Più della morte

Condivido tutto, parola per parola. La penso allo stesso modo.
Detto ciò se devo esprimermi sul racconto, non posso che dire che non abbia incontrato il mio gusto.
Tutt'altro.
Se penso al titolo poi, mi viene in mente per assonanza, la coppia De Andrè-Villaggio: Più dell'onor poté il digiuno.

Non è un racconto, in quanto non viene presentata una storia. È una spevulazione su quello che è la morte per chi resta. È sicuramente pregna di sentimento e trasporto, ma manca la trama.
Il tema, appunto, non è perfettamente centrato, in quanto non si parla dei morti ma si parla dei vivi in relazione alla morte e della morte in sé.

Sì, sono riflessioni, non un racconto, però lo scritto, indipendentemente dal fatto che se ne condivida o meno la sostanza, ha un suo valore.
Sono un pò stupito, perché non sono un amante della poesia, eppure queste parole mi sembrano belle.
Soprattutto queste due righe sono molto ad effetto, non lasciano indifferenti.
Quel respirare senza ossigeno, quei riflessi di me che si sgretolano nei ricordi.
Visi immobili sopra scritte dorate che segnano il passaggio su questa terra.
Probabilmente non entrerà in cinquina, però lo ritengo un componimento molto intenso.

Ciao autore.

Tralasciando paletti non presi, riflessione e non racconto, storia che non c'è ( non ne sono sicurissimo ), contestazioni sul pensiero ( personali ovviamente ) e altre criticità che ti hanno segnalato, voglio aggiungere che questo tuo cento è scritto bene, l'incipit lo vedo come parte forte come se fosse una colonna dove ci sta il resto.
Opinabile, certo. Ma comunque un buon pezzo.

Grazie e a rileggerci.

Ciao autore riflessione ben scritta, più o meno condivisibile, ma resta più che valida. Forse non adattissima ai paletti stabiliti. Mi permetto solo di notare che secondo me ci sono troppi auto-riferimenti per un 100:

- Non ho paura della mia morte
- È il dolore degli altri che diventa per me insopportabile
- Di chi vivrà senza di me, e ancora di più di chi se ne andrà lasciandomi qui.
- quei riflessi di me che si sgretolano nei ricordi.
-È sopravvivere all’assenza che mi spaventa


Grazie

Profonda riflessione sulla morte, sulla sua inevitabilità e sul dolore da essa provocata in chi rimane.
Bella immagine finale e conclusione adeguata.
Piacevole.

Una riflessione sulla morte e sulle sue conseguenze.
Ti ringrazio autore per averla condivisa con noi.
Forse non un vero racconto, ma comunque un 100 interessante.
Grazie.

Sei riuscito a descrivere in modo poetico ed elegante un modo di percepire la morte (o meglio di ciò che rimane ai vivi dei morti) molto comune e condivisibile.
Però sono belle frasi che ho percepito un pò sterili perchè non riesco a sentire la voce dell'autore attraverso di esse.

Non ho ben interpretato il tema del 100' e di questo mi scuso.
Mi dispiace per chi ha definito banale quanto scritto (indipendentemente dal fatto che io abbia sbagliato il contest). 
E' quelle che penso, quello che in questo periodo mi fa star male. 
Spero che quel banale fosse riferito alla scrittura più che al pensiero.
Buona giornata a tutti.