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Messaggio Da Different Staff Dom Dic 04, 2022 3:46 pm

Ogni mattina che Dio mandava in terra, Charlie era solito porsi la stessa domanda: quante pagine scriverò oggi? Subito pensava: forse due, e storceva il naso; forse dieci, e si batteva il palmo della mano sul petto all’altezza del cuore, come per farsi i complimenti. Di certo, senza una buona colazione, la giornata non sarebbe stata proficua.
Era solito scrivere in cucina, dove la pompa del teleriscaldamento spingeva meglio. Se guardava fuori dalla finestra, la città pareva una gigantesca, immensa sauna, tanto che la gente andava in giro in maniche corte pure agli inizi di dicembre. Dopo tutto, il progresso andava assecondato e tutti quegli sbuffi di vapore erano il progresso: vie e strade riscaldate come il salotto di una nobile abitazione. Lo stesso progresso, molto più in piccolo, significava per Charlie ottimi biscotti sputati ancora caldi.
La teiera non smetteva mai di fumare a casa di Charlie e tanto bastava, ma la levetta della macchina aveva bisogno di essere azionata per farle creare i suoi biscotti preferiti. Dal vasetto di vetro posto sulla credenza, Charlie prendeva una manciata di fiori essiccati. Li lasciava cadere come foglie secche nell’imbuto, girava la leva e, dopo un minuto circa di rutti e sbuffate di vapore grigio, i biscotti bucaneve eruttavano dallo sportello inferiore, tanti quanti erano i fiori che aveva introdotto. Profumavano di montagna, qualcosa di molto lontano, dolci come lo zucchero a velo. Nel tè erano una bomba, a patto che non si esitasse troppo a intingerli, onde evitarne lo squagliamento totale.
Compiaciuto, col palato caldo e addolcito, Charlie si metteva subito al lavoro. La storia che stava per raccontare gli era venuta in mente la notte precedente, quando lo scalda sonno aveva svaporato, facendolo rimanere al freddo come un baccalà. Belando, aveva pensato e ripensato, battendo i denti, fino ad addormentarsi per sfinimento. Diradate le nebbie della sveglia automatica che suonava sempre alla stessa ora, svanite le nuvole della data del giorno, sette dicembre milleottocentoquarantatre, che lo stesso marchingegno vaporizzava sul soffitto, Charlie aveva tutto chiaro nella testa. Tutto.


Friederick Church, un secondo dopo aver finito, iniziò a rivestirsi. Come sempre, in silenzio.
Non ti va di rimanere ancora un poco qui?”, gli chiese Dafne, scoprendo leggermente un seno.
A questo punto, di te, non so che farmene!” rispose Friederick, sprezzante.
Dafne si strinse nelle spalle, per nulla infastidita. Prese il suo tubo vapo e fece una lunga tirata. Espirò e sbuffò il fumo in direzione di Friederick.
Che cos’è questa merda!”, sbottò lui, completamente avvolto dalla nuvola di vapore.
Vaniglia del Madagascar, mio caro!”, gli rispose Dafne fumando come una ciminiera sorridente, felice per averlo irritato.
Ci vediamo la settimana prossima!” urlò Friederick. Uscì sbattendo la porta.
Buon Natale!” urlò Dafne, ma lui non la sentì.
Giunto sulla strada, Friederick si sbottonò il soprabito. Non capiva se sentisse caldo o freddo. Sentiva freddo se guardava il cielo grigio di Londra che come una lapide gli pesava sulla testa. Moriva di caldo quando era investito da una scia di vapore di qualche carrozza che gli era appena sfrecciata di fianco.
Buongiorno signore” esclamò il signor Aznable, non appena Friederick varcò la porta dell’ufficio.
Non ti scomodare Char!”, lo ammonì il padrone, “anche il tempo di un saluto è denaro!”
Sì, signore…”, rispose sconsolato Char.
Mi devi dire qualcosa?” ribatté Church con tono supponente.
Sì. Sì, signore”, balbettò Char.
Muoviti!”, urlò Church. “Non ti ho mai detto che il tempo è denaro?”
Domani è Natale, signore!” disse Char con un filo di voce.
Lo so bene!”, sbuffò Church, rosso in viso come la caldaia di una locomotiva.
Se potessi…”, azzardò Aznable.
Puoi! Puoi!”, urlò Church sbracciandosi, “che sia soltanto domani!” E aggiunse: “Prima o poi la regina abolirà questa stupida festa!”
Grazie, signore”, rispose Aznable senza far trapelare tutta la sua felicità.


Era la vigilia di Natale. Il mistero della festa si stava vaporizzando su Londra, calava insieme al suo sistema di riscaldamento esterno. La neve artificiale ricopriva i tetti dei quartieri più benestanti ma in tutte le case andava in scena la gioia, il piacere dello stare insieme, quella tradizione quasi universale che alla fine coinvolge tutti, anche gli inattaccabili.
Buon Natale signore!” disse un giovane a Church appena uscito dall’ufficio. La strada era quasi deserta ma densa d’allegria.
Church fece una smorfia e non rispose. “Meglio tornare in fretta a casa”, rifletté, “non ho voglia di certe smancerie.”
La casa di Church era pallida come una chiesa. Eppure, quella sera, gli organi delle chiese sbuffavano note liete come e più che a Pasqua. Sembrava la terra di nessuno, una bolla tra le bolle, un deserto in mezzo a un bosco. Church aprì il portone, posò le chiavi sulla credenza all’ingresso e accese la luce in cucina. Pensò un momento se accendere il vaporetto per riscaldarsi. Prima di andare a letto, comunque, si sarebbe fatto un bicchierino di gin, da sorseggiare tra una svampata e l’altra della sua pipa a muro, collegata sopra il fornello con il tubo del teleriscaldamento.
Di solito alla vigilia di Natale si mangia pesce”, esclamò Church ad alta voce, come se ci fosse qualcuno che potesse sentirlo. Così dicendo, senza rendersene conto, aveva sorriso. Alzò lo sguardo e vide il suo sorriso storpiato riflesso nel tubo d’acciaio della pipa che correva sulla parete. Provò un senso di repulsione verso se stesso, tornando subito serio.
Disattivò la valvola di pressione del vapore che manteneva la temperatura della ghiacciaia. Infilò i guanti stagni e dall’interno del pozzetto prese una mattonella di filetto di pesce, una manciata di fiammiferi di patate e cinque cubetti di ghiaccio per il gin.
Stava per infilare pesce e patate nella friggitrice ad aria calda, quando il campanellino del vapogramma annunciò l’arrivo di un messaggio. Chi poteva essere alla vigilia di Natale? Gli ingranaggi del vapogramma cominciarono a eccitarsi, il camino sfiatava come la valvola di una pentola a pressione. Dopo una prima nuvoletta di vapore nerastro, dall’imbuto cominciò a materializzarsi il messaggio. O, rutto; SP, gargarismo onomatopeico; I, scorreggia fine; T, scorreggia rumorosa; E pernacchia cacofonica. Church rise di gusto.
Un ospite?”, batté le mani, “non inviterei neanche mia madre, buonanima. Soltanto quel buono a nulla di Aznable potrebbe fare degli scherzi simili.”
Tornando subito serio: “Dopodomani darò il ben servito a quel parassita. Un Natale che si ricorderà!”
Il fish and chips riempì lo stomaco di Church, ma non fu capace di colmare il vuoto dei suoi pensieri. Neppure il gin, sgolato in generose sorsate come mai era successo prima di quella sera, riuscì a scacciare il turbamento latente che attanagliava le membra di Church dopo aver subìto lo scherzo di Aznable. Veramente quel messaggio era uno stupido scherzo del suo impiegato?


Charlie era completamente immerso nella scrittura, concentrato e risoluto nel portare a termine la sua storia. Fu il rutto del vapogramma a distrarlo. Per un attimo pensò che ciò che stesse scrivendo in realtà non gli piacesse. La macchina iniziò a buttare fuori una lettera dopo l’altra: C – h – e – f – i – n – e – h – a – i – f – a – t – t – o, il marchingegno sbuffò qualcosa che somigliava a un punto di domanda. S – t – a – i – d – i – v – e – n – t – a – n – d – o – u - n – f – a – n – t - a – s – m – a.
Già! Un fantasma!” urlò Charlie al settimo cielo. Inviò subito la risposta al messaggio ricevuto: G – r – a – z – i – e – K – a – t – y.


Church si era addormentato sulla poltrona in cucina. Un sonno turbato e irrequieto. Continuava a girarsi e rigirarsi. Pensieri indefiniti gli turbavano la mente. Credeva di aver trascorso buona parte della notte. Destatosi, premette il pulsante del vapologio da parete e rimase di stucco. Non era passata neanche un’ora da quando si era addormentato. Mancavano due minuti alle undici. Tese le orecchie in attesa di sentire i rintocchi della torre dell’orologio. Due minuti che sembrarono un’eternità.
Finalmente il gong della torre dell’orologio rintoccò ventitré volte. Subito dopo l’ultimo rintocco, Church sentì un nitrito di cavalli. Molto vicino, come se provenisse esattamente da sotto la sua finestra. “Saranno trent’anni che le carrozze non vanno più a cavalli!” esclamò.
Sono qui per portarti indietro di trent’anni e oltre”, disse una voce gutturale. Church trasalì e aprì gli occhi.
Un individuo trasparente come una nuvola di vapore stava in piedi davanti alla poltrona.
Mi vuoi uccidere?” chiese Church mordendo energicamente la copertina di lana.
No,” rispose l’ombra, “sono qui per evitare che tu uccida te stesso!”
L’ombra lo prese per mano e volando oltre la finestra lo fece accomodare nella carrozza trainata dai cavalli neri, con i sedili foderati di raso.
Church, durante il breve volo dalla finestra, aveva urlato come un pazzo, sgolandosi. Consapevole che nessuno potesse averlo udito, chiese: “Sei la morte?”
No”, rispose l’ombra, “sono il fantasma del Natale passato.”
Il fantasma non disse altro durante il tragitto della carrozza che volava nel tempo. Udì soltanto le esclamazioni onomatopeiche di Friederick Church, mentre sotto di lui scorreva il suo passato.
Church vide se stesso bambino, al tempo in cui morirono i suoi genitori e lo lasciarono, suo malgrado, sotto la podestà dello zio paterno. Un uomo d’affari, senza scrupoli, che lo educò secondo il suo modo di vedere il mondo. Esattamente come Church era diventato, una specie di modo di essere, un controvalore di quelli che erano, o dovevano essere, i veri scopi della vita.
Non esisteva Natale, allora.
Fu così che il giovane Friederick immaginò come potesse essere un Natale consapevole trascorso con i suoi genitori e non con i loro fantasmi.
Grazie!” disse a un certo punto.
Il fantasma del Natale passato annuì e sorrise: “Riceverai un’altra visita, stanotte!”
Scomparendo in una nuvola di fumo, un cono di luce turbinante scaraventò Church sul pavimento della sua cucina, proprio nel punto dal quale era partito.
L’uomo d’affari era sconvolto. Il fish and chips faceva su e giù nello stomaco scombussolato. Giurò sulla sterlina d’oro che aveva appesa al collo che non avrebbe mai più bevuto un sorso di gin.
Con un’eco sinistra, suonò la mezzanotte. “Buon Natale!”, si disse Church, sarcasticamente.
Una scorreggia vaporizzata precedette lo scoperchiamento del soffitto di casa Church.
Benvenuto nel presente!”, esclamò una figura luminosa quanto un faro in mezzo all’oscurità del mare aperto. La carrozza aveva la forma di una locomotiva a vapore. Sfiatava rumorosamente.
Mi porti nel futuro?” chiese mestamente Church, allettato dall’idea.
Giammai”, rispose l’angelo in bianco, io sono il fantasma del Natale presente. Il futuro non è affar mio”, rise.
Con una svampata Church si ritrovò vis à vis con le fiamme dell’inferno che alimentavano la caldaia di quel mezzo locomotore. Pensava di vedere chissà cosa, ma la scena che si trovò di fronte, con grande sorpresa, lo commosse.
L’ho visto debole, stasera” disse Char Aznable alla moglie.
Non più di altre,” rispose lei chinando il capo.
Si abbracciarono, guancia calda bagnata toccò guancia calda bagnata: “Tim ce la farà!” esclamò ancora l’impiegato Aznable.
Dimmi che non è vero”, urlò Church al fantasma.
Il presente non si può cambiare!” tagliò corto l’ectoplasma, “rebus sic stantibus.”
Che vuoi che me ne faccia del tuo latinorum, diavolo di uno spettro!” urlò Church in preda alla collera.
Il fantasma iniziò a ridere, seppur Church non fosse capace di udire il suono di una risata così sguaiata, beffarda, approfittatrice. Una nuvola di vapore denso e puzzolente come gli affari del broker lo scaraventarono di nuovo nella sua cucina, nel buio più completo.
Appena ripresosi dal trauma del viaggio presente, subito pensò: “Passato, presente…futuro!”, si mise le mani nei capelli. Il vapogramma svaporò tintinnando: F – u – t – u – r – o.
Oh my God!” esclamò Church.
Arretrato!” sbraitò una voce. “Con te farò un botto di cloud like! Non mi sfuggirai!”
Chi sei tu? Il fantasma del futuro?” disse Church con un tono di voce a metà tra lo spavento e la certezza.
Esatto, maledetto utente! Sono qui per annunciare la tua morte terrena e la mia eternità steamsocial!”
Ma che cazzo dici?”, si irritò Church.
Sei un arretrato, a big behinded! Non puoi capire, sei troppo stupido!” esclamò lo spirito.
Iniziò così il viaggio di Church nel futuro. Inizialmente la sua visualizzazione era limitata a un cuore con un numero a fianco che aumentava progressivamente. Ne ignorava il significato.
Poi tutto fu più chiaro: vide un cimitero, in lontananza. L’immagine rimpiccioliva verso una lapide. Non una qualsiasi, bensì una in marmo, non più lucida e ricoperta di erbacce, che riportava il seguente epitaffio: Friederick Church, beloved businessman and simple man...June, 9th, 1870.
Un urlo squarciò il cielo futurista: “Lo vedi? Nessuno si ricorderà di te!” disse il fantasma del Natale futuro. Lo spettro iniziò a ridere, alzando sempre di più il tono del suo riso. Friederick rise a sua volta, accorgendosi presto di quanto il suo riso fosse in realtà amaro, poiché aveva visto la sua tomba e il giorno in cui sarebbe morto. Eppure non era quello che lo turbava, tuttavia, quanto il fatto che nessuno si sarebbe ricordato di lui dopo la dipartita, lasciando la sua lapide alla mercé delle intemperie, non potendo evitare che il suo corpo fosse mangiato dai vermi.
Ritornato, anche se non sapeva come, nella sua cucina, Friederick afferrò il tubo vapo della sua pipa teleriscaldata. Fumò fin quasi all’alba, prima di addormentarsi per sfinimento.
L’indomani, Friederick Church si sentiva un’altra persona. Anche il caffè Londra della sua Nesteam what else gli sembrò avere un altro sapore.
Si vestì con gli abiti della festa e uscì in strada […]
Camminando con le mani dietro la schiena, Church incrociava lo sguardo dei passanti e sorrideva. Sembrava così irresistibilmente gentile che più di una persona gli disse: “Buongiorno signore, buon Natale a voi!”
Church in seguito disse che fra tutti i suoni festosi che aveva sentito, quello gli risultò il più gradito di tutti.[url=#sdfootnote1sym]1[/url]


Charlie si stiracchiò sulla sedia. Era soddisfatto di ciò che aveva portato a conclusione? Insomma. Tuttavia, da buon scrittore, egoista ed egocentrico, non esitò più di tanto a vapogrammare la conclusione del suo lavoro al proprio editore.
L – a – v – o – r – o - c – o – n – c – l – u – s – o – p – l – i – c – o – i – n - v – i – a – t - o – b – y – r –o – y – a – l – e – m – a – i – l.
Purtroppo, come capitava sempre più spesso da quando i sistemi di comunicazione s’erano evoluti, il vapogramma vomitava di ritorno un sacco di spazzatura per pubblicità: p – a – t – e – c – i – p – a – a – d – i – f – f – e – r – e – n - t – r – o – o – m – s – t – h – e – k – i – t – c – h – e – n.
Charlie non lasciò che il messaggio si concludesse: “Razza di ciarlatani!” esclamò.
Mise una manciata di fiori bucaneve nella macchinetta e, aspettando i suoi biscotti, si disse: “Come sarebbe stato il passato se il futuro fosse arrivato prima?”
[url=#sdfootnote1anc]1[/url] In corsivo da Charles Dickens, Canto di Natale, Edizione Giunti 2020 a cura di Janna Carioli.
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Messaggio Da vivonic Lun Dic 05, 2022 11:07 am

Mi dispiace molto vedere questo racconto fuori concorso. Mi dispiace perché l'Autore non ha avuto la possibilità di rimediare, visto che l'invio è avvenuto a poche ore dalla scadenza e non c'era più tempo. E mi dispiace perché non abbia avuto chiaro come utilizzare i "paletti": per quanto avremmo tutti chiuso un occhio nell'uso del bucaneve come biscotto e non come fiore, sui tre personaggi non c'è stato proprio niente da fare, e abbiamo dovuto ritenerlo non ammesso all'unanimità.
Fatta questa doverosa precisazione, sono comunque contento che tu abbia deciso di proporlo fuori concorso, in modo che tutti possano comunque darti un feedback. Il mio, fuori dal contest, è sicuramente positivo. A parte la scrittura, che è ottima, l'aspetto migliore, secondo me, è la gestione del discorso diretto, che riesce a conferire ritmo e pathos in maniera ottimale.
Un bel racconto: c'è poco da dire.
Grazie, Autore!

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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
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Messaggio Da Arunachala Mar Dic 06, 2022 11:45 am

non sono riuscito ad apprezzarlo, mi spiace.
e sì che era partito benissimo, coinvolgendomi nella storia e facendomi immergere in un mondo diverso.
poi si è perso, almeno secondo me, ed è diventato un racconto totalmente diverso da quello iniziale, molto più caotico e poco comprensibile. forse, esasperando il genere.

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Messaggio Da Petunia Mar Dic 06, 2022 2:02 pm

Un canto di Natale in chiave steampunk. Frederick Church Scrooge.
Veramente un ottimo lavoro di trasposizione della storia, scritto benissimo, opulento, fantasioso, ricco di vapori e umori come il genere richiede. A me è piaciuto tanto anche se condivido che, per poter entrare in gara, sia privo di al uni elementi fondamentali. Ma nulla toglie alla qualità e alla godibilità di questo testo tutt’altro che facile da scrivere a dispetto della indiscussa fama del racconto originale.
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Messaggio Da tommybe Mar Dic 06, 2022 4:58 pm

Scritto bene e in modo molto originale, complimenti autore.
Non so come posso io portare conforto al tuo dolore, perché si sente molto dolore a essere tagliati fuori dalla competizione.
Sai quante gare di corsa ho fatto nella mia vita? Più di mille.
Facendo quasi sempre schifo.
Ma se anche in una sola gara qualcuno mi avesse trattenuto per le mutande e detto: Tu oggi non corri,.Sarei stato molto triste, anche se nello sport come nella letteratura c'è sempre il prossimo step per dimostrare il proprio valore. E tu lo dimostrerai. Un abbraccio.
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Messaggio Da Fante Scelto Lun Dic 12, 2022 11:16 am

Il vero peccato di questa storia è la piega che prende il tutto da quando Church si addormenta.
Perché fino a quel momento avevi creato un'ambientazione steampunk più che dignitosa. Forse esasperata in alcuni dettagli, ma complessivamente molto valida.
L'idea di fondo c'era, oltretutto.
Una rivisitazione del Canto di Natale in chiave steampunk: poteva funzionare dannatamente bene. A patto però di darle una connotazione aderente al contesto.
Invece l'arrivo dei fantasmi porta tutto su un piano diverso dalle premesse che avevi costruito fino a quel momento, virando sul grottesco, il caricaturale, l'ironico, tutte cose che prima non c'erano o non con la mano dura che invece hai avuto da quel momento in poi.
Se anche il racconto fosse stato in gara, questo sarebbe stato un elemento forte di debolezza, a parer mio.

Che poi, i fantasmi potevano anche essere un elemento interessante in uno steampunk, non sono incompatibili: la storia steampunk più bella di sempre, per me, quella di Bioshock Infinite, include tranquillamente un fantasma, quello di Lady Comstock, causato da un'alterazione del corso del tempo (lei è viva in una realtà ma morta in un'altra).

Insomma, l'idea di base ce l'avevi ed era ottima. Andava solo sviluppata in modo diverso.

Ottima anche la scrittura: hai uno stile vivace, a tratti aggressivo, che ben si sposa sia col tema che con il tipo di narrazione scelta.

Ah, dimenticavo: nell'ultima sputazza del vapograma c'è un errore di battitura, quindi i casi sono tre:
1) è una svista;
2) è fatto apposta per risparmiare 2 caratteri;
3) anche nel 1843 Ele fa errori di battitura.

Ghghghghgh
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Messaggio Da Antonio Borghesi Lun Dic 12, 2022 5:19 pm

Curioso come canto di Natale. Letto facilmente e quindi un racconto molto godibile. Ottima fantasia e penso che se avesti azzeccato i paletti saresti in un'ottima posizione nella graduatoria che ci sarà. Try again.
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Messaggio Da Danilo Nucci Ven Dic 16, 2022 1:51 pm

A parte la mia già, più volte detto, repulsione per questo genere, il racconto si fa leggere con un certo interesse e la scrittura mi è parsa ottima. La cucina è ben presente e quindi il problema sta evidentemente nell’uso inappropriato dei vincoli previsti.
C’è una storia di fondo che mi è piaciuta e penso che, depurata dagli sbuffi di vapore che ogni tanto appaiono, potrebbe venirne fuori un racconto più gradevole e adatto alle mie corde.
Forse sono stato confuso da tutto quel vapore ma non ho capito bene che rapporto ci sia fra Charlie e Friederick. Alla prima lettura mi sono sembrate storie parallele senza collegamento. Proverò a rileggerlo con maggior attenzione.
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Messaggio Da FedericoChiesa Ven Dic 16, 2022 11:54 pm

E no! Io non ci sto! Sporgo ufficiale reclamo.
Essere paragonato a Scrooge no! E la colpa non è di Charles, ma tua, autore di questo racconto che, fortunatamente è stato escluso dal concorso.
Che rapporto lega Friederick a Dafne? Questo mi intriga ma lo hai lasciato lì: si è vaporizzato nel prosieguo della storia a favore di quel lavativo di Aznable.
Comunque no, non ho una poltrona in cucina, ma sfido chiunque ad averne una.
Divertente, ma troppo vaporoso.
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Messaggio Da Byron.RN Lun Dic 19, 2022 5:26 pm

Interessante rivisitazione di Canto di Natale di Charles Dickens.
La storia di Dickens è una delle storie che più mi piacciono in assoluto, di sicuro nelle prime 5, forse al primo posto. No, non è che mi piace, adoro proprio la storia e mi gusto ogni versione che ne sia stata tratta, dai cartoni animati alle rivisitazioni particolari come SOS FANTASMI.
Questo per dire cosa? Che inevitabilmente la storia mi è piaciuta, non poteva essere altrimenti. Ho gradito i tuoi sbuffi di vapori, la pipa da muro, il vapogramma. Perciò se fossi stato in gara è probabile che avresti trovato collocazione in uno dei miei 5 posti del concorso.
L'unico appunto che posso farti sai qual è? È vero, ci hai messo del tuo, alcune trovate sono davvero buone, però a mio avviso hai fatto una piccola furbata, non hai dovuto perdere tempo a congegnare una trama articolata, ne hai presa una ben collaudata e vi hai inserito dentro le tue invenzioni.
Te lo dico solo perché leggendo mi è venuto in mente che per farmi venire un'idea decente ci ho messo tre settimane e passa.
Comunque sì, mi è piaciuto.
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Messaggio Da Susanna Ven Dic 30, 2022 11:13 pm

Rivisitare un grande insuperabile classico, che abbiamo letto e sicuramente visto in tante trasposizioni cinematografiche, è davvero un grosso rischio, e la Penna se lo è preso tutto, immaginando oltretutto la storia in genere steampunk in cui si trovano, soprattutto nell’ultima parte dei simpatici riferimenti all’attualità, piccole chicche che fanno sorridere.
Il genere è sicuramente centrato: il vapore è alla fine il protagonista indiscusso di questo racconto, anche se ho trovato eccessivo l’uso del termine vaporizzato e similari. Essendo il genere dichiarato sin dall’inizio, tante ripetizioni appesantiscono.
Diciamo che la Penna si è guardata in giro per casa e tutto quello che poteva essere vaporizzato, lo è stato (da leggersi in tono divertito e non ironico).
Un lessico particolare, dove vengono inseriti a tratti delle piccole boutade, che dovrebbero alleggerire o dare un guizzo al testo, anche una vena umoristica, ma a volte non funzionano.
I paletti: cucina c’è, il bucaneve come fiore diventa poi la scusa per cucinare dei biscotti, mmmm; Byron è un indirizzo mail dal cognome troncato; Char è un paletto a declinazione libera e quindi ci sta bene, mentre Frederick Church è solo la traduzione di un nome, ma a tratteggiarlo è stato il Dickens originale...
Quindi: un racconto scritto discretamente, a parte alcune note che mi sono segnata, l’ho letto volentieri per vedere anche dove si voleva andare a parare, ma che, pur con la fantasia che è stata necessaria per attualizzarlo ai paletti - e qui ci stanno i complimenti per lo sforzo - ha troppo al suo interno del racconto originario. Un po’ come svolgere un tema e copiarne metà dal compagno per poi adattarlo a quanto già scritto.
 
Piccole note
Biscotti sputati  meglio sfornati
Scalda sonno --- è una parola sola inteso come coperta riscaldante
Gin sgolato... forse scolato
esclamazioni onomatopeiche???
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Messaggio Da paluca66 Lun Gen 02, 2023 12:32 pm

Partirei sicuramente dall'ottima scrittura nella quale, a parte il finale in cui non si comprende se gli errori di battitura sono voluti o solo frutto di una scrittura affrettata, ti segnalo solo questa frase
Eppure non era quello che lo turbava, tuttavia, quanto il fatto che nessuno si sarebbe ricordato di lui dopo la dipartita
in cui uno tra "eppure" e "tuttavia" è di troppo.
Sui paletti non c'è molto da dire, è chiaro che sono il motivo per cui il racconto è fuori concorso, soprattutto i personaggi non sono quelli che avrebbero dovuto essere.
Il racconto, scorrevole e di facile lettura, sono sincero, non mi ha entusiasmato.
la rivisitazione (l'ennesima!) del Canto di Natale poteva essere una buona idea ma, a parte che in fine di step non ne posso più di steampunk, la parte dei tre fantasmi non mi sembra sia stata gestita appropriatamente, con l'accentuazione della parte ironica (quasi sarcastica in qualche punto) che fa perdere pathos al tutto.
Mi sarebbe piaciuto anche saperne di più su Dafne che introduci all'inizio per poi abbandonarla a sé stessa.
Insomma, ho più di una riserva su questo racconto la cui buona idea di partenza, a mio parere, è rimasta presto vittima di una mancanza di tempo appropriato per svilupparla al meglio.

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Messaggio Da Achillu Mar Gen 03, 2023 5:24 pm

Ciao Aut-

Canto di Natale è uno dei miei preferiti. Sono sempre curioso di vedere in quale chiave verrà reinterpretato.
Intanto anche tu, come molti altri autori, hai preferito tagliare Jacob Marley.
La figura di Tim, nell'economia di questo racconto, ha senso solamente se messo in rapporto con l'originale di Dickens. Questa la considero una nota negativa.
Il resto è sufficientemente autocontenuto, con l'eccezione del riferimento a different rooms - the kitchen che rende il racconto fruibile solo all'interno del forum.
Ho trovato originale l'idea di usare un metaracconto insieme allo steampunk, fatto salvo il fatto che non ho capito molto bene a cosa serva Charlie.
Di solito non mi piace quando fanno parlare il fantasma dei Natali futuri; faccio un'eccezione sul tuo, perché mi è piaciuto molto lo stile "gen z" e l'invenzione degli steamsocial in modo coerente con lo steampunk, cosa secondo me non banale.
Piaciuta tantissimo anche la radiosveglia che fa le nuvole di vapore a forma di numero.
Paletti: fuori concorso per mancata aderenza, spiace. La cucina c'è, anzi ce ne sono due (una per ogni livello del metaracconto) sia pure non nella loro funzione ma come luogo per scrivere o riposare. Molto originale l'uso dei fiori di bucaneve per ottenere i biscotti bucaneve. Char Aznable, più che nei panni di Cratchit, penso che sarebbe stato più adatto nei panni di Scrooge e forse avrebbe salvato un secondo paletto. Genere steampunk "più".

Grazie e alla prossima.

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Messaggio Da Arianna 2016 Dom Gen 08, 2023 1:33 am

In questo caso il motivo del fuori concorso ci è stato spiegato, quindi non devo immaginare niente. È un peccato perché davvero sarebbe bastato solo qualche piccolo tocco per sistemare meglio i paletti. Il tuo racconto è veramente appena al di là della linea che altri sono riusciti a valicare al pelo con qualche piccolo escamotage.
Ti rimanga la soddisfazione di essere riuscito a scrivere un racconto con delle belle idee, un racconto che adesso potrai aggiustare anche nell’ottica di proporlo al di fuori dello step del concorso.
Con questa prospettiva, ti dico che è scritto sostanzialmente abbastanza bene, ma che ci sono alcuni elementi di forma a cui mi sembra sarebbe meglio rimettere mano:
- mancano delle virgole
- in alcuni punti va sistemata la concordanza temporale dei verbi
- “come foglie secche”: io lo toglierei, hai appena scritto che si tratta di fiori essiccati; ho capito che si tratta di una similitudine, ma l’immagine l’hai già data con la frase precedente.
- “a patto che non si esitasse troppo a intingerli, onde evitarne lo squagliamento totale.”= non è che si debba esitare a intingerli, non si deve invece lasciarli troppo a lungo nel tè
- “Milleottocentoquarantatre”= so che l’Einaudi da sempre scrive i composti di “tre” senza accento finale, ma le regole ortografiche invece lo richiederebbero
- “Credeva di aver trascorso buona parte della notte.”= nel senso in cui tu vuoi qui usare il verbo trascorrere, la frase dovrebbe essere “Credeva che fosse trascorsa buona parte della notte”, altrimenti dovresti concludere invece la tua frase con qualcosa, ad esempio “Credeva di aver trascorso buona parte della notte a dormire”, che però non è il modo in cui tu volevi usare il verbo
- “Podestà”= potestà
- “Scomparendo in una nuvola di fumo, un cono di luce turbinante”= per come hai scritto la frase, sembra che a scomparire in una nuvola di fumo sia il cono di luce turbinante; in pratica, usando così il gerundio, gli hai dato come soggetto il cono; invece tu intendevi che il soggetto di “scomparendo” fosse il fantasma del Natale passato. Puoi quindi scrivere “Mentre scompariva in una nuvola di fumo, un cono di luce turbinante…”
- “seppur Church non fosse capace di udire il suono di una risata così sguaiata, beffarda, approfittatrice”= credo che tu qui volessi dire che Church non potesse sopportare quel suono, non che non fosse in grado di udirlo
- “del viaggio presente”= del viaggio nel presente
- beloved”= fare scrivere questo sulla lapide mi sembra in contrasto con qualcuno che invece non è amato e viene dimenticato
- “Eppure non era quello che lo turbava, tuttavia,”= o eppure o tuttavia, non entrambi
- “non potendo evitare che il suo corpo fosse mangiato dai vermi.”= un corpo sepolto viene comunque mangiato dai vermi, questo non legato allo stato di abbandono o meno della lapide.
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Messaggio Da ImaGiraffe Lun Gen 09, 2023 10:22 am

Per me quello che non mi è piaciuto è proprio la rivisitazione della storia. 
Canto di Natale è un grande gradissimo classico che è stato rifatto in mille modi e quindi la rivisitazione non mi sembra la strada giusta.
Quello che invece mi è piaciuto da matti è la tua ambientazione, soprattutto il vapore. Tutto questo vapore mi aveva affascinato e trasportato nel tuo mondo.
Lo steampunk è stato gestito veramente bene e questo è un grande punto di merito. 
La cucina è la classica occasione mancata. Ripeto gli elementi c'erano tutti per farla brillare ma poi purtroppo viene relegata a mera scenografia. 
In ogni caso è stata un lettura piacevole.
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Messaggio Da Menico Lun Gen 09, 2023 6:21 pm

Rielaborazione in chiave steampunk pienamente riuscita. L'idea è interessante, ben scritta e coinvolgente.
Un giudizio nettamente positivo.

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Messaggio Da Molli Redigano Lun Gen 09, 2023 11:16 pm

Sulla scrittura non aggiungo niente, chi ha commentato prima di me ha già detto tutto.

Io ci vedo, mi perdonerà l'Autore se non c'azzecco, uno sviscerato desiderio di scrivere qualcosa che fosse steampunk. Steampunk a tutti i costi. E forse l'aderenza al genere è davvero la parte migliore di questo testo che di originale ha poco e niente, proprio perché costruito su una trama arci conosciuta. A questo punto posso soltanto pensare che l'Autore sia anche lui un fan di Dickens, gruppo molto numeroso nelle file di DT.

Se la rivisitazione potrebbe pagare, forse non paga l'essere rimasto entro dei confini ben definiti. 

Grazie

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Messaggio Da caipiroska Mar Gen 10, 2023 12:40 am

Racconto molto scorrevole, dal tono sicuro e a tratti aggressivo. La lettura è molto scorrevole e accattivante e il testo non diventa mai noioso.
Devo dire che la parte iniziale mi aveva molto incuriosita poi, quando ho capito dove andavi a parare, tutto $i è ridimen$ionato perchè mi $ono accorta che $tavo per leggere una $toria che cono$cevo già. Allora mi $ono preparata a leggere come l'autore ave$$e rivi$itato il vecchio mito, ma anche qui non ho trovato niente di originale e per$onale. C'è tanto vapore, certo, e tanti marchingegni molto $team, però mi è di$piaciuto non $entire di più la voce dell'autore, il $uo contributo nel riproporre il Canto, il $uo punto di vi$ta unico e ina$pettato.
For$e é $tata la prevedibilità del te$to che mi ha un pò delu$a: la tra$po$i+ione del racconto in un genere diver$o può e$$ere intere$$ante come e$perimento, ma poi il tutto $i ferma lì, e non $plende di luce propria.
Probabilmente c'è $tato un problema di tempo e con$egna che non ha perme$$o all'autore di progettare bene la $truttura del te$to.
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Messaggio Da Asbottino Mar Gen 10, 2023 8:19 pm

Ecco questo è un altro fuori concorso che merita. Molto. Scrittura di alto livello. Storia davvero azzeccata e originale nel interpretare Dickens quasi fosse una partitura che si adatta a stili diversi. Ed è così, come tutte le grandi storie. Ottimo lavoro. Peccato per quei personaggi.
Brav!

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Messaggio Da Molli Redigano Gio Gen 12, 2023 11:14 pm

Cari Amici,

Canto di Natale di Dickens (l'originale) mi si ripresenta ogni Natale, come i peperoni. E' l'unico romanzo che insieme a Sostiene Pereira di Tabucchi mi fa questo effetto.

E mi son detto: perché non adattarlo allo steampunk? Mi ero fissato al genere, tanto da considerare meno (o nulla) gli altri due generi proposti. 

Una fissazione che probabilmente ha surclassato, anzi vaporizzato, l'ossatura del racconto che ne è derivato, personaggi compresi. Il genere ha prevalso sull'impostazione narrativa. Aspetto, concordo con chi lo sostiene, già dato dal romanzo di Dickens, per cui il plot ha seguito un solco già ben tracciato.

Se penso alle altre storie, non v'è dubbio, avrei potuto fare di meglio. Non è eccesso d'umiltà, credetemi. Ma post traumatic stress disorder a causa dell'esclusione. Che comunque non ha pregiudicato il mio divertimento, che da queste parti è una garanzia. 

Ringrazio, di cuore, tutti i commentatori. Ma uno di più, poiché le sue poche parole mi hanno lusingato:  @Asbottino.

Grazie

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