Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con ospedal, cliniche e ambulatori sa che la professione medica è varia, così come estremamente variegate sono le tipologie di medici che potremmo incontrare durante la nostra vita. Ed è importante saperle riconoscerle per riuscire a trarne il meglio e, in qualche caso, evitarle.
Per questo motivo e a puro scopo divulgativo, di seguito ho preparato un breve ma esaustivo elenco delle principali categorie di medici con i quali vi potrà capitare di avere a che fare. Una sorta di "vademecum del paziente", che vi aiuterà a individuare fin da subito a quale "specie" appartenga il vostro dottore e vi spiegherà come agire di conseguenza.
L’Amica: Si tratta di un medico-donna, molto professionale e specializzata in qualche branca della medicina che si occupa per lo più di pazienti-donne. Infatti, di solito l'Amica è una ginecologa. Desidera sopra ogni altra cosa mettere le sue assistite a loro agio e parla molto con loro. Parla di qualsiasi cosa. Del marito, dei suoi figli, dei genitori anziani, del cane, della casa nuova… Ad ogni visita medica l'Amica vi farà il resoconto dettagliato della sua vita famigliare e dei recenti pettegolezzi di paese. Da brava confidente, questo tipo di medico si interessa anche della vostra vita privata e dei vostri problemi personali, sempre che voi glieli vogliate raccontare. A metà tra una psicologa e una parrucchiera per signore, l'Amica di solito non è troppo invadente e, se lo è, non lo fa mai in cattiva fede. L'unico suo obiettivo, come già si è detto, è quello di conquistare la vostra fiducia e farvi sentire al sicuro, "tra donne".
Pro: Potete chiederle qualsiasi consiglio, da quelli prettamente medici a quelli di vita quotidiana. Una buona scuola dove iscrivere vostri pargoli, una badante per vostro padre, uno psicoterapeuta per vostro figlio adolescente: L'Amica sarà sempre ben lieta di aiutarvi, sentendosi gratificata e felice.
Contro: Se siete tra quelle persone che non desiderano ascoltare il resoconto delle ultime vacanze della ginecologa mentre quest'ultima ravana tra le vostre gambe, e volete solo sapere se avete la candida o una vaginosi batterica, evitate l'Amica.
Alcune donne, in certi momenti, preferiscono che il medico lavori in silenzio lasciandole libere di contare le macchie di umido sul soffitto; e meno male che non siamo tutti uguali.
Il Burocrate: Non c'è molto da dire su questa categoria, il nome parla da sé. Si osservano comunemente sia esemplari di sesso maschile che di sesso femminile, anche se le femmine sembrano essere un po' più rare dei maschi. Per il Burocrate i pazienti sono solo dei numeri, delle pratiche da sbrigare. Ha un minutaggio di tempo massimo da dedicare ai suoi pazienti e non lo sforerà mai. Lo riconoscete subito il Burocrate: non vi guarda mai in faccia. Gli occhi sempre e costantemente incollati al PC, questo tipo di medico è interessato solo alla vostra cartella clinica e ai vostri esami. Non chiedetegli spiegazioni riguardo alle terapie che vi ha prescritto, non esprimete dubbi né curiosità legittime sulla diagnosi che ha appena formulato. Non avrebbe senso. Il Burocrate non vi risponderà mai. Se lo facesse, andrebbe oltre il tempo massimo da dedicare ad ogni paziente. Altresì, non sperate mai che questo tipo di medico si ricordi di voi, della vostra faccia o del vostro nome. Non succederà mai.
L'Incazzoso: In genere questa tipologia di medico, equamente distribuita tra maschi e femmine, ha scelto una specializzazione che lo porta ad assistere i pazienti per periodi molto lunghi, come il medico di base o il pediatra di libera scelta. L'incazzoso conosce tutti i suoi assistiti per nome e, forse per questo, non ne sopporta più nessuno.
Quando è in giornata buona, l'incazzoso non lesina risposte al vetriolo e frecciatine agli anziani che affollano il suo studio per qualunque cavolata. Quando è in giornata no, invece, nella sua sala d'aspetto non si sente volare una mosca. I poveri pazienti presenti quel giorno, sanno benissimo che basta un tono di voce un po' più alto del "sussurrato" e il dottore è pronto a uscire con gli occhi fuori dalle orbite, urlando frasi del tipo: "Questo è un ambulatorio medico, non siamo al mercato!" o "Se dovete fare delle chiacchiere andate al bar!". Questo tipo di medico è, di solito, una persona sensibile e di buon cuore, che però fatica a farsi scivolare di dosso i problemi personali o le sofferenze altrui. L'incazzoso, infatti, sa fin troppo bene che ci sono persone con patologie gravissime, genitori che devono gestire figli con handicap estremamente invalidanti, famiglie in difficoltà davanti alla malattia di un loro caro. Per questo motivo, quando vede in studio l'ennesima madre iperansiosa che fa una tragedia perché il pargolo si rifiuta di mangiare i maccheroni al pomodoro e mangerebbe solo pasta in bianco, o l'ipocondriaco che pensa di avere un tumore al cervello in fase terminale solo perché ha un po' di mal di testa, allora l'Incazzoso va in burn out, esplode in tutta la sua rabbia e non si contiene più. Non ditelo a nessuno, ma questo tipo di medico ha tutta la mia simpatia e la mia solidarietà.
La Materna: Categoria per fortuna rarissima, ma delle più perniciose. Come l'Amica, anche la Materna è una donna. Peraltro una donna molto brava e realizzata nella sua professione. Solo che di solito, per un motivo o per l’altro, non ha potuto avere figli. E tratta i suoi assistiti, che sono sempre e invariabilmente bambini e/o adolescenti, come fossero figli suoi. Infatti non li chiama “i miei pazienti” ma “I miei bambini” o “i miei ragazzi”. Ma che bella cosa, direte voi. Invece vi sbagliate di grosso. Inizialmente stimata e adorata dalle madri dei pazienti minorenni, la Materna con l’andare del tempo si trasforma in un incubo. Col progredire della relazione terapeutica, infatti, questo tipo di medico svilupperà la brutta abitudine di intromettersi nella relazione tra madre e figlio (o figlia), forse con la volontà inconscia di prendere il posto del genitore e placare il suo bisogno di maternità. Così, la Materna criticherà le scelte educative della madre davanti al giovane paziente, provocando le ire della genitrice, si intrometterà più o meno pesantemente nelle relazioni familiari e si interesserà fin troppo delle scelte di vita del bambino o del ragazzo, travalicando il suo ruolo di semplice curante. State attenti perché, specie nello sfortunato caso in cui la Materna vi prenda in carico dall’infanzia fin quasi all’età adulta, correte molti rischi. Se all’inizio magari vi farà piacere che la dottoressa si interessi del vostro rendimento scolastico, delle vostre relazioni sociali o magari anche della vostra futura carriera universitaria, ben presto vi renderete conto che di madre ve ne basta e avanza una. Ma se non lo capite in tempo, vi ritroverete a un punto in cui “tagliare il cordone ombelicale” dalla Materna sarà difficile quasi quanto emanciparvi dalla vostra madre biologica.
L’Ottimista: Avete presente il medico afroamericano dei Simpson, quello che ride sempre? Ecco, quello è l’emblema dell’Ottimista. L’Ottimista minimizzerà sempre e comunque qualsiasi patologia voi abbiate, anche seria. Sempre pronto a ridimensionare le preoccupazioni del paziente, l’Ottimista è un cuorcontento che vede sempre il bicchiere mezzo pieno. E fino a qui, la cosa non farebbe alcun danno. Il problema è che molto spesso questo tipo di medico fa promesse che poi non sempre riesce a mantenere. Sempre pronto alla battuta, l’Ottimista è un ibrido tra un cabarettista e un venditore porta a porta. Vi deve operare al menisco? l’Ottimista vi assicurerà che dopo l’intervento, tempo un anno e correrete la maratona di New York. Vostra madre novantenne si deve operare di cataratta? L’Ottimista vi prometterà che dopo l’operazione non solo la signora ci vedrà come mai ci ha visto prima, ma che si sentirà ringiovanita di almeno 20 anni, si iscriverà a un corso di tango argentino e andrà in crociera ai Caraibi col suo nuovo fidanzato. La terapia che vi propone l’Ottimista risolverà qualsiasi vostro problema e i suoi interventi saranno sempre di sicuro successo, sempre i più indicati per la vostra patologia.
Pro: L’Ottimista agisce in questo modo in buona fede e riesce a dare molta forza e coraggio anche al paziente più timoroso e pessimista. Finché non sbaglia, però.
Contro: L’Ottimista ha il brutto vizio di dileguarsi non appena un intervento va storto o quando sbaglia diagnosi o, ancora, nel caso in cui le terapie da lui prescritte non abbiano sortito gli effetti sperati. In tutti questi casi l’Ottimista scaricherà, in un batter d’occhio, il paziente scontento a un suo collega più esperto, sovente il primario del reparto in cui lavora. Che ci vuole? Basta coinvolgere il collega in questione chiedendogli un consulto e poi disinteressarsi della “patata bollente". Non fatevene un cruccio: se cambiate medico avete solo da guadagnarci.
Il Passiallacassa: Una delle categorie peggiori che vi possano capitare. Se per il Burocrate ogni paziente è soltanto una pratica da sbrigare, anche per il Passiallacassa ogni persona che visita è un numero: quello della sua parcella salatissima.
Se entrando in uno studio medico avete l'impressione di trovarvi da un Passiallacassa, scappate. Subito.
I segnali sono inequivocabili: studio medico rigorosamente privato (il Passiallacassa non lavora mai nel pubblico o, se lo fa, lo fa solo per farsi un nome e poi aprirsi uno studio tutto suo) in cui l'arredamento della sala d'aspetto, da solo, vale molto di più della vostra intera casa. Poltrone in pelle di Lama tibetano, schermi TV ultrapiatti, attrezzature costosissime e all'avanguardia e la segretaria che nell'attesa vi offre acqua, thé, caffè, un moscow mule.
Ma come si cade nella trappola del Passiallacassa?
In genere vi viene consigliato da un parente anziano o da un amico. La zia Pina ultraottantenne ha saputo da vostra madre che soffri di emorroidi? Vi consiglia il professor Passiallacassa; che è bravissimo e vent'anni fa ha curato il fratello di sua cognata che, poverino, se non era per il Passiallacassa stava ancora con il culo in fiamme.
E voi lo vedete subito, il Passiallacassa. Ha pressappoco l'età della zia Pina, nel pubblico sarebbe già andato in pensione da almeno quindici anni, non si aggiorna da venti, ma intanto fa un sacco di soldi nel privato. È uno che, da tempo, ormai ha lasciato il classico camice bianco per un più comodo abito giacca e cravatta di sartoria. Il Passiallacassa vi prescriverà tanti, tantissimi esami inutili, ovviamente da fare nel suo studio privato, per poi trattarvi con gran spocchia e sufficienza (lui è il medico e voi non siete nessuno), formulare diagnosi che non di rado si rivelano superficiali e/o sbagliate e prescrivervi terapie spesso inadeguate (ve ll'ho detto no, che non si aggiorna da vent'anni).
Tutte cose che altri medici, nel pubblico, avrebbero fatto meglio, con la metà degli esami e per un decimo del prezzo.
Alla fine, quando gli domanderete quanto gli domanderete il costo della visita e degli esami il Passiallacassa farà una faccia offesa che neanche gli aveste insultato la madre, e vi dirà: " Ah no, di questo ne parli con la mia segretaria".
Come difendersi dal Passiallacassa? Se potete, scappate a gambe levate quando ancora siete in sala d'aspetto, come già detto prima. In alternativa vi consiglio di recarvi alla visita già con gli esami prescritti dal medico di famiglia e fatti di recente tramite SSN. In questo caso il Passiallacassa vi tratterà ancor peggio del solito, visto che quegli esami non ve li può far fare nel suo studio privato e potrà spillarvi meno soldi. In questo modo, però, forse sarete riuscirete a contenere parzialmente i danni economici. Ma non contateci troppo: il Passiallacassa troverà comunque qualche esame aggiuntivo da farvi pagare a peso d'oro.
Il Prudente: Perfetta antitesi dell’Ottimista, è il medico che non si sbilancia mai. Sempre pronto a “pararsi il culo”, il Prudente non vi darà mai nessuna garanzia di riuscita di un intervento o di efficacia di una terapia. Anzi, non farà altro che avvertirvi dei possibili rischi dell’operazione, e parlarvi dei probabili effetti collaterali della terapia che vi prescrive. Sempre pronto a smorzare ogni minimo accenno di entusiasmo del paziente, il motto del Prudente è “un passo alla volta”. Se gli chiedete “Dottore, con questa operazione agli occhi, potrò togliere gli occhiali?” lui vi risponderà: “vedremo”. Se gli domandate: “Dottore, dopo l’intervento all’orecchio sinistro poi si potrà operare anche il destro?” lui ribatterà: “Non corra. Intanto bisogna vedere come va con il sinistro, poi ci penseremo.” Il Prudente in fondo è un bravo medico, molto coscienzioso. Uno che, al contrario dell’ottimista, non vuole rischiare di illudere i pazienti.
Pro: Il Prudente non vi deluderà mai. E per forza, è stato così bravo a far sì che non vi creaste nessun tipo di aspettativa di guarigione che qualsiasi piccolo miglioramento del vostro stato di salute vi sembrerà una fortuna inaspettata. Consigliatissimo se siete di quei pazienti che: “sì, ma tanto non ho niente di grave, che ci vado a fare dal medico?”. Il Prudente Vi insegnerà a non sottovalutare nulla del vostro stato clinico. Contro: Se siete già di natura molto pessimisti e/o estremamente spaventati dalle malattie, evitate il Prudente come la peste. Rischiate di uscire dal suo studio ancor più sconfortati di come eravate entrati e sarete portati a pensare che andrà tutto male. A quel punto avrete la seria tentazione di cercare il fiume più vicino per buttarvici dentro e, credetemi, non ne vale la pena.
Lo Specializzando: Come per il Burocrate, anche sulla categoria dello Specializzando non c'è molto da dire. Spesso negli ospedali viene scambiato per l'Ufficio Informazioni. Non sapete dove sia l'ambulatorio di audiologia e avete paura di arrivare in ritardo per l'esame audiometrico? Vi siete persi e non trovate più il reparto di dermatologia? Vi scappa la pipì e non sapete dove sia il bagno più vicino? Chiedete a uno Specializzando, se lo vedete vagare per i corridoi. Lui ve ne sarà grato e vi aiuterà più che volentieri. E, quando vi risponderà, ringraziatelo con un gran sorriso. Bistrattato dai medici supervisori, vessato dalle infermiere e dalla caposala, questo giovane esemplare di Medico in Divenire ha bisogno di tutto il vostro sostegno e gentilezza. E, quando parlate con il primario di turno, se nella stanza c'è anche un timido e silenzioso Specializzando ricordatevi di salutare anche lui, prima di andarvene. Anche se nel frattempo si è nascosto, spaventato, dietro un armadietto. Il vostro gesto lo aiuterà a sentirsi utile e avrete compiuto la vostra buona azione quotidiana.
Lo Spirituale: Lo riconoscete subito, questo tipo di medico. Nello studio ha esposti millanta attestati. Seminario di riflessologia plantare, corso di Reiki, abilitazione alla cromoterapia e chi più ne ha più ne metta. Ricordatevi, però, di verificare che tra questi ci sia anche la classica laurea in Medicina e Chirurgia, che non si sa mai. Lo spirituale ha un approccio olistico e non tradizionale alla medicina. Il che vuol dire che, per una banale otite, in aggiunta (o ancor peggio in sostituzione!) alle classiche gocce antibiotiche mutuabili, vi rifilerà diecimila integratori naturali e omeopatici. Il farmacista ringrazierà, il vostro portafoglio molto meno.
Non solo, qualora doveste passare un brutto periodo e andaste dal medico richiedendo un impegnativa per un colloquio psicologico o una visita psichiatrica, lo Spirituale si lancerà in pipponi di mezz’ora sul significato profondo della vostra esistenza e vi dirà che secondo lui avete bisogno di intraprendere un percorso di crescita interiore. Volevate prendere in considerazione l’opportunità di assumere psicofarmaci perché versate in uno stato psichico pietoso? Lo Sprirituale cercherà di propinarvi dei fiori di Bach e di tirarvi dentro al suo gruppo di meditazione trascendentale.
Consiglio: Mandatelo a cagare, senza mezzi termini e possibilmente sbattendo la porta più forte che potete. È molto più terapeutico dello xanax o di una seduta dallo strizzacervelli.
L'Ubiquo: Come direbbe un noto personaggio di un cartone animato giapponese, l'Ubiquo "ha un'aura potentissima".
Primario di chiara fama di un reparto ultraspecializzato, esimio luminare nel suo campo, l'Ubiquo non è un medico, è una creatura mitologica. Metà Uomo e metà dio, questa particolare categoria di medico ha la capacità di rassicurarvi e di farvi sentire meglio con la sua sola presenza. Discendente diretto degli antichi guaritori, l'Ubiquo sembra possedere quella conoscenza profonda dell'Arte Medica che ai comuni mortali e agli altri medici è preclusa. Per nulla spocchioso, l'Ubiquo non vi tratterà mai male e, a differenza del Passiallacassa, non vi farà mai pesare la sua immensa conoscenza e non vi presenterà mai parcelle esose. Questo tipo di medico, infatti, sembra vivere la sua professione più come una missione che come un lavoro, motivo per cui esercita il suo mestiere solo nella sanità pubblica. Adorato dai pazienti che lo vedono come un dono del Signore, benvoluto dai colleghi e dai sottoposti, ammirato dalle infermiere e rispettato persino dalla caposala, l'Ubiquo riempie l'intero reparto con la sua competenza e il suo carisma. Anche quando non c'è.
Anche se, a dire la verità, i momenti in cui l'Ubiquo non c'è sono molto rari. Attacca la mattina alle 7 e mezza con il giro visite e si divide tra il reparto e l'ambulatorio fino a sera inoltrata.
L'Ubiquo è il medico in cui riponete la poca fiducia che vi è rimasta dopo mille terapie inutili e altrettanti specialisti che non sono riusciti a fare una diagnosi. È il chirurgo a cui affidate le ultime speranze dopo varie operazioni andate male. E vi ci affidate completamente perché una cosa è certa: se avete incontrato sul vostro cammino l'Ubiquo non è per caso. È Dio, o il Destino, o chi per lui, che lo ha messo sulla vostra strada, e voi gli siete infinitamente grati.
L'Ubiquo è quel chirurgo che vi parla prima di entrare in sala operatoria, vi sorride e vi dice che andrà tutto bene. L'Ubiquo vi ha operato alle 8 del mattino, poi appare con il suo solito sorriso rassicurante in camera vostra alle 9 di sera, per parlare di come è andato l'intervento e, quando se ne va, voi non sapete se avete avuto una specie visione mistica causata dagli antidolorifici o se gli avete parlato per davvero. In ogni caso vi domandate come possa un comune mortale, reggere ritmi di lavoro così stressanti ed esserci sempre. Sì, perché l'Ubiquo è in reparto sempre, anche di notte. Anche se solo nei sogni dei pazienti ricoverati, per ribadirgli di non avere paura, che andrà tutto bene, ci pensa lui. In effetti l'Ubiquo esiste in gran parte solo nella vostra testa.
Consiglio: quando incontrate un Ubiquo tenetevelo stretto. Però cercate anche di ridimensionarlo un po'. Magari provate a immaginarlo seduto sul cesso mentre caga, come tutti i comuni mortali. Oppure provate a domandarvi se per caso l'Ubiquo non si aiuti con qualche sostanza stupefacente per riuscire a mantenere ritmi di lavoro così alti. Qualunque cosa va bene, purché riusciate a buttarlo giù dal piedistallo su cui l'avete messo.