Da appassionatissimo del genere zombie, non posso che apprezzare il tuo 100.
Avendo già visto veramente di tutto in questo campo, posso rassicurare gli altri lettori che, quando in un'apocalisse zombie cominciano a succedere cose senza senso e caricaturali, sì, il genere si commistiona con la parodia e il grottesco. E' voluto. Sono perfettamente incastrabili, è uno dei must del settore.
Detto questo, io preferisco il genere zombie puro, drammatico, non parodistico, ma in questo tuo 100 ci sta bene come lo hai reso e anche la realizzazione è buona.
Gospel senza H.
E non mi torna la prima frase al presente: il resto della storia è all'imperfetto, come fosse già (correttamente) avvenuta. Perché la prima invece è al presente?
Ormai tendo a inserire una fesseria di esperienza personale in molti commenti, e qui non mi esimerò.
Una volta un caro amico, durante una passeggiata notturna, preso da non so quale suggestione dato che si parlava di tutt'altro, esordì con: "oh, comunque, gli zombie sono la roba più spaventosa che esista al mondo. No, davvero, se mai ci fosse un'apocalisse zombie, sarebbe orribile. Pensaci! Potrei trovarmi nella condizione di doverti uccidere perché sei diventato uno di loro! Ti rendi conto di che cazzo di dilemma sarebbe?!"
Io lì per lì sgranai solo gli occhi e sentii freddino.
Per il resto, a pensarci, aveva fottutamente ragione.
Susanna
Una sola nota: …assediano i vivi che, morendo di fame, si uniscono: se non fosse per lo sforamento, avrei messo: …assediano i vivi, che pur di non morir di fame, si uniscono
Perdonami Susanna, ti correggo la correzione.
La frase come scritta dall'autore è giusta: morendo di fame, nel senso proprio di soccombendo all'inedia, i vivi muoiono, si rianimano e diventano zombie a loro volta, unendosi all'orda.
E' un altro must del genere. ^^