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Una notte in fame (post folgorata ritardataria)

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Susanna
paluca66
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Flash Gordon
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Flash Gordon

Flash Gordon
Padawan
Padawan

https://www.differentales.org/t3382-leco-del-gelsomino#39285:

 Una notte in fame (Post folgorata)

La strada del buio porta a valle mentre la nebbia avvolge il carro che trasporta le sue ruote nel fango della strada.
Piove a sprazzi dalle nuvole e misti sono i sapori e gli odori che si affacciano al mio stomaco.
Ho fame, apro gli stipiti della madia.
Un dipinto, appeso sul pianerottolo delle scale, scende con la tela imbrattata, vuol forse licenziarsi dal muro che non ha tempo per dargli una lustrata… e rotola, rotola, rotola con scricchiolii degni del miglior legno tarlato.
Ma il dipinto a me non frega, quello che mi frega è la fame e penso che questo potrebbe essere il mio ultimo pasto, o almeno m'illudo di pensarlo.
Maledetta fame della fame e maledetto pure questo temporale che rende zuppo l'ingresso al castello, aspetto ospiti che non verranno, non credo che troveranno la strada con questo tempo da lupi.
Chiamo la domestica sorda.
«Ofelia (Ofelia Cistifellea è stata la mia tata e ancora mi accudisce) vieni ho fame».
Faccio cenno al maggiordomo cieco, visto che la cameriera in modo solerte non arriva.
Nel frattempo suonano alla porta e, per puro caso d’esigenze di copione, cade la statua dal cornicione davanti all’entrata del va beh! E quanta altra roba devo mettere per farmi sentire, capire che ho fame, cazzo e poi questo è il canone in crescendo del racconto se no poi nessuno si spaventa.
«Ho fame: “Aprite!”».
Sono io che "mi busso" alla porta poco importa se sono dentro e pure fuori… nessuno apre, uhm, non ci sono più i servitori d'una volta.
Mi apro e mi “entro” da solo, sono nel salone delle feste e il tavolo segna dodici posti alla sedie, sono solo e ho fame, apro una bottiglia di vino e guardo i dodici posti vuoti che ripetitivamente vado a menzionare nel mio cervello.
Miracolo!
Miro all’angolo della stanza e vedo passare un topo.
Ignaro becca la trappola dietro la porta messa dalla domestica.
Bene bene mi ci faccio lo spritz col topastro salmastro.
Lo estraggo dalla gabbia e...
Spolpo le zampette, mi succhio la coda con risucchio all’Aperol, il resto lo sgranocchio al sangue con due olivette, poi faccio un rutto contenuto.
Ma che cazzo mi nutro con un topo d’appartamento? Ho fame, una fame terribile.
Noto sulla tavola una padella di brodo che si versa da sola nel piatto.
Uhm, e voi? Da dove spuntate?
«Buonasera signori e ben arrivati alla mia cena, prego accomodatevi, mettetevi pure a vostro disagio».
Ho fame e la compagnia degli inesistenti mi stanca... lo stuzzichino mi ha stuzzicato la fame, mangerò qualche larva del legno, mi procuro un bastoncino e passerò il tempo alla ricerca di qualche tenera prelibatezza fresca.
«Scusate se vi lascio da soli un attimo, devo assolutamente stuzzicarmi con i tarli, lo so è un mio tarlo ma è così lampante che non sono i vostri di tarli».

Il castello è illuminato dai candelabri e il tempo peggiora d'ora in ora, in paese nessuno vuol dire il nome del luogo: “Gavriluu”.
«Eccomi a voi carissimi commensali! Carissimi?».
Ma dove sono andati a finire, mah, si saranno offesi per i tarli.
Peggio per loro, intanto ho finito le larve ma ho ancora fame… trovata geniale!
Infilo un coltello nel culo del maggiordomo, parte tenera e molle e poi amo la carne arrosto, cioè voglio dire che mi lombo un paio di fettine di culo e me le spanno a barbecue con salsa di cimici, beh più che salsa direi un pesto di cimici asiatiche.
Flash back per i disattenti.
Non si trova un coltello decentemente affilato in questo castello, ecco finalmente! Giusto per tagliare quello che devo tagliare, ho fame e mangio, ma non sono cannibale, ho solo fame e non guardo al capello ma al culo.
Ritorniamo a noi dopo il recap per i disattenti.
Però la ciccia è poca e quasi quasi me la farcisco tutta e poi non valeva un cazzo come maggiordomo, il datore di lavoro ha il diritto di saggiare il proprio assunto, o no?
Quanto pesa questo maggiordomo? Ma quanto mangiava?
Lo metto sul tavolo di marmo della cantina.
(Ma è ovvio che l’ho trascinato giù per le scale e sono sceso nel mio antro segreto, altrimenti che racconto classico dell’orrore sarebbe?).
Comincio dai piedi, direi di strappare le unghie... le metterò con l'acqua a lessare, poi un bel taglio longitudinale lungo la gamba sinistra e trovo la safena.
«Plic, slurp, slurp» l’uso degli onomatopeici indica che sto succhiando.
Buono questo sangue.
Eseguo dalla nona dell’intestino un rutto de core in ottava minore.
Sono pieno, no, meglio assaggiare i muscoli e allora incido con tagli scelti la pelle e la sfilo via facilmente, sono un esperto.
Metto la pelle delle gambe nella pentola con le unghie, poi si vedrà.
Domani brodino, naturalmente ho provveduto prima a depilare il corpo (odio i peli e non li voglio sullo stomaco), intanto mi seziono i polpacci che farò alla brace, conserverò i tendini da spolpare in seguito, i tendini, se ben tesi e cotti, sono un ottimo passatempo mentre guardate un film.
Le parti intime non mi attirano (i coglioni non mi sono mai piaciuti): taglio e butto via e, siccome sono schizzinoso, non mi interesso nemmeno delle interiora, budella, stomaco, fegato, tutti buoni per il cane che con il suo continuo miagolare mi ha rotto i timpani, devo dire alla cameriera di comprare un gatto, basta con questi cani.
Il resto lo impacchetto con la carta d'alluminio e lo metto in frigo, dovrei avere, nascosto da qualche parte, un libro di ricette.
Guardo, non lo trovo e domani se ne riparla e chi c’è c’è.
Eh, questi sì che erano veri maggiordomi da gustare, non se ne trovano più.
Però questa pioggia e questa aria frizzante mi hanno messo fame, quasi quasi esco a fare una passeggiata verso il paese, così mi tengo in forma e cerco qualche cosa particolarmente golosa e poi io amo il temporale (Ma non lo odiavi?), nessuno mi rompe l’anima quando mi incontra.
Ma sì vado fuori oltretutto oggi ho sentito suonare le campane a morto.
Si va al cimitero allora, meglio di così.
Dunque vediamo un po’... qua abbiamo il morto fresco, non mi va, uhm… sì questo è più stagionato.
Un bel piatto ceneroso e muffico ci sta, morto meglio, mi ricorda quando, ancora in culla, andavo in cerca di nutrie nel canale del paese.
Bene, bene, bene, questo tipo ha un aspetto tra il consunto e la muffica, ci sono pure, già pronte, le costolette da succhiare.
Intanto porto la bara al sicuro, meglio non farsi vedere potrebbero fregarmi il boccone.
Accidenti, mi fanno male le spalle, quanto pesa! Sto diventando vecchio.
Che buoni questi lembi di pelle attaccati alle ossa della mano, ma che buon sapore veramente!
Ehi voi, sì voi lettori!
«Volete assaggiare? Beh, sapete che vi dico, me lo gusto un po' per volta. Oh, ci sono pure i vermetti per contorno! Accidenti che mangiata, basta per oggi, me ne torno al castello.
Un attimo, non guardate per favore sono timido. Ahhhhhhh, che pisciata».

Nel quadrante del cielo le nuvole facevano a gara nell'inseguirsi, un vento tempestoso accarezzava le cime degli alberi e le vie di campagna che portavano al castello non si distinguevano più, l'acqua scorreva in rigagnoli che parevano canali e i tuoni illuminavano a lampi i campi.
Forse erano i lampi che illuminavano i campi e che qualcuno da loro ci scampi, un cipresso pareva nei rami depresso e i rumori della pioggia, che batteva sugli occhi, spaventavano persino gli spaventapasseri.
Perché parli al passato, sono stanco e poi il temporale sotto sotto mi mette paura, mia madre aveva ragione quando mi diceva che non ero degno di discendere i discendenti, vado a dormire è quasi l'alba.
Busso alla porta ma come al solito non viene nessuno...
«James, maledetto imbecille dove ti sei cacciato? Apri questa porta, non vedi che sono fradicio, se ti prendo ti affetto».
Da quel giorno adottai un piccolo pipistrello, lo chiamai Josopoquino, sarebbe poi divenuto il mio factotum, ma questa è un'altra storia...
Dimenticavo di dirvi che io sono il conte Gavriluu di Trans Silvana conosciuto anche come Nosfigatus I.
E ricordate che “Lupo ululà e castello ululì” (Non potevo non citarlo!).



Ultima modifica di Flash Gordon il Ven Nov 08, 2024 11:00 am - modificato 1 volta.


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Io sono quell'effimero scorcio d'arancio e di giallo che al tramonto appare per un istante e s'allunga in cielo, prima che la terra volti la faccia e il sole si ritrovi dall'altra parte del mondo.
Io sono sempre dall'altra parte del mondo quando gli altri mi leggono, per questo non esisterà mai un mio scritto.

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Caro Nosfigatus I (mica così male non essere sfigato…) pardon… Caro @Flash Gordon che racconto orripilante!
questa frase mi ha fatto sbudellare…
Le parti intime non mi attirano (i coglioni non mi sono mai piaciuti)
Folgore folgorata… ma che strippata! Non solo ti sei sfamato ma hai sfamato pure me! Se ripenso a quanto e cosa ti sei ingurgitato, penso di non mangiare per almeno tre settimane… smack!

Flash Gordon

Flash Gordon
Padawan
Padawan

Grazie Pet e pensare che sono d'uno schifittoso che non ti dico, da piccolo non volevo andare nemmeno sulla sabbia che mi faceva schifo se vedevo mozziconi di sigarette o spazzy sparsa, non ti dico poi se vedo un filo di prezzemolo nel brodo... ma amo i cimiteri...
Può essere magari... dalla discendenza mia balcanica, una mia antenata andò in sposa a un despota di Romania, per non parlare del mio cognome georgiano...


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Io sono quell'effimero scorcio d'arancio e di giallo che al tramonto appare per un istante e s'allunga in cielo, prima che la terra volti la faccia e il sole si ritrovi dall'altra parte del mondo.
Io sono sempre dall'altra parte del mondo quando gli altri mi leggono, per questo non esisterà mai un mio scritto.

A Petunia garba questo messaggio

Claudio Bezzi

Claudio Bezzi
Padawan
Padawan

Ma cosa vuoi che ti dica? [Qui ho fatto una lunga pausa pensando, fra me e me, cosa diavolo dirti].
Sono sempre stato abbastanza severo nei mie giudizi, e tu sempre cortese nell'accettarli. Questa cosa che hai scritto, assai migliore di molte altre, ha una manifesta genialità coperta, nascosta, sminuita da due cose principalmente: 1) errori grammaticali e sintattici non perdonabili (anche supponendo che tu sia un genio, non puoi fare certi errori); 2) (e più importante) frequenti cadute gigionesche dove ti diverti a fare incisi, digressioni, giochi di parole, assolutamente inutili quando non opportuni.
Mio CARISSIMO Flash, che ho imparato (mi ci è voluto del tempo, scusa) a considerare sotto un registro affettivo, questo è il mio parere definitivo: il genio non si manifesta perché spara genialate qua e là senza controllo e senza pudore ma, al contrario, perché ha un superbo controllo sulla sua scrittura; perché l'enorme flusso di idee, balzane oppure no, divertenti o irriverenti, volgari o sublimi, sono passate al setaccio da una capacità di misurarne l'efficacia narrativa, la qualità lessicale, l'opportunità narrativa. Se no è goliardia. Guarda che ho imparato ad apprezzarti, credo di capire (forse vagamente, scusami, il genio non è mai veramente avvicinabile) cosa ti muove, ma io sono molto convinto di una cosa molto semplice. Tu (è un 'tu' etico; quindi: ciascuno di noi) puoi essere chi ti pare, fantasioso e geniale quanto ti pare, stralunato come credi ti convenga MA (tutto maiuscolo), se scrivi per farti leggere, ALLORA devi farti leggere, se no cosa scrivi a fare? Quindi no "scrivere quel cazzo che mi pare così come mi è venuto in mente 5 secondi fa", ma, invece, "scrivere quel cazzo che mi pare con sorveglianza della scrittura, con attenzione all'ortografia, col senso della narrazione e dei suoi ritmi, con attenzione alla prosodia" e tutto. 
Tutto ciò detto: voto Flash!


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L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
https://alamagoozlum.blog

Flash Gordon

Flash Gordon
Padawan
Padawan

Grazie carissimo Claudio, so che ti faccio impazzire e già ti vedo diventare verde sulla tua sedia di pelle marrone mentre leggi questo squinternato autore, sei una persona in gamba e so che il tuo oltre è molto oltre.
Hai ragione e ti dico che queste cose così, che spesso ritrovo archiviate nei posti più assurdi, appartengono al Mr. Hide che è in me e non rappresentano che una minima apertura degli altri mondi esistenti nella mia personale casa di cura.
Scrivo moltissimo di poesia e sono nato in quel mondo, un mondo personale dove non dai conto ma sei.
L'essere è tutto per me, poi pian piano viene il resto della scrittura che quasi mai curo più di tanto, nel mentre scrivo magari penso al prossimo quadro da dipingere o chissà dove cavolo se ne va la mente.
Chi mi sta vicino perde la testa perché mentre parlo cambio voce e dialetto e quando firmo non esiste una firma che una che sia eguale, a volte mi stufo della destra e firmo con la sinistra che uso eguale, spesso mangio con due forchette per far prima.
Grazie di tutti i tuoi accorati suggerimenti, ci siamo capiti senza scrivere o parlare caro Claudio, spero di tenere le briglie in modo tale da avere struttura nella follia.
Lo so che sparpaglio verbi, avverbi, soggetti, preposizioni, articoli, dove...
Va beh devo tornare serio almeno il buon Claudio torna d'un bell'aspetto colorito e nun me mena troppo.
Seriamente parlando non ti so spiegare perché in questo forum spesso ho messo questi racconti che in fondo sono solo puro divertimento per evadere dalla prigione, ti giuro che vorrei essere preciso e lineare e costruire a modo le storie. Provo a parlare con il capo che mi governa magari mi ascolta, accidenti. Sembra un destino che mi perseguita questa normalità che non ho mai assaggiato.
Probabilmente il mondo delle altre dimensioni non umane che mi circonda ha il sopravvento su tutto il resto. Ovviamente finché non vedrò scritto da me qualcosa di conforme al luogo difficilmente parteciperò ai contest. Vi è un difetto di conformità che non ho saputo colmare evidentemente.
Grazie ancora Claudio e buona vita per tutto.


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Io sono quell'effimero scorcio d'arancio e di giallo che al tramonto appare per un istante e s'allunga in cielo, prima che la terra volti la faccia e il sole si ritrovi dall'altra parte del mondo.
Io sono sempre dall'altra parte del mondo quando gli altri mi leggono, per questo non esisterà mai un mio scritto.

A Claudio Bezzi garba questo messaggio

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Chiaramente questo racconto, anche fosse stato tempestivo, non avrebbe avuto molte chances di vittoria in quanto, tu per primo lo sai, di tutto trattasi tranne che di un horror.
Piaciuto molto, letto dall'inizio alla fine con il sorriso sulle labbra grazie a un livello di ironia (direi quasi goliardia) che riesce a mantenersi costante nonostante, vista la lunghezza, non fosse facile.
Se proprio devo fare qualche critica allora segnalo qualche rieptizione di troppo (soprattutto all'inizio il concetto di avere fame è un po' eccessivo) e qualche refuso troppo evidente per lasciare indifferente il lettore.
Grazie per averlo scritto e aver deciso di pubblicarlo.


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Una notte in fame  (post folgorata ritardataria) Badge-3

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Come al solito una valnagata di situazioni, personaggi, storie nelle storie con cui tramortisci l'incauto lettore. E io, come lettrice tua fan, mi lascio tramortire, salto a piè pari (metaforicamente parlando....) refusi o altri inciampi disseminati qua e là, come trappole, e mi godo la storia stralunata che ancora una volta sei riuscito a elaborare.
Il tuo è uno stile unico, tanto particolare e va bene così, mi piace pensare di invidiare la tua libertà di scrivere come fantasia comanda, senza porsi troppi problemi. Mi piace pensare che il freno a mano l'hai scardinato dalla tua macchina pensante, hai spacciato i finestrini per accogliere le idee che gironzolano, quali che siano poi ci pensi tu a dar loro un posto preciso in cui accomodarsi.
Concordo con @paluca66 , forse non saresti stato accettato come "genere", ma ti ringrazio per aver condiviso comunque il tuo racconto, che mi ha fatto compagnia.
Ovvio che se stasera bussassero alla porta... ma neanche per l'anticamera del cervello mi passerebbe l'idea di aprire, ma che aprire, neanche chiederei chi è. Avrei la dispensa ben fornita, freetopy e co., ma... il maggiordomo mi è andato in ferie.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

Flash Gordon

Flash Gordon
Padawan
Padawan

Grazie di cuore a tutti spero di riuscire a limare certi aspetti. Grazie ancora.

Sì, avete ragione su tutto ora ho riletto con calma.
Avevo preso il racconto dalla soffitta è avevo aggiunto e tagliato, ma senza il riposino e la riverifica si rischiano refusi e impicci di sintassi nella scorrevolezza delle proposizioni.
D'accordo con le vostre analisi, con calma riscrivo la polpetta.
Solo taluni tagli e modo di proporre il testo sono volutamente sbagliati come l'uso transitivo di verbi intransitivi, all'inglese per dirla tutta e servono per la costruzione dell'assurdo.
Devo porre più attenzione ma per me lì arrivano le note più dolenti visto che la mia vista vale per mezzo occhio.
Me ci si vi aggroviglia tutto dopo un po' e vedo mulini per muli purtroppo.
Il mio cervello tende a non "leggere" perché la visione mi affatica notevolmente, per avere a disposizione il "guardo" devo inserire un pilota nei neuroni e fare uno sforzo di concentrazione enorme altrimenti la mia struttura cerebrale rifiuta letteralmente la lettura.
Ero pronto per il trapianto di cornee ma per fortuna la malattia rara di cui soffro, che porta alla cecità, sembra essersi fermata ma devo gestire le poche diottrie rimaste, a destra sono quasi al buio, solo due piccine piccine, a sinistra me ne rimangono 5/6 e va beh dai... non voglio arrostirvi i maroni con le mie paturnie, grazie veramente per tutto, un abbraccio grande.


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Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

Un racconto grottesco che intreccia orrore e ironia macabra. Il protagonista, ossessionato dalla fame, attraversa situazioni paradossali e assurde, creando un'atmosfera malsana e decadente. Le espressioni iperboliche e le immagini disgustose costruiscono un senso di repulsione, puntando più allo shock visivo che alla paura.
Il racconto è una fusione tra horror e parodia, con dettagli estremi che risultano farseschi e una complicità ironica con il lettore. Rispetta il genere horror in modo non convenzionale, evocando situazioni macabre senza creare una vera suspense. Si inserisce nel filone del grottesco, suscitando incredulità e disturbo piuttosto che autentica inquietudine.

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il tema incessante della fame martella il racconto e lo forgia di nuove e insolite forme e di significati arcani nascosti dietro un sarcasmo che a tratti appare eccessivo.
Disgustoso e disturbante quanto basta (forse un pochino di più...), il testo sembra la pallina impazzita di un flipper del quale non si riesce bene a capire la carambola, la direzione o il senso.
Si percepisce comunque l'urgenza ben gestita di raccontare una storia diversa, libera da canoni e costrizioni: come senz'altro saprai questo tipo di testi non sono facili da leggere perchè escono dai parametri consueti e richiedono uno sforzo in più al lettore: un invito ad aprire il terzo occhio verso il conturbante, quasi.
Ma il bello degli artisti a 360 gradi come te è proprio questo: avete un vostro linguaggio personale fatto di voce di luna e inchiostro di mare, sempre pronti a sorprendere e meravigliare.

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Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Flash Graviluu.

Non ci volevo credere e ho usato il contacaratteri, due volte. Invece non sono nemmeno 8000. Una delle cose che mi stupiscono di più del racconto è la gran quantità di scene che sei riuscito a rappresentare in così poco spazio. Un ritmo incalzante che però ricorda più De Funees che non Hitchcock. Tensione o terrore ce ne sono pochi, diciamo che è la parodia in chiave comica di un horror.
Comunque già dalla scena in cui il dipinto se ne va in giro per le scale e per i fatti suoi mi hai catturato. Chiamare la governante sorda e fare cenni al maggiordomo cieco aggiungono un sapore particolare al protagonista, magari avrebbe avuto più senso su un personaggio secondario ma questi sono solo i miei gusti. Per il resto anche le scene con i dettagli più disgustosi sono state molto divertenti da leggere e ti ringrazio per aver partecipato, sia pure sfolgorato.

Alla prossima.


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Una notte in fame  (post folgorata ritardataria) Badge-2
https://linktr.ee/Achillu

Flash Gordon

Flash Gordon
Padawan
Padawan

Grazie ancora di cuore per le letture che mi saranno utilissime nei loro pareri espressi per limare e rendere migliore la fruibilità della lettura...
Aggiungo al commento di Achi che oltre al mitico De Funees, i film di Fantomas li ho tutti, direi che si avvicina ancor di più a Mel Brooks, alquanto fuori di testa come me, se riuscite vedetevi una scena del film "La pazza storia del mondo" in cui si rappresenta la santa inquisizione in Spagna...



Ultima modifica di Flash Gordon il Sab Nov 09, 2024 7:37 pm - modificato 1 volta.


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Io sono quell'effimero scorcio d'arancio e di giallo che al tramonto appare per un istante e s'allunga in cielo, prima che la terra volti la faccia e il sole si ritrovi dall'altra parte del mondo.
Io sono sempre dall'altra parte del mondo quando gli altri mi leggono, per questo non esisterà mai un mio scritto.

A Achillu garba questo messaggio

Flash Gordon

Flash Gordon
Padawan
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tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

La tua storia che più demenziale non si può mi è piaciuta.
Ti appartiene molto, basta saper non leggere tra le righe.
Un abbraccione.

Flash Gordon

Flash Gordon
Padawan
Padawan

Grazue  di cuore Tom mi comprendi senza giudicarmi...


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