Ciao Autore,
credo che questo sia il racconto più misterioso di tutto il gruppo Horror: la luce si spenge e il lettore, come i tuoi personaggi, non sa cosa accadrà ne per mano di chi. Fine.
La scelta che hai fatto è selvaggia, nel senso che solletica gli istinti primordiali e rimane a galleggiare sulle sensazioni che hai cercato di trasmettere: si percepisce un istinto omicida, un bisogno ben radicato di uccidere (forse per sfamarsi?), ma non ci sono molti elementi per giudicare e condannare ciò che accade. A mio avviso il limite di questo bel racconto è proprio questo: non sapere il perchè di quelle morti e a chi giovano. L'horror si basa sulle emozioni forti, e la scena finale è perfetta: la testa rotola giù dalle scale, la luce si spenge, e questo è un finale calzante e che mozza il fiato, ma quello che manca è il prima quello cioè che dovrebbe far rizzare i peli al lettore intuendo di essere al cospetto della parte più significativa del testo. A me questa scossa di adrenalina non è arrivata: s'intuisce che in cantina ci sarà qualcosa di brutto, ma a questo punto del testo, e per come ci hai condotto fino a lì, non credo sia quella la parte più inquietante, ma il perchè una dolce vecchietta nascondesse (o fosse, non è chiaro...) un simile segreto.
Mancano, a mio avviso, tutta una serie di particolari sul perchè in cantina ci sia quella carneficina, perchè per me questo finale, seppure d'effetto, castra il racconto privandolo di una vera e propria struttura soddisfacente.
Il mostro non può essere la vecchietta che si finge morta: che senso ha? E se fosse, perchè farlo, dato che in questo modo si mette allo scoperto?
E se il mostro è qualcun altro perchè non presentarlo al lettore?
Il testo merita e la scrittura è solida e ben gestita, ma capisci che non si può lasciare un lettore con queste curiosità insoddisfatte.