=3348566178747060&set=gm.6304997589516436&idorvanity=879387315410851 che pur avendo tradito le (mie) attese e in parte deluso aveva confermato la grande bravura nello scirvere dell'autrice, ora ho letto "Da dove la vita è perfetta" cronologicamente antecedente a "Un'amicizia" ma decisamente il migliore dei tre, libro matura, scritto in maniera perfetta e coinvolgente come raramente mi è capitato ultimamente.
La Avallone torna in parte ai temi di "Acciaio" raccontando la vita dei "meno fortunati" di quelli che vivono ai "Lombriconi" come vengono chiamati i palazzoni popolari situati enlla periferia di un'immaginaria cittadina (in realtà c'è tantissima Bologna in questo romanzo) che potrebbe essere la periferia di qualsiasi città italiana.
La capacità della Avallone di scavare nei personaggi, di raccontarceli a 360 gradi, di farceli vedere in ogni momento "dentro" e "fuori" è il vero punto di forza dei suoi romanzi e lo è in maniera impeccabile in questo romanzo in cui non c'è un vero e proprio protagonista ma in cui la coralità del raqcconto è ben rappresentata dagli incorci delle storie di ciasscun personaggio in qualche modo legato e interagente con gli altri.
In particolare non posso fare a meno di citare Adele e Zeno due di questi personaggi, quelli cui più di tutti mi sono affezionato e che rimarranno a lungo nel mio immaginario.
Ci sono pagine di una bellezza emozionante, pagine di una tristezza crudele, pagine di realismo che fa male, pagine che mi hanno fatto ritrovare con gli occhi lucidi a 58 anni suonati.
Come già scrissi per "Acciaio" è un libro che dovrebbero leggere in 'primis gli adolescenti ma che è destinato a un pubblico di qualsiasi età.
Non sto a raccontare la trama nemmeno per larghi tratti perchè troppo poco non avrebbe senso e troppo rovinerebbe il piacere della lettura; mi permetto di dare un suggerimento: alla fine della seconda parte e prima di leggere la terza e ultima parte, fermatevi e rileggete al prima parte.
Ma quanto è brava Silvia Avallone!
Dopo aver letto il libro d'esordio "Acciaio" =AZV5Wsc6Euc6hYEgwOkGoE2kyMmf_9KvX7rBwdtyNsZfEaP0E5yyoffJwQCJFlUIcXwOZdRnulmajv-QN8tWBfo5OruKjE43ebqxpjtHSVpMMw&__tn__=-UK-R]https://www.facebook.com/photo/?fbid=2931297830473899&set=gm.4520239591325587 una buona prova di cui avevo molto apprezzato la scrittura e "Un'amicizia" =AZV5Wsc6Euc6hYEgwOkGoE2kyMmf_9KvX7rBwdtyNsZfEaP0E5yyoffJwQCJFlUIcXwOZdRnulmajv-QN8tWBfo5OruKjE43ebqxpjtHSVpMMw&__tn__=-UK-R]https://www.facebook.com/photo/?fbid=3348566178747060&set=gm.6304997589516436&idorvanity=879387315410851 che pur avendo tradito le (mie) attese e in parte deluso aveva confermato la grande bravura nello scirvere dell'autrice, ora ho letto "Da dove la vita è perfetta" cronologicamente antecedente a "Un'amicizia" ma decisamente il migliore dei tre, libro matura, scritto in maniera perfetta e coinvolgente come raramente mi è capitato ultimamente.
La Avallone torna in parte ai temi di "Acciaio" raccontando la vita dei "meno fortunati" di quelli che vivono ai "Lombriconi" come vengono chiamati i palazzoni popolari situati enlla periferia di un'immaginaria cittadina (in realtà c'è tantissima Bologna in questo romanzo) che potrebbe essere la periferia di qualsiasi città italiana.
La capacità della Avallone di scavare nei personaggi, di raccontarceli a 360 gradi, di farceli vedere in ogni momento "dentro" e "fuori" è il vero punto di forza dei suoi romanzi e lo è in maniera impeccabile in questo romanzo in cui non c'è un vero e proprio protagonista ma in cui la coralità del raqcconto è ben rappresentata dagli incorci delle storie di ciasscun personaggio in qualche modo legato e interagente con gli altri.
In particolare non posso fare a meno di citare Adele e Zeno due di questi personaggi, quelli cui più di tutti mi sono affezionato e che rimarranno a lungo nel mio immaginario.
Ci sono pagine di una bellezza emozionante, pagine di una tristezza crudele, pagine di realismo che fa male, pagine che mi hanno fatto ritrovare con gli occhi lucidi a 58 anni suonati.
Come già scrissi per "Acciaio" è un libro che dovrebbero leggere in 'primis gli adolescenti ma che è destinato a un pubblico di qualsiasi età.
Non sto a raccontare la trama nemmeno per larghi tratti perchè troppo poco non avrebbe senso e troppo rovinerebbe il piacere della lettura; mi permetto di dare un suggerimento: alla fine della seconda parte e prima di leggere la terza e ultima parte, fermatevi e rileggete al prima parte.