Eccomi qua.
All’inizio avevo pensato di scrivere un racconto intervista, ma, dovendo inserire almeno l’animale parlante, ho scelto una strada piu agile.
L’argomento mi sta molto a cuore. Sono quei “massacri silenziosi” di cui non si sente parlare quasi mai.
Ho ascoltato molte interviste dei veterani dell’operazione “cleanup Enewetak (interviste di qualche anno fa perché ad oggi penso che siano pochissimi i sopravvissuti) ragazzi che nel 1980 avevano quasi la mia età. Giovanissimi disinformati e mandati “al macello” per cercare di pulire il viso a una delle tante “merdate” americane. Ho scelto di non caricare ulteriormente il racconto e di restare sempre nel punto di vista di Tim. Troppo semplice? Poco pathos? Ne prendo atto e ne faccio tesoro.
Certo che nel 1980 non c’era internet, i telefoni andavano a gettoni, le informazioni non viaggiavano alla stessa velocità di oggi e lo zio Sam era per molti ragazzi americani di provincia una sorta di credo profondo.
Mi ha fatto piacere leggere le vostre varie interpretazioni del finale. La maggior parte ci ha letto speranza (
@ImaGiraffe lo ha trovato stucchevole). Un po’ di speranza volevo lasciarla intravedere, ma, per dire le cose onestamente, la persona che ha colto in pieno quello che era il messaggio ė
@caipiroska. Sì, Patrizia, nessun lieto fine. Il ragazzo morirà di cancro, l’articolo di giornale fa parte di quella specie di propaganda malata in cui tutto sembra risolversi per il meglio.
Quella maledetta cupola, (se non ricordo male si parla di 5.400 giovani soldati e volontari mandati a costruirla) è stata costruita senza alcuna base. Mi spiego: i detriti altamente radioattivi sono attualmente depositati su roccia corallina molto porosa e friabile. Il rivestimento superiore si sta sgretolando e probabilmente con l’innalzamento degli oceani, a seguito del surriscaldamento terrestre, si spaccherà presto e tutto finirà per inquinare pesantemente l’oceano. Gli abitanti del luogo la chiamano “la Tomba” e questo già racconta molte cose.
Mi spiace di non aver saputo dare la giusta tridimensionalità al personaggio. Mi avete praticamente detto tutti che la storia era semplice, prevedibile etc. Dove semplice aveva un’accezione negativa.
Terrò conto di tutte le osservazioni. Magari utilizzerò questa “vacatio” per rielaborare il tutto.
Grazie per la pazienza, scusate il pippone e grazie ancora a chi mi ha votata.