Nella mia città il vento non l’hanno ancora inventato, non c’è nemmeno d’inverno.
La montagna ha una bellissima faccia e tanto gelo.
Che non me la passo bene si vede dal colore delle mie dita, non mi sento in grado di infilare nemmeno i guanti, e sto seduto scoraggiato.
Quando in un posto non appare nessuna forma d’amore, l’amore ti arriva inconsapevole.
Devi solo tirarlo fuori, da sotto due metri di neve.
Non so quello che troverò, lei piange in alto. Ma il suo dolore è uguale a quello della vallata.
‘ Dammi la possibilità di capire tutto da sola, ha detto. Tu sei straordinariamente affettuoso, ma non basta.’
‘ Non provarci nemmeno a farmi passare per quello che non sono, quanto sia insignificante la parola AFFETTUOSO, lo so bene.’
‘ Abbiamo sbagliato a riunirci in montagna, tu qui hai il tuo lavoro e io non ho niente. Ho solo nostalgia del caro vecchio cemento della mia città. Queste rocce coperte di neve mi disorientano. Questo bianco mi avvilisce. Rimpiango il clima arido, desertico, delle piazze.
La superficie delle plastiche rosse della funivia che arriva diventa tremolante sotto i raggi del sole.
La vista che si gode dal vetro gigante dà l’impressione di precipitare sopra al paesaggio.
Una parte di me calcola altezza e distanza.
Ho perfino dimenticato quanto sia bella e troppo sincera, Susy.
Potrei scriverle un biglietto per comunicarle il fotogramma delle mie sensazioni.
Anche se potrebbero sembrare ricattatorie. ‘Tu non mi ami e io potrei cadere giù.’
Un conto è detestarsi, un conto è uccidersi davvero.
La parte grassa di me che si schianta al suolo, sarebbe profondamente disonesta.
Il lungo corridoio che collega l’entrata alla sala da pranzo del rifugio, mi costringe a schiacciare le spalle alla parete ogni volta che incrocio qualcuno, mentre i miei occhiali si bagnano di lacrime.
Susy con aria incredula e scioccata mi vede per prima.
- Sei diventato ragionevole?
- Sono diventato ragionevole.
I secondi che seguono li passo con una visione imperfetta che mi fa bella compagnia.
Ma non sono secondi dopo, né secondi prima.
Ho perso i suoi connotati, Susy appare e scompare in cucina.
Appare un lampo, un fulmine.
Non saprei dire con esattezza dov’è Susy, non la vedo bene.
Mi basta quel fulmine, per ricordarla.
La montagna ha una bellissima faccia e tanto gelo.
Che non me la passo bene si vede dal colore delle mie dita, non mi sento in grado di infilare nemmeno i guanti, e sto seduto scoraggiato.
Quando in un posto non appare nessuna forma d’amore, l’amore ti arriva inconsapevole.
Devi solo tirarlo fuori, da sotto due metri di neve.
Non so quello che troverò, lei piange in alto. Ma il suo dolore è uguale a quello della vallata.
‘ Dammi la possibilità di capire tutto da sola, ha detto. Tu sei straordinariamente affettuoso, ma non basta.’
‘ Non provarci nemmeno a farmi passare per quello che non sono, quanto sia insignificante la parola AFFETTUOSO, lo so bene.’
‘ Abbiamo sbagliato a riunirci in montagna, tu qui hai il tuo lavoro e io non ho niente. Ho solo nostalgia del caro vecchio cemento della mia città. Queste rocce coperte di neve mi disorientano. Questo bianco mi avvilisce. Rimpiango il clima arido, desertico, delle piazze.
La superficie delle plastiche rosse della funivia che arriva diventa tremolante sotto i raggi del sole.
La vista che si gode dal vetro gigante dà l’impressione di precipitare sopra al paesaggio.
Una parte di me calcola altezza e distanza.
Ho perfino dimenticato quanto sia bella e troppo sincera, Susy.
Potrei scriverle un biglietto per comunicarle il fotogramma delle mie sensazioni.
Anche se potrebbero sembrare ricattatorie. ‘Tu non mi ami e io potrei cadere giù.’
Un conto è detestarsi, un conto è uccidersi davvero.
La parte grassa di me che si schianta al suolo, sarebbe profondamente disonesta.
Il lungo corridoio che collega l’entrata alla sala da pranzo del rifugio, mi costringe a schiacciare le spalle alla parete ogni volta che incrocio qualcuno, mentre i miei occhiali si bagnano di lacrime.
Susy con aria incredula e scioccata mi vede per prima.
- Sei diventato ragionevole?
- Sono diventato ragionevole.
I secondi che seguono li passo con una visione imperfetta che mi fa bella compagnia.
Ma non sono secondi dopo, né secondi prima.
Ho perso i suoi connotati, Susy appare e scompare in cucina.
Appare un lampo, un fulmine.
Non saprei dire con esattezza dov’è Susy, non la vedo bene.
Mi basta quel fulmine, per ricordarla.