io ho inviato il racconto qualche minuto fa. Mi rimetto alla clemenza della corte. In ogni caso accetterò qualsiasi sentenza.
Buon Fine Settimana a Tutti!
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Mmm, più o meno come ho fatto io: vari pezzi del racconto pronti, continue riletture per limare (e non mi piace quando il tutto gira meglio con qualche parola in più...) ma - ieri sera - mi mancava la parte più significativa. Ma ci ho provato. Ora vedremo a) se sarà accettato b) se i commenti non saranno troppo severi.Byron.RN ha scritto:Io ancora una volta sul filo di lana, scritto praticamente l'80%-85% l'ultimo giorno, un pò nella pausa pranzo dal lavoro e nella nottata. Senza un'idea che sedimentasse, così, di getto, come viene viene.
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Claudio Bezzi ha scritto:L'ATTESA
Non mi muovo. Qualunque movimento potrebbe distrarre lo Staff. E non parlo, ovviamente, ché le parole confondono. Già che ci sono non respiro, non si sa mai. Sto fermo, immobile, silente, sulla pagina di Different Tales. Prima o poi la pagina si aggiornerà e comparirà l’elenco dei racconti del quarto step. Ma bisogna fingersi morti, stare immobili, occhi appena socchiusi, respiro lento, meditazione yoga, mente sgombera. L’indice sul mouse, ma il controllo deve essere totale, che una una contrattura non clicchi involontariamente rompendo questa atmosfera sospesa. Sento la pressione fisica del tempo che scorre. Un minuto, Due minuti. Tre minuti. Nulla accade ma va tutto bene, era previsto. Posso aspettare mille millanta minuti in questa condizione statica. Qualcosa avverrà, prima o poi. È ineluttabile. Basta stare fermi, non pensarci. Se ci pensi, il meccanismo rallenta. Se fingi disinteresse, la lista dei racconti comparirà più in fretta. È una legge quantistica, è così e basta. Immobili. Il tempo sospeso apre a infiniti universi, in uno dei quali i racconti del quarto step, come per magia, compariranno. Bisogna attendere. Fermi. Immobili.
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Bravo Claudio. Sensazione resa perfettamente. A me ha ricordato un episodio di un vecchio film di Benigni - Tu mi turbi - quando fa la parte di uno dei due militi a guardia dell'altare della patria: una situazione analoga alla nostra, in cui non si può "né movissi e né parlare".Claudio Bezzi ha scritto:L'ATTESA
Non mi muovo. Qualunque movimento potrebbe distrarre lo Staff. E non parlo, ovviamente, ché le parole confondono. Già che ci sono non respiro, non si sa mai. Sto fermo, immobile, silente, sulla pagina di Different Tales. Prima o poi la pagina si aggiornerà e comparirà l’elenco dei racconti del quarto step. Ma bisogna fingersi morti, stare immobili, occhi appena socchiusi, respiro lento, meditazione yoga, mente sgombera. L’indice sul mouse, ma il controllo deve essere totale, che una una contrattura non clicchi involontariamente rompendo questa atmosfera sospesa. Sento la pressione fisica del tempo che scorre. Un minuto, Due minuti. Tre minuti. Nulla accade ma va tutto bene, era previsto. Posso aspettare mille millanta minuti in questa condizione statica. Qualcosa avverrà, prima o poi. È ineluttabile. Basta stare fermi, non pensarci. Se ci pensi, il meccanismo rallenta. Se fingi disinteresse, la lista dei racconti comparirà più in fretta. È una legge quantistica, è così e basta. Immobili. Il tempo sospeso apre a infiniti universi, in uno dei quali i racconti del quarto step, come per magia, compariranno. Bisogna attendere. Fermi. Immobili.
A vivonic e CharAznable garba questo messaggio
Pezzo bellissimo. Da solo vale un racconto.Claudio Bezzi ha scritto:L'ATTESA
Non mi muovo. Qualunque movimento potrebbe distrarre lo Staff. E non parlo, ovviamente, ché le parole confondono. Già che ci sono non respiro, non si sa mai. Sto fermo, immobile, silente, sulla pagina di Different Tales. Prima o poi la pagina si aggiornerà e comparirà l’elenco dei racconti del quarto step. Ma bisogna fingersi morti, stare immobili, occhi appena socchiusi, respiro lento, meditazione yoga, mente sgombera. L’indice sul mouse, ma il controllo deve essere totale, che una una contrattura non clicchi involontariamente rompendo questa atmosfera sospesa. Sento la pressione fisica del tempo che scorre. Un minuto, Due minuti. Tre minuti. Nulla accade ma va tutto bene, era previsto. Posso aspettare mille millanta minuti in questa condizione statica. Qualcosa avverrà, prima o poi. È ineluttabile. Basta stare fermi, non pensarci. Se ci pensi, il meccanismo rallenta. Se fingi disinteresse, la lista dei racconti comparirà più in fretta. È una legge quantistica, è così e basta. Immobili. Il tempo sospeso apre a infiniti universi, in uno dei quali i racconti del quarto step, come per magia, compariranno. Bisogna attendere. Fermi. Immobili.
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