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Messaggio Da Different Staff Lun Lug 22, 2024 12:52 pm

Naty e io ci conosciamo da quanto? da una vita più o meno, e nonostante le differenze abissali, andiamo d’accordo, cosa che a volte sorprende pure noi.
Tanto io sono pragmatica, introversa, in certi frangenti inamovibile e terra terra, così lei è estroversa, fantasiosa e sempre alla ricerca di nuovi stimoli, senza porsi tanti problemi.
Certo, come in ogni vera amicizia non è tutto rose e fiori: il che comporta laboriose sedute di “facciamo pace?” dopo qualche litigata furiosa.
Seguirla nei suoi progetti è come essere nell’occhio di un ciclone.
L’ultima sua idea è stata quella di avere una radio tutta nostra. Target: bambini, massimo ragazzini.
«Una radio? Per bambini? Ma se vanno di video e foto!» Non potevo che essere scettica, visto l’andiamo.
«Ma noi li incuriosiremo, sono belle testoline, credimi. Ecco con cosa e come vorrei provarci.»
Mi porse una nota dettagliatissima:
«Vedi? Argomenti elementari, da trattare con semplicità: niente di troppo scientifico, zero esperti o paroloni. E con l’attrezzattura che ho trovato, un vero affare, possiamo arrivare dovunque. Che ne dici? Dai, almeno tentiamo! E poi…»
Il poi era il nostro codice etico, per un ragioniere “non durano una settimana”: niente pubblicità (possiamo permettercelo), news, politica e gossip, però tante curiosità, un pizzico di misurata irriverenza e il mistero su chi fossimo veramente, che funziona sempre.
«E i genitori? Sai che come ti muovi…»
«Marketing: baby sitter 3.0. Meglio del tablet. E vedrai che arrivano pure loro.»
Aveva ragione lei: un po’ di rodaggio e ora funziona alla grande, anche senza social.
Ogni giorno fedeli mini-ascoltatori cercano la frequenza da cui trasmettiamo. Radio Imprendibile, ci hanno battezzato, non perché non si riesca a sintonizzarsi - piratiamo un po’ le frequenze, ma solo per un paio d’ore - ma perché nessuno sa da dove trasmettiamo. Chi dice da una nave sempre in movimento, altri da una remota isoletta nel Pacifico: pure i militari ci han cercato, ma niente da fare. L’altro ieri eravamo forse a Cipro, ieri in Perù, tre giorni fa nei dintorni della casa di Babbo Natale e oggi… un attimo di pazienza.
I nostri nomi d’arte? In linea con gli argomenti principe: Terra e Naty, diminutivo di Natura, ed è sempre più appassionante immedesimarsi in questi ruoli.

Tra pochi minuti saremo in onda: niente scaletta, andremo a braccio, come al solito prepariamo solo i brani musicali; sulla consolle un paio di vecchi sussidiari e nello studio pensieri in libertà.
«Ehi, Terra, mi sembri turbata.»
«Tranquilla, solo mi sto chiedendo… sai quella cosa? Non sarà ora di…?»
«Eh, ci sto pensando anch’io, ma i dubbi abbondano. Vabbè, ne parliamo a fine trasmissione. Forza, amica mia, è ora.»

«BUONGIOOORNOO, MIINIII TERRICOLI… che c’è?»
«Anche meno, Naty.»
«buongiooornoo, mini terricooli» più in piccolo non posso parlare. «Le vostre amiche Terra e Naty sono ancora qui con voi e oggi, dato l’argomento, gli uccelli, trasmettiamo dal Vaticano. Vedere atlante, no Google, ma dopo.»
«Perché? Vi starete chiedendo. Beh, in onore della colomba che portò a Noè il ramoscello d’olivo ecc. ecc.»
«Sottile.»
«Mica poteva portare un ramo. Ah, intendevi la battuta! Per me è ancora l’alba, scusate.»
«Ok. Allora, chi di voi ha in casa una mutissima cocorita, un pappagallo molto intelligente o un merlo indiano, che se si sente trascurato impara a imitarvi e sai che figure… ebbene sappiate che in casa avete un piccolo e simpatico pro pro pro – ci vogliono molti pro – nipotino di dinosauro. Vero Naty? Ti ricordi?»
«Eh sempre con ‘sta storia, Terra! Dai, raccontala, ma poi non lamentarti se fanno i conti della tua età.»
«Allora dovete sapere che in quel periodo ero appena stata arrivata dalle parti del Sole, che era tipo un principe azzurro: solo che lui carino e simpatico, io una pianetina coi brufoli, sempre imbronciata. Mi guardavo allo specchio e…»
«Ancora non era stato inventato. Lo specchio.»
«Mi sentivo brutta, va meglio?»
«Eri brutta. Ma per fortuna arrivo io.» Sempre modesta Naty.
«Su questo convengo. Quindi le ho dato carta bianca… che c’è ora?»
«Anche la carta non c’era ancora. Beh, mi misi all’opera: spazio ce n’era, il materiale non mancava e potevo lasciar libera la mia fantasia. Ti ricordi quanti alberi, fiori, animali di tutti i tipi. Uno splendore!»
«Ecco, parliamo di animali. Senso delle proporzioni, zero. Partì da robe che serviva il microscopio, che ancora non era stato inventato, per arrivare ai dinosauri e forse sarebbe andata oltre se non le avessi chiesto di occuparsi anche del cielo, che sarebbe la mia capigliatura. Le nuvole son belle, tutti quei boccoli, ma mi serviva qualche fermaglio o roba simile. E lei cosa fa? Dai, confessa, non ti sente nessuno.»
«Ho inventato gli uccelli, una parola che sembra uno starnuto. Uuuuccellììì! Ehm… ammetto che sono andata un po’ di riciclo: c’era qualche bestiola che non mi era venuta proprio bene, quindi un po’ di piume, una coda, qualcosa tipo ali e vediamo se funziona.»
«Il primo cesto a volte non riesce.»
«Col tempo avrei lavorato sull’aerodinamica e sull’autonomia di volo, anche a progetti per nidi più sicuri, ma poi è arrivato quel meteorite! Che poi, dico io, guardare quando arrivi a un incrocio no eh?»
«Purtroppo, cara Naty, son fatti così: per loro le precedenze sono optional. Comunque appena passato lo spavento e calato il polverone dell’incidente, ci siamo rimesse al lavoro, stavolta con qualche regola: per il piccolo nessun problema, ma per il resto chiesi a Naty di non esagerare.»
«Su Sky Natura o National Geografic avrete tanto materiale interessante per farvi un’idea di quanto ho lavorato, anche se in questo campo non si finisce mai. Ma torniamo ai nostri uccellini. A Terra la parola.»
«Bisogna riconoscere il lavoro immane di Naty.»
Davvero un lavoro immane: aveva fatto in modo che in ogni mia parte ci fossero uccelli a farmi compagnia, coi loro chiacchiericci, le storie che portavano da lontano. Per non parlare dei colori: fantastici accostamenti, per fare la corte alle uccelline, per mimetizzarsi, a volte anche spaventare! Pure quando sembrano bruttini, tipo le quaglie, a osservarli bene sono piccoli capolavori. E poi zampette corte per passeri e merli, lunghe da far invidia per aironi e fenicotteri. E le ali? Piccole per i colibrì o enormi per le aquile!
«Insomma, carissimi, ha trovato la soluzione a tanti problemi inventandosi forme, abitudini e piumaggio e gli scienziati hanno avuto un gran daffare a classificare le sue creazioni: ordini, classi, famiglie. Noi siamo più terra terra…»
«Devo ridere?» Naty riesce ad alzare un sopracciglio con un’inclinazione pazzesca.
«Sarebbe gentile, comunque noi li abbiamo divisi in: volatori, svolazzanti e quelli che ci provano. Parto dall’ultimo posto, con un esempio per tutti: i pinguini. In acqua sono agilissimi, ma a terra! Goffi, con quelle zampette che quasi non si vedono, mi stanco io per loro a vederli camminare ondeggiando. Comunque delle ali non hanno bisogno, non sono amanti del volare, solo lunghe passeggiate via terra. E a quasi tutti piace il freddo!»
«Sì, ma cominciano a lamentarsi che col cambiamento climatico c’è afa.»
«Eh, mica hanno torto: star ore e ore a covare un paio d’uova quando fa caldo! Ma non potevi mettere qualche albero anche lì?»
«Non crescono, e poi coi sassi che gli fai trovare, non ce n’è bisogno! Tanti sassi, ma se li litigano lo stesso.»
Sulla seconda categoria abbiamo qualche differente punto di vista: un po’ di musica e torna il sereno.
«Gli svolazzanti: sono uccelli che hanno un’autonomia di volo limitata, tipo le galline, per esempio. Lo sapete che ci sono polli neri, compresi becco, cresta e occhi?»
«Ehm, avevo spremuto troppo il tubetto del colore per via dei merli e non volevo buttarlo!»
Comunque anche tra gli svolazzanti i più vanitosi sono i maschi: d’altronde, qui sono loro a dover farsi scegliere. Esempio? Il pavone.
«Il pavone: è un po’ stronzetto dai, ammettilo. Bellissimo piumaggio, ma un carattere!» Il sopracciglio di Naty mi segnala una leggera parolaccia. “Eh, sai quante ne sentono!”, le dirò più tardi.
«Tanto per dire, ieri Carlo aveva deciso di fotografare il pavone del vicino mentre faceva la ruota: è stato un paio d’ore appostato scomodamente dietro a un cespuglio, e il pavone niente. Ogni tanto paupulava - brutto verbo ma, cara Naty, tu hai inventato il suo brutto verso mica io - faceva una finta e poi si girava dall’altra parte. A un certo punto Carlo si stufa, si alza faticosamente, e si gira per andarsene. E il pavone swashh, una ruota da Oscar! Ma appena Carlo lo inquadra, swishh, chiude tutto. Se poi qualche piuma finisce in un vaso in soggiorno…»
Uno dei pericoli dell’andare a braccio è di lasciarsi troppo andare.
A onor del vero, ma non voglio annoiare troppo i piccoletti quindi metto un po’ di musica, un po’ tutti gli svolazzanti hanno caratterini che ti raccomando: i galletti francesini mirano alle caviglie, i cigni, belli ed eleganti, partono all’attacco in mezzo secondo e gli struzzi, con quel collo lungo, non lesinano beccate favolose.
«Per i volatori ci permettiamo solo una piccola divisione: quelli che più o meno stan sempre lì e quelli che invece ogni tanto migrano. Ora Naty ci spiega come mai.»
«Si annoiavano. Sempre lo stesso panorama, gli stessi vicini pettegoli, al supermercato i soliti insetti o vermiciattoli. Quindi, profittando della cattiva stagione, molti sono andati a cercare il caldo: appena trovato il posto giusto, si sono costruiti una seconda casetta e anno dopo anno, avanti e indietro! Scherzo, ma solo un pochino: questi uccelli vanno davvero a cercare il caldo e tutti devono costruirsi un nuovo nido. Sono spesso nidi grandi, come quelli delle cicogne, che si possono vedere sui comignoli o sui pali della luce. Ma anche semplici nidi di ciottoli.»
«Ecco, mi stavo dimenticando dei nidi! Ma sapete quanto sono bravi a costruire i nidi? Hanno solo il becco con cui lavorare ma riescono a intrecciare ramoscelli, fili d’erba e poco altro per farne rifugi sicuri. Alcuni scavano anche sulle rive dove il fango si è seccato. Sai, Naty, pensavo ieri che con il picchio hai inventato il primo martello pneumatico della storia. Un po’ rumoroso. Ma torniamo ai nostri viaggiatori: non deve essere stato facile insegnare come organizzare un viaggio.»
«Ma sono molto intelligenti, hanno imparato in fretta. E poi tu sei rotonda, mal che vada ti girano attorno e tornano a casa. Solo che ora mi tocca riprogrammarli: con le stagioni che stanno cambiano qualcuno fa un po’ confusione e mi parte troppo presto o troppo tardi e non va per niente bene, proprio no.»
Nello studio si sente un sonoro chicchirichì.
«Bene, anche per oggi abbiamo finito e speriamo di aver trovato qualche chicca che vi porti a curiosare in biblioteca o a fare zapping sui canali giusti, assieme a mamma e papà ovviamente. E come disse quello che aveva perso gli occhiali, ci vediamo domani!»
«Siamo in radio, Naty.»
«Ma davvero! Meno male, sono così spettinata!»

«Allora, per quella cosa?» chiedo a Naty appena lo studio è deserto.
«Meglio non dire niente, teniamoci quell’aura di mistero che piace tanto. Anche perché, d’accordo che c’è gente che ti crede una pizza col cornicione ripieno, ma in quanti crederebbero che noi siamo davvero il pianeta Terra e la Natura, anzi le nostre voci?»
«Mah, forse quelli che credono ai reality… ma sarebbe fatica sprecata. No, lasciamo perdere, che si tengano le loro fantasie: vecchie prof che hanno investito la vincita alla lotteria, ereditiere maestrine mancate… nonne sprint.»
«Andata. Oltretutto ancora non ho capito come facciamo a trasmettere dappertutto e in tutte le lingue: ne ho solo una vaghissima idea che non riesco a focalizzare. Bene, mentre tu vai a farti mezzo pisolino, io sistemo gli appunti per domani: lombrichi e lumache. I buoni e i cattivi degli orti.»
«A proposito, visto l’argomento di oggi, non è che potresti insegnare ai cari volatili a usare tipo una lettiera? No, chiedo per un’amica che adora le camicie bianche.»
«Credevo fosse per il tuo amico Beppe, quello che ha lasciato la macchina parcheggiata una settimana sotto i tigli del viale, noto condominio degli storni. Belli gli storni, con quei volteggi che sembrano veli… un sincronismo perfetto e senza bisogno di mettere la freccia.»
Inutile polemizzare, ha sempre lei l’ultima parola.
Mentre mi addormento mi viene in mente che non le ho chiesto se è nata prima la gallina o l’uovo: ma è un periodo che andiamo d’accordo, meglio non rompere l’incantesimo. Tanto non se lo ricorda: ha perso il notes con gli appunti, “che non era ancora stato inventato”.



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Messaggio Da Albemasia Mar Lug 23, 2024 11:23 pm

Molto apprezzabile l’idea di far interagire la Terra e la Natura in una sorta di programma radiofonico per bambini. In questo modo l’utilizzo dei dialoghi ha sicuramente aiutato a rendere più movimentato l’andamento del racconto.
All’interno dei dialoghi, poi, ci sono anche battute ben riuscite.
Tuttavia, soprattutto nella parte centrale, la speaker Terra diventa troppo didascalica e questo a mio parere appesantisce un po’ il testo.
Forse questa scelta dell’autore/autrice è stata dettata dalla necessità di ottemperare al paletto del tema oltre che dall’obbiettivo di sostenere la coerenza con un programma radiofonico di tipo didattico. Resto comunque dell’idea che si poteva ottenere il medesimo risultato accorciando un poco il testo che in questo modo, a mio parere, avrebbe mantenuto maggiore incisività.
 
 Segnalo un paio di espressioni che non mi sono chiare:
-   “Non potevo che essere scettica, visto l’andiamo.”, immagino stia per “visto l’andamento”.
-   “in quel periodo ero appena stata arrivata dalle parti del Sole”. Credo ci sia uno “stata” di troppo, forse rimasto nel testo dopo una modifica della frase.
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Messaggio Da Akimizu Mer Lug 24, 2024 11:23 am

Idea simpaticissima, un racconto per bambini, con una strizzata d'occhio agli adulti, il giusto direi, visto che qua siamo tutti più o meno "maturi". Nonostante una certa lunghezza, che forse si poteva limitare, il testo rimane comunque brillante e facile da leggere. Buono il registro usato, ho invece notato qualche refuso, ma poca roba. C'è qualche incoerenza, tipo la Terra che va a dormire, in realtà non potrebbe, gira e rigira da qualche parte è sempre giorno eheh. Sulla trama, quasi assente, poca da dire, va benissimo per il pubblico di riferimento, è una scelta più che corretta. Per me è una prova pienamente superata, complimenti e a rileggerci!
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Messaggio Da tommybe Mer Lug 24, 2024 5:51 pm

Sono andato a guardare se esiste il femminile di uccellino.
Non esiste. E la tua uccellina mi è sembrata grandiosa e divertente come tutto il tuo delizioso racconto, per ora il migliore che ho letto.
Dopo aver memorizzato il titolo mi sono detto: ecco Achille e una delle sue magnifiche invenzioni
Ma ora non ne sono più certo e non mi importa chi l'abbia scritto. Ma di sicuro è nel mio cuore.
Abbraccio.
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Messaggio Da Byron.RN Mer Lug 24, 2024 10:22 pm

A circa un terzo delle letture questo racconto si differenzia dagli altri per brio e leggerezza. È un testo frizzante, anche un pò caciarone, confusionario in alcuni punti, ma che si lascia leggere con piacere.
Probabilmente come ti hanno già fatto notare è un pelo troppo lungo: forse con meno caratteri sarebbe stato ancora più agile.
È carino, non posso dire il contrario, però il target è decisamente rivolto ai minori, un adulto credo faccia fatica a sentirsi pienamente coinvolto dalla narrazione.
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Messaggio Da Petunia Mer Lug 24, 2024 10:44 pm

Una trovata bizzarra per ottemperare ai paletti, segno che dietro c’è un pensiero e un bel lavorio di ricerca (anche per tutte le nozioni sui pennuti menzionati).
L’idea è carina e di sicuro aderente al contesto anche se non è “my cup of tea”, non è il tipo di racconto che adoro leggere. Può essere un racconto per bambini? Mah, forse… anch’io l’ho trovato eccessivamente lungo, per questo motivo, in fase di future riscritture qualora il target sia quello dei bambini, dovrebbe essere accorciato un bel po’. 
Le battute inserite qua e là lo rendono brillante. Nel complesso un buon lavoro anche se non è tra i miei preferiti.
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Messaggio Da paluca66 Gio Lug 25, 2024 10:12 pm

Mi levo subito il pensiero indicando quello che mi è sembrato il vero difetto di questo racconto: la lunghezza!
Sono asincero, a un certo punto ho perso il filo, mi sono distratto.
Ed è un vero peccato perché l'idea è molto carina e sufficientemente ironica per divertire il lettore, atteso che quest'ultimo dovrebbe essere al massimo un ragazzino delle scuole medi, 10 - 12 anni.
Le descrizioni della lunga parte centrale, un po' effetto enciclopedia (oggi si direbbe effetto wikipedia) fanno perdere mordente al racconto e annacquano trovate divertenti davvero come quelle sui pinguini (la parte che ho preferito).
La scrittura è buona,non ho trovato difficoltà e inciampi al netto di un paio di refusi che ti segnalo per la tua revisone futura:
Non potevo che essere scettica, visto l’andiamo.
Forse intendevi l'andazzo?
in quel periodo ero appena stata arrivata dalle parti del Sole,

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Messaggio Da FedericoChiesa Ven Lug 26, 2024 4:31 pm

Beh, dopo tanti racconti che mi hanno lasciato così così (compreso il mio), questo mi ha risvegliato: frizzante.
I paletti erano ostici e neanche troppo attraenti? Li hai aggirati con un colpo da maestro/a.
Dialoghi liberi, vivaci, con battute centrate.
Vado in macchina e mi sintonizzo… chi sa mai riesca a gustarmi la lotta tra lombrichi e lumache.
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Messaggio Da Giammy Lun Lug 29, 2024 2:11 pm

Questo racconto è molto simpatico, direi effervescente. 
L'idea della radio è carina, un po' penalizzata dalla numerose battute che a getto contino forniscono spunti sempre nuovi. Come già suggerito negli interventi precedenti, un taglio avrebbe permesso alla storia di volare in alto. 
La presenza di alcuni refusi disturbano la lettura anche se nel complesso la scrittura è buona.
Grazie per il tuo contributo.
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Messaggio Da Susanna Mar Lug 30, 2024 11:35 pm

Titolo simpatico, che si collega all’ambiente radiofonico del racconto. Però sono comunque curiosa di sapere da cosa è scaturita la scelta. Alla fine della lettura mi è tornata in mente la scena in cui Forrest Gump racconta la sua storia alle persone che siedono con lui sulla panchina. Ecco, io lettrice, sono seduta su una panchina, arrivano due signore (nubili convinte con tanto di cappellini anni ‘30) che mi raccontano di questa stramba idea di avere una radio tutta loro. Cara Penna, avrei deciso che siano insegnanti vecchio vecchio stile (che ricordi il sussidiario!), di quelle che sapevano tenere classi numerose, incuriosendo gli alunni, e che mi convincono ad assistere a una loro trasmissione, dove Terra mi reputa un’alunna (anche se un po’datata) che necessita  - profittando di qualche stacco musicale - di un ripasso sulla storia dei volatili dall’alba dei tempi. E alla fine, chiarito chi siano davvero Terra e Naty, mi ritrovo sulla panchina, con l’idea di essermi fatta un pisolino con sogno allegato.
Insomma mi sono divertita, la vera natura finale dei personaggi mi ha un po’ spiazzato, ma i paletti erano davvero tosti da coniugare e beh, direi che a volte uscire dagli schemi aiuta a superare gli ostacoli.
Più seriamente, penso che anche noi adulti abbiamo bisogno di storie leggere, delle mezze favole che tamponino un po’ le tante notizie funeree che ogni giorno subiamo. Anche di provare a scriverne, qualsiasi cosa poi ne scaturista.

Le mie note: i refusi te li hanno già elencati e spero non ti sia offesa se nel commentare il tuo pezzo mi ci sono un po' intrufolata.

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Messaggio Da ImaGiraffe Gio Ago 01, 2024 10:28 am

Un racconto divertente che poteva essere pazzesco. Così, star dietro alle due voci è difficile e molte delle battute magari si perdono. Invece penso che, se fosse stato un monologo in stile stand-up comedy, il risultato sarebbe stato più gradevole e scorrevole. Sì, sto immaginando il pezzo su un palco con il pubblico davanti. Pensaci, autore.
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Messaggio Da caipiroska Ven Ago 02, 2024 11:35 pm

Un racconto frizzante e che sprigiona simpatia fin dall'inizio.
Le nozioni vengono snocciolate con disinvoltura (non conoscevo il verbo paupulare, grazie!) e sono anche divertenti, adatte al target d'età che si sono prefissate le protagoniste.
La sensazione, però, è quella di trovarsi di fronte a due personaggi un pò troppo logorroici e come lettrice ho un pò faticato a seguirti...
Come per esempio, mi ero completamente dimenticata della domanda che all'inizio una vorrebbe fare all'altra e che viene proposta alla fine: non so se volevi infondere un senso di curiosità nel lettore, ma tra tutte le informazioni che hai dato, questa  cosa me la sono persa.
Il racconto, in generale, mi è piaciuto, ma ha scaturito in me un dubbio: accettato il fatto che le due speaker si rivolgano a dei ragazzini, il racconto nella sua concezione è per i grandi o per i più piccoli?
Provo a spiegarmi meglio e prendo come esempio Il Piccolo Principe: in questo libro ci sono parole, scene e situazione che sembrano rivolte a un pubblico giovane, ma che racchiudono molti insegnamenti e riflessioni profondi, difficili da comprendere anche per un adulto.
Ecco, il racconto che ho appena letto, a mio avviso, rimane un pò troppo in bilico su questa linea: è un racconto per ragazzi con l'intento educativo e divulgativo o è un racconto per tutti con un sottile messaggio di fondo?
Si scrive sempre per lasciare un messaggio, uno spunto di riflessione: in questo testo, molto più che in altri, mi è dispiaciuto non trovare una direzione decisa e mi è rimasta la sensazione di essermi persa un pò tra le parole...
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Messaggio Da Arunachala Lun Ago 05, 2024 9:52 am

idea molto simpatica e apprezzabile.
peccato per l'eccessiva lunghezza e le troppe didascalie, ma va bene comunque.
scritto piuttosto bene, non ho notato refusi particolari, non è scorrevole al cento per cento.
questo secondo me, ovviamente.
può essere davvero una bella lettura per i bambini, ma andrebbe abbreviato.
nel complesso lo trovo un discreto lavoro.

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Messaggio Da Gimbo Gio Ago 08, 2024 5:41 pm

La tua idea di creare un racconto che coinvolge Terra e Natura in un dialogo educativo per bambini è davvero originale. L'uso dei dialoghi ha contribuito a rendere la narrazione più vivace e dinamica, facilitando l'interazione con il testo anche dei lettori giovani. Alcune battute sono particolarmente ben riuscite e aggiungono un tocco di leggerezza che è sempre apprezzabile in un contesto didattico.

Tuttavia, ho notato che nella parte centrale la narrazione diventa un po' troppo didascalica. Questa scelta, seppur comprensibile per mantenere la coerenza con un programma educativo, rischia di appesantire il testo. Forse, riducendo leggermente la lunghezza del racconto, si sarebbe potuta mantenere una maggiore incisività e fluidità, rendendo l'esperienza di lettura più piacevole per i bambini.

In ogni caso, il registro utilizzato è adeguato e il testo nel complesso è brillante e facile da leggere. Qualche piccola incoerenza, come la Terra che va a dormire, può essere trascurata nel contesto di un racconto per bambini dove la fantasia gioca un ruolo fondamentale. Nonostante questi dettagli, il racconto risulta essere una prova superata con successo. Complimenti per l'ottima idea e il bel lavoro svolto!
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Messaggio Da Resdei Ven Ago 09, 2024 5:38 pm

Che soggette Terry e Naty! Simpatiche e coinvolgenti, ognuna con il suo bel caratterino. L’idea è originale, parlare in modo semplice perché rivolte a bambini è una trovata vincente. Pensavo che, essendo alla radio, potessero addirittura esibirsi gruppi rock di pennuti. Al solito, mi sto facendo un altro film…
Non ho trovato intoppi e la lettura è stata piacevolmente scorrevole.
Un bel lavoro.
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Messaggio Da AurelianoLaLeggera Sab Ago 10, 2024 8:46 am

Ultimo racconto che commento.
Una delle idee più originali, e questo è un punto a favore.
La radio, lo sdoppiamento tra Terra e Natura: far narrare solo la terra non ti sembrava abbastanza difficile? Complimenti davvero!

Nella scrittura, a parte la lunghezza che già è stata segnalata da tutti, c'è qualche refuso e non è un grosso problema perché si può correggere tranquillamente. 
Invece qualche passaggio andrebbe aggiustato perché contrasta anche con la fantasia del racconto.
Ad esempio: 

"«Allora, per quella cosa?» chiedo a Naty appena lo studio è deserto."  Perché? C'era, forse, qualche tecnico? Credo sia solo una svista. 


O anche:


"con l’attrezzattura che ho trovato, un vero affare, possiamo arrivare dovunque" Non credo che avessero bisogno di una attrezzatura. Avrei cercato un modo diverso per trasmettere, visto che effettivamente nessuno le trova perché probabilmente non c'è nessuno studio e nessuna attrezzatura da trovare.


Ma, insomma, sono solo considerazioni personali che nulla tolgono alla piacevolezza del racconto. 



Grazie
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Messaggio Da Achillu Dom Ago 11, 2024 9:36 pm

Ciao, Penna.

Credo che sia inevitabile, almeno per chi ha la mia età, ripensare al periodo in cui nacquero le prime radio libere, con l'attrezzatura che doveva passare proprio da un posto all'altro per evitare di essere beccati dalle forze dell'ordine, in quanto la trasmissione via etere era all'epoca riservata in esclusiva alla Rai. Il tutto era sperimentale, proprio come viene fuori da questi dialoghi tra Terra e Naty.
Anche il racconto è sperimentale, un po' troppo didascalico soprattutto nella parte centrale, e forse gioverebbe un'aggiustatina in senso opposto. Però, da vecchio boomer, ti assicuro che ho sentito rivivere quel periodo tra le tue righe, e quindi l'atmosfera per quanto mi riguarda è azzeccata. Molto bene anche l'interpretazione dei paletti.

Grazie e alla prossima.

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Messaggio Da Fante Scelto Mar Ago 13, 2024 7:00 pm

Ho apprezzato l'idea originale che c'è dietro questa storia, eppure qualcosa non mi ha convinto del tutto.
Per quasi tutta la narrazione mi chiedevo se davvero una persona che "interpreta" la Terra potesse essere in linea con lo spirito del paletto, e non sapevo bene come rispondermi.
Alla fine mi ero quasi convinto che potesse starci, e lì è arrivata la rivelazione che in realtà le due voci narranti sono davvero di Terra e Natura.
Al che non mi quadrano più tutta una serie di cose che ho letto, dallo studio radiofonico, ai presunti tecnici che sembrano esserci per deduzione, dalle attrezzature menzionate e altri piccoli dettagli.
Era davvero tutto calcolato così oppure hai cambiato idea in corso d'opera?
Il pensiero mi è balenato.

Parlando invece della scrittura e del tema, credo che l'aver impostato tutto per un pubblico di bambini risenta del senso di inadeguatezza che prende un adulto medio quando legge un canovaccio come quello proposto dalle due voci narranti.
Non che sia difficile da leggere, tutt'altro, anzi è ben scritto, però inevitabilmente si "sente" che il target non sei tu lettore over-30 e quindi te ne senti un po' tagliato fuori, non lo apprezzi del tutto.
Credo, per contro, che dei bambini possano davvero apprezzare il registro di questo scritto, posto che venga davvero recitato alla radio.

Al proposito, ho un'esperienza diretta molto vicina. Mio fratello si occupa di podcast e ne ha uno personale, in compagnia di un altro speaker, nel quale fanno intrattenimento umoristico, di quell'umorismo però molto diretto, senza peli sulla lingua, zeppo di termini e "concetti" non adatti ai bambini.
Ebbene, né io né lui ci saremmo mai immaginati che le tre figlie di nostra cugina, decisamente piccole, adorassero il suo programma. Lo vogliono ascoltare ogni volta che esce una nuova puntata.
Per dire quanto i bambini siano "moderni" oggi.

Insomma, luci e ombre su questo pezzo, che non mi ha coinvolto del tutto.

Ti segnalo un passaggio:


«BUONGIOOORNOO, MIINIII TERRICOLI… che c’è?»
«Anche meno, Naty.»
«buongiooornoo, mini terricooli» più in piccolo non posso parlare.

Non mi torna chi dice cosa. La seconda battuta è detta da Terra, ma la frase successiva, fuori dalle virgolette, sembra detta dallo stesso personaggio, se non ho frainteso. Il che non ha senso.
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Messaggio Da Hellionor Gio Ago 15, 2024 8:24 pm

Un racconto originale e frizzante, adatto a giovani menti ma divertente per tutti.
Concordo su chi ti ha segnalato la.lunghezza come punto a sfavore, ci si perde un pochino, ma per il resto davvero un lavoro ben condotto.
Ci sono un sacco di intuizioni interessanti: la radio, l'amicizia tra terra e natura Naty, il registro narrativo brioso, i dialoghi credibili e ben ritmati.
Un racconto che mi ha convinta.
A rileggerti
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Messaggio Da Molli Redigano Gio Ago 15, 2024 11:07 pm

Un interessante racconto, scritto sostanzialmente bene, anche se i dialoghi durante la diretta mi sono sembrati, a mio avviso, poco natyrali. Lo dico perché, da ascoltatore di radio, mi sembra che le conduttrici si dilunghino troppo nelle spiegazioni circa l'argomento scelto, senza intermezzi musicali. Chiaro, nel testo l'Autore non vuole risaltare il palinsesto musicale, bensì l'argomento della discussione tra Terra e Naty. Però mi sembra che di rock 'n roll ce ne sia ben poco, a mio gusto, ovviamente.

Avrei impostato un dialogo radiofonico più rapido e netto, in modo da tenere alta l'attenzione dell'ascoltatore, che in questo caso coincide con il lettore. Ovviamente è una mia idea, non per questo giusta a priori, poiché l'impianto di base del racconto rimane originale e particolare allo stesso tempo.

Grazie e Buone Vacanze!
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Messaggio Da vivonic Sab Ago 17, 2024 4:15 pm

Anche questo è un racconto molto lungo ma, a differenza di chi concorre al record dello step, in questo io mi ci sono un po' perso. Secondo me, andava sfoltito e di parecchio, soprattutto perché lo vedo indirizzato a un pubblico che dopo un po' potrebbe anche tediarsi nella lettura.
C'è qualche refuso, ma niente che inceppi la lettura.
L'idea mi ha convinto, e anche il titolo, che ha il sicuro pregio di identificare immediatamente il racconto.
Mi è piaciuto, ma all'interno dello step non è uno dei racconti ai quali darei punti.

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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
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Messaggio Da Achillu Mar Ago 20, 2024 7:51 pm

Ciao, Susanna.

Ma sono felicissimo che questo sia il tuo racconto. Probabilmente l'avrei anche votato, se non ci fossero stati altri racconti mannaggia! Piaciuta davvero tanto l'atmosfera.
Per Terra e Naty ho provato a lavorare un'oretta con Leonardo AI. Non sono soddisfatto del risultato, ma nemmeno mi dispiace. Spero di aver colto qualcosa delle tue protagoniste.

Grazie.

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Messaggio Da paluca66 Mar Ago 20, 2024 7:53 pm

Achillu ha scritto:Ciao, Susanna.

Ma sono felicissimo che questo sia il tuo racconto. Probabilmente l'avrei anche votato, se non ci fossero stati altri racconti mannaggia! Piaciuta davvero tanto l'atmosfera.
Per Terra e Naty ho provato a lavorare un'oretta con Leonardo AI. Non sono soddisfatto del risultato, ma nemmeno mi dispiace. Spero di aver colto qualcosa delle tue protagoniste.

Grazie.

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E meno male che Susanna nel suo commento al racconto le immaginava come due arzille vecchiette su una panchina...

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Messaggio Da Susanna Mar Ago 20, 2024 9:46 pm

Siamo tutti giovani come l'acqua e quelle due... ne hanno vista di acqua sotto i ponti.
@Achillu grazie, anche se non mi hai votato.

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Messaggio Da Susanna Gio Ago 22, 2024 12:08 am

21 luglio ore 9.45 pm: a racconto pronto per metà a voler abbondare scopro di avere in mente un’altra data massima per la consegna e quindi due ore e un quarto per provare a spedire qualcosa. Prendi gli appunti volanti, prova a decifrarli e poi… cestinare.
Alla fine il pezzo mi piaceva, per una volta non avevo usato tutto lo spazio disponibile, quindi invia senza troppe riletture (chissà se mi sarei accorta di quei refusi!) nonostante il dubbio che con un po' di tempo in più qualcosa avrei potuto sistemare.
Beh, non credevo di portare a casa bei commenti e dei punti, sinceramente.
Quindi grazie per i punti che mi avete dato, che vanno per me ben oltre il semplice numero, e per – come al solito – gli utilissimi commenti.

Riprendo alcune note, per una volta voglio davvero essere similbreve, quindi non se ne abbiano le Penne che non elenco: ci siete comunque tutte nel mio cuore.
Per tutti coloro che hanno detto il racconto fosse troppo lungo/didascalico nella parte centrale: il racconto l’ho immaginato leggibile non solo per questo contest, e quindi non solo per persone del nostro range di età, ma come un racconto che potesse essere letto da adulti in compagnia di bambini/ragazzini, magari facendo voci diverse e (qui conta la presenza di un adulto) nel momento in cui mancano i dialoghi, proporre “tutto quello che la Natura era riuscita a fare” come un suggerimento per i più piccoli per comprendere quello che in fondo vedono attorno a loro quando sono all’aperto per esempio, magari ascoltando le loro piccole grandi scoperte o i loro ragionamenti.
@Petunia Può essere un racconto per bambini? La prima versione era più per lettori adulti, poi ho cambiato rotta: peccato per il sole tipo Can Yaman, che magari mi avrebbe portato punti.
@Albemasia @paluca66 “L’andiamo” è anche un modo di dire e quello “stata” è proprio rimasto da una rielaborazione della frase: leggi e rileggi, sapendo cosa intendi, neanche te ne accorgi
@tommybe Vero: uccellina non esiste, ma non mi sono neanche presa la briga di controllare: mi piaceva e quindi… ma dopo il tuo commento ho controllato perché non mi viene segnalato come errore: è un tipo di vela.
@AurelianoLaLeggera @Fante Scelto "«Allora, per quella cosa?» chiedo a Naty appena lo studio è deserto."  Perché? C'era, forse, qualche tecnico? Credo sia solo una svista.
O anche: "con l’attrezzattura che ho trovato, un vero affare, possiamo arrivare dovunque" Non credo che avessero bisogno di una attrezzatura.
Niente sviste: tentativo di depistaggio.
@Akimizu . C'è qualche incoerenza, tipo la Terra che va a dormire, in realtà non potrebbe, gira e rigira da qualche parte è sempre giorno eheh. Certo, ma dall’altra parte è notte!

Cari tutti, ci vediamo al prossimo step, e siccome siete reduci dalle ferie e ben riposati (io sono sempre in ferie da alcuni anni)… scaldiamo le tastiere!

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