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1La parte meno importante Empty La parte meno importante Mar Nov 07, 2023 10:45 pm

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

LA PARTE MENO IMPORTANTE


Seduto sull’orlo del precipizio, le mani infilate fra le cosce e la roccia e i piedi penzoloni nel vuoto, stretti in un paio di scarpe decisamente poco adatte ai sentieri di montagna, l’uomo guardava dritto di fronte a sé attraverso le strette fessure delle palpebre, sfidando l’aria pungente del tardo pomeriggio d’inizio autunno.      
Il tramonto stava dando il meglio di sé, con il sole basso sull’orizzonte che riempiva il cielo di mille sfumature di rosso e arancio e gareggiava invano con la sua tela effimera contro i colori caldi del fogliame del bosco sottostante.  
Ma lo spettacolo sfolgorante non sembrava destare alcun interesse agli occhi dell’uomo.
Tutto si sarebbe presto spento nel buio della notte e ogni colore si sarebbe dissolto in anonime tonalità di grigio, fra le quali anche lui si sarebbe potuto confondere, mimetizzare, sparire per sempre.
Svanire era ciò che ora desiderava di più. Sperando che, insieme a lui, sarebbe sparito tutto quanto.
Sarebbe sparito il rosso denso che impregnava la manica sinistra del cappotto e che continuava a gocciolare nonostante la cintura legata stretta appena sopra la ferita.       
Sarebbero spariti i tratti tesi del viso, distorti e scavati da smorfie ripetute di dolore, e che – ne era sicuro – non avrebbero mai più mostrato l’usuale gentilezza, l’allegria contagiosa, l’empatia istintiva, l’avida curiosità… tutte doti che molti bonariamente gli invidiavano, ma che forse lo avevano anche condotto fino a quel punto.  
Un brivido gli risalì frettoloso la schiena, disperdendosi in un tremito per tutto il corpo stanco e indolenzito. E fu subito seguito da un pensiero, affilato e altrettanto gelido: un pensiero di rivalsa, di vendetta forse, un pensiero la cui forza ineffabile e sconosciuta sembrava capace di sostenerlo anche attraverso le prove più dure e frustranti che il destino poteva ancora mettergli davanti.  
Prove insignificanti dopotutto, qualsiasi fossero state; quasi banali al confronto di ciò che aveva vissuto solo poche ore prima, quella mattina stessa, rientrando a casa con i caffè e i cornetti caldi per la prima colazione.
Amava Lisa teneramente, ed era una sua consuetudine, quando gli era possibile, servirle la colazione a letto, senza mai dimenticare di appoggiare un fiore sul vassoio.  
Lei era una donna problematica, una donna con un passato.   
I servizi l’avevano affidata a lui in quanto funzionario federale, ma soprattutto per le sue doti caratteriali e la sua riconosciuta predisposizione per i rapporti umani.     
Lisa era vissuta a lungo in un istituto governativo, dove si insegnava a ragazzi con attitudini particolari a sviluppare, controllare e usare i propri poteri.
All’età di vent’anni, le sue capacità incominciarono ad affievolirsi, fino a scomparire quasi del tutto, ma ritenendola potenzialmente in grado di riacquistarle conducendo una vita normale, fu deciso di affidarla a un tutore.
Lui l’aveva seguita, incoraggiata e assecondata nei suoi desideri con attenzione e con affetto.
Ben presto, tale affetto si trasformò in amore che, ricambiato, li portò al matrimonio. 
La loro vita trascorreva semplice e serena. Stavano bene insieme, erano felici.        
Poi, stamattina…   
La rabbia gli ribolliva dentro.      
Un senso di impotenza lo sopraffece.     
Era stanco.   
Si sentiva stanco, e il suo sangue continuava a gocciolare dalla manica del cappotto.    
Doveva riposarsi.   
Doveva scappare.   
Doveva nascondersi.         
Doveva farsi curare.
Doveva fare in fretta.        
Aveva freddo, la notte era vicina, ombre inquietanti incombevano attorno a lui.   
Non sapeva quali capacità avesse avuto Lisa, non aveva mai voluto indagare, né tantomeno era a conoscenza che avesse ripreso il controllo dei suoi poteri.       
Certo era schiva, non amava frequentare gente che conosceva da poco, ma era comprensibile dato la vita che aveva condotto da adolescente.         
Era difficile guadagnare la sua fiducia.  
Lui c’era riuscito.   
Adesso, però, aveva freddo. Era già buio, sentiva il vento muovere le fronde col suo fischio sordo.
Chissà che animali vivono in questo posto, chissà se il mio sangue che continua a gocciolare li attirerà. Chissà…    
Si alzò con fatica dall’orlo del precipizio e barcollando si allontanò.   
Riuscì a raggiungere una balza rocciosa, sedette con le spalle appoggiate a essa, poi stremato perse i sensi.
«Dottor Emmenberger? Sono Lisa. Ho ricordato tutto, ora. Ho cercato di ucciderlo. Non avrei potuto vederlo soffrire. Lo amo troppo. È fuggito verso la montagna. Lei deve aiutarmi a ritrovarlo.» Il volto di Lisa era rigato da copiose lacrime.           
«Aspettami. Dieci minuti e sono da te.» 
Tutto le era apparso chiaro, all’improvviso. Ricordava il lungo periodo passato nell’Istituto Gamma. Ricordava gli interventi a cui era stata sottoposta per l’inserimento di quei microsensori nelle mani e nel cervello.    
Le avevano detto che soltanto una percentuale irrisoria della popolazione aveva le caratteristiche genetiche e le attitudini richieste, quei poteri naturali che, potenziati con le nuove tecniche, avrebbero permesso di conseguire risultati sconvolgenti. Terminata tutta la procedura, compreso il periodo di addestramento, lei e gli altri come lei avrebbero scritto una pagina nuova nel campo della diagnostica. Attraverso l’imposizione delle mani sul corpo umano avrebbero potuto definire con precisione tutte le patologie di un paziente. Ciò avrebbe significato la fine della maggior parte dei prelievi ematici, delle ecografie, delle tecniche radiologiche, delle TAC e delle risonanze. I sistemi sanitari di tutto il mondo avrebbero usufruito di questa rivoluzione, prestando servizi di diagnostica precoce a costi irrisori per la collettività.
Tutto procedeva come previsto, ma all’improvviso per lei era arrivato il blackout.                              
«Eccomi, Lisa! Da che parte si è diretto?»                   
«Di là, dottore. Vede? Ci sono tracce di sangue verso il sentiero.»     
Seguendo le tracce intrapresero il cammino che si arrampicava tortuoso fra rocce aspre e cespugli irti di spine.                
«Ma cosa hai combinato, Lisa?» Disse Emmenberger, con le mani nei capelli, mentre cercava di seguire ansimando il passo veloce della donna. 
«Non potevo fare altro, dottore. È successo all’improvviso, ieri sera, mentre facevamo l’amore. Dopo tanto tempo, non avrei mai creduto che potesse accadere di nuovo. Ci abbracciavamo con tenerezza quando ho sentito gli impulsi. Lo accarezzavo in ogni parte del corpo e ovunque sentivo quelle scariche che si trasformavano in dati inequivocabili nel mio cervello. Metastasi diffuse. Incurabili. Mesi, forse settimane, di vita. Ho passato il resto della notte pensando a quello che avrei potuto fare. Come avrei sopportato di vederlo morire fra mille sofferenze, dopo tutto quello che aveva fatto per me? Questa mattina si è alzato ed è andato come al solito a comprare i caffè e i cornetti. Poi, abbiamo fatto colazione. Stava per uscire per andare al lavoro. Ho preso il coltello dalla cucina e l’ho colpito alle spalle con tutta la mia forza e tutta la mia disperazione, ma lui si è voltato e mi ha guardato… non dimenticherò mai quello sguardo. Non era paura, non era dolore fisico, ma incredulità, delusione. Poi, è riuscito a fuggire chiudendo a chiave la porta di casa dall’esterno. Quando sono riuscita ad aprire era sparito.»  
«È stata una pazzia, Lisa. Dovevi chiamarmi prima… speriamo che non sia troppo tardi. Eccolo là, sotto quella roccia. Speriamo che sia ancora vivo!»         
«Respira, dottore?»
Era ormai buio quando riuscirono a trascinare a fatica il corpo di Andrea fino all’auto di Emmenberger.
Respirava a fatica. La ferita aveva smesso di sanguinare, ma non aveva un bell'aspetto.
«E ora?» chiese Lisa.        
Una parte di lei continuava a sentirsi in colpa per quello che aveva fatto, la parte più debole, quella che aveva perso i suoi poteri e forse per anni li aveva tenuti a distanza, arginati in favore di una vita che rasentasse la normalità.         
Ma poi c’era quell’altra Lisa, quella che aveva preso il coltello in mano e ora attendeva una risposta.
«Dobbiamo metterci in viaggio e sperare di arrivare in tempo.» 
«Arrivare dove? E in tempo per cosa?» 
«All’Istituto. Per provare a salvarlo.»    
«Non c’è nessuno là che possa salvarlo, dottore. Lo sa anche lei.»  
L’uomo scosse la testa. «La diagnosi non è tutto» disse. «È la parte meno importante.»         
Gli chiese cosa intendesse. Ma Emmenberger la convinse a salire in auto. Non c’era tempo per altre spiegazioni. Avrebbe visto con i suoi occhi.
Si sistemò sul sedile posteriore, il corpo freddo del marito appoggiato contro il suo.        Continuava a sentire le metastasi. La coltellata non le aveva certo rimosse. La coltellata aveva creato altri danni. Sentiva anche quelli. Sentiva la febbre avvicinarsi, l’inizio di un’infezione. Qualcosa che aveva creato lei.     
Il dottore guidò tutta la notte e nessuno dei due disse una parola.    
Alle prime luci dell’alba, deviò dalla statale lungo una strada nei boschi.        
Lisa ricordò le sagome degli alberi, lo sterrato su cui sobbalzava l’auto, l’odore di resina che entrava dai finestrini. Le sensazioni di quando aveva lasciato l’Istituto Gamma, dopo il blackout, quando aveva perso i suoi poteri e le avevano offerto la possibilità di una vita normale, accanto a un uomo che non meritava. Una parentesi che era durata anni e che ora assomigliava alla vita di qualcun altro, una donna che non era lei, per cui la normalità era sempre stata un’illusione. 
Il dottore fermò l’auto.     
«Aspetta qui», le disse, poi scese e camminò fino all’ingresso.    
Accanto a lei Andrea si agitò. La febbre era arrivata.       
Dopo qualche minuto, vide il dottore tornare verso la macchina, seguito da due uomini. Presero di peso il marito e lo caricarono su una barella.        
«Seguimi ora», le disse Emmenberger.  
Percorsero un lungo corridoio, un tubo trasparente sospeso nel vuoto, seguendo i due uomini e la barella. Sotto di lei Lisa vide gli studi medici, le sale d’attesa, le camerate in cui aveva trascorso migliaia di notti a sognare tutti i mali del mondo agitarsi inquieti sotto le sue mani. E vide i giovani allievi, di ogni età: piccoli come era stata lei nei suoi primi ricordi e grandi, vicini all’età del blackout, quando la curiosità di crescere era diventata un ostacolo.         
Attraversarono l’intero istituto e arrivarono a una porta. Lisa ricordava anche quella. Le avevano sempre ripetuto che oltre non c’era nulla, solo quel mondo dove, nonostante le loro abilità, la gente avrebbe continuato a morire.         
«Andiamo via?» chiese a Emmenberger. «Mi ha portato qui solo per fare una passeggiata sul viale dei ricordi?»  
Ma quando la porta si aprì, vide un altro corridoio, identico a quello che avevano percorso. Allora si voltò a guardare indietro e ripensò alle parole del dottore.    
La parte meno importante.
«Sei pronta?»         
«Per cosa?» 
«Per guarire, Lisa.»
Si chiese se parlasse di lei. Se non fosse sempre stata lei, quella malata. Se la guarigione l’avrebbe riportata alla sua illusione di normalità.    
Andrea si agitò sulla barella. La ferita aveva ripreso a sanguinare. Non aveva bisogno di toccarlo per sapere che era vicino alla fine.         
Fece un passo oltre la soglia e vide altri come lei, che non erano più bambini, che avevano sperimentato il potere e lo avevano dimenticato e ora erano lì in cerca della parte migliore di loro.
«Questo posto ha un nome?» chiese.     
Il dottore le sorrise, nonostante la stanchezza della notte passata a guidare.       
«Abbiamo appena iniziato. Bisognerà trovarne uno, non credi?»

2La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Mar Nov 07, 2023 11:20 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Rileggendo il racconto nella sua interezza, l'insieme arriva con maggior equilibrio.
Gli staffettisti si sono passati "capitoli" non facili da legare tra loro, ma la fantasia in DT non manca di certo.
L'unico punto che forse modificherei è la lunga frase in cui Lisa spiega cosa è successo: troppo lungo. L'avrei suddiviso in periodi più brevi, intervallati dalla descrizione di piccoli gesti: una pausa per riprendere fiato durante il cammino per cercare il marito, una carezza al marito, passarsi la mano tra i capelli... Penso che in circostanze del genere l'ansia, la paura e il ricordare cosa è successo portino a distribuire ciò che si vuole raccontare in pezzetti, anche per riordinare il tutto. Ma è una mia personalissima osservazione.
Così come avrei diviso con uno spazio i primi due brani dal secondo e poi ancora il secondo dal terzo, per enfatizzare meglio le differenti situazioni.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

A Danilo Nucci e M. Mark o'Knee garba questo messaggio

3La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Mer Nov 08, 2023 7:21 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

A racconto ultimato confermo che la storia prodotta da questa corsia sembra avere i requisiti giusti per diventare un bel romanzo.
A livello di racconto, nell’insieme, si notano stili non perfettamente amalgamati. Anche io come  @Susanna avrei inserito uno stacco o magari una cesura almeno al momento del cambio di pdv su Lisa.
Il rapporto tra i due protagonisti, demandato interamente al “tell” di un narratore onnisciente,  toglie un po’ di mordente alla lettura e le storie di vita di entrambi, per questo a mio avviso,  restano bidimensionali. (Per questo con un romanzo si potrebbe approfondire e indagare le personalità di ciascuno oltre a far vivere al lettore il rapporto tra i personaggi emozionando di più il lettore.)
Molto originale il “potere” di Lisa, ottimo il finale che si apre a una storia dai risvolti fantascientifici che lascia una sensazione di inquietudine e che conferisce  colore e  personalità al racconto.
Insomma se in certi momenti mancano le sorprese perché le vicende sono tutte raccontate e leggendo si sta comodi sul binario voluto dallo scrittore, nell’ultima fase il lettore viene chiamato a farsi domande, a entrare a far parte del racconto e, per questo, la lettura vale il prezzo del biglietto.
Segnalo che ci sono dei passaggi con la consecutio temporum da revisionare si passa dal trapassato a remoto e questo stona abbastanza.

Lisa era vissuta a lungo in un istituto governativo, dove si insegnava a ragazzi con attitudini particolari a sviluppare, controllare e usare i propri poteri. 
All’età di vent’anni, le sue capacità incominciarono ad affievolirsi, fino a scomparire quasi del tutto, ma ritenendola potenzialmente in grado di riacquistarle conducendo una vita normale, fu deciso di affidarla a un tutore. 
Lui l’aveva seguita, incoraggiata e assecondata
Resta un ottimo esercizio di gruppo. Complimenti a tutti!

A Danilo Nucci e M. Mark o'Knee garba questo messaggio

4La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Sab Nov 11, 2023 1:20 pm

Stefy

Stefy
Padawan
Padawan

Rimane un "racconto raccontato", che di per sé non è per forza una cosa negativa, ma in un testo così breve, si nota molto. Questo credo sia dovuto alla fantasia sfrenata degli staffettista che , dal nulla, riescono a inventarsi interi mondi. C'è materiale per almeno un paio di romanzi e il bello è che il passaggio tra gli staffettista non si nota, e questo è un bel "plus". Siete stati bravi.

A Danilo Nucci e M. Mark o'Knee garba questo messaggio

5La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Sab Nov 11, 2023 5:29 pm

vivonic

vivonic
Admin
Admin

Credo che questo racconto abbia dei problemi forti per funzionare al meglio delle proprie possibilità.
Il primo, il più importante, è la staticità infinita che contraddice in pieno il principio "show, don't tell". Infodump spaziale nella seconda parte del racconto, esubero di aggettivi e di frasi ridondanti nell'incipit, consecutio temporum da rivedere e anche inesattezze di punteggiatura non agevolano una lettura di per sé poco avvincente.
Sembra, poi, di aver letto un racconto spaccato completamente a metà. Si arriva alla fine e ci si chiede come sia successo, essendo partiti da quell'incipit. Infatti è l'unico racconto che ho letto prima intero, poi nei suoi pezzi, e poi di nuovo intero. Non è legato bene, secondo me.
Probabilmente il tutto è dovuto allo stile degli scrittori che vi hanno preso parte, però il risultato finale è un po' deludente e a me non è piaciuto.


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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

6La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Sab Nov 11, 2023 10:20 pm

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Penne.

Non si nota lo stacco tra un brano e il successivo e anche la coerenza stilistica mi sembra soddisfacente. C'è un cambio di punto di vista che quasi non si nota e anche i vari flashback, soprattutto il primo, sono gestiti bene.
La capacità di diagnosi per contatto aumentata con la tecnologia ha molto il sapore di alcuni supereroi, diciamo che buttata lì così non mi piace molto come soluzione e avrei preferito un po' più di background. Inoltre (ma di sicuro dipende da come ho interpretato io) l'impressione finale è che all'inizio Lisa sembra uscire dai laboratori Gamma come eccezione, invece nel finale sembra una regola che a ventun'anni ci si dimentichi tutto.
Il finale non è sospeso però lo sembra molto, non capisco perché mi dia questa sensazione.
Piaciuto molto il personaggio di Lisa che, nel momento dello switch, si trasforma in un carnefice.

Grazie e speriamo che ci sia un prossimo Relay!

A M. Mark o'Knee garba questo messaggio

https://linktr.ee/Achillu

7La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Sab Nov 11, 2023 10:41 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Letto nel suo insieme, mi sembra che il racconto abbia un suo perché, nonostante le differenze stilistiche che si possono cogliere nelle varie frazioni. La trama scorre piuttosto bene e concordo con chi ha detto che c'è materiale sufficiente per sviluppare un paio di romanzi. Chissà...
Il neo più evidente, secondo me, è il protagonista, che, in un primo momento, sembra essere l'uomo (Andrea) e poi invece il testimone (appunto) passa nelle mani di Lisa.
Mi sento comunque di fare i complimenti ai miei compagni di squadra: la fantasia non è mancata.
M.


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"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

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8La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Dom Nov 12, 2023 9:46 am

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ricommento per aver letto, anzi riletto, i vari pezzi e poi ancora il finale.
L'idea di base, una storia che sa un po' di fantascientifico, con molta psicologia dei personaggi e descrizioni che rendono bene l'insieme, mi era piaciuta e mi piace. Però sta un po' stretta, scontando anche il dover raccontare molto per far entrare il lettore nella trama.
Un "difetto" se vogliamo chiamarlo così, che alla fine accomuna un po' tutti i racconti: 4000 caratteri sono davvero pochi se vuoi impostare una storia importante.
Ma qui ogni sfida genera comunque buoni frutti.
Complimenti agli staffettisti.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

A Danilo Nucci garba questo messaggio

9La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Dom Nov 12, 2023 10:51 am

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

È un racconto che avrebbe probabilmente avuto bisogno di più spazio, come è stato notato, ma in fondo credo che si faccia leggere con un certo interesse.
Mi è piaciuto il brano introduttivo di @
M. Mark o'Knee le sue accurate descrizioni e i primi paletti seminati, lasciando ampio spazio alla fantasia degli altri. Un ottimo antipasto.
Il primo piatto è arrivato con @Menico che ha fatto conoscere come è nato l’amore fra l’uomo (poi Asbo ha deciso di chiamarlo Andrea) e Lisa e ci fatto conoscere meglio la donna e i suoi poteri particolari.
Nel mio secondo piatto, mi aveva incuriosito il personaggio di Lisa e mi sono buttato sulla sua storia, cercando di conciliare lo sviluppo della vicenda con i paletti che già erano stati fissati. Certamente ho raccontato molto, forse troppo, ma ormai mi conoscete, a me piacciono molto i racconti e le cose da dire erano molte.
Infine è arrivato il dessert di @Asbottino con la sua scrittura essenziale ma incisiva, il tipo di scrittura che prediligo. Ha saputo mantenere la coerenza del testo e ha scelto un finale “aperto” che non mi è dispiaciuto affatto.
Porgo infine le scuse a
Dürrenmatt per avergli rubato, da “Il sospetto”, il nome del dottor Emmenberger, che nell’originale è molto più inquietante del nostro dottore.

A Asbottino, caipiroska e M. Mark o'Knee garba questo messaggio

10La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Dom Nov 12, 2023 1:47 pm

Hellionor

Hellionor
Admin
Admin

Allora, intanto complimenti a tutti.
Il metro di giudizio non può, a mio avviso, essere lo stesso che utilizzerei per un racconto "individuale". Avendo partecipato io stessa, conosco le difficoltà di questo gioco e le terrò in considerazione.
Il vostro racconto ha molto fascino, la storia è intrigante e i personaggi sono costruiti bene e credibili. Purtroppo lo spazio per una storia come la vostra era poco, a mio avviso.
Quindi, anche se il racconto si legge con piacere e i personaggi restano impressi, resta quel certo non so che di "mancanza".
Resta un godibilissimo lavoro di squadra per il quale vi rinnovo i miei complimenti.
Ele

A Danilo Nucci, ImaGiraffe e M. Mark o'Knee garba questo messaggio

11La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Dom Nov 12, 2023 1:51 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Probabilmente questo è il racconto meno uniforme, quello in cui emergono in modo abbastanza netto i vari stili degli autori.
Comunque la storia mi è piaciuta, soprattutto l'indirizzo che ha dato Danilo, con quel mix tra scienza e fantascienza, con l'applicazione di poteri particolari in ambito medico. Quella è stata una svolta davvero intrigante.
La sensazione finale è di aver letto qualcosa di gradevole e interessante.

A Danilo Nucci e M. Mark o'Knee garba questo messaggio

12La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Dom Nov 12, 2023 6:21 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Sono sincero, il racconto, pur essendo scritto molto bene, è molto lontano dalle mie corde come struttura e genere, amando molto poco questo tipo di di mix tra il giallo e la fantascienza (a meno che l'auotre non sia Stephen king, vedi "L'istituto", romanzo che in qualche modo questo racconto mi ha ricordato).
las crittura è ottima e anche il genere è seguito dai quattro staffettisti in modo organico e coerente.
A livello di lettura del racconto intero si nota uno stacco un po' brusco subito dopo che Andrea perde i sensi e il punto di vista passa  a Lisa con il discorso diretto (Lisa è al telefono con il Dottor Emmenberger).
Un buon lavoro che meriterebbe di essere sviluppato in spazi più ampi perché l'idea di fondo è molto buono e la scia ampie possibilità di manovra.


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La parte meno importante Badge-3

A Danilo Nucci e M. Mark o'Knee garba questo messaggio

13La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Dom Nov 12, 2023 7:19 pm

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Lo stacco grafico tra Andrea e Lisa avrebbe aiutato, ma avendo io avuto lo stesso problema pubblicando il racconto in corsia (ovvero di spaziatura che ho messo e invece non è presente) non me la sento certo di giudicarlo un errore. Per me l'unico problema del racconto è l'equilibrio tra le parti, insomma, la protagonista è Lisa, avrebbe dovuto avere molto più spazio. Però è venuto fuori così, peccato. Per il resto ho trovato l'idea ottima, anche questa ambientazione Trentina? Sudtirolese? Mi è piaciuta parecchio, probabilmente la migliore del concorso, originale e suggestiva. A rileggerci!


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La parte meno importante Senza_10

A Danilo Nucci e M. Mark o'Knee garba questo messaggio

14La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Lun Nov 13, 2023 10:37 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

In questo racconto emerge il bello e il brutto di questo concorso a staffetta. Ogni staffettista ha cercato di metterci del suo, ha fatto del suo meglio per dare spessore al racconto, e queste cose emergono tutte. Ho trovato anche un certo gusto nel farlo, come se ogni concorrente ci tenesse a fare benissimo il suo lavoro. Ripeterlo non fa mai male; qui il materiale per un bel libro c'è, diciamo un libro solo perché, non so voi, ma ste trilogie hanno stancato.

La cosa interessante è che se ognuno scrivesse la sua versione dello stesso racconto, verrebbero fuori 4 racconti completamente diversi. E questa cosa mi affascina molto. Bravi.

A Danilo Nucci e M. Mark o'Knee garba questo messaggio

15La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Lun Nov 13, 2023 8:14 pm

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Viene da chiedersi se sia più riuscito un racconto dove le individualità emergono oppure uno dove si annullano. Probabilmente nessuna delle due cose ed entrambe. Vero è che qui risultano evidenti certi salti, di punto di vista e di voce narrante, ma ne viene fuori una storia sostanziosa, con i suoi difetti però anche con un mondo alle spalle che apre scenari romanzeschi. Un po' Stephen King, un po' Fringe. Personalmente ho adorato il fatto di poterlo chiudere. E un finale aperto era l'unica soluzione. Ero spaventato all'idea di dover essere l'ultimo staffettista. Se c'è una cosa che mi piace di un racconto è proprio scrivere la fine. Di solito scrivo l'inizio e poi mi fermo. Scrivo la fine e poi il resto. Insomma una roba alla Jaws: la testa, la coda e tutto quello che c'è in mezzo. Ma era la prima volta che chiudevo la storia di qualcun altro. Difficile, ma estremamente divertente. Complimenti ai miei compagni di corsia. Spero ci sia occasione di correre di nuovo insieme.


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La parte meno importante Senza_10

A Danilo Nucci e M. Mark o'Knee garba questo messaggio

16La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Lun Nov 13, 2023 10:11 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Asbottino ha scritto: Se c'è una cosa che mi piace di un racconto è proprio scrivere la fine. Di solito scrivo l'inizio e poi mi fermo. Scrivo la fine e poi il resto. Insomma una roba alla Jaws: la testa, la coda e tutto quello che c'è in mezzo.
Oh, meno male che non sono sola a lavorare così: a volte parto dal finale e vado a ritroso, altre volte da una scena o una situazione che poi decidere dove mettere è tosto. Una storia tutta lineare... mmmm, meglio un puzzle.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

A Asbottino garba questo messaggio

17La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Lun Nov 13, 2023 10:40 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao ragazzi.
Il racconto si legge davvero bene e ha sicuramente materiale per costruire un lavoro più complesso e articolato. Pensateci! 
Mi sembra che la parte iniziale sia molto raccontata, ma era necessario per introdurre i personaggi.
Non ho sentito scalini, o bruschi passaggi di mano, anche se ognuno ha mantenuto forte la propria personale visione. Enorme è stato il lavoro di Asbo che, con la solita naturalezza, ha annodato i fili,  spiegando davvero l’impossibile e proprio nella parte finale si trova la convincente giustificazione del tutto.
credo che anche per voi sia stata una bellissima esperienza.
Complimenti a tutti.

A Danilo Nucci e M. Mark o'Knee garba questo messaggio

18La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Lun Nov 13, 2023 10:46 pm

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

A 'sto giro, un po' per principio, ma soprattutto per mancanza di tempo, sto leggendo i vari componimenti in un'unica soluzione, ovvero a prodotto finito. Cerco di "dimenticare" che tra parole e personaggi, si nascondono quattro autori diversi. Dunque ciò che leggo lo prendo giocoforza come una realtà a sé stante, che valuto secondo il mio gusto personale e, per quel poco che mi compete, dal punto di vista tecnico. Cominciò da qui perché è nell'incipit che mi sono incartato parecchie volte. Non soltanto per le ripetizioni ma anche, a mio avviso, per un eccesso di descrizioni che hanno appesantito la lettura. 

Un altro aspetto, tra l'altro già notato, riguarda i personaggi. Sembra che tutto giri intorno ad Andrea anche se in realtà la vera protagonista è Lisa. Ma Lisa comunque non si prende totalmente la scena anzi, nel finale il Dott. Ratzinger o come si chiama lui, sembra addirittura rubargliela. 

Detto quanto sopra, di una cosa sono certo: il racconto è bellissimo secondo me, sia per l'ambientazione in questo futuro forse non troppo lontano, sia per il mix di generi che è veramente una scelta azzeccata. 

Grazie

A Asbottino, Danilo Nucci e M. Mark o'Knee garba questo messaggio

19La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Mar Nov 14, 2023 12:49 am

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Questo racconto è molto particolare e mi ha colpito per due motivi: il primo è la tematica che mi ha piacevolmente intrattenuta, il secondo sono le voci degli scrittori che si percepiscono forti e chiare. Sarò franca: a cose normali questo secondo aspetto non mi avrebbe convinta del tutto, ma nell'ottica della staffetta trovo che sia un bel modo per raccontare la storia. Attraverso le sensazioni di Andrea, passando per il tormentato passato di Lisa, instradati dal dottore, siamo giunti alla parte meno importante che conclude con delicatezza questa storia.
Nell'ottica globale del racconto si nota come ogni staffettista abbia scelto di rimanere se stesso, senza uniformarsi più di tanto al precedente, impegnandosi per inserire il pezzo migliore che riuscisse a creare per il proprio frammento, ma in questo caso credo che valga il detto meglio non è sinonimo di bene.
La storia nel suo insieme mi piace e mi convince, i personaggi hanno il loro spessore e un passato di rilievo, ma la scelta dei vari staffettisti di non omologarsi in maniera decisa e convinta al compagno precedente mi lascia titubante e, paragonando questo racconto agli altri testi letti, è la soluzione che mi convince di meno. Non sto dicendo che i vari pezzi devono essere fotocopie gli uni degli altri ma, nell'ottica di un unico racconto apprezzo di più il tentativo di coesione tra le parti.
Poi altri commentatori non notano i vari stacchi, quindi tutto rimane nella sfera della relatività!

A vivonic e Danilo Nucci garba questo messaggio

20La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Mar Nov 14, 2023 10:35 am

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

I racconto mi ha trasportato un po' in Minority Report. Degli individui con particolari poteri vengono "allevati/allenati" per un progetto sociale (in questo caso in campo medico). Sì, forse il risultato è poco omogeneo, ma credo che il racconto paghi più il limite spaziale. Nasce per essere un romanzo e viene liofilizzato in un racconto.
In alcuni punti la tensione è palpabile. In altri funziona un pochino meno.
Alla fine ho comunque trovato la lettura molto piacevole.
Grazie!


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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

A Danilo Nucci e M. Mark o'Knee garba questo messaggio

21La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Mar Nov 14, 2023 4:54 pm

Phoenix

Phoenix
Admin
Admin

Quattro calibri da novanta - di cui almeno due con penne diversissime - che tentano di uniformare lo stile di scrittura in così poche battute. Si sarebbe potuto dire che era una scommessa persa in partenza e invece alla fine sarebbe potuta andare decisamente peggio. L'idea non proprio originale (mi sono venuti in mente gli X-Men e la loro accademia) ha un suo fascino che per rendere il massimo avrebbe avuto bisogno di diversi aggettivi in meno e di un po' di spazio in più. Io non ho letto i vari racconti postati di volta in volta ma solo il risultato finale e se pur non cercando il pelo nell'uovo ho percepito la slegatura nel ritmo in almeno due punti, allora è li che si potrebbe lavorare.


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La gloria o il merito di certi uomini è scrivere bene; di altri, non scrivere affatto.

Jean de La Bruyère

A Danilo Nucci garba questo messaggio

22La parte meno importante Empty Re: La parte meno importante Mar Nov 14, 2023 8:54 pm

The Raven

The Raven
Admin
Admin

Ho letto questo racconto più volte, perchè la lettura è stata disturbata.
Una prima parte forse eccessivamente descrittiva, densa di immagini che alla fine non raccontano molto. Insomma, magari si poteva asciugare un po' per lasciare maggior spazio e imbastire la trama. Trama che fatica a decollare. Bisogna aspettare il terzo segmento per avere una direzione. Il che vuol dire che, nell'economia del racconto, i primi due segmenti non hanno un ruolo preponderante.
Credo che il racconto sia rimasto, ahimè, troppo frammentato, troppo poco amalgamato tra quattro penne profondamente diverse tra loro.


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IN GRAN SILENZIO OGNI PARTIGIANO GUARDAVA QUEL BASTONE SU IN COLLINA.


REACH OUT AND TOUCH FAITH!                                                                                               Sembrano di sognante demoni gli occhi, e i rai
                                                                                         del lume ognor disegnano l’ombra sul pavimento,
né l’alma da quell’ombra lunga sul pavimento
sarà libera mai!
Quel vizio che ti ucciderà
non sarà fumare o bere,
ma è qualcosa che ti porti dentro,
cioè vivere.

A Danilo Nucci garba questo messaggio

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