Staffetta 6 - Episodio 1
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Staffetta 6 - Episodio 1
Iseoland è il più grande parco divertimenti d’Italia. Immerso in un meraviglioso contesto naturale, offre ai visitatori le attrazioni più innovative per lo svago di adulti, ragazzi e bambini.
In realtà non ti sta entusiasmando così tanto. Il cielo è coperto e alcune giostre non sono in funzione. Quelle che funzionano non sono emozionanti, perfino le montagne russe sono prevedibili. Gli addetti alle attrazioni non ti fanno un sorriso neanche pagandoli, al bar non ti danno nemmeno il buongiorno. Ma la cosa che ti dà più fastidio sono le facce col sorriso ebete di chi, nonostante tutta questa noia, si sta divertendo lo stesso; e pensi: “Ma come si fa?”
Gigio dice: «Gente, che palle!» E conferma il tuo pensiero.
Perciò proponi: «Proviamo uno spettacolo?»
Bobo indica qualcosa sulla cartina, che riproduce come un fumetto il parco divertimenti: «Il più vicino è la Bottega degli Orrori.»
Lory, come al solito, è entusiasta; basta nominare la parola “horror” e il suo viso si illumina. Non importa se il nome non è per nulla originale.
Così vi dirigete verso una tensostruttura anonima, davanti alla quale c’è la solita fila. Alcuni ragazzi attorno a voi attaccano bottone, parlano delle solite cose musicali: death metal, gothic rock, emo core… secondo voi sono meglio questi o quelli? Alla fine il tempo passa velocemente e arriva il vostro turno.
«I gruppi devono farsi riconoscere.»
Voi quattro allungate tutti insieme il braccio destro. L’addetta è piuttosto svogliata e maldestra, vi allaccia alla bell’e meglio dei bracciali di colore giallo, diversa gente dietro di voi si lamenta per essere stata pizzicata. Anche Gigio e Lory imprecano contro l’hostess, massaggiandosi il polso.
I ragazzi davanti a voi gongolano: «Che figo, ‘sto bracciale è proprio viola!»
«Che culo!» Una voce dietro di voi: «A noi ce l’han dato marrone come la merda!» Risata.
«Adesso tenete la mano destra sulla spalla di chi vi sta davanti!» interrompe una voce. Siete tutti in fila: Gigio, Lory, tu e Bobo. Davanti a Gigio il gruppo viola, che fa da capofila, dietro a Bobo il gruppo marrone. E adesso si parte: avanti, march! Come tanti detenuti pronti per l’ora d’aria. Con la differenza che ognuno è vestito un po’ come gli pare.
Le luci si abbassano e parte la presentazione dell’avventura; non stai nemmeno ad ascoltarla perché in sottofondo c’è il pezzo goth che ti piace tanto, proprio quello del momento. L’atmosfera è nebbiosa per finta e umida per davvero. Attraversate le solite cose scontate: ragnatele, bare che si aprono, insetti giganteschi.
Si scorge la figura del tristo mietitore, sembra galleggiare nella stanza. Si avvicina piano, poi con un gesto rapidissimo abbassa la falce; un lampo si riflette sulla lama e ti abbaglia.
Quando riacquisti la vista, ti accorgi che tutti i ragazzi del gruppo viola sono stati tagliati a metà e state letteralmente camminando in mezzo ai loro corpi dilaniati. Lory urla. L’istinto sarebbe quello di scappare indietro, ma il tristo mietitore riappare in fondo alla stanza, ripetendo il sacrificio rituale con il gruppo in fondo alla fila.
In realtà non ti sta entusiasmando così tanto. Il cielo è coperto e alcune giostre non sono in funzione. Quelle che funzionano non sono emozionanti, perfino le montagne russe sono prevedibili. Gli addetti alle attrazioni non ti fanno un sorriso neanche pagandoli, al bar non ti danno nemmeno il buongiorno. Ma la cosa che ti dà più fastidio sono le facce col sorriso ebete di chi, nonostante tutta questa noia, si sta divertendo lo stesso; e pensi: “Ma come si fa?”
Gigio dice: «Gente, che palle!» E conferma il tuo pensiero.
Perciò proponi: «Proviamo uno spettacolo?»
Bobo indica qualcosa sulla cartina, che riproduce come un fumetto il parco divertimenti: «Il più vicino è la Bottega degli Orrori.»
Lory, come al solito, è entusiasta; basta nominare la parola “horror” e il suo viso si illumina. Non importa se il nome non è per nulla originale.
Così vi dirigete verso una tensostruttura anonima, davanti alla quale c’è la solita fila. Alcuni ragazzi attorno a voi attaccano bottone, parlano delle solite cose musicali: death metal, gothic rock, emo core… secondo voi sono meglio questi o quelli? Alla fine il tempo passa velocemente e arriva il vostro turno.
«I gruppi devono farsi riconoscere.»
Voi quattro allungate tutti insieme il braccio destro. L’addetta è piuttosto svogliata e maldestra, vi allaccia alla bell’e meglio dei bracciali di colore giallo, diversa gente dietro di voi si lamenta per essere stata pizzicata. Anche Gigio e Lory imprecano contro l’hostess, massaggiandosi il polso.
I ragazzi davanti a voi gongolano: «Che figo, ‘sto bracciale è proprio viola!»
«Che culo!» Una voce dietro di voi: «A noi ce l’han dato marrone come la merda!» Risata.
«Adesso tenete la mano destra sulla spalla di chi vi sta davanti!» interrompe una voce. Siete tutti in fila: Gigio, Lory, tu e Bobo. Davanti a Gigio il gruppo viola, che fa da capofila, dietro a Bobo il gruppo marrone. E adesso si parte: avanti, march! Come tanti detenuti pronti per l’ora d’aria. Con la differenza che ognuno è vestito un po’ come gli pare.
Le luci si abbassano e parte la presentazione dell’avventura; non stai nemmeno ad ascoltarla perché in sottofondo c’è il pezzo goth che ti piace tanto, proprio quello del momento. L’atmosfera è nebbiosa per finta e umida per davvero. Attraversate le solite cose scontate: ragnatele, bare che si aprono, insetti giganteschi.
Si scorge la figura del tristo mietitore, sembra galleggiare nella stanza. Si avvicina piano, poi con un gesto rapidissimo abbassa la falce; un lampo si riflette sulla lama e ti abbaglia.
Quando riacquisti la vista, ti accorgi che tutti i ragazzi del gruppo viola sono stati tagliati a metà e state letteralmente camminando in mezzo ai loro corpi dilaniati. Lory urla. L’istinto sarebbe quello di scappare indietro, ma il tristo mietitore riappare in fondo alla stanza, ripetendo il sacrificio rituale con il gruppo in fondo alla fila.
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Re: Staffetta 6 - Episodio 1
Esilarante!
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L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
Re: Staffetta 6 - Episodio 1
Urca @Achillu! Speriamo bene, mi devo inventare qualcosa di tosto adesso. E non ti dico se l'horror mi piace o meno.
Un pezzo che inizia un po' in sordina: un giro a un parco di divertimenti dove tutto è scontato, nessuna novità... beh, più o meno. Una gita noiosa da ricordare per tutta la vita... se ci sarà ancora vita.
Un pezzo che inizia un po' in sordina: un giro a un parco di divertimenti dove tutto è scontato, nessuna novità... beh, più o meno. Una gita noiosa da ricordare per tutta la vita... se ci sarà ancora vita.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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