Amore che non perdona

Ciao,
questa poesia è molto particolare: ci sono frasi lunghe, poi corte, ci sono rime, poi non ci sono più, tratti un tema importantissimo ma lo liquidi con frasi fatte e in più ad un tratto la poesia s'intreccia con la prosa.
Le frasi sembrano scritte di getto, senza una vera e propria ricerca per la parola migliore o quella più efficace: quello che scrivi non è originale, non rimane impresso e scivola via lasciando poco dietro di sè.  C'è poca cura in questa poesia sia nella scelta strutturale sia nella scelta delle parole che minimizzano un po' la forte denuncia che dovrebbe esserci dietro a questi argomenti.

Il tema trattato è sempre più attuale; con la cadenza ritmica delle rime diventa accattivante, per far passare un messaggio invece mmolto forte e preciso.

Ciao autore, ho trovato un po' ingenuo il tuo componimento, perdonami. Ho anche sorriso, lo confesso, alla "donna non si sfiora nemmeno con un fiore", nonostante l'argomento e me ne sono finanche vergognato, figurati, ma ogni volta che leggo o sento questa frase fatta mi viene in mente il cognato Lollobrigida che ne prende spunto per parlare di florovivaistica. A rileggerci!

Visto il periodo in cui si è svolto questo contest, l’argomento della violenza sulle donne non poteva mancare. Un testo che a mio parere è quasi un ibrido tra una poesia – la prima parte -e una prosa nella seconda parte, con versi più lunghi, dove le rime iniziali – un po’ zoppicanti – si perdono.
Ho l’impressione che sia un pezzo scritto in fretta, sicuramente sull’onda emozionale della vicenda di Giulia, dove il messaggio che vuoi trasmettere nella seconda parte ti abbia preso la mano e poi non sei riuscito/a a riprenderne il controllo, forse per mancanza di tempo o forse perché lo sentivi tanto importante (ma sono in tanti a dire le stesse cose e pare non serva a molto).
Un “racconto” questo che riporta alle tantissime storie di cui leggiamo ogni giorno: violenze nascoste, la speranza che l’amore possa far mutare le cose, la paura e l’inevitabile conclusione che non è più inaspettata. Purtroppo il testo è infarcito anche di luoghi comuni – la donna non si sfiora nemmeno con un fiore, sei un fiore che dona la vita, sei preziosa ecc. – che in ogni epoca sono stati spesi inutilmente, perché la violenza sulle donne è purtroppo qualcosa di antico e necessita, per essere combattuta, di qualcosa di maggiormente incisivo che non di frasi fatte che oggi non fanno più neanche sorridere figuriamoci riportare "sulla retta via" certi maschi (gli uomini sono altra cosa).
Anche il richiamo alla necessità di denunciare non rappresenta una novità. Le mie note: quei ceffoni dovevi proprio meritarti.  Forse era meritarli, ma non avrebbe fatto rima. Addietro: forse intendevi tempo addietro? Ma te ripetevi: immagino intendessi “tu ripetevi”.

Altra "poesia" dal tema molto attuale. Ho volutamente messo le virgolette poiché anch'io come molti credo di aver letto qualcosa più vicino alla prosa, che su due piedi definirei un flusso di coscienza / esortazione da parte di qualcuno che conosce la situazione della vittima. Quello di cui non sono sicuro è se il messaggio sia effettivamente arrivato a destinazione e se così non è allora possiamo considerare di portata generale questi "versi", una condanna della violenza sulle donne nel senso più mondiale, passatemi il termine, possibile.

Ieri ho commentato una poesia dove ho esordito dicendo "che pizza", non per il tema trattato ma perché l'ho percepita come senza anima. Qui strizzo l'occhio al Poeta Narratore, proprio perché siamo più vicini alla prosa alla quale, com'è arcinoto, sono più vicino. Aggiungo che le rime, anche se non sempre calzanti, non mi hanno disturbato.

Grazie

Messaggio palese e molto importante che, evidentemente, ha bisogno di più di qualche semplice rima.
Penso che avresti potuto dare una cadenza che avrebbe reso più fluido il testo. Grazie comunque.