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1Ben Gurion Ring Empty Ben Gurion Ring Mer Apr 07, 2021 10:03 pm

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Frankfurt am Main
Ben Gurion Ring

Ore 19.00 UTC
Pasqualino era immobile, davanti alla finestra della sua camera da letto.
Osservava in silenzio il grande e curato giardino condominiale, al centro dell’enorme anello di palazzi che davano il nome al quartiere in cui viveva ormai da qualche anno, da quando per lavoro si era trasferito in Germania Ovest dalla sua amata Sicilia. La temperatura era mite, quella sera di luglio, e c’era ancora molta luce. Decine di persone si stavano godendo quel raro tepore estivo, ma iniziavano piano piano a ritirarsi nelle loro case.
Nico si avvicinò. Aveva sei o sette anni al massimo e in faccia un’espressione che ricordava allo stesso tempo Arsenio Lupin e Al Capone.
- Papà, iniziamo? – disse con un ghigno.
- Non ancora, c’è troppa gente, rischiamo di essere visti – rispose lui, rimettendo a posto il ciuffo del figlio con una carezza.
- Ma la partita sta per cominciare.
- Sarà quello infatti il momento migliore per muoverci, quando tutti questi crucchi di merda saranno davanti al televisore.
Alle spalle dei due si materializzò una figura femminile, elegante e silenziosa, con un grembiule a fiori.
- Totò, smettila di insegnare parolacce a tuo figlio. – sbottò, facendo sobbalzare entrambi.
- Mia cara – sorrise il marito – dovresti smettere tu di apparire all’improvviso come la Madonna, se non vuoi che io stramazzi al suolo per lo spavento. E poi a quali parolacce ti riferisci? Non so proprio di cos…
- Credo si riferisca a ‘crucchi di merda’, papà. – intervenne il bambino, serafico.
- Ah, ecco, grazie per l’aiuto, Nico, dico davvero. – rispose l’uomo, mettendo una mano sulla spalla del figlio. – Me ne ricorderò, la prossima volta che mi chiederai di comprarti quelle schifezze di panna e cioccolato.
- Non bullizzare nostro figlio. – rise Serena, con i riccioli neri che tintinnavano attorno al viso come campanellini.
Salvatore, detto Totò o Pasqualino per gli amici, visto che era nato una domenica di Pasqua di cinquant’anni prima, alzò le mani in segno di resa.
- Va bene, vado a completare i preparativi per la nostra impresa.
- Sei sicuro di volerlo fare, uomo? Ci farai arrestare tutti. – provò a obbiettare la moglie.
- Certo che sì, è un’occasione unica e irripetibile. Se non lo facciamo passerò il resto della mia vita a rimpiangerlo.
- Addirittura… – fu il turno di Serena di alzare le mani – se ti arrestano sappi che noi ce ne torniamo in Sicilia al mare fin quando avrai scontato la tua pena.
- Niente arance in prigione?
- Al massimo dei crauti. Per posta.
- Affare fatto, ma non accadrà nulla e se l’Italia dovesse vincere, – Pasqualino indicò il letto con uno sguardo più eloquente della costituzione americana – una volta finito lo spettacolo torno dentro, ti piglio e facciamo le capriole fino all’alba, bella signora.
- Papà, vorrei ricordarti che sono presente, e non sono sordo. Sono anche minorenne. – intervenne Nicola, tappandosi le orecchie.
- Tuo figlio ha ragione, sei proprio un maiale.
L’uomo si passò la mano sulla testa pelata, diventando serio.
- Ci siamo quasi. Sei pronto, ragazzo?
- Io sono nato pronto. – rispose il bambino, rabbuiandosi pure lui in volto senza sapere perché. 
- Bene, andiamo in perlustrazione.
Uscirono fuori e fecero un giro per il giardino condominiale, posto al centro esatto dell’enorme ferro di cavallo formato da dodici palazzine di dodici piani ciascuna, con quattro appartamenti per ogni piano.
- Più di mille persone, a occhio e croce. – disse l’uomo, iniziando a dirigersi dal centro del giardino verso casa, contando i passi fino ad arrivare al balcone della sua camera da letto, al piano terra rialzato della palazzina numero nove.
- Ho contato cinquanta passi. – disse il figlio.
- Esatto. Il cavo dovrebbe bastare.
- Vado a prenderlo?
- No ragazzo, andiamo a guardarci il primo tempo e vediamo come butta. Se i crucchi ci fanno fuori rischiamo di sprecare solo tempo.
- Ma papà, anche se perdiamo possiamo farlo lo stesso.
- Sì, come no. Non siamo nei quartieri italiani, Nico. Qui siamo soli contro l’intera Crucchia, se va male rischiamo una figura talmente triste che saremmo costretti a trasferirci in Antartide.
- Va bene, papà. Mi fido perché sei più grande di me.
- Ecco, grazie maestà.
 
Entrarono in casa proprio al fischio iniziale, mentre già all’esterno iniziavano a volare i primi scheisse, del tutto gratuiti. Avevano preparato gli arancini per quell’occasione speciale, per lenire l’ansia da finale dei mondiali attraverso l’uso coscienzioso delle mandibole.
La famiglia Zappalà, loro, eroi solitari in terra straniera durante una finale dei mondiali fra quella stessa terra straniera e la loro terra di origine. Ce n’era abbastanza da farsi torcere le budella e anche se il piccolo Nicola poteva non capire del tutto quello che stavano facendo, Pasqualino aveva tutta l’intenzione di regalargli una finale che non avrebbe mai dimenticato. E Serena osservava il marito sbraitare e agitarsi al minimo tocco di palla dei tedeschi e sorrideva e guardava quella palla rimbalzare fra i piedi dei giocatori e si chiedeva cosa mai potesse esserci di così divertente nel rincorrere un pallone per un’ora e mezza.
 
Attenzione, cross di Altobelli verso Conti, Conti, Briegel, va giù Conti e l’arbitro indica il dischetto. Sarà rigore!
 
Agli scheisse che ormai da venticinque minuti appestavano l’atmosfera si aggiunse tutta la collezione, peraltro invidiabile, di insulti e bestemmie in tedesco, in una sequenza impressionante. Centinaia di decibel di parolacce che costrinsero Serena a tappare le orecchie al figlio, mentre Totò ballava la danza del ventre sul tavolo con un arancino in testa.
 
Antonio Cabrini dal dischetto, Cabrini contro Schumacher, attenzione tiro ed è… fuori, fuori, fuori…
 
Madre e figlio si voltarono verso Pasqualino, che guardava lo schermo come ipnotizzato, l’arancino caduto sul pavimento, mentre fuori le urla di disperazione mutavano in grida gioiose con una rapidità imbarazzante.
- Ma che cazz…
- Caro contieniti, è solo una partita, non ti autorizza a dire parolacce davanti a tuo figlio.
Il marito guardò la moglie come se l’avesse beccata a letto con un amante tedesco.
- Come osi, donna?  - esclamò infine, alzando le mani al cielo come per evocare un anatema – Non è solo una partita. Questa è la finale dei mondiali, è la partita, sciagurata. Mi costringi a privarti dei tuoi superpoteri, dunque.
- Senti Ciccio finiscila, e vedi di finire quello che hai iniziato. – rispose lei ridendo suo malgrado.
 
Il primo tempo si chiuse in parità e un silenzio surreale scese su Ben Gurion Ring. Mentre Nicola ci dava sotto con gli arancini, Serena raggiunse il marito che fumava una Marlboro nel balcone, abbracciandolo da dietro.
- Bella serata, vero? – gli disse.
- Sì, anche se sarebbe stata più bella se Cabrini avesse fatto la convergenza ai piedi, prima di entrare in campo.
- Vi siete inventati una missione, tu e tuo figlio. Lui ci tiene, non dimenticarlo.
- Seh, dopo la vittoria sul Brasile credevo davvero che avremmo vinto il mondiale, ma adesso non ne sono più sicuro.
- E se anche fosse? Se anche vincesse la Germania? Credi che a tuo figlio importi di chi vince in quella partita? A lui importa che vinca suo padre, solo contro centinaia di crucchi di merda. Sei capace di dipingere il cielo per chiunque, dipingi per tuo figlio, dunque.
Totò si voltò a guardare la moglie, quella donna capace di ricordargli ogni giorno e senza volerlo il culo che aveva avuto nell’incontrarla.
- Ragazzo, ti sei scofanato otto arancini – disse al figlio, rientrando in casa. – fai una pausa, abbiamo una missione da compiere. Il bambino saltò in braccio al padre e insieme scesero nella loro keller.
Diede al figlio una scatola di dodici impilate in un angolo.
- Porta su questa e poi vieni a prendere le altre, una alla volta così non fai sforzi eccessivi. Io penso alle cose più pesanti.
L’uomo si caricò a spalla una cassa enorme e approfittando delle bestemmie che continuavano a coprire ogni rumore raggiunse la parte più in ombra del giardino, mentre il figlio correva come un missile su e giù dalla keller.
Sistemarono le dodici scatole di cartone al centro del giardino, tre postazioni da quattro, con precisione maniacale e alla giusta distanza fra di loro, nello stesso istante in cui un picco altissimo di voci proveniente dalle case tutto intorno li fece sobbalzare. Poi il silenzio.
Guardarono verso casa e videro Serena saltellare alla porta finestra e corsero verso di lei.
 
…un gol di un tempismo perfetto, Paolo Rossi segna l’1-0 per l’Italia e sblocca finalmente il risultato al Bernabeu…
 
- Dunque, Iddio esiste! – urlò Pasqualino, iniziando un valzer con la moglie, mentre Nicolino per la felicità prendeva la rincorsa e ficcava testate alla porta.
Dopo qualche intenso minuto di gioia, i due tornarono fuori, srotolando un lungo cavo elettrico dalla presa della camera da letto fino alla gigantesca cassa nascosta vicino ai rododendri. Erano diverse prolunghe che Pasqualino aveva unito insieme proprio per quello scopo. Rientrarono per prendere le ultime cose, mentre Serena montava una grossa telecamera Blaupunkt sul treppiede posizionato nel balcone.
 
…Tardelli, attenzione, Tardelli, tiro ed è gol, è gol, 2-0 dell’Italia e da qui vediamo l’esultanza del nostro presidente Sandro Pertini in piedi accanto ai sovrani di Spagna…
 
- Nun ni pigghianu cchiù. Italia 2 Crucchia 0, chupa esto pallon. Minchia mi chiana a pressione, mi chiana. – e l’uomo stavolta continuò il valzer col figlio, che rideva come un cretino.
 
Mancava poco alla fine della partita ed era quasi tutto pronto, e mentre Pasqualino armeggiava con lo stereo Grundig, Nando Martellini alla telecronaca rischiava di farsi venire un infarto:
 
…Alessandro Altobelli, è gol. E sono tre, e sono tre, guardate l’esultanza del nostro presidente, gol bellissimo di Spillo Altobelli…
 
- Se non ti avessi dato retta mi sarei maledetto per il resto dei miei giorni – disse Totò, abbracciando la moglie, mentre Nicolino riprendeva a dare testate al muro.
Adesso aspettavano solo il fischio finale, tutto il mondo aspettava il fischio finale e quando la Germania accorciò le distanze quelli che si udirono intorno a loro furono comunque insulti di ogni genere.
 
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
 
Kurt Muller versò il tè alla moglie proprio mentre l’arbitro brasiliano fischiava la fine del match e l’Italia diventava campione del mondo per la terza volta. Loro avevano cenato molte ore prima.
- Peccato – disse – perdere contro una squadra che a momenti manco si qualificava brucia.
- Forse, ma è solo una partita, in fondo. Gli italiani sono simpatici, dopotutto.
- Non è solo una partita, cara. La finale dei mondiali è la partit
- Shh, la senti?
- Cosa, Greta? Sai che sono un po’ sordo.
- Musica. Da fuori.
Il vecchio Kurt aguzzò l’udito.
- Meine Gott – ribatté. Si alzò e prese per mano la moglie e uscirono sul balcone e la musica si fece improvvisamente forte.
L’inno italiano invase Ben Gurion Ring, mentre balconi e finestre si aprivano e centinaia di persone si affacciavano fuori. E nel giardino videro quella strana famiglia di italiani, che ballava ora un valzer e ora un tango al suono del loro inno nazionale. L’atmosfera era surreale, non si sentiva altro che la musica pompata fuori da una cassa a 1000 watt posizionata verso il centro dell’anello, che fungeva da amplificatore naturale.
Mentre l’ultima strofa finiva, Totò prese l’accendino e diede fuoco alla miccia che collegava le dodici postazioni. La miccia si aprì prendendo strade diverse su un percorso attentamente calcolato che finivano dentro le scatole piena di una miscela sapiente di colori e polvere pirica.
Un istante dopo, uno spettacolo pirotecnico degno del capodanno cinese illuminò i cieli sopra l’enorme giardino, mentre si alzavano proiettili creati per liberarsi a cinquanta metri di altezza.
Il verde, il bianco e il rosso dei petardi si affiancarono e una gigantesca bandiera italiana apparve sopra l’anello di Ben Gurion e fluttuava fra le stelle e fra l’eco delle bestemmie come la più bella aurora boreale che fosse mai stata disegnata in cielo.
E da quei balconi e dalle finestre e dai balconi e dalle finestre dei quartieri vicini le persone iniziarono ad applaudire quell’opera d’arte apparsa nel blu di Francoforte, mentre tre stranieri in terra straniera ballavano in mezzo all’odore della polvere da sparo e accadde che persino a Pasqualino quei crucchi non sembravano proprio così crucchi.
Poi tutto finì.
La musica.
I botti.
Gli applausi.
Ma non il sorriso di un bambino seduto sulle spalle del padre, un bambino che non avrebbe mai dimenticato quella sera dell’undici luglio 1982.

2Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Gio Apr 08, 2021 10:16 am

vivonic

vivonic
Admin
Admin

Ho deciso di iniziare i commenti da questo racconto perché mi ha colpito in un modo folgorante. Innanzitutto per come l'Autore ha deciso di trattare il "disegnatore": è sicuramente il più originale dello step (facile dirlo al primo commento, quando si è letti tutti i racconti Very Happy ).
Poi perché è un racconto umoristico nel senso pirandelliano del termine, ovvero esattamente quello che piace a me: ci sono scene che ti strappano un sorriso, scene che ti fanno sbellicare, e un finale di una tristezza e una malinconia infinita che non può non smuovere tutti i sentimenti in corpo.
La storia sarà anche vera, ma quello che emerge da questo racconto è che la storia diventa vera a prescindere, pure per un lettore che nel 1982 neanche c'era: mi sembra di essere stato lì anch'io, e non è solo per il nome del bambino, ma di sicuro mi ci sono identificato (più con il bambino che con il padre, perché: chi di noi non avrebbe voluto essere quel bambino?)
Una scrittura sicura e pulita e il rispetto, sempre in modo originale, degli altri paletti dello step, conducono questo racconto nei posti più alti della mia classifica personale.
Un ottimo lavoro, non c'è dubbio.
Complimenti!


______________________________________________________
Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

3Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Gio Apr 08, 2021 10:42 am

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Anzitutto, subito dopo la prima lettura, sono andato a cercarmi sia il "Ben Gurion Ring", scoprendo che era un quartiere composto da vari complessi residenziali di Francoforte, costruito negli anni '70; sia il significato di "keller", che vuo dire seminterrato, cantina. Credo che "Ben Gurion Ring" sia un titolo appropriato per il racconto, un luogo che io ho percepito come una specie di teatro, di arena o, visto l'evento di quel giorno, uno stadio. Un luogo dove tutti gli spettatori, ovvero gli abitanti, avrebbero assistito allo spettacolo, o meglio, allo scherzo, allo sfottò, di Totò Pasqualino e della sua famiglia. Curioso, ma è solo una mia riflessione più "ampia", fuori dal racconto, il fatto che il nome di Ben Gurion sia stato utilizzato per un quartiere di una città tedesca. Che avessero bisogno di redimersi per qualcosa? Prima di leggere, io avevo pensato soltanto all'aeroporto di Tel Aviv.
Quanto a "keller", dopo aver cercato il significato, non capisco perché hai utilizzato soltanto questo termine in tedesco e non altri. Mi spiego meglio: Hai utilizzato "scheisse" e ci sta come esclamazione in lingua originale. Parimenti, nel finale, Herr Muller dice: "Meine Gott" (tra l'altro credo si scriva "mein") di fronte allo spettacolo degli Zappalà e in questo caso ci sta pure, appunto, come esclamazione di un crucco, anche uno qualsiasi se vogliamo, già incazzato per l'esito della partita e sorpreso forse più dal coraggio della famiglia italiana che dalla loro "esibizione". Tutto questo per dirti che keller non l'avrei usato in tedesco, non ha la stessa forza di un'esclamazione.

Ho un dubbio sulla storia realmente accaduta. Non è impossibile per carità, ma siamo sicuri che di fronte a uno stereo a palla con l'inno d'Italia e fuochi d'artificio in stile frecce tricolori, incazzati neri per aver perso, tutti i crucchi del Ben Gurion Ring sarebbero rimasti a guardare e basta? "Ma che simpatici, che burloni questi italiani!" Mi scuserà l'aut, ma io ci credo poco. 

Detto questo, mi collego subito alla questione genere: che il racconto non sia un monologo mi pare evidente, ma non saprei se collocarlo con tutti e due i piedi all'interno del genere umoristico. Intendo dire che l'effetto divertimento c'è (accentuato tra l'altro, dall'eterna sfida Italia - Germania, almeno per me), ma trova il suo compimento solo nel finale, nonostante gli indizi seminati durante la narrazione. Attenzione. Io non posso dire senza dubbi umoristico sì, umoristico no. Non ho le conoscenze tecniche per farlo con questo genere. Dico solo che a mio avviso, l'aderenza al genere è labile.

Anche con la stanza dico insomma. "Pasqualino era immobile, davanti alla finestra della sua camera da letto." La prima scena è chiaramente ambientata in camera da letto e si svolge lì. Poi si va altrove. Va bene, dalla camera s'inizia e poi si può arrivare ovunque, ma nell'economia del racconto la camera da letto non ha un ruolo, una posizione preponderante. Nel senso: se Pasqualino fosse stato al cesso, o in cucina, o nel keller, sarebbe stata la stessa cosa. Anzi no. Mi sembra che Totò abbia detto a Serena che se l'Italia avesse vinto avrebbero fatto le capriole fino all'alba. Suppongo in camera da letto. Vabbè, magari al prossimo step con genere erotico.

Con il giardino, cortile condominiale, ci siamo e anche con la collocazione temporale. La scrittura è buona, non ho trovato refusi e i dialoghi mi sembrano ben gestiti e credibili. 

La lettura è stata piacevole non soltanto per la parte tecnica, ma anche per il ponte che il racconto sa creare con il lettore soprattutto grazie a un aspetto non trascurabile secondo me e che ho già notato prima, ovvero l'eterna sfida Italia - Germania. Insomma, la famiglia Zappalà non può non starti simpatica.

Herr Muller? Ja? Una sonora pernacchia (simbolicamente rivolta a tutti i crucchi).

Buon lavoro.

4Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Gio Apr 08, 2021 10:50 am

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

vivonic ha scritto:Ho deciso di iniziare i commenti da questo racconto perché mi ha colpito in un modo folgorante. Innanzitutto per come l'Autore ha deciso di trattare il "disegnatore": è sicuramente il più originale dello step (facile dirlo al primo commento, quando si è letti tutti i racconti Very Happy ).
Poi perché è un racconto umoristico nel senso pirandelliano del termine, ovvero esattamente quello che piace a me: ci sono scene che ti strappano un sorriso, scene che ti fanno sbellicare, e un finale di una tristezza e una malinconia infinita che non può non smuovere tutti i sentimenti in corpo.
La storia sarà anche vera, ma quello che emerge da questo racconto è che la storia diventa vera a prescindere, pure per un lettore che nel 1982 neanche c'era: mi sembra di essere stato lì anch'io, e non è solo per il nome del bambino, ma di sicuro mi ci sono identificato (più con il bambino che con il padre, perché: chi di noi non avrebbe voluto essere quel bambino?)
Una scrittura sicura e pulita e il rispetto, sempre in modo originale, degli altri paletti dello step, conducono questo racconto nei posti più alti della mia classifica personale.
Un ottimo lavoro, non c'è dubbio.
Complimenti!

Minchia, nel commento mi sono perso i personaggi principali indicati dallo step. E' il segno che questo racconto fa effetto sul lettore. Devo riflettere.

A vivonic garba questo messaggio

5Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Gio Apr 08, 2021 9:39 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Comincio dai paletti: centratissimi quelli ambientali, giardino e sera della finale dei mondiali, più di così era impossibile; con la camera da letto siamo un po' al limite, un accenno iniziale ma non è certo la stanza in cui avviene qualcosa di importante (forse avverrà nella notte successiva al racconto...); il genere scelto è quello umoristico e secondo me ci siamo abbastanza in quanto umoristico non è comico, non deve far ridere sguaiatamente ma sorridere in maniera furba e intelligente. Dove siamo proprio ai limiti è sul personaggio: da questa frase
Sei capace di dipingere il cielo per chiunque, dipingi per tuo figlio, dunque.
sembra di intuire che Pasqualino sia un'artista dei fuochi d'artificio ma insomma, mi sembra un po' poco.
Il racconto è estremamente simpatico e godibile sia perché riporta ai bellissimi ricordi di quella sera e di quei giorni (avevo 16 anni...) sia perché pone l'accento sulla ormai proverbiale rivalità (calcistica) tra Italia e Germania; è scritto ottimamente con un uso dei dialoghi appropriato e perfettamente calato nelle rispettive parti.
E anche se non l'hai descritta mi hai fatto immaginare Serena come una bellissima donna mediterranea.


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6Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Gio Apr 08, 2021 10:15 pm

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Eccezionale per come riesce a essere equilibrato tra emozioni così diverse, per come sa usare tutte le sfumature con uguale efficacia. Strappa parecchi sorrisi, ma soprattutto ti getta addosso secchiate di nostalgia per quella serata e per chi è stato bambino quell'11 Luglio. Io avevo sette anni. Non so quanti ne abbia il bambino del racconto, forse di più, forse la stessa età, ma lo sento vicino, molto. Non era solo il calcio, erano gli Anni 80 e non è un caso se continuano a essere raccontati. Se per tante ragioni son diventati leggendari.
Bellissimo il rapporto tra padre e madre.
"Non è solo una partita. Questa è la finale dei mondiali, è la partita, sciagurata. Mi costringi a privarti dei tuoi superpoteri, dunque."
Riporto questa frase per intero perché secondo me lo rappresenta più di ogni altro battibecco tra i due.
Finale grandioso. Vittoria nella vittoria. Cercherò di restare di vedute aperte, ma questo racconto lascia già il segno.

7Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Ven Apr 09, 2021 3:02 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un bellissimo racconto, con una storia che io credo sia veramente avvenuta. il genio italiano non lascia dubbi. Non sono stato nemmeno attento ai famosi paletti talmente mi son lasciato coinvolgere dal tuo racconto. Ci sono degli errorini sia in tedesco che in italiano:  nel balcone / sul balcone, una scatola di dodici / una  scatola tra dodici, un percorso attentamente calcolato che finivano dentro le scatole piena/un percorso attentamente calcolato che finiva dentro le scatole piene. Il tedesco te l'ha già corretto Molli. Mi son quasi commosso al gesto degli Zappalà. Sarà perchè ho vissuto moltissimi anni all'estero e non sempre gli italiani (magari colpa mia) sono ben considerati dagli altri. Tu comunque sarai considerato da me nel punteggio.

8Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Ven Apr 09, 2021 3:53 pm

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Idea molto originale quella della sera dell’11 luglio 1982 vissuta non dai salotti, dai bar, dai circoli nostrani o dalle nostre strade, ma in terra straniera, circondati dal “nemico”. Ho provato qualcosa di simile con epilogo ben diverso, anni prima, nel 1966 a Riccione, in campeggio, circondato da stranieri, quando l’Italia fu estromessa dai mondiali dalla Corea del Nord. Il racconto fila via liscio, scritto sapientemente e con dialoghi molto vivi. L’ho apprezzato molto. Potrei fermarmi qui ma faccio soltanto alcune osservazioni con l’intenzione di dare al bravo autore qualche spunto di riflessione.
“Non bullizzare nostro figlio” Siamo nel 1982 e trovo troppo attuale l’uso del verbo.
“Nato una domenica di Pasqua…” avrei detto semplicemente “Nato una Pasqua di cinquant’anni prima” evitando di specificare “domenica”
Mi è sfuggito il senso della frase “sguardo più eloquente della costituzione americana”, poi a cose fatte mi darai lumi.
Un piccolo refuso: “le scatole piena”
Il personaggio del bambino appare un po’troppo saccente e saggio, ai limiti dell’antipatia, così che fra i due il bambino sembra proprio il padre, ma forse è voluto.
La camera da letto nell’economia del racconto è estremamente marginale e secondaria.

9Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Ven Apr 09, 2021 5:28 pm

digitoergosum

digitoergosum
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao aut. Diventerà un leitmotiv il mio, di dire che non sono ancora riuscito a trovare un racconto che non mi piace (e quindi non sono credibile come recensore serio). Credo che tutti, qui, sappiate scrivere e anche molto bene. E i racconti sono belli. Andiamo al tuo.

Le pulci:

* Non ho capito, prima di leggere l'interpretazione di un altro commentatore, come l'essere pittore sia inserito qui efficacemente. Ma anche dopo aver letto quella interpretazione, non ne sono assolutamente convinto.
* Stesso discorso della "pulce" sopra per quanto riguarda la camera da letto. Nell'economia del racconto quanto serve? 
* Dialogo tra familiari a mio parere improbabile, un mix di terminologia istruita e di ambiente simpaticissimo ma che non corrisponde con quel parlare.
* Non trovo il racconto "pedagogico", Totò ha un modo di colloquiare col figlio e con la moglie davanti al figlio non adeguato. Ma questa è una mezza pulce, perché non è stato chiesto di fare un racconto pedagogico o di formazione. 
* Lo auguro a ogni famiglia, che dopo tanti anni possa esistere un rapporto così tra marito e moglie. Ma è poco verosimile. Amo mia moglie, ogni tanto le mando un messaggio whatsapp per ricordarglielo, ma non mi rivolgerei mai a lei, e lei a me, nel modo che descrivi tu. Ma anche tra le mie conoscenze non riesco a vedere questo idilliaco rapporto. Non sto parlando di mancanza di amore, quello ci sta. E' proprio come lo descrivi tu che a mio parere è esagerato.
* A mio parere non ci siamo col racconto umoristico. E' un racconto molto simpatico, con situazioni comiche che mi hanno stampato un sorriso perdurante nella lettura. Ma umorismo non è sinonimo di comicità. 

Piacere di lettura:

Altissimo. Sai scrivere proprio bene e rendere efficace il tuo racconto. "Totò ballava la danza del ventre sul tavolo con un arancino in testa", sto ancora qua a morire dal ridere mentre lo scrivo. Veramente bello il finale, per il quale crei una attesa che viene soddisfatta. E' simpatico anche Kurt. E lo sono anche quei tedeschi che sportivamente hanno applaudito. Ti dico brav per il racconto in se. Sono più scettico per l'attinenza ai paletti. Ma...è stato proprio divertente leggerti. Grazie.

10Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Ven Apr 09, 2021 7:02 pm

gdiluna

gdiluna
Younglings
Younglings

Più vado avanti più faccio fatica a commentare i racconti: colpa mia, non riesco a trovare l'equilibrio tra i paletti, la storia e lo stile. Lascerò da parte i paletti, magari li riprenderò se arriverò alle votazioni.
Ho letto questo racconto come si legge una favola lieve, dove i buoni superano, senza molta fatica, le difficoltà e alla fine anche i "cattivi" sono contenti. Una bella favola, scritta bene, coinvolgente, con dei personaggi simpatici, molto piacevole da leggere. Per questo ho superato i punti deboli della storia, già segnalati da altri: il linguaggio, la credibilità dei personaggi. Poi concordo con vivonic: avrei voluto essere quel bambino. Ma è una favola, appunto.

https://parolemiti.net/

11Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Ven Apr 09, 2021 7:58 pm

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Questo racconto ha il pregio di muovere i sentimenti patriottici/calcistici italiani in modo particolare, almeno, io mi sono commosso. Lo ammetto, sono un po' allergico ai concetti di patria, nazione e simili, ma trovo che tutto quello di "pulito" che comprende la fratellanza e il sentirsi uniti come popolo, come nello sport, vada coltivato. Sono sentimenti positivi, ecco, nonostante derivino da pulsioni novecentesche non proprio positive. Chi ha avuto la sventura di leggere il mio ultimo e non ancora pubblicato romanzetto (tra voi qualcuno c'è 😁) sa che anche là un intero capitolo è dedicato alla vittoria dei 2006, quindi va da sé che certi argomenti mi sconquifferano. E tutto questo nonostante nell'82 io avessi solo due anni e vivo di documentari e racconti popolari.
Questo racconto ha di bello che ti fa sentire italiano, orgoglioso, non solo dei ragazzi che hanno compiuto l'impresa che conosciamo, ma anche di tutti quegli italiani onesti che sono stati costretti a emigrare e che non hanno mai ripudiato le loro origini. In tutta l'architettura del racconto ho trovato una sola cosa che mi ha fatto storcere il naso, la maturità di Nico stona con l'età (a proposito, come fa il pdv del padre a non conoscere esattamente l'età del figlio? Questo è un errore grave, ha sei o sette anni?). Avesse avuto dieci anni sarebbe andato bene, ma a sei anni certe espressioni stonano. Mi è piaciuto molto il rapporto giocoso tra i coniugi, certo, risulta un po' forzato, ma è comunque una fiction, alla fine stanno interpretando un ruolo. Faccio mie le osservazioni di Molli sull'uso del tedesco. Bello, malinconico e irreale (questo sì davvero) il finale con i tedeschi che fanno la ola al nostro inno, magari col sorriso, perché no, ma lo avrebbero sommerso di fischi, questo è innegabile.
Bravo autore, per me promosso a pieni voti.

P.s: ma esistono le bestemmie in tedesco? Io so che sono un vizio prettamente italiano. Qualcuno lo sa?



Ultima modifica di Akimizu il Ven Apr 09, 2021 10:34 pm - modificato 1 volta.

A Molli Redigano garba questo messaggio

12Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Ven Apr 09, 2021 9:24 pm

Ospite


Ospite

Una rivincita colossale quella partita, rivincita sul posto, una città tedesca che dà lavoro e molto probabilmente qualche umiliazione incorporata.
Io l'ho vista in un anonimo bar di Cala Galera, tra bandiere e fischietti. Lì un posto barca costava più del mio appartamento romano. Del resto ero in campeggio e non si vedeva mica che ero in campeggio e ho festeggiato come gli altri.
Torno a bomba, autore, il tuo racconto è fantastico anche per quello che non dice, ma che comunque appare. Bravissimo.

13Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Sab Apr 10, 2021 12:58 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Può un racconto umoristico risultare commovente? La risposta è sì. Questo è quanto mi è accaduto leggendo. È proprio una chiave “geniale” aver omaggiato gli emigranti italiani (carne della nostra carne)
portandoci la freschezza e la gioia di una serata magica in cui godere della vittoria proprio nel posto  migliore possibile: a casa dell’avversario.
E quei colori sparati in cielo sono un dipinto sfumato in pochi minuti ma indimenticabile ed emozionante come un opera di Michelangelo. 
Mi ė piaciuto moltissimo.

14Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Sab Apr 10, 2021 9:49 am

mirella


Padawan
Padawan

Dal titolo immaginavo di leggere le reazioni dei tedeschi di fronte alla sconfitta; sarebbe stato interessante, si è scelto di mostrare le reazioni degli italiani all’estero e va bene così. Non sono appassionata del calcio e forse per questo l’ottimo racconto non mi coinvolge del tutto.

15Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Dom Apr 11, 2021 10:00 am

SisypheMalheureux

SisypheMalheureux
Padawan
Padawan

Che dire? Concordo con chi afferma che questo racconto forse non rispetta pienamente il genere umoristico, se non nel finale. I paletti però, secondo me ci sono.
A me è piaciuta tantissimo questa famiglia di italiani all'estero e il fatto che il padre, preso dall'entusiasmo calcistico, si comporti quasi più da bambino del figlio, per me dà un tocco di realismo in più.
Il finale non è altrettanto verosimile, però è umoristico e allo stesso tempo commovente e, in qualche modo, risulta coerente con il resto della storia.
Unica pecca, secondo me: Francoforte è una grande città e credo proprio che in quegli anni le famiglie di immigrati italiani (e non solo) fossero parecchie. Per cui, forse, la premessa di questa famiglia italiana completamente isolata in una città o in quartiere interamente abitato da tedeschi, sulla quale si regge tutto il racconto, non è molto credibile.
Però scrivi davvero benissimo e hai una capacità rara di caratterizzare i personaggi, che sembrano davvero quasi di carne e ossa.


______________________________________________________
"Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? 
Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto."

16Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Dom Apr 11, 2021 11:53 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Il titolo incuriosisce, salvo scoprire subito l’arcano.
Paletti: centrato il 1982, il giardino. Del disegnatore vedo poco, a meno che un preparatore di spettacoli pirotecnici possa essere ricompreso nella categoria. La camera da letto in alcuni punti potrebbe essere qualsiasi altra camera dell’appartamento. Accettata.
Il racconto è ben strutturato nei vari passaggi temporali: bella l’idea di inserire i commenti del telecronista, che aleggiano nell’aria. Non ci sono frenate al ritmo e l’aut* ci accompagna serenamente vero il finale.
Qualche forzatura nei dialoghi, soprattutto tra i coniugi: sono troppo costruiti, nella realtà sono più semplici.

Ad esempio le battute del bambino non mi sembrano proprie di un bambino di 6/7 anni: Sono nato pronto! – vorrei ricordarti che… d’accordo che ad ogni generazione i bambini sono sempre più svegli e assorbono le chiacchiere come spugne, ma qui mi sono parse esageratine.
Il termine bullizzato appartiene più alla nostra epoca. Poi perché non un’età precisa? Data la precisione dei dettagli inerenti gli altri personaggi, anche l’età poteva essere precisa.

E Pasqua vine sempre di domenica. (Noiosa questa lettrice!!)
Noticina: il complesso di palazzi è un anello all’inizio poi diventa a ferro di cavallo.
Spero che l’aut* mi spieghi la battuta circa l’eloquenza della costituzione americana.
Siamo sicuri che il giorno dopo il nostro eroe non sia stato arrestato per aver preparato uno spettacolo pirotecnico, quindi potenzialmente pericoloso, così vicino alle abitazioni? E in luogo anche limitato come un cortile condominiale, che anche se grande, prorpio per la conformazione indicata, risulta troppo chiuso? Ok mortaretti e petardi, qui si va oltre, addirittura 12 cassette i materiale esplosivo. Insomma.
Dubito che i pragmatici tedeschi si siano messi ad applaudire: han perso i mondiali e si trovati un dinamitardo in giardino…
Quindi racconto simpatico, leggero, dialoghi discreti, non proprio umoristico al cento per cento, ma divertente e un po’ di suspence per non far capire cosa diavolo hanno in mente padre e figlio. Bella trovata che però si scontra con una sana dose di prudenza.


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

17Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Lun Apr 12, 2021 10:08 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao aut*, dopo aver letto tutti i racconti ho deciso di iniziare a commentarli partendo proprio dal tuo perché in qualche modo è stato uno spartiacque.

Il racconto è scritto veramente bene, di piacevole lettura e dal sapore quasi nostalgico. le immagini che crei sono belle e vivide. Mi dispiace che tu abbia scritto che è una storia vera perché ha tolto un pochino la magia. infatti, come vedo anche dagli altri commenti, ci stiamo tutti chiedendo se certe cose possono essere accadute veramente o meno. Peccato. basterebbe toglierlo e molte domande non me le sarei poste.

Anche se scritto bene, il testo non l'ho sentito nella pancia. Non mi ha emozionato. Non mi ha fatto ridere ma sorridere lievemente. 
Io sono nato dopo, nel 1986, quindi non sono legato come altri a quel mondiale, questo mi rende più duro perché non ho l'effetto nostalgia. 

Arrivo ora invece a quello che veramente non mi ha convinto ovvero i dialoghi. Mi sembrano tutti debolucci. Io sinceramente non ce lo vedo un bambino di 6/7 anni a parlare in quel modo. 

In ultimo i paletti. Sono tutti stati rispettati più o meno ma sempre velatamente. come se fossero inseriti forzatamente nel testo. Almeno è stato fatto meglio che in altri racconti in gara. 

in conclusione, una buonissima prova di scrittura ma poco incisiva per quanto riguarda il concorso.

18Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Lun Apr 12, 2021 11:46 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ma che bello questo racconto, complimenti!
Mi piace molto l'idea del "pittore del cielo" la trovo molto originale e romantica, sicuramente l'interpretazione che mi rimarrà più impressa di questo step.
Hai descritto con occhio profondo le dinamiche della famiglia Zappalà: mi piace il loro rapporto aperto e molto moderno, il modo di colloquiare che nasconde una intensa e profonda complicità.
Forse su il bambino hai calcato un pò troppo la mano, tanto da farlo apparire un filino troppo saccente: ma basta "invecchiarlo" fino a una decina d'anni per renderlo più verosimile.
Per me è bastato quell'ammiccamento al letto per dare alla camera da letto quel tocco d'importanza in più: c'è vita vera e sentimento in questa coppia, che non è scontatissimo...
Ben gestiti i dialoghi che aggiungono ancora particolari su questa famiglia che mi piace davvero tanto.
Forse avrei inserito qua e là nei dialoghi un pò più di dialetto siciliano.
Un racconto ricco, che mi ha fatto sorridere in più punti.
Ottimo il finale con quella punta di malinconia.

19Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Mar Apr 13, 2021 9:31 am

Yoghi69


Viandante
Viandante

Un racconto scritto molto bene. Paletti nel complesso rispettati ( forse un po' forzato il riferimento alla professione del padre). Alcuni dialoghi non sono molto verosimili ( in particolare quando parla il bambino). Ben raccontata l'atmosfera familiare. Molto bella la chiusura. Racconto che non definirei umoristico, ma che mi ha fatto sorridere e che ho letto con piacere.

20Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Mer Apr 14, 2021 12:17 pm

miichiiiiiiiiiii

miichiiiiiiiiiii
Younglings
Younglings

Condivido a pieno il pensiero sulla scelta del genere di [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] .
Nonostante ciò trovo questo racconto tanto grazioso, il finale mi ha fatto sorridere parecchio.
Riguardo i paletti, secondo me solo l'ambientazione è centrata; non ho trovato tanto il richiamo generale di un vero e proprio disegnatore.

Secondo me qualche volta imposti male la punteggiatura, esempio: "vorrei ricordarti che sono presente, e non sono sordo." non ci andrebbe la virgola perché c'è già la e congiunzione.

Tralasciando arancini, ma sono punti di vista terribili! Ben Gurion Ring 1719630443
Viva l'ARANCINA!

Complimenti comunque per la trama, trasmetti anche tanta sensibilità familiare!

21Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Ven Apr 16, 2021 12:13 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Akimizu ha scritto:
P.s: ma esistono le bestemmie in tedesco? Io so che sono un vizio prettamente italiano. Qualcuno lo sa?

Anche inglese, in realtà.

Mi è venuto lo stesso dubbio, leggendo. Avevo fatto una ricerca, tempo fa, ed ero rimasto sorpreso dal fatto che i tedeschi non bestemmino, i loro turpiloqui sono incentrati sulle secrezioni corporee e molto poco sulla sessualità (a differenza di spagnolo, italiano, francese e inglese).
Però, nel caso del testo, la voce parlante può anche non sapere questa cosa e usare il termine "bestemmie" in senso lato.
Ci sta.
afro

Ma passiamo al testo.
Il racconto è scritto abbastanza bene, anche se qualche caduta nello stile si sente qua e là.
Purtroppo non mi ha emozionato, pur essendo appassionato di calcio. Nell'82 non c'ero, per cui non ho vissuto l'evento e non lo sento "mio".
I personaggi ispirano simpatia, sono vivaci ma non vivi, nel senso: sembrano appartenere più a una favola, o a un cartone animato, piuttosto che alla realtà.
Quella dicitura di storia vera, nel sottotitolo, leggendo l'avevo rimossa; ricordandola ora mi lascia ancora più perplesso, sempre in relazione alla veridicità dei personaggi.

Il problema penso stia tutto nel parlato. E' troppo ingenuo, irrealistico, cioè non riesco a credere che una famiglia parli in quel modo, per quanto burlone possa essere il papà, maturo il figlio e comprensiva la moglie.
Anche qui, la dicitura "storia vera" aumenta il mio turbamento.


Infine, la reazione dei tedeschi. 
Ora, io sono uno molto poco sportivo, nel senso che se dall'altra parte mi arriva sportività, allora sono felice di contraccambiare. Ma se dall'altra parte arriva lo sfottò, io divento un animale.
Penso che, per questa ragione, non guarderò mai una partita in compagnia di mio figlio, posto che ne avrò uno.
Non so, tutti sti applausi sono belli da vedere, fanno sorridere di sollievo, ma qualche dubbio me lo lasciano.
Se poi è una "storia vera", il mio turbamento si fa dramma interiore, sappilo.

Concludo dicendo che hai avuto una bella idea, ma che forse andava rielaborata in modo diverso. Anche se è una storia vera, l'avrei adattata di più ai paletti, magari anche portandola all'inverosimile per calcare la mano su un umorismo che è troppo labile, almeno per il mio gusto.


Nota di colore finale: per qualche motivo pensavo che il titolo tradisse un racconto di Giancarlo...
Non so, sembrava una delle sue caricature, visto anche il genere humour.
lol!

22Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Dom Apr 18, 2021 7:02 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

La lettura di questo racconto è godibilissima, quasi distensiva direi.
L'ambientazione è la cosa che mi è piaciuta più di tutte, con l'italiano in trasferta circondato dai tedeschi, o crucchi che dir si voglia.
I paletti sono ampiamente rispettati per genere, epoca e ambientazione. La stanza invece è un pò marginale, sullo sfondo, e l'interpretazione del disegnatore/pittore è si originale, molto originale, però non mi convince molto.
Poi ci sono alcune ingenuità che chi mi ha preceduto ha già rilevato: dialoghi un pochino costruiti, un bambino troppo sicuro di sé che con quel suo"sono nato pronto" mi ha ricordato un Jack Burton in erba, gli sportivi applausi finali degli sconfitti(anche se come hai detto prendi spunto da una storia vera e quindi le cose saranno andate certamente così).
Insomma, il mio giudizio non può essere che buono, ma probabilmente fuori dal contesto di questo concorso lo avrei giudicato con un punteggio maggiore.
La scena più divertente di tutte? Totò che balla la danza del ventre con in testa l'arancino.

23Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Dom Apr 18, 2021 11:49 pm

Caterpillar


Viandante
Viandante

Ciao! Non so se sia possibile commentare qui coi miei termini, sono nuova, ma questo racconto mi ha divertita. Siete tutti molto bravi a scrivere e ci sento un sapore acerbo, di crescita, ma positivo. Avevo voglia di sorridere e mi ci hai portato. E ora vado a nanna.

24Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Mar Apr 20, 2021 12:11 am

Arianna 2016

Arianna 2016
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un coraggio da leone, quest’uomo! Verrebbe da dire un coraggio irreale, ma il sottotitolo del racconto è “tratto da una storia vera”, per cui sono curiosa di conoscere i retroscena, magari autobiografici.
Realistico o non realistico, credo che questo importi poco all’autore, che ha a cuore il mettere invece in luce i sentimenti di questo padre lontano dalla terra natia. Tra l’altro, questo continuo parlare di arancini mi ha messo una fame…
Il racconto immagino volesse essere umoristico, e qualche elemento umoristico forse c’è, ma io l’ho trovato più che altro sentimentale e malinconico, quindi direi che c’è un umorismo malinconico (che, tra l’altro, forse è una caratteristica del sud Italia).
I paletti ci sono tutti, anche se l’interpretazione del disegnatore, pur suggestiva, è molto al limite. È vero che il racconto parte in camera da letto, ma la camera di per sé non ha un gran peso, se non come promessa alla moglie per il dopo partita.
La forma è corretta e buona, forse non molto fluida in alcuni punti.
Sistemerei alcune parole e frasi:
- per il “Meine Gott” in bocca al tedesco vale lo stesso discorso delle parole latine di altri racconti
- “Bullizzare”, confesso che io è una parola che non ho sentito usare prima di una quindicina di anni fa, quando cominciò a rendersi visibile e punibile come reato il bullismo; la sento quindi anacronistica in bocca alla moglie nel 1982
- “ti piglio e facciamo le capriole fino all’alba, bella signora… Papà, vorrei ricordarti che sono presente, e non sono sordo. Sono anche minorenne. – intervenne Nicola”: credo che un bambino di sei sette anni avrebbe detto qualcosa tipo “Sì! Sì! Anch’io le capriole, papà!”
- “Io sono nato pronto” è una frase da adulti
 
Un racconto di gradevole lettura.

25Ben Gurion Ring Empty Re: Ben Gurion Ring Dom Apr 25, 2021 1:37 pm

Midgardsormr

Midgardsormr
Padawan
Padawan

Ciao autor*

Bello questo umoristico, in stile Pasquale di Bianco, Rosso e Verdone. Ma al contrario.
Una situazione che ai più giovani potrebbe sembrare irreale, ma chi ha vissuto un tipo di vita simile da immigrati, può tranquillamente riconoscersi.
La gestione dei dialoghi mi piace parecchio, non sono forzati e quei termini così adulti del ragazzino, denotano che chi scrive ha queste conoscenze (tratto da una storia vera, dice il sottotitolo).
Non ho refusi da segnalare o almeno io non ne ho trovati, ecco. Scorrevole la lettura, ho sorriso e riso in diversi punti.
Il finale è speciale, con quella nota di malinconia come "Odio l'estate" di Aldo &Co.

Insomma, un umoristico ben scritto, con un finale speciale.

Complimenti e a rileggerti.


______________________________________________________
Valar Morghulis. Valar Dohaeris.

Tutti devono morire. Tutti devono servire.

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