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Cuore di giaguaro

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1Cuore di giaguaro Empty Cuore di giaguaro Gio Mar 09, 2023 10:49 am

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Yucatán, 24 agosto 1939

Mi mangia! Mi mangia! Mi mangia!
Seduto sul letto, il bambino urlava sempre più forte.
La porta si aprì, Pietro accese la luce e in un attimo fu accanto a Michele. Lo abbracciò, accarezzò, cullò, finché le grida non si sciolsero nel pianto e i singhiozzi pian piano svanirono.
È passato, è passato. Era solo un sogno ‒ sussurrò l’uomo.
Il bambino scosse la testa, il viso ancora contratto: ‒ No, erano qui…
Chi?
Il giaguaro e l’aquila.
Raccontami.
C’era… c’era… un giaguaro. Mi aveva afferrato e portato via, giù, in pozzo scuro. Poi è arrivata l’aquila. Grande grande. Mi voleva mangiare.
Pietro fece stendere Michele: ‒ Ma no, era un incubo. Hai sognato le immagini che oggi ti ho mostrato sul libro, quelle del posto che andremo a vedere. Ricordi? C’erano le sculture dei giaguari.
Oh, sì… È che sembravano veri, e io avevo tanta paura. Urlavo, chiamavo babbo e mamma, ma loro non venivano. Li chiamavo forte e loro non venivano…
Ricominciò a piangere piano: ‒ Sono tanto lontani. Questo è vero?
Pietro lo accarezzò: ‒ Sì, Michele, è vero, ma un giorno li rivedrai.
Quando?
Non lo so, mi dispiace, ma un giorno succederà.
Il bambino chiuse gli occhi, iniziò a scivolare di nuovo nel sonno. Pietro aspettò finché non ne percepì il respiro tornare regolare. Solo allora si allontanò dal letto, spense la luce e uscì.
Nel corridoio, Sprenger stava chiudendo una porta.
Tutto bene?
Pietro annuì: ‒ Solo incubi. E gli altri bambini?
Alcuni lo hanno sentito e si sono svegliati, ma ora dormono di nuovo.
Sprenger scrutò il viso tirato di Pietro: ‒ Andiamo a bere qualcosa prima di tornare a letto?
Forse mi ci vorrebbe. Lo so che ha detto che qui siamo al sicuro, ma alla mia età, sa, gli spaventi…
Sprenger sorrise, gli mise una mano sulla spalla e lo guidò verso la cucina: ‒ La smetta con questa storia della vecchiaia. E una scusa per farsi un goccio è la benvenuta anche per me.
Una bottiglia, qualche avanzo della cena, la luce della cucina a fermare il buio della notte dietro la finestra.
È che vorrei essere più esperto di bambini, non un uomo anziano che non ha mai avuto figli.
Be’, però con i giovani ha avuto a che fare per quasi tutta la vita.
Insegnare letteratura italiana in un liceo non è come occuparsi di bambini. Michele mi ha chiesto quando avrebbe rivisto i genitori e io gli ho risposto che non lo sapevo. Forse avrei dovuto mentire, inventarmi qualcosa.
Per poi deluderlo? Ha detto la verità e ha fatto bene. Nessuno di noi conosce il futuro, anche se ci impegniamo per fare andare le cose secondo i nostri progetti.
Kurt, mi rendo conto ora che non l’ho mai ringraziata per avermi coinvolto.
Sprenger ridacchiò: ‒ Ringraziarmi? Per averla trascinata in tutto questo? Averle chiesto di fare da tramite per famiglie ebree che cercassero di mettere al sicuro i figli, disposte ad affidarglieli per farli uscire dall’Italia e accompagnarli dall’altra parte del mondo? Rischiando a ogni passo l’arresto o peggio?
Rischiando per salvarli, allontanarli da quello che già si è scatenato e che, temo, entro breve diventerà qualcosa di ancora più terribile.
Ci sono cause che chiedono sacrifici. Quando mi sono messo a pensare a chi conoscevo in Italia, alla persona adatta, mi è venuto in mente lei. Pietro Sangiorgi, il mio professore del liceo. Un uomo stimato degno di fiducia da generazioni di allievi ormai diventati genitori; tra questi, anche tanti ebrei. Da giorni penso che dovrei scusarmi, per quello che le ho fatto.
No, non si scusi, Kurt. Per citare il mio amato Manzoni, non sono nato con un cuor di leone. Ho preso la tessera fascista, come tanti. Certo, le motivazioni sono ottime, come per tutti. Per lavorare, per mangiare. Ma quella tessera mi ha sempre pesato e bruciato in tasca. La pensione è stata, per certi versi, un sollievo. Non dovere più presentarmi ogni giorno di fronte ai ragazzi con la vergogna dentro. Poi un giorno mi trovo davanti lei, diventato adulto, con una richiesta che mi sembrava arrivare ad alleviare un po’ quel peso.
Non sono ebreo, ma non è necessario esserlo. Una madre italiana, un padre tedesco che ho seguito fin da piccolo nei suoi lavori per il mondo. Anche io, una vita da girovago diplomatico. A un certo punto mi sono trovato con i contatti giusti con il Messico per aprire questa strada e l’ho fatto. Certo, non è un’impresa senza rischi, e per i bambini non è facile. Il viaggio li ha stancati e le paure, lontani dalle famiglie, sono tante.
E le paure, quando si è piccoli, possono diventare così solide da poterle quasi toccare. La realtà e la fantasia si mescolano e fondono. A volte la fantasia sembra più concreta della realtà. Michele è rimasto molto impressionato dalla immagini di Chichén Itzá che gli ho mostrato oggi pomeriggio. Però…
Che cosa c’è?
Niente. Solo… pensavo all’intuito dei bambini. Nel suo sogno c’era un giaguaro che lo afferrava e lo portava via. Il giaguaro, per i Maya, era il tramite tra il mondo dei vivi e quello dei morti, ma questo oggi a Michele non l’avevo detto. Nel sogno c’era anche un’aquila che voleva mangiarlo. Se ci pensa, la svastica un po’ può ricordare un’aquila, nell’immaginazione di un bambino. Senza contare che l’aquila è nella bandiera personale di Hitler.
Però per i Maya il giaguaro era anche simbolo di forza, coraggio e dedizione. Chissà, magari Michele si è svegliato prima che nel sogno ne arrivasse un altro.
Non capisco…
Professore, lei non sarà nato con un cuore di leone, ma forse ha il cuore del giaguaro.


Yucatán, 25 agosto 1939

Maria si affaccendava su e giù per la grande cucina, viaggiando tra i fornelli e la tavola attorno alla quale stavano pranzando i dodici bambini e i due uomini.
Il suono del campanello portò il silenzio nella stanza.
Sprenger e Sangiorgi si irrigidirono, poi Sprenger scattò in piedi: ‒ Ci penso io. Bambini, continuate a mangiare.
Le posate, dopo qualche esitazione, ripresero timidamente il loro lavoro, ma l’attesa era negli occhi che seguirono l’uomo mentre usciva.
Il pranzo terminò senza che fosse rientrato.
Pietro fece andare i bambini a giocare nel giardino attorno alla villetta che avevano affittato, in cui Maria faceva da cuoca e donna delle pulizie.
Lasciò Maria in cucina a riordinare e cercò Sprenger.
Lo trovò nello studio, accanto al telefono, il viso solcato da rughe di tensione.
Ci sono problemi?
No, speriamo di no. Ma oggi è meglio non andare a Chichén Itzá.
Accennò al foglietto accartocciato che ancora stringeva in mano: ‒ Un telegramma in codice.
Si può anche annullare la visita. Se è rischioso…
No. No, non è necessario. Si tratta di rimandare solo per qualche giorno. Ho già telefonato all’agenzia che si occupa del trasporto e alla nostra guida. Non voglio che i bambini debbano rinunciare anche a questo. Un momento di svago, senza pensieri, in mezzo a tutto quello che stanno passando.
Sì, ha ragione. Senza contare che probabilmente io non avrò più un’occasione del genere. E ci sono poche cose che un insegnante apprezzi di più che vedere cose nuove, imparando da una brava guida. Anche se immagino che ai bambini piacerà di più il viaggio in pullman e salire e scorrazzare tra le rovine.


Chichén Itzá, 31 agosto 1939

Sprenger aveva cercato di nasconderli, ma Pietro gli aveva visto segni di tensione nel corpo per tutta la mattina.
L’arrivo di un nuovo telegramma, dopo pranzo, aveva trasformato la sua involontaria agitazione in uno stato di quieta euforia. Gli occhi quasi gli brillavano, mentre confermava il via libera per la gita a Chichén Itzá e, nel primo pomeriggio, faceva salire i bambini sul pullman.
Ora sembrava godersi la visita, anche se in uno stato di continua vigilanza dei bambini, su cui posava spesso lo sguardo e che richiamava di frequente perché non si allontanassero.
Pietro stava apprezzando molto il fatto di avere una guida solo per il loro piccolo gruppo, un uomo che parlava bene l’italiano e rispondeva a tutte le loro domande.
Un paio di volte avrebbe potuto tagliare qualche spiegazione troppo esplicita, pensava Pietro, ad esempio sull’uccisione di chi perdeva al gioco della palla o sull’uso che gli antichi Itzá facevano del Cenote Sacro. Sacrifici umani, in modo particolare di bambini.
Tante cose sull’area archeologica le conosceva già perché le aveva lette.
Chichén Itzá, “la bocca del pozzo degli Itzá”. Gli Itzá, maghi o streghe dell’acqua. La storia di un posto che aveva attraversato secoli di mutamenti storici conservando la sua aura di luogo sacro per i Maya, anche dopo la decadenza delle loro città, perfino dopo la conquista dello Yucatán da parte degli Spagnoli, nel Cinquecento.
Conosceva i nomi dei monumenti. Il Tempio dei guerrieri, il Tempio del Giaguaro, il Caracol, l’osservatorio di un popolo con grandi conoscenze matematiche e astronomiche.
Ma un conto è leggere, un conto è vedere le cose dal vero e sentirsi spiegare tanti dettagli che altrimenti non si coglierebbero.
Pietro era convinto che i bambini non apprezzassero quanto lui le spiegazioni, ma di sicuro ora si stavano divertendo arrampicandosi sul Castillo, la piramide di Kukulcan, il serpente piumato.
La guida aveva deciso di lasciare per ultima la visita al Cenote Sacro, il grande pozzo sacro, la voragine piena d’acqua in cui venivano gettate offerte ed esseri umani.
Pietro arrancò sudando sulla piramide, fino all’entrata dove lo aspettavano Sprenger, la guida e i bambini.
Li accolse il buio, subito stemperato dall’illuminazione disposta lungo i passaggi.
L’aria all’interno era pesante, umida. I bambini non sembravano accorgersene, in un tripudio di risatine, di esclamazioni di sorpresa e di finto spavento.
A una svolta, la guida si fermò davanti a una parete. Toccò, in quella che a Pietro sembrò una complicata sequenza, una serie di pietre. La parete si aprì.
Il buio dietro sembrava totale. Non c’era traccia dell’illuminazione che avevano trovato negli altri passaggi.
La guida tirò fuori da una borsa alcune torce, che passò a Sprenger, a Sangiorgi e a qualche bambino. Le torce accese illuminarono pochi gradini di una scala che sprofondava nella piramide.
Il buio, l’umidità. Una sensazione che Pietro non riusciva a spiegare.
Dobbiamo proprio entrare? Non è troppo pericoloso?
Basta camminare con attenzione. Non si preoccupi.
La guida li fece sfilare tutti, poi richiuse il passaggio alle loro spalle.
Pietro sentì incombere il peso della piramide, le pareti strette attorno a loro, l’aria greve e stantia. Alcuni bambini iniziarono a gemere piano. Pietro si accorse che la mano di Michele stringeva la sua.
Cercò gli occhi di Sprenger. Non li trovò nel buio. Sentì però la sua voce: ‒ State tranquilli. Stiamo andando in posto speciale. Io ci sono già stato. La scala non è molto lunga; in fondo tutto è più largo.
Scesero con cautela per un tempo che Pietro non riuscì a quantificare.
Arrivarono infine in quello che sembrava un ampio corridoio, alto, lungo tanto che non se ne vedeva la fine, anche se qui erano già state sistemate delle lampade. Ai lati c’erano alcune panche.
Questo corridoio ‒ spiegò la guida ‒ collega la piramide al Cenote Sacro, ma passando sotto terra.
Possiamo riposarci un po’ prima di continuare. Che ne dite? Sediamoci ‒ disse Sprenger.
I bambini accolsero la proposta con sollievo. Anche Pietro si sedette.
Sprenger e la guida tirarono fuori dagli zaini una scatola piena di biscotti: ‒ Facciamo anche merenda.
I bambini si gettarono con entusiasmo sui dolci.
Sprenger ne offrì anche a Pietro: ‒ Mangi, ha l’aria di doversi riprendere.
Grazie, ma no, non ho fame. Mi si è chiuso lo stomaco.
Peccato.
Pietro sentì la testa spaccarsi dal dolore. Tutto diventò nero.

Nausea, dolore. Forte, alla testa. Ma anche alle braccia, alle mani legate dietro la schiena.
Voci. Tante. Troppe. Di adulti.
Pietro aprì gli occhi. La luce era sempre fioca, ma sufficiente a dargli fastidio.
I bambini erano tutti stesi a terra. Tutti con gli occhi chiusi.
Legati e imbavagliati.
Non morti, quindi, riuscì a pensare Pietro.
Sì, respiravano.
Nel corridoio c’erano uomini che non aveva mai visto. Parlavano tra di loro. Uno si accorse che era sveglio e fece segno a Sprenger.
Questi gli si avvicinò e lo aiutò a mettersi seduto appoggiato alla parete.
Mi dispiace, avrebbe dovuto mangiare i biscotti.
Pietro si agitò, mosse gli occhi intorno.
No, non ci cercherà nessuno. L’autista del pullman ha avuto istruzioni per andarsene da solo. La guida è stata profumatamente pagata per dimenticarsi di noi. L’area archeologica ormai è chiusa e nessuno sa che siamo qui. Il passaggio che abbiamo usato non è conosciuto, è un segreto tramandato a poche persone. Così come questo corridoio sotterraneo, che collega la piramide al Cenote Sacro al riparo da sguardi indiscreti. Rimarremo qui fino a notte, fino all’ora giusta.
Pietro mugolò contro il bavaglio che gli chiudeva la bocca.
Per adesso il bavaglio rimane. Sono già passate diverse ore, ma non è ancora il momento per andare. Abbiamo ancora un po’ di tempo da passare insieme, e mi sento di doverle qualche spiegazione, dato anche il ruolo importante che lei ricopre in tutto questo.
Pietro sbarrò gli occhi.
Sprenger sorrise: ‒ Sì. Vede, il sacrificio degli innocenti ha un grande potere mistico, ma lo ha anche quello dei guerrieri. Infatti i Maya sacrificavano non solo bambini, ma anche guerrieri.
Pietro strinse gli occhi e scosse la testa.
Oh, sì, lei è un guerriero. Non si combatte solo con le armi. Lei è un guerriero di quelli che proteggono gli innocenti, quindi il potere del suo sacrificio è ancora più forte. E una grande causa richiede grandi sacrifici, dal grande potere.
Lo sguardo di Sprenger sembrò perdersi lontano per alcuni istanti.
Strana questa cosa dei fusi orari, vero? Vede, mentre qui oggi era pomeriggio, in Europa era sera, poi notte, ed è accaduto qualcosa che ha innescato una catena di eventi che domani cambierà la storia del mondo. In una località chiamata Gleiwitz, soldati tedeschi travestiti da polacchi hanno assaltato una stazione radio tedesca. Sì, hanno ucciso altri tedeschi, ma una grande causa richiede grandi sacrifici. Il mio Führer – sì, ha capito bene, il mio Führer – lo aveva pianificato da tempo. Verrà raccontato che la Polonia ha provocato la Germania, e la Germania potrà così finalmente invadere la Polonia. Succederà tra poco, in quello che in Europa è il primo mattino e qui invece è l’inizio della notte. È un passo enorme, che deve essere propiziato con un sacrificio di grande potere, fatto nello stesso momento in cui tutto accade.
Sprenger tacque. Bevve la consapevolezza affiorata negli occhi di Pietro. Lesse il terrore e sorrise. Gli tolse il bavaglio.
Pietro tossì, ansimò.
Non è possibile… Kurt, la prego, non è possibile… lei non può essere… non può credere…
Io credo nel mio Führer, in quello che lui fa e in quello in cui lui crede. Lui studia da tempo i poteri mistici ed esoterici. Anche quelli delle antiche culture. Anche quelli dei Maya. Ha saputo del grande Cenote, dei sacrifici. Ha cercato. Ha trovato anche chi ancora conosce segreti tramandati a pochi, come questo corridoio. Ma servivano le vittime giuste…
E io…
Oh, sì, lei mi ha procurato gli innocenti. Credendo di salvarli. I figli della razza odiata, che verrà sterminata. Tutta, non dubiti.
Kurt, no! È ancora in tempo. Non può farlo davvero…
Sprenger gli rimise il bavaglio: ‒ È arrivato il momento.
Due uomini afferrarono Pietro e lo fecero alzare, tenendolo stretto. Gli altri svegliarono i bambini e li misero in piedi.
Legati l’uno all’altro, i bambini si mossero senza fare resistenza, come storditi.
Camminarono lungo il corridoio, fino a trovarsi fuori, nella notte, su un lato della parete del Cenote Sacro.
Gli uomini allinearono i bambini e Pietro sul bordo della voragine. Sguainarono lunghi coltelli.
Sprenger si accostò a Pietro e gli tolse il bavaglio: ‒ Professore, spero si renda conto del grande onore che ha avuto in un piano molto più grande di noi.
Kurt, aspetti! Ascolti: ha detto che il mio sacrificio è molto potente. La prego, si faccia bastare questo. Uccida me, ma lasci andare i bambini. Sono solo bambini, la prego…
Sprenger sorrise: ‒ Sapevo che era la persona giusta.
Pietro vide il braccio alzarsi, accennando un ordine che però Sprenger non fece in tempo a dare.
Nel silenzio della notte, si udì una sequenza di sibili, tanto sincronizzati da sembrare quasi uno solo. Gli uomini di Sprenger si accasciarono.
Arcieri silenziosi emersero dall’ombra in cui erano rimasti nascosti. Con loro, anche Maria e la guida.
Siamo gli eredi dei maghi e delle streghe dell’acqua ‒ disse Maria. ‒ Nei secoli siamo stati derubati di tutto. Della memoria della nostra cultura, dei nostri tesori. Ora qualcuno al di là dell’oceano si vuole prendere anche il nostro diritto di discendenza. I millenni sono passati. Non sacrifichiamo più bambini. Voi invece sì. Abbiamo osservato e abbiamo aspettato, ma questo non potevamo lasciarvelo fare.
Sprenger era rimasto immobile.
Scattò verso un coltello caduto a terra, lo afferrò e se lo puntò alla gola: ‒ Forse ha ragione, professore, forse anche un sacrificio solo sarà abbastanza potente. Il sacrificio di un servo fedele.
Si tagliò la gola mentre si gettava nel cenote.
Pietro crollò sulle ginocchia. Piangeva, mentre guardava slegare i bambini.
Qualcuno liberò anche lui, lo aiutò a sedersi. Maria.
Gli asciugò le lacrime e gli sorrise: ‒ L’abbiamo sentita, prima, professore. Abbiamo sentito il giaguaro e lo abbiamo seguito.

2Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Ven Mar 10, 2023 12:05 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

molto bello e con finale commovente, intenso e toccante.
la stesura non è il massimo, ci sono troppe descrizioni gratuite nell'arco della storia.
sarebbe stato preferibile scoprirle passo dopo passo e non così chiaramente.
ma non inficiano il risultato finale, a mio parere alquanto positivo.
i paletti mi paiono rispettati, pertanto avrai un ottimo voto.


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Cuore di giaguaro Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

3Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Ven Mar 10, 2023 6:21 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Finalmente un bel racconto in stile thriller. Abbastanza ben congegnato e che ho letto molto volentieri. Bello quel collegamento sotterraneo tra la piramide e il cenote. La lettura scorre bene e un po' di tensione la provoca. Vediamo un po' che succede con gli altri.

A Arunachala garba questo messaggio

4Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Dom Mar 12, 2023 8:18 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Un bel racconto con una trama solida, anche se un po’ cervellotica, indubbiamente ben scritto. La tensione avvia un po’ tardi a farsi sentire ma nella parte finale il thriller si sente tutto.
Ci sono molte informazioni veicolate dai dialoghi e per questo la prima parte risulta un po’ lenta. Tutto prende una forma più accattivante dal momento (inatteso) del risveglio dentro al cunicolo della piramide quando il prof si rende conto di essere stato aggredito e vede i bambini legati. Lì in quel momento scatta la tensione e viene abbastanza ben gestita. C’è un punto in cui inserisci uno spiegone che avrei  che avrei proprio evitato ed è questo:
Il mio Führer – sì, ha capito bene, il mio Führer – lo aveva pianificato da tempo. Verrà raccontato che la Polonia ha provocato la Germania, e la Germania potrà così finalmente invadere la Polonia. Succederà tra poco, in quello che in Europa è il primo mattino e qui invece è l’inizio della notte. È un passo enorme, che deve essere propiziato con un sacrificio di grande potere, fatto nello stesso momento in cui tutto accade. 
Il finale è artefatto al massimo con quel “deus ex machina” dei guerrieri che salvano la situazione. Questo è un altro punto che non mi è piaciuto, onestamente.
Quindi ottimo racconto ma con luci e ombre.

5Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Dom Mar 12, 2023 10:24 am

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ad essere sinceri non mi ha convinto molto.
L'intrigo c'è, fino al finale troppo in stile cavalleria. L'intervento dei guerrieri ci può anche stare, ma va introdotto prima, magari con qualche allusione.
Anche nel racconto ci sono troppi passaggi enciclopedici che lo rallentano e non aggiungono molto.
Lavorandoci potrebbe diventare ottimo.

6Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Lun Mar 13, 2023 12:41 pm

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

“Mi aveva afferrato e portato via, giù, in pozzo scuro.”

“Mi aveva afferrato e portato via, giù, in un pozzo scuro.”

A parte quanto sopra ho notato una Ü di führer maiuscola. La scrittura l’ho trovata corretta e scorrevole in un testo che si legge senza intoppi.


In questo racconto divido le mie sensazioni in due parti: a caldo, il personaggio di Sprenger mi puzzava sin dall’inizio, mentre non collocavo bene nella trama il prof. Sangiorgi, o meglio, non l’ho collocato fino a quando i due non parlano della loro “missione”.

A posteriori, quindi a freddo, il racconto mi lascia perplesso soltanto per una ragione, peraltro già notata: i discendenti dei maghi e delle streghe dell’acqua meritavano più spazio nell’economia del racconto. Se posso dare un suggerimento, ad esempio, Maria poteva già intervenire all’inizio per aiutare Sangiorgi a consolare Michele per il brutto sogno. Questo, a mio avviso, ci avrebbe collegato al finale, mantenendo comunque l’effetto sorpresa ma anticipando la suspence che inizia solo dopo la merenda durante la visita al sito archeologico. Nel senso: se c’è una leggenda antica di mezzo, qualcosa dovrà succedere relativamente a questo aspetto.

Il racconto è comunque ben costruito, sia nelle idee che nell’ambientazione, soprattutto per il corridoio tra la piramide e il cenote. Anche qui è menzionato un fatto storico che (ripeto) non conoscevo.

Grazie

7Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Lun Mar 13, 2023 6:57 pm

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Fra i racconti letti fino a questo punto mi è sembrato che il tuo, più di ogni altro, abbia osservato scrupolosamente tutti i paletti dello step, compreso il genere che mi è sembrato generalmente quello più complicato. Il thriller c’è in vari momenti, complice la situazione di pericolo che coinvolge dei bambini. C’è alla grande Chichén Itzà, come pure l’insegnante di lettere, il periodo. Bene anche il corridoio. Vista la difficoltà di tutti i vincoli queste mi sembrano già valide ragioni per inserirti in graduatoria, salvo sorprese nelle prossime letture.
Certamente il testo in alcuni passaggi è molto raccontato, ma con qualche aggiustamento il problema si può risolvere piuttosto agevolmente.
L’undicesimo step è rispettato alla grande. Complimenti.  

A Arunachala garba questo messaggio

8Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Gio Mar 16, 2023 11:22 am

Nellone


Younglings
Younglings

Un racconto ben congegnato a ben scritto. La trama scorre bene e, nonostante non sia semplicissima, l’autore ha avuto il garbo di non usare sovrapposizioni o salti spazio-temporali, facilitandone dunque la comprensione e la fruibilità, che è massima. Personaggi pochi e ben caratterizzati, con il professore giustamente protagonista. Anche gli altri paletti sono presenti senza forzature, con il giusto ruolo per ciascuno di essi. Genere pienamente centrato. Veniamo ora alla scrittura: anche in questo caso non trovo assolutamente nulla da dire, i particolari e le spiegazioni ci sono ma non alterano il ritmo; forse solo qualche dialogo, per un thriller, è un po’ troppo lungo e poco spontaneo, ma nel complesso bello anche quello! L’inventiva di collegare due eventi dal lato opposto del mondo è davvero interessante, forse solo il finale risulta prevedibile, però siamo contenti di sapere, come si suol dire, che tutti stanno bene! Un racconto con molte più luci che ombre e, fra quelli letti fino ad ora, quello meglio scritto. PS: ma è proprio necessario andare a capo quasi ad ogni punto?

9Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Gio Mar 16, 2023 12:05 pm

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

il potenziale thriller di questo racconto è immenso. Gli elementi per costruire un'ottima storia ci sono tutti, peccato che poi la realizzazione non sia del tutto sufficiente.
la prima parte è lunghissima, senza pathos e troppo spiegata.
il senso di tensione non si percepisce per la maggior parte del testo e poi quando arriva viene relegata alle ultime righe. 
Questo è un vero peccato perché come dicevo prima gli elementi erano tutti lì.
Il consiglio è sfrondare la prima parte e concentrarsi sulla seconda. Dilatare quei momenti che suscitino nel lettore quel senso di pericolo. 
l'arrivo dei salvatori è del tutto funzionale ma non ha basi solide nel testo. 
Un'altra cosa che mi sento di dire è che non sembra ambientato nel 1939 se non ci fossero i chiari riferimenti sembrerebbe un racconto attuale. Forse questa impressione me l'ha data l'escursione che mi sembra più una gita scolastica. 
In ogni caso i complimenti per aver affrontato questo step te li meriti tutti. 
Grazie.

10Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Gio Mar 16, 2023 2:17 pm

Marcog

Marcog
Padawan
Padawan

Primo racconto letto di questo impegnativo step. Il rispetto dei paletti lo fai sembrare semplice e questo ti fa guadagnare molti punti nel mio giudizio. Concordo con i suggerimenti dei commenti precedenti, soprattutto l'arrivo dei "nostri", per quanto a sorpresa, finisce per essere un pò troppo asettico. Personaggi ben delineati, racconto ben scritto e scorrevole. Complimenti e grazie!

11Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Sab Mar 18, 2023 3:05 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto scritto benissimo e con il raro pregio, in questo step, di rendere praticamente invisibili i paletti. Non ho riscontrato errori, se non un'insignificante eufonica ormai praticamente entrata nell'uso ("ad esempio").
I personaggi appaiono vivi e ben delineati, sorretti da una trama originale e appassionante. Molto riuscita la figura del professore, guerriero inconsapevole dal cuore di giaguaro.
Gli unici difetti che ho notato sono una leggera sproporzione fra le due parti della storia, con la prima più lenta e forse anche troppo ricca di spiegazioni e la seconda dove invece si avverte davvero la tensione; e poi un finale un po' troppo in stile "arrivano i nostri", con i discendenti degli antichi maya ("eredi dei maghi e delle streghe dell’acqua") che improvvisamente entrano in scena a risolvere la situazione.
Difetti, secondo me, facilmente rimediabili.
Specialmente il secondo, per il quale l'effetto deus ex machina potrebbe essere risolvibile dando un maggiore risalto a Maria e alla guida nella prima parte del racconto (magari anche qualche semplice scambio di sguardi in certi momenti particolari della storia: essendo discendenti di maghi, hanno capito o almeno sospettano quali siano i fini di Kurt).
Il lavoro resta comunque di alto livello.
Complimenti.
M.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

12Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Dom Mar 19, 2023 8:07 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

In pratica ogni sera torno su questo racconto e non riesco a commentarlo.
Quanto durera' questa storia?
Mi sento del tutto incompetente. Scrivi molto bene, ma hai condiviso poca anima, poche ragioni per giudicare il tuo racconto. 
O sono io che non ci riesco e trovo molte scuse.
Ci ritornero' sopra.
Ormai è una sfida tra me e te, autore. 
Riusciro' a comprenderti.

13Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Lun Mar 20, 2023 2:42 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ecco un altro bel racconto, che arriva ed emoziona. 
Incredibile come si incastrino i paletti e come ne venga fuori una storia credibile e ben costruita. 
La tensione è tangibile, la suspence e il doppio riscatto finale danno credibilità e spessore all’intero ingranaggio, 
tra date ed eventi storici.
Molto ben scritto. 
Piaciuto molto complimenti

14Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Mar Mar 21, 2023 10:20 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Mi tolgo subito il sassolino dalla scarpa: io non avrei scritto quel lieto fine, non era necessario al racconto e qualche volta si deve avere il coraggio di far vincere i cattivi.
Detto questo non posso che farti i complimenti per una trama che regge e cattura il lettore; certo qualche dialogo è un po' troppo didascalico ma d'altra parte in così poche righe in qualche modo le informazioni al lettore bisogna farle arrivare.
Benissimo i paletti e, a mio parere, centratissima la figura di Sprenger, credibile e veramente molto ben disegnato.
Ottima la scrittura scorrevole e sostanzialmente senza errori se si escludono un paio di refusi, curiosamente identici:
Mi aveva afferrato e portato via, giù, in un pozzo scuro.
Stiamo andando in un posto speciale. Io ci sono già stato.
Senza quel finale consolatorio avresti, probabilmente già vinto la mia classifica, così te la giocherai, comunque, da un'ottima posizione.


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Cuore di giaguaro Badge-3

15Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Mer Mar 22, 2023 11:57 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ormai sono agli sgoccioli con le letture e anche in questo racconto c’è un buon intreccio tra alcuni dei paletti proposti. Certo, a ogni step, bisognerebbe riuscire a leggere i racconti ignorando di conoscerne i paletti, ma se sono inseriti con equilibrio è facile lasciarsi prendere dalle atmosfere.
Il testo è scritto bene, con sicurezza ha impresso un buon ritmo alla narrazione, salvo quanto dirò oltre.
Sicuramente originale riportare e far rivivere all’epoca moderna del ’39 antichi riti Maya, con i richiami ai rituali, alle leggende e credenze tramandate nel tempo, di cui viene proposto molto, in modo un po’ enciclopedico, ma lo spazio a disposizione per distribuire tali info non era poi molto, dovendo presentarci anche il “professore”, il suo ruolo nella vicenda e gli altri personaggi.
Nulla da eccepire sulla storia, sullo stile di scrittura e sul lessico con cui è stata sviluppate: non ci sono sbavature e ho rilevato solo un refuso.
L’unica cosa che proverei se non a sfrondare, a suddividere con dialoghi un po’ più articolati sono proprio la presentazione del professore e le motivazioni per cui è stato scelto per accompagnare i bambini. Così come è stato gestito, con due frasi molto lunghe, appesantiscono la prima parte. Ritengo la Penna sia in grado di riequilibrare il tutto: un po’ più di dialogo e qualche aspetto lasciato alla narrazione e anche la prima parte seguirebbe il ritmo del resto dello scritto.
La presenza di bambini, sicuramente curiosi, permetterebbe allo stesso modo di spezzettare un po’ le info sulla civiltà Maya, quasi come fosse la narrazione di una favola. Di spunti ce ne sarebbero. Il presentarle come un blocco di testo ha invece interrotto la tensione che si stava percependo tra le righe, questa sì ben gestita.
Sarà che un po' di sana giustizia mi piace trovarla, la fine del cattivo - anche se potrebbe riportare a un finale buonista, da favola per come è stato sviluppato - mi è piaciuta. Immergendoci nella storia, forse non tutti i bambini avrebbero capito le motivazioni di quello che hanno scampato, troppo complicate le pazze motivazioni politiche per loro, quindi anche la morte di Sprenger, ma chissà quali momenti dolorosi li attendono, con la sorte dei loro genitori segnata, ma in cuor loro, da adulti, un minimo di giustizia l'avranno ottenuta.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

16Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Sab Mar 25, 2023 3:13 pm

SuperGric

SuperGric
Padawan
Padawan

Complimenti per la tensione che hai saputo creare. La carta dei bambini in pericolo è ottima, e fa salire immediatamente l’ansia e il coinvolgimento. Grande trovata! Anche il colpo di scena arriva bene, inaspettato e improvviso. Mi chiedevo come avresti fatto a salvar i bambini (mi aspettavo un sacrificio del professore) invece il contro colpo di scena arriva anche se appare un poco artificioso.
Come già detto da altri, ci sono tante spiegazioni che rendono parte dei dialoghi pesanti e poco naturali e considerare il professore come un combattente è un po’ forzata (maledetti paletti), ma la struttura del racconto è buona e si lascia leggere bene.

17Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Sab Mar 25, 2023 8:35 pm

Arianna 2016

Arianna 2016
Maestro Jedi
Maestro Jedi

I problemi del racconto sono già stati tutti evidenziati nei commenti precedenti, per cui non ci torno sopra.
Concordo con quello che è stato scritto; penso che gli aggiustamenti proposti lo potranno migliorare, se hai voglia di rimetterci mano dopo la chiusura dello step.
Penso anche un’altra cosa: che se ti venisse voglia un giorno di scriverlo, da qui potresti tirare fuori anche un romanzo.
Il racconto, comunque, nel complesso non è male, anche considerati gli ostici paletti di questo step, che hanno richiesto parecchi salti tripli carpiati per essere messi insieme.
In particolare, mi è piaciuto il collegamento, che suona non forzato, tra la data, il posto, il sacrificio da fare e la sua motivazione.

18Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Lun Mar 27, 2023 8:07 pm

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Penna.

Mi sono segnato alcuni errori di battitura, per esempio "in pozzo scuro" e "dalla immagini".
Il primo dialogo tra Kurt e Pietro è poco naturale; non stanno in realtà parlando tra di loro ma stanno dando informazioni al lettore.
La prima metà del racconto è lenta, ma penso che non sia possibile fare altrimenti per introdurre il vero thriller, che è nella seconda parte. Mi risulta poco chiaro il senso dei continui rinvii della visita a Chichén Itzá.
Oltre alla seconda parte del racconto, anche la trama mi è piaciuta molto.
I paletti sono inseriti molto bene: parere neutrale per il 31 agosto 1939 e il corridoio, piaciuto Chichén Itzá e piaciuto molto l'insegnante di italiano in pensione.
Un applauso a Maria, forse mi sono perso la descrizione ma me la immagino una nativa del posto e quindi discendente dei Maya.

Grazie e alla prossima.


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19Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Mar Mar 28, 2023 10:56 am

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao autore, una trama solida e lineare la tua. Complimenti! Non era facile a questo giro, visto i paletti, che sembravano cancelli chiusi più che paletti. Tutto scorre via omogeneo, senza falle da evidenziare. Certo, come tutti i thriller classici, soprattutto cinematografici, mi viene sempre da pensare come mai i buoni aspettino sempre l'ultimo secondo per intervenire, con il rischio che qualcuno si faccia male (e in effetti un mucchio di bambini drogati e un professore con il cranio tumefatto non sono trascurabili) ma va be', dettagli. Consigli? Sì, pesante l'infodump nel primo dialogo, trova un altro modo per inserire le informazioni sul perché i bambini sono lì e su chi sono. Più peso al Deus ex machina, Maria è troppo marginale, dalle più peso nella parte iniziale, senza naturalmente svelare chi sia realmente. Sula poca tensione nella prima parte invece non ho nulla da dire, il problema infatti non è quello (magari si può inserire qualche elemento disturbante, che faccia pensare che qualcosa sta per andare storto, ma non di più) il problema, dicevo, è il limite di battute, che ha costretto a rendere poco equilibrato il racconto. Allungano a dovere la seconda parte tutto su sistema.
Ottima la scrittura, corretta e con un lessico appropriato. A rileggerci!


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20Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Mar Mar 28, 2023 11:24 am

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Racconto interessante. Sono quasi al termine delle letture e credo che il tuo sia il lavoro dove i paletti sono meglio amalgamati con la storia stessa.
E' ben scritto e la tensione arriva in diversi punti, anche se mi manca un vero e proprio apice.
Le parti che meno mi hanno convinto sono: i dialoghi, troppo macchinosi e troppo spesso utilizzati per inquadrare i personaggi e le loro storie, col rischio di risultare pesanti e artefatti. E l'arrivo del deus ex machina, i buoni che salvano l'eroe (e l'autore) da una situazione ingarbugliata. Appaiono realmente dal nulla. Il personaggio di Maria andava gestito meglio. E' solo "parte dell'arredamento" prima di diventare chiave di volta della vicenda, tanto che quasi il lettore arriva a chiedersi "e questa Maria chi sarebbe?". Non so, forse l'avrei fatta interagire di più con i protagonisti nella parte iniziale.
Rimane comunque un lavoro davvero buono.
Complimenti
Grazie.


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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

21Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Mar Mar 28, 2023 9:37 pm

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto che ti conquista strada facendo.
Pesante all’inizio, lento ed eccessivamente raccontato. Poi accelera, diventa più leggero.
Resta molto spiegato, poco incline all’azione, ma trascina il lettore nel suo cunicolo, mette una luce al fondo della storia, una svolta emozionante che supporta e allo stesso tempo rende giustizia alla trama che hai costruito.
Vero quanto dicono in tanti, che i paletti sono tra i più naturali, anche se come detto in un altro commento i cunicoli non sono il genere di corridoio che mi sarei aspettato da un racconto di stanze, ma a questo giro non si può fare tanto i preziosi. Sarei l’unico a insistere nel cercare qualcosa che era onestamente troppo difficile da raggiungere soprattutto quando i paletti diventano ostacoli e non mura portanti di una stanza/storia.
Più di altri step va premiato il coraggio. E questo racconto ne ha tanto. Ha anche cuore. E non solo nel titolo. E inventiva. Il tutto messo insieme da una buona capacità di intrattenere il lettore. Cunicolo o corridoio c'è tutto quello che serve per una buona lettura.


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Cuore di giaguaro Senza_10

22Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Mer Mar 29, 2023 5:08 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Riletto e sono fermo sulla mia posizione, ma tutti gli altri dicono che è un capolavoro, e io mi fido sempre degli altri.
È un capolavoro pure per me.

23Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Gio Mar 30, 2023 1:17 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

E' incredibile quanto questo racconto mi susciti emozioni contrastanti.
Ho adorato l'idea e la trama. Le vocazioni esoteriche del nazionalsocialismo, specie quando portate su scala epico-distruttiva, hanno il loro fascino, e tu le hai sapute inserire in una cornice perfettamente credibile, senza conseguenze apocalittiche né esagerazioni.
Per contro, però, questo aspetto cruciale esce sacrificato dal testo, affidato a spiegazioni didascaliche, poco naturali, che soffrono la compressione dello spazio disponibile.

Sono combattuto sul finale. 
Come diceva Paluca, forse il finale tragico poteva starci. Avrebbe anche dato una sorta di "illusione" di potenza alla Germania, che in effetti per i primi anni del conflitto sarà del tutto inarrestabile, e questa è una cosa che il lettore sa a differenza dei protagonisti.
Però allo stesso tempo anche il finale "buono" funziona, più per l'effetto sorpresa che altro: in effetti mi chiedevo come si sarebbero salvati, e speravo non fosse per il semplice scambio con la vita del professore (che tanto era già destinato al sacrificio).
Come detto da altri, però, ci voleva qualche spazio in più per Maria e magari la guida, per meglio preparare il colpo di scena.

Anche io non ho capito il senso dei rinvii della gita al sito archeologico, a parte far destare qualche sospetto su Kurt.

Non mi convince tantissimo che il coraggio "resistente" del professore conti come coraggio guerriero, nella mia personale visione etica sono due cose diverse, ma tant'è.
Anche il sogno del bambino, all'inizio, sembra contrastare coi fatti: il giaguaro è, a conti fatti, una creatura positiva, che alla fine salva i bambini e dà il titolo al racconto. Ma nel sogno appare invece un predatore oscuro tanto quanto l'aquila.
E' solo un sogno, certamente, e può anche essere letto in vari modi, ma visto così sembra un poco slegato dal contesto.

Infine lo stile di scrittura. 
Non è malvagio e il racconto si lascia leggere con facilità. Però è tanto raccontato, con dialoghi troppo al servizio del lettore, e insomma non mi soddisfa del tutto.

Molto bene invece i paletti, che sono tra i meglio spesi tra quelli letti finora.

Sono combattuto, ma penso di averlo già detto.

24Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Gio Mar 30, 2023 11:47 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Qui i paletti praticamente non ci sono, nel senso che sono inseriti così bene che non si percepiscono: tutti gli elementi sono ben collegati tra loro e non si percepiscono forzature nella trama del racconto.
C'è una parte dove il testo diventa un botta e risposta, con una serie di dialoghi che hanno il compito d'informare il lettore e questi sì, sembrano forzature: con il limite di battute questa è la strada più semplice per dare informazioni, ma non risulta una scelta efficace.
Tirando in ballo i maghi e le streghe dell'acqua avevi un potenziale immenso, che però non sei riuscito a risaltare in maniera ottimale per alcuni motivi: il primo è quello di aver scelto il nome Maria per questa donna. Nel mio immaginario è una donna italiana che si sono portati dietro come governante; invece si scopre che è una nativa. Come lettrice un bel nome locale sarebbe bastato per immaginarla più correttamente (dato che di lei non si sa praticamente niente). Controbatterai dicendo che là ci sono un sacco di Marie: sono d'accordo, però Itzia, nel mio immaginario, era immediatamente una nativa.
Inoltre le avrei dato più spazio all'inizio: se è una strega dell'acqua poteva intervenire per far calmare il bambino, magari facendogli bere qualcosa.
Questa donna ha una grande importanza nel racconto e un grande potenziale intrinseco che non sono emersi come meritavano (tutta colpa del limite di caratteri!).
Il finale che hai scelto per me è quello più probabile nel contesto in cui hai calato la storia, ma manca un bel chiodo iniziale che accolga questo bel cappello finale.

25Cuore di giaguaro Empty Re: Cuore di giaguaro Gio Apr 06, 2023 1:20 am

Arianna 2016

Arianna 2016
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Questo racconto nemmeno avrebbe dovuto esistere. Le motivazioni le ho già scritte in un altro post. Aggiungo che scrivere un thriller mi sembrava qualcosa del tutto al di fuori delle mie possibilità.
Ho deciso di partecipare allo step solo dopo l’appello di Vivonic, e non vi dico quante volte mi sono mandata degli accidenti per una promessa che mi sembrava di non riuscire a mantenere.
Un racconto da ideare e scrivere in sei giorni, con paletti che sembravano impossibili, andando a lavorare.
Ho iniziato a copiare e incollare in un file tutto il materiale che trovavo su Chichén Itzá, ma nessuna idea per il racconto.
Un barlume si è acceso solo due giorni prima della scadenza, e via a scrivere come una disperata, rubando il tempo al sonno.
L’obiettivo non era scrivere qualcosa di bello, ma avere qualcosa da presentare, per mantenere fede all’impegno che mi ero presa.
Questo scrivere così, in fretta e furia, spiega tutti i difetti del racconto che sono stati notati: non ho avuto davvero il tempo di rielaborare il testo, ho dovuto scrivere come mi veniva per fare il prima possibile.
Intanto i tre refusi (la ü maiuscola invece è dovuta al caricamento del file sul sito, ma non sono stata a segnalarlo, mi sembrava una minuzia) poi tutto il resto.
L’eccessiva pesantezza di alcuni dialoghi e passaggi, a cui è demandato il compito di dare informazioni.
Il nome di Maria, il primo che mi è venuto, che non ho pensato potesse suonare troppo italiano.
Infine, il deus ex machina del finale. In realtà, inizialmente avevo in testa una conclusione un po’ diversa, in cui il professore avesse un ruolo più attivo, in cui in effetti i salvatori entrassero in scena un po’ prima, anche se magari non subito svelati. Ma pensate a una povera donna, china su una tastiera di cui batte furiosamente i tasti, senza più tempo per scrivere nulla. Ho scelto la via più breve per arrivare alla conclusione, e per fortuna! Avevo già allegato il file alla mail e la stavo per inviare, quando mi è venuto in mente che non avevo contato le battute: me ne erano rimaste meno di trecento. Anche avessi voluto cambiare la parte finale, non avrei avuto le battute per farlo.
E così come era nato, l’ho inviato.
E incredibilmente, questo racconto arriva secondo! Obiettivo davvero al di sopra delle mie aspettative per questo step.
 
Ancora due chiarimenti.
Appena dopo l’invio, l’ho riletto e mi sono accorta che non avevo spiegato il perché del rinvio della visita. Avrei dovuto farlo nel discorso che Sprenger fa a Pietro, ma me ne sono dimentica, nella furia di consegnare. L’attacco a Gleiwitz e l’invasione della Polonia avrebbero dovuto avere luogo giorni prima, rispettivamente il 25 e il 26 agosto. Furono rimandati all’ultimo minuto.
Il sogno di Michele. Gli elementi di un sogno possono avere un simbolismo bi o plurivalente, anche contradditorio, l’inconscio mette insieme le cose in modo libero. Ho sfruttato questo per il giaguaro, che avevo trovato simboleggiare, presso i Maya, sia il passaggio al mondo degli inferi sia il coraggio. Il primo giaguaro è quindi l’intuizione di essere portato dal mondo dei vivi a quello dei morti, poi Sprenger suggerisce che forse ne sarebbe apparso un altro, alla fine. Forse. Non lo so nemmeno io.
 
Una curiosità. Questa volta non avevo davvero il tempo di stare a pensare ai nomi, che per me sono sempre problematici. Ho messo i primi che mi sono venuti in mente, anche se mi sono poi resa conto di averli utilizzati in altri racconti e che Michele era stato usato da Vivonic nel suo 100, perché il nome ebraico più frequente in Italia. Sprenger invece arriva dal fatto che, nelle mie ricerche, mi ero imbattuta nei nomi dei due scrittori del Malleus maleficarum, Kramer e Sprenger.
 
Grazie davvero a tutti, per i commenti e per i voti!

A Hellionor, Achillu, caipiroska, paluca66, Fante Scelto, Akimizu, CharAznable e tommybe garba questo messaggio

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