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Nero Woff
Aspetto sempre che venga sera, quella dei pensieri retorici, quella delle candeline soffiate, quella dei baci appesi all’albero del melograno.
Sì, aspetto la sera degli imbecilli, quelli che ora chiamano boomer, quelli che…
Quelli che hanno funzioni biologiche esattamente come un cammello nel deserto e nel deserto non si usa paletta e contenitore per le deiezioni d’origine bio.
Certo per alcuni sono un’emerita testa di cactus, per altri solo un led che finché dura lo accendi altrimenti lo differenzi in qualche bidone col bollino che sempre differente è a seconda del luogo dove ti trovi.
Anni fa provai a drogarmi con i cartoni animati, ma dopo essermi pippato gatto Silvestro m’è rimasto troppo pelo nelle viscere.
Ho provato anche con lo svapo festival ma nemmeno lì ho compreso il lato dove s’aspirava il meccanismo.
Eh… Quante aspirazioni ho lasciato nell’uso retorico della mia esistenza.
«Il termine fottuto va ancora di moda?».
Il vicino di casa mi chiamava lo scrittore perso dandomi del Nero Woff e la cosa un po’ mi puzza ancora, restando in argomento di menti gettate sul marciapiede, per la precisione di escrementi.
Mi offrirono il mio primo bicchiere di Chivas Regal a una festa di compagni di scuola, in una casa in cui le scale avevano liane al posto del passamani e in cui le stanze erano circolari che non ho mai capito se lo fossero per via dell’alcol.
Ci andai travestito con pantaloni rossi e una giacca con tigre sul petto, pieno di brillantini e con un cappello di paglia rosso e scarpette con t’accoppi se cadi…
Avevo una Lancia coupè 1600 e se m’avesse fermato la buon costume m’avrebbe detto: “Che bel costume che hai, saresti così gentile da seguirci?”.
Ma nessuno mi fermò e non seguii sirene, né incantatori e nemmeno quella fottutissima notte fatta d’alberi morti e ombre cinesi e… pensare che i cinesi ancora dovevano conquistarci ufficialmente.
Ci andai in rincoglionatura naturalmente dettata da eventi di mollature femminili.
C’est la vie!
Ma quale cazzo di via, che senza un merdoso navigatore di ritorno al futuro mi dovetti orientare fra le campagne con le stelle e le stelle mi furono propizie e pure prozie che ci misi non meno di due ore per trovare la location, si dice così no?.
La mia carriera di alcolizzato finì quella sera in un pantalone rosso e in una giacca tigrata.
A dirla tutta dopo qualche anno tentati di sensibilizzarmi all’uso della menta con ghiaccio ma anche quella decisione mi buttò male perché da lì a breve il surriscaldamento globale avrebbe cancellato tutto il ghiaccio della terra.
Oggi sarei propenso a fumarmi anche qualche eco point ma non sarebbe corretto e mi darebbero dello stronzo patriarcale imbevuto di Nico e Tina, due tipi che non ho mai conosciuto a dire il vero.
Diciamocelo tra uomini, o porca d’una vacca, o… merda sto sbagliando tutti i termini in questa scrittura.
Pace e bene ragazzi da oggi mi fiondo in un negozio di verdura e divento vegano come Goldrake che sconfiggeva i mostri di Vega.
Ecco spiegato il perché…
E pensare che l’ho capito solo ora.
Che testa fumata, non ho speranza alcuna di fare lo scrittore, non ho pazienza alcuna di essere me stesso, non ho è basta.
Ma... quando viene sera spunta la retorica e, accanto alle pantofole di pelliccia nera, mi pippo una dose di bronco dilatatore e, dopo essermi raddrizzato il setto nasale, mi sollazzo con qualche compressa d’antistaminico.
“E sta minchia”, son messo proprio bene e pensare che un tempo qualcuno mi chiamava Nero Woff.
Nero Woff
Aspetto sempre che venga sera, quella dei pensieri retorici, quella delle candeline soffiate, quella dei baci appesi all’albero del melograno.
Sì, aspetto la sera degli imbecilli, quelli che ora chiamano boomer, quelli che…
Quelli che hanno funzioni biologiche esattamente come un cammello nel deserto e nel deserto non si usa paletta e contenitore per le deiezioni d’origine bio.
Certo per alcuni sono un’emerita testa di cactus, per altri solo un led che finché dura lo accendi altrimenti lo differenzi in qualche bidone col bollino che sempre differente è a seconda del luogo dove ti trovi.
Anni fa provai a drogarmi con i cartoni animati, ma dopo essermi pippato gatto Silvestro m’è rimasto troppo pelo nelle viscere.
Ho provato anche con lo svapo festival ma nemmeno lì ho compreso il lato dove s’aspirava il meccanismo.
Eh… Quante aspirazioni ho lasciato nell’uso retorico della mia esistenza.
«Il termine fottuto va ancora di moda?».
Il vicino di casa mi chiamava lo scrittore perso dandomi del Nero Woff e la cosa un po’ mi puzza ancora, restando in argomento di menti gettate sul marciapiede, per la precisione di escrementi.
Mi offrirono il mio primo bicchiere di Chivas Regal a una festa di compagni di scuola, in una casa in cui le scale avevano liane al posto del passamani e in cui le stanze erano circolari che non ho mai capito se lo fossero per via dell’alcol.
Ci andai travestito con pantaloni rossi e una giacca con tigre sul petto, pieno di brillantini e con un cappello di paglia rosso e scarpette con t’accoppi se cadi…
Avevo una Lancia coupè 1600 e se m’avesse fermato la buon costume m’avrebbe detto: “Che bel costume che hai, saresti così gentile da seguirci?”.
Ma nessuno mi fermò e non seguii sirene, né incantatori e nemmeno quella fottutissima notte fatta d’alberi morti e ombre cinesi e… pensare che i cinesi ancora dovevano conquistarci ufficialmente.
Ci andai in rincoglionatura naturalmente dettata da eventi di mollature femminili.
C’est la vie!
Ma quale cazzo di via, che senza un merdoso navigatore di ritorno al futuro mi dovetti orientare fra le campagne con le stelle e le stelle mi furono propizie e pure prozie che ci misi non meno di due ore per trovare la location, si dice così no?.
La mia carriera di alcolizzato finì quella sera in un pantalone rosso e in una giacca tigrata.
A dirla tutta dopo qualche anno tentati di sensibilizzarmi all’uso della menta con ghiaccio ma anche quella decisione mi buttò male perché da lì a breve il surriscaldamento globale avrebbe cancellato tutto il ghiaccio della terra.
Oggi sarei propenso a fumarmi anche qualche eco point ma non sarebbe corretto e mi darebbero dello stronzo patriarcale imbevuto di Nico e Tina, due tipi che non ho mai conosciuto a dire il vero.
Diciamocelo tra uomini, o porca d’una vacca, o… merda sto sbagliando tutti i termini in questa scrittura.
Pace e bene ragazzi da oggi mi fiondo in un negozio di verdura e divento vegano come Goldrake che sconfiggeva i mostri di Vega.
Ecco spiegato il perché…
E pensare che l’ho capito solo ora.
Che testa fumata, non ho speranza alcuna di fare lo scrittore, non ho pazienza alcuna di essere me stesso, non ho è basta.
Ma... quando viene sera spunta la retorica e, accanto alle pantofole di pelliccia nera, mi pippo una dose di bronco dilatatore e, dopo essermi raddrizzato il setto nasale, mi sollazzo con qualche compressa d’antistaminico.
“E sta minchia”, son messo proprio bene e pensare che un tempo qualcuno mi chiamava Nero Woff.