Invitato (e incoraggiato) da Ele e dallo staff pubblico la mia prima recensione di un romanzo che ho letto, attività di cui mi diletto abitualmente su FB; e non posso che farlo con uno dei miei autori italiani preferiti in assoluto: Niccolò Ammaniti.
ANNA - NICCOLO AMMANITI
Subito una premessa: io sono un grande fan di Ammaniti sin dai tempi di "Ti prendo e ti porto via" il suo primo romanzo che ho letto e quindi può essere che io sia prevenuto in senso positivo nei suoi confronti.
Detto questo, ancora una volta con questo romanzo sorprendente Ammaniti non mi ha deluso.
Leggendolo oggi, dopo un anno e mezzo di Covid e sapendo che è stato scritto nel 2015 si rimane sconcertati: sembra una profezia.
Il romanzo, ambientato in Sicilia, racconta di Anna una delle bambine (ragazzina si può dire, visto che ha 13 anni) sopravvissute all'epidemia detta "La Rossa" arrivata dal Belgio e rapidamente espansasi in tutto il mondo a fare strage di adulti.
Solo i bambini sopravvivono alla "Rossa" fino a che non raggiungono l'età di 15 / 16 anni quando il male a poco a poco emerge fino a ucciderli.
Anna "sopravvive" in una Sicilia in cui il male ha annientato ogni forma di vita adulta lasciando dietro di sé solo distruzione, in cui la natura riprende il sopravvento ma in maniera sporca, disordinata, mi viene da dire "disumana".
E disumano è il modo in cui Anna e il fratellino Astor, di cui ha promesso alla mamma di prendersi cura, vivono grazie anche al "quaderno" che la mamma stessa ha lasciato ad Anna con tutta una serie di "istruzioni" da utilizzarsi a seconda delle circostanze.
A un certo punto, di ritorno da una delle sue escursioni fuori di casa, Anna non trova più Astor e decide di mettersi in cerca abbandonando definitivamente le mura domestiche.
Da qui inizierà un lungo viaggio prima alla ricerca del fratellino e poi verso la Calabria, la terraferma vista un po' come la "Terra Promessa" in cui ritrovare il mondo "di prima" e di nuovo gli adulti non più vittime della "Rossa".
Un viaggio fatto di incontri inaspettati, alcuni brutti e violenti, altri, come Pietro, dolci e belli, un viaggio che condurrà Anna e Astor...
Non voglio svelare altro di questo romanzo a mio modo di vedere appassionante e che si legge tutto d'un fiato, diventando subito amici e complici di Anna, un personaggio splendido che, come sempre, Ammaniti dipinge meravigliosamente non solo esteriormente ma prima di tutto e più di tutto interiormente, scavando a fondo nella psicologia di questa preadolescente che si scopre forte e fragile allo stesso tempo, capace di sopravvivere in una situazione tanto difficile e di prendersi cura del fratellino rimastole accanto e contemporaneamente di struggersi al ricordo della mamma e del suo amore nei suoi confronti.
L'ultimo capitolo è un piccolo gioiello emozionante e travolgente, una piccola "summa" di tutto il romanzo, sono arrivato all'ultima riga e avrei voluto che non fosse ancora finito...
Gli spunti di riflessione sono tantissimi, a partire dalla pandemia e dai suoi effetti, incredibilmente attuali oggi; la disumanizzazione dei bambini in un mondo senza adulti fino al raggiungimento di livelli di crudeltà e violenza gratuita; la natura vista come nemica e avversaria nella lotta alla sopravvivenza.
Da leggere? Sì, senza dubbio.
ANNA - NICCOLO AMMANITI
Subito una premessa: io sono un grande fan di Ammaniti sin dai tempi di "Ti prendo e ti porto via" il suo primo romanzo che ho letto e quindi può essere che io sia prevenuto in senso positivo nei suoi confronti.
Detto questo, ancora una volta con questo romanzo sorprendente Ammaniti non mi ha deluso.
Leggendolo oggi, dopo un anno e mezzo di Covid e sapendo che è stato scritto nel 2015 si rimane sconcertati: sembra una profezia.
Il romanzo, ambientato in Sicilia, racconta di Anna una delle bambine (ragazzina si può dire, visto che ha 13 anni) sopravvissute all'epidemia detta "La Rossa" arrivata dal Belgio e rapidamente espansasi in tutto il mondo a fare strage di adulti.
Solo i bambini sopravvivono alla "Rossa" fino a che non raggiungono l'età di 15 / 16 anni quando il male a poco a poco emerge fino a ucciderli.
Anna "sopravvive" in una Sicilia in cui il male ha annientato ogni forma di vita adulta lasciando dietro di sé solo distruzione, in cui la natura riprende il sopravvento ma in maniera sporca, disordinata, mi viene da dire "disumana".
E disumano è il modo in cui Anna e il fratellino Astor, di cui ha promesso alla mamma di prendersi cura, vivono grazie anche al "quaderno" che la mamma stessa ha lasciato ad Anna con tutta una serie di "istruzioni" da utilizzarsi a seconda delle circostanze.
A un certo punto, di ritorno da una delle sue escursioni fuori di casa, Anna non trova più Astor e decide di mettersi in cerca abbandonando definitivamente le mura domestiche.
Da qui inizierà un lungo viaggio prima alla ricerca del fratellino e poi verso la Calabria, la terraferma vista un po' come la "Terra Promessa" in cui ritrovare il mondo "di prima" e di nuovo gli adulti non più vittime della "Rossa".
Un viaggio fatto di incontri inaspettati, alcuni brutti e violenti, altri, come Pietro, dolci e belli, un viaggio che condurrà Anna e Astor...
Non voglio svelare altro di questo romanzo a mio modo di vedere appassionante e che si legge tutto d'un fiato, diventando subito amici e complici di Anna, un personaggio splendido che, come sempre, Ammaniti dipinge meravigliosamente non solo esteriormente ma prima di tutto e più di tutto interiormente, scavando a fondo nella psicologia di questa preadolescente che si scopre forte e fragile allo stesso tempo, capace di sopravvivere in una situazione tanto difficile e di prendersi cura del fratellino rimastole accanto e contemporaneamente di struggersi al ricordo della mamma e del suo amore nei suoi confronti.
L'ultimo capitolo è un piccolo gioiello emozionante e travolgente, una piccola "summa" di tutto il romanzo, sono arrivato all'ultima riga e avrei voluto che non fosse ancora finito...
Gli spunti di riflessione sono tantissimi, a partire dalla pandemia e dai suoi effetti, incredibilmente attuali oggi; la disumanizzazione dei bambini in un mondo senza adulti fino al raggiungimento di livelli di crudeltà e violenza gratuita; la natura vista come nemica e avversaria nella lotta alla sopravvivenza.
Da leggere? Sì, senza dubbio.