Ciao Aut-
Ti segnalo "sulle mura dei lupanare": il plurale è "lupanari". In questa frase: "il pretoriano Quintus Aurelius Vitellius, quando ancora era nel pieno della sua energia e godeva di ottima salute ed era rimasto turbato nel vedere la dovizia di attributi di cui era dotato" è assolutamente necessaria una virgola dopo "salute" così da evidenziare l'inciso, altrimenti "era rimasto turbato" viene collegato come soggetto a "Quintus" anziché a "Licinius".
Il punto di vista inizia con Licinius, poi passa a Quintus, poi di nuovo a Licinius e infine di nuovo a Quintus. Si dice che il punto di vista ballerino non aiuta il lettore e in effetti questo è l'effetto che ho avuto.
Un'altra cosa particolare è l'intervento del narratore sulla propria narrazione, che può essere interpretata anche come intervento dell'autore sulla narrazione del narratore: mi riferisco agli incisi in corsivo tra parentesi. Mi hanno insegnato a non amarle, ma devo dire la verità che a me non farebbero né caldo né freddo; però te le segnalo lo stesso proprio perché pare che di solito non siano gradite.
Per quanto riguarda "A.D. V ID. QVINT. DCCCXXXII A.U.C." faccio notare due cose: nel 79 d.C. il mese era già chiamato "IVL." (Iulius) ormai da più di cent'anni e l'abbreviazione di "ab Urbe condita" è "A.V.C.".
L'idea e la narrazione della battaglia dei gladiatori è originale ma non so se definirla umoristica. Probabilmente lo è perché si tratta di una narrazione surreale, però l'ho trovata slegata dal resto del racconto che, invece, è un insieme organico (a meno del punto di vista) nella sua surrealità. Mi è piaciuta l'ispirazione che hai avuto, perché ho scoperto che i dipinti con Priapo che mette il proprio membro sulla bilancia esistono davvero a Pompei. Magari Licinio è esistito davvero? Chissà.
Il genere umoristico c'è. Il giardino c'è. Il 79 d.C. è molto marginale. La camera da letto c'è. Il disegnatore c'è.
Grazie e alla prossima.