Ho ravvisato una cosa, sulla quale nessuno finora si è soffermato, quindi magari è solo una mia personale interpretazione, ed è la rilettura degli ultimi due versi.
Quei due singoli versi hanno una doppia valenza.
Do per scontato che la poesia parli di una persona, presumibilmente femminile, della quale la metamorfosi della farfalla è una metafora, e non dell'insetto personificato.
La prima valenza è che la trasformazione della voce narrante sia in realtà solo immaginaria.
La donna pensa di aver compiuto una trasformazione in meglio, cambiando (o presumendo di esser riuscita a cambiare) quelle parti di sé, immagino caratteriali o di autorealizzazione, che in realtà nessuno riconosce come tali, o al massimo suscitano sentimento di stranezza.
Una trasformazione insomma fittizia, che potrebbe rappresentare la pazzia o il disagio mentale, o comunque la chiusura definitiva verso il mondo esterno.
La seconda è che invece la trasformazione sia vera ed effettiva, e che viene accolta con freddezza o ostilità dalle altre persone. Ma in questo caso perde di senso l'intera metafora della farfalla.
Chi mai al mondo, eccetto un pazzo, guardando una farfalla direbbe "no, dai, che schifo, preferivo quando eri un bozzolo deforme e brutto."
Meh.
Questo significa che la voce narrante in realtà ha una visione talmente splendida e autocelebrativa di sé da non riconoscere che la sua trasformazione, forse, non è proprio così farfallesca. Magari più in una falena. Quelle sono brutte forte.
Ovviamente è una metafora, perché dubito che il senso della poesia faccia riferimento alla mera bellezza estetica.
Questo è stato il mio pensiero alla lettura dei due versi finali. Ma probabilmente sbaglio e la poesia si limita a parlare di una storia di autorealizzazione femminile incompresa. Nel caso, prendo per buona la seconda interpretazione.
Il grande pregio di questa poesia è quello di avermi fatto riflettere su questa possibile duplice lettura. Mi piace molto ragionare su quella che è la società contemporanea e i modi di pensare che la affliggono, e dei quali vediamo ogni giorno i frutti più o meno maturi.
Formalmente il tuo componimento non è male, al netto di qualche espressione strana, tipo i fili di logica compostezza. Il contenuto invece è ni, proprio perché non sono sicuro della corretta interpretazione e temo un po' la retoricità che a tratti ne traspare.