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Madre mia amatissima

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1Madre mia amatissima Empty Madre mia amatissima Mar Ott 08, 2024 6:52 pm

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Vodizze, 8 ottobre 1683
Madre mia amatissima,
mi è rimasta solo una mezza candela, appena capace di resistere al soffio continuo del vento che, anche qui all’interno, scompiglia tutto. Solo una fiammella tremolante per illuminare a tratti il foglio sul quale sto scrivendo poche righe di saluto.
Con le lacrime che mi scendono dagli occhi, non posso fare a meno di paragonare la sua luce incerta alla fragile speranza che si accende e spegne nei nostri cuori.
Il nostro nascondiglio non è certo una reggia. Quattro assi inchiodate, un tetto di vecchie reti da pesca ricoperte di paglia e fango, due aperture senza vetri né imposte a far da porta e finestra; e folate, ancora tiepide per fortuna, a farci compagnia, a farci stringere l’una fra le braccia dell’altro mentre le orecchie si riempiono del loro fischio e del rumore del mare.
Mi manchi tanto. Ci manchi.
E so quanto io, la tua povera figlia, manchi a te. Riesco appena a immaginarmi la tua sofferenza, la tua disperazione non vedendomi tornare dalla bottega, quella sera. Quanto avrai pianto per la mia sparizione improvvisa e quanti pensieri funesti saranno nati nella tua mente, finché Andreas non è riuscito a portarti notizie e rassicurarti sulla nostra sorte.
Purtroppo non è ancora arrivato il momento di rivederci, di riabbracciarci. A questi lunghi mesi in cui siamo dovuti rimanere nascosti, se ne aggiungeranno altrettanti e, forse, altri ancora, dopo che Jakov e io ci saremo messi sulla via della fuga.
Perché sì, madre mia, è arrivato infine il momento che abbiamo tanto atteso. Domani sera prenderemo il mare sulla piccola barca che gli amici pescatori hanno preparato per noi in tutta segretezza e, con l’aiuto di Dio e col favore del buio e del vento, ce ne andremo di qua.
Il vento, il buon scirocco, dopo averci spettinati, accarezzati, coccolati, gonfierà la nostra vela e ci guiderà verso una sponda d’oltremare, verso una meta che, per tua e nostra sicurezza, non posso ancora svelarti, come non ti ho rivelato il luogo dove ci siamo rifugiati fino a ora per sfuggire alle accuse false, assurde e terribili che quell’uomo – non riesco neppure scrivere il suo nome – mi ha gettato addosso.
Soltanto perché l’ho respinto; solo perché, a differenza di alcune poverette che per mille ragioni non potevano opporsi, ho rifiutato di sottostare alle sue voglie; perché non ho voluto che mi mettesse le sue sporche mani addosso: per questo sono stata accusata, perseguitata, schernita.
Che nessuno mi avesse, se non poteva avermi lui.
Una strega! Così mi ha definita.
E denunciata.
Col suo potere, la sua carica, il suo denaro, non gli è stato difficile convincere sbirri e giudici della mia colpevolezza. La bottegaia che se la intende col demonio, la fattucchiera che getta il malocchio sulla brava gente… Un altro po’, e qualche onesto cittadino, pagato o minacciato che sia, avrebbe testimoniato perfino di avermi vista volare a cavallo di una scopa nelle notti di luna piena.
Una condanna, lo capisci, sarebbe stata inevitabile, con le conseguenze tragiche che non ci vuole molta fantasia a immaginare. Un mucchio di fascine intorno a un palo, una torcia fiammeggiante, un bel falò ed ecco fatto: il male è estirpato, per sempre.
Siamo riusciti a scappare appena in tempo, Jakov e io, grazie a un tempestivo messaggio di suo cugino che spesso lavora agli approvvigionamenti per la sbirraglia del Sindaco.
Ma tu, madre, di certo sai già tutto.
Le cattive notizie, si sa, corrono veloci.
Le lingue di paese, specie quelle più malevoli, sono svelte, si muovono in fretta.
Per questo, con mia grande tristezza, non ti ho fatto sapere dov’ero né ti dirò dove andrò. Dove andremo. Se voci del nostro tentativo dovessero arrivare alle sue orecchie, saremmo perduti. Il timore che, nonostante tutta la prudenza, qualcosa sia già trapelato ci opprime: alcuni pescatori hanno visto facce sconosciute e sguardi maligni aggirarsi nei vicoli del porto.
Ma la decisione ormai è presa. Confidiamo, in questo momento così amaro, che almeno il buon Dio e lo scirocco ci saranno benigni.
Lascerò questa lettera a uno dei pescatori che ci hanno ospitato e protetto. Lui sa come fare per consegnarla ad Andreas nel più breve tempo possibile e farla arrivare altrettanto velocemente nelle tue mani.
Stringila a te. Sarà il nostro abbraccio, in attesa di uno vero e forte che spero ci scambieremo presto.
Perdonami per averti lasciata sola.
Perdonami per averti fatta soffrire così tanto.
E da’ a Jakov e a me la tua benedizione.
La tua devota figlia
Lucija

«Ecco, Signor Giudice. Questa è l’ultima lettera che ho ricevuto da mia figlia.»
«Abbiamo compreso, Signora Lindek. Sappiamo che sua figlia e Jakov Salik sono periti nel naufragio della loro barca, affondata a causa del forte vento…»
«No, Signor Giudice. Perdonatemi, ma non è così. Non è stato affatto il vento a uccidere mia figlia e il suo Jakov. Spirava un forte scirocco quella sera, è vero, ma la vera causa della tragedia è stata una vile azione di sabotaggio perpetrata da quell’essere spregevole e messa in atto dal suo sgherro di fiducia.»
«E sapete dirci come, Signora Lindek?»
«Purtroppo sì, Eccellenza. La vela era stata manomessa, bloccandone il movimento, con un trucco che nemmeno il più abile dei marinai avrebbe potuto scoprire. E, sotto l’incalzare delle raffiche e delle onde, la barca è diventata ingovernabile ed è affondata.»
«Un trucco che, probabilmente, sarà anche difficile da dimostrare, dato che la barca è finita in fondo al mare.»
«Lo leggo nei vostri occhi, il dubbio, Eccellenza. Misto a un sentimento di pietà che non voglio e non credo di meritare.»
«Non è del mio sguardo che si deve preoccupare, Signora, ma del mio giudizio. E sappia che, per quanto umanamente possibile, esso sarà assolutamente severo e imparziale. Ha tutto il mio rispetto e la mia comprensione, Signora Lindek. Per lei e per il suo dolore. Ma un grave delitto è stato commesso e non posso certo lasciarlo impunito.»
«Di nuovo, Signor Giudice, vi chiedo di perdonarmi. Sono pronta a rispondere a tutte le vostre domande e, per quanto mi è possibile, cercare di chiarire tutti i dubbi.»
«Bene, Signora Lindek. Vuole dunque illustrare a questa Corte come ha saputo di questo ingegnoso sabotaggio e come si sono svolti i fatti che, esattamente dodici giorni fa, nella notte del 7 novembre 1683, hanno portato alla morte del Sindaco Račko?»
«Sì, Eccellenza. Vi chiedo solo, umilmente, attenzione e pazienza.»
«Così sia. Proceda, badando di essere breve.»
«Pochi giorni dopo la lettera di mia figlia, ne ricevetti un’altra, un documento ufficiale con tanto di firma del Sindaco, che mi annunciava, con grande rammarico e partecipazione, il naufragio della barca e la tragica fine dei due passeggeri.
«Non avevo ancora finito di leggerla che già una piccola delegazione di pescatori era di fronte alla mia porta: una mezza dozzina di persone ansiose di esprimermi la loro vicinanza nel dolore, ma soprattutto di farmi sapere che no, non poteva essere stato un incidente causato dal vento.
«“È vero”, mi dissero, “in mare può accadere di tutto, ma Jakov era un marinaio esperto. Troppe volte aveva affrontato lo scirocco, e in qualche caso anche la furia del libeccio, per lasciarsi sorprendere così. Una faccenda davvero strana…”
«Ascoltando le loro parole, e ripensando ai tizi sospetti nella zona del porto di cui mi aveva scritto Lucija, decisi che non potevo permettermi di soccombere al lutto, non ancora almeno, e che dovevo fare chiarezza. Ci sarebbe stato tempo, dopo, per lacrime e dolore. Ora, era tempo di cercare giustizia. Giustizia per due ragazzi che volevano solo essere felici insieme e dei quali invece non avremo nemmeno una tomba sulla quale piangere.»
«Riprenda pure fiato, Signora. Si prenda il suo tempo. E chiarisca a questa Corte anche il ruolo del suo complice.»
«Giusto, Eccellenza. Eccolo là. Quel pezzo d’uomo che spicca fra la gente è Andreas, amico da una vita e una specie di zio affettuoso per Lucija, fin da quando era piccola. Chi, come me, lo conosce bene sa che non farebbe male a una mosca, ma la sua stazza è stata sufficiente perché quel vigliacco di Pavel, il fedele sgherro del Sindaco, si sentisse minacciato e ci rivelasse, piagnucolando e verde di fifa, tutti i particolari della macchinazione. Così abbiamo saputo del sabotaggio. E solo a quel punto, certi della sua colpevolezza, ci siamo mossi affinché Račko ricevesse il giusto castigo.»
«E perché non lo avete…»
«Denunciato, Eccellenza? Ci abbiamo pensato, ve lo giuro. Ma quanto sarebbe valsa la mia parola, la parola di una semplice bottegaia, o quella di Andreas o di qualche pescatore, contro un uomo ricco e potente? Contro la parola del Sindaco? Credete davvero che, in questo caso, legge e giustizia sarebbero andate di pari passo?»
«Ehm… Sì… Qualcuno può chiudere quella finestra che sbatte? Vento infernale… Mi scusi. Vada pure avanti, Signora Lindek.»
«Potrà sembrare incredibile, ma rapire Račko dal Municipio è stato anche troppo facile. Perché, Eccellenza, chi mai andrebbe a pensare che una povera madre, distrutta dal dolore, possa rappresentare una minaccia? In breve, ho chiesto udienza al Sindaco e lui, nella sua grande magnanimità, me l’ha concessa. E, una volta sola con lui, l’ho fatto cadere addormentato drogando il suo bicchiere. Con l’aiuto di Andreas, che mi aspettava lì fuori, ho fatto uscire quel serpente dalla finestra posteriore, e, nel buio, lo abbiamo caricato su una carrozza chiusa.
«Lo scirocco aveva già lasciato posto al libeccio, ma, nonostante la sua cattiva fama, neppure lui volle ostacolarci; anzi, pareva piuttosto intenzionato a darci una mano: grazie alle sue folate ben dirette, il corpo del Sindaco sembrava pesare la metà e in un attimo lo issammo dentro la carrozza. E, ancora sulle ali del vento, lo accompagnammo verso il suo destino.
«Che lo attendeva nello stesso luogo, già noto ad Andreas, in cui si erano nascosti Jakov e mia figlia: una stamberga per le reti da pesca posta alla fine del vecchio molo. Un brutto posto, credetemi Eccellenza, per viverci a mesi interi come hanno fatto quei poveri ragazzi. Ma con un grande pregio, dal nostro punto di vista: una botola che si spalanca sul mare, in un punto in cui le acque sono già molto profonde. È proprio lì sopra che abbiamo messo Račko, legato stretto e con una grossa pietra assicurata alle caviglie.
«Il meccanismo era semplice: una tenda, una sorta di vela ammainata sopra la porta e collegata al paletto di apertura della botola. Appena sistemato il Sindaco, abbiamo calato la vela. Il vento l’ha gonfiata e ha fatto scattare il paletto. Il coperchio della botola è andato giù e…»
«Basta così, Signora Lindek. Quanto abbiamo udito non fa altro che confermare come lei abbia voluto sostituirsi in tutto e per tutto alla legge e farsi, al tempo stesso, sia giudice che boia!»
«No, Signor Giudice. Non io, credetemi. Il boia… È stato il vento.»

2Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Ven Ott 11, 2024 10:31 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Una storia d'altri tempi, ambientata verso la fine del XVII Secolo in un luogo che, dai nomi dei personaggi, sembra appartenere all'Est Europa. Tempi e luoghi, quindi, in cui un'accusa di stregoneria poteva davvero essere fatale.
Una storia di vendetta, sì, ma anche di giustizia; una giustizia "personale", che arriva nel momento in cui la legge appare così lontana. "Credete davvero che, in questo caso, legge e giustizia sarebbero andate di pari passo?", chiede la madre al giudice, mettendo così in difficoltà la sua coscienza, di uomo più che di magistrato, che, anziché rispondere, se la prende col vento che fa sbattere una finestra.
Le due parti del racconto appaiono ben bilanciate fra la toccante ultima lettera della ragazza e l'efficace dialogo fra la madre di lei e il giudice.
La scrittura è pulita, la lettura scorre bene e non ho riscontrato refusi o imprecisioni.
Il testo sembra ben calato in una realtà da piccola cittadina portuale, magari sulle rive dell'Adriatico, nella quale è plausibile che il sindaco si senta al di sopra sia delle leggi che, soprattutto, dei suoi cittadini.
Forse pecca un po' di ingenuità nella parte del rapimento, ma, a ripensarci, il piano è così semplice e improvvisato che potrebbe davvero avere successo.
Sono circa a metà delle letture e penso che il racconto sia uno di quelli che merita attenzione.
M.


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"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

3Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Mar Ott 15, 2024 8:20 am

AurelianoLaLeggera

AurelianoLaLeggera
Younglings
Younglings

Una bella storia: ben scritta, bilanciata, credibile anche se molto semplice.

Giudizio, quindi, assolutamente positivo. 

Forse un po' troppo "furbo" il meccanismo per aprire la botola. 
Perfetto per il paletto, ma non capisco perché uno debba inventarsi un meccanismo del genere per aprire una botola. 
Tra l'altro, nella lettera, la capanna non aveva porta e finestra, ma nel finale c'è una vela sopra la porta. 

Segnalo soltanto:

"Quel pezzo d’uomo" , espressione che mi sembra poco appropriata in quel contesto.
e l'uso dei termini libeccio e scirocco, usati un po' troppo spesso, soprattutto dalla madre.

Comunque poche cose che non intaccano il giudizio positivo.

Grazie

4Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Mar Ott 15, 2024 1:41 pm

Giammy

Giammy
Padawan
Padawan

“Madre mia amatissima” è un racconto scritto molto bene da una penna capace. L’asticella sale e tutti danno il meglio anche a causa dei paletti sempre più ostici.
Però la storia non mi ha rapito, ho percepito una freddezza di fondo che non mi aspettavo.
Inoltre, il rapimento e la morte del sindaco nello loro svolgimento mi sembrano inverosimili.
Detto ciò, resta un testo di livello che può aspirare a entrare trai i primi 5 della mia classifica.

5Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Mer Ott 16, 2024 10:09 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Piaciuto molto questo racconto davvero scritto bene se si escludono un paio di sviste di poco conto:
non riesco neppure scrivere il suo nome
manca una "a".
Un altro po’, e qualche onesto cittadino, pagato o minacciato che sia
la virgola dopo "po'" non ci va.
Il racconto fila via che è un piacere, si legge tutto d'un fiato con pieno rispetto dei paletti e, nonostante possa apparire piuttosto lineare nel suo svolgimento, teine avvinto il lettore regalandogli, alla fine, anche un sorriso per la battuta che chiude il cerchio.
D'altra parte il vento doveva essere il protagonista...


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Madre mia amatissima Badge-3

6Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Gio Ott 17, 2024 10:31 pm

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

La scrittura mi è piaciuta molto poichè l'ho trovata molto diretta: non si perde in descrizioni inutili né risulta arricchita da aggettivi, avverbi che potrebbero disturbare.

La trama mi è sembrata verosimile in tutto il suo sviluppo, compreso il rapimento e l'accompagnamento alla morte del sindaco. Comprensibile che una madre si facesse giustizia da sè, come lei stessa dice al processo, di fronte a una legge che allora non era certamente uguale per tutti (a tal proposito, anche per la legge di oggi ho qualche dubbio, ma è un'altra storia). 

La prima parte del racconto è epistolare, mentre la seconda fa un salto temporale che è successivo al naufragio e alla vendetta. Sono molto ben integrate secondo me.

Arvedse!

7Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Ven Ott 18, 2024 7:42 am

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

I complimenti iniziali diventano il liquido di governo di ogni racconto. Poi arrivano un paio di virgole, un paio di "ma", un forse e il racconto si ammala, improvvisamente.
Poveri noi che ci eravamo illusi di aver prodotto un pezzo bellissimo e restiamo a osservare la carta sul muro.
A me il tuo racconto è piaciuto tanto.
Senza "se" e senza"ma".

8Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Sab Ott 19, 2024 11:23 pm

Albemasia

Albemasia
Padawan
Padawan

Un bel racconto, scritto bene, che si lascia leggere fino alla fine senza intoppi.
Buona l'ambientazione e anche il lessico è adeguato all'epoca evocata.
Un po' macchinoso il sistema ingegnato per eliminare il sindaco, ma la chiusa finale che vede il vento come esecutore materiale dell'omicidio mi ha piacevolmente sorpresa.

9Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Dom Ott 20, 2024 9:51 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Per quanto mi riguarda, far dire alla protagonista "è stato il vento" non rende il vento protagonista o fonte di ispirazione del racconto. 
Lo stile è fedele all'epoca, il che è un pregio, e c'è anche un certo sovvertimento delle parti, con la figlia in secondo piano e la madre più sviluppata. Però è troppo raccontato: non succede nulla di concreto. È il racconto di un racconto, e questo toglie forza, appesantendolo. 
Purtroppo, il risultato non mi ha convinto.

10Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Dom Ott 20, 2024 10:37 am

Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

Il racconto è un pezzo toccante e ben costruito, che intreccia magistralmente elementi epistolari, storici e narrativi. La lettera di Lucija alla madre trasmette una forte carica emotiva, e la tensione per la sua fuga e il destino incerto crea una base di suspense che si intensifica con il racconto della madre davanti al giudice. La struttura è interessante, passando dalla lettera personale a una scena di tribunale che, attraverso il dialogo, ricostruisce i fatti tragici e il conseguente atto di vendetta.
La lettera di Lucija esprime con vividezza l’angoscia di una giovane donna perseguitata ingiustamente, vittima di una società corrotta. L’ambientazione storica è evocata con dettagli realistici. Il nascondiglio precario, la minaccia costante del vento e del mare e l’implacabile persecuzione trasmettono un senso di claustrofobia e pericolo. Il tema della giustizia negata, della vendetta e della manipolazione del potere è centrale e trattato con serietà.
Mentre la prima metà del racconto è emotivamente coinvolgente, la seconda parte, in cui la madre descrive la sua vendetta, tende a seguire schemi più convenzionali. L’idea del boia che alla fine è "il vento" è un’immagine potente, ma forse non completamente inaspettata. Il linguaggio del giudice, sebbene formale e consono alla situazione, a volte sembra troppo distaccato, e alcune delle battute perdono di forza emotiva.

11Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Dom Ott 20, 2024 12:01 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

A livello generale il racconto mi è piaciuto, anche per la scelta del linguaggio che aderisce alla perfezione al periodo in cui è ambientata la vicenda.
Come costruzione del testo ci sono due parti ben distinte, non solo per quanto concerne l'aspetto del narratore: la prima è più statica, essendo un resoconto epistolare di quanto accaduto alla protagonista. La seconda invece è più dinamica, con la vendetta messa in atto dalla madre. In questa parte ho trovato troppo semplice il rapimento del sindaco, con un rapido accenno all'adulterazione del vino, ma è pur vero che è un resoconto che la madre sta facendo al giudice e quindi nel contesto sarebbe risultato stonato una descrizione più particolareggiata. Poi ho trovato troppo machiavellica la soluzione finale per giustiziare il sindaco, una sorta di lavacro morale per pulirsi la coscienza dalla colpa di un'uccisione.
Comunque, detto questo, il racconto se la giocherà per andare a punti.

12Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Lun Ott 21, 2024 12:10 am

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ancora un racconto in cui al dolore per la perdita di una figlia si associa la vendetta, sostitutiva di una giustizia che è sì desiderata ma con la consapevolezza che potere, denaro e connivenze non potranno mai realizzare.
Tentativo di violenza, rifiuto di sottostare alle voglie del potente del momento, il pericolo di essere tacciata di stregoneria… all’epoca del racconto non erano poi inusuali queste situazioni (anche ai nostri giorni, con altre modalità a dire il vero) e il desiderio di fuggire, nonostante le difficoltà, rientra anche questo in una trama-base, dove però di solito, dopo tante vicissitudini, le parti buone e le parti “cattive” hanno ciò che si meritano. Qui abbiamo un esisto nefasto, tanto per i buoni che per i cattivi e, diciamocelo, non possiamo che essere dalla parte della madre.
Una prova discreta, la scrittura è buona, forse un po’ ingessata nella parte riservata alla madre, da cui non arriva molta emozione quanto un raccontare quasi “giornalistico”, ma ha reso comunque lo stato d’animo di chi sa che non avrebbe potuto affrontare una giustizia che tale non è e che quindi accetta ciò che l’aspetta.
Le mie note
“Signor Giudice, Eccellenza… “ con la maiusola: si usa in questo modo ad esempio in una lettera, ma in questo caso è meglio la minuscola, essendo un discorso.
Il rapimento del sindaco mi è parso un po' troppo semplice: un uomo svenuto, magari corpulento, non è tanto agevole da "manovrare", anche con l'aiuto del vento (forse ci vorrebbe la bora) spostarlo implica fatica e quindi anche possibilità di essere scoperti. Ma siamo in una racconto e accettiamo che la disperazione metta in corpo forze inaspettate.


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

13Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Mer Ott 23, 2024 9:34 am

Claudio Bezzi

Claudio Bezzi
Padawan
Padawan

Scrittura (sotto il profilo formale: correttezza ortografica e sintattica, punteggiatura sintatticamente corretta…): in generale abbastanza corretta. Troppi puntini di sospensione (questo giudizio è una mia vendetta; chi deve intendere intenda. In realtà amo i puntini di sospensione, anche se qui ce n’è davvero qualcuno di troppo).
  • “notti di luna piena”; poiché è evidente il riferimento alla Luna in senso astronomico, va scritto in maiuscolo;
  • “non riesco neppure scrivere il suo nome”: a scrivere;
  • “la sbirraglia del Sindaco”; perché ‘sindaco’ in maiuscolo?
  • “Signora Lindek”; perché ‘signora’ in maiuscolo? Anche poco sotto: “Non è del mio sguardo che si deve preoccupare, Signora, ma del mio giudizio” e poi ancora più avanti; anche: “Di nuovo, Signor Giudice”: perché in maiuscolo? E così via con questo eccesso di cosiddette maiuscole di rispetto: brutte e inutili:
  • “per viverci a mesi interi”: senza ‘a’.

Trama (originalità, ritmo, logica degli eventi, spessore personaggi, plausibilità narrativa, finale…): il problema principale dei racconti storici è che devono implicare una certa accuratezza storiografica. I roghi delle streghe finirono, in Europa, verso il 1600; in alcuni paesi (Scozia) anche oltre, ma in Croazia - benché non abbia trovato date certe - mi pare che nell’epoca che tu indichi sia improbabile che una strega rischiasse il rogo. Unica eccezione - per quello che ho capito - Barica Cindek, di Zagabria, personaggio di fantasia di un secolo dopo, alla quale mi pare vagamente ispirarsi il tuo racconto (ma probabilmente è un caso). Inoltre, tu dati il racconto 8 ottobre 1683; perché? In quel giorno era in pieno svolgimento la cosiddetta “Battaglia di Vienna” fra austriaci (e suoi alleati) e impero ottomano che governava anche i Balcani con leggi islamiche e non con giudici come quelli da te implicitamente descritti. Insomma, in conclusione, ho l’impressione che l’aspetto storico, che fa da sfondo alla vicenda, sia piuttosto inesatto. Ti chiedo scusa se ho sbagliato, ma nel caso mi smentirai e al raduno di fine anno, se ci sarai, mi sbronzerò con te per farmi perdonare. Il racconto, di per sé, promette più di quanto mantenga, con l’improbabile vendetta della madre in un succedersi di fatti che non riescono a creare il senso drammatico che ci si dovrebbe aspettare. Il finalino tira il ballo in vento ma, onestamente, mi pare più un aggrapparsi al tema che a una necessità narrativa. Il vento, in questo racconto, è davvero secondario.
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…):  abbastanza buona ma piuttosto stereotipata; tutto segue una linea attesa e prevedibile, non particolarmente emozionante. Dialoghi legnosi.


______________________________________________________
L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).

A vivonic garba questo messaggio

https://alamagoozlum.blog

14Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Mer Ott 23, 2024 10:58 am

vivonic

vivonic
Admin
Admin

Per quanto il racconto mi sia piaciuto molto, non ero propenso all'ammissione per il semplice motivo che qui non c'è nessun narratore, né nella prima né nella seconda parte. Sicuramente, quindi, il narratore non è morto e non è sua madre a concludere il racconto. 
Ad ogni modo, il CdL a maggioranza ha deciso di considerare il paletto rispettato dato il genere del racconto ricondotto al monologo, considerando quindi che in un monologo narratore e protagonista coincidono. Resto perplesso, ma accetto il parere perché più favorevole all'autore (meglio sempre un colpevole in libertà che un innocente in prigione, per quanto mi riguarda). Io resto convinto che entrambi i narratori siano da considerarsi "esterni", e che quindi sia chiaro che il secondo narratore non possa essere la madre del primo.
Fatta questa per me doverosa precisazione, il racconto ha sicuramente il vento come tema, è ben scritto ed è avvincente, quindi restano i complimenti a livello generale, extra concorso.


______________________________________________________
Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

15Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Mer Ott 23, 2024 11:21 am

Menico

Menico
Padawan
Padawan

Un racconto che si legge tutto d'un fiato e in cui il vento è protagonista assoluto.
L'imprecisione storica non inficia l'efficacia della trama certamente plausibile e coinvolgente.
Nel finale ci si aspetta che la madre si faccia giustizia, ma no che il vento
diventi l'esecutore della pena.
Geniale.


______________________________________________________
Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.

16Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Mer Ott 23, 2024 2:15 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il racconto è diviso in due parti ben distinte dove nella prima parte (la lettera) prevale l'emotività e l'altra è movimentata dall'indole sanguigna della madre: questa scelta mi ha convinta perchè rende il testo dinamico e contraddistingue molto bene a livello caratteriale e psicologico le due protagoniste.
Madre e figlia vivono un dramma profondo e ingiusto, eppure tra le righe non arriva fino in fondo l'intensità di questo dramma. mentre nella prima parte si percepisce ancora la speranza, la seconda è tutta impostata sul resoconto in tribunale che toglie un po' di pathos al racconto.
il racconto è ben scritto e intenso, ma c'è qualcosa nel testo che me lo rende distante, poco inclusivo.

17Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Mer Ott 23, 2024 6:54 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Anche io ho apprezzato questo racconto.
Lo stile, consono all'epoca, non diventa però pesante e la lettura scorre fluida.
La trama è originale, anche se a volte toppo semplicistica.
Il dialogo con il giudice è formale e sciolto al tempo stesso.
Segnalo che si intuisce, ma non lo scrivi, che il molestatore della povera ragazza sia il Sindaco; si chiarisce solo molto avanti nel racconto.
Analogamente, non mi era chiaro che relazione ci sia tra Jakov e i pescatori, finché non è stato detto che era un bravo marinaio, per cui ho intuito fosse anche lui un pescatore.
Concordo con Vivonic che, almeno nella seconda parte, non ci sia un vero narratore: devo pensare se questo basterà a non includerti tra le mie preferenze.

18Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Gio Ott 24, 2024 8:26 am

Petunia

Petunia
Moderatore
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Racconto che ha il merito di aver equilibrato le due parti della narrazione anche se il paletto narratore si presta a più di un dubbio.
La storia è avvincente e si legge con piacere, di vento ce n’è in abbondanza, mi ha colpita la scelta del periodo e l’ambientazione. Non ho trovato riferimenti storici della vicenda (e ci sta!) e mi suona molto particolare l’ambientazione croata. Spero in una spiegazione nel terzo tempo.

19Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Ven Ott 25, 2024 10:31 am

Fante Scelto

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Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ferme restando le perplessità sull'assenza di un vero narratore, perlomeno nella seconda parte, devo andare controcorrente su un punto: mentre il lessico della lettera è adeguato al periodo, i dialoghi della seconda parte li ho percepiti molto lontani dal 1600.
Non sono un esperto, beninteso, ma lo scambio di battute è permeato da una cortesia costante, quasi forzata, molto moderna, molto anglosassone, che ho trovato lontana da come m'immagino un dialogo (pur formale) del 1600, perdipiù in un paese dell'est Europa.
Ribadisco, parlo solo di sensazioni, di percezioni: le vibes che ho avuto dalla parte dialogata mi parlano di telefilm americano anni '90, non di est Europa del 1600.
Può essere che sia solo un problema mio.

La trama mi convince solo in parte. Non che sia inverosimile, ma forse è un po' troppo... non lo so. Forse un po' troppo bianco e nero, buoni contro cattivi, non so. Molto impostata, ecco.

Nulla da dire sulla scrittura, invece, che è molto scorrevole e dotata di una buona personalità.

Il vento come esecutore del delitto non mi ha convinto, più che altro perché il metodo scelto è artificialmente laborioso. Lo avessero abbandonato su una barca in mezzo al mare, per dire, il vento sarebbe stato più esecutore materiale del delitto e mi avrebbe convinto di più.

In definitiva, una buona, anche ottima forma, ma è l'impianto della narrazione, oltre alle scelte ambientali, a non avermi convinto.

20Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Dom Ott 27, 2024 10:44 am

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Innanzitutto complimenti per la scrittura, scorrevole, piacevole alla lettura, corretta. La lettera è inoltre perfetta anche da un punto di vista stilistico, calzante per il periodo storico di riferimento. Un po' meno il dialogo, senza narratore, un botta e risposta davvero troppo moderno. La sua dinamicità comunque è premiante da un punto di vista del ritmo. Una pecca evidente è invece la poca accuratezza storica che per un racconto di genere equivale a metà del peso. Sarebbe bastato, a parer mio, non entrare così nello specifico, intestare la lettera con il luogo e la data è stato un autogol. A meno che non si tratti di un fatto storico acclarato (magari esiste e io non lo conosco) avrei optato per rimanere più sul vago, soprattutto per la data. A rileggerci!


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Madre mia amatissima Senza_10

21Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Lun Ott 28, 2024 9:59 am

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ho apprezzato molto la trovata di armare il vento quale giustiziere del cattivo di turno. Un meccanismo particolare, un po' complesso e forse difficilmente attuabile nella realtà, ma decismente efficace.
Il racconto è ben scritto. Uno dei pochi in cui il finale è predominante rispetto alla prima parte. La lettura è piacevole.
Un buon lavoro.
Complimenti.


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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

22Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Lun Ott 28, 2024 6:45 pm

Hellionor

Hellionor
Admin
Admin

Questo racconto non mi ha convinta.
La lettera iniziale ha un tono ben calato nel contesto dell'epoca, ma la trovo troppo ricca di dettagli per.un messaggio che non dovrebbe arrivare a orecchie indiscrete.
Il dialogo tra madre e giudice ha invece uno stampo meno calato nell'epoca e che si avvicina a uno stile più contemporaneo.
Non mi ha convinto come hai trattato i paletti del.narratore e anche il vento l'ho trovato poco protagonista, nel corso della narrazione.
Mi spiace ma il tuo racconto mi ha lasciato molte perplessità e non riesco ad apprezzarlo pienamente.
A rileggerti
Ele

23Madre mia amatissima Empty Re: Madre mia amatissima Ven Nov 01, 2024 7:31 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un terzo tempo breve: giusto due parole, che spendo soprattutto per ringraziare tutti i compagni di viaggio per i loro preziosi commenti e in particolare chi ha voluto premiare il mio testo con il proprio voto.
Grazie di cuore quindi a @tommybe, @Menico, @Giammy, @Gimbo e @paluca66.
Venendo al racconto in sé, devo dire che per me il paletto narratore è stato davvero ostico, tanto che la prima stesura che ho inviato è stata bocciata dal CdL proprio su quel punto. Ma anche nel secondo invio (apprendo da @Vivonic) il narratore ha sollevato diverse perplessità. A quanto pare, contro questo paletto, ci ho proprio sbattuto il muso.
Pensavo che nella prima parte, essendo una lettera, non ci fossero dubbi su chi fosse il narratore; mentre nella seconda, pur essendo un dialogo, ero convinto che la madre fosse la narratrice, dato che è lei che racconta al giudice come si sono svolti i fatti dopo la morte della figlia.
Evidentemente, mi sbagliavo. E dovrò dare una bella rispolverata al concetto di narratore.
Per quanto riguarda invece il periodo storico, ho proprio padellato l'anno, che in realtà doveva essere il 1638, non il 1683. Nel testo l'anno compare solo due volte e nel rileggere mi ero accorto che una volta avevo scritto 38 e l'altra 83; solo che nel correggere ho messo 83 in entrambi i casi. Ed entrambi gli invii - mannaggia a me - hanno mantenuto quella data.
Infine la storia, che è molto liberamente ispirata a una leggenda croata, legata appunto allo scirocco.
Grazie ancora a tutti.
Alle prossime sfide.
M.


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"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

A vivonic, paluca66, tommybe e Albemasia garba questo messaggio

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