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Il cielo delle cento stagioni

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Messaggio Da Different Staff Ven Dic 01, 2023 6:58 pm

(bilancio della mia vita sentimentale ed affettiva che, pur forgiatami, non ha impoverito la parte sana di me)

Eri nel passato nebbioso, nei miei giorni smarriti
quando i pensieri acerbi fiorivano come un prato di marzo
e le levità sorvolavano il disincanto
con bizzarre staffette tra i cirri

Eri lì, mercante ambiguo di verità velate
Passi felpati sulla rugiada dei miei pensieri
quando credevo che gli orizzonti fossero tangibili
le certezze invulnerabili

Eri lì, guerriero ferito dai tuoi stessi dardi
radioso come la luce e cupo come il tormento
ad offrirmi una fermezza effimera
che sbiadiva nei tuoi incubi senza fine

Eri li, navigante di marosi irrequieti
vele troppo piccole le mie
si sfibravano nel vento teso delle tue ostinazioni
nella foschia di domani impalpabili

Eri li, acrobata di meridiani in cerca di nebulose
per sollevare la mia zavorra e asciugare lacrime di sale
ma quel lembo di terra per te era troppo piccolo
io volevo restare… e tu ripartire!

Eri lì, reduce di libertà mai espugnate
tra le sabbie mobili dei tuoi indugi
nel declivio costellato di incertezze
cadevo e riemergevo, ogni volta più fragile

Troppi calendari strappati, troppi giri di clessidra
sono qui oggi in equilibrio tra i flutti
ho trattenuto il bene, tutt’attorno,
seminandolo in quel prato di pensieri acerbi mai smarrito

Ho affrontato le maree dei rimpianti, proteggendomi tra le falesie
senza bussola né carte nautiche
solo le braccia aperte al mondo e al cielo…
quello delle cento stagioni volate via!
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Messaggio Da Fante Scelto Lun Dic 04, 2023 12:23 pm

Un componimento molto vecchio stile, improntato sulla similitudine tra la burrasca di un sentimento e svariate immagini "classiche", dagli elementi naturali e meteorologici alle figure simboliche cui andiamo più spesso quando si parla di sentimenti: guerrieri, naviganti, viaggiatori.
Non è chiarissimo se i versi facciano riferimento a un'unica persona o a molteplici, magari ogni quartina è riferita a un amore fallito differente. Questo dubbio mi deriva dalla premessa in parentesi, che in realtà è ambigua essa stessa.

Il lessico scelto è tanto aulico, fin estremo in alcune espressioni, non facili da decifrare, che hanno un significato profondo fruibile solo in superficie senza le note a fondo pagina. Come nelle antologie del liceo, dove tutti i versi hanno il loro richiamo numerico e la spiegazione svelata: "qui il poeta fa riferimento al matrimonio fallito con la fanciulla conosciuta sulla piazza del mercato appena pochi mesi prima," "qui si fa riferimento a una crisi emotiva forte nel periodo di isolamento quando aveva vent'anni," ecc.

Qualche espressione mi è piaciuta, come "vele troppo piccole le mie", ma nel complesso ho trovato la poesia troppo ricercata e aulica, motivo per il quale non è riuscita a colpirmi nel profondo.
E' innegabile però l'eccellente lavoro fatto nella ricerca di termini inusuali ed elaborati da parte della mano scrivente.
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Messaggio Da tommybe Lun Dic 04, 2023 12:34 pm

La prima strofa è veramente bella.
Rivolgere lo sguardo e i pensieri a se stesso è un atteggiamento che mi piace e conforta come una poesia di Bukowski.
'Acrobata di meridiani' è un'espressione meravigliosa mai letta prima.
Che dire...complimenti per la trasmissione, intendo dire per tutto quello che fai arrivare.
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Messaggio Da Achillu Lun Dic 04, 2023 3:45 pm

Ciao, Penna.

Analisi metrica: di solito mi trovo in imbarazzo di fronte a versi lunghi; il più lungo è "Ho affrontato le maree dei rimpianti, proteggendomi tra le falesie" sono ventuno sillabe se si tiene conto di tutte le sineresi e sinalefe; la cesura è evidenziata dalla virgola, risultando in un endecasillabo più un decasillabo. Altri versi lunghi non hanno una cesura chiara: "quando i pensieri acerbi fiorivano come un prato di marzo", "quando credevo che gli orizzonti fossero tangibili" però si possono inserire in modo arbitrario per identificare un verso doppio. Altri versi hanno una cesura, ma insufficiente per identificare eventuali versi doppi: "Eri li, acrobata di meridiani in cerca di nebulose"; in questo caso con una sineresi forzata "lì, acrobata" si può identificare un endecasillabo più un ottonario, oppure senza forzare la sineresi si può arrivare a un dodecasillabo, alleggerito da "acrobata" che è una parola sdrucciola con l'accento sulla quinta del verso, più un ottonario.
Otto quartine di quattro versi ciascuna senza rime evidenti. Versi sciolti e liberi.
Il ritmo è cadenzato anche dalle ripetizioni, in particolare sei quartine iniziano con "Eri" e cinque di queste con "Eri lì". Non c'è quasi punteggiatura. Non ci sono i punti fermi, solo qualche virgola (o punti di sospensione) a indicare le cesure; una virgola, una terna di puntini e due punti esclamativi a fine verso (uno è quello finale).

In questo componimento abbiamo titolo e sottotitolo e quindi ti ringrazio per avermi fornito un contesto per risolvere eventuali sottintesi.
La voce narrante è femminile e lo deduco dal sottotitolo: "forgiatami" lo interpreto come "avendomi forgiata". La narrazione è in seconda persona e si rivolge a un narratario maschile: "mercante ambiguo, guerriero ferito" eccetera.
Ci sono alcune metafore che trovo interessanti: la rugiada dei pensieri, l'acrobata di meridiani; bella l'immagine del prato di pensieri acerbi che sembra smarrito alla prima strofa ma recuperato alla settima.
Dalla quarta quartina fino alla fine abbondano le immagini di navigazione con numerosi riferimenti.
Nel sottotitolo si parla di "vita sentimentale e affettiva" in generale, quindi si può supporre che il narratario non sia una sola persona anche se il componimento sembra rivolgersi a un solo uomo (o ragazzo, visto che si parla anche di "pensieri acerbi" e "passato nebbioso") che accompagna la narratrice per lungo tempo.
Percepisco chiaramente il tentativo della narratrice di rincorrere questa persona o queste persone senza riuscirci e di conseguenza percepirsi inadeguata per la relazione (per esempio: "vele troppo piccole le mie"). Nel finale c'è il recupero della coscienza di sé, dei propri desideri e dei propri confini. Quindi, nonostante non mi sia piaciuta la parte ritmica del componimento, trovo questa poesia ricca di significato, di situazioni e con una storia che accompagna dall'inizio alla fine.

Grazie e alla prossima.

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Messaggio Da tommybe Lun Dic 04, 2023 4:05 pm

Chapeau per Achille
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Messaggio Da digitoergosum Lun Dic 04, 2023 4:32 pm

Ciao Penna. Senza tanto girarci intorno, ti dico subito che al momento la tua è contestualmente la "più poesia" e quella che più mi è piaciuta tra quelle incontrate fino ad ora in questo contest. Non è scevra da qualche critica, anche se sono l'ultimo a decidere, certamente avrai risposte per aiutarmi a capire meglio. Innanzitutto, perché "eri lì" la "i" a volte è accentata e altre no? Può essere un problema di formattazione nel passaggio tra email di presentazione e trasferimento al contest? Nel caso, segnalalo allo staff. Seconda perplessità: la punteggiatura che nelle poesie può essere scarna, personalissima, originale, addirittura inutilizzata, come in certi romanzi di Saramago, in alcune tue frasi l'ho percepita "mancante". Al termine del contest mi racconterai, se avrai piacere. Il terzo appunto lo considero risolto: i tanti "eri lì", ad una prima lettura, li ho trovati "troppi" ma leggendo meglio mi è parso di capire che non era una persona, bensì più persone che hai incontrato nel tuo vivere sentimentale, le descrizioni di quelle persone non coincidono pienamente, e allora ci stanno bene e non sono "troppi". Un ultimo mio respiro prima della chiosa: perché quella informazione iniziale? Ma forse ti occorreva per indicarci che sei completamente te stessa, pienamente aperta e che non vuoi che sia assolutamente interpretata la tua opera, vuoi con certezza essere riconoscibile. Avrei preferito rompere il tuo guscio per scoprirne il segreto. E ora la chiosa: al momento, ho ancora molto da leggere, sei senza alcun dubbio in cima alla mia graduatoria. Complimenti!
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Messaggio Da Petunia Mar Dic 05, 2023 7:36 pm

Eh… anche se di sapore retrò, questa poesia mi è piaciuta e mi ha  toccata. Un rapporto tossico, le vele troppe piccole, il lembo di terra troppo piccolo. C’è la storia di un rapporto tormentato e una presa di coscienza dopo anni in cui ti sei (immagino donna) sottovalutata.
C’è la freschezza e l’ingenuità della gioventù quando forse ti sei innamorata di uomo che credevi forte e protettivo come un porto sicuro. C’è il disincanto nel toccare l’abisso di lui e la consapevolezza della necessità di uscire da quei marosi per non essere trascinata sul fondale insieme a lui. C’è desiderio di riscatto e una gioventù d’animo mai sopita. Grazie per avermi fatto entrare nel tuo mondo.
Non è il mio stile preferito, ma la poesia è molto densa e coinvolgente.
Complimenti
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Messaggio Da MATTERA LUCIA Ven Dic 08, 2023 7:08 pm

Mi sono piaciute la prima strofa e l'immaginedell'acrobata di meridiani. Forse, se più breve e sintetica, sarebbe stata più efficace.

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Messaggio Da Luna in Giardino Sab Dic 09, 2023 10:01 am

Con questa poesia ho capito quando mi piace una poesia e quando no. Mi spiace ma ho percepito questa solo come un parlare di sé. Io, io, io. 
Cosa manca? qualcosa che possa servire a me per crescere. Non c'è un sentimento, ci sono svariate descrizioni, troppe. I sentimenti probabilmente sono dietro alle descrizioni, ma così rimangono troppo distanti e quindi non creano con il lettore quell'immedesimazione che serve perché la poesia venga amata.  Il cielo delle cento stagioni 2764

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Messaggio Da vivonic Mar Dic 12, 2023 10:22 am

Ciao, Autore. Ho molte perplessità su questa poesia, che in qualche modo mi ha incuriosito ma non mi soddisfa appieno. Probabilmente il motivo principale è la totale incapacità di suggerirti un ritmo di lettura, con versi troppi lunghi che tendono alla prosa e la punteggiatura che a volte c'è e a volte no, creando più inceppi che ausilio. Non ho niente in contrario a priori con la punteggiatura nella poesia, però se c'è va messa sempre, se no l'effetto è solo quello di rimbambire il lettore che cerca di trovare il ritmo poetico.
Nonostante la lettura sia quindi stata faticosa, alcune immagini sono potenti e restano. Insomma, a mio parere la costruzione è un po' difettosa, ma la poesia in sé ha delle indubbie qualità.
Complimenti.

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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
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Messaggio Da AleP20 Mar Dic 12, 2023 4:14 pm

Scritta benissimo, faccio fatica a leggerla, non saprei che ritmo darle, dati questi versi molto lunghi. Ho gusti diversi probabilmente, però ho apprezzato le situazioni che avvolgono e impregnano il componimento. Complimenti.

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Messaggio Da Resdei Mar Dic 12, 2023 4:36 pm

Ciao.
Alcune poesie (come certi film, alcuni libri ecc.) servono a chi le scrive. Questa è una di quelle. Anche per la presenza del sottotitolo, non hai lasciato al lettore alcuna possibilità di interpretazione. C’è tutto il tuo vissuto, appunto il tuo, doloroso, l’hai sviscerato, hai cercato i termini più appropriati per farlo uscire dal quotidiano, per renderlo universale.
Leggo anche una sotto-poesia, prendendo l’inizio delle otto strofe e che forse preferisco, spogliata da tutto il resto.
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Messaggio Da Pino Chisari Mar Dic 12, 2023 6:05 pm

Immagini apprezzabili e di qualità; la retorica svilisce un po' il testo.

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Messaggio Da M. Mark o'Knee Gio Dic 14, 2023 5:28 pm

Fra una punteggiatura a dir poco ineffabile e i “lì” sbagliati (quelli giusti, per fortuna, vincono tre a due), il lettore si ritrova a fare i conti con troppi “marosi irrequieti” per uscirne indenne, neanche fosse un provetto “acrobata di meridiani in cerca di nebulose”. Né aiuta l’eccessiva lunghezza della maggior parte dei versi o l’altisonante ridondanza di immagini (l’acrobata già nominato; il “guerriero ferito dai [suoi] stessi dardi / radioso come la luce e cupo come il tormento”; il “reduce di libertà mai espugnate”; ecc…) che sembrano uscire pari pari dalla moltitudine di pubblicità di profumi che, specie in questo periodo dell’anno, letteralmente esondano dallo schermo.
E, alla fine, non resta che una domanda: a che pro mitizzare queste figure maschili, se non sono state altro che “cento stagioni volate via”?
Un lavoro che proprio non mi ha preso.
M.

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Messaggio Da Arunachala Dom Dic 17, 2023 5:58 pm

mi è piaciuta parecchio.
eh già, ogni tanto qualcosa piace pure a me, non credete?
non è il mio stile preferito, anche perché in realtà non ne ho, però mi ha colpito in pieno il componimento.
lo trovo onseto e sincero, direi puro.
esternazione di un amore vissuto appieno ma, forse, non completatosi.
ti faccio i miei complimenti.

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Messaggio Da Tommaso Landini Dom Dic 17, 2023 10:32 pm

Mi dispiace doverlo dire, ma questa poesia non mi ha preso per nulla, anzi. La trovo assolutamente fuori dal tempo, sia come struttura, sia come scelte lessicali. Inoltre, mi pare che difetti di ritmo, con frasi troppo lunghe che, insieme ad un'eccessiva aulicità del testo, rendono troppo pesante la lettura. L'autore/autrice dovrebbe effettuare un grande lavoro di cesello, semplificare il linguaggio, creare immagini più originali: in questo modo il lettore potrà arrivare al cuore della poesia, e non soffermarsi sulle questioni manieristiche

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Messaggio Da paluca66 Mar Dic 19, 2023 9:53 pm

Forse la più poesia tra tutte quellle lette finora (e ormai me ne restano fuori poche), con immagini chiare nonostante un linguaggio a mio gusto eccessivamente ricercato, frutto senza dubbio di studio e di capacità poetica.
L'autrice ci racconta gli uomini che hanno fatto parte della sua vita sentimentale che lascia un senso di malinconia in quanto sembra che di ogni storia sia rimasto soltanto il negativo (la parentesi inizale, che non mi è piaciuta, in un certo senso sembra anticiparlo).
Ottimo lavoro stilistico che però non è riuscito a coinvolgermi ed emozionarmi.

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Messaggio Da Ospite Mar Dic 19, 2023 10:00 pm

Ciao,
un auto analisi introspettiva dove si attraversa tutte 
le parti della tua vita, con ferite o sorprese
per giungere a il punto fermo che sei tu.
Poesia ben narrata con belle immagini
e buona scrittura. Versi liberi
priva in alcune parti di punteggiatura.

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Messaggio Da frederik mikeli Sab Dic 23, 2023 5:55 pm

Ciao
Una poesia che ti lascia una sensazione negativa dominata dal l'odio per il partner. L'atmosfera cuppa
e griggia.

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Messaggio Da Byron.RN Mar Dic 26, 2023 12:42 pm

Poesia di stampo classico, che da profano provo a commentare da due punti di vista.
La struttura e la costruzione della poesia mi sembra buona. Lo stile è omogeneo, si usano parole coerenti, si creano immagini suggestive e potenti.
Acrobata di meridiani in cerca di nebulose è spettacolare, ha colpito anche me.
Però l'apprezzamento che ho si ferma all'involucro.
Il problema è che non mi è arrivata la parte emozionale. Come ha già scritto qualcuno, mi sono sentito poco coinvolto.
Non so perché, forse lo stile, la ricercatezza, depotenziano l'emozione che sta sotto.
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Messaggio Da Akimizu Mar Dic 26, 2023 12:54 pm

Ciao autore, una lettura impegnativa la tua, se.davvero si vuole arrivare al nocciolo del messaggio, a ciò che ci vuoi trasmettere, bisogna metterci non solo il cuore, ma anche il cervello. Stimolante quindi, e ti ringrazio. Io l'ho interpretato come un compendio, un elenco di amori passati, non è per me la stessa persona quella a cui ti rivolgi, ma a ogni "eri lì" ho trovato un amante diverso. Esistiti o metaforici non so. Ho visto l'incostante, l'iroso, l'ambiguo e così via. Ma nonostante questa messe di uomini malconci il finale è solitario ma arioso, pieno di speranza. Non ho invece apprezzato (gusti personali si intende) alcune forzature lessicali e il tono troppo alto del componimento, fosse stato leggermente più semplice lo avrei gustato di più. A rileggerci!
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Messaggio Da caipiroska Mar Dic 26, 2023 8:09 pm

Ciao,
una poesia molto intensa e ben ponderata.
Non mi piace molto la premessa tra parentesi che a mio avviso toglie qualcosa al testo: immaginare che ciò che ho letto fa parte davvero del passato di qualcuno m'impoverisce il messaggio in quanto penso: ma tutti a lei son capitati? Come non si fa a riconoscere la mediocrità quando s'incontra?
In quanto questi fatti accadono praticamente a tutti, avrei dato un respiro più universale al testo, togliendo quel senso di sconfitta finale, quel rammaricarsi del troppo tempo passato: belle o brutte son tutte esperienze.
Le emozioni spiccano nelle frasi con interessanti ghirigori di parole, che ben tracciano gli stati d'animo della protagonista anche se tendono a rimanere un po' statici: questo modo di esternare sentimenti ed emozioni lo trovo un po' superato:
Meglio poche frasi più semplici e dall'effetto immediato.
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Messaggio Da Ospite Dom Dic 31, 2023 6:38 pm

Decisamente retrò, mi sembra di leggere uno dei testi che sono sulle antologie scolastiche. Paragone con la burrasca anch'esso molto usato, troppo.

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Messaggio Da Molli Redigano Mar Gen 02, 2024 5:26 pm

Una poesia decisamente personale, anche se in questi versi, credo, un po' tutte le anime possono più o meno ritrovarsi. Ho notato un'estrema cura nella costruzione dei veri, e per enfasi con la quale sono stati caricati e per la ricerca dei termini. Insomma, non si è lasciato nulla al caso e questo si vede e si sente. Qualcosa che ammiro, per cui è evidente la padronanza del Poeta nel trattare di poesia.

Concordo con chi sostiene che questo componimento sia più poetico di altri, più classico. La mia è soltanto una sensazione poiché, come sapete, non possiedo strumenti tecnici per giudicare.

Grazie
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Messaggio Da Susanna Mar Gen 02, 2024 11:26 pm

Nei romanzi o nei racconti – soprattutto quelli delle nostre bellissime gare – il titolo è per me un elemento molto importante: deve incuriosirmi, prendersi la precedenza nelle letture, deve cominciare a raccontarmi, a portarmi dentro una storia, ma senza anticiparmi troppo. Se poi mi “inganna” o maschera una bella storia, bingo! E anche per le poesie è stato così. In questo testo mentre il titolo sì, è un buon invito alla lettura, davvero indovinato, il lungo sottotitolo non mi è piaciuto per niente, troppo anticipava del contenuto.
Ora niente da dire sullo stile, un po’ retrò – come hanno evidenziato altre Penne – ma non per questo non apprezzabile, anche se necessita di una lettura molto attenta per mettere l’una dietro l’altra le tante belle immagini che ci hai proposto, esplicative ognuna di un momento di vita vissuto intensamente. Ma quando occorre una lettura troppo attenta, si può anche perdere il filo emozionale che una poesia deve trasmettere in poco spazio. Non posso darti nessun suggerimento per aiutarti a far apprezzare questo testo anche a chi non ha molta dimestichezza con la poesia, ma a volte la semplicità trasmette più della ricercatezza e forse è anche più facile da gestire.

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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
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