Sveglia, è ora di dormire

Bella storia di Natale, con target dichiarato e mantenuto per ragazzi. I personaggi non mi hanno particolarmente colpito, pur essendoci qualche bella pennellata qua e là. Trama carina, magie di Natale, buoni propositi, ma alla fine non sono rimasto completamente soddisfatto. Resta comunque un buon lavoro di fantasia. Grazie!

Il racconto, un classico natalizio anche per la triste vicenda di Cloe, fila liscio e mi sembra pure scritto bene. Insomma, il nostro Filippo è il tipico maestro che i bambini con un cuore grande così vorrebbero avere. 
Mi vorrei però soffermare un attimo sui nomi degli elfi, che trovo un po' troppo inglesi. Capisco che dei nomi italiani tipo Antioco o Corrado sarebbero stati appunto troppo italiani, ma qualche nome nordico, tipo i mobili dell'Ikea, secondo me ci sarebbe stato. L'autore mi scusi per l'intermezzo, ma c'ho la fissa dei nomi.

Caro autore/cara autrice storia divertente e che si lascia leggere dall'inizio alla fine tutta d'un fiato. Ambientazione convincente. Morale un po' scontata e racconto non particolarmente originale, ma efficace per il pubblico a cui si rivolge (a dire il vero forse ai più piccoli). Complimenti. Alla prossima.

La forma scelta, ovvero il metaracconto, a me non è dispiaciuta, ma devo essere sincero, non l'ho trovata funzionale, nel senso, al lato pratico non aggiunge nulla, mi sarei aspettato che tornasse nel finale che so, per chiudere il cerchio, ma tutto rimane solo nell'incipit. Per il resto ho poco da aggiungere a chi mi ha preceduto, il racconto è intriso di buoni sentimenti e spirito natalizio, ma soprattutto la parte più coinvolgente, ovvero la situazione della piccola Cloe, non essendo sviluppata a dovere, non ti porta dentro la storia, ci si commuove poco, ecco. Non dico che bisognava esagerare, perché anche l'esagerazione crea distacco, ma si poteva osare di più, dedicando più spazio alla piccola nella parte iniziale, perché effettivamente entra in scena molto tardi. Ho notato poi diverse imprecisioni con la consecutio e alcune sbavature logiche, come quando Babbo Natale dichiara apertamente a Filippo che nessuno può vederli, ma lui è là e niente è stato fatto per impedirgli di trovarli e vederli. Come mai? La tipica eccezione che conferma la regola e va be', ma una piccola spiegazione, anche sciocca, non avrebbe guastato. O come quando Filippo afferma di non aver mai visto un elfo... ma come? E l'elfo dietro al cespuglio? Davvero riuscita invece la scena dell'ingresso in casa, che mi è piaciuta moltissimo, molto viva e piena d'inventiva. 
In definitiva un buon racconto che avrebbe potuto fare davvero il botto con qualche accorgimento in più. A rileggerci!

Ciao Penna. Finalmente un bel racconto per bambini. È solo il terzo dei nove che ho letto, ma mi ha convinto e stante il ridotto numero di racconti per ragazzi in gara non ho dubbi che finirà nella mia classifica. Sei riuscita a creare un mondo fantastico che richiama l'apprendista stregone, Alice nel paese delle meraviglie e (ma questo è un riferimento più adulto e forse lo vedo solo io) la mitologia Gong con il progetto Radio Gnome e gli alieni che portano il thè agli umani sulle flying teapot.  Bello il non dire subito tutto al bambino ricevente. Giusta anche l'idea di mostrare un Babbo Natale che esiste ma che anche lui va in ferie di tanto in tanto. Bellissima la "neve che è più neve". E quanta efficace morale c'è nella password "per favore". Qualche refuso c'è ma non così importante. Anche qui forse ci sono alcuni termini un po' difficili per un target fanciullo, quali "sprimacciando", capelli "ramati" (un bambino capisce meglio "rossi") ma forse, se questo termini sono pochi e "raccontati" con enfasi, così da indurre i giovincelli a chiedere "cosa vuol dire ramati", può servire a accrescere il loro vocabolario. Cara Penna, l'avrai capito, mi hai convinto. Grazie. E ora vado a leggere i commenti al tuo degli altri. Si, te l'ho già detto: grazie.

Molto disneyiana la scena dell'ingresso nella casa, forse la cosa più riuscita di un racconto che ha il difetto di lasciarsi un po' andare, come una scorpacciata di dolci natalizi. Sul momento vanno giù, ma forse a lungo andare c'è troppo zucchero, troppi piccoli dettagli che non sono funzionali, personaggi appena accennati che non contribuiscono all'economia generale del racconto.
All'apertura non corrisponde una chiusura e Cloe, che dovrebbe essere il motore di tutto, compare solo a un certo punto. Forse potevi abbondare l'introduzione e partire da lei, creare un vuoto da poter riempire con l'iniziativa dei suoi compagni e la complicità della magia del Natale.
Insomma il racconto andrebbe ripensato un po', secondo me, perché la scrittura per lunghi tratti è molto buona e c'è una forte capacità di descrivere e una fantasia davvero vivida. Tutte cose positive, decorazioni che si appoggiano però su un albero che ha una struttura esile e fa fatica a reggerle tutte. Finite le feste, andrebbe smontato, irrobustito e poi decorato di nuovo. Le capacità mi sembra ci siano tutte.

Ciao Autore,
la password "per favore" e l'ingresso in casa sono le cose che mi hanno piacevolmente colpita di più.
La parte dolente del racconto sono i tempi verbali che non hai saputo gestire bene: iniziare un periodo al trapassato e abbandonarlo per la via non mi sembra una scelta giusta.
L'incipit, a mio avviso, è inutile, anzi ti complica ancora di più tutto inserendo altri tempi verbali e addirittura un altro genere (metaracconto) da aggiungere alla favola: ti sei complicato gratuitamente la vita.
La storia è molto godibile, carica di buoni sentimenti e buone azioni. Forse tutto è un pò arzigogolato e caotico, perchè con la magia dovrebbe essere tutto più facile (del tipo schiocco le dita e oplà, ecco le statue di legno!).
Credo che sia davvero un testo in bilico: da una parte ho apprezzato la squillante fantasia che ti appartiene e la felice disinvoltura con la quale crei scene fantastiche, dall'altra rimango perplessa dal modo in cui hai gestito tutto.

Prima di ringraziamenti per i voti ricevuti, lacrimucce per le imprecisioni del mio racconto, è doveroso dirvi che il mio racconto è vero al 90%: di inventato ci sono Babbo Natale (forse), Cloe e la sua vicenda e l’impianto favolistico. A Rumo ci sono infatti, realmente, nell’ordine:

• Il maestro Filippo, si chiama in altro modo ma è la colonna portante della scuola e di una cooperativa scolastica; coinvolge gli alunni in progetti educativi che, credetemi, sono davvero superlativi, multidisciplinari e, inutile dirlo, tutti stravedono per lui. Quasi ogni anno finiscono sul giornale per le attività svolte.
  

• Le statue di legno esistono: sono disposte sul “Sentiero dell’acqua, del silenzio e dell’armonia” e sono quasi tutte a grandezza naturale; sono state scolpite da alcuni artisti della zona: semplici, si vede il lavoro di scalpello, niente vernici, a dare colore ci pensano il sole, la pioggia, la neve. Sulla mia pagina di FB ho caricato le foto e altro sulla scuola.
  

• I cartelli a corredo delle statue ci sono: ho chiesto al maestro come sono state scelti i messaggi. In base al singolo soggetto, gli insegnanti hanno selezionato favole, racconti, pensieri di filosofi e saggi e li hanno sottoposti ai bambini, che hanno poi scelto confrontandosi.
  

• Olimpia esiste, è mia nipote, 5 anni, capelli ramati e ama che le si leggano favole, meglio se sono inventate lì per lì; purtroppo abita lontano.
  
• Amos esiste, è mio marito, il tutto fare della nostra piccola frazione: un bricoman di tutto rispetto, che sicuramente non si sarebbe tirato indietro in questa occasione.
  

• Le montagne... bellissime, silenziose, sono lì e non si spostano.
  

• Forse anche Babbo Natale esiste, nell’insieme di persone che hanno lavorato al progetto del sentiero.
  

 
Per il racconto non posso che ringraziare tutti ancora una volta per i commenti, le note, le belle parole.
Anche per le note tecniche, ovviamente: mi organizzo per una rispostina per tutti, mi sembra molto doveroso.
Siccome rileggo sempre a mezza voce, mi pareva filassero bene. Evidentemente, e senza polemiche, siete più bravi e attenti.
Siccome sono giovane come l’acqua, tempo per correggermi ne ho. La prima parte del racconto – parlando del racconto di per è stesso, – è vero, poteva essere tralasciata o meglio ancora, come scrive @Molli, inserirla alla fine. @Molli, ci lavoro su.
 
Per il resto Natale è stata davvero una esperienza favolosa e se si tiene conto del periodo in cui si è scritto, letto e commentato, beh una pacca sulla spalla ce la siamo davvero meritata. Ma saremo super?

Grazie a tutti quelli che mi hanno votato, ad alcuni bigrazie per aver votato entrami i miei racconti: è stato un bellissimo regalo di Natale, che ho scartato con la stessa curiosità di quando ero bambina (ma perchè, sono forse cresciuta?).

Per questo racconto metto le note in un unico post: per l'altro mi prendo qualche giorno in più. Devo risparmiare tempo per il sesto step, potrei avere qualche giorno di fermo.

Una nota per tutti quelli che mi hanno fatto notare difetti strutturali -

@Asbottino @Akimizu  @Nellone @FedericoChiesa @Arianna 2016 @vivonic e c.:
il racconto l’ho scritto praticamente in due giorni, dopo aver parlato col vero maestro Filippo per avere qualche dettaglio in più rispetto a quanto sapevo. Avevo piacere di scrivere qualcosa su un paese che mi (ci) ha accolto con calore, coinvolgendomi anche nel lavorare coi bambini dell’Oratorio per i regalini che preparano per gli anziani a Natale e Pasqua. Mi serviva una motivazione (Cloe) e personaggi di contorno, ma al contempo avevo poco tempo per far decantare e rileggere più criticamente: forse sarebbe uscito uguale, o forse diverso, ma ogni racconto si fissa talmente bene in testa che pare sempre la versione migliore.
Come dice Amos, se vuoi capire se la tua auto fa qualche rumore strano, falla guidare ad un altro.
 
Per i tempi verbali: rileggo sempre a mezza voce i racconti, mi pareva filassero. Semplicemente siete molto bravi.
@Arianna 2016 Il narratore iniziale è un adulto, cui viene raccontato quanto è successo e, come da invito del maestro, trasferisce il tutto in una favola. Tieni presente che l’ho scritto in due giorni, dopo essermi consultata con il vero maestro Filippo...
@tontonlino Per i nomi hai ragione: avevo cercato i nomi associati alla tradizione nordica ma altro che Ikea: quelli pronunciabili non mi piacevano (mi ricordavano una gag di Aldo Giovanni e Giacomo) per cui vai di anglosassone.
@digitoergosum Non conoscevo Radio Gnome e ho cercato: erano anni in cui per me radio era la radio italiana, qualche brano straniero, la hit parade di Lelio Luttazzi e poco più. La musica non era così importante. La lettura molto. Quindi grazie per avermi fatto scoprire qualcosa di interessante.
E grazie per il bel commento: i termini che mi hai segnalato forse i bambini piccoletti non li conoscono ma i grandicelli dovrebbero, se già amano leggere. O dovrebbero: dipende da cosa leggono, ovviamente, e se gli adulti leggono con loro. Però le parole inusuali dovrebbero incuriosire. Mi sono regalata l’agenda delle parole desuete e tante le conosco: quindi o sono preistorica o sono preistorica. Oppure mi piacciono tantissimo le parole crociate: compro pure le Settimane Enigmistiche degli anni 80/90: alcune mi arrivano ancora avvolte nel cellophane, con dentro tanta cultura in pillole.
@Molli Redigano : vale quanto detto prima. Mi era piaciuto dare subito importanza alla figura del maestro, perché – ispirandomi a quello reale – merita davvero gli venga riconosciuto l’impegno che profonde per i ragazzi. Ovviamente ne è consapevole, ma è il maestro che tutti vorremmo per i nostri figli/nipoti.

Siccome non tutti probabilmente siete su FB, di seguito vi lascio il link per un video che parla della scuola di Rumo e delle esperienze che fanno. Con una bella barba, l'originale maestro Filippo (quello con la barba fluente) e scorci del bellissimo posto in cui ho la fortuna di vivere.
https://youtu.be/WT9-m-KTQSs


Per le foto delle statue, potrei provare a zippare una cartella e inviarla in allegato a una mail, ma sono tante.
Ancora grazie a tutti per il calore dei voti e dei commenti.

Susanna ha scritto:Siccome non tutti probabilmente siete su FB, di seguito vi lascio il link per un video che parla della scuola di Rumo e delle esperienze che fanno. Con una bella barba, l'originale maestro Filippo (quello con la barba fluente) e scorci del bellissimo posto in cui ho la fortuna di vivere.
https://youtu.be/WT9-m-KTQSs


Per le foto delle statue, potrei provare a zippare una cartella e inviarla in allegato a una mail, ma sono tante.
Ancora grazie a tutti per il calore dei voti e dei commenti.

Sarei dovuto venire da quelle parti a vedere una mia commedia, ma la pandemia ha disposto diversamente. Speriamo in futuro...

CharAznable ha scritto:

Susanna ha scritto:Siccome non tutti probabilmente siete su FB, di seguito vi lascio il link per un video che parla della scuola di Rumo e delle esperienze che fanno. Con una bella barba, l'originale maestro Filippo (quello con la barba fluente) e scorci del bellissimo posto in cui ho la fortuna di vivere.
https://youtu.be/WT9-m-KTQSs


Per le foto delle statue, potrei provare a zippare una cartella e inviarla in allegato a una mail, ma sono tante.
Ancora grazie a tutti per il calore dei voti e dei commenti.

Sarei dovuto venire da quelle parti a vedere una mia commedia, ma la pandemia ha disposto diversamente. Speriamo in futuro...

Saresti graditissimo ospite. Dove era prevista la tua commedia?

Susanna ha scritto:

CharAznable ha scritto:

Susanna ha scritto:Siccome non tutti probabilmente siete su FB, di seguito vi lascio il link per un video che parla della scuola di Rumo e delle esperienze che fanno. Con una bella barba, l'originale maestro Filippo (quello con la barba fluente) e scorci del bellissimo posto in cui ho la fortuna di vivere.
https://youtu.be/WT9-m-KTQSs


Per le foto delle statue, potrei provare a zippare una cartella e inviarla in allegato a una mail, ma sono tante.
Ancora grazie a tutti per il calore dei voti e dei commenti.

Sarei dovuto venire da quelle parti a vedere una mia commedia, ma la pandemia ha disposto diversamente. Speriamo in futuro...

Saresti graditissimo ospite. Dove era prevista la tua commedia?

In giro per le valli. La portava in scena la compagnia teatrale di Rumo