Il ritorno dell'Agnese
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gemma vitali
bucaneve88
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Il ritorno dell'Agnese
Carla Luzi, maritata Fattori, era una bella donna di una quarantina d’anni; insieme al marito Evasio, gestiva il salone di parrucchieria “Lei&Lui” e gli affari andavano a gonfie vele.
L’unico punto debole di Carla si chiamava Ciccino, un pilcher nano che era la luce dei suoi occhi; se lo portava ovunque, ma la gente sorrideva comprensiva: la coppia, pur avendole provate tutte (perfino maghi e fattucchiere), non aveva figli.
La vita, a Piagge, per i tre Fattori scorreva serena fino a quando…
…fino a quando si diffuse la notizia che stava per tornare Agnese, la figlia dei Righi, partita da una decina d’anni per seguire il marito ingegnere a Milano.
La notizia fece drizzare le orecchie alla coppia: sembrava che la donna fosse una parrucchiera rifinita e, tornando a Piagge senza marito, sicuramente avrebbe aperto un negozio. Doveva pur mangiare.
- No, no, no non poteva farlo! – si disperavano i Fattori - Il paese dava da vivere a loro solo perché veniva gente anche dai paesi vicini… no, no, no, in due non ci sarebbe proprio stata trippa per gatti.
Pensa, pensa, Carla decise di chiedere ad Augusto, impiegato in Comune e suo compagno alle Medie, se si sapeva niente della nuova attività. L’amico promise che si sarebbe attivato e, dopo tre giorni, entrò in negozio di soppiatto come un cospiratore. Davanti al caffè della macchinetta, annunciò che tutte le carte e i permessi erano pronti, il negozio era stato affittato, mancavano soltanto gli arredi e la padrona.
La notizia più brutta fu che l’attività si trovava poco lontano dalla loro, alla fine della via e quando Evasio si sarebbe seduto fuori con il suo bel grembiule bianco, la sigaretta dietro l’orecchio e la Gazzetta in mano, avrebbe potuto contare quanti, e soprattutto quali, clienti entravano e uscivano da “Bellissima”.
- Pensa te che nome cretino – strepitava Carla – Bellissima! Come se una scorfana con la messinpiega diventasse Belen… Prende pure la gente per i fondelli, prende. Poi Milano. Beh, certo, riempie la bocca. Queste quattro beghine sicuramente vanno a provare il taglio di città, vanno. La moda all’ultimo grido…
- Smettila, Carle’. È inutile che ti ci mangi il fegato. Capirai, ‘sti quattro fregnoni di destra hanno liberalizzato le licenze… Caregrazia se non ti apre nella porta dopo la tua, dove c’era la frutteria dei Salvi.
- Ma sta’ zitto! Te sei tranquillo, non fa mica la barba o i baffi… Che poi ti dovresti preoccupare anche te. Lo vedi come vanno via ‘sti quattro drogati? Tutti rasati dietro e la cofana sopra, oppure la trecciolina a metà schiena e la boccia rasata.
- Quelli non ce venivano nemmeno prima. Da me vengono i vecchi, e loro sono sempre uguali.
- Appunto. Per questo nun te scaldi, nun t’importa niente.
- Ma ragiona, benedetta donna. Sei tanto intelligente… Se te lavori o non lavori, la faccenda cambia anche per me. Il mutuo è quasi finito, ma andiamo avanti con gli anni, un pizzichino da parte ci...
- Buongiorno! - una visione biondissima ed elegante era entrata insieme a una folata di vento - ma che bello! Questo era il salone di tuo nonno, vero, Carla? Siete stati molto bravi a non toccare niente, a lasciarlo Decò.
- Ma scusi, lei…
- No, no, scusate voi. Sono Agnese Righi, non so se ricordate…
- Sì, certo, mi ricordo – si riprese Evasio dal semideliquio – lei è quella di Milano.
- Giusto! Sono tornata al paesello. Ho lasciato quel puttaniere del mio ex e sono tornata a casa. Si affogassero lui, e pure quella troia che si è preso, negli scarichi di Milano e pure nella nebbia che c’è tutto l’anno. Basta. Finis.
- Finis un cazzo – intervenne Carla – vieni qui, bella bella, e ci apri una parrucchieria a due passi. Beneeee, pulita! Questa, carina, non è Milano. Qui non gira il soldo. Du iu andestend?
- Petta. Buona. Io non apro una parrucchieria…
- No? E cosa apri, allora? Un bordello? Ti sei già vestita in tiro, complimenti. E ci vieni a prendere per il culo con la barbieria in stile Decò.
- Se mi fai parlare…
- Carle’, Carle’, sta’ zitta che spaventi Ciccino. Guarda, pora anima! Ha pisciato per terra invece che nella sabbietta sua di là nel bagno.
Agnese approfittò del diversivo per riprendersi la parola:
- Bene. Volevo dire che IO non apro una parrucchieria perché IO sono estetista. Es te tista: massaggi, lampade, trucco – e faceva segno con la mano accanto all’orecchio destro, come a girare una rotella…
- Voi di’, voi di’ che nun fai i capelli?
- Nonee! Io non ho mai fatto i capelli e non li so fare. Sono venuta per chiedervi…
- Per chiederci… - fece Evasio subito mieloso.
- Per chiederci cosa? – fece Carla rabbonita.
- Per chiedervi se mi fate pubblicità, se mi mandate i clienti. Anche io ve li mando, chiaro. Possiamo fare delle promozioni insieme, delle convenzioni…
- Aspetta, aspetta. Frena.
A Carla, adesso che aveva salvato il lavoro, era venuta la paura che ci fosse altro da salvare. Non le era sfuggito lo sguardo del marito alle gambe della nuova venuta e nemmeno l’accondiscendenza immediata.
- Ma certo, Carla, non c’è fretta. Ho anzi una proposta: il mio compagno è chef e ha rilevato “Il biroccio” di Corinaldo. Questa sera andiamo tutti a mangiarci una pizza da lui, ve lo presento e parliamo in santa pace. Che ne dite?
- Con le gambe sotto il tavolo si parla meglio - convenne Carla che aveva tirato un bel sospiro di sollievo con l’entrata in scena dello chef.
- Va bene, vada per la pizza. - approvò Evasio.
- Sapete, Luigi, il mio compagno, ha l’uzzolo per gli affari. Mi aveva proposto di prendere il negozio chiuso qui accanto a voi - Evasio e Carla trattennero a stento una risata - così le clienti venivano a fare i capelli poi passavano da me per mani o trucco…
- Già, era una buona idea.
- Ma il locale è piccolo. Per i massaggi mi serve spazio, e anche per le attrezzature. Ho pure l’acquagym…
- Veramente? Per dimagrire?
- Carle’, nun te mette le robe in testa, a me vai bene così, lascia sta’ le diavolerie…
Le due donne si fecero l’occhiolino sopra la testa di Evasio, chinato a pulire la pipì di Ciccino.
L’unico punto debole di Carla si chiamava Ciccino, un pilcher nano che era la luce dei suoi occhi; se lo portava ovunque, ma la gente sorrideva comprensiva: la coppia, pur avendole provate tutte (perfino maghi e fattucchiere), non aveva figli.
La vita, a Piagge, per i tre Fattori scorreva serena fino a quando…
…fino a quando si diffuse la notizia che stava per tornare Agnese, la figlia dei Righi, partita da una decina d’anni per seguire il marito ingegnere a Milano.
La notizia fece drizzare le orecchie alla coppia: sembrava che la donna fosse una parrucchiera rifinita e, tornando a Piagge senza marito, sicuramente avrebbe aperto un negozio. Doveva pur mangiare.
- No, no, no non poteva farlo! – si disperavano i Fattori - Il paese dava da vivere a loro solo perché veniva gente anche dai paesi vicini… no, no, no, in due non ci sarebbe proprio stata trippa per gatti.
Pensa, pensa, Carla decise di chiedere ad Augusto, impiegato in Comune e suo compagno alle Medie, se si sapeva niente della nuova attività. L’amico promise che si sarebbe attivato e, dopo tre giorni, entrò in negozio di soppiatto come un cospiratore. Davanti al caffè della macchinetta, annunciò che tutte le carte e i permessi erano pronti, il negozio era stato affittato, mancavano soltanto gli arredi e la padrona.
La notizia più brutta fu che l’attività si trovava poco lontano dalla loro, alla fine della via e quando Evasio si sarebbe seduto fuori con il suo bel grembiule bianco, la sigaretta dietro l’orecchio e la Gazzetta in mano, avrebbe potuto contare quanti, e soprattutto quali, clienti entravano e uscivano da “Bellissima”.
- Pensa te che nome cretino – strepitava Carla – Bellissima! Come se una scorfana con la messinpiega diventasse Belen… Prende pure la gente per i fondelli, prende. Poi Milano. Beh, certo, riempie la bocca. Queste quattro beghine sicuramente vanno a provare il taglio di città, vanno. La moda all’ultimo grido…
- Smettila, Carle’. È inutile che ti ci mangi il fegato. Capirai, ‘sti quattro fregnoni di destra hanno liberalizzato le licenze… Caregrazia se non ti apre nella porta dopo la tua, dove c’era la frutteria dei Salvi.
- Ma sta’ zitto! Te sei tranquillo, non fa mica la barba o i baffi… Che poi ti dovresti preoccupare anche te. Lo vedi come vanno via ‘sti quattro drogati? Tutti rasati dietro e la cofana sopra, oppure la trecciolina a metà schiena e la boccia rasata.
- Quelli non ce venivano nemmeno prima. Da me vengono i vecchi, e loro sono sempre uguali.
- Appunto. Per questo nun te scaldi, nun t’importa niente.
- Ma ragiona, benedetta donna. Sei tanto intelligente… Se te lavori o non lavori, la faccenda cambia anche per me. Il mutuo è quasi finito, ma andiamo avanti con gli anni, un pizzichino da parte ci...
- Buongiorno! - una visione biondissima ed elegante era entrata insieme a una folata di vento - ma che bello! Questo era il salone di tuo nonno, vero, Carla? Siete stati molto bravi a non toccare niente, a lasciarlo Decò.
- Ma scusi, lei…
- No, no, scusate voi. Sono Agnese Righi, non so se ricordate…
- Sì, certo, mi ricordo – si riprese Evasio dal semideliquio – lei è quella di Milano.
- Giusto! Sono tornata al paesello. Ho lasciato quel puttaniere del mio ex e sono tornata a casa. Si affogassero lui, e pure quella troia che si è preso, negli scarichi di Milano e pure nella nebbia che c’è tutto l’anno. Basta. Finis.
- Finis un cazzo – intervenne Carla – vieni qui, bella bella, e ci apri una parrucchieria a due passi. Beneeee, pulita! Questa, carina, non è Milano. Qui non gira il soldo. Du iu andestend?
- Petta. Buona. Io non apro una parrucchieria…
- No? E cosa apri, allora? Un bordello? Ti sei già vestita in tiro, complimenti. E ci vieni a prendere per il culo con la barbieria in stile Decò.
- Se mi fai parlare…
- Carle’, Carle’, sta’ zitta che spaventi Ciccino. Guarda, pora anima! Ha pisciato per terra invece che nella sabbietta sua di là nel bagno.
Agnese approfittò del diversivo per riprendersi la parola:
- Bene. Volevo dire che IO non apro una parrucchieria perché IO sono estetista. Es te tista: massaggi, lampade, trucco – e faceva segno con la mano accanto all’orecchio destro, come a girare una rotella…
- Voi di’, voi di’ che nun fai i capelli?
- Nonee! Io non ho mai fatto i capelli e non li so fare. Sono venuta per chiedervi…
- Per chiederci… - fece Evasio subito mieloso.
- Per chiederci cosa? – fece Carla rabbonita.
- Per chiedervi se mi fate pubblicità, se mi mandate i clienti. Anche io ve li mando, chiaro. Possiamo fare delle promozioni insieme, delle convenzioni…
- Aspetta, aspetta. Frena.
A Carla, adesso che aveva salvato il lavoro, era venuta la paura che ci fosse altro da salvare. Non le era sfuggito lo sguardo del marito alle gambe della nuova venuta e nemmeno l’accondiscendenza immediata.
- Ma certo, Carla, non c’è fretta. Ho anzi una proposta: il mio compagno è chef e ha rilevato “Il biroccio” di Corinaldo. Questa sera andiamo tutti a mangiarci una pizza da lui, ve lo presento e parliamo in santa pace. Che ne dite?
- Con le gambe sotto il tavolo si parla meglio - convenne Carla che aveva tirato un bel sospiro di sollievo con l’entrata in scena dello chef.
- Va bene, vada per la pizza. - approvò Evasio.
- Sapete, Luigi, il mio compagno, ha l’uzzolo per gli affari. Mi aveva proposto di prendere il negozio chiuso qui accanto a voi - Evasio e Carla trattennero a stento una risata - così le clienti venivano a fare i capelli poi passavano da me per mani o trucco…
- Già, era una buona idea.
- Ma il locale è piccolo. Per i massaggi mi serve spazio, e anche per le attrezzature. Ho pure l’acquagym…
- Veramente? Per dimagrire?
- Carle’, nun te mette le robe in testa, a me vai bene così, lascia sta’ le diavolerie…
Le due donne si fecero l’occhiolino sopra la testa di Evasio, chinato a pulire la pipì di Ciccino.
Ultima modifica di bucaneve88 il Sab Gen 30, 2021 6:48 pm - modificato 2 volte.
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Questo è il secondo dei racconti presenti in SpS
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Divertentissimo, buck. Me lo ricordavo, ma è stato un piacere rileggerlo. Brava, gli equivoci sono la base su cui fondare racconti divertenti e tu l'hai fatto con spirito e semplicità.
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Puoi non crederci, ma sappi che sono rientrata per venire a commentare te e Novelle...
Grazie per il passaggio, Gemma
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Una divertente commedia degli equivoci. Il linguaggio misto al dialetto dà quel tocco di veridicità e comicità. La storiella ha una propria morale niente male. Il pregiudizio chiude la mente e toglie la possibilità di vedere anche le cose buone. La tua estetista è una donna aperta e intelligente e riesce a ribaltare la situazione a proprio favore.
Mi ha incuriosito il dialetto: qualche pennellata di romanesco quindi mi sono fatta un’idea del luogo. Poi hai menzionato Corinaldo. Mi pare sia nelle Marche. Se il negozietto è marchigiano, avrei spinto ancora di più sulle espressioni locali.
Compliment Buc
Mi ha incuriosito il dialetto: qualche pennellata di romanesco quindi mi sono fatta un’idea del luogo. Poi hai menzionato Corinaldo. Mi pare sia nelle Marche. Se il negozietto è marchigiano, avrei spinto ancora di più sulle espressioni locali.
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Marche, orgogliosamente nativa dell’unica regione plurale nel nome e, nel mio caso, della provincia. Grazie del passaggio, Pet. Sempre gentile e professionale
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Mio figlio è adottato dalle Marche! Ci lavora e ci abita da dieci anni! Pure la mia nipotina ė marchigiana... come faccio a non amare questa regione “al plurale”?
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Avevo scritto un messaggio in risposta, ma si è cancellato. Ti manderò un mess esplicativo...ehehe 🥰
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Il titolo spassoso. Il ritorno di qualcuno, quindi quel qualcuno preoccupa qualcun'altro, se poi ci mettiamo anche la flessione dialettale. È proprio una bella presentazione.
Noto i dialoghi, la mia passione. Con la botta e risposta, chi legge si fa proprio un quadro genuino e fedele alla storia. Arrivo senza fermata subito in fondo, cioè non riesco proprio sempre a leggere il dialetto quindi rileggo qualche volta in più alcune frasi, ma quelle frasi sono proprio il valore aggiunto a questo brano. È una mia difficoltà la lettura, non il brano. Proprio grazie a questi battibecchi si conoscono i personaggi. Loro agiscono, si muovono, non vengono raccontati, ma sono attori dinamici. Quindi il pezzo è anche dinamico. Dopo aver assistito a tanti stati d'animo dei protagonisti arrivo al termine, e a malincuire devo lasciare i Fattori e l'Agnese che mangiano la pizza. Peccato mi sono divertita a leggerlo. PS Quando scendiamo a Fabriano da alcuni amici motociclisti, a volte non capisco, e loro che lo sanno ripetono prendendomi in giro per la mia poca elasticità mentale.
Noto i dialoghi, la mia passione. Con la botta e risposta, chi legge si fa proprio un quadro genuino e fedele alla storia. Arrivo senza fermata subito in fondo, cioè non riesco proprio sempre a leggere il dialetto quindi rileggo qualche volta in più alcune frasi, ma quelle frasi sono proprio il valore aggiunto a questo brano. È una mia difficoltà la lettura, non il brano. Proprio grazie a questi battibecchi si conoscono i personaggi. Loro agiscono, si muovono, non vengono raccontati, ma sono attori dinamici. Quindi il pezzo è anche dinamico. Dopo aver assistito a tanti stati d'animo dei protagonisti arrivo al termine, e a malincuire devo lasciare i Fattori e l'Agnese che mangiano la pizza. Peccato mi sono divertita a leggerlo. PS Quando scendiamo a Fabriano da alcuni amici motociclisti, a volte non capisco, e loro che lo sanno ripetono prendendomi in giro per la mia poca elasticità mentale.
Re: Il ritorno dell'Agnese
Che meraviglia, merita lo spazio di un teatro per essere recitato.
Non lo ricordavo, ma per colpa dell'età divento sempre più distratto.
Brava, bravissima Ginevra.
Non lo ricordavo, ma per colpa dell'età divento sempre più distratto.
Brava, bravissima Ginevra.
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Sole, ho appena letto il tuo commento all’abito e adesso questo... Grazie. Sarà mia cura leggerti. Conosco bene Fabriano è abbastanza il fabrianese, sono un po’ arrugginita, ma se hai gravi dubbi su qualche termine prova a chiedermi, chissà, potremmo far rimanere a bocca aperta gli spiritosini... Motociclisti? Uau, complimenti...
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Tom, sei un tesoro. Grazie per il doppio complimento. In realtà mi è capitato di dare una mano a un amico scenografo di una compagnia amatoriale: correggevo le bozze e, nel caso, rimpinguavo battute e situazioni. A casa tutto ok? Ho letto che il tuo piccolino peloso non c’è più, ma i nipotini crescono, non ti mancherà la compagnia...Annibale? Ciao. (Non dimentico il tuo mess di benvenuto, una carezza.)
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Molto carino questo racconto Bucaneve, un realistico e simpatico spaccato di vita di paese. E la tua scrittura, sia che si tratti di testi ironici e leggeri, sia che tratti argomenti storici o drammatici, mi piace sempre.
Bye.
Bye.
Ultima modifica di Dafne il Dom Feb 07, 2021 7:34 pm - modificato 1 volta.
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Mi dispiace, Lucio! Sono marchigiana di nascita e nel cuore, ci vivo, ma non sono mai stata a Corinaldo e ho inventato anche il nome del ristorante. Comunque qui si mangia bene, dove vai vai... Grazie per il commento così gentile e bello. Buona permanenza in Marche...
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Ciao, Daf. Anche a me piace tanto la tua scrittura. Spero che in questo nuovo anno e in questo nuovo forum, la ragazza che ispira le tue storie riesca a far breccia nel cuore del suo amato e viva con lui una storia d’amore bellissima. È tanto breve questa vita è tanto piena di insidie...
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Mi dispiaceeeeee! Non so cosa cacchio ho toccato e sono spariti un sacco di commenti e relative risposte. Al loro posto è comparsa una lingua stranissima....
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Tranquilla, chiama i nostri super admin che risolveranno in un amen ogni cosa...bucaneve88 ha scritto:Ciao, Daf. Anche a me piace tanto la tua scrittura. Spero che in questo nuovo anno e in questo nuovo forum, la ragazza che ispira le tue storie riesca a far breccia nel cuore del suo amato e viva con lui una storia d’amore bellissima. È tanto breve questa vita è tanto piena di insidie...
La mia protagonista sono convinta sia destinata a grandi cose. Non quelle che pensava lei, ma grandi comunque!
Baci bimba bella! Smack
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Re: Il ritorno dell'Agnese
ciao, buck.
simpatica questa storiella locale, divertente.
e un po' di umorismo non guasta, visto il periodo alquanto lugubre.
bella l'idea e buona la realizzazione.
c'è qualche refuso ma credo si tratti di errori di battitura
simpatica questa storiella locale, divertente.
e un po' di umorismo non guasta, visto il periodo alquanto lugubre.
bella l'idea e buona la realizzazione.
c'è qualche refuso ma credo si tratti di errori di battitura
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Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Adoro i racconti ambientati in provincia.
Hanno una umanità difficile da decifrare, ma se ci riesci ti innamori.
Questa è la zona che preferisco raccontata da te, Ginevra.
La cordialità, l'umorismo, la furbizia, l'amicizia, l'amore, lo scherzo.
Tessere che tu sistemi in maniera formidabile in ogni tuo lavoro.
Hanno una umanità difficile da decifrare, ma se ci riesci ti innamori.
Questa è la zona che preferisco raccontata da te, Ginevra.
La cordialità, l'umorismo, la furbizia, l'amicizia, l'amore, lo scherzo.
Tessere che tu sistemi in maniera formidabile in ogni tuo lavoro.
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Capita il più spesso possibile nei miei paraggi, Tom. Grazie.
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Caio, Man, grazie per il bel commento. Credo che tu abbia scambiato le forme dialettali per errori di battitura, ma tutto è possibile, ehehe
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Re: Il ritorno dell'Agnese
oh, può essere, buckbucaneve88 ha scritto:Caio, Man, grazie per il bel commento. Credo che tu abbia scambiato le forme dialettali per errori di battitura, ma tutto è possibile, ehehe
non conosco tutti i dialetti, purtroppo
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Re: Il ritorno dell'Agnese
Strano, credevo fossi un deus ex machina... Un abbraccione, fratello. Grazie.
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