Un senso di stupore l’assalì. Non capiva cosa stava succedendo, Vittorio era lì ai suoi piedi esanime. Cosa gli era successo?
Voleva piangere, ma le lacrime non venivano giù. Si sentiva come liberata da quell’incubo. Vittorio non avrebbe più potuto finire ciò che aveva cominciato. Non avrebbe più potuto irretirla col suo finto amore e farle ancora male. E Marta…
Marta sarebbe tornata a momenti, e lei non poteva difendersi, intontita com’era dalla puntura, né poteva scappare senza gambe e senza forze. Marta era stata falsa con lei, la accudiva, riordinava la casa, si dimostrava affettuosa ma in realtà il suo scopo era un altro. Non riusciva a immaginare qual motivo potesse avere.
Sentì qualcuno salire le scale. Era lei? L’angoscia la prese, non riusciva a muovere un muscolo, i passi si avvicinavano. La porta si schiuse e Marta apparve sorridendo.
Ma, appena entrata, il sorriso si trasformò in un ghigno rabbioso.
Bettina era lì immobile, come lei l’aveva lasciata, ma Vittorio giaceva a terra con gli occhi sbarrati e un rivolo di sangue gli colava dalla bocca.
Un urlo disumano ferì le orecchie di Bettina, mentre guardava Marta buttarsi addosso al cadavere di Vittorio.
Voleva piangere, ma le lacrime non venivano giù. Si sentiva come liberata da quell’incubo. Vittorio non avrebbe più potuto finire ciò che aveva cominciato. Non avrebbe più potuto irretirla col suo finto amore e farle ancora male. E Marta…
Marta sarebbe tornata a momenti, e lei non poteva difendersi, intontita com’era dalla puntura, né poteva scappare senza gambe e senza forze. Marta era stata falsa con lei, la accudiva, riordinava la casa, si dimostrava affettuosa ma in realtà il suo scopo era un altro. Non riusciva a immaginare qual motivo potesse avere.
Sentì qualcuno salire le scale. Era lei? L’angoscia la prese, non riusciva a muovere un muscolo, i passi si avvicinavano. La porta si schiuse e Marta apparve sorridendo.
Ma, appena entrata, il sorriso si trasformò in un ghigno rabbioso.
Bettina era lì immobile, come lei l’aveva lasciata, ma Vittorio giaceva a terra con gli occhi sbarrati e un rivolo di sangue gli colava dalla bocca.
Un urlo disumano ferì le orecchie di Bettina, mentre guardava Marta buttarsi addosso al cadavere di Vittorio.