Un battito di ciglia
d’ali d’acciaio un frullo
e polvere di vita tra le mani
resta
tra scatti di macerie e di guerriglia.
Osservo da quassù
il viso mio disfatto nel selciato.
Non sono nato angelo
a salvarmi, davvero, ci ho provato.
Dei corpi dilaniati
alle consuetudini divelti
non restano che due potenti fari
e nomi da riempirci venti annali.
Morire d’odio
in un giorno di pace,
udire i sogni frantumarsi
in un boato.
Non può essere solo per questo
che son nato.