Grazie a tutti dei commenti e del (risicato) terzo gradino del podio: sto recuperando performance in attesa che la crisi creativa passi.
In merito al 100, ho un po' buttato via il finale. Quel rivolgersi a qualcuno (che non so neanche io chi sia) è stato un vero e proprio impuntamento irrazionale, per dare un senso alla narrazione in prima persona, ma non ce n'era davvero bisogno. Anche la frase sull'ego, col senno di poi, era da evitare.
L'ego ferito del protagonista non è per l'esito della rissa, è per il non aver concluso con Beatrice.
L'ultima frase è volutamente ambigua: il rosso a terra può essere il sangue degli aggressori ma può anche essere il vino rovesciato nella colluttazione.
In merito al fatto che una persona un minimo raffinata si trovi in un postaccio come il Frangiflutti, che poi non era così un postaccio nella mia immaginazione, la spiegazione è tutta nella prima frase: frequenta l'osteria solo perché c'è Beatrice.
E' uno tipo me, insomma.
Alla prossima!
In merito al 100, ho un po' buttato via il finale. Quel rivolgersi a qualcuno (che non so neanche io chi sia) è stato un vero e proprio impuntamento irrazionale, per dare un senso alla narrazione in prima persona, ma non ce n'era davvero bisogno. Anche la frase sull'ego, col senno di poi, era da evitare.
L'ego ferito del protagonista non è per l'esito della rissa, è per il non aver concluso con Beatrice.
L'ultima frase è volutamente ambigua: il rosso a terra può essere il sangue degli aggressori ma può anche essere il vino rovesciato nella colluttazione.
In merito al fatto che una persona un minimo raffinata si trovi in un postaccio come il Frangiflutti, che poi non era così un postaccio nella mia immaginazione, la spiegazione è tutta nella prima frase: frequenta l'osteria solo perché c'è Beatrice.
E' uno tipo me, insomma.
Alla prossima!