Scrivere il terzo tempo di questo step, non è affatto semplice considerati commenti e critiche tutti molto corretti e giustificati.
In questo racconto, rileggendolo alla luce di quanto mi avete suggerito, ci sono così tanti controsensi, salti di trama e buchi nella storia da rendere arduo anche provare a metterci mano.
Ma ho la testa dura e considero, altresì, ingeneroso "sprecare" tutto quanto mi avete scritto, così da una settimana abbondante ho ripreso il racconto, mettendoci mano, nella speranza di tirarne fuori qualcosa di buono.
Non sto a rispondere a ciascuno di voi in quanto sarebbe solo una litania di "hai ragione" e di "mi scuso", mi limito a ringraziarvi di cuore per avermi fatto intuire il "buono" che c'era nell'idea iniziale.
Un paio di informazioni volanti, l'idea del Vleodromo mi è venuta dalla lettura di un paio di estati fa de "Elle s'appelait Sarah" di Tatiana de Rosnay, romanzo bellissimo; l'idea del suicidio dei due ragazzi è stata quella da cui sono partito, purtroppo mi sono reso conto di non essere stato in grado di costruirgli attorno una trama sufficientemente forte.
Infine i refusi: dai miei commenti ai vostri racconti avete capito che sono un attento censore per cui scoprirli (e così tanti!) nel mio lavoro mi ha lasciato molto male: purtroppo il problema dipende da una pessima gestione delle revisioni per cui, sempre a caccia di tempo, spesso ci lavoro la sera a casa e poi mando l'ultima revisione sulla mail di Studio per riprenderla la mattina successiva a mente fredda.
Evidentemente questa volta nel continuo scambio tra una mail e l'altra si è verificata una sorta di cortocircuito per cui la versione trasmessa a DT non era perfettamente revisionata: di questo mi scuso con tutti voi e, in particolare, con gli amici dello staff che tanto si prodigano continuamente per noi.