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1Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Sarebbe uno splendido regalo di Natale Gio Dic 16, 2021 12:47 pm

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Admin
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Caro Babbo Natale,


Non credo tu mi conosca. Non ti ho mai scritto nel passato e tu, di tua spontanea volontà, non mi hai portato mai nulla di ciò che io abbia desiderato.
Questo mi fa dubitare della tua esistenza ma io ho bisogno di credere in te, anche se ho sentito una conversazione tra mamma e papà che una certa Helena Dalli, ex Miss Malta e Commissaria europea all'uguaglianza, vorrebbe sopprimerti.
No! Aspetta! Non vogliono veramente ucciderti ma cambiare quello che è la festa del Natale.
Essendo una festa tipicamente cattolica non includerebbe miliardi di persone, specie bambinƏ.
No Babbo Natale, quella “e” rovesciata non è un errore.
Sei proprio vecchio!
Si chiama “schwa” e serve per dare un genere neutro quando si parla in generale.
Sei confuso?
Sapessi io ma quella signora (qui va bene la “a” finale, anche se, quando uno non conosce la liquidità sessuale del soggetto, sempre la stessa Commissione, suggerisce di mettere un asterisco invece della vocale alla fine della parola) voleva che invece di Natale, si mettesse una banale “festività”. Così, saresti diventato il Capo della festività.
Non puoi più essere nemmeno Babbo per non offendere chi non crede nelle famiglie così come sono sempre esistite.
Non credo neppure che tu possa essere definito Genitore 1, anche perché, non essendoti mai sposato, non esisterebbe quel Genitore 2 che oltretutto è incorretto. Infatti è proibito, a causa della fluidità che ti ho descritto sopra, stabilire chi sia l’Uno e chi sia il Due.
E poi, come avresti generato tutti quei figli che ti chiamano Babbo?
Cioè tutti i bambini del mondo.
Adesso “bambini” posso scriverlo senza la schwa poiché la signora Dalli, proprio poco fa, ha dovuto fare marcia indietro rimangiandosi quel documento d’inclusione che, le hanno fatto notare, fosse invece d’esclusione.
In effetti, non sarebbe stato politically correct far cambiare una festività appartenente a una minoranza, quella cristiana, senza magari cambiare anche quella di un’altra minoranza, il Ramadan dei musulmani o di quell’altra ancora, lo Yom Kippur degli ebrei.
Io però non sono esattamente politically correct e quindi, anche senza la retromarcia di quella Commissione, voglio proprio credere in te, anche perché, forse, sei la mia unica speranza.
Mi chiamo Antonio. Tutti però mi chiamano Tonino. Ho quasi diciassette anni anche se mi sembra d’averne il doppio.
Ora che ci conosciamo, posso rivelarti la mia terribile malattia rara: sono un ragazzo farfalla.
Una bellissima espressione per una bruttissima definizione medicale: epidermolisi bollosa.
Chi la tratta non la pronuncia quasi mai tanto è orribile l’immagine che ne scaturisce: una pelle piena di bolle, pronte a esplodere al minimo tocco, lasciando aperte dolorosissime piaghe sanguinolenti e purulenti.
Gli scienziati la chiamano EB. Una sigla che, come quasi tutte le sigle, fa sì che i profani non ne capiscano il significato.
Io però l’ho imparato sulla mia pelle. Scusa Babbo Natale la tragica ironia ma permettimela. È la mia sola arma di difesa.
Cerco di sdrammatizzare per dimenticare il tremendo dolore che è nato con me e non mi abbandona un solo momento della giornata.
La mia pelle è delicata come le ali di una farfalla che, se qualcuno le tocca, si polverizzano perdendo quei meravigliosi disegni splendidamente colorati, che le permettono anche di volare. La farfalla termina così, tristemente al suolo, la sua, seppur effimera, bellissima vita.
Io credo che lei soffra nella sua triste agonia, perché io ne soffro quando mi toccano. E non lo faccio in silenzio come sembrerebbe farlo lei. Debbo gridare, tentando così di annullare quel trapanante dolore che è sempre presente nella mia testa e cerca ogni occasione per esercitare il suo ingrato compito.
L’EB (visto! Lo uso anch’io) è una malattia genetica, detta rara anche se colpisce cinquecentomila persone al mondo, che dei genitori portatori sani, trasmettono ai loro bimbi senza esserne a conoscenza.
Come avrai capito, caro Babbo Natale, sono un italiano.
Nel nostro Paese siamo circa mille con questa malattia, dagli appena nati ai più grandicelli come me e anche un po’ oltre ma non tanto, purtroppo.
Così, voglio credere di poter essere anche il loro ambasciatore per la richiesta che ti farò. Per il resto del mondo, dato che lo giri tutto con le tue renne e la tua slitta, spero sia tu a tradurre, in ogni lingua, quello che ti chiederò.
No, no, non ti chiedo di farci guarire!
Questo sarebbe un enorme miracolo e tu non fai miracoli.
Porti solo regali a chi te li chiede espressamente per lettera.
Al cosiddetto miracolo ci penserà la scienza. Che anche lei non li fa ma continua a cercare fino a quando finalmente trova la giusta soluzione.
Finora però nessuno di noi è mai guarito e, come ti ho scritto prima, non è nemmeno vissuto a lungo. Pochissimi sono arrivati ai trent’anni.
Nel frattempo tentano solo di medicarci le terribili ferite croniche, causate dalla nostra pelle al solo contatto con qualsiasi tessuto o con qualche persona che inavvertitamente la sfiora. Siccome, come spiegano gli esperti, manca di fibrille d’ancoraggio, quel collagene che consente di tenerla insieme, cede provocando degli orribili squarci e con loro il tremendo dolore.
Devo dirti, caro Babbo Natale, che temo in maniera particolare quando arriva il momento del bagno.
Non perché mi piaccia rimanere sporco ma solo per la paura che si scateni la solita terribile sofferenza sempre annidata lì, nel mio cervello.
Sembra un semplice atto ma è forse quello il momento che più mi fa urlare come un disperato.
La mamma ci sta molto attenta e ha deciso che quell’insopportabile rituale, che permette anche di mantenere il più lontano possibile il pericolo d’infezione, avvenga comunque ogni due o tre giorni.
Devi sapere, Babbo Natale, che al fine di non farci infettare troppo facilmente e cercare di far cicatrizzare al più presto le ferite sulla nostra carne viva, chi ci cura stende dei grandi cerotti trasparenti su quelle più grandi poi ci benda dai piedi fino al collo come delle mummie.
Solo la testa rimane scoperta, cosa che mi permette di odorare, vedere, sentire, parlare e ovviamente pure respirare.
Anche se, per qualcuno di noi, quella schifezza di EB, chiamato giunzionale, abbastanza raramente, attacca le mucose interne di gola e bocca, trasformando il respiro in un’ulteriore indicibile sofferenza.
Io sono stato abbastanza favorito dalla sorte (si fa per dire) poiché la mia forma è quella distrofica e cioè, ho bolle e ferite solo sulla pelle esterna.
C’è pure la forma simplex che attacca solo le mani e i piedi ma purtroppo io non sono stato così fortunato (pura salvifica ironia).
Pensa, Babbo Natale che anche la seppur necessaria fasciatura ci causa la deformazione delle mani e dei piedi con l’ovvia conseguenza della diminuzione dei nostri movimenti.
Le dita delle nostre quattro estremità infatti si ricongiungono, diventando palmate, costringendoci così a deambulare con la sedia a rotelle spinta da un amorevole assistente.
Da farfalla e mummia diventiamo così anche ranocchi.
La mamma, al momento del bagno, per facilitare la rimozione della vecchia fasciatura, mi aiuta a immergermi nella vasca con l’acqua calda. Le bende imbevute e i cerotti speciali vengono via un po’ più facilmente ma il dolore a volte mi trafigge come un trapano nella carne viva. Cerco di trattenere le urla ma solo a volte ci riesco.
Il peggio però viene dopo il bagno con l’applicazione delle pomate analgesiche, dei nuovi cerotti imbevuti di cicatrizzanti particolari e della nuova fasciatura.
Devo ammettere, Babbo Natale, che qualche volta, è vero, mi scappano delle parolacce. Mettimele pure in conto. Non ci posso far nulla.
Ne dico anche durante la preparazione ai frequenti interventi invasivi per la ricostruzione delle mie dita di mani e piedi. Purtroppo sono necessari per non permettere al cancro di comparire in quelle mie estremità già abbastanza martoriate.
La mamma oramai non piange più o almeno non lo fa in mia presenza.
È sempre sorridente e mi sprona a leggere e studiare per distrarmi dalla mia miserabile vita.
Il prossimo anno, spero proprio d’esserci ancora, tenterò di diplomarmi.
Anche il babbo cerca di starmi vicino il più possibile ma deve lavorare.
Varie volte, senza che se ne accorgessero, li ho sentiti discutere sulla mia situazione. All’inizio si colpevolizzavano per avermi trasmesso questa malattia e ciò rendeva colpevole pure me.
Ho perfino sperato di morire.
Avrebbero sofferto ma poi sarei stato solo un bel ricordo dei momenti della nostra vita assieme.
Non è successo.
Nessuno mi ha ascoltato e, come vedi, sono ancora qui.
Li ho sentiti anche lamentarsi che lo Stato faceva ben poco per aiutare le famiglie colpite dal dramma di noi ragazzi farfalla.
Non eravamo numericamente così importanti da aumentare i finanziamenti alla ricerca medicale delle grandi case farmaceutiche mondiali.
C’era però qualcuno che tentava di fare qualcosa e sembra (è notizia proprio di quest’anno) che una pomata, ricavata dalla corteccia della betulla, possa fare da cicatrizzante naturale. Dovrà però passare ancora qualche anno di test prima dell’approvazione ufficiale dei vari organi preposti.
Mamma e papà hanno inoltre parlato di una pelle artificiale che risolverebbe per sempre il problema. Una volta innestata attecchirebbe spontaneamente sulla pelle anche perché proviene dalle nostre stesse cellule epidermiche sane.
Ho cercata la notizia su internet e non credo sia una fake news.
Mi ha dato speranza.
Chissà però quante farfalle non voleranno più prima della messa in funzione di questi prodotti?
Ti chiederai, Babbo Natale, come faccia io, un adolescente, a conoscere tutti quei difficili termini scientifici.
La mia malattia mi ha fatto crescere in questa realtà e la mia giovane memoria ha immagazzinato tutto quanto, cercando di comprendere.
Il mio interesse in una vita normale, proprio come quella degli altri, mi ha spinto a leggere tutto ciò, purtroppo poco, che è stato scritto sulla possibile guarigione.
Come ti ho detto all’inizio, io credo nella scienza ma voglio credere anche in te.
Magari sei più veloce della scienza!
E adesso, sperando di aver ottenuto tutta la tua attenzione, vengo al mio desiderio.
Ti chiedo una sola cosa: abbracciare.
Vorrei essere abbracciato senza sentire nessun dolore.
Vorrei abbracciare senza dover gridare.
Forse per te è poca cosa ma per me sarebbe la più grande del mondo.
Adesso lo faccio con te.
È solo un abbraccio virtuale e non mi fa male, anche se, sfiorando i tasti del mio pc, a volte il dolore lo sento ma riesco a soffocare il gridolino che vorrebbe scapparmi di bocca e… no, non lo sostituisco con le parolacce.
Con tanto affetto e tantissima speranza,
Tonino

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Carissim* aut* il messaggio che il tuo racconto veicola al lettore è bellissimo e particolarmente meritorio.
Questa premessa è importante in quanto, te lo dico in tutta onestà, per il resto sono abbastanza critico.
Fatico innanzitutto a inquadrare l'ambientazione natalizia al di là del fatto che quella che ho letto è una lettera indirizzata a Babbo Natale (avrebbe potuto essere indirizzata a Mattarella o a Biden e nulla sarebbe cambiato della bellezza del messaggio che racchiude).
Anche come racconto mi lascia quantomeno perplesso, mi è sembrato più che altro un pamphlet divulgativo, meritevole della massima attenzione, ma poco adatto al contest.
Francamente fuori luogo mi è sembrato tutto il cappello introduttivo, quello sull'identità di genere e sulla polemica Europea concernente il Natale, che può avere in sé un certo significato (anzi, ce lo ha sicuramente,) ma non in questo racconto (mi è sembrato scollegato dal resto dello scritto) e in questo contest.
Insomma, anche se mi spiace molto in quanto, ripeto, l'argomento trattato è della massima importanza e merita tutta la nostra attenzione (e quella di chiunque), il mio giudizio ai fini del contest non può essere del tutto positivo: se poi il tuo scopo era quello di portare all'attenzione una certa problematica e poco ti importava del come e quando, allora ti ringrazio sinceramente per averlo fatto e per questo tuo scritto.


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A vivonic garba questo messaggio

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ti ringrazio di avermi fatto conoscere questa malattia di cui non avevo mai sentito parlare in precedenza. Riesci a descriverla talmente bene, fino nei più piccoli particolari, che sono spaventato all’idea che possa essere un caso personale o comunque a te vicino. Il finale con quel desiderio di abbracci è veramente commovente mi ha colpito duramente. Anche la scrittura mi è piaciuta molto.
      In effetti il Natale e Babbo Natale appaiono solo espedienti per parlare del tema che più ti sta a cuore ma il fatto non mi                disturba affatto.          
      Ho trovato invece un po’ fuori tema la parte iniziale che si lega con difficoltà a ciò che segue.    

Mac

Mac
Padawan
Padawan

Caro autore/autrice, scusami ma non amo particolarmente la schwa , anche il nome stesso mi suona un po’ nazista, ma non voglio dilungarmi su questo.
Racconti una malattia difficile, e dolorosa, spero non sia una autobiografia e nel qual caso mi scuso per ciò che sto per dire.
Non capisco il legame tra l’introduzione della lettera e la storia che vai poi a raccontare.
Parli di un ragazzo di diciassette anni, che si riferisce ai genitori come farebbe un bambino, e questo destabilizza chi ti legge.
Conosco purtroppo la malattia, per fortuna non in prima persona, e so essere devastante. L’ hai spiegato anche tu soffermandoti tanto, forse troppo, su alcuni punti. 
Il finale mi ha distrutto psicologicamente.
Bravo, ma non credo fosse il giusto contesto.

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ok, ho una domanda: perché il racconto non inizia a "Sono un ragazzo farfalla?". Perché?
Non sono uno che si tira indietro e te lo confesso: mi ha indisposto parecchio la prima parte del tuo racconto. Irritato, anzi. Non mi pare il caso di buttarla in politica, anche se quasi mi ci costringi, e non non cascherò nel tranello. Ti dico solo che la premessa da cui parte l'invettiva iniziale è una notizia falsa e nella migliore ipotesi, cioè che tu sia male informato, è comunque stata strumentalizzata. La notizia, quella vera e poi cavalcata anche in maniera goffa da sovranisti e populisti di destra variegati, è che la signora Dalli consigliava, non imponeva, nelle comunicazioni ufficiali, ripeto, nelle comunicazioni ufficiali, nei saluti finali di usare un generico buone feste. E soprattutto pratico. Basta. Tutto il resto è fuffa.
Potrei aprire polemiche infinite anche su altre cose che hai detto, sulla schwa, sul genitore 1 e 2 ect, ma non ne ho voglia e non è la sede adatta.
Che poi, probabilmente creare una polemicuccia sul niente magari era pure tua intenzione, non lo so, sta di fatto che come ho detto prima mi hai indisposto e tutta la seconda parte, che ho letto con grande attenzione e partecipazione emotiva, ha comunque perso potenza ai miei occhi. Non condivido neanche una virgola di ciò che hai scritto nella prima parte e la bellissima e atroce seconda parte non è riuscita a cancellare il fastidio profondo che ho provato. Me ne scuso persino, ma non ci posso fare nulla, su certi argomenti sono sensibile.
A rileggerci e buon Hanukkah.


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A Arunachala, vivonic e ImaGiraffe garba questo messaggio

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

La tua lettera a Babbo Natale del bambino-farfalla ha risvegliato in me quei sentimenti che normalmente nascondo al fondo del mio cuore poiché, ritenendomi incapace di poter aiutare, cerco sempre di evitarli o di ostentarli con una normalità che in verità non provo. E' stato un duro colpo allo stomaco ma grazie di avermi segnalato una malattia di cui conoscevo solo il nome. Niente da segnalare sullo scritto di facile lettura.

7Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Gio Dic 23, 2021 12:10 am

Valentina

Valentina
Younglings
Younglings

Ciao Autore! La tua lettera a Babbo Natale è scritta bene, scorrevole, spiega dettagliatamente la patologia.
Ho trovato però il tutto poco adatto al concorso.
Non è un racconto, ma una lettera informativa, forse anche uno sfogo, non so quanto personale, spero ovviamente di no.
Indubbiamente scritto bene e con un bel finale, che mi ha fatto sorridere, ma poco adatto secondo me.

Hellionor

Hellionor
Admin
Admin

Akimizu ha scritto:Ok, ho una domanda: perché il racconto non inizia a "Sono un ragazzo farfalla?". Perché?
Non sono uno che si tira indietro e te lo confesso: mi ha indisposto parecchio la prima parte del tuo racconto. Irritato, anzi. Non mi pare il caso di buttarla in politica, anche se quasi mi ci costringi, e non non cascherò nel tranello. Ti dico solo che la premessa da cui parte l'invettiva iniziale è una notizia falsa e nella migliore ipotesi, cioè che tu sia male informato, è comunque stata strumentalizzata. La notizia, quella vera e poi cavalcata anche in maniera goffa da sovranisti e populisti di destra variegati, è che la signora Dalli consigliava, non imponeva, nelle comunicazioni ufficiali, ripeto, nelle comunicazioni ufficiali, nei saluti finali di usare un generico buone feste. E soprattutto pratico. Basta. Tutto il resto è fuffa.
Potrei aprire polemiche infinite anche su altre cose che hai detto, sulla schwa, sul genitore 1 e 2 ect, ma non ne ho voglia e non è la sede adatta.
Che poi, probabilmente creare una polemicuccia sul niente magari era pure tua intenzione, non lo so, sta di fatto che come ho detto prima mi hai indisposto e tutta la seconda parte, che ho letto con grande attenzione e partecipazione emotiva, ha comunque perso potenza ai miei occhi. Non condivido neanche una virgola di ciò che hai scritto nella prima parte e la bellissima e atroce seconda parte non è riuscita a cancellare il fastidio profondo che ho provato. Me ne scuso persino, ma non ci posso fare nulla, su certi argomenti sono sensibile.
A rileggerci e buon Hanukkah.


INTERVENTO DI MODERAZIONE

Caro  @Akimizu , 
il tuo commento non è conforme, ti chiediamo quindi di integrarlo, valutando e commentando il racconto nella sua interezza.
Il commento, così com’è, non verrà considerato idoneo per accedere all’area di votazione.
Lo staff

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Richiamato giustamente all'ordine provvedo ad aggiustare il tiro. Intanto chiedo scusa all'autore per aver tralasciato di commentare la seconda parte del racconto e per il mio giudizio tranchant, ma sono sicuro mi perdonerà, dopotutto se un racconto per primo loda il politicamente scorretto è nell'ordine delle cose che anche i commenti siano politicamente scorretti.
Dunque, lasciando da parte la prima parte del racconto, di cui ho già detto tutto, sulla seconda parte ho da fare solo complimenti. Mi è piaciuto il tono che ha il protagonista mentre parla della propria condizione, ne è al contempo partecipe e spettatore, come se avesse metabolizzato definitamente tutto quello che la malattia comporta, la subisce ancora certo, ma riesce a dividerla da sé, a parlarne in modo distaccato. Nella prima parte l'eloquenza e la retorica non mi avevano convinto, pregne anche di un sarcasmo che in bocca a un diciassettenne non ci stavano proprio, ma nella seconda parte spariscono, sostituiti da un didascalismo e da una consapevole rassegnazione che mi sono sembrati azzeccati, ancorché troppo "maturi" per un diciassettenne. Tutto la seconda parte è un continuo colpo all'anima e al cuore, non di può non provare enorme empatia per questo ragazzo e il finale è struggente. Mi ripeto, se non avessi letto tutta la prima parte, di sicuro il racconto lucido e tremendo di questa malattia sarebbe finito tra i miei preferiti.
A rileggerci!


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A Hellionor, Susanna e ImaGiraffe garba questo messaggio

10Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Gio Dic 23, 2021 11:56 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Cara penna, la mia premessa è questa: spero tu non sia un ragazzo farfalla. Hai descritto così dettagliatamente la situazione di chi soffre di questa malattia – che conoscevo ma molto superficialmente - che arrivare alla fine del racconto è stata davvero dura, ma non perché mi abbia impressionato, ma perché ho provato ad immaginare come possa essere e ovviamente non ci si riesce.
Detto questo, commentare adeguatamente questo racconto è difficile, perché non c’è un elemento che faccia da traccia ad una trama.
Il racconto - che non mi pare racconto anche se impostato come lettera a Babbo Natale -  è strapieno di riflessioni e opinioni su temi molto di attualità, alcuni talmente spesso sotto i riflettori che se ne stanno perdendo le motivazioni più importanti e portanti, perse in rivoli di pro e contro. Non vado oltre perché non è questa la sede. Proprio per la numerosità degli argomenti tirati in ballo, finisce per sfuggire al lettore il tema portante e sorge spontanea la domanda “di cosa vuoi parlare veramente con Babbo Natale?”, che poi può assumere la reale personificazione di ogni ente supremo adottato dalle varie religioni.
Non gli chiedi il miracolo della guarigione, perché credi nella scienza. Chiedi più attenzione per i portatori di malattie rare? Babbo Natale dovrebbe portare in dono cervelli intelligenti, ma lo avrebbe già fatto se fosse stato nelle sue possibilità.
Tanto per rifarsi ad uno degli step di Rooms, potrebbe essere un pamphlet, ma ci vorrebbe più rabbia, mentre qui i momenti “rabbia” sono diluiti in informazioni quasi didattiche (dovresti lasciare che il lettore si informi da solo su certi argomenti, qui siamo in grado di comprendere quando servono e anche di svolgere bene le ricerche) e si perde il momento.
Ma soprattutto, se il tuo era un manifesto di protesta, avresti dovuto scegliere l’argomento che più ti stava a cuore (penso di non sbagliarmi se ritengo quello della malattia e dei suoi corollari) e svilupparlo organicamente, ma questo non credo sia il posto giusto.
Forse non era il posto giusto per condividere queste riflessioni, ognuna delle quali meriterebbe comunque un testo separato.
A parte queste mie considerazioni, non scrivi male, se ci sono refusi li ho persi tra i troppi argomenti trattati.
Comunque grazie per avermi insegnato qualcosa sui ragazzi farfalla: la comprensione aiuta.


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

11Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Ven Dic 24, 2021 1:23 am

Arianna 2016

Arianna 2016
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Non ho capito perché hai inserito la prima parte, che appare del tutto separata dal resto. Mi è venuto il dubbio che ti servisse per raggiungere i 10.000 caratteri. Ho provato a incollare il tuo racconto in un file di word, e in effetti sembra proprio così. Un’altra volta magari prova una strada diversa, anche considerando che la tematica del tuo racconto forse avrebbe permesso degli ampliamenti.
Non conoscevo questa malattia, che mi sembra davvero atroce.
Non so che dire… non ci sono parole giuste davanti a una vita di dolore continuo.
Il tuo racconto mi ha fatto soffrire con te. Il tuo desiderio, quello di abbracciare, l’ho sentito mio: quanto l’abbiamo provata tutti, nell’ultimo anno e mezzo, questa mancanza di contatto?
E nel tuo caso il dolore emotivo è legato a un vero e proprio dolore fisico.
Se il tuo è solo un racconto e non è una narrazione autobiografica, hai reso bene la situazione del protagonista.
In entrambi i casi – che tu abbia o non abbia questa malattia – nel futuro, per quanto riguarda la scrittura, dovresti passare dalla semplice narrazione autobiografica al trasformare questa esperienza in storie e personaggi.

12Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Ven Dic 24, 2021 5:32 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Sono senza parole. Hai così ben descritto questa malattia che nemmeno serve aggiungere qualcosa, e mi sentirei stupido a farlo.
Non conta se ti appartiene, o se l'hai scovata per un semplice guizzo letterario. Conta che esiste e prima delle tue parole non esisteva, per molti di noi. Siamo diventati tutti esperti di virus raccapriccianti e il resto è stato messo da parte, ignorato.
Sei molto bravo a scrivere, la tua competenza su questa malattia ha smosso molti cuori, molte anime.
Grazie per tutto. E se, spero di no, hai bisogno, fai un fischio, noi ci siamo, io ci sono.
Di solito concludo con un bell'abbraccio. Ma non vorrei farti male. E questa volta lo supero.
Con una carezza.

A Petunia e Fante Scelto garba questo messaggio

13Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Dom Dic 26, 2021 12:03 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Ciao autor@
mai come in questi tempi abbiamo capito l’importanza e il valore di un abbraccio. Un gesto tanto semplice ma in grado di regalare felicità. Un abbraccio è affetto, amore, accoglienza, contatto.
In questo racconto il desiderio di abbracciare è amplificato al massimo. Non è una situazione temporanea, una rinuncia volontaria a causa di una malattia che sappiamo prima o dopo rimarrà relegata negli annali. Il ragazzino soffre di una malattia che non ha soluzione e ciò giustifica ampiamente la richiesta di questo speciale dono a Babbo Natale. 
Come altri io neppure sapevo niente di questa patologia e tu hai fatto un’ottima opera di divulgazione.
È venuta in mente anche a me l’idea che il racconto sia stato lavorato in tempi diversi.
Testo scritto da una mano esperta, che arriva dritto al cuore.

14Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Lun Dic 27, 2021 1:35 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Mi piacerebbe analizzare il racconto sotto due punti di vista.
Un racconto può divertire, intrattenere, a volte, come in questo caso può informare, avere valore divulgativo.
Ti dico la verità, non conoscevo la malattia che hai descritto e mi ha impressionato parecchio. Ne parli in modo accalorato quindi presumo che qualcuno che conosci possa esserne affetto. Spero di no, spero che tu sia solamente talmente bravo da riuscirne a scrivere con questa partecipazione e padronanza.
Quindi da questo punto di vista, chiamiamolo divulgativo, ma anche emozionale direi, scritto di assoluto valore.
Se lo devo giudicare in relazione al concorso, un pò di dubbi mi vengono.
La prima parte, quella politica anche io l'avrei tralasciata, è fuori luogo.
 Ti dirò che anche a me il politicamente corretto non piace. In quanto ai burocrati dell'unione e la loro ipocrisia lasciamo perdere. Hanno messo in ginocchio il popolo greco qualche anno fa, in nome dei dogmi di bilancio e non è fregato un cazzo a nessuno, ma tant'è le regole sono regole e se qualcuno perde quel poco che ha e ci lascia le penne sti cazzi. Da allora per me tutto ciò che dicono o fanno vale meno di zero, comunque chiusa la parentesi politica.
La cosa che più non mi torna è che trovo pretestuosa, poco verosimile, sai qual è?
Ricorda, te lo dico proprio in relazione al concorso specifico: perché un ragazzo che crede nella scienza, che si informa, un ragazzo di diciassette anni poi, dovrebbe scrivere una lettera a Babbo Natale? Non riesco a trovarne il senso se non per l'aggancio al concorso.
Detto questo ti ringrazio davvero per la sensibilità che hai avuto nel trattare un tema come questo e che non tutti conoscevano.

A Susanna e tommybe garba questo messaggio

15Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Mar Dic 28, 2021 8:59 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

beh, faccio presente che proprio non conoscevo una malattia simile e nemmeno me la sarei immaginata.
l'hai descritta benissimo e mi ha fatto vedere e sentire cosa accade a chi ne soffre.
messaggio chiaro, arrivato a destinazione senza alcun problema.
però...
però il testo è pieno di refusi e, scusa, ma io guardo anche questo.
e c'è anche quella mezza polemica dei genitori 1 e 2 che non mi va molto a genio, scusami.
la trovo assolutamente inutile ai fini della stria.
la parte migliore è la seconda, dove descrivi ogni cosa alla perfezione e riesci quasi a far vivere il dolore che prova il protagonista.
la stesura è buona ma poteva essere molto meglio.
una buonissima idea realizzata non nel modo migliore


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L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Sarebbe uno splendido regalo di Natale Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

16Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Ven Dic 31, 2021 12:11 am

gipoviani


Padawan
Padawan

Quando si parla di malattie e di malattie così tremende diventa difficile commentare. La malattia è dolore per il malato e i suoi familiari e davanti al dolore non ci sono commenti da fare ma solo compassione o aiuto se uno è nelle condizioni di darlo.
Raccontare il dolore è molto difficile, bisogna essere veramente grandi scrittori per farlo. Infatti tu hai scelto la strada meno complicata: non lo racconti, lo descrivi in maniera, immagino, corretta ma eccessivamente didascalica.
Per questo se devo, come devo, giudicare, per quanto sia io in grado di farlo, il racconto, la mia valutazione non è del tutto positiva. Non dico equivalga a leggere un testo di semeiotica medica, ma quasi. Manca una storia da raccontare che non è necessariamente una situazione da descrivere.

Anche io ho trovato completamente scollegata la prima parte con dalla seconda. A meno che il sottotesto non sia il seguente. Qualcuno si trastulla con fesserie, tipo rispetto delle diversità e parità di genere, quando i veri problemi sono altri. Se, e sottolineo se, questa mia lettura fosse corretta, allora non potrei nascondere il mio profondo e totale dissenso.

17Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Ven Dic 31, 2021 6:16 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Scusami autore ma la lettura mi ha un po’ annoiato.
Innanzi tutto, io personalmente non ne posso di più di queste invenzioni sulla sessualità per cui comunque ormai si sbaglia a dire qualsiasi cosa, e quindi… meglio stare zitti.
La malattia che hai descritto è terribile: non la conoscevo con questi dettagli e difficilmente uno si immagina i dolori e le limitazione a cui sottopone chi ne soffre e anche chi se ne prende cura. Probabilmente ne hai avuto qualche esperienza diretta, visto che ti ha così colpito/a (😊 visto, sono stato bravo).
Però la descrizione è troppo dettagliata: i nomi, le varie forme, tutte i diversi sintomi, sono interessanti ma alla fine annoiano, in un racconto di Natale.
Un ultimo appunto: il linguaggio mi sembra troppo infantile per un ragazzo che, pur con tutte le sue difficoltà, ha diciassette anni.

18Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Sab Gen 01, 2022 2:17 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

L'ho detto in un altro racconto e lo ridico qui: madonnasantissima l'ansia che mi mettono i racconti che parlano di malattie.
Proprio mi smuovono cose dentro che è meglio se stiano ferme, immobili e tranquillissime.

Detto questo, che serve solo a stemperare la mia personale tensione, fatico a non ripetere quanto già detto da altri.
In effetti non c'è atmosfera natalizia, c'è però il Natale, inteso come occasione per esprimere un desiderio, anzi chiedere un metaforico regalo.
Non ho visto così fuori luogo che il protagonista, pur appassionato di scienza, si rivolga a un essere magico: quando la speranza di una cura è fievole, beh, la magia diventa il rifugio della nostra anima bisognosa di salvezza.
E' tragicamente normale.

Il cappello introduttivo non l'ho capito. Non che mi abbia disturbato, anzi, è sempre difficile trovare chi sfida apertamente quello che sta diventando (o mira a diventare) il pensiero unico e diffuso. Che si sia d'accordo o meno con lo stesso, beninteso.
Sono un anticonformista, dopotutto.
E' che non l'ho capito in relazione al resto.
Forse davvero l'interpretazione buona è quella data da Gipo. Mi sembra l'unica opzione sensata.

Stilisticamente non ho molto da dirti. Scrivi bene e credo tu abbia ben reso la scrittura di un diciassettenne, per forza di cose un filo più maturo dei suoi coetanei.
C'è qualche passaggio un po' troppo didascalico, qualche pensiero un filo sopra le righe, ma tutto si amalgama nel cocktail di sgomento e ansia che la lettura, non per colpa tua ma del tema, mi ha suscitato.

A Hellionor garba questo messaggio

19Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Sab Gen 01, 2022 11:51 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao Autore,
ho letto con molta partecipazione il racconto per il modo semplice e diretto con il quale descrivi un enorme dolore. Il testo scivola via senza grandi imperfezioni e la struttura regge tutto lo sfogo (educatamente trattenuto) di un ragazzo che si trova a fare i conti con le poche chance che la vita gli riserva. Ho letto la prima parte immaginandomi un filo d'ironia, come se con tutti i problemi seri con cui è quotidianamente in contatto, Tonino trova anche il tempo di trastullarsi con le infinite cazzate con cui veniamo quotidianamente bombardati: una denuncia nella denuncia, per dire.
Le malattie rare, purtroppo da sempre, vengono trascurate nel silenzio totale proprio perchè, non portando un riscontro economico importante, non valgono il tempo speso nella ricerca. 
Tonino lo sa, e si toglie qualche sassolino dalla scarpa, buttato forse un pò ingenuamente in qua e in là, ma almeno dice la sua nel personalissimo sfogo con Babbo Natale (per la cronaca non si è mai troppo grandi per scrivergli una letterina!).
Su di me questa cosa del genere non attacca (infatti scrivo Ciao Autore a tutti a inizio commenti) proprio perchè mi sembra una totale perdita di tempo e non conosco nessuna donna che si è mai lamentata perchè l'ho definita Autore, ma al di là del mio pensiero, trovo che forse il testo, scritto da un diciassettenne sia caricato un filino troppo d'intento polemico, che cozza terribilmente con il tono della seconda parte del testo. Il consiglio che posso dare è di essere più coraggioso la prossima volta: come nella seconda parte emerge furioso il dolore di Tonino, nella prima doveva squillare più forte la sua denuncia contro il cazzeggio dominante, nato per perdere tempo e distrarre l'attenzione dalle cose importanti (una cura per la sua malattia, in questo caso).
Invece per essere un adolescente risulta troppo "educato", il testo non vibra di rabbia e disperazione, ma di polemica disciplinata e incanalata in uno svolgimento troppo distaccato con il risultato di farlo sembrare un pò troppo saccente.

20Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Commento Dom Gen 02, 2022 7:39 pm

Marcog

Marcog
Padawan
Padawan

Il racconto tocca lo scottante tema delle malattie rare, viste dalla prospettiva di un adolescente malato, Tonino. Il testo si legge molto bene, magari un pò forzata la prima parte. Non sempre mi ritrovo con l'età dichiarata del ragazzo: alcune riflessioni sembrano adatte ad uno più piccolo, altre ad uno più grande. La narrazione degli effetti devastanti che provoca la malattia colpisce, e la trovo molto credibile e sapientemente allegerita, per quanto possibile (un abbraccio virtuale ma sincero a chi ne soffre). Il racconto a tratti arriva un pò didascalico. Grazie per averlo condiviso!

21Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Dom Gen 02, 2022 10:04 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao
Che racconto struggente. 
Un canto disperato, colorito dall’ironia e dalla speranza. 
Non si può nemmeno immaginare quanta sofferenza ci sia dietro questa malattia, 
dall’impotenza della medicina, perché non è stata trovata una cura, alla speranza nella ricerca.
piaciuta la prima parte, ironica e divertente, che non lasciava presagire l’epilogo della storia.
la scrittura è semplice, nella tua lettera a Babbo Natale emerge, in modo sentito, tanta naturalezza e spontaneità.
non ho notato errori particolari.


Complimenti anche per aver trattato un tema così particolare e delicato.

22Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Lun Gen 03, 2022 5:48 pm

digitoergosum

digitoergosum
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao Penna. Non conoscevo questa malattia. Ne prendo atto, e tutti ti ringraziamo di averla manifestata. È già il secondo racconto che leggo e che affronta una malattia o un handicap. E in questi casi si è portati a un certo "buonismo" anche sotto l'aspetto letterario. E allora, forse sarò tra i più critici per quanto concerne la forma "racconto". Innanzitutto, non riesco a vederlo come un racconto. Come lettera a Babbo Natale la vedo improbabile, ancorché scritta da un ragazzo farfalla. In molti ti hanno segnalato la prima parte come inutile, scollegata, per qualcuno anche scorretta (a mio parere non esiste scorrettezza in letteratura a meno che non sia concretamente e chiaramente esplicita). Ti dirò che a me non è piaciuta né quella parte e nemmeno quella successiva, troppo particolareggiata, nozionistica, divulgativa. È uno scritto, perdonami se smetto di chiamarlo racconto, che ci dà informazioni importanti, che richiama all'importanza della ricerca, e con un finale molto bello che solo quello è il racconto. Concludendo, quello che hai scritto è così importante che dovrebbe sudare sangue, dovrebbe colpire allo stomaco, dovrebbe muovere a commozione e invece si legge come un manuale nozionistico. Sono certo che in altre prove riuscirai a coinvolgermi meglio. Gli argomenti li hai. Un abbraccio "sano" alla tua parte sana, cara Penna.

23Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Gio Gen 06, 2022 5:27 pm

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Decido di saltare piè pari la prima parte, gli altri amici anno già detto tutto e trovo superfluo aggiungere altre parole. Il tuo racconto/non racconto è una sorta di preghiera laica, lo sfogo di un ragazzo che non ha,altre occasioni per parlare della sua condizione. E facendo questo porti l'attenzione su un tema poco conosciuto e molto delicato. Credo che da questo punto di vista tu abbia centrato pienamente il tuo proposito. E ti ringrazio per le informazioni condivise. D'altra parte trovo il tuo racconto/non racconto poco in linea con il target del concorso in sé.
Un buon lavoro ma fuori contesto.
Complimenti comunque
Grazie


______________________________________________________

I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

24Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Ven Gen 07, 2022 11:16 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto che parla di argomenti forti e molto attuali ma che non lo fa con la dovuta cura, perché alla fine i dubbi che lascia sono più delle certezze. 
Hai avuto la capacità, con la tua prima parte, di farmi incazzare. Io non lascio mai un racconto a metà ma con il tuo l'ho fatto. Ero fuori di me. Mi sono preso una pausa e ho ricominciato la lettura. 
Dopo la prima parte, quando si entra nel merito della malattia, il racconto mi è sembrato troppo informativo e meno emotivo come lo era la prima parte. Mi spiego, la prima parte sembra scritta di pancia la seconda sembra molto ragionata. 
Tutto si risolleva con il finale che ovviamente scalda il cuore. Se volevi fare centro dovevi puntare su quelle sensazioni. 
Quando l'ho riletto questa mattina per commentarlo ho cambiato idea sulle due parti. Ora credo che la prima sia quella ragionata e senza pancia e la seconda quella emotiva. 
Provo a spiegare il perché. 
Comprendo la rabbia che può provare un ragazzo in quella condizione ma mi sembra molto strano che si scagli (nella prima parte) solo con una parte politica. Io mi scaglierei indistintamente contro ogni fazione politica, ce l'avrei con tutto e tutti, invece no. Tutti gli esempi riportati sono riconducibili a un solo schieramento e la cosa appunto mi fa incazzare perché ci leggo una forzatura. 
Poteva essere un racconto che parlava di inclusività, in fondo cosa c'è di più inclusivo di un abbraccio, invece quello che trasmette è l'esatto contrario. 
Un gran peccato.

A vivonic garba questo messaggio

25Sarebbe uno splendido regalo di Natale Empty Re: Sarebbe uno splendido regalo di Natale Dom Gen 09, 2022 8:52 am

SuperGric

SuperGric
Padawan
Padawan

Racconto diviso e divisivo.
La prima parte, con l'ironia sul politically correct, è di una superficialità imbarazzante, indegna anche nei peggiori post di certi personaggi sui social.
La seconda parte non è un racconto: è la descrizione di una patologia.
La conclusione sul voler ricevere come regalo la possibilità di abbracciare mi sembra una forzatura per cercare l'argomento commovente e patetico.
Il Natale quasi non c'è, se non nel pretesto della lettera a Babbo Natale.
Scritto bene.

A vivonic, Akimizu, ImaGiraffe e tommybe garba questo messaggio

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