Ciao, Luca.
Parto dal titolo: MAGGIO 2023 che potrebbe non significare niente perché è anche il titolo del contest (un modo alternativo per dire "senza titolo"); ma potrebbe anche significare che ti sei fatto ispirare da un fatto di cronaca recente (di cui non sono a conoscenza).
Mi prendo il rischio di commentare, perché potrebbe essere che il racconto non sia solo ispirato, ma potrebbe anche essere che hai riportato una testimonianza. Non voglio sapere se è una testimonianza oppure no, voglio che sia chiaro che qui intendo commentare il racconto e non voglio dare nessun giudizio sulla testimonianza stessa, soprattutto se è genuina ed è venuta fuori così come la riporti. Un conto è descrivere/riportare la realtà, ma è un lavoro diverso scriverci un racconto sopra, anche se è un racconto di denuncia.
Il racconto è sbilanciato: poca rabbia, poco sconforto, nel senso che è confinato nell'ultima riga. Si tratta di un racconto in prima persona presente di un fatto drammatico, c'è poco tempo per le riflessioni. Per esempio "Non hai accettato il mio “no” gentile" è una riflessione.
Un'altra riflessione è "pantaloni lunghi e un top non troppo scollato". La narratrice è felice, e in prima persona presente non deve giustificare il proprio abbigliamento perché il futuro ancora non lo conosce. Se deve giustificarsi in quel momento, bisogna darle un motivo: per esempio tante ragazze hanno paura di essere stuprate e questa paura potrebbe essere un motivo. In alternativa potrebbe giustificare il proprio abbigliamento per l'inesperienza, essendo la prima discoteca non ha idea se l'abbigliamento che indossa è adatto oppure no all'evento. Se invece preferisci mettere l'accento sulla felicità, allora la ragazza non si deve giustificare: deve descrivere il proprio abbigliamento e sentirsi strafiga! Soprattutto perché è un'occasione speciale.
Grazie e alla prossima.