Different Tales
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Ultimi argomenti attivi
» Staffetta 15 - Episodio 1
Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso EmptyIeri alle 10:39 pm Da M. Mark o'Knee

» Different Staffetta Autonoma - Settimana del 18/11/2024
Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso EmptyIeri alle 11:05 am Da Achillu

» Staffetta 12 - Episodio 5
Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso EmptyIeri alle 12:03 am Da Albemasia

» Staffetta 13 - Episodio 4
Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso EmptyLun Nov 18, 2024 8:33 am Da CharAznable

» staffetta 16 - Episodio 1
Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso EmptyDom Nov 17, 2024 12:26 pm Da Albemasia

» Vincitori Fulminati
Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso EmptyDom Nov 17, 2024 1:12 am Da caipiroska

» Pachamama! Quinto Step. Info e paletti
Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso EmptySab Nov 16, 2024 2:04 pm Da Albemasia

» Un Natale senza Gesù
Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso EmptyGio Nov 14, 2024 4:46 pm Da tommybe

» Staffetta 9 - Episodio 5
Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso EmptyGio Nov 14, 2024 1:43 pm Da Albemasia


Non sei connesso Connettiti o registrati

Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso

+16
ImaGiraffe
Resdei
Akimizu
Danilo Nucci
Fante Scelto
FedericoChiesa
Byron.RN
Arunachala
Susanna
gipoviani
Molli Redigano
M. Mark o'Knee
Petunia
Antonio Borghesi
paluca66
Different Staff
20 partecipanti

Andare in basso  Messaggio [Pagina 1 di 1]

Different Staff

Different Staff
Admin
Admin

Mamma dice che il nonno è un po’ matto e che vive nel suo mondo. Io so soltanto che vive in soffitta e che non esce mai da lì. Tutti i giorni la mamma gli porta il pranzo e la cena. A volte la cena gliela porto io, e poi mi fermo ad ascoltare le sue storie. Mi piace stare col nonno e perdermi in quel suo stanzone pieno di cose strane.

Il mio nome è Shu, ho nove anni e frequento il terzo anno alla scuola pubblica di Jeju. Mi piace molto ascoltare storie e vorrei essere brava a raccontarle. Anche se non sono brava come il nonno, voglio provare lo stesso a raccontarvi qualcosa della mia famiglia. Abitiamo in una piccola casa a due piani vicino ad altre case tutte uguali, in alcune abitano i miei amici, in altre persone che non conosco. Insieme a me vivono mio padre, mia madre, mio fratello Ji e il nonno, in soffitta.

Papà lavora in un piccolo hotel vicino al porto. Mamma dice che da giovane era davvero un bell’uomo, atletico e con tanti capelli neri. Adesso è sempre bello ma ha pochi capelli e un pochino di pancetta. Tutte le mattine sta tanto tempo davanti allo specchio per cercare di sembrare più giovane, ma la mamma dice che sembra soltanto più buffo e che perde solo del tempo.

Mamma invece non lavora e passa tutta la giornata davanti al tv color o a chiacchierare con la zia Hun che abita in fondo alla via. La zia Hun è vedova e viene spesso a trovarci. È bella e ha un buon profumo ma ha sempre il viso tanto triste.

Mio fratello Ji è molto più grande di me. Ha venti anni e ha finito la scuola con voti non tanto belli. Vuole fare teatro perché è innamorato di una ragazza coi capelli rossi che vive nella casa di fronte. Siccome è molto timido, ha deciso di fare il mimo. Vorrebbe diventare bravo ed esibirsi nei grandi teatri di Seul assieme alla ragazza dai capelli rossi, ma per il momento fa solo qualche spettacolo nei quartieri della città, qui sull’isola. Mamma è contenta per questa sua passione e lo incita a proseguire. Papà un po’ meno. Dice che non è un vero mestiere e che dovrebbe andare a lavorare con lui in hotel.

Quello che mi piace di più della soffitta del nonno è il grosso cannocchiale posizionato su un treppiedi davanti alla finestra. Il nonno dice che gli serve per tenere d’occhio il porto, perché i giapponesi potrebbero tornare da un momento all’altro. Io mi diverto a guardare dal cannocchiale, perché le cose lontane sembrano vicine. Come se le potessi toccare e prendere con le mie mani. A volte, nei racconti del nonno, al posto dei giapponesi sono i cinesi quelli che devono arrivare dal porto. Altre volte ancora i russi, o gli americani. Tutti che arrivano dal porto. Ed è per questo che lui deve controllare. È sempre attento a quello che succede al porto. Tranne il giovedì sera, perchè in tv danno il quiz e al nonno piace molto. A tutti piace molto il quiz del giovedì sera. Dalla finestra vedo i vicini che guardano il quiz in televisione. Se fossi un giapponese arriverei il giovedì sera durante il quiz. Non mi scoprirebbe nessuno.

Dice sempre di non voler uscire dalla sua soffitta finché la Corea non sarà in pace.
Nonno, cosa dici? Ora siamo in pace!” gli ripeto in continuazione, ma lui mi risponde che siamo in guerra dal 1950, e che la guerra non è ancora finita.

Nella soffitta del nonno ci sono un sacco di bauli, armadi e scatoloni pieni di ricordi della sua vita. A volte apre una scatola, toglie un oggetto, e mi racconta qualcosa. Mi piace curiosare tra le sue cose, e lui mi lascia fare, mentre si prepara per la prossima storia. Solo l’ultimo cassetto della scrivania è chiuso a chiave, perché nasconde un segreto.

Un giorno dello scorso mese di agosto, mentre stavamo guardando le Olimpiadi di Los Angeles sul tv color della soffitta, con la mamma e Ji, il nonno disse che anche lui da giovane aveva partecipato alle Olimpiadi e aveva vinto una medaglia.
La mamma scoppiò a ridere: “Papà, nella tua vita hai raccontato un sacco di storie inventate, ma una così assurda proprio mai.”
Eh no, mia cara. Io non racconto mai storie inventate! E men che meno questa volta!”
Nonno, ci racconti cosa è successo?” chiese curioso mio fratello.
È stato tanto tempo fa. Io ero giovane. Vostra madre non era ancora nata.”
Allora è stato davvero tanto tempo fa.” disse Ji ridendo e facendo arrabbiare la mamma.
Mi piaceva correre e lo facevo ogni volta che potevo. Andavo al lavoro di corsa. Tornavo a casa di corsa. E poi correvo anche con gli amici, nel tempo libero.”
Non come adesso che non esci mai da questa soffitta.” Rispose la mamma ridacchiando.
Organizzarono una gara in città. Una gara importante. Arrivarono atleti anche da Seul. C’era la radio a seguire l’evento. I miei amici mi iscrissero di nascosto. Io non volevo partecipare ma loro insistettero tanto e così mi presentai alla partenza con la divisa sportiva della scuola.”
Che bello il nonno in pantaloncini e maglietta!”
E cosa successe?”
Successe che arrivai primo, davanti a tutti. Anche davanti ai campioni arrivati da fuori isola.”
Evviva il nonno! Bravo, bravo!”
Il nonno si alzò e guardò fuori dalla finestra.
Alla gara partecipò anche un famoso atleta della Yangjeong High School di Seul che mi segnalò all’allenatore della nazionale. Mi chiesero se volevo andare ad allenarmi con loro.”
Addirittura?” la mamma era interessata alla storia ma non sapeva ancora se crederci o meno.
Non era una scelta facile. Voleva dire trasferirsi a Seul. Lasciare gli amici, la famiglia. Cambiare scuola. Cambiare vita.”
Oh!” esclamai sorpresa.
Mia madre mi parlò una sera. Mi disse che, se volevo provare, era quello il momento giusto. Aveva messo da parte dei soldi per gli studi. Mi avrebbe dato quelli, se l’avventura con la corsa non fosse andata bene.”
Che brava la nonna.”
Io non l’ho mai conosciuta.”
Mi impegnai a fondo. Gli allenamenti erano duri, molto duri. Ci allenavamo come se fossimo dei soldati, fin quasi allo sfinimento. Però mangiavamo bene. E i compagni diventarono subito degli amici. Mi portarono ai giochi asiatici. E poi alle Olimpiadi, a Berlino. Nel 1936.”
Che bello nonno! Che storia fantastica!"
Incontrai atleti da tutto il mondo. Fu un'esperienza bellissima. Anche se non riuscii a vincere. Arrivai terzo. Prima di me solo un inglese, e il campione di Seul. Quello che mi aveva visto alla corsa qui in città.”
Papà. È una storia bellissima. Mi sono quasi commossa. Ma non riesco a crederci.”
Il nonno si mosse dalla finestra e aprì un cassetto della scrivania. L’ultimo, quello sempre chiuso a chiave. Estrasse una scatoletta rossa e la porse alla mamma.
La faccia che fece quando la aprì. Aveva in mano la medaglia di bronzo dei Giochi Olimpici di Berlino. La mamma scoppiò a piangere dalla gioia.
Papà. Scusami se ho dubitato delle tue parole, ma perchè non mi hai mai detto nulla?”
È vero nonno. È una storia incredibile. Perché non l’hai mai raccontata?”
Perchè mi vergognavo.”
Come ti vergognavi? Devi essere orgoglioso di quello che hai fatto!”
Mi vergognavo, perché non ho potuto correre col mio nome. E con la mia bandiera.”
Non capisco.”
La mamma lo guardò perplessa. Non capiva cosa ci fosse da nascondere. Perché il nonno non ha potuto correre con il suo nome alle Olimpiadi?
A quel tempo la nostra Corea faceva parte dell’Impero Giapponese. Io dovetti correre sotto la bandiera dei giapponesi, che ci opprimevano e che ci hanno sempre trattato come schiavi. Capite perché non vado orgoglioso di quella medaglia?”
E hai dovuto cambiare anche il nome, nonno?”
Sì. Dovevamo usare dei nomi giapponesi. Anche il campione che vinse, vinse per il nemico. Vinse per il Giappone.”
Che ingiustizia!” urlai, alzandomi in piedi. “Non è giusto!”.
Per questo questa medaglia deve rimanere nel cassetto, chiusa a chiave. Come la storia che vi ho raccontato.”

Ma il nonno sapeva benissimo che io e la mamma non avremmo mai potuto tenere nascosta una storia così bella. La mamma si mobilitò. Lo raccontò alla zia Hun e a tutte le sue amiche. Scrisse al giornale locale, che volle subito fare un’intervista al nonno. Ma non era abbastanza. Contattò anche il ministro dello sport e la federazione di atletica. Tutti dovevano sapere che il nonno aveva vinto una medaglia ai Giochi Olimpici. E lo sapranno. Lo saprà tutto il mondo. Perchè il mio nonnino, e il suo amico che aveva vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Berlino, porteranno la fiaccola all’inaugurazione delle Olimpiadi di Seul, tra quattro anni. Nella nostra Corea e, finalmente, per la nostra Corea.

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Una delle cose più interessanti di questo DTRooms è sicuramente il numero di scoperte fatte su Google e wikipedia grazie a tanti racconti come questo.
La storia di Nam Sung Yong (il nonno in soffitta) e di Kee Chung Son (il vincitore della gara) che dovettero correre la maratona per il Giappone con nmi diversi dai loro.
Una bella storia che difetta (immagino) del paletto "personaggio" (il mimo sostanzialmente non esiste) per essere ammessa in concorso (forse anche il paletto del luogo, l'Isola di Jeju è debole) dove avrebbe senza dubbio fatto la sua bella figura.
Ben scritta, senza refusi evidenti, forse un po' troppo occidentalizzata con quel quiz del giovedì sera che fa tanto Mike Bongiorno, interessantissima dal punto di vista storico per la chicca che hai scovato e per il suo significato nemmeno troppo recondito sulle guerre e le oppressioni di un popolo su un altro.
Per quanto mi riguarda, ti faccio tanti complimenti.


______________________________________________________
Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso Badge-3

A CharAznable garba questo messaggio

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Sono d'accordo con Paluca66. Impariamo tantissime cose. A volte i paletti ci sembrano assurdi poi si va alla ricerca sulla vasta rete e saltano fuori cose incredibili e sconosciute. Questo racconto fuori concorso lo dimostra in pieno ma ce ne sono moltissimi di questo genere.

A CharAznable garba questo messaggio

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Bella storia che hai scovato autor! Forse ti è mancato il tempo per irrobustire i paletti necessari ma lo spunto che hai raccolto è decisamente uno dei più interessanti di cui ho potuto leggere sin qui in questo step.

A CharAznable garba questo messaggio

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

La storia non è male: svela un aspetto della dominazione giapponese non molto noto (per me, ignoto proprio). Anche la scrittura è scorrevole e rende piuttosto bene il modo di pensare e di raccontare di una ragazzina di nove anni.
Appare un po' forzato il "quiz del giovedì sera", ma, non conoscendo i palinsesti coreani, gli lascio il beneficio del dubbio.
Strano il nesso logico (anche per una narratrice di nove anni) fra la volontà del fratello di fare teatro e il suo essere innamorato di una ragazza coi capelli rossi.
Attenzione alla parola "perché", scritta sempre con l'accento sbagliato.
In definitiva, una storia carina ma senza troppe pretese.
M.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

A CharAznable garba questo messaggio

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Se è fuori concorso il motivo c'è e non mi dilungo oltre.

Un racconto che ho letto con piacere per la storia in sé ma anche per la Storia, quella con la S maiuscola che non conoscevo e che mi ha fatto imparare qualcosa. Non si finisce mai...

Capisco, per quanto possibile, lo stato d'animo del nonno e la sua volontà di mantenere nascosta la medaglia e il percorso che l'ha portato a vincerla. L'Autore ha reso bene la vergogna come un sentimento che viaggia nel tempo. E infatti è lecito pensare che qualcuno possa arrivare al porto in qualsiasi momento. Meglio attenzionare i movimenti. Tranne al giovedì.

Onestamente non saprei dire se con i paletti a posto avrebbe spaccato. Però, ripeto, è stata una piacevole lettura.

Grazie

A CharAznable garba questo messaggio

gipoviani


Padawan
Padawan

La storia è interessante e il racconto piacevole. Forse troppi: mamma dice, tizio dice. 
immagino che manchi il paletto personaggio: non vedo né mimi né filosofi.
Se ti devo dire la verità, la trova anche un po' troppo didascalica e troppo raccontata.
Però mi ha fatto conoscere qualcosa che completamente ignorava, quindi grazie

A CharAznable garba questo messaggio

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un racconto semplice, come può raccontare un bambino. Buono quindi lo stile, fatto anche di tante piccole ripetizioni sul ”disse” “rispose” ecc.  come fanno i bambini, che spesso tendono a puntualizzare anche azioni scontate, per mettere ordine in quello che raccontano.
I paletti personaggio e tempo sono un po' debolucci, se escludiamo il luogo - con la particolare vcenda che la Penna ha scovato - ma ciò non toglie che il racconto sia scritto bene, lineare e senza fronzoli.  Se non fosse per i dialoghi, somiglierebbe quasi a un tema e me lo sono immaginato letto in classe da un ragazzino emozionato, davanti a dei compagni scettici, che magari interrompono per manifestare la loro incredulità.  Bello il personaggio del nonno, che ancora si sente in dovere di vigilare per la propria famiglia: per lui la guerra non è finita, e al timore per ciò somma il rancore per una medaglia meritata ma che gli è stata rubata.
Peccato per il fuori concorso.  

Concordo con @paluca66 : ogni step è stata davvero un’occasione incredibile per visitare posti fantastici, scoprire qualcosa di Storia che non si è stato insegnato o che abbiamo scordato, per non parlare dell’approfondimento sulle professioni dei personaggi.


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

A CharAznable garba questo messaggio

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

peccato davvero che manchi il personaggio, perché la storia è proprio bella.
e oltretutto è basata su fatti reali.
capisco il nonno, che teneva chiuso nel cassetto un pezzo di passato carico di rancore, ma alla fine capisco bene la figlia, che divulga la notizia e rende giustizia.
piaciuto.


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

A CharAznable garba questo messaggio

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Mi allineo anche io con i giudizi di chi mi ha preceduto.
Una bella storia, basata su fatti che io non conoscevo, estrapolati dalla storia con la S maiuscola.
È bello quando qualcuno riesce a portare alla luce aspetti sconosciuti o quanto meno poco noti. 
In quanto allo stile mi trovo d'accordo con Susanna, la voce narrante la trovo perfettamente in linea con una bambina di nove anni.
La butto là, forse per fare rientrare il racconto entro i paletti del concorso avresti potuto concentrarti sulla figura del nonno filosofo, lasciando da parte il mimo.
Comunque, anche così, fuori concorso, il racconto non sfigura.

A CharAznable garba questo messaggio

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un bellissimo racconto, scritto in maniera semplice, come giusto che sia per una bambina che scrive un tema per la scuola.
La storia è vera? Andrò a cercare ma comunque l'hai resa credibile.
Un racconto non banale che fa riflettere.

A CharAznable garba questo messaggio

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Autore, forse non mi crederai, ma ho avuto un veloce momento di commozione quando ho capito dove andavi a parare. 
Non conoscevo esattamente il personaggio di cui hai scelto di raccontare, ma la storia mi ha ricordato molto quella di uno dei film che amo di più in assoluto, e approfitto per fargli pubblicità: si chiama My Way.
E' un film coreano del 2011, che racconta la storia (parzialmente vera) di un atleta coreano e del suo acerrimo rivale giapponese che, dopo aver corso alle Olimpiadi, entrambi per la nazionale giapponese ovviamente, si ritrovano anche nell'esercito Imperiale al momento della guerra.
Ne viene fuori un'epopea infinita che porterà entrambi a essere catturati dai Sovietici, che li coscriveranno a forza nei loro ranghi, e poi, dopo essere trasferiti sul fronte occidentale, subiranno lo stesso fato combattendo contro i Tedeschi: catturati, verranno coscritti nella Wehrmacht (in quanto "alleati") e mandati a difendere le coste francesi.
Non in un posto qualsiasi, ma nei fortilizi della arcinota Omaha Beach.
Il finale non ve lo spoilero ma è commovente, anche perché il protagonista ha sempre con sé la sua medaglia d'oro vinta alle Olimpiadi.

E niente, detto questo, mi dispiace per il fuori concorso, perché la storia mi è piaciuta moltissimo e le sue solide basi storiche la rendono ancora più bella. Lode alla tua intuizione.
Avevi anche gestito bene secondo me l'anno, lasciandolo intuire per indizi, e la soffitta; l'isola era un po' più evanescente, anche se il porto e il cannocchiale in qualche modo aiutavano, ma il mimo è davvero troppo leggero.

Lo stile di scrittura può sembrare un po' semplicistico, ma per quale motivo lo trovo più che adatto a una narratrice bambina, e persino asiatica (hanno questo modo di esprimersi un po' ripetitivo, un po' a concetti standard, non so come spiegarlo.)

Insomma, peccato davvero, con me avevi fatto centro.

A CharAznable garba questo messaggio

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Bella storia, ottima la soffitta e buona l’epoca di riferimento 1984 con solidi riferimenti; quasi assente il mimo, se non nella breve descrizione del fratello che non ha alcuna funzione nella vicenda. Neppure il luogo, appena citato come quello in cui si svolge l’azione, appare essenziale nel racconto.
Ho apprezzato molto il lessico utilizzato che ho trovato coerente con la ragazzina narratrice. Interessante il riferimento storico ai rapporti Corea/Giappone.
Lettura più che gradevole.

A CharAznable garba questo messaggio

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao autore, lettura piacevolissima, ti ringrazio. Bello l'argomento che hai scelto, anche se hai dovuto forzare la mano, visto che l'atleta coreano che hai scelto come protagonista non è di Jeju, ma di Suncheon, dove è nato ma soprattutto dove è morto. Ci sta una piccola licenza, ma era giusto segnalarla. Molto buona la caratterizzazione dei personaggi e soprattutto quella della voce narrante, infantile quanto basta, ma comunque chiara e piacevole. Se devo trovare un difetto, da cultore di letteratura e cinema coreano e giapponese, l'ho trovato poco "orientale", si vede lontano un miglio che è scritto da un occidentale. Manca quindi della giusta atmosfera, a parer mio. A Rileggerci!


______________________________________________________
Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso Senza_10

A CharAznable garba questo messaggio

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

ciao Autore
Che bel racconto!
Ho seguito la vicenda con molto interesse. Il nonno mi ricorda zio Nicola in Le voci di dentro di Eduardo De Filippo, 
che ha rinunciato a parlare e si esprime, dal soppalco, con lo scoppio di petardi. 
Il tuo personaggio rende giustizia ai popoli che hanno subito imposizioni da parte di altri. 
Gran bel lavoro. complimenti!

A CharAznable garba questo messaggio

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Io ho adorato questo racconto. Sembra veramente scritto da un ragazzino di 9 anni. Un altro punto di forza è che hai reso la narrazione non 'sentimentale'; c'è un distacco che alla fine coinvolge molto di più. Il punto di vista di un bambino ha spogliato il testo di tutta quella pesantezza che un racconto scritto dal punto di vista del nonno avrebbe avuto, quindi complimenti. Del resto, non mi interessa molto e non mi soffermerò sugli aspetti mancati o altro. Il racconto, per me, è bellissimo. Grazie.

A CharAznable garba questo messaggio

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Penna.

Ho barato, nel senso che ho spiato i commenti degli altri per scoprire se l'ispirazione è da un fatto reale oppure no. Sapevo comunque già cosa scrivere nel mio commento.
Il mimo c'è per caso e l'isola di Jeju pure, tra parentesi è addirittura una licenza e quindi purtroppo capisco la triste decisione del fuori concorso.
Probabilmente è una licenza anche il quiz del giovedì, però è carina.
Presente la soffitta.
Molto bene l'ambientazione nel 1984 con il riferimento alle olimpiadi di Los Angeles e alle successive, quelle di Seoul, che permette il raccordo con la torcia olimpica.
Mi è piaciuto tantissimo ma proprio tantissimo lo stile, sembra proprio raccontato da una bambina di nove anni.
Complimenti anche per la ricostruzione storica, romanzata ma sufficientemente accurata.

Grazie e alla prossima.


______________________________________________________
Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso Badge-2

A CharAznable garba questo messaggio

https://linktr.ee/Achillu

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Bellissima storia. Una scrittura infantile, ma davvero potente. Divertente, ingenua e attenta osservatrice della realtà allo stesso tempo. Il passo sui giapponesi che dovrebbero arrivare di giovedì è spettacolare. Peccato per quel mimo. Sarebbe bastato un pochino di più e il racconto sarebbe stato in gioco e secondo me avrebbe ricevuto parecchi voti, il mio compreso. Complimenti.


______________________________________________________
Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso Senza_10

A CharAznable garba questo messaggio

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Sarebbe bastato davvero poco. Il mimo è davvero poca cosa per rispettare il paletto richiesto.
Eppure il racconto era interessante, con i suoi limiti e le sue licenze.
Peccato.
Complimenti
Grazie


______________________________________________________

I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

A CharAznable garba questo messaggio

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il racconto nasce da un'intuizione davvero interessante e per niente banale: credo che se non avessi letto questo racconto non sarei mai venuta a conoscenza di questo fatto. Perle di DT!
La voce narrante è calzante e verosimile anche se la narrazione limpida della bambina spoglia la storia dall'enorme dramma che contiene: da una parte però è proprio questo modo di raccontare che fa scaturire le emozioni in modo inaspettato.
Ho adorato il nonno che fa la guardia e il quiz del giovedì sera. La cosa che mi convince meno è la voce del nonno, che ho trovato troppo descrittiva e sicura, e che avrei preferito leggere rotta dall'emozione e magari un po' tentennante.
Scrivere con il disincanto e la razionalità dei bambini non è facile e ritengo questo tasto davvero ben riuscito.
I pochi sforzi per farlo rientrare nel contest si sentono e giustificano il fuori concorso; ciò non toglie che sia stata davvero una buona lettura.

A CharAznable garba questo messaggio

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Voglio ringraziare tutti per i bei commenti ricevuti e, soprattutto, voglio chiedervi scusa. Perché sarebbe bastato davvero poco per rispettare tutti i paletti. Purtroppo un paio di parti sono rimaste abbozzate e, tra queste, la parte del fratello mimo.
Ho speso davvero molto tempo per rendere credibile la "voce" di una ragazzina di 9 anni e mi sono trovato troppo al limite per il resto. Mi dispiace.
Ho pensato di sfruttare questa vicenda che mi ha da sempre affascinato. I due atleti coreani costretti a cambiare nome per gareggiare ai giochi olimpici. Il resto è tutto romanzato e snaturato. Dai vostri commenti dovrei aver comunque scritto una storia credibile e sono contento di avervi incuriosito sulla vicenda.
Leggendo alcuni racconti mi sono reso conto di quanto sia "elementare" il mio modo di scrivere. Alcuni racconti erano scritti in maniera divina. Anche uno che non ho premiato nella cinquina ma che ho invidiato nella qualità della scrittura.
Grazie per i commenti e per i racconti eccezionali.
Spero di esseci per lo step conclusivo.


______________________________________________________

I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

A The Raven, caipiroska, paluca66 e Fante Scelto garba questo messaggio

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

CharAznable ha scritto:Voglio ringraziare tutti per i bei commenti ricevuti e, soprattutto, voglio chiedervi scusa. Perché sarebbe bastato davvero poco per rispettare tutti i paletti. Purtroppo un paio di parti sono rimaste abbozzate e, tra queste, la parte del fratello mimo.
Ho speso davvero molto tempo per rendere credibile la "voce" di una ragazzina di 9 anni e mi sono trovato troppo al limite per il resto. Mi dispiace.
Ho pensato di sfruttare questa vicenda che mi ha da sempre affascinato. I due atleti coreani costretti a cambiare nome per gareggiare ai giochi olimpici. Il resto è tutto romanzato e snaturato. Dai vostri commenti dovrei aver comunque scritto una storia credibile e sono contento di avervi incuriosito sulla vicenda.
Leggendo alcuni racconti mi sono reso conto di quanto sia "elementare" il mio modo di scrivere. Alcuni racconti erano scritti in maniera divina. Anche uno che non ho premiato nella cinquina ma che ho invidiato nella qualità della scrittura.
Grazie per i commenti e per i racconti eccezionali.
Spero di esseci per lo step conclusivo.
Caro Char, anch'io mi rendo conto di scrivere in maniera molto "elementare" rispetto a molti frequentatori di questo forum e questo è forse il motivo principale per cui sono grato agli amministratori e a tutti i partecipanti: la possibilità di scrivere, di esprimermi e, sebbene con i miei tempi, di crescere che qui dentro sneto di avere ogni volta che esce una nuova sfida.


______________________________________________________
Una storia chiusa nel cassetto - Fuori Concorso Badge-3

A The Raven, caipiroska e CharAznable garba questo messaggio

Contenuto sponsorizzato



Torna in alto  Messaggio [Pagina 1 di 1]

Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.