Non mettermi,
quando sarà,
il vestito nero della fine.
Voglio quello chiaro dell'inizio,
bianco come la pagina ancora tutta da scrivere.
Oppure quello rosso sgargiante della festa,
da ragazza spensierata,
che non ho indossato mai.
O l'altro,
quello macchiato di latte, d'inchiostro
e stropicciato di stanchezza
di quando ti ero madre.
E poi, ricorda,
non mettermi
scarpe cupe e severe
a rammentarmi il peso
dei miei tanti passi.
Le voglio bizzarre e leggere per tutte le volte
che non ho ballato.
Michela Franco Celani
quando sarà,
il vestito nero della fine.
Voglio quello chiaro dell'inizio,
bianco come la pagina ancora tutta da scrivere.
Oppure quello rosso sgargiante della festa,
da ragazza spensierata,
che non ho indossato mai.
O l'altro,
quello macchiato di latte, d'inchiostro
e stropicciato di stanchezza
di quando ti ero madre.
E poi, ricorda,
non mettermi
scarpe cupe e severe
a rammentarmi il peso
dei miei tanti passi.
Le voglio bizzarre e leggere per tutte le volte
che non ho ballato.
Michela Franco Celani