In Intimità ci sono tante di quelle belle immagini che davvero si ha la sensazione di avere davanti un meraviglioso mazzo di fiori dai colori tenui e delicati eppure maestoso nella sua malinconica bellezza.
C'è davvero tanto in questo testo!
E forse la sua abbondanza diventa un pò anche il suo limite, perchè come nel mazzo si mescolano e s'intrecciano tra loro aromi e profumi, tanto da non riuscire più a distinguerli, e tutto diventa un pò eccessivo, quasi artificiale.
C'è tanta tristezza, solitudine e amarezza che accomuna i protagonisti (eppure sono giovani, ma sono lettere senza allegria) e nel testo i vari personaggi non riescono ad avere una propria voce, tutti travolti dalla stessa cascata di emozioni.
Le varie lettere hanno quindi la stessa voce: difficile distinguere le parole di Andrea da quelle di Giulio. Raccontano cose diverse certo, ma sono scritte allo stesso modo: credo che uno degli artifici più interessanti nel leggere un epistolare, siano proprio le invenzioni dell'autore per rendere visibili e facilmente riconoscibili i diversi modi di esprimersi dei protagonisti, le loro anime.
La storia che raccontano invece mi ha convinta: è articolata, verosimile e ben inserita nelle lettere, anche se lo squilibrio tra la prima e le altre rimane uno scomodo gradino da scendere e salire ogni volta che ho riletto con piacere questo bel testo.
Mi piacerebbe rubarti tantissime frasi!!!
Alcuni tuoi passaggi, a mio parere, rimangono indelebili perchè c'è la Vita dentro quello che scrivi.