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I ragazzi della Via Val

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1I ragazzi della Via Val Empty I ragazzi della Via Val Mer Lug 26, 2023 1:21 pm

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Cosa resterà di questi Anni Ottanta
afferrati e già scivolati via

Cosa resterà e la radio canta una verità dentro una bugia. (*)

Red
I ragazzi della Via Val” nacquero ufficialmente il 22 dicembre 1983 con il loro primo concerto davanti a un pubblico entusiasta nell’Aula Magna del Liceo Scientifico Pitagora.
Ma il fatto che, in qualche modo, diede il “la” alla band risaliva a poco più di tre anni prima, un giorno di settembre del 1980 quando Andrea “Red” Lipari trovò, non si sa bene dove, il coraggio di affrontare con i suoi genitori l’argomento che da qualche mese gli stava a cuore.
Terminato il piatto di tortellini in brodo, senza alzare gli occhi dal piatto disse tutto d’un fiato: “Volevo chiedervi se magari quest’anno potevate iscrivermi a un corso di batteria mi piacerebbe molto provare a suonare un nuovo strumento”.
La questione venne liquidata in poco più di tre secondi: “Non dire cazzate, Andrea” rispose suo padre considerando la questione chiusa definitivamente.
Andrea non replicò. Il pomeriggio del giorno dopo, finiti i compiti, uscì e si avviò verso la periferia della città, in quel reticolo di vie che tutti chiamavano, non a torto, “Il Bronx”: aveva ben chiaro in mente cosa cercava.

Paolo
Il primo giorno di scuola al Pitagora, Paolo Gatti era arrivato in classe per ultimo perché aveva sbagliato piano e aveva dovuto accontentarsi del posto in prima fila accanto ad Andrea, il solo rimasto libero.
Si era, comunque, accontentato rapidamente in quanto avevano simpatizzato nel giro delle prime tre ore e dopo una settimana erano già amici, di quelli veri.
Paolo era stato il primo a essere messo al corrente del “segreto” di Andrea; era successo il giorno dopo che un gruppetto di studenti di terza e quarta, notoriamente di estrema destra, lo aveva aspettato fuori di scuola facendogli pagare l’intervento di poco prima in assemblea studentesca; un intervento durante il quale, con troppa ingenuità, aveva provato a sostenere quali potessero essere le ragioni ideologiche che spingevano le Brigate Rosse ad agire.
Il giubbotto tagliuzzato, il labbro spaccato e un ematoma sullo zigomo destro lo avrebbero reso sicuramente più prudente in futuro.
Figlio di genitori di estrema sinistra ma discendenti delle famiglie più facoltose della città, si era rivelato una vera manna per la band.
Forse per compensare una sorta di senso di colpa per tutte quelle ricchezze, che peraltro con investimenti oculati e grazie al loro lavoro, continuavano a crescere, i genitori di Paolo erano molto generosi con il prossimo, prodigando e prodigandosi a favore di molte realtà meno fortunate; così, fin dal momento in cui ne vennero a conoscenza, non fecero mancare il loro appoggio morale e materiale a I ragazzi della Via Val.



Leo
Leonardo “Leo” Pagani aveva avuto molto poco dalla vita fino al giorno in cui aveva conosciuto Giada, la sorella di Paolo; si erano piaciuti subito e dopo un breve periodo di scaramucce e di corteggiamento cui lei aveva finto di resistere, il giorno del suo tredicesimo compleanno aveva detto “sì” a quel ragazzo alto e magro i cui occhi brillavano dietro alla tristezza che spesso li velava.
Il papà di Leo, sommando piccoli reati a piccoli reati, era finito dentro e la madre non aveva trovato di meglio che sostenere il budget famigliare andando la sera sui viali più “in” della città dove un certo tipo di clientela non mancava mai.
Solo la caparbietà e l’insistenza di uno zio materno aveva tenuto Leo attaccato alla scuola dove, peraltro, brillava grazie a un’intelligenza sopra la media e a una capacità di esprimersi non comune alla sua età che gli consentivano di sopperire alle poche ore dedicate allo studio.
L’altro amore di Leo, oltre a Giada, era la sua chitarra cui spesso dormiva abbracciato per timore che gliela rubassero – era il suo incubo più ricorrente.
Regalo di papà – presa chissà dove e, soprattutto, chissà come – per il suo ottavo compleanno, era diventata la sua arma contro la tristezza e la malinconia di tanti, troppi pomeriggi: grazie a essa era entrato a far parte de I ragazzi della Via Val.

Gioia
Gioia Ventura era stata scelta da Red per la presenza, sotto la frangetta, di un eterno broncio che tanto contrastava con il suo nome.
Abbiamo bisogno di una cantante per il nostro gruppo” le aveva detto una mattina durante l’intervallo “e abbiamo pensato a te”.
Cantante? Gruppo? Abbiamo? Ma di che cazzo stai parlando?”
Io e Paolo abbiamo formato un gruppo con un altro ragazzo e ci serve una cantante… sei capace di cantare?”
Sebbene fossero i primi giorni del terzo anno di Liceo, lei e Red avevano scambiato poco più del saluto fino a quel momento anche se quel ragazzo dotato di un grosso casco di capelli rossi arruffati e perennemente in disordine – da cui il suo soprannome – la aveva sempre attratta.
Con due genitori in carriera che vivevano solo di lavoro, figlia unica e “vittima” di un seno troppo prosperoso per l’età, Gioia soffriva di una forte carenza di affetto e passava le sue giornate perennemente incazzata con il mondo.
Senza quasi rendersene conto si sentì rispondere “Perché no, possiamo provare! Quando e dove?” mentre il cuore le batteva più forte del normale e sentiva il viso addolcirsi in un sorriso che rendeva finalmente merito alla sua bellezza.
Ci troviamo oggi pomeriggio in Via Val Grande 18 alle quindici”.
Gioia ebbe un attimo di esitazione: “Sei sicuro? In Via Val Grande?”. Tutti sapevano che si trovava nel bel mezzo del Bronx.
Verrà a prenderti Paolo a casa, se sei d’accordo, così non sei sola; da casa tua è un quarto d’ora a piedi.



Febbraio 1981
Il giorno dopo il pestaggio Red aveva portato per la prima volta Paolo in via Val Grande: una fila ininterrotta di casermoni popolari occupati, per lo più abusivamente, da famiglie che non erano state in grado di trovare sistemazioni più adeguate sebbene vivessero più che dignitosamente all’interno del perimetro imposto dalla legalità.
Red si era adattato occupando, a sua volta abusivamente, un garage che affacciava sul grande cortile del civico 18; lo aveva trovato abbandonato strapieno di cianfrusaglie di ogni tipo che aveva pazientemente portato in discarica al termine di una serie di viaggi sfiancanti.
Paolo si era trovato davanti un ampio spazio occupato, lungo una parete, da pentole, scatoloni, alcune latte di medie dimensioni.
Ti presento la mia batteria” aveva esclamato Red con un entusiasmo genuino che Paolo non aveva saputo come interpretare.
Figlio di due virtuosi dell’arpa a livello mondiale, Red era stato “costretto” a suonare l’arpa fin da bambino, nonostante avesse presto capito che le sue inclinazioni viravano altrove.
Ecco il mio atto di ribellione nei confronti dei miei vecchi e dell’arpa” ed era scoppiato in una risata contagiosa.
Tu non sei normale” era riuscito a dire Paolo quando si era ripreso dalla risata “ma sei un grande, Red!”.
Sono stato adottato dagli abitanti del condominio, mi lasciano usare il garage, fanno da garanti per il contenuto e io una sera alla settimana mi esibisco per loro; se ti vuoi fermare stasera vado in scena”.
Paolo era volato a casa e dopo un paio di ore era tornato con in mano il suo basso.
Stasera ti accompagno io” aveva detto a Red che per un attimo si era quasi commosso.
Avevano improvvisato, avevano riso tanto e alla fine avevano bevuto con il loro pubblico, una cinquantina di persone tra donne sfatte da troppe gravidanze, uomini distrutti da lavori fisicamente proibitivi e bambini sporchi ma felici.
Erano andati avanti così per un paio di mesi poi Paolo, una sera in cui si erano particolarmente esaltati, aveva chiesto a Red: “Ti piacerebbe suonare una batteria vera?”.
Magari, Paolo, ma i miei non ci sentono da quell’orecchio; se sapessero del garage e di queste serate probabilmente mi chiuderebbero in casa e butterebbero la chiave” concluse con un sorriso amaro.
Ho parlato con i miei e te la vogliono regalare loro”.
Stai scherzando? E anche se fosse vero non potrei mai accettare”.
Perché? Gli ho raccontato tutto e la scorsa settimana sono venuti a sentirci anche se sono rimasti in disparte. Gli siamo piaciuti, seriamente, e vogliono farci questo regalo”.
E così era arrivata una batteria vera assieme a un lucchetto e a una grande catena che la sera chiudeva il garage.
Va bene la fiducia nei confronti dei vostri amici del condominio, ma non esageriamo” aveva esclamato il papà di Paolo mentre scaricavano la batteria.

Ottobre 1981
Che ne dici se introducessimo una chitarra?”
Perché no? Conosci qualcuno?”
Sì, Leo, il ragazzo di mia sorella. L’ho sentito suonare, ha talento, ha la musica dentro”
Erano stravaccati sul divano del soggiorno di Red dopo un’intensa studiata di fisica che aveva prosciugato loro ogni energia.
Si erano accorti che le loro serate cominciavano a peccare di originalità, il pubblico era aumentato, ormai venivano da tutta la via Val Grande e anche dalla piazza principale ma erano distratti, chiacchieravano, le serate musicali erano occasione per vedersi e raccontarsela.
Ci voleva qualcosa di nuovo e così Paolo aveva pensato a Leo.
Il provino si svolse a garage chiuso il pomeriggio di Ognissanti, presenti solo loro tre e Giada, e fu un grande successo: Leo venne accolto nella band dopo soli due brani.
Il battesimo era in programma due sere dopo e, preparato adeguatamente da una studiata mossa di marketing – avevano spifferato all’orecchio di una mezza dozzina di bambini che ci sarebbe stata una grandissima sorpresa – avvenne davanti a più di cento abitanti della zona che per scaldarsi, saltavano e ballavano come ragazzini mentre loro tre si lanciavano in virtuosismi degni dei più famosi gruppi rock del decennio precedente.
In un momento musicale in cui l’elettronica aveva preso il sopravvento con gruppi quali i Duran Duran, gli Spandau Ballet, i Depeche Mode o i Pet Shop Boys per citare solo i più famosi che facevano largo uso del sintetizzatore, Red aveva imposto alla sua musica e a quella della sua band la purezza dei suoni di quello che secondo lui era il vero rock e stando al successo delle loro serate degli ultimi mesi, non aveva sbagliato.

Gennaio 1982
Proprio nel momento in cui si sentivano pronti per provare a fare un grande salto, anche se non sapevano bene dove, Red rimase vittima di un incidente banale giocando a pallone con gli amici: nel parare un rigore gli si girò il polso.
Risultato: un mese di gesso e addio batteria!
Le prove si fermarono in attesa che Red tornasse in pieno possesso di entrambe le braccia.
Red continuò, però, a frequentare il garage e coloro che ormai considerava i suoi amici tra i quali aveva fatto la sua comparsa sempre più frequente Serena.
Minuta, timida ma dotata di un sorriso che conquistava tutti coloro che ne erano i fortunati destinatari, entrò giorno dopo giorno nel cuore di Red, scacciando le tante ombre che vi albergavano.
Purtroppo l’alter ego di Serena era suo fratello Carlo, un piccolo delinquente, disoccupato e, quel che peggio, dedito da un paio di anni all’eroina.
In un pomeriggio grigio di fine gennaio in cui Serena era andata a studiare da un’amica e in cui le ombre nel cuore di Red si erano dilatate in modo preoccupante a causa di una discussione troppo accesa con il professore di italiano, Carlo lo accolse tra le sue spire e gli fece assaggiare la sensazione del morso della siringa.
Un piccolo assaggio, una cosa da niente pensò Red, giusto un’ora di sollievo in un pomeriggio difficile che non si sarebbe più ripetuta e così la archiviò guardandosi bene dal parlarne con chiunque, soprattutto con Serena.

11 luglio 1982
La partita non era ancora finita ma Leo, Red e Paolo certi del risultato festeggiavano ormai da una decina di minuti quando Red annunciò con tono solenne: “Ragazzi, è ora di fare il famoso salto! Prima di Natale ci esibiamo a scuola”.
Gli altri due lo guardarono stupiti, ma l’eccitazione per la partita era tale che in un attimo l’entusiasmo travolse tutto e dopo mezz’ora avevano già fatto almeno dieci programmi diversi.
Per fortuna con loro c’era Giada che, con razionalità femminile – oltre a molta meno birra in corpo – frenò subito quel sabba con due osservazioni precise e pertinenti: vi serve una cantante e vi serve un nome da dare alla vostra band.
Tra il dire e il fare però trascorsero quasi due mesi di proposte, discussioni, piccole liti con musi a seguire; fino a che, in un afoso pomeriggio di fine agosto, dopo due settimane intere in cui, ognuno in vacanza in un posto diverso, non si erano visti, Giada li convocò e nel giro di un’ora scarsa venne fuori il nome della cantante candidata – Gioia, la nostra compagna di classe, Red ci pensi tu a chiederglielo – e, soprattutto, il nome del gruppo: I ragazzi della Via Val, da Via Val Grande sottolineò Red nel caso gli altri non lo avessero capito, pochissimo originale ma di sicuro effetto.

22 dicembre 1983
L’aula Magna del Pitagora era “piena in ogni ordine di posti” come avrebbero scritto il giorno dopo sul giornalino della scuola; le prime tre file erano state riservate agli “amici del Condominio” così ribattezzati da Red, dietro c’erano studenti, insegnanti, il Preside e un nutrito drappello di genitori, compresi quelli di Red cui, all’ultimo momento, aveva fatto pervenire l’invito ufficiale.
Alle 20.05 si aprì il sipario e sul palco comparve Gioia che, a cappella, intonò la prima canzone; dopo qualche istante, dai due lati del palco, avanzarono Leo e Paolo che affiancarono la cantante e cominciarono a suonare i loro strumenti.
Ovviamente ai più non era sfuggita la presenza sul fondo di una batteria e quando Red fece il suo ingresso e vi si sedette dietro, il boato del pubblico scosse le pareti dell’Aula.
Suonarono quasi due ore mentre il pubblico cantava, ballava, si divertiva, i più scatenati gli amici del Bronx, quelli delle prime tre file.
Ma Red aveva occhi solo per due persone verso il centro dell’Aula, due persone che non mossero per tutto il tempo nemmeno un muscolo del viso o del corpo: impassibili aspettavano solo la fine di quella “buffonata”, come l’avrebbero definita in faccia a Red e di fronte a tutti i suoi amici quando ancora l’eco delle ultime note non si era spento nelle orecchie dei presenti.
Red non disse nulla, consegnò le bacchette a Gioia e se ne andò dalla scuola tutto solo.
Fu un trionfo per “I ragazzi della Via Val”, insegnanti e preside il giorno dopo si complimentarono sinceramente con Red, Gioia e Paolo ma quello fu anche l’ulnico concerto che fecero.
Red non ne volle più sapere di suonare la batteria.

Epilogo
Purtroppo spesso la vita ci pone di fronte a due vie e non sempre si è in grado o si ha la forza di scegliere la migliore.
Red, tra gli amici della band e Carlo, scelse quest’ultimo con il suo carico di felicità effimera e di morte inevitabile.
Tre giorni dopo aver conseguito la maturità scientifica, il 10 luglio 1985 il corpo di Red fu trovato accasciato accanto a una siringa in un garage abbandonato di Via Val Grande: quando i volontari della Croce Rossa arrivarono, non poterono che constatarne la morte.

(*) Cosa resterà di questi anni ’80 – Raf - 1989

2I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Ven Lug 28, 2023 7:57 am

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Piaciuto. Anzi, se fosse stato un breve romanzo l'avrei letto volentieri. Anche perchè nel racconto alcune storie rimangono abbozzate per poi perdersi lungo le vicende dei tre (quattro) amici bolognesi. Tipo le vicende che portano Gioia a unirisi alla band (poco più che abbozzate) e il suo interesse celato per Red, così come sarebbe interessante "vedere" il progressivo scivolamento del protagonista verso l'inevitabile fine.
Quindi, senza divagare ulteriormente, un racconto che mi è piacuto ma che ha soprattutto un grosso potenziale inespresso, tarpato dai limite di lunghezza impsto dei paletti.
Complimenti.
Grazie.


______________________________________________________

I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

3I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Ven Lug 28, 2023 3:39 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

E' senz'altro un bel racconto. Fino alla fine ho pensato fosse la biografia di una band famosa ma non ho trovato nessun riscontro su internet con i nomi che hai dato ai tuoi personaggi e nemmeno quella via Val Grande ha fornito risultati attendibili. Magari però è vera e come ho già detto varie volte la mia ignoranza musicale è abissale. Comunque sia, vera o falsa, è una bella storia, ben scritta (ci sono delle ripetizioni della stessa parola nella stessa frase che sarebbero da rivedere) e accattivante.

4I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Sab Lug 29, 2023 3:01 pm

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Inizio con le cose positive. La prima su tutte è l'uso del garage: è originale e perfetto.
Non potrebbe essere nessun altro luogo se non quello. Perfetto e geniale.

L'atmosfera che crei è proprio quella dei primi anni ottanta e la questo è degno di nota.

La trama è interessante, peccato che venga proposta come una relazione o la sinossi di un romanzo. 
Questo stile toglie tutta la parte emotiva, che per carità può non essere importante, ma in un racconto del genere (visto il finale) forse meritava qualche attenzione in più. 

Un difetto è che ho trovato la lettura faticosa; forse il problema è dato dal fatto che racconti tantissimo in poche righe. Non si fa in tempo a entrare in un mood che già si passa ad altro.
Forse sarebbe stato più efficace la forma del diario, che poteva portare a galla sensazioni e pensieri dei protagonisti. Una figata sarebbe stata la raccolta delle diverse pagine del diario con i vari punti di vista. 
Così come viene proposto, il testo sembra l'idea brillante per un libro, ma come racconto fatto e finito perde di forza.

5I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Dom Lug 30, 2023 6:16 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Ciao autore

ti scrivo che ho appena finito di leggerti e ho ancora una sensazione di tristezza nel cuore. Sarà perché i favolosi 80 ho avuto la fortuna di viverli, sarà perché la parola (che peraltro tu non dici) droga mi faceva tanta paura come la parola AIDS ma ho ritrovato in queste righe parte di un periodo aureo in cui complice la gioventù tutto mi sembrava possibile.
Hai inserito tante micro storie che varrebbe la pena di ampliare, hai scelto un finale duro, ma plausibile.
È un buon testo e una validissima interpretazione dell’autorimessa. Un ottimo spunto magari per un romanzo che lggerei. Brav.

A Arunachala garba questo messaggio

6I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Dom Lug 30, 2023 10:19 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Tanti sentimenti contarstanti arrivato in fondo alla lettura di questo racconto scritto molto bene se si esclude qualche virgola mancante e un refuso che ti segnalo per correttezza: ma quello fu anche l’ulnico concerto che fecero.
Hai saputo ricreare perfettamente l'atmosfera dei primi anni '80, io c'ero ed ero liceale per cui mi hai acceso una miriade di ridcordi e di nostalgie.
Non so se la storia che hai raccontato sia vera o, comqunue, prenda spunto da fatti veri, io ho avuto la fortuna di non incontrare mai l'eroina ne direttamente ne nella cerchia delle mie amicizie ma ricordo perfettamente la lunga litania ogni giorno sui quotidiani (un po' quello che succede oggi con gli incidenti stradali) di vittime di quella maledetta droga, ricordo lo shock, a quell'età, di leggere il libro "I ragazzi dello zoo di Berlino".
Insomma, con me hai fatto centro non solo per il bel racconto e per come lo hai scritto ma, soprattutto, per le emozioni che hai saputo suscitarmi anche se, per quel finale, meriteresti la reclusione...
Ti terrò senz'altro presente.


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I ragazzi della Via Val Badge-3

7I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Lun Lug 31, 2023 7:03 pm

Arianna 2016

Arianna 2016
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Questo racconto sa molto di vita vera e vissuta. Magari non è così, ma io ho pensato che tutto sia accaduto davvero, che venga dalla memoria dell’autore, almeno in gran parte.
È stata una piacevole lettura, piena di senso di nostalgia e di freschezza perduta.
Il finale mi ha ricordato quello de “L’attimo fuggente”, con il ragazzo che voleva fare l’attore.
 
La forma è piacevole e corretta, manca solo qualche virgola.
Ti segnalo che “a peccare di originalità” significa che erano originali, quindi il contrario di quello che volevi dire; il verbo corretto è “mancare” oppure “essere carenti”.
“l’eco delle ultime note non si era spento”= “eco” è femminile, quindi “spenta”.

8I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Mar Ago 01, 2023 2:58 pm

digitoergosum

digitoergosum
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao Penna. C'è un momento dove non sai che dire. Ma devi dire. Il racconto fila liscio e corretto (strana punteggiatura), mi coinvolge come appassionato di musica, come già detto da altri mi ricorda le garage band che fiorivano soprattutto nei sixteen. Mi ha ricordato la nascita dei Beatles, un decennio prima, ma anche molti gruppi validissimi e minori che oggi ascoltano una minima parte dei fruitori. Due motivi mi allontanano dal tuo racconto: il primo, in assoluto, è la patente politica che attribuisci al racconto. Già in altri step avevo notato questa tendenza, tanto che mi viene da ragionare sull'autore. La penso come te, ma credo anche che finché non ci si affermi come "guru" letterari conclamati non sia consigliabile "istruire", c'è il rischio della presunzione o, peggio, dell'insegnamento (ricordiamo le parole di Gaber, non siamo bambini e ai bambini non raccontare la tua morale). La seconda è il titolo, così impegnativo. Già in un altro racconto mi ero fatto un film su un titolo, che rimandava a un classico. I ragazzi della Via Pal è un romanzo di formazione che parla di tutt'altro. Tu travolgi e stravolgi quello che subliminalmente, col titolo, ci si aspetta. È tutta un'altra storia, ma ci se ne accorge presto e si rimane perplessi. Perché questo titolo così importante e "legato"? Ciò non toglie che scrivi bene, che la storia è interessante e che ho avuto piacere a leggerla. Grazie Penna.

9I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Mar Ago 01, 2023 11:33 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Prima di abbozzare il commento, ho fatto qualche ricerca per capire se ci fosse un rimando a qualche band che non conoscevo, giusto per, ma non ho trovato nulla.
Un racconto impostato in modo particolare: all’inizio ricorda una sorta di promemoria per le caratteristiche di ogni personaggio, la sua storia e le iterazioni con gli altri protagonisti, il carattere. Il tutto poi confluisce nella storia vera e propria. Chi ha vissuto gli anni ’80 sicuramente ritrovano l’atmosfera cupa del periodo (non che adesso vada meglio eh): i morti per droga, le paure per AIDS instillate da articoli allarmistici…
In quest’atmosfera troviamo qui dei ragazzi che provano a dare un assetto diverso alla loro vita, a instradare i loro sogni, a non finire con amicizie “losche”. Un garage, la più classica delle situazioni, diventa un luogo protetto, dove essere sé stessi, dove poter contestare genitori che li vorrebbero vedere percorrere strade più sicure e già segnate. Ma come in ogni generazione i figli vogliono fare di testa loro, aprirsi strade proprie, dimostrare di avere una forza che sconta la mancanza di esperienze di vita. E, anche qui un classico, il rifiuto di un sostegno, di un incoraggiamento, è troppo per un ragazzo che purtroppo doveva affrontare anche la sua fragilità rispetto alla forza dirompente della droga. Il successo di una serata fantastica irrimediabilmente distrutto dal giudizio di persone di cui quasi agognava anche solo un cenno di apprezzamento e la sua storia finisce.
Il titolo si rifà ad un romanzo che ho letto quando avevo penso dieci anni: non ne ricordo la trama e neanche se fosse adatto a quell’età. Su wikipedia ho trovato una bella pagina in cui sono ricordati la trama e i personaggi, ma la memoria proprio non collabora.
Un racconto sicuramene con delle potenzialità, ma che merita uno sviluppo più ampio, proprio per la cura con cui sono stati impostati i personaggi e il periodo storico.


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

10I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Mer Ago 02, 2023 9:00 am

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

I miei due amici, più compagni di classe che amici, vedevano in me una forte presenza scenica e mi avevano mollato un 'basso' rimediato chissà dove. Purtroppo sapevo suonare solo il campanello di casa, e neppure bene e il gruppo finì male. Perché racconto questo?
Perché mi è piaciuta la tua storia adeguata a quei tempi. Finiti i leggendari anni settanta tutti potevano sentirsi protagonisti, il campo era stato sgombrato da eccessi e droga e molti si fecero avanti con la chitarra o la batteria in mano.

Non voglio dilungarmi troppo e ti faccio sapere che il tuo racconto è talmente 'normale' e pacato da piacere. Potremmo aprire un dibattito sul valore dei gruppi dell'epoca, ma dopo Beatles e Rolling Stones,  e Dylan e Led Zeppelin e Pink Floyd e Doors tutto il resto fu noia.

A Fante Scelto garba questo messaggio

11I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Mer Ago 02, 2023 6:18 pm

gipoviani


Padawan
Padawan

Dunque, dunque.
Si c'è del potenziale in chi scrive e nel racconto in sè. Parlo di potenziale e non di risultato ottenuto, perchè il racconto trasmette forte un senso di incompiutezza. Non penso che ciò sia dovuto alla sua brevità quanto al fatto di rimanere sempre sulla superficie delle cose e delle psicologie dei personaggi senza mai andare nel profondo.
Eppure quel potenziale è potente. Io conoscevo un ragazzo che era più di un conoscente ma meno di un amico, un bassista che suonava in un gruppo e che fece la fine di Red. Quelli della mia età hanno più o meno tutti un qualcuno che conoscevano e che è stato trovato con un ago infilato in vena. 
Se fossimo in una palestra di pugilato e io fossi in grado di dare consigli, ti direi che hai una buona tecnica ma hai bisogno di irrobustirti.



Ultima modifica di gipoviani il Mer Ago 09, 2023 10:33 am - modificato 1 volta.

12I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Gio Ago 03, 2023 6:16 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Triste epilogo per una storia che mi ha riportato agli anni del liceo, agli amici con cui condividevi tutto, in cui i genitori erano solo un peso.
Un epilogo introdotto a metà racconto, ma che avrebbe dovuto essere accompagnato in un percorso più completo.
La struttura del racconto non mi ha entusiasmato, con i personaggi introdotti uno a uno e le date a scandire le tappe della breve carriera del gruppo.
Alla prossima.

13I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Sab Ago 05, 2023 11:11 am

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Il racconto ha su di me un effetto nostalgia, per quei tempi, per l'atmosfera generale che mi hai ricordato. Mi hai citato anche i Pet Shop Boys, il mio gruppo preferito dell'epoca e subito mi è venuta in mente la loro canzone Domino Dancing, nel cui video c'era una ragazza che assomigliava vagamente a una mia compagna di classe che mi piaceva e non sai quante elucubrazioni facevo quando mi capitava di guardare quel video.
È un buon pezzo che però secondo me non è valorizzato dall'impostazione che hai voluto dare. La schematizzazione per nomi e periodi penalizza la narrazione, la rende frammentaria, impedendo di avere un quadro d'insieme uniforme e armonico.

A Fante Scelto garba questo messaggio

14I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Sab Ago 05, 2023 6:05 pm

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ed eccolo il racconto sulla garage band. Mi sarebbe spiaciuto non trovarlo perché in effetti come uso dell'autorimessa è perfetto. Va detto che il racconto è la storia della band e al di là che la band prenda il nome della via dove si trova il garage, ecco forse l'autorimessa in sé, come luogo fisico, ha davvero un importanza relativa. Diciamo che è un presupposto fondamentale, ma poi la sua presenza viene totalmente oscurata dai ragazzi e dall'incrocio delle loro storie.
La struttura che hai adottato per me è la scelta vincente di questo racconto. Diciamo che è quasi come ascoltare lo stesso brano ma con due arrangiamenti diversi, due cover della stessa canzone. Oppure come sentire un demo e poi la versione definitiva di quello stesso brano. Che sia una o l'altra, narrativamente si realizza con una prima versione vista attraverso i componenti della band, singole storie in cerca di una storia corale, e una seconda versione che invece punta tutto sul gruppo, dal garage con la sua batteria di pentole, scatoloni e latte fino al concerto e al tragico epilogo di uno dei componenti.
Oltretutto data la disinvoltura della tua scrittura viene quasi da pensare che la stessa storia la potessi raccontare in altri modi ancora.
Davvero difficile scegliere una cinquina in questo step. Tanti racconti davvero belli e pieni di spunti.


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I ragazzi della Via Val Senza_10

15I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Dom Ago 06, 2023 11:35 am

mirella


Padawan
Padawan

Storia di adolescenti, narrata in forma semplice e chiara, forse con troppa fretta di arrivare all’epilogo. Ho notato un refuso: ulnico invece di unico.  Troppi titoli, a mio parere, non necessari.
Per esempio:
“Red non ne volle più sapere di suonare la batteria.
 
Purtroppo spesso la vita ci pone di fronte a due vie e non sempre si è in grado o si ha la forza di scegliere la migliore.
Red, tra gli amici della band e Carlo, scelse quest’ultimo con il suo carico di felicità effimera e di morte inevitabile…”
Cosa cambia se si toglie  “Epilogo”?
Lo stesso vale per i nomi dei ragazzi. Invece i titoli con l’indicazione delle date hanno un senso.

16I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Mer Ago 09, 2023 10:10 am

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Questo step di DR ha messo in luce un particolare affetto di molti verso gli anni '80, che per me sono un "sentito dire", non avendoli vissuti.
In effetti ci ritrovo, non solo in questo racconto ma in tanti altri, una certa differenza di punti di vista e di idee rispetto ai primi anni 2000 che sono "i miei" anni del liceo.
Forse è questa distanza di età che ha reso poco accattivante il tema della storia, così come la musica, che mi piace tantissimo come prodotto finito, ma mi affascina ben poco dal punto di vista dell'iter di produzione e degli artisti.
Non sono mai stato in vita mia a un concerto, per dire, perché proprio è un ambiente che non mi garba.

Purtuttavia, il modo in cui hai raccontato la storia è stato per me coinvolgente.
All'inizio ero perplesso, ma la scelta di presentare prima tutti i personaggi, e poi la serie cronologica degli eventi, è stata quantomeno originale e ha funzionato.
Mi è dispiaciuta la fine di Red, e ne comprendo l'amarezza per non aver suscitato nessuna approvazione, anche solo di circostanza, da parte dei genitori.
Ecco, forse questo punto cardine della vicenda arriva poco, a causa delle poche battute disponibili: non sappiamo quasi nulla del rapporto tra Red e i suoi, per cui prendiamo atto con disappunto di quanto importante fosse, per lui, riuscire a far breccia nella loro ostile indifferenza.
A tal proposito, trattandosi comunque di due musicisti, anche se di tutt'altro genere, confidavo in una almeno parziale redenzione.

Complessivamente, comunque, a me il racconto è piaciuto.

PS - di solito non mi cambia molto se il titolo mi aveva fatto pensare a qualcosa e poi il testo parla di tutt'altro. Sono un fan dei titoli potenti anche a scapito dei contenuti.
In questo caso però ero curiosissimo di leggere la storia perché amo il romanzo quasi omonimo di Molnar, e speravo di trovarci almeno qualche rimando.

17I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Sab Ago 12, 2023 5:33 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

molto bello ache questo, caspita.
comincio a essere in difficoltà con le scelte.
storia triste, col finale scontato, e questa è l'unica pecca che ci trovo.
per il resto, la descrizione di qugli anni è ottimale. metti davanti agli occhi storie chiare e altre invece nascoste, oscurate.
forse, come ha scritto qualcuno, potresti davvero pensare di fare un romanzo breve, ampliando i vari pezzi.
non servono altri personaggi, c'è già quanto basta.


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L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

I ragazzi della Via Val Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

18I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Dom Ago 13, 2023 4:59 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Racconto piacevole, stesura pulita, descrizioni asciutte. 
Troppo didascalico,(a volte mi è sembrato freddo e distaccato), per lasciare libere le emozioni, anche se comunque presenti. 
I personaggi, seppur ben tratteggiati, rimangono un po' troppo in superficie. Il racconto potrebbe essere la sinossi di un romanzo, dove avresti la possibilità di approfondire le tante situazioni. La band che prova in garage è bellissima, si faceva allora e forse qualcuno ancora lo fa, quindi complimenti.
C'è del personale o è solo frutto di fantasia?
La band, non so perché, mi ha ricordato i Maneskin, forse per la frangetta di Victoria…

19I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Mer Ago 16, 2023 8:56 am

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Chissà quante ce ne sono state di band come questa che non hanno mai raggiunto il successo perché si sono perse per strada per svariati motivi. 

Ho letto una storia triste, non soltanto per l'epilogo, ma anche per il suo sviluppo. C'è tristezza nei tuoi personaggi e più in generale è questa la sensazione che pare rappresentare gli anni in cui la storia si compie. Anni difficili e particolari, dei quali ho qualche ricordo offuscato dal tempo, ben descritti e ben collocati, assolutamente corrispondenti alla realtà che stava intorno alla band nascente. 

Anch'io ha avuto la sensazione d'incompiutezza finale in seno a qualcosa che dentro le parole lette ha centinaia, migliaia di altre parole che sono rimaste nel cassetto. Non so se sono riuscito a spiegarmi.

In ogni caso il racconto è molto valido e ben scritto, da tenere in considerazione.

Grazie

20I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Mer Ago 16, 2023 7:48 pm

Nellone


Younglings
Younglings

Un garage usato come sala prove per una band: è la prima volta che lo trovo in un concorso però, essendo un gran classico (sopratutto oltreoceano) lo valuto molto positivamente.
La narrazione è buona ma mi suona molto clichet sugli anni '80: le band studentesche, l' l'eroina, i contrasti politici, ricchi e poveri... Convivono bene, però, e questo risulta un altro pregio.
Mi convince invece meno lo stile usato. Mi pare più adatta alla sinossi o alla presentazione di un libro, piuttosto che per un racconto fatto e finito. È sicuramente una mia sensazione, però mi sono mancati veri momenti topici, in un racconto invece che poteva averne molti. Mi sarei forse più concentrato su Red, sintetizzando sugli altri.
Complimenti comunque all'autore per l'inventiva e lo spaccato di quegli anni!

21I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Gio Ago 17, 2023 10:34 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Scorrendo il testo ho visto la frammentazione in paragrafi e mi sono detta Mmm... di solito a me queste scelte strutturali non piacciono...
Invece mi devo ricredere, perchè il racconto ha i ritmi e gli argomenti giusti per essere spezzettato, anche se in tutto questo trovo comunque tutte quelle mancanze dei testi che avrebbero bisogno di almeno il triplo dei caratteri per essere apprezzati. Così, quella che doveva essere una bella storia carica di sentimento e di scene forti, si piega su se stessa e finisce con una morte poco celebrata e che rende poco onore al grande Red (tra l'altro un epilogo tutto in onnisciente...).
Le varie storie s'incastrano e si sorreggono a vicenda, ma si sente davvero il poco approfondimento e pesa la superficialità con la quale vengono sfiorati temi davvero importanti. Sarebbe stato davvero interessante leggere qualcos'altro di questi ragazzi, ma le battute sono tiranne e il tuo racconto è tra quelli che vengono penalizzati dal limite di battute

22I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Ven Ago 18, 2023 11:19 am

Hellionor

Hellionor
Admin
Admin

Io negli anni ottanta ero piccola, sono del 1980.
Il mio compagno, invece, che è un batterista ed è del 1969, li ha vissuti intensamente e musicalmente. Le atmosfere rispecchiano molti dei racconti che mi ha fatto anche lui. La storia quindi fila, ma trovo che risenta della misura mignon del racconto, avrebbe molto potenziale per diventare un breve romanzo, che vada a dettagliare alcuni punti che sono stati trattati più velocemente e ne varrebbe la pena.
Un buon lavoro, un'atmosfera creata con cura e attenzione e quindi molto credibile, dei bei personaggi che sicuramente avrebbero voglia di parlare più a lungo. Brav ma non lasciarlo così. Dagli più spazio.
Ele

A vivonic garba questo messaggio

23I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Mar Ago 22, 2023 1:09 pm

Menico

Menico
Padawan
Padawan

Una storia carina e verosimile. Tra gli anni Settanta e Ottanta nacquero innumerevoli gruppi musicali di adolescenti, e quasi tutti iniziarono a suonare il loro rock in un qualche garage davanti al loro primo pubblico formato dagli abitanti del circondario. L'ho letta con piacere e con un pizzico di malinconia. L'epilogo però non mi ha molto soddisfatto: non compreso dai genitori, Red lascia il gruppo, smette di suonare la batteria e consuma la propria vita bucandosi. Poteva concludersi in tanti altri modi...


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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.

24I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Mar Ago 22, 2023 6:23 pm

vivonic

vivonic
Admin
Admin

Ciao, Autore. Che tristezza, il tuo racconto... Ma è un sentimento molto positivo quando si finisce la lettura di un pezzo in concorso.
Devo dirti, a onor del vero, che siamo stati molto combattuti sull'ammissione del tuo garage, in quanto ci è sembrato (e a me personalmente sembra ancora) molto marginale, ma alla fine abbiamo decretato di non escludere nessuno, ed eccoci qui. 
Mi aspettavo qualcosa in più dal tuo racconto, dato il titolo, ma è una delusione che mi sono cercato da solo, perché non sei tenuto a omaggiare e citare quando scrivi, e forse il titolo basta e avanza (ma a me sarebbe piaciuto trovare quel quid in più).
Devo dire che il tuo racconto ci voleva, in questo step. Non so se arriverà in antologia, perché credo ci siano pezzi che sono vere e proprie bombe, ma sono contento di averlo letto e di averlo potuto commentare. Grazie!


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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

25I ragazzi della Via Val Empty Re: I ragazzi della Via Val Gio Ago 24, 2023 8:06 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un rapido terzo tempo per ringraziarvi tutti e darvi due righe di spiegazione.
Partecipare a questo step è stato un atto di volontà estremo perché non volevo saltare proprio l'ultima stanza. Fino a una settimana prima della scadenza sono stato impegnato con il mio primo racconto extra DT per cui mi sono ritrovato a scrivere in tre/quattro giorni. Ero solo a Milano e ho chiesto aiuto a mia figlia che si trovava in Irlanda e che mi ha mandato un rapido wa: scrivi di un ragazzo adolescente che vuole suonare la batteria ma i suoi non vogliono perché sono suonatori di arpa e desiderano che lui segua le loro orme; quindi il ragazzo trova un garage abbandonato e ci costruisce una batteria improvvisata con pentole e cose varie e comincia a suonare lì. Detto fatto, ho trasferito l'idea nei primi anni 80 quando io ho fatto il liceo (dall'80 all'85) e in un fine settimana di getto ho scritto il racconto.
Sono contento che sia piaciuto, ringrazio Aruna, Char, Arianna, Giraffa e, soprattutto Molli per i voti: mi siete lanciato una sfida non da poco, trasformare il racconto in qualcosa di più, ma purtroppo non credo di essere ancora pronto e di avere gli strumenti necessari. Confesso di averci pensato durante tutte queste vacanze in montagna, magari ci proverò, chissà, sempre sperando di poter contare sul prezioso aiuto di ciascuno di voi.


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I ragazzi della Via Val Badge-3

A Petunia, Molli Redigano, Fante Scelto e digitoergosum garba questo messaggio

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