Un mini che racconta una di quelle storie meravigliose che gonfiano il cuore ogni volta che le si ascolta.
Peccato davvero che per scrivere una storia così bella l'autore non abbia dato il giusto peso alle parole. Per esempio si inizia subito con quel Ma messo lì senza riflettere troppo: come posso io, lettore, intuire subito che non si tratta di una congiunzione ma dell'abbreviazione di mamma? Leggendo il testo ciò s'intuisce, ma l'operazione richiede qualcosa al lettore che non è tenuto a fare perchè è compito dell'autore essere chiaro e comprensibile. Si finisce poi con la madre che applaudisce per due: qualche amico ha commentato decifrando la frase come se la mamma applaudisse in vece di qualcuno deceduto. Io l'ho percepito come se volesse applaudire anche per la figlia...
Poi ci sono ancora un paio di passaggi nel testo dove invece di chiarire si complica la trama rendendo poco chiara la storia: cento parole sono davvero poche per descrivere una storia e capita di dover essere poco chiari o sorvolare alcuni punti; in questo testo però si crea una confusione gratuita che mi è dispiaciuto trovare in una storia che racconta una vita così meravigliosa e sorprendente.
I numeri si scrivono sempre in lettere anche se fosse unmilionenovecetoventisettemilacinquecentotre.