Io ho un'interpretazione mia, che vacilla però nel momento in cui Giulia non trova redenzione nell'incontro con Maria... Anche perché poi il titolo sarebbe dovuto essere Il doni di Maria... Boh. Mi spiego meglio: Maria, una povera donna con problemi mentali rimane incinta di due gemelli. Li abbandona in un momento di lucidità, per salvarli più fa se stessa che altro. Cerca anche di seguirli da lontano, nella crescita, fino addirittura a trovare Aurora, la figlia, in una mostra di pittura, dove non riesce a intrufolarsi. Della ragazza riesce anche a comprare un dipinto. Al contempo ha anche dei deliri e delle visioni, fino a sovrapporre la sua vicenda con quella della sacra famiglia. Anche i nomi presi paro paro dal Vangelo fanno parte del delirio. In punto di morte viene raggiunta da un gatto (che mi ha ricordato proprio per il suo ruolo quello di Doctor Sleep di King) e parte un delirio assurdo che la porta prima San Pietroburgo e poi in un incontro mistico psicotico con la figlia. Sappiamo poi che la morte di Maria avverrà per via di un atto tremendo perpetrato da dei ragazzi (questo lo avrei evitato, mi pare un particolare macabro che non aggiunge nulla). Contemporaneamente abbiamo Giulia, che non si capisce perché (buco di trama) visto che fa l'infermiera venga condotta dal compagno all'EUR a fare la prostituta. L'incontro con Maria, a cui viene condotta dal solito gatto, dovrebbe portare a qualcosa, a una crisi di coscienza, a un cambiamento, magari a un rifiuto delle richieste del compagno. Se questo c'è, non l'ho percepito e allora tutto mi risulta un po' vago.
La scrittura, lo stile e il modo sublime di intendere il racconto come forma d'arte invece mi hanno entusiasmato.
A rileggerci!