Caro
@Flash Gordon , avevo scritto un bellissimo post, parole stupende, grondante di buoni sentimenti e zacchete, qualcosa me lo ha cancellato al momento dell’invio.
Quindi mi tocca andare a braccio.
Come al solito, e nonostante le tante disavventure sanitarie di cui ci parli (grazie per la fiducia), riesci sempre a farci entrare in quel che somiglia tanto a uno dei tuoi fantasmagorici racconti, dove persino i globuli rossi e le piastrine hanno una loro parte nella trama.
Riuscire a “sdrammatizzare” – e le virgolette sono d’obbligo - non è da tutti e voglio sperare che sia un modo forte con cui affrontare il tutto. I momenti difficili ci mettono sempre a dura prova, si dice che in tali evenienze vien fuori un’energia mentale di cui non siamo consapevoli. Personalmente penso che semplicemente si lotti per provare a lasciare indietro quel brutto momento, anche se consapevoli che le cose non si risolvono. Si spera sempre, anche inconsciamente, che “adesso basta”. E quando ti senti una trottola dentro un ciclone, perché non suonare al citofono del sig. Fankuloz: ha un comodissimo divano dove ti puoi accomodare e, dopo aver dato un cazzotto o una buona dose di sedativo al censore personale, ti sfoghi.
Serve? Non serve? Ma chissenefrega. Se al posto del divano c’è la tastiera e la si sa usare, meglio ancora.
Spero di essermi spiegata, nell’altro post c’era qualcosa in più, ma si sa che a volte i pensieri passano una sola volta.
Mi spiace che tu non riesca ad esserci, così come mi spiace per
@tommybe, siete parte di questa bella famiglia ma sapere che comunque siete accanto a noi è bello.
Resta un fatto: come dice
@M. Mark o'Knee , non ci sono mai le parole giuste per dare un po’ di conforto o anche solo per essere vicini nel modo giusto. Personalmente penso che quando – un po’ tutti - ci lasciamo tentare di trovare quelle parole, semplicemente riempiamo un silenzio, quel silenzio in cui anche noi siamo avvolti. E forse sono le parole che vorremmo sentire se…
Però un abbraccio virtuale lo prendete vero? L’ho disinfettato, anzi l’ho annegato in un potente antibatterico.