Intanto, ci tengo a ringraziare
@mirella e
@Achillu per i voti ricevuti. Ringrazio anche tutti gli altri per i commenti ricevuti.
Non risponderò a ciascuno di voi, ma cercherò di dare qualche "spiegazione" su com'è nata
La porta rossa.
La porta rossa è un'invenzione. Non so nemmeno se la base missilistica sovietica a Cuba fosse come l'ho descritta io. Sinceramente, poco m'importa, potevo soltanto immaginare ciò che non sapevo. E molte cose non sapevo, appunto, se non il backround storico che tutti conosciamo. Sono dunque andato per tentativi, come il protagonista che chiama "bastardi yankee" gli americani o dice a Kennedy che è un belloccio. Inverosimile? Può darsi, ma ho imparato sulla mia pelle che la linea tra Storia (o verità storica) e narrazione è molto sottile. Rischi che si corrono parlando di qualcosa che è realmente accaduto. E io per lo
storico rischio sempre volentieri.
Il fatto che il racconto possa piacere o non piacere (e ci mancherebbe), è un'altra parrocchia.
Chiudo. Il pippone finale. Commento dopo commento mi son detto che è veramente un pippone e si poteva tagliare. Non credo comunque che il gradimento per il racconto sarebbe mutato.
Grazie a Tutti!